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Visualizza Versione Completa : Sulla strage di Nizza



LupoSciolto°
15-07-16, 14:20
USraele, Arabia Saudita, Qatar e Turchia sono i veri responsabili!

La morte di 84 civili pianificata da fanatici sovvenzionati dalle entità summenzionate.

Non ho parole.

LupoSciolto°
15-07-16, 14:22
C'è una fetta di Islam con la quale NON si può dialogare! Questi membri della Fratellanza Musulmana o simpatizzanti, a vario titoli, del mostro USraeliano chiamato ISIS-DAESH, NON possono predicare il loro odio nel nostro paese.

Sono sì a favore del pluralismo. Ma non nei confronti dei soldatini di USraele e delle petromonarchie. Utili e pericolosi idioti che potrebbero scatenare una simile strage anche in Italia.

Logomaco
15-07-16, 14:44
La Francia e' il malato d'Europa

LupoSciolto°
15-07-16, 14:56
La Francia e' il malato d'Europa

Cosa intendi?

LupoSciolto°
15-07-16, 16:47
INTANTO IL PC DI MARCO RIZZO RILASCIA QUESTO COMUNICATO. SULL'ULTIMO PUNTO HO QUALCHE DUBBIO, VISTO E CONSIDERATO CHE TRA I MIGRANTI CI POTREBBERO ESSERE POTENZIALI TERRORISTI.

Sull’attentato di Nizza (dichiarazioni del S.G. Marco Rizzo) (http://ilpartitocomunista.it/2016/07/15/sullattentato-di-nizza-dichiarazioni-del-s-g-marco-rizzo/)15 luglio 2016di csp (http://ilpartitocomunista.it/author/admin/)
http://ilpartitocomunista.it/wp-content/uploads/POL01F60BIS_7193790F1_802-180x180.jpg (http://ilpartitocomunista.it/wp-content/uploads/POL01F60BIS_7193790F1_802.jpg)
Oltre al dovuto cordoglio per le famiglie delle vittime, non possiamo per l’ennesima volta limitarci alle solite raffazzonate e ripetitive analisi. Stupiti e nauseati dall’abitudine con cui cominciamo a vedere il sangue ovunque, crediamo sia necessario a questo punto ribadire subito alcuni punti fermi.Le origini del terrorismo islamico – a partire dai mujaidin afghani contro l’Armata Rossa per finire alle cosiddette “primavere arabe - sono frutto di azioni sconsiderate dei settori dell’imperialismo occidentale, come ha recentemente “confessato” Hillary Clinton. Non riconoscerlo e rinnegarlo diventa un suicidio.Questi settori imperialistici continuano imperterriti a saccheggiare risorse prime dai paesi poveri del mondo, esportando guerra e finanziando, anche tramite paesi suoi alleati come l’Arabia Saudita, il terrorismo dell’Isis. Altro che “esportazione della democrazia”.Gli ultimi bastioni di stati laici (ieri la Libia di Gheddafi oggi la Siria di Assad) sono stati sottoposti a devastanti golpe i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, alimentando la radicalizzazione di alcuni settori islamici precedentemente minoritari.Le possenti migrazioni, dovute a guerra ma anche alla fame e alle condizioni di vita generate dall’imperialismo, sfruttando la disperazione di milioni di persone diventano funzionali per l’Unione Europea e i grandi gruppi monopolistici, alla costituzione di un “esercito industriale di riserva” teso a indebolire ulteriormente i diritti dei lavoratori nel continente europeo (è di poche ore fa la proposta di elargire 10mila euro per l’allocazione di ogni migrante).Non saranno ulteriori interventi della Nato, o misure di carattere militare a fermare il terrorismo. Le uniche cose sensate che si possono auspicare per l’abbattimento del terrorismo sono:la fine di ogni intervento militare e di ogni finanziamento diretto o indiretto da parte delle organizzazioni imperialiste, degli stati alle formazioni estremiste islamiche;la rottura immediata di ogni relazione politica ed economica con i paesi che aiutano il terrorismo come Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo;l’istituzione di una legge sul “salario minimo”, cioè nessun lavoratore (italiano o straniero) può scendere al di sotto di un livello di salario prestabilito per legge, evitando così razzismo e guerre tra poveri. Tutto il resto è “fuffa” politica, in attesa della prossima strage oppure della terza guerra mondiale verso cui ‘galoppiamo’ velocemente.

Sull?attentato di Nizza (dichiarazioni del S.G. Marco Rizzo) (http://ilpartitocomunista.it/2016/07/15/sullattentato-di-nizza-dichiarazioni-del-s-g-marco-rizzo/#)

Logomaco
15-07-16, 17:38
Cosa intendi?


https://davidderrick.files.wordpress.com/2013/09/bernard-partridge.jpg

Logomaco
15-07-16, 17:43
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f8/The_sick_man_of_Europe_is_being_doctored_at_last_-_JM_Staniforth.png

Kavalerists
15-07-16, 19:38
So che l'attentatore di Nizza era un franco-tunisino che viveva, se non erro, già dal 2009 in Francia, ma mi chiedo se i francesi siano ancora contenti di quanto fatto da Sarkozy per liberarsi di Gheddafi, e arraffarsi gli affari italiani, e ritrovarsi adesso con le porte del Mediterraneo spalancate davanti alle masssicce infiltrazioni dei terroristi del Daesh.

