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Visualizza Versione Completa : Francia archivia il TTIP



LupoSciolto°
06-07-16, 10:34
La Francia archivia il Ttip: "Impossibile un accordo entro il 2016" - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/economia/2016/07/05/news/ttip_addio-143472941/)

Anche se tra archiviazione e rifiuto c' è qualche differenza.

Logomaco
08-07-16, 21:07
Il TTIP non si farà! I cittadini d’Europa a un passo da una storica vittoria (http://www.dolcevitaonline.it/il-ttip-non-si-fara/)

in Contro-informazione (http://www.dolcevitaonline.it/category/contro/)— 6 luglio 2016


Si dice piano, a mezza bocca, con una mano a toccare ferro. Ma l’opinione che va per la maggiore ormai è questa: il Ttip non si farà. Troppi i punti di disaccordo tra Europa e Usa, troppo poco tempo rimasto e, soprattutto, troppo alta l’avversione dei cittadini. Un’opinione pubblica che raggiunge picchi dell’80% di contrarietà e che i pesi massimi della politica atlantica non vogliono provocare a breve distanza dalle rispettive elezioni (l’anno prossimo in Usa e Francia, nel 2018 in Germania).
A questi fattori va ad aggiungersi la malaugurata (per i sostenitori del trattato) uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, che mette fuori gioco nei negoziati il governo di Londra, da sempre il più favorevole all’accordo tra quelli del vecchio continente.

IL GOVERNO FRANCESE SI RITIRA. A sancire di fatto il definitivo (almeno per ora) affossamento del trattato è stato il governo francese, che ieri – alla vigilia del 14° round di negoziati sul testo – ha messo la parola fine alle trattative: «Non esiste assolutamente alcuna possibilità che si arrivi a un accordo entro la fine dell’amministrazione Obama. Penso che ormai lo sappiano tutti, anche quelli che sostengono il contrario» ha detto (http://www.repubblica.it/economia/2016/07/05/news/ttip_addio-143472941/) il vice ministro francese per il Commercio estero, Matthias Fekl. Poche ore dopo una conferma indiretta è giunta dal Ministro dello Sviluppo economico italiano, Carlo Calenda, che del Ttip era stato sempre un grande sostenitore: «Il trattato con gli Usa secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione».

I NODI IRRISOLTI DELLA TRATTATIVA. Già nei mesi scorsi erano emersi alcuni punti irrisolti nella trattativa che hanno diviso gli interessi americani da quelli europei. In particolare dei documenti riservati (http://www.dolcevitaonline.it/ttip-documenti-segreti-sul-trattato/) intercettati e pubblicati da Greenpeace avevano reso pubblico come sulla metà dei trenta articoli che compongono il trattato mancasse l’accordo. Anche su temi fondamentali come le discipline sugli appalti, gli arbitrati internazionali (che permetterebbero a una multinazionale di fare causa a uno stato se reputa che ponga freni ai suoi affari), gli standard sulla qualità dei prodotti alimentari e molto altro. Nodi che fino a qualche mese fa venivano comunque considerati risolvibili da governi e funzionari di Usa e Europa, che non avevano ancora fatto i conti con la straordinaria mobilitazione globale.

L’IMPORTANZA DELLA MOBILITAZIONE GLOBALE. Non è esagerato infatti affermare che, se veramente il Ttip non vedrà la luce, il merito sarà stato interamente della mobilitazione popolare contro l’accordo. Una mobilitazione che ha portato alla creazione di comitati “Stop Ttip” in tutto il mondo, a decine di manifestazioni di piazza ed ad una delle raccolte di firme più massicce della storia (oltre tre milioni di adesioni (https://stop-ttip-italia.net/2015/10/06/stop-ttip-raggiunti-i-tre-milioni-di-firme-leuropa-si-mobilita-contro-i-trattati-di-libero-scambio/) in pochi mesi). Così i politici di entrambe le sponde dell’Atlantico, che avevano puntato tutto sulla segretezza del trattato e sull’accondiscendenza dei mezzi d’informazione, si stanno vedendo costretti a rinunciare al trattato per non compromettere i loro consensi elettorali.


