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Visualizza Versione Completa : Miyazaki e l'antispecismo



Amoralizzatore
02-09-16, 15:48
x aladar dall'altro thread

si, miyazaki è forse uno dei più attenti ai temi ambientalistici &C.
Il fatto è che le sue idee trasudano dalle sue opere.

credo sia abbastanza conosciuto in quegli ambienti


Guarda, ho trovato giusto uno studio italiano (non l'ho ancora letto, ma credo che confermi la mia "intuizione")
Antispecismo attraverso i kami: rilettura del non-umano in Miyazaki | Valentina Gamberi - Academia.edu (http://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki)

Aladar
02-09-16, 15:55
x aladar dall'altro thread

si, miyazaki è forse uno dei più attenti ai temi ambientalistici &C.
Il fatto è che le sue idee trasudano dalle sue opere.

credo sia abbastanza conosciuto in quegli ambienti


Guarda, ho trovato giusto uno studio italiano (non l'ho ancora letto, ma credo che confermi la mia "intuizione")
Antispecismo attraverso i kami: rilettura del non-umano in Miyazaki | Valentina Gamberi - Academia.edu (http://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki)

Ti è andata malissimo, io Miyazaki lo conosco, quasi, di persona, una delle migliori amiche di mia moglie lavora per lo studio Ghibli.

Myiazaki è tutto tranne antispecista. E' certamente attento ai temi ambientali, come è ovvio in tutti i suoi lungometraggi e non, ma da qui a farlo passare per antispecista...... quindi no, non lo è.

Amoralizzatore
02-09-16, 15:59
Ti è andata malissimo, io Miyazaki lo conosco, quasi, di persona, una delle migliori amiche di mia moglie lavora per lo studio Ghibli.

Myiazaki è tutto tranne antispecista. E' certamente attento ai temi ambientali, come è ovvio in tutti i suoi lungometraggi e non, ma da qui a farlo passare per antispecista...... quindi no, non lo è.

Non so se lui personalmente sia specista, ma la tizia dello studio pare pensare che la sua poetica si opponga all'ordinamento specista (almeno così è scritto nella prima pagina)
Più tardi lo leggerò con calma.

Aladar
02-09-16, 16:02
x aladar dall'altro thread

si, miyazaki è forse uno dei più attenti ai temi ambientalistici &C.
Il fatto è che le sue idee trasudano dalle sue opere.

credo sia abbastanza conosciuto in quegli ambienti


Guarda, ho trovato giusto uno studio italiano (non l'ho ancora letto, ma credo che confermi la mia "intuizione")
Antispecismo attraverso i kami: rilettura del non-umano in Miyazaki | Valentina Gamberi - Academia.edu (http://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki)

Dal titolo si riferisce ai Kami. Devi sapere che nelle opere di Miyazaki ci sono un sacco di riferimenti a divinità Shintoiste e non, per l'appunto i Kami (Totoro stesso lo è perché è lo spirito del bosco) e sono questi che probabilmente la tizia, che sicuramente è antispecista, in qualche modo forzerà come simboli antispecisti (anche se non lo sono affatto, visto che lo shinto ha una disciplina ben precisa)

ps
ma se non sai se è antispecista, perché di la hai scritto: "lo sai che l'autore è antispecista"...e furbantello...

Amoralizzatore
02-09-16, 16:17
Dal titolo si riferisce ai Kami. Devi sapere che nelle opere di Miyazaki ci sono un sacco di riferimenti a divinità Shintoiste e non, per l'appunto i Kami (Totoro stesso lo è perché è lo spirito del bosco) e sono questi che probabilmente la tizia, che sicuramente è antispecista, in qualche modo forzerà come simboli antispecisti (anche se non lo sono affatto, visto che lo shinto ha una disciplina ben precisa)

ps
ma se non sai se è antispecista, perché di la hai scritto: "lo sai che l'autore è antispecista"...e furbantello...

Ehhh, non fare tu il furbetto, birichino.
Infatti se rileggi ho scritto "lo sai che la poetica dell'autore è antispecista" ;)


Poi con calma potrai fare le pulci a questa affermazione.


Certo che con voi "detrattori" bisogna sempre pesare le parole col bilancino, preferisco parlare più tranquillo sull'altro 3d

Aladar
02-09-16, 16:22
Ehhh, non fare tu il furbetto, birichino.
Infatti se rileggi ho scritto "lo sai che la poetica dell'autore è antispecista" ;)


Poi con calma potrai fare le pulci a questa affermazione.