Lèon Kochnitzky
15-07-16, 19:42
Lo dico da profano, una certa sinistra (non quella Dem, che qui fa orrore a tutti) non dovrebbe limitarsi alle solite analisi "è il capitale, non è il capitale" ecc.
Cioè, andiamo un po' oltre il Novecento, e rimaniamo ben saldi al presente. Senza dubbio il capitalismo internazionale e le potenze militari che ne fanno parte, hanno le loro responsabilità, ma c'è tutto un aspetto culturale-identitario-etico di noi occidentali, che viene bellamente emarginato. Innanzi tutto, cominciamo col dire basta alla sindrome da senso di colpa occidentale, che colpisce tanti gompagni (specie internazionalisti e arcobalenati), per cui sembra che non ci si debba indignare se oggi l'Occidente paga colpe di 300 anni fa.
Se non si parte da qui, non si arriva da nessuna parte.

LupoSciolto°
15-07-16, 19:44
Lo dico da profano, una certa sinistra (non quella Dem, che qui fa orrore a tutti) non dovrebbe limitarsi alle solite analisi "è il capitale, non è il capitale" ecc.
Cioè, andiamo un po' oltre il Novecento, e rimaniamo ben saldi al presente. Senza dubbio il capitalismo internazionale e le potenze militari che ne fanno parte, hanno le loro responsabilità, ma c'è tutto un aspetto culturale-identitario-etico di noi occidentali, che viene bellamente emarginato. Innanzi tutto, cominciamo col dire basta alla sindrome da senso di colpa occidentale, che colpisce tanti gompagni (specie internazionalisti e arcobalenati), per cui sembra che non ci si debba indignare se oggi l'Occidente paga colpe di 300 anni fa.
Se non si parte da qui, non si arriva da nessuna parte.

Concordo. Infatti il primo sospettato di terrorismo va mandato fuori dall'Italia (e dall'Europa) a cinghiate. Non mi pare che Assad o Hezbollah siano tanto teneri con questi animali.

Kavalerists
15-07-16, 20:07
Lo dico da profano, una certa sinistra (non quella Dem, che qui fa orrore a tutti) non dovrebbe limitarsi alle solite analisi "è il capitale, non è il capitale" ecc.
Cioè, andiamo un po' oltre il Novecento, e rimaniamo ben saldi al presente. Senza dubbio il capitalismo internazionale e le potenze militari che ne fanno parte, hanno le loro responsabilità, ma c'è tutto un aspetto culturale-identitario-etico di noi occidentali, che viene bellamente emarginato. Innanzi tutto, cominciamo col dire basta alla sindrome da senso di colpa occidentale, che colpisce tanti gompagni (specie internazionalisti e arcobalenati), per cui sembra che non ci si debba indignare se oggi l'Occidente paga colpe di 300 anni fa.
Se non si parte da qui, non si arriva da nessuna parte.
Io sono daccordo con te.
Pur riconoscendo al colonialismo capiatalista colpe gravissime ( Francia e Inghilterra da sole occupavano quasi mezzo mondo, e certe situazioni tipo Londonistan sono in un certo senso la nemesi di questi eccessi ) e soprattutto all'infausta decisione della Nakhba del 1948, che fu fattore scatenante e definitivo ( e col quale si fece pagare ad altri popoli colpe eventualmente nostre ), insieme alle politiche sempre uniderezionalmente a favore di una sola fazione da parte di USA ed Europa, di un guardarsi in cagnesco tra Occidente e mondo arabo, adesso ormai degenerato in odio aperto, anche grazie alle manovre subdole e poco lungimiranti di grottesche alleanze usa-saud-sion-qatar che creano mostri ceh poi non riescono più a gestire, credo bisogna assolutamente dare un taglio col senso di colpa che attanaglia intere generazioni di nuovi europei che nulla hanno a che spartire con gli eventuali errori fatti dai loro nonni e bisnonni. Ed esattamente come dici tu occorre dare una bella svegliata proprio a quel sentimento culturale-identitario-etico del quale certi politici italiani ed europei vorrebbero invece che ci si vergognasse.

Kavalerists
15-07-16, 21:16
L'Intellettuale Dissidente (http://www.lintellettualedissidente.it/) / Editoriale (http://www.lintellettualedissidente.it/Editoriale)

http://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2016/07/gwb-with-saudi-king-abdullah-940x200-1468596376.jpg Il terrorismo ai tempi dei globocops e dei Saud Non raccogliamo firme per introdurre il reato di integralismo islamico ma andiamo alla radice del problema.
di Sebastiano Caputo (http://www.lintellettualedissidente.it/redazione/sebastiano-caputo/) - 15 luglio 2016