Il TTIP non si farà! I cittadini d'Europa a un passo da una storica vittoria - DolceVita (http://www.dolcevitaonline.it/il-ttip-non-si-fara/)

Hynkel
09-07-16, 09:59
Incrociamo le dita

blobb
28-08-16, 17:20
bene pericolo scampato


Il negoziato sul Ttip è “di fatto” fallito. Parola di Sigmar Gabriel, vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco. Pietra tombale, dunque, sull’accordo di libero scambio tra gli Stati Unitie l’Unione europea accusato da diversi osservatori di essere poco trasparente e di sfavorire le aziende del Vecchio continente a favore dei gruppi americani (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/28/trattato-usa-ue-sul-commercio-le-trattative-si-fanno-al-buio-e-la-democrazia-e-ridotta-a-zerbino/2497066/). “Ritengo che i negoziati con gli Stati Uniti siano de facto falliti, anche se nessuno lo vuoleammettere veramente”, ha detto Gabriel, esponente del Spd, sottolineando che in 14 colloqui le parti non hanno trovato un’intesa su un solo capitolo dei 27 sul tavolo. In un’intervista con l’emittente pubblica Zdf ha poi aggiunto che “i negoziati con gli Stati Uniti non sono riusciti, perché gli europei non possonocapitolare alle richieste americane”: “Nulla si muove sulla questione”.
Lo scorso luglio anche il ministro dello Sviluppo economico italianoCarlo Calenda aveva avanzato dubbi sulla possibilità di un buon esito per il negoziato che va avanti da tre anni (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/05/trattato-usa-ue-sul-commercio-calenda-lo-spazio-politico-per-approvarlo-e-zero/2883596/): “Sul Ttip non ho detto che è finito perché siamo andati lunghi. Io credo che sarà così, cioè che lo spazio politico in Europa e negli Stati Uniti per approvarlo sia ridotto a zero“.
Al netto dagli effetti sull’economia e la democrazia europea, nefasti o positivi a seconda dei punti di vista, il commercio e gliinvestimenti con il partenariato transatlantico (Ttip) creerebbero la più grande zona di libero scambio al mondo coinvolgendo circa 800 milioni di persone.

Kavalerists
28-08-16, 17:38
bene pericolo scampato


Il negoziato sul Ttip è “di fatto” fallito. Parola di Sigmar Gabriel, vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco. Pietra tombale, dunque, sull’accordo di libero scambio tra gli Stati Unitie l’Unione europea accusato da diversi osservatori di essere poco trasparente e di sfavorire le aziende del Vecchio continente a favore dei gruppi americani (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/28/trattato-usa-ue-sul-commercio-le-trattative-si-fanno-al-buio-e-la-democrazia-e-ridotta-a-zerbino/2497066/). “Ritengo che i negoziati con gli Stati Uniti siano de facto falliti, anche se nessuno lo vuoleammettere veramente”, ha detto Gabriel, esponente del Spd, sottolineando che in 14 colloqui le parti non hanno trovato un’intesa su un solo capitolo dei 27 sul tavolo. In un’intervista con l’emittente pubblica Zdf ha poi aggiunto che “i negoziati con gli Stati Uniti non sono riusciti, perché gli europei non possonocapitolare alle richieste americane”: “Nulla si muove sulla questione”.
Lo scorso luglio anche il ministro dello Sviluppo economico italianoCarlo Calenda aveva avanzato dubbi sulla possibilità di un buon esito per il negoziato che va avanti da tre anni (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/05/trattato-usa-ue-sul-commercio-calenda-lo-spazio-politico-per-approvarlo-e-zero/2883596/): “Sul Ttip non ho detto che è finito perché siamo andati lunghi. Io credo che sarà così, cioè che lo spazio politico in Europa e negli Stati Uniti per approvarlo sia ridotto a zero“.
Al netto dagli effetti sull’economia e la democrazia europea, nefasti o positivi a seconda dei punti di vista, il commercio e gliinvestimenti con il partenariato transatlantico (Ttip) creerebbero la più grande zona di libero scambio al mondo coinvolgendo circa 800 milioni di persone.


Ottimo. Però ripeto: speriamo bene...almeno fino alla sigillazione della pietra tombale sul negoziato.

LupoSciolto°
28-08-16, 18:37
Volevo postarla io la notizia ma il buon blobb mi ha preceduto. Dai, meglio di nulla!

Traiano
28-08-16, 23:02
evvai! Attendo comunque l'ufficialità

LupoSciolto°
29-08-16, 10:56
evvai! Attendo comunque l'ufficialità

Quella l'attendiamo tutti.

Kavalerists
01-09-16, 21:19
Forse...

L'Intellettuale Dissidente (http://www.lintellettualedissidente.it/) / Esteri (http://www.lintellettualedissidente.it/Esteri)

http://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2016/08/stop-ttip-generic-fb-940x200.jpg Il TTIP è fallito Il 28 agosto il ministro dell’economia tedesca Sigmar Gabriel ha annunciato il fallimento dei negoziati tra Europa e U.S.A. per l’implementazione del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), commentando attraverso l’emittente nazionale ZDF: “Le negoziazioni con gli Stati Uniti sono fallite perché noi, come europei, non possiamo piegarci ai diktat degli americani.” Molto strano, perché di fatto lo stop al Trattato transatlantico è il primo cenno di ribellione europea al giogo statunitense. Allora quali sono le ragioni di questo importante “No” dell’Europa all’America? E il TTIP è davvero morto o risorgerà?
di Guido Dell'Omo (http://www.lintellettualedissidente.it/redazione/guido-dellomo/) - 1 settembre 2016