Certo che con voi "detrattori" bisogna sempre pesare le parole col bilancino, preferisco parlare più tranquillo sull'altro 3d

Capito, quindi la "poetica" non è la volontà dell'autore, d'accordooooooooooo

Amoralizzatore
02-09-16, 16:37
Capito, quindi la "poetica" non è la volontà dell'autore, d'accordooooooooooo

Io ho parlato di quello che trasmette la sua opera, non so se lui la applica ( a quale grado) in prima persona.
Posso presumere ma non asserire.

Aladar
02-09-16, 16:45
Io ho parlato di quello che trasmette la sua opera, non so se lui la applica ( a quale grado) in prima persona.
Posso presumere ma non asserire.

Francamente non vedo "antispecismo" nelle opere di Miyazaki e direi che le conosco bene..molto bene. C'è senza ombra di dubbio un'attenzione all'ambiente e quindi agli animali, ma da questo all'antispecismo ce ne passa di acqua.

I concetti Shinto stessi non sono affatto antispecisti, ma sono rispettosi dell'animale e della natura in genere, difatti secondo lo Shintoismo non c'è niente di errato di per sé, anche l'uccisione di animali è cosa considerata naturale, infatti viene considerata come atto impuro se non fatta con gratitudine e rispetto nei confronti dell'animale e possibilmente compiuta per cibarsi o quando realmente necessario.

Hermes
02-09-16, 18:23
Capito, quindi la "poetica" non è la volontà dell'autore, d'accordooooooooooo
Per i postmodernisti si https://en.wikipedia.org/wiki/The_Death_of_the_Author

Amoralizzatore
05-09-16, 19:09
Per i postmodernisti si https://en.wikipedia.org/wiki/The_Death_of_the_Author

Si, io pensavo alla intentional fallacy
https://www.britannica.com/topic/intentional-fallacy

Tuttavia è istintivo (e imaho legittimo) pensare - come ha fatto aladar - che l'autore condivida ciò che esprime.

Ricordiamo che le sue sono opere di fantasia - non manifesti - veicolanti tuttavia un messaggio costante.
Senza una dichiarazione dell'autore non si può cmq dire con certezza se lui applichi i principi che esprime, si limiti solo a condividerli, oppure (caso raro) non li condivida affatto.

Felipe K.
05-09-16, 19:09
Si, io pensavo alla intentional fallacy
https://www.britannica.com/topic/intentional-fallacy

Tuttavia è istintivo (e imaho legittimo) pensare - come ha fatto aladar - che l'autore condivida ciò che esprime.

Ricordiamo che le sue sono opere di fantasia - non manifesti - veicolanti tuttavia un messaggio costante.
Senza una dichiarazione dell'autore non si può cmq dire con certezza se lui applichi i principi che esprime, si limiti solo a condividerli, oppure (caso raro) non li condivida affatto.

Aprici un thread

Amoralizzatore
05-09-16, 19:17
Francamente non vedo "antispecismo" nelle opere di Miyazaki e direi che le conosco bene..molto bene. C'è senza ombra di dubbio un'attenzione all'ambiente e quindi agli animali, ma da questo all'antispecismo ce ne passa di acqua.


Dipende, credo, dall'idea che tu ti sei fatto dell'antispecismo.
Come lo definiresti?
(non un giudizio di valore, ma in cosa consiste, a prescindere dall'applicabilità in modo assoluto)

Amoralizzatore
05-09-16, 19:30
Aprici un thread

Scusami Felipe.
Mi rendo conto che si creano delle ramificazioni alla discussione che tendono a rasentare ot, così come per la faccenda di Miyazaki.

Aladar
05-09-16, 19:34
Dipende, credo, dall'idea che tu ti sei fatto dell'antispecismo.
Come lo definiresti?
(non un giudizio di valore, ma in cosa consiste, a prescindere dall'applicabilità in modo assoluto)

L'Antispecismo proclamato da coloro che ho incontrato nei mie incontri virtuali e fisici aveva un punto comune:

le vite di tutti gli animali, indipendentemente dalla specie a cui appartengono, hanno lo stesso valore, in altre parole un topo vale quanto un bambino.

Non è così ?

Amoralizzatore
06-09-16, 21:49
L'Antispecismo proclamato da coloro che ho incontrato nei mie incontri virtuali e fisici aveva un punto comune:

le vite di tutti gli animali, indipendentemente dalla specie a cui appartengono, hanno lo stesso valore, in altre parole un topo vale quanto un bambino.

