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Kavalerists
31-07-16, 08:07
L'Intellettuale Dissidente (http://www.lintellettualedissidente.it/) / Economia (http://www.lintellettualedissidente.it/Economia)

http://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2016/07/mises-hayek_0-940x200.jpg Il grande inganno neoliberista Il neoliberismo si presenta come una scienza immanente, una teoria del tutto, con una forza carismatica propria di una religione, o meglio di una setta.
di Ilaria Bifarini (http://www.lintellettualedissidente.it/redazione/i-bifarini/) - 27 luglio 2016


Partiamo da un acronimo, MPS, ma non per parlare dello sciagurato ed ennesimo fallimento bancario, ma piuttosto del fenomeno complesso che lo ha generato. Mps è l’abbreviazione di Mont Pelerin Society, che prende il suo nome da un’amena e tranquilla località montana della Svizzera, dove nel 1947 l’illustre economista Friedrich von Hayek ha dato vita a “uno dei più potenti corpi di conoscenza della nostra epoca”. Non un normale gruppo di interesse o di lobbisti, ma un vero progetto di dominio sociale e culturale che, partendo da un gruppo iniziale di 38 partecipanti, ha conquistato l’intero continente e la storia.
Il neoliberismo si presenta come una scienza immanente, una teoria del tutto, con una forza carismatica propria di una religione, o meglio di una setta. Il pilastro su cui si basa è quello, noto a tutti, dell’economia neoclassica: l’aumento costante e continuo del Pil degli Stati, alimentato da una crescita incessante dei consumi, a sua volta sostenuta da sempre nuovi bisogni. Perché questo meccanismo si tenga in vita, è necessaria una massiccia dose di propaganda di massa, affinché la gente sia sempre indotta a comprare. Ma come ha preso piede questo meccanismo perverso, che una volta avviato ha assorbito l’intero modello sociale? Mentre in America il modello consumistico si è affermato già nel dopoguerra, per far fronte all’eccesso di produzione immesso dall’industria bellica, nel Vecchio Continente, e in particolare in Italia, gli anni Settanta sono stati lo sfondo di grandi battaglie sociali e di rivendicazione dei diritti umani, in primis quelle dei lavoratori per ottenere maggiori tutele e riconoscimenti. Movimenti di protesta sociale per gettare le basi di un’economia, una politica, una cultura migliori perché più umani. Poi, la grande inversione di marcia: l’americanismo prende piede, la cultura del self-made man americano si afferma e con essa la rincorsa al successo, al riscatto sociale, all’affermazione lavorativa ad ogni costo. Una perversione dell’affermazione dell’individuo e del suo bisogno di riconoscimento, ben sintetizzata nell’obamiano “Yes, we can”. L’uomo può tutto – basta darsi da fare e lavorare sodo, ce lo dicono i film americani – e il possesso di beni sempre nuovi, il loro consumo smodato, basta a renderci felici.
Le contingenze economiche favorevoli non fanno che alimentare questa fiducia sconfinata nella bontà del modello di consumo e l’Italia in quegli anni è una delle maggiori potenze produttive mondiali. È in questo contesto spensierato e di crescita che il virus letale del neoliberismo attecchisce. Nel clima di fiducia globale le forze neoliberiste seducono e ingannano le nostre classi politiche e industriali, per mezzo del potere che solo la scienza economica è in grado di esercitare [1]. L’escamotage è diabolico e infallibile: la Destra si traveste da Sinistra, e sotto le vesti della modernizzazione, avviene rapidamente la liberalizzazione di flussi di merci e di persone, l’apertura incontrollata dei mercati globali e l’accelerazione di quel processo d’integrazione europea che depaupera gli Stati della propria sovranità. Il senso di coesione sociale e d’interesse comune vengono messi in secondo piano per lasciare la scena alla liberalizzazione economica incontrollata e al raggiungimento dell’unione monetaria europea. La lotta all’inflazione e al debito pubblico divengono presto i nuovi dogmi delle economie europee, a scapito del benessere reale dei Paesi. Improvvisamente, le popolazioni si ritrovano a fare i conti con bilanci pubblici che richiedono l’assoluto, quanto irrealistico, pareggio del bilancio.
Politiche di austerity e (s)vendite di asset pubblici strutturali diventano rapidamente le uniche leve economiche a disposizione dei Paesi per gestire le proprie economie, improvvisamente precipitate nel baratro. I cittadini, ormai risucchiati nel vortice “consumo-produco-necessito”, non hanno modo di rendersi conto di cosa stia avvenendo e accettano ignari, con senso di abnegazione e inevitabilità della pena. Nello stesso tempo, alimentato dal debito, si impone un sistema finanziario e creditizio ipertrofico e autoreferenziale, che nulla produce e tutto distrugge. L’enorme carico di titoli spazzatura, crediti deteriorati e sofferenze prodotti da questo sistema perverso – si stima che sia pari a circa 50 volte il Pil mondiale!- è mascherato in debito pubblico, a carico quindi dei cittadini. Le banche nazionali non hanno più la possibilità di emettere moneta, avendo rinunciato alla loro sovranità monetaria a favore della BCE, e l’onere di ripagarlo è completamente a carico dei lavoratori, sempre più deboli e privi di tutele.
Il grande inganno neoliberista non fa sconti, ma le élite finanziarie sempre più ricche e potenti generano un aumento dei flussi finanziari a livello globale, che si alimentano dei debiti e non producono benessere reale, ma tanto basta perché il sistema trovi la sua ragione d’essere.