I funzionari europei hanno tirato troppo la corda con i popoli dell’Unione, forse sperando che il dilagare di Pokemon GO avesse definitivamente lobotomizzato la maggior parte dei cittadini. Il risultato è che questi ultimi – il caso Brexit è sicuramente il più eclatante – non sembrano più molto volenterosi di appoggiare le politiche dei loro rispettivi governi. Altri esempi di un’insofferenza che sta diventando sempre più concretamente attiva sono le battaglie che i lavoratori italiani e francesi hanno combattuto per modificare quell’ormai famoso ‘Jobs Act’ che Renzi e Hollande avevano così fortemente voluto.
Battaglie che in Italia hanno preso forma di grandi mobilitazioni da parte dei lavoratori, con manifestazioni e incontri organizzati in tutta la Penisola, ma che in Francia si sono tramutate in una vera e propria rivoluzione su scala da strada, che vedeva da una parte il popolo inferocito e dall’altra le forze dell’ordine d’Oltralpe. Alla fine Hollande è stato costretto a modificare i punti del Jobs Act su cui si era accumulato più risentimento, anche perché gli scontri avvenuti a Parigi hanno bloccato la città per diversi giorni: ai francesi si può dir tutto, ma le rivoluzioni le sanno fare, piccole o grandi che siano, e le foto e i filmati di quel giorno ne sono una testimonianza. Nonostante in Europa non si sia parlato molto di TTIP nelle televisioni o nei giornali – su espressa richiesta dei vari leader delle nazioni europee – si sono viste mobilitazioni senza precedenti in quasi tutti gli stati dell’Ue per bloccare il Trattato transatlantico. Uno dei più grandi e (insospettabili) tenaci oppositori è stato il sessantanovenne Thilo Bode, il direttore di una società berlinese di nome Foodwatch che si occupa della difesa dei consumatori, e a cui Politico ha dedicato un articolo dal titolo più che eloquente: “L’uomo che ha ucciso il TTIP” (The man who killed TTIP ? POLITICO (http://www.politico.eu/article/the-man-who-killed-ttip-thilo-bode-foodwatch-germany-free-trade/)).
Al di là delle mobilitazioni che si sono viste in Spagna, Italia, Francia e via dicendo, e che comunque hanno coinvolto diverse migliaia di persone, ciò che è avvenuto in Germania grazie a quest’uomo brizzolato e apparentemente pacato è degno di attenzione. Nell’ottobre 2015, dopo aver venduto 70.000 copie del suo libro “The Free Trade Lie” ( in italiano La menzogna del libero mercato), Thilo Bode ha contribuito ad organizzare una manifestazione anti-TTIP che ha raccolto a Berlino più di 150.000 persone pronte a battersi per impedire l’implementazione di quell’ennesimo guinzaglio a stelle striscie che sarebbe stato il TTIP; una mobilitazione con questi numeri non si vedeva dai tempi dell’invasione dell’Iraq del 2003.
Il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, presentato fin dall’inizio come innocuo e anzi innovativo trattato di libero scambio tra Ue e U.S.A., in realtà, con la maschera di un’armonizzazione delle normative sul libero commercio, antepone il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività, di fatto aprendo ad una significativa riduzione degli standard sociali, ambientali e sanitari; che, come è risaputo, in Europa sono migliaia di più e infinitamente più elevati e coercitivi rispetto a quelli vigenti in America. Per quanto riguarda l’Italia la firma di questo accordo sarebbe stata distruttiva per le nostre piccole aziende, soprattutto quelle produttrici di beni alimentari. Le nostre eccellenti carni, i nostri formaggi, tutti i nostri cibi più caratteristici, quelli che ancora vengono prodotti nelle piccole città italiane con passione e quell’amore tramandato di generazione in generazione, sarebbero scomparsi sommersi dall’offerta elevatissima di alimenti di scarsa qualità ma a basso prezzo che il TTIP avrebbe prodotto. Non comprando più i nostri alimenti perché troppo costosi, molte piccole (ma eccellenti) aziende italiane non avrebbero avuto altra scelta se non quella di soccombere. Allora, forse, il No dei popoli serve ancora a qualcosa se ha contribuito a ‘piccoli’ successi come la modifica della “Loi travail” in Francia e all’annullamento delle trattative per il TTIP. ‘Forse’, perchè il 29 agosto sono prontamente arrivate le smentite della Merkel e del portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas: “Anche se le trattative commerciali richiedono tempo, il processo è in funzione. Siamo entrati in una fase cruciale e abbiamo l’appoggio di 28 stati membri dell’Unione europea. Se le condizioni saranno soddisfatte, la Commissione è pronta a portare a termine l’accordo entro la fine dell’anno.”

Il TTIP è fallito (http://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/il-ttip-e-fallito/)