Non è così ?


Allora, dovendo dare una risposta diretta, devo dire sì. Tuttavia l’antispecismo non consiste solo nel postulare/promuovere tale etica deontologica.

Lo specismo è (tendenzialmente) il rifiuto di riservare un uguale trattamento agli esseri viventi per ragioni connesse all'assenza di un legame di specie con l’animale uomo.

L’antispecismo nega lo iato tra l’umano e l’animale; si oppone all’antropocentrismo (e come conseguenza, estende lo status etico a tutte le specie in grado di provare dolore)
A mio avviso è la questione del legame tra le specie che viene enfatizzato da miyazaki, proponendo connessione animistica di tutti gli esseri viventi.

Il principale problema nel comprendere questa visione risiede nel clash of interests.
Miyazaki tende a narrare la possibilità di trascendere tale conflitto in ragione di una coesistenza basata sul mutuo rispetto. Si oppone all’ordinamento specista inteso come ripartizione specie nella zoosfera al fine di garantire uno status quo a favore degli esseri umani.
Essi sono una parte del tutto che, nel momento in cui si trovano a tiranneggiare le altre specie - o le risorse di queste ultime - in virtù della loro posizione dominante, subiscono sempre tragiche conseguenze.

L’imminente catastrofe è data dal difendere grettamente i propri interessi di specie.

I protagonisti delle sue opere sono per lo più ragazzine non ancora corrotte dalla mentalità adulta, simboleggianti la possibilità dell’uomo di riscattarsi in tal senso. Il loro rapporto tenero/speciale con le creature (Lana, nausicaa, mononoke) rappresenta quel legame inter specie che lo specismo vuole recidere.
Miyazaki trasfigura costantemente l’elemento umano con l’elemento animale/non umano e viceversa.

X es. la princ. Mononoke trascende i limiti di categoria della specie; è un essere umano “animalizzato” che disprezza gli umani per il male che fanno agli animali.
Nausicaa comprende le ragioni dell'agente patogeno, bisogna accogliere gli insetti e il patogeno come facenti parte della stessa logica vitale umana per salvaguardare l’interesse di tutti.

Chiedo scusa per eventuali imprecisioni, non sono un antispecista/animalista militante ed è passato molto tempo dalla visione delle opere di Miyazaki. Ho cercato di raccogliere le idee in modo abbastanza intellegibile.



I concetti Shinto stessi non sono affatto antispecisti, ma sono rispettosi dell'animale e della natura in genere, difatti secondo lo Shintoismo non c'è niente di errato di per sé, anche l'uccisione di animali è cosa considerata naturale, infatti viene considerata come atto impuro se non fatta con gratitudine e rispetto nei confronti dell'animale e possibilmente compiuta per cibarsi o quando realmente necessario.

Secondo la tizia il culto dei kami non può essere prettamente shintoista in quanto frutto di ibridazione col buddismo. Il cosmo come conseguenza delle azioni morali o immorali dell’uomo; ogni animale ospita le varie forme di vita nel gioco di retribuzione karmica. L’abilità trasformativa dei kami rappresenta l’abbattimento tra i confini delle specie.
L’essere umano è in giapponese ningen (nin=umano, gen=tra)
Opere miyazaki caratterizzate da elemento gen condiviso da kami animali e non
Si delegittima il costrutto specista che fa leva sull’impermeabilità tra specie.

Anche qui è un sunto da prendere con le molle, non rendo minimamente giustizia allo studio della tizia

Aladar
06-09-16, 22:24
Allora, dovendo dare una risposta diretta, devo dire sì. Tuttavia l’antispecismo non consiste solo nel postulare/promuovere tale etica deontologica.

Questa risposta è più che sufficiente per eliminare Miyazaki tra gli antispecisti, non si sognerebbe mai lontanamente di paragonare un topo ad un bambino e non avrebbe alcun problema ad uccidere un qualsiasi animale per salvare una vita umana, oltre al fatto che magna Sushi e Katsudon (https://it.wikipedia.org/wiki/Katsudon)
a manetta.


Lo specismo è (tendenzialmente) il rifiuto di riservare un uguale trattamento agli esseri viventi per ragioni connesse all'assenza di un legame di specie con l’animale uomo.

Perdonerai, ma "uguale trattamento" non significa molto dal punto di vista pratico. Ergo se non si fanno esempi concreti si rischia di parlare del nulla.
Quindi, pur concedendo che gli animali non equivalgono eticamente ad un sasso, ciò non implica ne può implicare che abbiano lo stesso valore e quindi gli stessi diritti degli esseri umani.