[1] Il susseguirsi di accadimenti e trattati a livello globale è intrigato e complesso, qui semplificheremo per sommi capi, lasciando al lettore curioso e volenteroso il diletto di approfondire.

Il grande inganno neoliberista (http://www.lintellettualedissidente.it/economia/il-grande-inganno-neoliberista/)

furioso2013
31-07-16, 18:42
post interessante.

nel mio piccolo ho sempre sostenuto e contuno a sostener che il "virus" ha avuto origine con la lotta alle piccole botteghe a favore dei grandi punti vendita.
il voler dare tutto a tutti, a prezzi sempre più bassi ha portato i piccoli negozi a chiudere e ha generato "bisogni crescenti" ma inutili.
classico esempio il pc/notebook e ora il cellulare.

ma anche le innumervoli games-station, televisori, robot da cucina, auto... moto...

risultato ?
che ora quello che un volta durava vent'anni se va bene dura 26mesi (giusto per essere fuori garanzia) perchè una volta che nase il "bisogno" bisogna coltivarlo facendo durare il meno possibile ciò che lo soddisfa.

non vorrei dire, ma la politica del tutto a tutti e sempre dove nasce ?

LupoSciolto°
01-08-16, 07:13
post interessante.

nel mio piccolo ho sempre sostenuto e contuno a sostener che il "virus" ha avuto origine con la lotta alle piccole botteghe a favore dei grandi punti vendita.

Verissimo. Questo è un aspetto fondamentale del sistema economico capitalistico.


il voler dare tutto a tutti, a prezzi sempre più bassi ha portato i piccoli negozi a chiudere e ha generato "bisogni crescenti" ma inutili.
classico esempio il pc/notebook e ora il cellulare.

ma anche le innumervoli games-station, televisori, robot da cucina, auto... moto...

Feticismo della merce che determina i rapporti sociali. Né più né meno.



risultato ?
che ora quello che un volta durava vent'anni se va bene dura 26mesi (giusto per essere fuori garanzia) perchè una volta che nasce il "bisogno" bisogna coltivarlo facendo durare il meno possibile ciò che lo soddisfa.

non vorrei dire, ma la politica del tutto a tutti e sempre dove nasce ?