Invece di reagire con la pancia di fronte ai tragici fatti di Nizza occorre ragionare con la testa. Andiamo alla radice del problema. Il terrorismo come lo conosciamo oggi è nato negli anni Ottanta nel “pashtunistan” pakistano, a Peshawar, città-incubatore del Jihad globale, culla di Al Qaeda, luogo di incontro tra “i venditori del paradiso in cambio del martirio”, tra cui Osama Bin Laden e Ayman al Ẓawahiri. A fabbricare e addestrare queste cellule furono americani e sauditi. I primi fornivano in funzione anti-sovietica un supporto economico e militare – tramite i servizi segreti pachistani – ai profughi afghani, allora soprannominati “freedom fighters”, i secondi invece esportavano attraverso le madrase (scuole coraniche) il pensiero wahabita, preparando così il terreno culturale alla radicalizzazione.
Lo stesso identico scenario si è riproposto con l’Iraq, poi la Libia, ed infine in Siria, con americani e sauditi che in un primo momento hanno favorito l’ascesa del cosiddetto Stato Islamico (organizzazione ancora più evoluta e spettacolare) e in un secondo non hanno fatto nulla per combatterlo (dopo due anni è ancora lì). Come si ferma questa orrenda scia di sangue? O si rompe il ponte che collega Washington e Riad oppure l’Europa deve prendere le distanze con questi due Paesi ricostruendo relazioni solide con quelle nazioni mediorientali, prevalentemente musulmane, che da decenni combattono il terrorismo.
La risposta non deve essere solo geopolitica ma anche socio-culturale, in particolare per la Francia. Il jihadismo è radicato su questo territorio esagonale da anni. Tanti sono i cittadini francesi che hanno scelto di arruolarsi nelle file di Daesh per combattere contro il governo siriano di Bashar Al Assad, molti dei quali sono tornati in patria dopo mesi di addestramento per colpire. Non a caso è il Paese che produce più jihadisti in Europa (oltre 1.500 i giovani sarebbero legati al network islamista radicale secondo dati ufficiali). L’Eliseo, come tutte le altre cancellerie occidentali hanno il dovere di ricontrollare le frontiere oltre che riprendere in mano le banlieue, vere e proprie fabbriche del Terrore (vedi Saint Denis o Möllenbeck).
E proprio in queste periferie delle metropoli europee l’Arabia Saudita ha trovato terreno fertile per la wahabizzazione della comunità musulmana e la re-islamizzazione dei giovani racaille, ovvero immigrati di seconda e terza generazione che non sono riusciti ad integrarsi nella società. Esiste infatti un nesso tra miseria sociale e radicalizzazione, tra delinquenza e Jihad. E’ il prezzo da pagare quando vengono firmati accordi commerciali con le monarchie del Golfo: gli affari sottintendono l’indottrinamento religioso delle coscienze. Ma tutto questo avviene con il consenso di quel lacrimevole Occidente che piange i suoi morti dopo averli esposti al patibolo.

Il terrorismo ai tempi dei globocops e dei Saud (http://www.lintellettualedissidente.it/editoriale/il-terrorismo-ai-tempi-dei-globocops-e-de-saud/)

Kavalerists
15-07-16, 21:22
L'Intellettuale Dissidente (http://www.lintellettualedissidente.it/) / Esteri (http://www.lintellettualedissidente.it/Esteri)

http://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2016/07/francia-737x200.jpg Il Terrore due secoli dopo Robespierre Attacco a Nizza con più di 70 vittime: uno o più terroristi lanciano un camion a folle velocità in mezzo alla folla che aspetta i fuochi d'artificio per la festa del 14 luglio. I doppi attentati di Parigi non hanno cancellato le cause del terrorismo globale, così la Francia viene colpita di nuovo.
di Mauro Indelicato (http://www.lintellettualedissidente.it/redazione/m-indelicato/) - 15 luglio 2016