L’antispecismo nega lo iato tra l’umano e l’animale

Ed è un errore scientifico prima che etico.


A mio avviso è la questione del legame tra le specie che viene enfatizzato da miyazaki, proponendo connessione animistica di tutti gli esseri viventi.

L'animismo viene dalla tradizione Shinto e si riferisce a tutto, a volte persino alle cose inanimate (spirito della casa, spirito del tempio, spirito della terra brulla, ecc...). Non c'entra un emerito nulla con la questione animalista ne men che meno con il cosiddetto antispecismo.

Miyazaki condanna nei fatti l'egoismo umano e lo condanna perché ritiene che l'egoismo sia controproducente per gli uomini stessi, perché alla fine saranno loro ed i loro figli a subire le conseguenze del becero egoismo economico e miopia ambientale. Miyazaki ama profondamente, ed è chiarissimo nei suoi lavori, l'uomo e gli esseri umani, ed è per salvare in primis questi che condanna gli uomini che invece saccheggiano e distruggono le risorse naturali e l'ambiente dove l'uomo vive.

Per narrare ciò e per far comprendere che l'essere umano volente o nolente deve vivere nell'ambiente naturale e con esso trovare un'armonia che permette di sopravvivere al meglio, tende a evidenziare il legame stretto tra uomo e natura.

Conan, la serie, che è peraltro una delle più belle storie di Miyazaki, da cui derivano Nausicaa e altri lavori, è proprio un bambino che tiene all'ambiente, lo salvaguarda e combatte contro gli inquinatori e distruttori del "mondo", ma lo stesso Conan Caccia e uccide gli animali per nutrirsi.

Quindi Miyazaki riporta proprio l'uomo alla sua naturalità: egli è cacciatore e caccia e uccide per sopravvivere, è proprio nel corso naturale della natura.

L'uomo che da animale predatore vive naturalmente nel mondo che lo circonda, rispettando l'ambiente ma seguendo la propria natura biologica.

http://nerdexperience.it/wp-content/uploads/2014/10/conan-ragazzo-futuro-13.jpg

http://www.movieforkids.it/wp-content/gallery/conan-il-ragazzo-del-futuro/conan-ragazzo-futuro-09.jpg

ningen, gen significa "tra" nel senso che è un uomo tra gli uomini, difatti ningen significa essere umano, quindi non ha nulla a che vedere con pastrocchi animalisti.

Amoralizzatore
06-09-16, 23:41
Per quanto è verissimo che le secondarie scene di caccia per la sussitenza o altro non manchino nelle sue opere è altrettanto vero che -oltre a quello che ho detto sopra - i protagonisti siano spesso rappresentati in teneri atteggiamenti verso gli animali, a volte sacrificando molto ad essi e subordinando interessi immediati,cosa che nella struttura della narrazione ricopre un ruolo imaho più pregnante e soprettutto si fissa nella memoria emotiva dello spettatore.





https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/d4/91/ed/d491edc955b5389395f22010579e6f1e.jpg

https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/2f/c6/4c/2fc64c86b0c918ef2bba4297caa86a97.jpg


https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/08/d2/93/08d2932af05237d71ba2bbfdf53b2156.jpg


http://pages.vassar.edu/grst-202-52-2015b/files/2015/05/Nausica-of-the-Valley-of-the-Wind-nausicaa-of-the-valley-of-the-wind-27647505-663-723.jpg

http://pa1.narvii.com/5651/5fc88e8dbcdabf9d6a0f8bdc520e45bae50878d1_hq.gif


https://roosterillusionreviews.files.wordpress.com/2015/06/bb5b1-conan10-bmp.jpg?w=406&h=268



Credo che sull'animalismo/antispecismo di miyazaki non giungeremo mai ad una convergenza, quindi com'è giusto e scontato ognuno si terrà le sue opinioni.

Io sono comunque fiducioso che la visione delle sue opere tocchi quelle corde emotive "utili alla causa"; quindi che si promuova l'autore, questo mi basta ;)

Per il resto, lascio ad altri più motivati/competenti il compito di sostanziare/individuare le possibili connessioni tra miyazaki e l'animalismo



http://blog.comicsgrid.com/wp-content/uploads/2012/06/modernanimalism-768x1024.jpg


From T. S. Eliot’s Sweeney to C. S. Lewis’s Aslan, modern writing has been filled with strange new hybrid human-animal creatures. Feeding on consumer society, these ‘modern primitive’ figures often challenge mainstream ideals by discovering wealth in habitats and resources rather than in economic exchange. What compels our post-human identification with these characters?

