Visualizza Versione Completa : Il piccolo libro verde dell'ayatollah Khomeini (no comment...)
1. L’Islam come Religione Rivoluzionaria L’Islam è la religione di coloro che lottano per la verità e la giustizia, di coloro che proclamano la libertà e l’indipendenza. È la scuola di coloro che combattono il colonialismo. I Musulmani che desiderano ristabilire l’equilibrio politico della società, e obbligare quelli al potere a adattarsi alle leggi e princìpi dell’Islam, non hanno alternative all’infuori della Jihad armata contro i governi profani. Jihad significa conquistare tutti i territori non islamici. Simili guerre possono essere legittimamente dichiarate una volta instaurato un governo islamico degno del proprio nome, tramite la guida dell’Imam o per suo ordine. Sarà allora dovere di ogni maschio adulto e sano unirsi spontaneamente a questa guerra conquistatrice, il cui fine ultimo è instaurare al potere la legge coranica da un capo all’altro della Terra. Ma il mondo intero dovrebbe comprendere che la supremazia universale dell’Islam si distingue considerevolmente dall’egemonia di altri conquistatori. È quindi necessario creare prima un governo islamico affidato all’autorità dell’Imam così che questi possa intraprendere tale conquista, che si distinguerà da tutte le altre guerre conquistatrici, che sono ingiuste e tiranniche e disdegnano i princìpi morali e civilizzatori dell’Islam. La fede e la giustizia islamica esigono che all’interno del mondo musulmano non si consenta la sopravvivenza di governi anti-islamici. L’instaurazione di un potere laico pubblico equivale all’opposizione attiva al progresso dell’ordine islamico. Qualsiasi potere non religioso, in qualsiasi veste e forma, è necessariamente un potere ateistico, lo strumento di Satana; rientra nei nostri doveri intralciarlo e combatterne gli effetti. Per conseguire questo fine, l’unico mezzo che abbiamo è il rovesciamento di tutti i governi che non si fondano sui puri princìpi islamici, e che sono perciò sistemi amministrativi traditori, marci,iniqui e tirannici che ledono tali princìpi. 2. Islam e Colonialismo L’Europa [l’Occidente] non è altro che un accorpamento di dittatori e inique; tutta l’Umanità deve percuotere questi seminatori di zizzania con un pugno di ferro, se desidera riconquistare la propria tranquillità. Se la civilizzazione islamica avesse governato l’Occidente, non ci ritroveremmo a confrontarci con simili eventi barbarici, indegni persino delle bestie selvatiche. Nei tempi in cui l’Occidente era talmente primitivo da non essersi lasciato dietro neanche un registro storico, quando i suoi abitanti erano ancora dei selvaggi, e quando l’America era ancora una terra di pellerossa semiselvaggi, le genti degli imperi persiano e romano erano costrette a vivere sotto il despotismo, l’oligarchia, il favoritismo, e governi totalitari, senza la minima partecipazione o diritto alla partecipazione nel proprio governo. Fu allora che Allah, attraverso il Suo Profeta, ci consegnò quelle leggi la cui portata ha meravigliato l’Umanità. I missionari occidentali, perpetrando trame segrete ordite secoli fa,crearono le proprie scuole religiose all’interno dei paesi islamici. Noi non reagimmo a tutto ciò, ed ecco dove ci ha condotto: questi missionari infiltrarono i nostri villaggi e le nostre campagne, per tramutare i nostri bambini in Cristiani o atei! Il movimento islamico conobbe i suoi primi sabotatori negli Ebrei, la fonte di tutte le calunnie anti-islamiche e degli intrighi tuttora in opera. Poi venne il turno degli imperialisti, quei rappresentanti di Satana ancor più maledetti. Negli ultimi tre secoli, o forse più,costoro hanno invaso ogni paese islamico, con l’intenzione di distruggere l’Islam. Sin dai tempi delle Crociate, essi sono consapevoli che soltanto l’Islam, con le sue leggi e il suo credo, può intralciare i loro interessi materiali e il loro potere politico. Il loro piano consiste nel mantenerci in uno stato di arretratezza, nel preservare la nostra arretratezza, nel salvaguardare il nostro patetico stile di vita, così che possano sfruttare l’incredibile ricchezza delle nostre risorse sotterranee, della nostra terra, della nostra forza lavoro. Vogliono che restiamo destituiti, distratti dai banali problemi della sopravvivenza quotidiana, della nostra vita in povertà, così che non diverremo mai consapevoli delle leggi dell’Islam – che contengono la soluzione alla miseria e alla povertà! Tutto questo l’hanno perpetrato in modo da poter sedere comodi nei loro immensi palazzi e viversi le loro stupide e insignificanti vite! I leader del nostro paese sono talmente influenzati dall’Occidente che hanno impostato l’ora legale secondo quella europea (Greenwich Mean Time). Che incubo! Il secolo scorso, mentre la medicina e la chirurgia europea venivano introdotte in Iran, i nostri leader si sono dimenticati la nostra medicina tradizionale, e incoraggiarono un pugno di giovani e inesperti uomini a studiare questa maledetta medicina europea. Oggi abbiamo capito che malattie come il tifo, la febbre tifoidea e simili malattie, sono curabili esclusivamente per mezzo dei rimedi tradizionali. Affermiamo che le scuole miste sono un ostacolo per una vita piena; sono un affronto materiale e morale al paese e contrarie alla volontà divina. Affermiamo che la musica genera immoralità, lussuria e licenziosità, e che soffoca il coraggio, il valore e lo spirito cavalleresco; è proibita dalla legge coranica e non deve essere insegnata nelle scuole. Radio Tehran, trasmettendo musica occidentale, orientale e iraniana, riveste un ruolo nefasto instillando immoralità e licenziosità nelle famiglie rispettabili. 3. La Repubblica Islamica Un governo islamico non può essere totalitario o despotico, bensì costituzionale e democratico. In questa democrazia, pertanto, le leggi non dipendono dalla volontà del popolo ma solo dal Corano e la Sunnah insegnamenti, tradizioni, usi e i costumi] del Profeta. La Costituzione, il Codice Civile e quello Penale devono ispirarsi soltanto alle leggi islamiche contenute nel Corano e trasmesse dal Profeta. Il governo islamico è il governo del diritto divino, e le sue leggi non possono essere barattate, mutate, né contestate. 4. Il Governo del Clero In qualsiasi governo islamico che si rispetti, le branche legislative, esecutive e giuridiche vengono rimpiazzate da un Consiglio per la Pianificazione Religiosa. Il Consiglio mantiene informati tutti i dipartimenti di gabinetto sulle leggi islamiche che li riguardano, indica loro quale debba essere il proprio programma in conformità con la legge religiosa e, in base alla totalità di questi programmi, stabilisce le politiche generali per l’intero Paese. In certi casi l’inganno si rende necessario per la sussistenza dell’Islam e della religione in generale; senza di esso la fede non potrebbe sopravvivere. Chiunque interpreti, al fine di ottenere la giustizia islamica, la Legge in una maniera contraria alla volontà divina, avrà commesso il peccato dell’innovazione. Le persone dotte sono vincolate a condannarlo, o saranno condannate esse stesse. 5. L’Imam Gli Imam erano luci splendenti nell’oscurità dei cieli, infinitamente dotati e superiori agli altri uomini per nascita e indole – talmente superiori che l’angelo Gabriele dichiarò “Se mi fossi avvicinato troppo a Loro, mi sarei bruciato.” 6. La Giustizia Islamica La persona che governa la comunità islamica deve sempre avere a cuore i suoi interessi e non i propri. Per questo l’Islam ha condannato a morte così tante persone: per salvaguardare gli interessi della comunità islamica. L’Islam ha annientato molte tribù poiché erano fonte di corruzione e deleterie per il benessere dei musulmani. L’Islam ha precetti per ogni cosa che riguardi l’uomo e la società.Questi precetti vengono dall’Onnipotente e sono trasmessi all’uomo tramite il Suo Profeta e Messaggero. C’è da sorprendersi di fronte alla maestosità di questi comandamenti, i quali ricoprono ogni aspetto della vita, dal concepimento alla tomba! Non vi è argomento sul quale l’Islam non abbia espresso un giudizio. La giustizia islamica si basa sulla semplicità e sulla facilità. Appiana tutti le rimostranze penali e civili nella maniera più conveniente,elementare e spedita possibile. Tutto ciò che richiede è che un giudice islamico, munito di calamo, inchiostro e due o tre esecutori, si rechi al villaggio, giunga al suo verdetto su qualsiasi tipo di caso, e che lo renda immediatamente esecutivo. Guardate all’attuale costo, in termini di tempo e denaro, nella società occidentale, con tutte quelle procedure giuridiche che permeano ogni processo in nome di principi alieni all’Islam! Se le leggi punitive dell’Islam fossero applicate anche solo per un anno, tutte le devastanti ingiustizie e immoralità verrebbero estirpate. I misfatti vanno puniti con la legge del taglione: tagliare la mano a ladri; uccidere gli assassini anziché incarcerarli; lapidare a morte gli adulteri. Le vostre preoccupazioni — i vostri scrupoli«umanitari» — sono più infantili che ragionevoli. Secondo i termini della Legge Coranica, è idoneo a dispensare giustizia in ogni tipo di caso qualsiasi giudice che soddisfi i sette requisiti: (1) che abbia raggiunto la pubertà; (2) che sia un credente; (3) che conosca perfettamente le leggi coraniche; (4) che sia giusto; (5) che non sia affetto da amnesia; (6) che non sia bastardo; (7) che non sia femmina. Egli potrà giudicare e disporre finanche venti processi in una giornata, laddove la giustizia occidentale ci impiegherebbe anni. 7. La Gioventù Ai ragazzi e alle ragazze giovani, nel pieno dell’effervescenza sessuale, viene negato di sposarsi prima della maggiore età. Questo va contro la volontà delle leggi divine. Perché mai il matrimonio tra ragazzi e ragazze pubescenti dovrebbe proibito in base alla minore età, mentre è concesso loro di ascoltare la radio e musica sessualmente eccitante? Voi giovani della nuova generazione, cercate di pensare con maggior chiarezza. Smettetela di rivolgervi alla scienza e alle sue leggi che hanno indotto così tanti tra voi a trascurare le vostre responsabilità primarie! Venite in aiuto all’Islam! Salvate i musulmani! 8. Media e Propaganda La radio e la televisione sono permesse se vengono impiegate per la diffusione di notizie o sermoni, per la divulgazione di buon materiale educativo, per pubblicizzare i prodotti e le curiosità del pianeta; ma dovranno proibire il canto, la musica, le leggi anti-islamiche, l’elogio dei tiranni, parole mendaci, e trasmissioni che disseminino il dubbio e incrinino la virtù. 