Sembra una vera e propria partita a scacchi: lì dove ci si aspetta che il terrorismo possa colpire duramente, non accade nulla e nel frattempo però, quando le minacce più gravi appaiono oramai superate, arriva la mossa che fa calare nel buio nuovamente un’intera nazione. E’ questo lo scenario francese, in cui servizi segreti e Polizia si fanno sorprendere questa volta a Nizza ed con una tempistica ed una maniera che nessuno poteva aspettarsi; si teme molto per l’Europeo, si blinda Parigi come se fosse in guerra, poi l’attentato viene effettuato cinque giorni dopo la fine della competizione calcistica ed in una città diversa dalla capitale.
La Francia viene colpita per la terza volta in meno di diciotto mesi; prima la strage presso la sede di Charlie Hebdo a Parigi, poi il 13 novembre 2015 ancora a Parigi l’inferno si scatena tra i locali e le vie della vita notturna, adesso il terrore si scaraventa su Nizza proprio nel giorno più importante per i francesi, in un 14 luglio che quest’anno ha assunto un valore ancora più simbolico rispetto agli altri anni. Oltre al terrore, questa volta nella popolazione francese si espande rapidamente anche una sorta di rassegnazione ed impotenza; i cittadini non possono fare altro che sperare di non trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato: quando ad essere colpiti non sono monumenti e luoghi di interesse nazionale, ma bar e teatri come nel caso parigino oppure un Lungomare nel cuore della festa del 14 luglio, come accaduto nelle scorse ore a Nizza, la sensazione di confusione e vulnerabilità inizia a fare capolino anche più della paura.
Adesso in tanti in tutta Europa si chiedono il perché dei ripetuti attacchi proprio contro la Francia; tre attacchi con diverse vittime in pochi mesi, per non parlare degli episodi isolati come quello di Parigi dello scorso giugno dove un giovane integralista uccide due agenti di Polizia, denotano un fatto ben preciso: il terrorismo in terra transalpina non è solo un fenomeno radicale, ma anche sociale. L’attacco a Nizza è perpetuato con un camion lanciato a folle velocità su una folla che aspetta i fuochi d’artificio per la festa del 14 luglio; se a Parigi è stato possibile, lo scorso 13 novembre, parlare di ‘salto di qualità’ del terrorismo jihadista, con gruppi armati ben preparati ed organizzati, nel caso della città della Costa Azzurra invece si può parlare di un metodo certamente più artigianale nel compiere un attentato e questo, paradossalmente ma fino ad un certo punto, è ancora più inquietante e preoccupante: in poche parole, vuol dire che in Francia il terrorismo ‘fai da te’, preparato e perpetuato da singoli soggetti o da gruppi molto ristretti, è sempre più radicato ed è quindi sempre meno controllabile e prospera all’interno del ventre molle delle periferie del paese.
Si colpisce in Francia, perché è lì che risiedono persone o gruppi radicali che rispondono al proprio disagio sociale con l’estremismo jihadista e con attentati non organizzati con i vertici del Terrore internazionale (ISIS od Al Qaeda che sia), ma compiuti in maniera isolata. L’avanzata del terrorismo in Francia, è il fallimento del modello di integrazione transalpino, vantato per anni come il migliore in Europa e che però adesso rivela sempre di più come esso ha di fatto creato una massa di giovani della seconda o della terza generazione di emigrati che avvertono una certa distanza rispetto al resto del paese e della società, diventando prede facili per la propaganda jihadista. L’episodio di Nizza, ha molto in comune con quanto accaduto nelle ‘Banlieue’ parigine del 2005; in quel caso, la rabbia ed il disagio sociale sono stati sfogati con attacchi contro le forze dell’ordine e con manifestazioni violente che per giorni hanno tenuto la Francia con il fiato sospeso, ma il tutto è rimasto confinato alle periferie e la società non ha avuto modo di comprendere natura e cause di quei problemi. Oggi quel disagio, quel senso di alienazione e quell’odio verso un sistema considerato ostile, si esprimono con i mezzi della jihad; ecco perchè, a distanza di mesi dai doppi attacchi parigini, l’attentato di Nizza riesce ancor meglio a far notare la natura prima di tutto sociale del terrorismo islamico in Francia. Quel che trapela, è una situazione esplosiva che nasce dalle periferie che appaiono sempre di più come vere e proprie polveriere, in cui molti francesi decidono di scagliarsi contro altri francesi; a Parigi come a Nizza, gran parte di chi ha partecipato o pianificato attacchi, ha la cittadinanza transalpina, è cresciuto ed ha sempre vissuto in Francia, conosce usi e costumi della società francese.

Ma il paese paga anche un altro grave errore, il cui maggiore responsabile è il presidente Hollande; la Francia è il paese con il più alto numero di foreign fighters, ossia di cittadini che sono andati a combattere tra le fila dell’ISIS in Siria ed in Iraq e che oggi sono di ritorno dal medio oriente. Il governo di Parigi ha la responsabilità di aver fatto partire numerosi terroristi verso il fronte mediorientale, il tutto per ingrossare le fila di quei gruppi che vogliono il rovesciamento di Assad. Adesso che l’ISIS territorialmente sta perdendo pezzi, già da più di 12 mesi in tanti stanno rientrando in Francia e lo si è visto anche dalle indagini sugli attacchi del 13 novembre; chi ritorna dalla Siria, ha come obiettivo quello di portare in Europa ed in particolare in Francia la jihad ed adesso il governo si ritrova a dover far fronte a numerosi reduci che pianificano attacchi oppure indottrinano numerosi giovani nelle esplosive periferie delle metropoli francesi.

Tornando nello specifico all’attacco di Nizza, probabilmente l’ISIS rivendicherà la paternità dell’attacco, ma esso come spesso accade sarà un ‘patrocinio’ a distanza dato soltanto dopo l’effettuazione dell’attentato; chi ha compiuto questo vile atto, ha molto probabilmente agito da solo: la Polizia parla di un francese di origine tunisina di 31 anni, il quale oltre a scagliare nella folla il suo camion, avrebbe anche sparato alle persone in fuga. A distanza di poche ore, le vittime sono più di 80 ed il numero di feriti è impressionante; Nizza appare una città blindata ed in guerra, con le stesse scene già viste a Parigi, a Saint – Denis ed anche a Bruxelles nello scorso mese di marzo.
L’attacco di Nizza, non solo avviene nel giorno di festa nazionale ma anche in un momento più che delicato per la Francia: dalle proteste contro la Legge sul Lavoro, agli strascichi politici locali della Brexit, da un’economia sempre più debole ad un quadro politico che vede una sempre maggiore debolezza del presidente Hollande a meno di un anno dalle elezioni presidenziali. Una vera e propria pentola a pressione quindi, con la strage di Nizza destinata a rendere sempre più fosco il quadro di un paese stanco ed impaurito, costretto a convivere con il terrore e con una quotidianità scandita da uno stato di emergenza a cui i francesi oramai sembrano essersi tristemente abituati.