Anche su questa tua considerazione sono d'accordo. Però la chiamerei la politica del "tutto al capitale". In fondo puoi avere l'Iphone ma , tra poco, smantelleranno sanità e scuola pubblica.

cocco27
01-08-16, 11:02
Il bello del neoliberismo e' che in concreto teme fortemente il liberismo classico del laissez-faire, il quale, seppur mantenendo una netta prevalenza sociale degli interessi dei capitalisti, necessitava pur sempre l'assunzione di un rischio nell'attivita' di impresa. Il neoliberismo invece in concreto si nutre di norme, burocrazia e organismi sovranazionali che rendono possibile l'accumulazione di ingenti ricchezze senza alcun rischio, semplicemente usando artifici finanziari e legali e sfruttando il potere politico per i propri fini.

A proposito, un libro interessante che tratta questi argomenti in maniera molto scorrevole e accessibile e' Il ricatto dei mercati. Difendere la democrazia, l'economia reale e il lavoro dall'assalto della finanza internazionale - Undiemi Lidia - Libro - Ponte alle Grazie - Inchieste - IBS (http://www.ibs.it/code/9788868330910/undiemi-lidia/ricatto-dei-mercati.html) . Lo consiglio, si legge in paio di giorni ed e' ricco di spunti interessanti.

LupoSciolto°
01-08-16, 13:05
Il bello del neoliberismo e' che in concreto teme fortemente il liberismo classico del laissez-faire, il quale, seppur mantenendo una netta prevalenza sociale degli interessi dei capitalisti, necessitava pur sempre l'assunzione di un rischio nell'attivita' di impresa. Il neoliberismo invece in concreto si nutre di norme, burocrazia e organismi sovranazionali che rendono possibile l'accumulazione di ingenti ricchezze senza alcun rischio, semplicemente usando artifici finanziari e legali e sfruttando il potere politico per i propri fini.

A proposito, un libro interessante che tratta questi argomenti in maniera molto scorrevole e accessibile e' Il ricatto dei mercati. Difendere la democrazia, l'economia reale e il lavoro dall'assalto della finanza internazionale - Undiemi Lidia - Libro - Ponte alle Grazie - Inchieste - IBS (http://www.ibs.it/code/9788868330910/undiemi-lidia/ricatto-dei-mercati.html) . Lo consiglio, si legge in paio di giorni ed e' ricco di spunti interessanti.

Senza il tanto "odiato" stato (borghese), il sistema economico capitalista non esisterebbe più. Grazie per la segnalazione, vedrò di procurarmi il libro!

Kavalerists
01-08-16, 23:15
Il bello del neoliberismo e' che in concreto teme fortemente il liberismo classico del laissez-faire, il quale, seppur mantenendo una netta prevalenza sociale degli interessi dei capitalisti, necessitava pur sempre l'assunzione di un rischio nell'attivita' di impresa. Il neoliberismo invece in concreto si nutre di norme, burocrazia e organismi sovranazionali che rendono possibile l'accumulazione di ingenti ricchezze senza alcun rischio, semplicemente usando artifici finanziari e legali e sfruttando il potere politico per i propri fini.

A proposito, un libro interessante che tratta questi argomenti in maniera molto scorrevole e accessibile e' Il ricatto dei mercati. Difendere la democrazia, l'economia reale e il lavoro dall'assalto della finanza internazionale - Undiemi Lidia - Libro - Ponte alle Grazie - Inchieste - IBS (http://www.ibs.it/code/9788868330910/undiemi-lidia/ricatto-dei-mercati.html) . Lo consiglio, si legge in paio di giorni ed e' ricco di spunti interessanti.