9. Dell’Urinare e Defecare Nel defecare o urinare, ci si deve accovacciare in maniera tale da non rivolgersi verso La Mecca né darle le spalle. Non è sufficiente voltare altrove i propri genitali mentre si è rivolti o si danno le spalle a La Mecca; inoltre le proprie parti intime non devono mai essere esposte né quando si è rivolti verso La Mecca né quando le si danno le spalle. È proibito urinare e defecare in quattro luoghi: (1) vicoli ciechi, eccetto avendo il permesso di coloro che vi vivono; (2) la proprietà di una persona che non ha dato il permesso di farlo; (3) luoghi di culto,quali le medersas [scuole Arabe]; (4) le tombe di credenti, a meno che lo non si faccia per insultarli. In tre casi è assolutamente necessario purificare il proprio ano con l’acqua: (1) quando l’escremento è stato espulso con altre impurità, per esempio sangue; (2) quando qualcosa di impuro ha abraso l’ano; (3) quando lo sfintere è stato sporcato più del solito. Questi tre casi a parte, ci si può lavare l’ano sia con acqua, sia nettarlo con della stoffa o con una pietra. L’orifizio urinario può essere pulito solo con acqua, ed è sufficiente lavarlo una volta sola dopo l’urinazione. Ma coloro la cui urina fuoriesce attraverso qualche altro orifizio farebbero meglio a lavare quell’orifizio almeno due volte. Questo vale anche per le donne. Non è necessario nettarsi lo sfintere con tre pietre o con tre pezzi di stoffa: una singola pietra o un singolo pezzo di stoffa sono sufficienti. Ma se uno si pulisce con un osso, o con qualunque oggetto sacro —per esempio un pezzo di carta che reca il nome di Allah — non può dire le sue preghiere finché è in questo stato. È preferibile, per urinare o defecare, accovacciarsi in un luogo isolato; è altresì preferibile entrare in tale luogo con il piede sinistro per primo, ed uscirne con il piede destro per primo; è raccomandato tenere la testa coperta mentre si evacua, e tenere il peso del proprio corpo sul piede sinistro. Durante l’evacuazione, non ci si deve rivolgere verso il sole o la luna,a meno che i propri genitali non siano coperti. Mentre si defeca, si deve evitare di accovacciarsi esposti al vento, o in luoghi pubblici, o verso la porta di casa, o sotto un albero da frutta. Al momento dell’evacuazione ci si deve altresì astenere dal mangiare, trastullarsi, o lavarsi l’ano con la mano destra. Infine, si deve evitare di parlare, ameno che non si sia assolutamente forzati a farlo, o non si stia rivolgendo una preghiera ad Allah. Dopo l’urinazione, si deve lavare prima l’ano se è stato sporcato dall’urina; poi si deve premere tre volte con il dito medio della mano sinistra la parte tra l’ano e la radice del pene; dopodiché si deve impugnare il pene tra il pollice (ponendolo al di sopra di esso) e l’indice (ponendolo al di sotto) e tirarne la pelle in avanti tre volte fino all’anello di circoncisione; dopodiché spremere tre volte la punta del pene. 10. Del Mangiare e Del Bere Ci sono diciotto principi da osservare al momento dei pasti: (1) lavarsi le mani prima del pasto; (2) lavarsi ed asciugarsi le mani dopo il pasto; (3) il signore di casa inizia mangiare prima degli ospiti e finisce dopo di loro; (4) lui deve essere il primo a lavarsi le mani prima del pasto, e deve essere seguito da chi siede alla sua destra, e poi dal successivo, e così via, finché non si raggiunge chi siede alla sua sinistra; (5) iniziare il pasto invocando il nome di Allah, e se sono servite più portate è raccomandato ripetere l’invocazione prima di ogni portata; (6) prendere con la mano destra; (7) mangiare con tre dita, lasciando le altre due libere; (8) prendere poche quantità di cibo ad ogni boccone; (9) protrarre il pasto quanto più possibile; (10) masticare a lungo; (11) pregare Allah alla fine del pasto; (12) leccarsi le dita; (13) pulire i propri denti dopo il pasto con uno stuzzicadenti, che non deve essere di legno di melograno o di basilico, di canna o di foglie di palma; (14) raccogliere il cibo avanzato, per mangiarlo inseguito, ma se il pasto è consumato nel deserto, è meglio lasciarne i resti agli uccelli e agli animali; (15) mangiare all’inizio del giorno e al calar della notte, e astenersi quindi durante il giorno e la notte; (16) riposare sulla schiena dopo aver mangiato, e mettere la gamba destra su quella sinistra; (17) prendere il sale prima e dopo il pasto; (18) lavare la frutta prima del pasto. Ci sono undici cose da evitare durante i pasti: (1) mangiare quando non si ha fame; (2) mangiare troppo, che è disapprovato dall’Onnipotente; (3) guardare gli altri mentre mangiano; (4) mangiare cose troppo calde; (5) soffiare su un piatto o in un bicchiere per raffreddare cibo o bevande; (6) iniziare a mangiare non appena il pane è messo in tavola; (7) tagliare il pane col coltello; (8) mettersi del pane sotto il piatto; (9) ripulire completamente un osso così che non vi rimanga alcuna carne; (10) pelare la frutta; (11) gettare via un frutto mangiato a metà. Questi sono sei principi da osservare bevendo acqua: (1) risucchiarla dabbasso piuttosto che ingoiarla dall’alto; (2) bere eretti invocando i nome di Allah prima e dopo aver bevuto; (3) bere in tre passaggi; (4) bere di propria iniziativa; (5) ricordare il martirio di Hazrath Abu Abdullah e la sua famiglia e (6) maledire i loro assassini dopo aver bevuto. Ci sono cinque cose da evitare durante il sorbimento d’acqua: (1) bere in eccesso; (2) bere dopo un pasto pesante; (3) bere stando in piedi durante la notte; (4) prendere la caraffa d’acqua con la mano sinistra; (5) bere da un punto scheggiato della caraffa o in prossimità della maniglia.È proibito consumare gli escrementi degli animali o le loro secrezioni nasali. Ma se questi sono mischiati in piccola proporzione con altri cibi la loro consumazione non è proibita. La carne di cavallo, mulo, o scimmia non è raccomandata. È assolutamente proibita se l’animale è stato sodomizzato vivo da un uomo. In quel caso, l’animale deve essere condotto fuori città e venduto. Se uno commette un atto di sodomia con una vacca, una pecora, o un cammello, la loro urina e i loro escrementi diventano impuri, e anche il loro latte non può più essere consumato. L’animale deve essere ucciso al più presto e bruciato, e colui che l’ha sodomizzato dovrà risarcirne il prezzo al proprietario. 11. Delle Cose Pure e Impure. Ci sono undici cose che sono impure: (1) urina; (2) escrementi; (3)sperma; (4) ossa; (5) sangue; (6) cani; (7) maiali; (8) uomini e donne non-Musulmani;(9) vino; (10) birra e (11) il sudore del cammello che mangia escrementi. Sono impuri l’urina e le feci di un uomo e di qualsiasi animale il cui sangue schizza quando viene aperta una vena o un’arteria del suo corpo. Sono invece puri gli escrementi delle mosche o le perdite delle zanzare, così come quelli di tutti gli insetti altrettanto piccoli ed il cui sangue non zampilla. Le urine e le feci di qualsiasi animale che mangia escrementi sono impure. Questo è egualmente vero per l’ urina e le feci di qualsiasi animale sia stato sessualmente posseduto da un umano; e per l’urina e le feci della pecora che sia stata nutrita con latte di scrofa. Il cane ed il maiale sono impuri, a meno che non vivano nell’acqua; ed impuri sono anche i loro peli, le loro ossa, i loro artigli, ed i loro escrementi; al contrario il cane ed il maiale marini sono puri. Ogni parte del corpo di un non Musulmano è impura, anche i peli della sua mano, i capelli, le unghie, e tutte le secrezioni del corpo. Ogni uomo o donna che neghi l’esistenza di Allah, o creda in Suoi compagni [la Trinità Cristiana], o che non creda nel Suo Profeta Maometto, è impuro (allo stesso modo in cui lo sono gli escrementi, l’urina, il cane e il vino). È altrettanto impuro chiunque dubiti di uno qualsiasi di questi principi. Il sudore di un cammello che si nutre di feci umane è impuro; non lo è invece il sudore di altri animali che mangiano le medesime feci. Il sudore di un uomo che ha appena eiaculato non è impuro; tuttavia è preferibile che si astenga dal pregare fintanto che il suo corpo e i suoi vestiti conservano tracce di quel sudore. Se un uomo ha avuto rapporti sessuali con la propria moglie durante un periodo di prescritta astinenza — per esempio il digiuno del Ramadan — egli deve evitare di pregare finché ha addosso le tracce del sudore post-coitale. Si deve evitare di dare il Corano ad un infedele; e nel caso ne avesse un esemplare in mano, è raccomandato toglierglielo con la forza. Se un a pagina del Corano, o un pezzo di carta su cui è scritto il nome di Allah, del Profeta o di uno degli Imam, dovesse cadere in un gabinetto, è assolutamente indispensabile toglierlo da lì, anche se ciò dovesse risultare gravoso. Nel caso sia impossibile, quel gabinetto non dovrà più essere usato finché non si è sicuri che la carta si è decomposta. 12. Della Purificazione Esistono undici elementi o procedure purificanti, ossia che rimuovono le impurità rendendo corpi ed oggetti di nuovo puri: (1) l’acqua; (2) la terra; (3) il sole; (4) la trasmutazione; (5) la riduzione di due terzi del succo d’uva; (6) il trasferimento; (7) l’Islam; (8) la dipendenza; (9) l’eliminazione dell’oggetto impuro; (10) prevenire un animale dal fare determinate cose per uno specifico lasso di tempo; (11) assenza del Musulmano. L’Islam: tramite la conversione all’Islam, il corpo, la saliva, le secrezioni nasali e il sudore di un uomo o una donna non musulmani diventano automaticamente puri. Quanto ai loro abiti, se sono stati in contatto con il sudore del loro corpo prima dell’avvenuta conversione, restano impuri. 13. Sulla Natura dell’Acqua Vi sono due tipi di acqua: acqua pura e acqua che è in “soluzione,”come, ad esempio, il succo di melone, l’acqua di rose o l’acqua fangosa. L’acqua pura si divide in cinque categorie: (1) acqua stagnante in quantità sufficiente; (2) acqua stagnante in quantità insufficiente; (3) acqua corrente; (4) acqua piovana; (5) acqua di pozzo. L’acqua utilizzata per lavare l’orifizio urinario e l’ano resta pura in cinque casi: (1) non trattiene né l’odore, né il colore, né il sapore dell’urina o le feci; (2) se nessuna impurità esterna l’ha sfiorata; (3) se nessun’altra sostanza impura, come il sangue, sia fuoriuscita dallo sfintere o dall’orifizio genitale assieme agli escrementi o all’urina; (4)se non sono visibili nell’acqua particelle di escrementi o urina; (5) se l’escremento transitato per l’ano non era particolarmente abbondante. Vi sono due modi per appurare se la quantità d’acqua è sufficiente affinché sia purificatrice: (1) tramite la propria certezza che lo sia;(2) per mezzo di due uomini probi che lo attestino. 14. Sulle Abluzioni Esistono due tipi di abluzioni: (1) il tipo noto come “passo per passo,” che consiste nel lavare diverse parti del corpo in successione tra loro; e (2) il tipo noto come “totale,” in cui l’intero corpo viene immerso in acqua. Nelle abluzioni passo per passo, si deve iniziare annunciando sia a voce alta che sottovoce la propria intenzione ad eseguire le abluzioni; dopodiché ci si deve lavare la testa e il retro del collo, poi il lato destro del corpo, seguito dal sinistro. Se non viene rispettato questo preciso ordine, sia deliberatamente che per ignoranza, le abluzioni non sono valide. Se lo sperma si agita nel pene ma non ne fuoriesce, o se vi sono dubbi sul fatto che sia stato effettivamente spruzzato, le abluzioni non sono necessarie. Un uomo che abbia eiaculato e non abbia effettuato le abluzioni dovrebbe astenersi dalle seguenti dieci azioni: (1) mangiare; (2) bere; (3) recitare più di sette versetti del Corano; (4) toccare una copia stampata del Corano o (5) i bordi delle pagine e gli spazi vuoti tra le righe [dei versetti]; (6) trasportare con sé un[a stampa del] Corano;(7) dormire; (8) tingersi la barba con l’henné; (9) ungersi con olio o grasso; (10) avere rapporti sessuali dopo un’eiaculazione nel sonno. 15. Delle Cinque Namaz Se un uomo dovesse scoprire mentre sta pregando che il suo membro non è coperto, deve coprirlo immediatamente, e se questo comportasse troppo tempo dovrà interrompere la preghiera e ricominciarla daccapo. Ma se scoprisse solo a preghiera ultimata che il suo membro non è coperto, la preghiera resta valida. Durante le preghiere quotidiane è permesso coprirsi il corpo e i genitali con sterpaglia o fogliame, ma è meglio ricorrere a questi solo quando non vi sono altre soluzioni a portata di mano. È proibito eseguire le preghiere giornaliere nei seguenti luoghi: un bagno; terreno salino; rivolgendosi in direzione di qualcun altro o di una porta; in un’autostrada, un vicolo o una strada; di fronte a un fuoco o una lampada; in cucina o in qualsiasi altro luogo in cui vi sia un forno; di fronte a un pozzo o una cisterna; rivolgendosi in direzione del ritratto o statua di una persona in vita, a meno che non siano coperti; in presenza di qualcuno che ha eiaculato e non ha ancora fatto le abluzioni; in una stanza in cui c’è una fotografia, anche se non è rivolta verso chi prega; in direzione di una tomba, o su di essa, o tra due tombe in un cimitero. È sconsigliato lasciar entrare in moschea il ritardato, il bambino, o chi ha appena mangiato aglio. Chi dovesse addormentarsi nel corso della preghiera dovrà ripeterla se si rende conto di essersi assopito durante di essa; ma se non ne fosse certo la preghiera resterebbe valida. Tossire, ruttare fragorosamente o singhiozzare non invalidano la preghiera. D’altro canto, la preghiera è invalida se si pronunciano interiezioni di due o più lettere. Se durante la preghiera si ingoiano dei pezzetti di cibo rimasti tra i denti, la preghiera non è invalidata; ma se si ha in bocca un pezzetto di zucchero che si scioglie lentamente durante la preghiera, la sua validità è discutibile. Durante la preghiera bisogna evitare di reclinare la testa a destra o a sinistra, chiudere gli occhi, afferrarsi le mani, sputare, giocherellare con la barba, guardare gli scritti coranici o qualsiasi altro scritto, o le forme di un anello. Bisognerebbe anche evitare di pregare quando si è assonnati, quando si sente il bisogno di andare in bagno, o quando si indossano calze troppo strette. 