Il Terrore due secoli dopo Robespierre (http://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/il-terrore-due-secoli-dopo-robespierre/)

Lèon Kochnitzky
15-07-16, 22:10
Io sono daccordo con te.
Pur riconoscendo al colonialismo capiatalista colpe gravissime ( Francia e Inghilterra da sole occupavano quasi mezzo mondo, e certe situazioni tipo Londonistan sono in un certo senso la nemesi di questi eccessi ) e soprattutto all'infausta decisione della Nakhba del 1948, che fu fattore scatenante e definitivo ( e col quale si fece pagare ad altri popoli colpe eventualmente nostre ), insieme alle politiche sempre uniderezionalmente a favore di una sola fazione da parte di USA ed Europa, di un guardarsi in cagnesco tra Occidente e mondo arabo, adesso ormai degenerato in odio aperto, anche grazie alle manovre subdole e poco lungimiranti di grottesche alleanze usa-saud-sion-qatar che creano mostri ceh poi non riescono più a gestire, credo bisogna assolutamente dare un taglio col senso di colpa che attanaglia intere generazioni di nuovi europei che nulla hanno a che spartire con gli eventuali errori fatti dai loro nonni e bisnonni. Ed esattamente come dici tu occorre dare una bella svegliata proprio a quel sentimento culturale-identitario-etico del quale certi politici italiani ed europei vorrebbero invece che ci si vergognasse.

Lo stesso bisognerebbe dire dell'Italia, quindi, che ha colonizzato Grecia, Albania, Libia, se non mezzo mondo, ai tempi di Roma. Mi sembra un ragionamento fuori logica. Qualsiasi comunità che viene colpita si stringe e difende la propria cultura e il diritto ad esistere. Indipendentemente dalle colpe del passato.
Altrimenti e' mera speculazione intellettuale che lascerei ai radical-chic e agli arcobalenati che amano qualunque cosa tranne le nazioni che abitano

Kavalerists
16-07-16, 01:24
Lo stesso bisognerebbe dire dell'Italia, quindi, che ha colonizzato Grecia, Albania, Libia, se non mezzo mondo, ai tempi di Roma. Mi sembra un ragionamento fuori logica. Qualsiasi comunità che viene colpita si stringe e difende la propria cultura e il diritto ad esistere. Indipendentemente dalle colpe del passato.
Altrimenti e' mera speculazione intellettuale che lascerei ai radical-chic e agli arcobalenati che amano qualunque cosa tranne le nazioni che abitano

I tempi di Roma lasciamoli ai tempi di Roma.
Io sono arrivato alla stessa conslusione, ma magari mi sono espresso male, forse colpa dei troppi incisi nel discorso.
Voglio dire: le colpe del colonialismo e di altre scelte ci sono, ma ogni generazione si assuma le sue, non è che le colpe dei padri possono ricadere sui figli fino alla settima generazione, come è scritto in certi libracci...:rolleyes:

Avanguardia
16-07-16, 10:46
Questo di Nizza potrebbe essere stato non opera di apparati deviati dello Stato o di servizi segreti, è un attacco che chiunque possieda una patente C può compiere, neppure il radicalismo islamico potrebbe c'entrare nulla, cioè può essere stata l' azione di uno che odiava tutti che ad un certo punto ha voluto concludere la vita con un' azione così. Franco-tunisino ma ateo fino alla fine magari, possibile.

LupoSciolto°
16-07-16, 12:12
Questo di Nizza potrebbe essere stato non opera di apparati deviati dello Stato o di servizi segreti, è un attacco che chiunque possieda una patente C può compiere, neppure il radicalismo islamico potrebbe c'entrare nulla, cioè può essere stata l' azione di uno che odiava tutti che ad un certo punto ha voluto concludere la vita con un' azione così. Franco-tunisino ma ateo fino alla fine magari, possibile.

Tieni però conto che in una zona ipersorvegliata, come la Nizza di questi giorni, è praticamente impossibile girare con un camion. Probabile, anche se non certa, una collaborazione tra islamisti e spezzoni dei servizi segreti. La strategia della tensione è sempre all'opera. E i civili muoiono per le strade...

LupoSciolto°
16-07-16, 12:15
Lo stesso bisognerebbe dire dell'Italia, quindi, che ha colonizzato Grecia, Albania, Libia, se non mezzo mondo, ai tempi di Roma. Mi sembra un ragionamento fuori logica. Qualsiasi comunità che viene colpita si stringe e difende la propria cultura e il diritto ad esistere. Indipendentemente dalle colpe del passato.
Altrimenti e' mera speculazione intellettuale che lascerei ai radical-chic e agli arcobalenati che amano qualunque cosa tranne le nazioni che abitano

Parlo a titolo personale, perché questo non è un organo di partito o roba simile. Fosse per me, caccerei a pedate tutti i musulmani che hanno dimostrato di essere vicini alle petromonarchie, ai Fratelli Musulmani e all'ISIS. Ma questo non basta. Bisogna rifiutare di seguire i deliri (come poter chiamarli ormai?) guerrafondai e imperialisti degli USA. La liquidazione di Saddam, di Gheddafi e di Mubarak, nei fatti, ha portato alla rimonta del peggior terrorismo islamico.