Modern Animalism explores representations of the human-animal ‘problem creature’ in a broad assortment of literature and comics from the late nineteenth century to the present — including authors such as Woolf, Joyce, Lawrence, Moore, Murakami, Pullman, Coetzee, and Atwood, and comics creators such as McCay, Herriman, Miyazaki, and Morrison. Drawing on a wide range of scholarship, from environmental economics to psychology, Glenn Willmott examines modern and post-modern allegories of the environment, the animal, and economics, highlighting the enduring and seductive appeal of the modern primitive in an age when living with less remains a powerful cultural wish.

Aladar
06-09-16, 23:53
Per quanto è verissimo che le secondarie scene di caccia per la sussitenza o altro non manchino nelle sue opere è altrettanto vero che -oltre a quello che ho detto sopra - i protagonisti siano spesso rappresentati in teneri atteggiamenti verso gli animali, a volte sacrificando molto ad essi e subordinando interessi immediati,cosa che nella struttura della narrazione ricopre un ruolo imaho più pregnante e soprettutto si fissa nella memoria emotiva dello spettatore.





https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/d4/91/ed/d491edc955b5389395f22010579e6f1e.jpg

https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/2f/c6/4c/2fc64c86b0c918ef2bba4297caa86a97.jpg


https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/08/d2/93/08d2932af05237d71ba2bbfdf53b2156.jpg


http://pages.vassar.edu/grst-202-52-2015b/files/2015/05/Nausica-of-the-Valley-of-the-Wind-nausicaa-of-the-valley-of-the-wind-27647505-663-723.jpg

http://pa1.narvii.com/5651/5fc88e8dbcdabf9d6a0f8bdc520e45bae50878d1_hq.gif


https://roosterillusionreviews.files.wordpress.com/2015/06/bb5b1-conan10-bmp.jpg?w=406&h=268



Credo che sull'animalismo/antispecismo di miyazaki non giungeremo mai ad una convergenza, quindi com'è giusto e scontato ognuno si terrà le sue opinioni.

Io sono comunque fiducioso che la visione delle sue opere tocchi quelle corde emotive "utili alla causa"; quindi che si promuova l'autore, questo mi basta ;)

Per il resto, lascio ad altri più motivati/competenti il compito di sostanziare/individuare le possibili connessioni tra miyazaki e l'animalismo



http://blog.comicsgrid.com/wp-content/uploads/2012/06/modernanimalism-768x1024.jpg
From T. S. Eliot’s Sweeney to C. S. Lewis’s Aslan, modern writing has been filled with strange new hybrid human-animal creatures. Feeding on consumer society, these ‘modern primitive’ figures often challenge mainstream ideals by discovering wealth in habitats and resources rather than in economic exchange. What compels our post-human identification with these characters?

Modern Animalism explores representations of the human-animal ‘problem creature’ in a broad assortment of literature and comics from the late nineteenth century to the present — including authors such as Woolf, Joyce, Lawrence, Moore, Murakami, Pullman, Coetzee, and Atwood, and comics creators such as McCay, Herriman, Miyazaki, and Morrison. Drawing on a wide range of scholarship, from environmental economics to psychology, Glenn Willmott examines modern and post-modern allegories of the environment, the animal, and economics, highlighting the enduring and seductive appeal of the modern primitive in an age when living with less remains a powerful cultural wish.





Io sono ragionevolmente certo del pensiero di Miyazaki perché conosco bene i suoi lavori, conosco molto della sua vita e sopratutto conosco il suo retroterra culturale e la cultura giapponese dalla quale scaturiscono le sue idee e le sue opere. Poi molto indicative sono anche le interviste per chi non lo conosce.

Miyazaki non si sognerebbe mai e nemmeno ha in mente le questioni "animaliste" intese alla maniera occidentale dei vegetariani/vegani/antispecisti nostrani. Se gli si parlasse di "animal rights" non saprebbe nemmeno cosa significa, oltre al fatto che, ripeto, si alimenta con grande soddisfazione di carne animale e di derivati, uova, ecc...

Il suo "socialismo ecologista" è noto a chi lo conosce bene e anche a chi ha letto le sue interviste, nulla nelle sue opere fa trasparire alcunché di antispecista, del resto rispettare e amare gli animali non ha nulla a che fare con l'essere antispecisti.