16. Delle preghiere in Caso di Fenomeni Naturali In caso di terremoto, fulmini o tuoni si deve pregare immediatamente. Non farlo costituirebbe un peccato tale da non essere perdonabile fino a compimento della preghiera, non importa quanto tempo dopo, anche l’ultimo giorno di vita. 17. Del Digiunare Un rapporto sessuale rompe il digiuno, anche se il pene penetra la vagina solo fino all’anello di circoncisione, e se non c’è alcuna eiaculazione. Se il pene penetra la vagina meno profondamente e non c’è eiaculazione, il digiuno non è stato rotto. Se l’uomo non può stabilire con certezza in che misura il proprio pene ha penetrato la vagina, e se non è andato oltre l’anello di circoncisione, il suo digiuno non è stato rotto. Se un uomo ha un rapporto perché ha dimenticato di essere in un periodo di digiuno, o se qualcuno lo forza ad avere un rapporto, il suo digiuno non è stato rotto. Ma se costui si ricorda del digiuno durante l’atto sessuale, o se non è più costretto con la forza a completare il coito, deve interromperlo immediatamente. Se un uomo durante un periodo di digiuno si masturba e raggiunge l’eiaculazione, il digiuno è stato rotto. Se un uomo eiacula involontariamente il suo digiuno rimane valido,ma se egli non ha fatto alcunché per impedirla, allora il digiuno è considerato nullo e annullato. Farsi un clistere, anche per ragioni mediche, rompe il digiuno; mal’uso delle supposte non è proibito; in ogni caso è preferibile astenersi dall’usare supposte d’oppio. Se una mosca entra nelle bocca di una persona durante un periodo di digiuno, non è obbligato a tirarla fuori, se non è scesa troppo in gola; se è rimasta nella bocca, deve tirarla fuori anche a rischio di indursi il vomito — che invalida il digiuno. 18. Delle Donne e Le Mestruazioni Le pseudo-mestruazioni sono di tre tipi: deboli, medie, e abbondanti. (1) Se il sangue non impregna completamente un pezzo di cotone introdotto nella vagina, le pseudo-mestruazioni sono deboli; (2) se sporca il cotone senza oltrepassare il tessuto che copre la vulva, pseudo-mestruazioni sono medie; (3) se invece il sangue impregna sia il cotone che il tessuto [soprammenzionati], queste si tratta di pseudo-mestruazioni abbondanti. Le donne del lignaggio del Profeta dell’Islam entrano in menopausa a sessant’anni; le altre, una volta superati i cinquanta. Durante il periodo in cui una donna è mestruata, è preferibile per un uomo evitare il coito, anche se questo non implica la penetrazione completa – cioè, penetrando soltanto fino all’anello di circoncisione– e anche se non implica l’eiaculazione. È altresì fortemente sconsigliabile sodomizzarla in questo periodo. 19. Del Matrimonio, Dell’Adulterio e Delle Relazioni Coniugali Una donna può legalmente appartenere ad un uomo in uno di due modi: per matrimonio continuativo o per matrimonio temporaneo.(1) Nel primo la durata del matrimonio non ha bisogno di essere specificata; (2) nel secondo, deve essere stipulato, per esempio, che è per un periodo di un’ora, di un giorno, di un mese, di un anno, o più.Un matrimonio è annullato se un uomo scopre che la moglie è affetta da una delle seguenti sette debilitazioni: (1) follia, (2) lebbra, (3) eczema, (4) cecità, (5) paralisi implicante conseguenze, (6)malformazione dei tratti urinari e genitali, o del tratto genitale e rettale implicante il loro congiungimento, o (7) malformazione vaginale tale da rendere impossibile il coito. È proibito sposare la propria madre, sorella, o matrigna. È proibito sposare la propria suocera, la nonna materna o paterna della propria moglie, o qualsiasi delle sue bisnonne, anche se il matrimonio con essa non fosse mai stato consumato.Una donna Musulmana non può sposare un uomo non Musulmano; né un uomo Musulmano può sposare una donna non Musulmana in un matrimonio continuativo, può però prendere una donna Ebrea o Cristiana in un matrimonio temporaneo.La madre, la sorella, e la figlia di un uomo che sia stato sodomizzato da un altro uomo non possono sposare quest ultimo, anche se entrambi gli uomini o uno solo di essi non avevano raggiunto la pubertà a quel tempo; ma se colui che è stato la vittima dell’atto[sodomitico] non può provare il fatto, sua madre, sua sorella, o sua figlia possono lecitamente sposare l’altro uomo.Se un uomo sodomizza il figlio, il fratello, o il padre di sua moglie dopo il loro matrimonio, il matrimonio rimane valido. È proibito guardare i genitali di un’altra persona, anche se da dietro un vetro, o in uno specchio, o nell’acqua stagnante. E’ anche espressamente raccomandato di astenersi dal guardare i genitali di un bambino che conosce la differenza tra bene e male. È altamente raccomandato che una fanciulla sia sposata non appena raggiunga l’età della pubertà. Una delle benedizioni di un uomo è che sua figlia non abbia l’esperienza del suo primo ciclo nella casa paterna, bensì in quella del marito. 20. Del Divorzio Una donna che non abbia ancora compiuto i nove anni di età, o una donna in menopausa, potranno risposarsi immediatamente dopo il divorzio senza dover attendere i cento giorni come sarebbe, di norma, richiesto. 21. Del Rituale Mortuario Si dovrebbe evitare di lasciar sola una persona morente, di depositare un oggetto pesante sulla sua pancia, di affidarla a un uomo che abbia eiaculato o a una donna mestruata, di parlare troppo in sua presenza, di piangere, o di affidarla esclusivamente a donne. È proibito ammirare gli organi genitali di un uomo o una donna morti. L’incaricato della lavanda funebre commetterebbe peccato capitale violando questa ingiunzione, ma questo non comprometterebbe la validità della lavanda. Durante il rito, i genitali del cadavere devono rimanere coperti, anche soltanto con un pezzo di legno o un mattone. 22. Delle Finanze e Delle Tasse Sono dichiarate nulle e invalide tutte le transazioni commerciali che coinvolgano uno qualsiasi dei seguenti: commercio in urina, escrementi, o bevande alcoliche; commercio in beni maltolti, tranne nel caso in cui il legittimo proprietario l’acconsenta; il commercio in qualsiasi cosa che non sia mercanzia; il commercio in strumenti musicali o per il gioco d’azzardo; il commercio fondato sugli interessi maturati da una somma di denaro; la vendita di qualsiasi mercanzia adulterata, tranne nel caso l’acquirente ne sia informato in anticipo. Qualsiasi commercio in oggetti d’intrattenimento, come gli strumenti musicali, per quanto piccolo possa essere, è assolutamente illegale. La zakat [l’elemosina tassativa] per i cammelli deve essere calcolata in base a dodici fasce:1)una pecora per cinque cammelli;2)due pecore per dieci cammelli;3) tre pecore per quindici cammelli;4) quattro pecore per venti cammelli;5) cinque pecore per venticinque cammelli;6) un cammello di due anni per ventisei cammelli;7) un cammello di tre anni per trentasei cammelli;8) un cammello di quattro anni per quarantasei cammelli;9) un cammello di cinque anni per sessantun cammelli;10) due cammelli di tre anni per settantun cammelli;11) due cammelli di quattro anni per novantun cammelli;12) oltre i 120 cammelli, si dovrà calcolare un cammello di tre anni per ogni quaranta cammelli, o un cammello di quattro anni per ogni cinquanta cammelli, o calcolare per fasce di cinquanta o quaranta, facendo molta attenzione a non trascurarne nessuno e,dovessero avanzarne alcuni, che la rimanenza non superi i nove[capi]. Per esempio, se uno possiede 140 cammelli, dovrà consegnare due cammelli di quattro anni, per il primo centinaio,e un cammello di tre anni per i restanti quaranta. Tutti i cammelli consegnati in pagamento della zakat dovranno essere cammelli femmine.
Gianky topquark jack9 Garat
FLenzi Druuna King Z. e gli altri. L'ho postato qui perché lungo e noioso, ma certe parti sono esilaranti, anche se c'è da piangere.
Hai fatto bene a postarlo dei passi sono esilaranti, mi ricordo c'e n'era uno dove bisognava mangiare con la mano destra [emoji23]
La carne di cavallo, mulo, o scimmia non è raccomandata. È assolutamente proibita se l’animale è stato sodomizzato vivo da un uomo. In quel caso, l’animale deve essere condotto fuori città e venduto. Se uno commette un atto di sodomia con una vacca, una pecora, o un cammello, la loro urina e i loro escrementi diventano impuri, e anche il loro latte non può più essere consumato. L’animale deve essere ucciso al più presto e bruciato, e colui che l’ha sodomizzato dovrà risarcirne il prezzo al proprietario. Cioè, ma questo in che mondo viveva? è normale nel suo ambiente sodomizzare pecore e cammelli, al punto di doverlo proibire espressamente??? Nei documentari si vedono le cassette di K. che circolavano prima della rivoluzione tra gli oppositori dello scià, però non viene MAI detto quello che diceva in quei sermoni "rivoluzionari" e "anti-imperialisti"...
Si dovrebbe evitare di lasciar sola una persona morente, di depositare un oggetto pesante sulla sua pancia, di affidarla a un uomo che abbia eiaculato o a una donna mestruata, di parlare troppo in sua presenza, di piangere, o di affidarla esclusivamente a donne. È proibito ammirare gli organi genitali di un uomo o una donna morti. L’incaricato della lavanda funebre commetterebbe peccato capitale violando questa ingiunzione, ma questo non comprometterebbe la validità della lavanda. Durante il rito, i genitali del cadavere devono rimanere coperti, anche soltanto con un pezzo di legno o un mattone. Notare questo di depositare un oggetto pesante sulla sua pancia, di affidarla a un uomo che abbia eiaculato... ma peeeeeeercheeeeeeé???? perché sente il bisogno di specificare cose del genere??? Poi il passo in cui proibisce la musica e la scienza occidentale... :facepalmi:
Perché mai il matrimonio tra ragazzi e ragazze pubescenti dovrebbe proibito in base alla minore età, mentre è concesso loro di ascoltare la radio e musica sessualmente eccitante? Voi giovani della nuova generazione, cercate di pensare con maggior chiarezza. Smettetela di rivolgervi alla scienza e alle sue leggi che hanno indotto così tanti tra voi a trascurare le vostre responsabilità primarie! Venite in aiuto all’Islam! Salvate i musulmani! 8. Media e Propaganda La radio e la televisione sono permesse se vengono impiegate per la diffusione di notizie o sermoni, per la divulgazione di buon materiale educativo, per pubblicizzare i prodotti e le curiosità del pianeta; ma dovranno proibire il canto, la musica, le leggi anti-islamiche, l’elogio dei tiranni, parole mendaci, e trasmissioni che disseminino il dubbio e incrinino la virtù. 9. Dell’Urinare e Defecare...
Certe cose sembrano assurde viste da noi perchè completamente estranei a quel tipo di società e a ciò che le persone facevano.
Non hai mai visto in Italia cartelli negli ascensori "vietato sputare nell'ascensore" ?
Ma anche i semplici cartelli nei bagni pubblici "lasciare pulito il bagno" oppure "usare lo spazzolone".
Per uno che venga da un paese "civile", sarebbero cose assurde (e anche per me).
A me già sembra assurdo quando su certe spiagge vedo la gente buttare le cicche o altra spazzatura... :rolleyes:
Certe cose sembrano assurde viste da noi perchè completamente estranei a quel tipo di società e a ciò che le persone facevano. Certe cose sembrano assurde perché sono assurde. Specie in una società come quella iraniana, dove una parte consistente della società era laica e occidentalizzata. Cose così te le aspetti dall'Afghanistan o dal Sudan. Comunque, finché le loro cazzate trogloditiche le tengono nei confini dei loro paesi, va benissimo.
Certe cose sembrano assurde perché sono assurde. Specie in una società come quella iraniana, dove una parte consistente della società era laica e occidentalizzata. Cose così te le aspetti dall'Afghanistan o dal Sudan. Comunque, finché le loro cazzate trogloditiche le tengono nei confini dei loro paesi, va benissimo.
Tu non tieni conto che erano paesi in cui la maggioranza viveva nelle campagne, era tipo l'Italia del sud negli anni '30
Tu non tieni conto che erano paesi in cui la maggioranza viveva nelle campagne, era tipo l'Italia del sud negli anni '30
La colpa fu anche dell'URSS che non aiutò il Partito comunista del Tudeh, che Khomeini sterminò poi nel silenzio degli americani (ovvio in questo caso, loro sostenevano i Pahlavi).