Breve recensione, chiarissima e molto esplicativa:
""Non si può fare altrimenti. Ce lo chiedono i mercati": è la formula dietro cui politici ed economisti si trincerano quando devono giustificare le misure draconiane che stanno mettendo in ginocchio l'Italia. Ma è davvero così? Quali gruppi e interessi concreti si celano dietro queste entità inafferrabili che esprimono la loro preoccupazione, avanzano richieste e, all'occorrenza, fanno cadere governi legittimamente eletti? L'inchiesta di Lidia Undiemi risponde analizzando le fasi più significative della crisi dei debiti che dal 2011 attanaglia l'Eurozona e mettendo a nudo il disegno politico che soggiace al sistema di regole economiche e dispositivi di salvataggio presentati dai media come una panacea: consegnare le risorse produttive delle nazioni in difficoltà e i diritti sociali conquistati dalle generazioni precedenti nelle mani di una nuova autocrazia finanziaria. Ma l'analisi critica, per quanto doverosa, non basta. Ecco perché l'autrice propone una soluzione che, se accolta a livello internazionale, potrebbe contribuire ad arrestare questa folle corsa verso l'abisso."In queste poche righe si coglie e si tratteggia alla perfezione causa, essenza e finalità del momento politico-economico globale che stiamo vivendo, e che va oltre gli stretti confini dell'Eurozona, imo.
Quello che mi incuriosisce molto è capire quale possa essere la soluzione proposta dall'autrice.

furioso2013
02-08-16, 06:54
però di fondo il tutto avviene per l'ignoranza, la superficialità e la vomodità dei consumatori !
il mercato può tentare di creare "bisogni inutili", ma chi li rende effettivi sono i consumatori.

saimo onesti, non servirebbe nessuna teoria/ideologia o guerra ad un capitalsmo malato, basterebbe l'intelligenza, ma finchè si insegue sempre l'ultima moda....

Kavalerists
02-08-16, 07:09
però di fondo il tutto avviene per l'ignoranza, la superficialità e la vomodità dei consumatori !
il mercato può tentare di creare "bisogni inutili", ma chi li rende effettivi sono i consumatori.

saimo onesti, non servirebbe nessuna teoria/ideologia o guerra ad un capitalsmo malato, basterebbe l'intelligenza, ma finchè si insegue sempre l'ultima moda....

Però bisogna anche dire che quando il mercato crea bisogni inutili per autosostenersi ti martella via mediatica e pubblicitaria per farteli apparire come indispensabili, e a questo poi si aggiunge l'ideologia ormai dominante del progresso illimitato e la cultura consumistica dell'essere sempre all'ultima moda.
Non tutti i cervelli hanno la capacità di resistere a queste tre forze che convergono per annichilire ogni resistenza.

furioso2013
02-08-16, 10:16
Però bisogna anche dire che quando il mercato crea bisogni inutili per autosostenersi ti martella via mediatica e pubblicitaria per farteli apparire come indispensabili, e a questo poi si aggiunge l'ideologia ormai dominante del progresso illimitato e la cultura consumistica dell'essere sempre all'ultima moda.
Non tutti i cervelli hanno la capacità di resistere a queste tre forze che convergono per annichilire ogni resistenza.

e qui si tocca il punto più importante e la domanda "madre di tutte le domande" : perchè giovani, gente che ha "teoricamente" studiato (parlo degli under 40) e che quindi "dovrebbero" far funzionare il cervello non sanno ragionare e resistere a queste tentazioni ?
perchè scusarli ?
tu scuseresti un ragazzo che abusa di una ragazza perchè l'ha vista in bikini al mare o in costume in piscina e non ha saputo resistere ?
io no.
cerchiamone le cause, e risaliamo ai genitori oggi 70/50enni che sono discendenti diretti di che epoca ?
dove ha iniziato il tutto, quali movimenti politici in relatà hanno portato all'opposto di dove si voleva arrivare ?

ora non vorrei aprire polemiche ma tutto questo è il frutto di un iperprotezionismo delle persone: guai ad andare a lavorare un paio di mesi d'estate se non hai almeno 16 anni, guai pure se il lavoro consiste nell'aiutare i parenti.
Guai a sgridare qualcuno, a dirgli che è un maleducato, a dargli una nota su registro o un interrogazione a sorpresa.
Guai fargli fare un esame in quinta elementare
Guai a far ripetere un anno a qualcuno alle medie o pure alle elementari, meglio trovarsi davanti un pistola alle superiori
Guai a ...
riflettiamo, riflettiamo e forse troviamo le domande giuste e le risposte.