Lèon Kochnitzky
16-07-16, 14:59
Parlo a titolo personale, perché questo non è un organo di partito o roba simile. Fosse per me, caccerei a pedate tutti i musulmani che hanno dimostrato di essere vicini alle petromonarchie, ai Fratelli Musulmani e all'ISIS. Ma questo non basta. Bisogna rifiutare di seguire i deliri (come poter chiamarli ormai?) guerrafondai e imperialisti degli USA. La liquidazione di Saddam, di Gheddafi e di Mubarak, nei fatti, ha portato alla rimonta del peggior terrorismo islamico.

ma su questo nessuno ha nulla da ridire. Ma come ho detto all'inizio (rispondendo anche a Kav) e' che, a livello individuale, mi sono stancato di assistere alle solite e inconcludenti analisi da emarginati sociali, che soprattutto una certa sinistra radicale propina, secondo cui ogni male va attribuito al capitalismo e quindi, in un modo o nell'altro, ci si allontana sempre dal problema del momento presente, ovvero l'attacco ai valori occidentali che ricordiamoci, non si limitano alla Coca Cola e all'iphone, ma sono anche ereditati dalla rivoluzione francese

LupoSciolto°
16-07-16, 15:03
l'attacco ai valori occidentali che ricordiamoci, non si limitano alla Coca Cola e all'iphone, ma sono anche figli della rivoluzione francese e ai principi sociali e comunitari che l'hanno animata.
Per me, individualmente e filosoficamente, viene PRIMA questo e poi la critica al modello economico e finanziario mondiale

Per me, invece, la difesa della patria deve andare di pari passo con la lotta contro il capitalismo. A che serve la sovranità se, poi, dobbiamo lavorare come schiavi e vivere sotto un ponte? Ovviamente il socialismo non lo puoi costruire con la NATO, l'UE e , magari, i terroristi islamici in casa. Ricordiamoci che questi esaltati sono più conservatori dei fascisti.

Lèon Kochnitzky
16-07-16, 15:07
Ci sono dei momenti in cui le priorità diventano altre, senza perdere la propria identità. Io mi ritengo libertario, ma a differenza dei libertari tout court, comprendo che in un momento storico come questo, le comunità hanno ancora bisogno di organizzarsi in modo tale ad avere una direzione che le tenga unite nell'obiettivo di liberarsi da ciò che le minaccia. Quindi anche la lotta al capitalismo, che senza dubbio ha molte responsabilità ssulla condizione mondiale, entra un attimo in secondo piano.

LupoSciolto°
16-07-16, 15:17
Ci sono dei momenti in cui le priorità diventano altre, senza perdere la propria identità. Io mi ritengo libertario, ma a differenza dei libertari tout court, comprendo che in un momento storico come questo, le comunità hanno ancora bisogno di organizzarsi in modo tale ad avere una direzione che le tenga unite nell'obiettivo di liberarsi da ciò che le minaccia. Quindi anche la lotta al capitalismo, che senza dubbio ha molte responsabilità ssulla condizione mondiale, entra un attimo in secondo piano.

Per niente. La lotta al capitalismo , tanto per fare un esempio, riguarda una tragedia accaduta pochi giorni fa in Puglia. Mai abbassare la guardia di fronte a chi ritiene economicamente conveniente investire in autostrade e in trasporto a gomma salvo, poi, permettere che accadano simili carneficine su rotaia. Mai abbassare la guardia verso quel sistema produttivo/speculativo che ci schiavizza, ci rende precari ed eternamente ricattabili. Capitalismo che, nella sua fase suprema, diventa imperialismo (e cosa, più dell'imperialismo yankee, ha generato il pandemonio in medioriente?). A te sembrerà un atteggiamento rinunciatario il nostro, ma ti ricordo che gli unici ad aver eliminato fisicamente la feccia jihadista furono i sovietici e, di recente, i socialisti baathisti.

LupoSciolto°
16-07-16, 15:21
Alle scuole medie c'era un professore stronzo e arrogante. Però un giorno disse una frase illuminante che MAI dimenticherò: "Nulla succede per caso. Tutto gira intorno ai soldi". Sembra un'ovvietà, eppure ci sarebbe da riflettere.

Lèon Kochnitzky
16-07-16, 15:25
Per niente. La lotta al capitalismo , tanto per fare un esempio, riguarda una tragedia accaduta pochi giorni fa in Puglia. Mai abbassare la guardia di fronte a chi ritiene economicamente conveniente investire in autostrade e in trasporto a gomma salvo, poi, permettere che accadano simili carneficine su rotaia. Mai abbassare la guardia verso quel sistema produttivo/speculativo che ci schiavizza, ci rende precari ed eternamente ricattabili. Capitalismo che, nella sua fase suprema, diventa imperialismo (e cosa, più dell'imperialismo yankee, ha generato il pandemonio in medioriente?). A te sembrerà un atteggiamento rinunciatario il nostro, ma ti ricordo che gli unici ad aver eliminato fisicamente la feccia jihadista furono i sovietici e, di recente, i socialisti baathisti.
Certo, ma non ho detto che la cosa vada accantonata e dimenticata. Certamente e' corretta l'analisi e di fatti sappiamo bene le potenze capitaliste da che parte stanno, però, quello che normalmente fa la sinistra radicale e' di ignorare se non proprio osteggiare i discorsi identitari e comunitari.
Di per se', però, analiticamente, la lotta al capitalismo è qualcosa, almeno in questo momento storico, di molto più grande rispetto ad una cosa molto più facile, e cioè recuperare il sistema di valori e le coordinate culturali e filosofiche di cui ha bisogno l'Europa per uscire dal pantano in cui si ritrova.
Tutto ciò senza ignorare l'importanza del discorso che hai fatto prima