Direi che commentare questi deliri è inutile. Se penso che decine di migliaia di giovani sono morti in guerra per mantenere al potere questi preti dementi, mi prende uno sconforto senza fine.
Direi che commentare questi deliri è inutile. Se penso che decine di migliaia di giovani sono morti in guerra per mantenere al potere questi preti dementi, mi prende uno sconforto senza fine.
Anche io penso lo stesso, a questo, a quanti sono morti per colpa di questo invasato, senza alcun beneficio nemmeno per il loro Paese.
La colpa fu anche dell'URSS che non aiutò il Partito comunista del Tudeh, che Khomeini sterminò poi nel silenzio degli americani (ovvio in questo caso, loro sostenevano i Pahlavi).
L'URSS non è mai stata interventista quanto gli USA, anche perchè soffriva della sindrome da accerchiamento.
Tutti accusano l'URSS di aver sostenuto tizio e caio, e poi contemporaneamente di non aver sostenuto sempronio. A Stalin non fregava niente di sostenere gente in giro per il mondo e giocare a Risiko come gli USA, e anche i suoi successori avevano già abbastanza da fare a gestire un paese immenso per occuparsi delle magagne degli altri.
L'URSS non è mai stata interventista quanto gli USA, anche perchè soffriva della sindrome da accerchiamento.
Tutti accusano l'URSS di aver sostenuto tizio e caio, e poi contemporaneamente di non aver sostenuto sempronio. A Stalin non fregava niente di sostenere gente in giro per il mondo e giocare a Risiko come gli USA, e anche i suoi successori avevano già abbastanza da fare a gestire un paese immenso per occuparsi delle magagne degli altri.
Si sono occupati però dell'Afghanistan... :roll eyes:
L'URSS non è mai stata interventista quanto gli USA, anche perchè soffriva della sindrome da accerchiamento.
Tutti accusano l'URSS di aver sostenuto tizio e caio, e poi contemporaneamente di non aver sostenuto sempronio. A Stalin non fregava niente di sostenere gente in giro per il mondo e giocare a Risiko come gli USA, e anche i suoi successori avevano già abbastanza da fare a gestire un paese immenso per occuparsi delle magagne degli altri.
Ma quando mai i sovietici hanno mandato migliaia di consiglieri militari in Egitto, hanno mandato militari in Angola, hanno invaso l'Afghanistan, altro che "sindrome di accerchiamento"
Ma quando mai i sovietici hanno mandato migliaia di consiglieri militari in Egitto, hanno mandato militari in Angola, hanno invaso l'Afghanistan, altro che "sindrome di accerchiamento"
Ho detto che non sono stati interventisti quanto gli USA, non che non hanno esercitato la loro influenza in assoluto.
Si sono occupati però dell'Afghanistan... :roll eyes:
Per forza, era ai loro confini, in una posizione critica.
Per forza, era ai loro confini, in una posizione critica.
Comunque da "figlio dell'Illuminismo" non sono molto storicista, giustifico solo entro certi limiti... e IMHO Khomeini quei limiti li ha superati, come se oggi venisse in Italia un regime fascioclericale. Non si può dare all'Occidente o ai comunisti la colpa di mali intrinseci che hanno "loro"... è una mia posizione, non la impongo, ma non la cambio. I musulmani moderati che se ne fregano delle loro tradizioni mi piacciono molto e farei cambio con molti cattolici integralisti, ma gli altri non mi piacciono, per nulla...
Ma quando mai i sovietici hanno mandato migliaia di consiglieri militari in Egitto, hanno mandato militari in Angola, hanno invaso l'Afghanistan, altro che "sindrome di accerchiamento"
Poi hanno finanziato il Tudeh salvo abbandonarlo per occuparsi dell'Afghanistan
Comunque da "figlio dell'Illuminismo" non sono molto storicista, giustifico solo entro certi limiti... e IMHO Khomeini quei limiti li ha superati, come se oggi venisse in Italia un regime fascioclericale. Non si può dare all'Occidente o ai comunisti la colpa di mali intrinseci che hanno "loro"... è una mia posizione, non la impongo, ma non la cambio. I musulmani moderati che se ne fregano delle loro tradizioni mi piacciono molto e farei cambio con molti cattolici integralisti, ma gli altri non mi piacciono, per nulla...
Certo, i problemi interni a ogni paese esistono, però dalla guerra fredda in poi, nessun paese ha potuto fare a meno di schierarsi in campo internazionale, e ancora prima il colonialismo ha indelebilmente condizionato qualunque posto del mondo. Non esisterebbero tantissimi stati così come sono oggi se non li avessero creati l'Europa a tavolino per i propri comodi.
Certo, i problemi interni a ogni paese esistono, però dalla guerra fredda in poi, nessun paese ha potuto fare a meno di schierarsi in campo internazionale, e ancora prima il colonialismo ha indelebilmente condizionato qualunque posto del mondo. Non esisterebbero tantissimi stati così come sono oggi se non li avessero creati l'Europa a tavolino per i propri comodi.
La penisola arabica non ha mai subito colonialismo però non sono molto sviluppati
Usa e URSS sono stati entrambi interventisti nella loro sfera di influenza.
Certo, i problemi interni a ogni paese esistono, però dalla guerra fredda in poi, nessun paese ha potuto fare a meno di schierarsi in campo internazionale, e ancora prima il colonialismo ha indelebilmente condizionato qualunque posto del mondo. Non esisterebbero tantissimi stati così come sono oggi se non li avessero creati l'Europa a tavolino per i propri comodi.
Druuna sei una cara ragazza ma soffri del complesso del colonialista, l'Europa ha avuto tanti demeriti in passato ma vogliamo dare, qualche volta, la colpa anche agli altri che non solo sempre e solo vittime.
Druuna sei una cara ragazza ma soffri del complesso del colonialista, l'Europa ha avuto tanti demeriti in passato ma vogliamo dare, qualche volta, la colpa anche agli altri che non solo sempre e solo vittime. Progressisti (nei confronti dell'occidente) e comunisti (nei confronti della loro storia passata) soffrono spesso di autofobia e tendenza eccessiva all'autocritica. La penisola arabica come detto non ha subito colonialismo e ha avuto solo benefici dal contatto con l'occidente (a cui vendono il petrolio), eppure non si sono sviluppati, l'Arabia Saudita è il posto peggiore del mondo.
Druuna sei una cara ragazza ma soffri del complesso del colonialista, l'Europa ha avuto tanti demeriti in passato ma vogliamo dare, qualche volta, la colpa anche agli altri che non solo sempre e solo vittime.
Anche ultima legione ormai è tra gli ammiratori di Druuna
Gli unici che sono riusciti davvero a ridurre l'Islam a un fatto privato, dove anche Ataturk ha fallito, sono stati i sovietici in posti come il Kazakistan o Enver Hohxa in Albania, a parte Bourghiba.
Anche ultima legione ormai è tra gli ammiratori di Druuna
Vuoi fondare un fan club? :ghigno:
Anche ultima legione ormai è tra gli ammiratori di @Druuna (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=606)
pare sia una ragazza molto sexy.
pare sia una ragazza molto sexy.
sono molto brava ad incoraggiare le leggende :ghigno:
Antonio Banderas
La penisola arabica non ha mai subito colonialismo però non sono molto sviluppati
vabe', a parte il petrolio (localizzato) c'è solo sabbia........
Usa e URSS sono stati entrambi interventisti nella loro sfera di influenza.
Il Vietnam era nella "sfera di influenza" degli USA ? La Corea ? :rolleyes:
Druuna sei una cara ragazza ma soffri del complesso del colonialista, l'Europa ha avuto tanti demeriti in passato ma vogliamo dare, qualche volta, la colpa anche agli altri che non solo sempre e solo vittime.
Gli altri non saranno sempre e solo vittime, ma gli europei ne hanno fatte troppe...
http://cdn1.vox-cdn.com/assets/4659723/Screen_Shot_2014-06-23_at_5.07.38_PM2.png
http://cdn1.vox-cdn.com/assets/4659723/Screen_Shot_2014-06-23_at_5.07.38_PM2.png
Il Vietnam era nella "sfera di influenza" degli USA ? La Corea ? :rolleyes: Divisi a metà, le dispute nacquero appunto da sconfinamenti di uno dei due.
Antonio Banderas
05-07-16, 22:44
sono molto brava ad incoraggiare le leggende :ghigno:
@Antonio Banderas (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=207)
Quali leggende ? :confused:
Quali leggende ? :confused:
pare sia una ragazza molto sexy.
non sai risalire ai post precedenti ?
vedi quel quadratino blu con le due freccine dentro, infondo al nome di chi ha postato ? prova a cliccarci sopra :D
Antonio Banderas
05-07-16, 23:29
non sai risalire ai post precedenti ?
vedi quel quadratino blu con le due freccine dentro, infondo al nome di chi ha postato ? prova a cliccarci sopra :D
Gurda che sei tu che non hai capito che ho di fatto negato che sia una leggenda quando ti definiscono sexy ..... :p
Gurda che sei tu che non hai capito che ho di fatto negato che sia una leggenda quando ti definiscono sexy ..... :p
Basta, per carità di Dio, basta
Basta, per carità di Dio, basta
:44:
Gurda che sei tu che non hai capito che ho di fatto negato che sia una leggenda quando ti definiscono sexy ..... :p
:rolleyes:
Divisi a metà, le dispute nacquero appunto da sconfinamenti di uno dei due.
ma in che cacchio di sfera di influenza degli USA erano, scusa ?
Forse perché si trovano sul pianeta terra e gli USA pensano che tutta la terra sia affar loro :rolleyes:
ma in che cacchio di sfera di influenza degli USA erano, scusa ? Forse perché si trovano sul pianeta terra e gli USA pensano che tutta la terra sia affar loro :rolleyes: Vietnam del nord e corea del nord sfera sovietica. Il sud degli USA. La corea del nord sovietica sconfinò nel sud americano, mentre nel Vietnam del sud ci fu l'insurrezione dei Vietcong fedeli al Vietnam del Nord. Contrasti sull'equilibrio di Jalta fra le due superpotenze, come a Cuba e a Berlino Ovest.
Vietnam del nord e corea del nord sfera sovietica. Il sud degli USA. La corea del nord sovietica sconfinò nel sud americano, mentre nel Vietnam del sud ci fu l'insurrezione dei Vietcong fedeli al Vietnam del Nord. Contrasti sull'equilibrio di Jalta fra le due superpotenze, come a Cuba e a Berlino Ovest.
Quello che voglio dire è che la Corea non c'entra nulla geograficamente con gli USA, quindi non si capisce perchè doveva essere nella "sfera" degli USA.
Così per il Vietnam.
I francesi erano andati a rompere i maroni in indocina, e poi quando si sono trovati nei casini, hanno chiamato i rinforzi, fino a quando poi ci si sono trovati dentro gli americani. Insomma, se gli europei non avessero considerato qualsiasi stato del mondo come il loro cortiletto in cui andare a rompere le scatole magari...........
Quello che voglio dire è che la Corea non c'entra nulla geograficamente con gli USA, quindi non si capisce perchè doveva essere nella "sfera" degli USA. Così per il Vietnam. per la storia della divisione in blocchi. Il 38° parallelo divideva le due Coree in base agli accordi tra i vincitori della WWII https://it.wikipedia.org/wiki/38%C2%BA_parallelo_Nord Ovviamente questo non autorizza a invadere però le truppe sovietiche e americane in Corea erano rimaste dal 1945.
Antonio Banderas
06-07-16, 23:04
:rolleyes:
Non hai capito nemmeno questa ? :confused:
Ho negato che sia una leggenda perchè è la verità !
Non hai capito nemmeno questa ? :confused:
Ho negato che sia una leggenda perchè è la verità !
Si ho capito, ma è che non mi sento così "figa" come mi fai :D
per la storia della divisione in blocchi. Il 38° parallelo divideva le due Coree in base agli accordi tra i vincitori della WWII https://it.wikipedia.org/wiki/38%C2%BA_parallelo_Nord Ovviamente questo non autorizza a invadere però le truppe sovietiche e americane in Corea erano rimaste dal 1945.
Io infatti parlo fin da allora, nel senso che già lì è iniziato un imperialismo senza senso
Antonio Banderas
07-07-16, 21:40
Si ho capito, ma è che non mi sento così "figa" come mi fai :D
Perchè ti vedi con gli occhi di una donna, i quali sono perennemente insoddisfatti, mentre io, guardandoti con gli occhi maschili metto in evidenza alcuni interessanti aspetti ... :D
Perchè ti vedi con gli occhi di una donna, i quali sono perennemente insoddisfatti, mentre io, guardandoti con gli occhi maschili metto in evidenza alcuni interessanti aspetti ... :D restiamo nel topic
Ma Khomeini non aveva sdoganato la pedofilia?