Per me e per chiunque conosca genuinamente Miyazki è cristallina questa cosa.

Davvero bisogna ignorare totalmente lo spirito e la tradizione giapponese per pensare che vi sia qualcosa di "antispecista" nei lavori di Miyazaki.

E' chi legge la realtà dietro la lente dei propri desideri "antispecisti" che vede ciò che non c'è.

Gianluca
07-09-16, 03:52
qualcuno può per favore creare un thread sul forum dei fumetti con questo OT piuttosto interessante?
Ovvero spostare i post OT e creare un thread apposito sul forum fumetti


Occhions mi sembra perfetto per questo compito visto che è appassionato pure lui di fumetti


rispondendo al tema a me sembra che si confonda lo spirito di cacciare per necessità con la negazione della caccia

di questo passo gli animalisti potrebbero arrivare a sostenere che i nativi americani fossero come loro perché criticavano e trovavano orribile lo sterminio dei bisonti fatto dai bianchi

invece gli indiani d'america cacciavano eccome! loro predicavano un equilibrio con la natura ma questo equilibrio prevedeva che loro cacciassero e pescassero secondo i loro bisogni

ed è una posizione estremamente diversa da quella di amoralizzatore e più vicina a quella di Miyazaki, che non condanna la caccia e la pesca per nutrirsi, ma solo l'uccisione senza motivo di animali, in un equilibrio con la natura più vicino all'idea che avevano gli indiani d'america piuttosto che noi occidentali


cmq discussione interessante davvero.

ma Amoralizzatore e Blancasol non è che vorrebbero per caso moderare qualche forum tematico su questo tema?

ಠ_ಠ
07-09-16, 09:21
Spostato

ಠ_ಠ
07-09-16, 09:32
Comunque anche io penso che Miyazaki non sia antispecista. C'è invece molto folklore giapponese nelle sue opere, come diceva aladar, spesso in una visione fanciullesca ma matura (ecologicamente) del rapporto uomo/animali. Magari non c'è distinzione gerarchica, questo si, ma non c'è antispecismo. In breve, accetta che gli esseri viventi siano mangiati da altri esseri viventi.
Tutto questo assieme alla condanna per il mancato rispetto dell'ambiente.

Amoralizzatore
07-09-16, 13:25
Comunque anche io penso che Miyazaki non sia antispecista. C'è invece molto folklore giapponese nelle sue opere, come diceva aladar, spesso in una visione fanciullesca ma matura (ecologicamente) del rapporto uomo/animali. Magari non c'è distinzione gerarchica, questo si, ma non c'è antispecismo. In breve, accetta che gli esseri viventi siano mangiati da altri esseri viventi.
Tutto questo assieme alla condanna per il mancato rispetto dell'ambiente.

L’antispecismo non consiste solo e unicamente nel postulare/promuovere l'etica deontologica del non mangiare animali.

L’antispecismo è anche opposizione all’antropocentrismo nelle sue molteplici forme.

L’antispecismo di Miyazaki deve essere inteso come opposizione all’ordinamento specista inteso come ripartizione delle specie nella zoosfera al fine di garantire uno status quo a favore degli esseri umani.

La trasfigurazione costante dell’elemento umano con l’elemento animale/non umano e viceversa nelle opere di Miyazaki delegittima gli arbitrari confini tra le specie
(un es, tra tutti,la princ. Mononoke trascende i limiti di categoria della specie; è un essere umano “animalizzato” che disprezza gli umani per il male che fanno agli animali.)

Quanto sopra non è assimilabile all’idea nostrana dell’antispecismo limitata alla sola propaganda etica.

Per quanto concerne il folklore giapponese in Miyazaki rimando alla lettura di quanto già linkato che esprime in modo approfondito la chiave di lettura antispecista
Antispecismo attraverso i kami: rilettura del non-umano in Miyazaki | Valentina Gamberi - Academia.edu (http://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki)

Amoralizzatore
07-09-16, 13:28
rispettare e amare gli animali non ha nulla a che fare con l'essere antispecisti.




E' chi legge la realtà dietro la lente dei propri desideri "antispecisti" che vede ciò che non c'è.

A lenti diverse appartengono ermeneutiche diverse, essere consapevoli di questo evita - per dirla con una nota forumista - discussioni sterili (o meglio, inconcludenti).

Se alcune vedono ciò che non c’è, altre possono non vedere ciò che c’è.