LupoSciolto°
16-07-16, 15:30
Certo, ma non ho detto che la cosa vada accantonata e dimenticata. Certamente e' corretta l'analisi e di fatti sappiamo bene le potenze capitaliste da che parte stanno, però, quello che normalmente fa la sinistra radicale e' di ignorare se non proprio osteggiare i discorsi identitari e comunitari.
Di per se', però, analiticamente, la lotta al capitalismo è qualcosa, almeno in questo momento storico, di molto più grande rispetto ad una cosa molto più facile, e cioè recuperare il sistema di valori e le coordinate culturali e filosofiche di cui ha bisogno l'Europa per uscire dal pantano in cui si ritrova.
Tutto ciò senza ignorare l'importanza del discorso che hai fatto prima

Ma guarda, io sono d'accordo con gran parte di quello che hai scritto. La "sinistra radicale" (da SI a CSOA) è un'accozzaglia di preti che devono ripetere le loro noiose omelie. Alle volte c'azzeccano pure...ma anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno. In ogni caso, con dirittoumanisti, neotrotskisti e presunti antagonisti...non abbiamo nulla a che spartire.

Va benissimo, inoltre, la solidarietà nazionale di fronte a simili massacri. Purché la solidarietà nazionale non significhi richiamarsi a Lepanto ecc...

Non siamo laicisti, ma certamente laici! Quindi a) nessuna retorica da "crociati" b) baionette per chi ci vuole "convertire" (al salafismo come alla democrazia USA)

Kavalerists
16-07-16, 15:31
ma su questo nessuno ha nulla da ridire. Ma come ho detto all'inizio (rispondendo anche a Kav) e' che, a livello individuale, mi sono stancato di assistere alle solite e inconcludenti analisi da emarginati sociali, che soprattutto una certa sinistra radicale propina, secondo cui ogni male va attribuito al capitalismo e quindi, in un modo o nell'altro, ci si allontana sempre dal problema del momento presente, ovvero l'attacco ai valori occidentali che ricordiamoci, non si limitano alla Coca Cola e all'iphone, ma sono anche ereditati dalla rivoluzione francese
Ma infatti certa sinistra radicale non dà alcuna risposta sensata al problema, limitandosi a dire che quano il capitalismo verrà abbattuto tutti i prolemi spariranno, in sintesi. Il fatto è che si può anche dare la colpa di ogni guaio del mondo al capitalismo, ma il problema è risolvere il guaio partendo dal reale, da come esso si manifesta nel presente, ed affrontandolo con l'intenzione di risolverlo convretamente, non con soluzioni utopiche, fumose e proiettate in futuri di là da venire, come fa la gauche caviar.

LupoSciolto°
16-07-16, 15:36
D'altronde Dean, il pazzo jihadista (o presunto tale) che s'è messo alla guida di quel maledetto camion è stato ucciso, freddato! Nessuna Boldrini o Bonino, per fortuna, s'è messa a gridare in difesa del fratello migrante o dell'intoccabile "Caino" di turno. Certo è che la strage poteva essere evitata. Lo ripeto: un simile veicolo non poteva entrare in quelle strade. Chi ha dato il nulla osta al criminale? Non è che , un giorno o l'altro, verranno fuori macabri retroscena?

PS: Ripeto che la mia è solo un'ipotesi. Non sto facendo il complottista con la verità in tasca.

Lèon Kochnitzky
16-07-16, 15:38
d'altronde chi più di noi rimane colpito dalla costante ascesa dei movimenti populisti e identitari europei, che gli altri guardano con orrore? (laddove, ovviamente, questi non siano direttamente legati o simpatizzino per la restaurazione economica e politica).
Lo dico da anni che se il FN di Le Pen sposta il sua asse a "sinistra" raccoglierebbe molti più consensi della sinistra moderata. Non mi aspetto questo da altre realtà tipo il FPOE, dato che gli austriaci sono da sempre conservatori, ma di certo non sarebbe una sorpresa.

Il punto (a mio avviso) e' proprio questo e cioè che noi* rappresentiamo un'alternativa concettuale al monolite classico della Sinistra, perche' non abbiamo pregiudizi verso nessuno.


* uso il "noi" come se io facessi parte del mondo comunitarista e socialista, però sono sicuramente molte di più le vicinanze con voi che con la destra 'sociale' verso cui mi sentivo vicino anni fa, o la sinistra classica, pur considerandomi uno spirito anarchico

LupoSciolto°
25-07-16, 17:37
Ecco altre inquietanti "news"

https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/25/nizza-distruzione-delle-prove-su-ordine-del-governo-francese/

Avanguardia
25-07-16, 17:50
Colti con le mani nella marmellata!

LupoSciolto°
25-07-16, 19:57
Come diceva il gobbo (niente a che vedere con la Juve): "a pensar male si fa peccato...ma spesso ci si azzecca!".

Quindi prendete queste mie personali considerazioni per quello che sono

1) Forse gli stati europei, su richiesta dei soliti USraeliani, ci stanno preparando per una nuova guerra umanitaria. Serve il casus belli? Ne hanno già creati due.

2) Forse gli stati europei stanno collaudando un vero e proprio piano di "strategia della tensione", per spaventare i cittadini e portarli a reclamare maggiori controlli e maggiore autorità.

Nella prima ipotesi è probabile che il prossimo obiettivo occidentale sarà un paese sciita della coalizione anti-Isis. L'attentatore di Monaco è stato descritto dai media , appunto, come un musulmano sciita. Questo nonostante le prove della sua vicinanza ai "ribelli" e alla Turchia.

Nella seconda ipotesi, invece, i leader dell'eurolager starebbero pianificando l'avvento di un regime di polizia.