Ma Khomeini non aveva sdoganato la pedofilia? Non è stato Khomeini. In ambito islamico l'ha sdoganata e praticata Maometto stesso.
Non è stato Khomeini. In ambito islamico l'ha sdoganata e praticata Maometto stesso.
Io sapevo che il Khomeini l'aveva legalizzata in Iran
Io sapevo che il Khomeini l'aveva legalizzata in Iran è legale in tutti i paesi musulmani dato che la maggiore età delle donne è 9 anni, con l'eccezione di Tunisia, Libano, Algeria, Siria e Turchia forse.
Ad avercelo pure noi un libro verde.
Altro che questa società alla deriva e senza un minimo di morale....
Secondo l'interpretazione della maggior parte delle Sacre Scritture induiste (https://it.wikipedia.org/wiki/Induismo), tra cui i Veda (https://it.wikipedia.org/wiki/Veda), il Kali Yuga, è l'ultimo dei quattro yuga (https://it.wikipedia.org/wiki/Yuga); si tratta di un'era oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale.
Essa cominciò con la morte fisica di Krishna (https://it.wikipedia.org/wiki/Krishna) (avvenuta, secondo il Surya Siddhanta (https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Surya_Siddhanta&action=edit&redlink=1), il trattato astronomico che costituisce la base del calendario indù (https://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_ind%C3%B9), alla mezzanotte del 18 febbraio 3102 a.C. (https://it.wikipedia.org/wiki/XXXII_secolo_a.C.)) e durerà 432.000 anni, concludendosi nel 428.899 d.C.: Kalki (https://it.wikipedia.org/wiki/Kalki), decimo e ultimo avatara (https://it.wikipedia.org/wiki/Avatara) di Viṣṇu (https://it.wikipedia.org/wiki/Vi%E1%B9%A3%E1%B9%87u), apparirà in quell'anno, a cavallo di un destriero bianco e con una spada fiammeggiante con cui dissiperà la malvagità.
Il Kali Yuga è l'ultimo dei quattro Yuga (https://it.wikipedia.org/wiki/Yuga), e alla sua fine il mondo ricomincerà con un nuovo Satya Yuga (https://it.wikipedia.org/wiki/Satya_Yuga) (o Età dell'oro); questo implica la fine del mondo (https://it.wikipedia.org/wiki/Fine_del_mondo) così come lo conosciamo (più di ciò che accadde alla fine degli altri Yuga, perché la Storia (https://it.wikipedia.org/wiki/Storia) cadrà nell'oblio) e il ritorno della Terra ad un paradiso terrestre (https://it.wikipedia.org/wiki/Paradiso_terrestre).
https://it.wikipedia.org/wiki/Kali_Yuga
Altre perle del genio fondatore della repubblica islamica
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Intervista di Oriana Fallaci
Da «Corriere della Sera», 26 settembre 1979
Teheran, settembre 1979
Il suo ritratto è ovunque, come una volta il ritratto dello Scià. Ti insegue nelle strade, nei negozi, negli alberghi, negli uffici, nei cortei, alla televisione, al bazaar: da qualsiasi parte tu cerchi riparo non sfuggi all’incubo di quel volto severo ed iroso, quei terribili occhi che vegliano ghiacci sull’osservanza di leggi copiate o ispirate da un libro di millequattrocento anni fa. E l’effetto è indiscutibile, ovvio. Niente bevande alcoliche, per incominciare. Che tu sia straniero o iraniano, non esiste un ristorante che ceda alla richiesta di un bicchiere di birra o di vino; la risposta è che a infrangere il comandamento si buscano trenta frustate e del resto ogni bottiglia di alcool venne distrutta appena lui lo ordinò. Whisky, vodka e champagne per milioni di dollari. Niente musica che ecciti o intenerisca, per continuare. Alle undici di sera la città tace, deserta, e non rimane aperto neanche un caffè; ballare è proibito, visto che per ballare bisogna più o meno abbracciarsi. È proibito anche nuotare, visto che per nuotare bisogna più o meno spogliarsi. E così le piscine son vuote, sono vuote le spiagge dove le coppie devono star separate e le donne possono bagnarsi soltanto vestite dalla testa ai piedi. Se sei donna infatti è peccato mostrare il collo e i capelli perché (chi lo avrebbe mai detto?) il collo e i capelli sono gli attributi femminili da cui un uomo si sente maggiormente adescato. Per coprire quelle vergogne è doveroso portare un foulard a mo’ di soggolo monacale, però meglio il chador cioè il funereo lenzuolo che nasconde l’intero corpo. Lo adoperano tutte, e sembrano sciami di pipistrelli umiliati. Lo sai che non possono andare dal parrucchiere se è maschio? Farsi pettinare o lavare la testa da un parrucchiere maschio equivale quasi ad un coito: cinquantamila coiffeurs pour dames stanno per finire sul lastrico. «Se mi scoprono son rovinato» sussurra il mio parrucchiere che sfida la legge perché è di religione cristiana. Poi a scanso di equivoci aggiunge che lui non sente nulla a massaggiarmi la cute: «Per me è come se fossi un dottore». Anche stringersi la mano è scorretto, tra persone di sesso diverso. «Allah non vuole» esclama un giovane funzionario del governo quando faccio il gesto di salutarlo così. E ritrae la destra tutto inorridito, se la posa sul cuore come una verginella. Le libertà sessuali, inutile dirlo, sono crimini da punire col plotone di esecuzione: non passa giorno senza che la stampa dia la notizia di qualche adultera fucilata. (Gli adulteri se la cavano invece con due o trecento frustate che gli riducono la schiena a una mostruosa polpetta.) Si fucilano anche gli omosessuali, le prostitute, i lenoni. Lo ammette anche lui nell’intervista che pubblico in terza pagina. (La prima che Khomeini abbia dato in molti mesi, cioè dopo il suo ritorno in Iran, e l’unica che abbia mai concesso a una donna.) «Le cose che portano corruzione a un popolo vanno sradicate come erbe cattive che infestano un campo di grano. Lo so, vi sono società che permettono alle donne di regalarsi in godimento a uomini che non sono i loro mariti, e agli uomini di regalarsi in godimento ad altri uomini; ma la società che noi vogliamo costruire non lo permette.» Però un uomo può avere quattro mogli; la legge è ancora valida, come egli ci spiega. E può avere un numero indefinito di concubine provvisorie purché firmi un contratto a scadenza. Inoltre può fumare l’oppio che ha il timbro governativo.
Il suo nome è sulla bocca di tutti, ossessivamente, sia che venga pronunciato con amore sia che venga sibilato con odio: è ormai ciò che in Vietnam era il nome di Ho Ci-min, in Cina il nome di Mao Tse-tung, e nei comizi scatena un tale fanatismo che ieri il primo ministro Bazargan ha perso le staffe. «Se dico Maometto applaudite una volta, se dico Khomeini applaudite tre volte. Al posto del profeta io me ne offenderei.» Non dimentichiamo che a decine di migliaia son morti per ubbidirgli, viene il vomito a guardare il cimitero in cui li hanno sepolti, magari in fosse comuni, e in sostanza non è cambiato nulla dai giorni in cui con quel nome sulle labbra si gettavano inermi contro i carri armati per esser falciati dalle mitragliatrici. Se lui lo esigesse, rifarebbero altrettanto. Il 18 agosto, quando si autoproclamò Capo Supremo delle Forze Armate e invitò il paese a punire i curdi ribelli (questi poveri curdi traditi da tutti, massacrati da tutti), una valanga di militari a riposo raggiunse con mezzi improvvisati i centri di Kermanshah, Sanandaj, Mahabad: per combattere. «Indietro» urlavano gli ufficiali dell’esercito regolare. «Indietro, imbecilli, chi vi ha mandato, tornate a casa, provocate disordine!» E loro fermi, a ripetere che avevan risposto a un ordine di Khomeini, non c’è generale che possa annullare un ordine di Khomeini. «A me sembra fanatismo del genere più pericoloso, Imam. E cioè quello fascista. Infatti non sono pochi coloro che oggi vedono in Iran una minaccia fascista.» E lui: «No, il fanatismo non c’entra, il fascismo non c’entra. Gridano così perché mi amano. E mi amano perché sentono che voglio il loro bene, che agisco per il loro bene, cioè per applicare i comandamenti dell’Islam».
Chi lo contesta o lo critica o lo maledice viene considerato un nemico della Rivoluzione, un traditore dell’Islam, una spia degli americani, un provocatore sionista, un agente della Savak, ed ha solo due scelte: arrendersi o fuggire all’estero. Al mattino centinaia di iraniani gremiscono l’aeroporto di Teheran per mendicare un posto sui voli strapieni, non importa dove siano diretti; altri se ne vanno via terra passando dalla Turchia, oppure via mare passando dal Golfo Persico. E sebbene non sia facile ottenere il visto d’uscita, l’esodo ha assunto tali proporzioni da rischiare di svilupparsi come quello dei vietnamiti. Vi concorrono troppi elementi: l’inflazione che galoppa al cinquanta per cento, la mancanza di un potere giuridico e di un tessuto amministrativo cioè di un apparato statale che la repentinità della vittoria ha disfatto; la polizia è inesistente, l’esercito è disperso, la scuola non funziona, ciascuno fa cosa vuole e nessuno obbedisce al governo che implora tornate-al-lavoro. Dei quindici giorni che ho trascorso a Teheran almeno dieci sono stati paralizzati dalle cerimonie commemorative, dai comizi, dai cortei, dai funerali dell’ayatollah Talegani morto di fatica e di crepacuore. Locali pubblici chiusi, telefoni muti, fabbriche a spasso. L’Italia, al paragone, diventa un paese stakanovista.
Eppure è troppo presto per dire che si tratta di una rivoluzione fallita, esplosa per sostituire un despota con un altro despota. Ed è addirittura azzardato concludere che non si tratta di una rivoluzione bensì di una involuzione, quindi tante creature son crepate per nulla, al-tempo-dello-Scià-era-meglio. I grandi capovolgimenti conducono sempre ad eccessi, estremismi fanatici, interregni caotici: la Francia non ci dette forse il Terrore? E una rivoluzione è avvenuta: religiosa, non libertaria. Per questo non la riconosciamo, e ce ne inorridiamo. Per questo ne siamo delusi. Bisogna tentar di capire. Bisogna ascoltare chi risponde con le lacrime in gola che sì, al tempo dello Scià si poteva bere il vino e la birra e la vodka e lo whisky, però si torturavano gli arrestati con sevizie da Medioevo; si poteva ballare e nuotare in costume da bagno e lavarsi i capelli dal parrucchiere, però dagli elicotteri si gettavano i prigionieri politici nel lago Salato; non si fucilavano gli omosessuali, le prostitute, le adultere, però si massacrava la gente nelle piazze e si viveva solo per vendere il petrolio agli europei. Soprattutto bisogna prestare orecchio a chi ci ricorda che esistono realtà diverse dalle nostre, e vie diverse dalle nostre per correggere quelle realtà. «Voi occidentali non ve ne rendete conto perché siete obnubilati dagli schemi ideologici e morali delle vostre scelte, dal culto del raziocinio, della libertà individuale, del laicismo», mi dice l’amico persiano che mi accompagnerà da Khomeini.
Il settanta per cento della popolazione iraniana è analfabeta. Vegeta nella miseria materiale e culturale in cui l’ha mantenuta un monarca avido e pazzo che si riteneva l’erede di Serse e sprecava miliardi per incoronarsi a Persepoli. E crede in Dio, nel Corano, nel chador. Non ha mai avuto rispetto per gli intellettuali e i politici che hanno sposato le nostre idee, non ne ha mai seguito gli insegnamenti, forse non ha mai nemmeno saputo che lottavano per un mondo migliore e venivano trucidati dalla Savak. I suoi rapporti sono sempre stati coi mullah e con gli ayatollah, cioè coi gerarchi di un clero uso a sfruttar l’ignoranza e a manipolarla nelle moschee: «Allah è grande e Maometto è il suo profeta. Se Maometto ti chiede di coprire il collo e i capelli, li devi coprire. E chi lo nega è un cane infedele». Insomma, ad avviare e condurre la rivolta al regime imperiale non sono stati uomini moderni, proiettati verso il futuro: sono stati i mullah e gli ayatollah che predicano l’Islam come il paradiso in terra. E, a dirigerla, il gran personaggio il cui nome è sulla bocca di tutti e il cui ritratto ora sostituisce il ritratto dello Scià. Ostinatamente, irriducibilmente, per sedici lunghissimi anni, dalla Turchia, dall’Iraq, dalla Francia, l’esilio con cui aveva evitato la pena capitale. Un po’ ingenuo sperare che dopo le cose cambiassero, che la religione cedesse il passo alla ragione. Infatti il novantotto per cento dei deputati eletti sono mullah e ayatollah, la sola rappresentante del sesso femminile è una bacchettona talmente intabarrata dentro il chador che alcuni sospettano sia un prete coi baffi. E pei laici, pei progressisti, non c’è il minimo spazio. Così pei nostri concetti di bene e di male, di bello e di brutto, di giusto e di ingiusto, di democrazia pluralista che protegge le minoranze. E di gratitudine per coloro che sono morti senza che il clero glielo chiedesse.