L'interprete, per dirla con Gadamer, non può proporsi di prescindere da sé stesso e dalla concreta situazione ermeneutica nella quale si trova.

Alcuni possono vedere tra amore per animali, animalismo, antispecismo una mera differenza nel "grado di coerenza” di un medesimo principio; altri, posizioni completamente aliene.

Concordiamo sul fatto che la sua opera promuova l’ambientalismo e l’amore per gli animali? Bene.
Non concordiamo se ed in che modo possa essere interpretata come antispecista? Pazienza.

Aladar
07-09-16, 14:41
L’antispecismo non consiste solo e unicamente nel postulare/promuovere l'etica deontologica del non mangiare animali.

L’antispecismo è anche opposizione all’antropocentrismo nelle sue molteplici forme.

L’antispecismo di Miyazaki deve essere inteso come opposizione all’ordinamento specista inteso come ripartizione delle specie nella zoosfera al fine di garantire uno status quo a favore degli esseri umani.

La trasfigurazione costante dell’elemento umano con l’elemento animale/non umano e viceversa nelle opere di Miyazaki delegittima gli arbitrari confini tra le specie
(un es, tra tutti,la princ. Mononoke trascende i limiti di categoria della specie; è un essere umano “animalizzato” che disprezza gli umani per il male che fanno agli animali.)

Quanto sopra non è assimilabile all’idea nostrana dell’antispecismo limitata alla sola propaganda etica.

Per quanto concerne il folklore giapponese in Miyazaki rimando alla lettura di quanto già linkato che esprime in modo approfondito la chiave di lettura antispecista
Antispecismo attraverso i kami: rilettura del non-umano in Miyazaki | Valentina Gamberi - Academia.edu (http://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki)

Al giochino dei termini non gioco. Usiamo le parole per quello che significano, ciò che tu hai descritto NON si chiama antispecismo, ma ha un termine preciso: ecologismo.

Quindi Miyazaki è ecologista e NON è antispecista.

Aladar
07-09-16, 14:43
A lenti diverse appartengono ermeneutiche diverse, essere consapevoli di questo evita - per dirla con una nota forumista - discussioni sterili (o meglio, inconcludenti).

Può un antispecista nutrirsi di animali pur potendo sopravvivere altrimenti ? la risposta è no, Miyazaki si nutre di animali ergo non è antispecista, si chiama logica.


E lasciamo perdere l'ermeneutica e la retorica del tutto è interpretazione, perché se così fosse allora vale tutto e il contrario di tutto e discutere serve a nulla.

Klauss Von Grebur Paiton
16-10-19, 02:33
Credo che Miyazaki non voglia aderire a nessuna idea umana in generale, come non dice ai giornalisti di essere ambientalista, non dirà mai di essere vegetariano o vegano e non dirà neppure di essere antispecista: ogni movimento di idee umano mi sembra sempre che non risolva la questione e di fatto tutta la storia dell'uomo è una prova di questo.
Di certo la sua opera ha dato speranza a migliaia di persone, le ha fatte sognare anche solo per un paio d'ore, e questo è infinitamente importante

ಠ_ಠ
16-10-19, 18:47
https://i.pinimg.com/originals/5b/af/a5/5bafa536498463b313830b42d581e544.gif

se è antispecismo, non comprende le galline e i maiali lulz

ಠ_ಠ
16-10-19, 18:49
Credo che Miyazaki non voglia aderire a nessuna idea umana in generale, come non dice ai giornalisti di essere ambientalista, non dirà mai di essere vegetariano o vegano e non dirà neppure di essere antispecista: ogni movimento di idee umano mi sembra sempre che non risolva la questione e di fatto tutta la storia dell'uomo è una prova di questo.
Di certo la sua opera ha dato speranza a migliaia di persone, le ha fatte sognare anche solo per un paio d'ore, e questo è infinitamente importante

https://i.imgflip.com/328ro7.jpg

Amoralizzatore
19-10-19, 04:10
https://i.imgflip.com/328ro7.jpg


Qualcuno legge a distanza di anni, non per trollare :)


https://i.pinimg.com/originals/5b/af/a5/5bafa536498463b313830b42d581e544.gif

se è antispecismo, non comprende le galline e i maiali lulz

Come dicevo sopra:
Alcuni possono vedere tra amore per animali, animalismo, antispecismo una mera differenza nel "grado di coerenza” di un medesimo principio; altri, posizioni completamente aliene.