SOno un po' stufo si sentire che la colpa è dei pochi che vogliano dominare i molti.
perchè se questo è vero è anche vero cha a imolti basterebbe usare il cervello, non la violenza e i pochi sarebbero automaticamente out.

e permettimi qui non esiste comunista o fascista ma solo pensante o zombie.

cocco27
02-08-16, 10:40
Breve recensione, chiarissima e molto esplicativa:
""Non si può fare altrimenti. Ce lo chiedono i mercati": è la formula dietro cui politici ed economisti si trincerano quando devono giustificare le misure draconiane che stanno mettendo in ginocchio l'Italia. Ma è davvero così? Quali gruppi e interessi concreti si celano dietro queste entità inafferrabili che esprimono la loro preoccupazione, avanzano richieste e, all'occorrenza, fanno cadere governi legittimamente eletti? L'inchiesta di Lidia Undiemi risponde analizzando le fasi più significative della crisi dei debiti che dal 2011 attanaglia l'Eurozona e mettendo a nudo il disegno politico che soggiace al sistema di regole economiche e dispositivi di salvataggio presentati dai media come una panacea: consegnare le risorse produttive delle nazioni in difficoltà e i diritti sociali conquistati dalle generazioni precedenti nelle mani di una nuova autocrazia finanziaria. Ma l'analisi critica, per quanto doverosa, non basta. Ecco perché l'autrice propone una soluzione che, se accolta a livello internazionale, potrebbe contribuire ad arrestare questa folle corsa verso l'abisso."In queste poche righe si coglie e si tratteggia alla perfezione causa, essenza e finalità del momento politico-economico globale che stiamo vivendo, e che va oltre gli stretti confini dell'Eurozona, imo.
Quello che mi incuriosisce molto è capire quale possa essere la soluzione proposta dall'autrice.

L'autrice e' una giurista del lavoro, quindi piu' che altro propone soluzioni legislative che possano arginare questa spoliazione della finanza e della speculazione piu' spietata a danno dei lavoratori (in particolare si concentra sull'uso spregiudicato dei gruppi di imprese e dei contratti atipici).

cocco27
02-08-16, 10:52
Ora stavo dando una occhiata a questo libro: Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegati ai nostri nipoti - Gallino Luciano - Libro - Einaudi - Einaudi. Passaggi - IBS (http://www.ibs.it/code/9788806228347/gallino-luciano/denaro-debito-doppia.html)
Qualcuno ha letto qualcosa dell'autore? Ho letto le prime pagine e sembra interessante.

cocco27
03-08-16, 13:13
Ora stavo dando una occhiata a questo libro: Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegati ai nostri nipoti - Gallino Luciano - Libro - Einaudi - Einaudi. Passaggi - IBS (http://www.ibs.it/code/9788806228347/gallino-luciano/denaro-debito-doppia.html)
Qualcuno ha letto qualcosa dell'autore? Ho letto le prime pagine e sembra interessante.

Sono quasi a meta'. Seppure generalmente condivisibile e onesta la posizione dell'autore, onestamente mi sembra mancare originalita' e valore aggiunto nelle sue analisi. Si nota nettamente che e' un sociologo che parla di finanza.

LupoSciolto°
04-08-16, 16:34
Permettetemi di consigliarvi anche questo. Ho appena finito di leggerlo e devo dire che si tratta di un testo illuminante.

La fine della sovranità. La dittatura del denaro che toglie il potere ai popoli - Benoist Alain de - Libro - Arianna Editrice - Un'altra storia - IBS (http://www.ibs.it/code/9788865880548/benoist-alain-de/fine-della-sovranita.html)