«Scusi, Imam, voglio esser certa d’aver capito bene. Lei afferma che la sinistra non ha avuto niente a che fare con la cacciata dello Scià. Neanche la sinistra che ha dato tanti arrestati, tanti torturati, tanti assassinati. Né i vivi né i morti a sinistra contano nulla.» E lui:«Non hanno contribuito a nulla. Non hanno servito in nessun senso la Rivoluzione. Alcuni hanno lottato, sì, ma per le loro idee e basta, i loro scopi e basta, i loro interessi e basta. Non hanno pesato per niente sulla vittoria. Non vi hanno portato niente. Non hanno avuto nessun rapporto col nostro movimento, non hanno esercitato nessuna influenza su di esso. No, le sinistre non hanno mai collaborato con noi: ci hanno messo i bastoni tra le ruote e basta. Durante il regime dello Scià erano contro di noi quanto e come lo sono ora, e a tal punto che la loro ostilità nei nostri confronti superava quella dello Scià: era molto più profonda. Il nostro è sempre stato un movimento islamico, e le sinistre sono sempre state contro di esso: non a caso l’attuale complotto ci viene da loro. E il mio punto di vista è che non si tratti nemmeno di una sinistra vera, ma di una sinistra artificiale, voluta dagli americani». «Una sinistra made in USA, Imam?» E lui: «Sì, partorita e sostenuta dagli americani per lanciare calunnie contro di noi e sabotarci e distruggerci». «Dunque quando lei parla del popolo, Imam, si riferisce a un popolo legato esclusivamente al movimento islamico. Ma secondo lei questa gente che si è fatta ammazzare a decine di migliaia è morta per la libertà o per l’Islam?» E lui: «Per l’Islam. Il popolo si è battuto per l’Islam. E Islam significa tutto. L’Islam ingloba tutto. L’Islam è tutto».
È un pomeriggio assolato a Qom, la città santa dove Khomeini ha scelto di abitare, e le strade scoppiano di pellegrini giunti da ogni parte del paese per vederlo un attimo da lontano, esserne benedetti. Hanno viaggiato giorni e giorni con quella speranza, a piedi oppure in carovane di automobili, autobus. Stanotte non troveranno un letto, una branda su cui riposarsi: gli alberghi son colmi. E le locande, le bettole che affittano i materassi. Ma non se ne curano. Insensibili alla stanchezza, alla fame, alla sete, allo spettacolo di chi sviene, vanno a ingrossare la folla che circonda il quartiere dov’è la sua casa e un boato scuote l’aria: «Zendeh bad, Imam! Payandeh bad! Che tu viva, Imam, che tu sia eterno!». Imam significa santo, guida, duce. Si può solcare quel magma di corpi solo con l’aiuto dei militari che controllano il vicolo per cui si accede alla casa, e prima di arrivare alla casa ci sono tre posti di blocco, dopo l’ultimo posto di blocco le guardie stanno anche sui tetti: pupille inquiete, mitra pronto a sparare.
È dunque tanto il timore che egli venga ucciso? La porta è sbarrata da un catenaccio. Si schiude con sospetto, lentissimamente, e l’attesa si svolge in un’anticamera gonfia di silenzioso imbarazzo, tra uomini che bevono il tè. Mi hanno riconosciuto. Sono la straniera che nel 1973 intervistò lo Scià e senza timidezze gli chiese conto dei suoi misfatti: a tal punto che egli replicò: «Lei non sarà mica sulla lista nera? ». Durante la Rivoluzione ciò che avevo scritto contro di lui divenne un libretto clandestino da agitare come un manifesto, per questo Khomeini ora mi riceve. Gli uomini imbarazzati lo sanno ma questa donna seduta per terra coi maschi gli sembra ugualmente una presenza sacrilega. Mi esaminano: eppure il mio abbigliamento è in regola: più che a un essere umano assomiglio a un fagotto. Sui pantaloni neri e la camicetta nera indosso un mantello nero, il collo e i capelli sono ben nascosti da un foulard nero annodato al mento, e sopra tutto questo ho il chador. Nero, s’intende. Bagher Nassir Salamì, l’amico persiano che mi accompagna insieme al fotografo e che mi farà da interprete con Abolhassan Bani Sadr del Comitato Rivoluzionario, me l’ha aggiunto per sicurezza: il mantello rivelava un po’ di forme e il foulard scopriva un po’ la fronte. Mi ha fatto anche togliere lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi, e il rossetto dalle labbra, mi ha consentito soltanto un lieve colpo di matita marrone alle palpebre. Ma ora si sente morso dal dubbio: non sarò troppo audace, non mi giudicherà troppo truccata, l’Imam? Bagher è molto emozionato. Suda. Anche Bani Sadr, incredibile a dirsi, è molto emozionato. Suda. Hanno entrambi vissuto e studiato per anni in Europa, il primo a Firenze, il secondo a Parigi, non sono due uomini qualsiasi, conoscono bene l’Imam, e tuttavia sono emozionati. Quando ci introducono scalzi nella stanza dove avverrà l’intervista (quattro pareti, una moquette per accovacciarsi e nient’altro) li vedo accartocciarsi come sacerdoti dinanzi al Santissimo. E quando lui entra, col suo turbante e il suo camicione, si chinano a baciargli la mano.
È un vecchio molto vecchio. Da vicino non incute affatto la paura che distribuisce dalle fotografie. Forse perché appare così stanco e una misteriosa tristezza gli torce i lineamenti. O un misterioso scontento? Quasi con simpatia puoi indugiare a osservargli la candida barba lanosa, le labbra umide e sensuali, da uomo che soffre a reprimere le tentazioni della carne, e il gran naso imperioso, i terribili occhi nei quali condensa la sua fede priva di dubbi, la forza spietata di chi manda la gente a morire senza piangerci su. Occhi che non si degnano mai di posarsi su di me. Li terrà sempre abbassati a fissarsi le bellissime dita e non li alzerà che una volta: quando gli rinfaccerò che non si può nuotare con il chador e mi darà una risposta inaspettatamente cattiva. Lui che ha tollerato senza battere ciglio le mie accuse di dittatura, despotismo, fascismo. «Tutto questo non la riguarda. I nostri costumi non la riguardano. Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene.» (Allora, indignata, getterò via il chador e aprirò il mantello e sposterò il foulard chiedendogli se una donna che ha sempre vissuto senza quei cenci da medioevo gli sembra una vecchiaccia poco perbene. E lui mi avvolgerà in un lungo sguardo indagatore da cui mi sentirò spogliata.) Lo ringrazio d’avermi ricevuto. Lo avverto che le mie domande non gli piaceranno e dovrà rispondermi con molta pazienza: sono qui per capire. Mi risponde distaccato e benevolo, centellinando una voce così bassa da suonare un sussurro. E ciò dura per quasi due ore, cioè finché scoppia l’incidente che ho detto. L’indomani, tenendo un discorso sulle calunnie dell’Occidente, parlerà del nostro incontro e mi definirà «quella donna».
ORIANA FALLACI. Imam Khomeini, l’intero paese è nelle sue mani: ogni sua decisione è un ordine. Così sono molti coloro che ormai dicono: in Iran non c’è libertà, la rivoluzione non ha portato la libertà.
RUHOLLAH KHOMEINI. L’Iran non è nelle mie mani, l’Iran è nelle mani del popolo perché è stato il popolo a consegnare il paese a chi è suo servitore e vuole il suo bene. Lei ha ben visto che dopo la morte dell’ayatollah Talegani la gente si è riversata nelle strade a milioni senza la minaccia delle baionette. Questo significa che c’è libertà. Significa anche che il popolo segue soltanto gli uomini di Dio. E questa è libertà.
Mi permetta di insistere, Imam Khomeini, di spiegarmi meglio. Intendo dire che oggi in Persia molti la definiscono un dittatore. Anzi il nuovo dittatore, il nuovo padrone. Cosa mi risponde: che ciò le dispiace o che la lascia indifferente?
Da una parte mi dispiace, sì, mi dà dolore, perché è ingiusto e disumano chiamarmi dittatore. Dall’altra invece non me ne importa nulla perché so che certe cattiverie rientrano nel comportamento umano e vengono dai nostri nemici. Con la via che abbiamo intrapreso, una via che va contro gli interessi delle superpotenze, è normale che i servi dello straniero mi pungano col loro veleno e mi lancino addosso ogni sorta di calunnie. Né mi illudo che i paesi abituati a saccheggiarci e a mangiarci si mettano lì zitti e tranquilli. Oh, i mercenari dello Scià dicono tante cose: anche che Khomeini ha ordinato di tagliare i seni alle donne. Dica, lei che è qui: le risulta che Khomeini abbia commesso una simile mostruosità, che abbia tagliato i seni alle donne?
No, questo non mi risulta, Imam. Però lei fa paura alla gente. E anche questa folla che la invoca fa paura. Ma cosa prova a sentirli gridare così, giorno e notte, sapere che se ne stanno lì in piedi per ore a farsi pestare, a soffrire, per vederla un istante e inneggiarla?
Ne godo. Io godo quando li ascolto e li vedo. Perché sono gli stessi che si sono sollevati per cacciare i nemici interni ed esterni, perché il loro applauso è la continuazione del grido con cui cacciarono l’usurpatore, perché è bene che continuino a bollire così. I nemici non sono scomparsi. Finché il paese non si assesta bisogna che restino accesi, pronti a marciare e attaccare di nuovo. E poi il loro è amore, amore intelligente. Non si può non goderne.
Amore o fanatismo, Imam? A me sembra fanatismo e del genere più pericoloso, cioè quello fascista. Infatti non sono pochi coloro che oggi vedono in Iran una minaccia fascista e addirittura sostengono che si sta già consolidando un fascismo in Iran.
No, il fascismo non c’entra, il fanatismo non c’entra. Io ripeto che gridano così perché mi amano. E mi amano perché sentono che voglio il loro bene, che agisco per il loro bene, cioè per applicare i comandamenti dell’Islam. L’Islam è giustizia, nell’Islam la dittatura è il più grande dei peccati: fascismo e islamismo sono due contraddizioni inconciliabili. Il fascismo si verifica da voi in Occidente, non tra i popoli di cultura islamica.
Forse non ci comprendiamo sul significato della parola fascismo, Imam. Io parlo del fascismo come fenomeno popolare, cioè come lo avevamo noi in Italia quando le folle applaudivano Mussolini come qui applaudono lei. E gli obbedivano come qui obbediscono a lei.
No. Perché la nostra massa è una massa musulmana, educata dal clero, cioè da uomini che predicano la spiritualità e la bontà. Il fascismo qui sarebbe possibile solo se tornasse lo Scià, cosa da escludere, oppure se venisse il comunismo. Sì, quello che dice lei potrebbe verificarsi soltanto se venisse il comunismo. Gridare per me significa amare la libertà e la democrazia.
Allora parliamo di libertà e di democrazia, Imam. E facciamolo così. In uno dei suoi primi discorsi a Qom lei disse che il nuovo governo islamico avrebbe garantito libertà di pensiero e di espressione a tutti, compresi i comunisti e le minoranze etniche. Ma questa promessa non è stata mantenuta e ora lei definisce i comunisti «Figli di Satana», i capi delle minoranze etniche in rivolta «Male sulla Terra».
Lei prima afferma e poi pretende che io spieghi le sue affermazioni. Addirittura pretenderebbe che io permettessi le congiure di chi vorrebbe portare il paese all’anarchia e alla corruzione: come se la libertà di pensare e di esprimersi fosse libertà di complottare e corrompere. Quindi rispondo: per più di cinque mesi ho tollerato, abbiamo tollerato, coloro che non la pensavano come noi. Ed essi sono stati liberi, assolutamente liberi, di fare tutto ciò che volevano, godersi in pieno le libertà che gli concedevamo. Attraverso il signor Bani Sadr, qui presente, ho perfino invitato i comunisti a dialogare con noi. Ma in risposta essi hanno bruciato i raccolti di grano, hanno dato fuoco alle urne degli uffici elettorali, e con armi e fucili hanno reagito alla nostra offerta di dialogare. Infatti sono stati loro a riesumare il problema dei curdi. Così abbiamo capito che approfittavano della nostra tolleranza per sabotarci, che non volevano la libertà ma la licenza di sovvertire, e abbiamo deciso di impedirglielo. E quando abbiamo scoperto che ispirati dall’ex regime e da forze straniere essi miravano alla nostra distruzione anche con altri complotti e altri mezzi, li abbiamo messi a tacere per prevenire altri guai.