Kavalerists
25-07-16, 22:19
Come diceva il gobbo (niente a che vedere con la Juve): "a pensar male si fa peccato...ma spesso ci si azzecca!".

Quindi prendete queste mie personali considerazioni per quello che sono

1) Forse gli stati europei, su richiesta dei soliti USraeliani, ci stanno preparando per una nuova guerra umanitaria. Serve il casus belli? Ne hanno già creati due.

2) Forse gli stati europei stanno collaudando un vero e proprio piano di "strategia della tensione", per spaventare i cittadini e portarli a reclamare maggiori controlli e maggiore autorità.

Nella prima ipotesi è probabile che il prossimo obiettivo occidentale sarà un paese sciita della coalizione anti-Isis. L'attentatore di Monaco è stato descritto dai media , appunto, come un musulmano sciita. Questo nonostante le prove della sua vicinanza ai "ribelli" e alla Turchia.

Nella seconda ipotesi, invece, i leader dell'eurolager starebbero pianificando l'avvento di un regime di polizia.


la seconda mi sembra la più probabile.
ma io ci aggiungerei una terza ipotesi: qualcosa di più grosso sia della prima che della seconda.

Kavalerists
25-07-16, 22:23
Alle scuole medie c'era un professore stronzo e arrogante. Però un giorno disse una frase illuminante che MAI dimenticherò: "Nulla succede per caso. Tutto gira intorno ai soldi". Sembra un'ovvietà, eppure ci sarebbe da riflettere.
é quello che dico sempre io quando cerco di fare entrare questo semplice concetto nella mente di tutti quei decerebrati-omologati che, davanti ad ogni ipotesi e versione non ufficiale di un qualsiasi fatto, scrivono sarcasticamente "gomblodddddoooo", credendosi molto intelligenti.

cocco27
27-07-16, 15:05
Onestamente io non ci vedo una strategia della tensione, anche perche' non riuscirei ad identificarne I beneficiari. Credo che invece al contrario le elite siano completamente disinteressate ed impreparate di fronte a questi fenomeni. Mi sembrano molto piu' facilmente interpretabili come contraddizioni sistemiche che come "artificiose creazioni".
E' abbastanza scontato che l'interesse quasi esclusivo per la sfera economica e per cio' della politica che la controlla possa fare si' che ci si faccia trovare impreparati quando emergono questioni che invece tralasciano la prima esclusivamente in base ad una concezione "valoriale" ormai completamente estranea alle elite occidentali.

Avanguardia
27-07-16, 19:50
la seconda mi sembra la più probabile.
ma io ci aggiungerei una terza ipotesi: qualcosa di più grosso sia della prima che della seconda.
Creare guerre civili e tanta violenza, in modo da sfoltire la popolazione mondiale. La tecnologia potrebbe rendere obsoleta, inutile, l' 80% dell' umanità.
Nel clima di guerricciole piccole e grandi poi si giustifica una israelizzazione della società, dove determinate classi sociali, gruppi etnici e religiosi vengono confinati in riserve di cemento tipo Gaza, dentro i quali si esauriranno numericamente.
Prima altri hanno fatto l' esperimento dell' austerità in Grecia, adesso i più spregiudicati tentano le guerre civili e la pazza violenza diffusa.
Come terza ipotesi ci vedo questa.

Lèon Kochnitzky
28-07-16, 19:50
ragazzi, ma io a volte penso. Perche' il capitalismo internazionale dovrebbe rinunciare a quella che Dabord definiva la "società dello spettacolo" (consumismo, tv, immagine, sport) per crearne una più confusa e militarizzata?

Kavalerists
29-07-16, 00:16
ragazzi, ma io a volte penso. Perche' il capitalismo internazionale dovrebbe rinunciare a quella che Dabord definiva la "società dello spettacolo" (consumismo, tv, immagine, sport) per crearne una più confusa e militarizzata?
Forse perchè l'instupidimento ( inteso come pubblicità, tv, media vari ) non garantisce, o non garantisce più, gli stessi livelli di controllo capillare che può garantire la militarizzazione ( giustificata da tensioni sociali, paura e richiesta di sicurezza, ecc. )?

Avanguardia
29-07-16, 09:52
ragazzi, ma io a volte penso. Perche' il capitalismo internazionale dovrebbe rinunciare a quella che Dabord definiva la "società dello spettacolo" (consumismo, tv, immagine, sport) per crearne una più confusa e militarizzata?
Una cosa non esclude l' altra. Possono convivere. Anzi, le tragedie provocate deliberatamente e quelle collaterali, più i dibattiti televisivi su di esse tra politicanti e giornalisti, rientrano benissimo nella società dello spettacolo.

Kavalerists
29-07-16, 13:55
Una cosa non esclude l' altra. Possono convivere. Anzi, le tragedie provocate deliberatamente e quelle collaterali, più i dibattiti televisivi su di esse tra politicanti e giornalisti, rientrano benissimo nella società dello spettacolo.

Verissimo.

cocco27
29-07-16, 14:52
Non mi convince per niente questa teoria. Mi sembra in contrasto con un mondo sociale che invece vedo sempre piu' indirizzato verso la prevalenza di interessi individuali o di gruppo economico. Non vi trovo lo spazio, la possibilita' o l'utilita' per un complotto politico di vasta scala ed alto rischio come quello che prospettate.