Chiudendo i giornali di opposizione, ad esempio. In quel discorso di Qom lei aveva anche detto che essere moderni significa formare uomini che abbiano diritto di scegliere e di criticare. Però il giornale «Ajadegan», liberale, è stato chiuso. E così tutti i giornali di sinistra.
Il giornale «Ajadegan» faceva parte della congiura di cui parlavo. Aveva rapporti coi sionisti, da loro prendeva suggerimenti per colpire la patria e il paese. Lo stesso tutti i giornali che il Procuratore generale della Rivoluzione ha giudicato sovversivi ed ha chiuso. Giornali che attraverso una falsa opposizione miravano a restaurare l’antico regime e a servire lo straniero. Li abbiamo zittiti perché si sapesse chi erano e a che cosa miravano. E questo non è contro la libertà. Si fa ovunque.
No, Imam. E, in ogni caso, come può definire «nostalgici dello Scià» coloro che contro lo Scià si sono battuti, che da lui sono stati perseguitati e arrestati e torturati? Come può definirli nemici, come può negare spazio e diritto di esistere a una sinistra che ha tanto combattuto e sofferto?
Nessuno di loro ha combattuto e sofferto. Semmai hanno sfruttato per i loro scopi il dolore del popolo che combatteva e soffriva. Lei non è bene informata: buona parte della sinistra cui allude era all’estero durante il regime imperiale, ed è tornata soltanto dopo che il popolo aveva cacciato lo Scià. Un altro gruppo stava qui, è vero, nascosto nei suoi covi clandestini e nelle sue case, e soltanto dopo che il popolo ha dato il suo sangue sono usciti per servirsi di quel sangue. Ma finora non è successo nulla che limitasse la loro libertà.
Scusi, Imam: voglio essere certa d’aver capito bene. Lei afferma che la sinistra non ha avuto niente a che fare con la cacciata dello Scià. Neanche la sinistra che ha dato tanti arrestati, tanti torturati, tanti assassinati. Né i vivi né i morti, a sinistra, contano nulla.
Non hanno contribuito a nulla. Non hanno servito in nessun senso la Rivoluzione. Alcuni hanno lottato, sì, ma per le loro idee e basta, i loro scopi e basta, i loro interessi e basta. Non hanno pesato per niente sulla vittoria, non vi hanno portato niente. Non hanno avuto nessun rapporto col nostro movimento, non hanno esercitato nessuna influenza su di esso. No, le sinistre non hanno mai collaborato con noi: ci hanno messo i bastoni fra le ruote e basta. Durante il regime dello Scià erano contro di noi quanto e come lo sono ora, e a tal punto che la loro ostilità nei nostri confronti superava quella dello Scià: era molto più profonda. Il nostro è sempre stato un movimento islamico, e le sinistre sono sempre state contro di esso: non a caso l’attuale complotto ci viene da loro. E il mio punto di vista è che non si tratti nemmeno di una sinistra vera ma di una sinistra artificiale, voluta dagli americani.
Una sinistra made in Usa, Imam?!
Sì, partorita e sostenuta dagli americani per lanciare calunnie contro di noi e sabotarci e distruggerci.
Dunque quando lei parla del popolo, Imam, si riferisce a un popolo legato esclusivamente al movimento islamico. Ma secondo lei questa gente che si è fatta ammazzare a migliaia, decine di migliaia, è morta per la libertà o per l’Islam?
Per l’Islam. Il popolo si è battuto per l’Islam. E l’Islam significa tutto: anche ciò che nel suo mondo viene definito libertà, democrazia. Sì, l’Islam contiene tutto. L’Islam ingloba tutto. L’Islam è tutto.
A questo punto, Imam, devo chiederle che cosa intende per libertà.
La libertà... Non è facile definire questo concetto. Diciamo che la libertà è quando si può scegliere le proprie idee e pensarle quanto si vuole, senza essere costretti a pensarne altre, e alloggiare dove si vuole, ed esercitare il mestiere che si vuole.
Capisco... Pensare, dunque, non esprimere e materializzare quello che si pensa. E per democrazia cosa intende, Imam? Pongo questa domanda con particolare curiosità perché nel referendum repubblica o monarchia lei ha proibito l’espressione Repubblica Democratica Islamica. Ha cancellato la parola «democratica» e ha detto: «Non una parola di più, non una parola di meno». Risultato, le masse che credono in lei pronunciano lo parola democrazia come se fosse una parolaccia. Cos’è che non va in questo vocabolo che a noi occidentali sembra tanto bello?
Per incominciare, la parola Islam non ha bisogno di aggettivi come l’aggettivo democratico. Proprio perché l’Islam è tutto, vuol dire tutto. Per noi è triste mettere un’altra parola accanto alla parola Islam che è perfetta. Se vogliamo l’Islam, che bisogno c’è di specificare che vogliamo la democrazia? Sarebbe come dire che vogliamo l’Islam e che bisogna credere in Dio. Poi questa democrazia a lei tanto cara e secondo lei tanto preziosa non ha un significato preciso. La democrazia di Aristotele è una cosa, quella dei sovietici è un’altra, quella dei capitalisti un’altra ancora. Non possiamo quindi permetterci di infilare nella nostra costituzione un concetto così equivoco. Infine ecco quello che intendo per democrazia: le do un esempio storico. Quando Alì divenne successore del Profeta e capo dello Stato Islamico, e il suo regno andava dall’Arabia Saudita all’Egitto, e comprendeva gran parte dell’Asia e anche dell’Europa, e questa confederazione aveva tutto il potere, gli accadde di avere una divergenza con un ebreo. E l’ebreo lo fece chiamare dal giudice. E Alì accettò la chiamata del giudice. E andò. E vedendolo entrare il giudice si alzò in piedi, ma Alì gli disse adirato: «Perché ti alzi quando entro io e non quando entra l’ebreo? Davanti al giudice i due contendenti devono esser trattati nell’identico modo!». Poi si sottomise alla sentenza che gli fu contraria. Chiedo a lei che ha viaggiato e conosce ogni tipo di governo e la storia: può fornirmi un esempio di democrazia migliore?
Imam, democrazia significa molto di più. E questo lo dicono anche i persiani che come noi stranieri non capiscono dove vada a parare la sua Repubblica Islamica.
Se voi stranieri non capite, peggio per voi. Tanto la faccenda non vi riguarda: non avete nulla a che fare con le nostre scelte. Se non lo capiscono certi iraniani, peggio per loro. Significa che non hanno capito l’Islam.
Però hanno capito il dispotismo che oggi viene esercitato dal clero, Imam. Nella stesura della nuova Costituzione l’Assemblea degli Esperti ha passato un articolo, il Quinto Principio, secondo cui il capo del paese dovrà essere la suprema autorità religiosa, cioè lei, e le decisioni definitive dovranno essere prese soltanto da coloro che conoscono bene il Corano, cioè dal clero. Ciò non significa che, per Costituzione, la politica continuerà ad essere fatta dai preti e basta?
Questa legge che il popolo ratificherà non è affatto in contraddizione con la democrazia. Poiché il popolo ama il clero, ha fiducia nel clero, vuol essere guidato dal clero, è giusto che la massima autorità religiosa sovrintenda l’operato del primo ministro o del presidente della Repubblica per impedire che sbaglino e che vadano contro la legge cioè contro il Corano. O la massima autorità religiosa o un gruppo rappresentativo del clero. Ad esempio cinque Saggi dell’Islam, capaci di amministrare la giustizia secondo l’Islam.
Allora occupiamoci della giustizia amministrata dal clero. Parliamo delle cinquecento fucilazioni che dopo la vittoria sono state eseguite in Iran. Lei approva il modo sommario in cui vengono celebrati questi processi senza avvocato e senza appello?
Evidentemente voi occidentali ignorate chi erano coloro che sono stati fucilati, o fingete di ignorarlo. Si trattava di persone che avevano partecipato ai massacri nelle strade e nelle piazze, oppure di persone che avevano ordinato massacri, oppure di persone che avevano bruciato case, torturato, segato gambe e braccia durante gli interrogatori. Sì, gente che segava da vivi i nostri giovani, oppure li friggeva su griglie di ferro. Che cosa avremmo dovuto fare di costoro: perdonarli, lasciarli andare? Il permesso di difendersi, rispondere alle accuse, noi glielo abbiamo dato: potevano replicare quel che volevano. Ma una volta accertata la loro colpevolezza, che bisogno c’era o c’è dell’appello? Scriva il contrario, se vuole, la penna ce l’ha in mano lei. Però il mio popolo non si pone le sue domande. E aggiungo: se noi non fossimo intervenuti con le fucilazioni, la vendetta popolare si sarebbe scatenata senza controllo: qualsiasi funzionario del regime sarebbe stato giustiziato. Allora altro che cinquecento: i morti sarebbero stati migliaia.
D’accordo, però io non alludevo necessariamente ai torturatori e agli assassini della Savak. Mi riferivo ai fucilati che con le colpe del regime non avevano nulla a che fare, alle persone che ancora oggi vengono giustiziate per adulterio o prostituzione od omosessualità. È giustizia, secondo lei, fucilare una povera prostituta o una donna che tradisce il marito o un uomo che ama un altro uomo?
Se un dito va in cancrena, cosa si deve fare? Lasciare che vada in cancrena tutta la mano e poi tutto il corpo oppure tagliare il dito? Le cose che portano corruzione a un popolo intero devono essere sradicate come erbe cattive che infestano un campo di grano. Lo so, vi sono società che permettono alle donne di regalarsi in godimento a uomini che non sono loro mariti, e agli uomini di regalarsi in godimento ad altri uomini: ma la società che noi vogliamo costruire non lo permette. Nell’Islam noi vogliamo condurre una politica che purifichi la società, e perché questo avvenga è necessario punire coloro che portano il male corrompendo la nostra gioventù. Che a voi piaccia o non piaccia, non possiamo sopportare che i cattivi diffondano la loro cattiveria. Del resto, voi non fate lo stesso? Quando un ladro è ladro, non lo mettete in prigione? In molti paesi, non giustiziate forse gli assassini? Non usate quel sistema perché, se restano liberi e vivi, infettano gli altri ed allargano la macchia della malvagità? Sì, i malvagi vanno eliminati, estirpati come erbacce. Solo estirpandoli il paese si purificherà.
Imam, ma come è possibile mettere sullo stesso piano una belva della Savak e un cittadino che esercita la sua libertà sessuale? Prenda il caso del giovanotto che ieri è stato fucilato per sodomia...
Corruzione, corruzione. Bisogna eliminare la corruzione.
Prenda il caso della diciottenne incinta che poche settimane fa è stata fucilata a Beshar per adulterio.
Incinta? Bugie. Bugie come quelle del seni tagliati alle donne. Nell’Islam non accadono queste cose. Non si fucilano le donne incinte.
Non sono bugie, Imam. Tutti i giornali persiani ne hanno parlato e alla televisione c’è stato anche dibattito perché al suo amante avevano dato solo cento frustate.
Se è così vuol dire che meritava la pena. Io che ne so. La donna avrà fatto qualcos’altro di grave, lo chieda al tribuna le che l’ha condannata. E poi basta parlare di queste cose. Mi stanca. Non sono cose importanti.
Allora parliamo dei curdi che vengono fucilati perché vogliono l’autonomia.
Questi curdi che vengono fucilati non sono il popolo curdo. Sono sovversivi che agiscono contro il popolo e la Rivoluzione come quello che è stato fucilato ieri e che aveva ammazzato tredici persone. Io preferirei che nessuno venisse fucilato ma quando catturano un tipo come quello e lo fucilano, ecco: ne provo grande piacere.
E quando vengono arrestati, come i cinque di stamani, perché distribuiscono manifestini comunisti?
Se li hanno arrestati vuol dire che se lo meritavano, che erano comunisti al servizio dello straniero come i falsi comunisti che agiscono per l’America e per lo Scià. Basta. Ho dettobasta parlare di queste cose.
Va bene, parliamo dello Scià. È stato lei, Imam, a ordinare che lo Scià venisse giustiziato all’estero e a dire che chiunque lo avesse fatto sarebbe stato considerato un eroe sicché se fosse rimasto ucciso nell’azione sarebbe andato in Paradiso?
No! Io no. Perché io voglio che sia portato in Iran e processato pubblicamente per cinquant’anni di reati contro il popolo persiano, incluso il reato di tradimento e di furto di capitali. Se viene ucciso all’estero, quel denaro va perduto; se lo processiamo qui, invece, quel denaro ce lo riprendiamo. No, no, io non voglio che venga ucciso all’estero. Io lo voglio qui, qui. E perché ciò avvenga prego per la sua salute come l’ayatollah Modarrés pregava per la salute di Reza Pahlavi, il padre di questo Pahlavi, che era fuggito anche lui portandosi via un mucchio di soldi. E va da sé che eran meno di quelli che s’è portato via suo figlio.
Ma se lo Scià restituisse il denaro, la smettereste di dargli la caccia?
Per il denaro, se davvero lo restituisse, sì: in quel senso il conto sarebbe saldato. Per il tradimento del suo paese e dell’Islam, invece no. Come si può perdonargli il massacro del 15 Kordat, il massacro di sedici anni fa, e il massacro del Venerdì Nero, un anno fa, come si può perdonargli tutti i morti che ha lasciato dietro di sé? Soltanto se i morti resuscitassero io potrei perdonarlo accontentandomi di riavere il denaro rubato al popolo da lui e dalla sua famiglia.
E l’ordine di riportarlo in Iran, attraverso l’azione di un commando simile a quello che catturò Eichman in Argentina, suppongo, vale solo per lo Scià o anche per la sua famiglia?
Colpevole è colui che ha commesso il reato. Se la famiglia non ha partecipato a nessun reato, non vedo perché dovrebbe essere condannata. Appartenere alla famiglia dello Scià non è mica un crimine. Suo figlio Reza, ad esempio, non mi risulta che si sia macchiato di crimini. Quindi non ho nulla contro di lui: può rientrare in Persia quando vuole e viverci come un normale cittadino. Che venga.
Io dico che non viene. E Farah Diba?
Per lei deciderà il tribunale.
E Ashraf?
Ashraf è la gemellaccia dello Scià, una traditrice come lui. E per i crimini che ha commesso deve essere processata, condannata come lui.
E l’ex ministro Baktiar? Baktiar dice che tornerà al suo posto, che ha già pronto un governo con cui sostituire questo governo.
Se Baktiar dev’essere fucilato o no, ancora non posso dirlo. Però so che dev’essere processato. Che torni, che torni: magari insieme al suo nuovo governo. Che torni, che torni: magari a braccetto del suo Scià. Così in tribunale ci finiscono insieme. Sì, devo ammettere che mi piacerebbe molto vedermi riportare Baktiar insieme allo Scià, mano nella mano. Lo aspetto.
A morte anche Baktiar, dunque. Imam Khomeini, ma lei ha mai perdonato nessuno? Ha mai provato pietà, comprensione per qualcuno? E, visto che ci siamo, ha mai pianto?
Io piango, rido, soffro: pensa che non sia un essere umano? Quanto al perdonare, ho perdonato la maggior parte di coloro che ci hanno fatto del male: ho concesso l’amnistia ai poliziotti, ai gendarmi, a una quantità di gente. Purché, beninteso, non avessero torturato o commesso infamie troppo gravi. Ora ho concesso perfino l’amnistia ai curdi ribelli, e con questo penso di aver mostrato pietà. Ma per coloro di cui abbiamo discusso non c’è perdono, non c’è pietà. Ora basta. Sono stanco, basta.
La prego, Imam: devo chiederle ancora molte cose. Di questo “chador” a esempio, che mi hanno messo addosso per venire da lei e che lei impone alle donne, mi dica: perché le costringe a nascondersi come fagotti sotto un indumento scomodo e assurdo con cui non si può lavorare né muoversi? Eppure anche qui le donne hanno dimostrato d’essere uguali agli uomini. Come gli uomini si sono battute, sono state imprigionate, torturate, come gli uomini hanno fatto la Rivoluzione...
Le donne che hanno fatto la Rivoluzione erano e sono donne con la veste islamica, non donne eleganti e truccate come lei che se ne vanno in giro tutte scoperte trascinandosi dietro un codazzo di uomini. Le civette che si truccano ed escono per strada mostrando il collo, i capelli, le forme, non hanno combattuto lo Scià. Non hanno mai fatto nulla di buono quelle. Non sanno mai rendersi utili: né socialmente, né politicamente, né professionalmente. E questo perché, scoprendosi, distraggono gli uomini e li turbano. Poi distraggono e turbano anche le altre donne.
Non è vero, Imam. E comunque non mi riferisco soltanto a un indumento ma a ciò che esso rappresenta: cioè la segregazione in cui le donne sono state rigettate dopo la Rivoluzione. Il fatto stesso che non possano studiare all’università con gli uomini, ad esempio, né lavorare con gli uomini, né fare il bagno in mare o in piscina con gli uomini. Devono tuffarsi a parte con il “chador”. A proposito, come si fa a nuotare con il “chador”?
Tutto questo non la riguarda. I nostri costumi non vi riguardano. Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene.
Molto gentile. E, visto che mi dice così, mi tolgo subito questo stupido cencio da medioevo. Ecco fatto. Però mi dica: una donna che come me ha sempre vissuto tra gli uomini mostrando il collo e i capelli e gli orecchi, che è stata alla guerra e ha dormito al fronte con i soldati, è secondo lei una donna immorale, una vecchiaccia poco perbene?
Questo lo sa la sua coscienza. Io non giudico i casi personali, non posso sapere se la sua vita è morale o immorale, se si è comportata bene o no coi soldati alla guerra. Però so che nella mia lunga vita ho sempre avuto conferma di quello che ho detto. Se non esistesse questo indumento, le donne non potrebbero lavorare in modo utile e sano. E nemmeno gli uomini. Le nostre leggi, sono valide leggi.
Compresa la legge che consente a un uomo di prendersi quattro mogli, Imam?
La legge delle quattro mogli è una legge molto progressista ed è stata scritta per il bene delle donne in quanto le donne sono più numerose degli uomini: nascono più donne che uomini, le guerre uccidono più uomini che donne. Una donna ha bisogno di un uomo, e cosa dobbiamo fare visto che al mondo vi sono più donne che uomini? Preferisce che le donne in avanzo diventino puttane oppure che sposino un uomo con più mogli? Non mi sembra giusto che le donne sole diventino puttane perché mancano gli uomini. E dico: anche nelle condizioni difficili che l’Islam impone a un uomo con due o tre o quattro mogli, uguale trattamento e uguale affetto e uguale tempo, questa legge è migliore della monogamia.
Ma si tratta di leggi o usanze che risalgono a millequattrocento anni fa, Imam Khomeini! Non le pare che il mondo, nel frattempo, sia andato avanti? In osservanza a quelle leggi, lei ha riesumato perfino il divieto della musica e dell’alcool. Mi spieghi: perché bere un bicchiere di vino o di birra quando si ha sete o si mangia è peccato? E perché ascoltare la musica è peccato? I nostri preti bevono e cantano. Anche il Papa. Ciò significa che il Papa è un peccatore?
Le regole dei vostri preti non mi interessano. L’Islam proibisce le bevande alcoliche e basta. Le proibisce in modo assoluto perché fanno perdere la testa e impediscono di pensare in modo sano. Anche la musica appanna la mente, perché porta in sé godimenti ed estasi uguali alla droga. La vostra musica, intendo. Di solito essa non esalta lo spirito: lo addormenta. E distrae i nostri giovani che ne risultano avvelenati e non si preoccupano più del loro paese.
Anche la musica di Bach, Beethoven, Verdi?
Chi sono questi nomi io non lo so. Se non appannano la mente non saranno vietati. Alcune delle vostre musiche non sono vietate: ad esempio le marce e gli inni per marciare. Noi vogliamo musiche che ci esaltino come le marce, che facciano muovere i giovani anziché paralizzarli, che li inducano a preoccuparsi del loro paese. Sì, le vostre marce sono permesse.
Imam Khomeini, lei si esprime sempre in termini molto duri verso l’Occidente. Da ogni suo giudizio su noi si conclude che lei ci vede come campioni di ogni bruttezza, di ogni perversità. Eppure l’Occidente l’ha accolta in esilio e molti dei suoi collaboratori hanno studiato in Occidente. Non le pare che ci sia anche qualcosa di buono in noi?
Qualcosa c’è, c’è. Ma quando siamo stati morsi dal serpente temiamo anche uno spago che assomigli da lontano a un serpente. E voi ci avete morso troppo. E troppo a lungo. In noi avete sempre visto un mercato e basta, a noi avete sempre esportato le cose cattive e basta. Le cose buone, come il progresso materiale, ve le siete tenute per voi. Sì, abbiamo ricevuto tanto male dall’Occidente, tante sofferenze, e ora abbiamo tutti i motivi per temere l’Occidente, impedire ai nostri giovani di avvicinarsi all’Occidente e farsi ulteriormente influenzare dall’Occidente. No, non mi piace che i nostri giovani vadano a studiare in Occidente dove vengono corrotti dall’alcool, dalla musica che impedisce di pensare, dalla droga, e dalle donne scoperte. Senza contare che i nostri giovani non li trattate come i vostri in Occidente. Perché gli regalate subito un diploma anche se sono ignoranti.
Sì, Imam, però anche l’aereo sul quale è tornato in patria è un prodotto dell’Occidente. Anche il telefono con cui comunica da Qom, anche la televisione con cui si rivolge al paese così spesso, anche questo condizionatore d’aria che le permette di starsene al fresco nella calura del deserto. Se siamo così corrotti e così corruttori, perché usa i nostri strumenti di male?
Perché queste sono le cose buone dell’Occidente. E non ne abbiamo paura e le usiamo. Noi non temiamo la vostra scienza e la vostra tecnologia, temiamo le vostre idee e i vostri costumi. Il che significa che vi temiamo politicamente, socialmente. E vogliamo che il paese sia nostro, vogliamo che non interferiate più nella nostra politica e nella nostra economia e nelle nostre usanze e nelle nostre faccende. Ed’ora in avanti andremo contro chiunque ci proverà, a destra e a sinistra, di qua e di là. E ora basta. Via, via.
Un’ultima domanda, Imam. In questi giorni che ho trascorso in Iran io ho visto molto scontento, molto disordine, molto caos. La Rivoluzione non ha portato i buoni frutti che aveva promesso. Il paese naviga in acque oscure e c’è chi vede molto buio per l’Iran. C’è addirittura chi vede maturare, sia pure in un futuro non immediato, i presupposti d’una guerra civile o d’un colpo di Stato. Che cosa mi risponde?
Questo le rispondo: noi siamo un bambino di sei mesi. La nostra rivoluzione ha soltanto sei mesi. Ed è una rivoluzione che è avvenuta in un paese mangiato dalle disgrazie come un campo di grano infestato dalle cavallette: siamo all’inizio della nostra strada. E cosa volete da un bambino di sei mesi che nasce in un campo di grano infestato dalle cavallette, dopo duemilacinquecento anni di cattivo raccolto e cinquanta anni di raccolto velenoso? Quel passato non si può cancellare in pochi mesi, e neanche in pochi anni. Abbiamo bisogno di tempo. Chiediamo tempo. E lo chiediamo soprattutto a coloro che si definiscono comunisti o democratici o diosacché. Sono loro che non ci danno tempo. Sono loro che ci attaccano e mettono in giro chiacchiere su guerre civili e colpi di stato che non accadranno perché il popolo è unito. Sono loro che alimentano il caos. Loro, ripeto, che si definiscono comunisti o democratici o diosacché. E con ciò la saluto.
Addio. Insciallah.
Non è stato Khomeini. In ambito islamico l'ha sdoganata e praticata Maometto stesso.
Allora non si chiamava pedofilìa... :nonow: :drinky:
è legale in tutti i paesi musulmani dato che la maggiore età delle donne è 9 anni, con l'eccezione di Tunisia, Libano, Algeria, Siria e Turchia forse.
Bisogna aggiungere anche egitto, giordania e palestina. :nodding: :drinky:
e l'iran per molti rappresenterebbe l'islam buono in quanto non sunnita... :facepalmi:
Certe cose sembrano assurde viste da noi perchè completamente estranei a quel tipo di società e a ciò che le persone facevano.
Non hai mai visto in Italia cartelli negli ascensori "vietato sputare nell'ascensore" ?
Ma anche i semplici cartelli nei bagni pubblici "lasciare pulito il bagno" oppure "usare lo spazzolone".
Per uno che venga da un paese "civile", sarebbero cose assurde (e anche per me).
A me già sembra assurdo quando su certe spiagge vedo la gente buttare le cicche o altra spazzatura... [emoji57]
Porca zoccola che laicistica arrampicata sugli specchi per proteggere l’Islam.
Ti prego dimmi che stai scherzando e non sei come quell’altro tuo comprare che durante il Ramadan non mangia panini per le strade per rispetto verso i musulmani.
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