Aladar
19-10-19, 09:40
Qualcuno legge a distanza di anni, non per trollare :)



Come dicevo sopra:
Alcuni possono vedere tra amore per animali, animalismo, antispecismo una mera differenza nel "grado di coerenza” di un medesimo principio; altri, posizioni completamente aliene.

Io non posso che ribadire che nei capolavori di Myiazaki c'è certamente l'amore per l'ambiente, ma sopratutto c'è moltissimo antropocentrismo, nel senso positivo del termine però.

Qualcuno di voi è stato al museo Ghibli ? io si, è straordinario, un viaggio in un universo parallelo, l'universo magico di Myiazaki.

Amoralizzatore
19-10-19, 16:05
Io non posso che ribadire che nei capolavori di Myiazaki c'è certamente l'amore per l'ambiente, ma sopratutto c'è moltissimo antropocentrismo, nel senso positivo del termine però.




Sostenere che M. sia antropocentrista è frutto di un marcato bias ermeneutico.
La sua prospettiva è chiaramente ecocentrica e/o biocentrica opposta a quella antropocentrica.

La specie umana non è considerata ontologicamente superiore o più importante rispetto alle altre ma alla pari in una sorta di entità ecocentrica. La primazia è della biosfera.

Aladar
19-10-19, 17:56
Sostenere che M. sia antropocentrista è frutto di un marcato bias ermeneutico.
La sua prospettiva è chiaramente ecocentrica e/o biocentrica opposta a quella antropocentrica.

La specie umana non è considerata ontologicamente superiore o più importante rispetto alle altre ma alla pari in una sorta di entità ecocentrica. La primazia è della biosfera.

Non hai capito il senso di antropocentrismo positivo di cui ho scritto.

L'ecosistema va salvaguardato in funzione del fatto che distruggerlo fa male all'uomo stesso, questo è il messaggi odi Myiazaki.

Sei stato allo studio Ghibli ? hai visto i disegni da giovane di M. ? hai letto la sua storia e visto le foto dei suoi inizi ? hai parlato con uno dei disegnatori ? hai parlato con uno sceneggiatore ?


Io si.

Amoralizzatore
19-10-19, 18:29
Non hai capito il senso di antropocentrismo positivo di cui ho scritto.

L'ecosistema va salvaguardato in funzione del fatto che distruggerlo fa male all'uomo stesso, questo è il messaggi odi Myiazaki.

.

Antropocentrismo comporta una superiorità e preminenza rispetto alla natura/animali, esattemente ciò che nega M.

Per M. è il rapporto di reciproco sostegno e beneficio (assolutamente non a senso unico, tantomeno un mezzo per il vantaggio della sola specie umana) di tutta la biosfera ad essere importante.
L'uomo è solo una parte del tutto. La biosfera è l'elemento eminente.



Sei stato allo studio Ghibli ? hai visto i disegni da giovane di M. ? hai letto la sua storia e visto le foto dei suoi inizi ? hai parlato con uno dei disegnatori ? hai parlato con uno sceneggiatore ?


Io si

Quindi?

Aladar
19-10-19, 21:18
Antropocentrismo comporta una superiorità e preminenza rispetto alla natura/animali

Le storie che M. racconta sono storie di raggazzi, ragazze, uomini e donne che vivono nel loro ambiente, non di animali e piante.

Nessuno ha parlato di antropocentrismo nel senso negativo, ovvero di superiorità, ma di "centrismo" nel senso di focus sugli uomini, difatti i protagonisti sono per l'appunto le persone.


L'uomo è solo una parte del tutto. La biosfera è l'elemento eminente.



No, l'uomo è il protagonista che deve rispettare l'ambiente in cui vive.



Quindi?

Quindi da tutto e tutti viene fuori quanto ho appena scritto: l'uomo è il protagonista che deve rispettare l'ambiente in cui vive.

ಠ_ಠ
19-10-19, 22:30
Le storie che M. racconta sono storie di raggazzi, ragazze, uomini e donne che vivono nel loro ambiente, non di animali e piante.

Nessuno ha parlato di antropocentrismo nel senso negativo, ovvero di superiorità, ma di "centrismo" nel senso di focus sugli uomini, difatti i protagonisti sono per l'appunto le persone.




No, l'uomo è il protagonista che deve rispettare l'ambiente in cui vive.




Quindi da tutto e tutti viene fuori quanto ho appena scritto: l'uomo è il protagonista che deve rispettare l'ambiente in cui vive.

che poi l'ambientalismo è solo una parte.
M. verte molto sulle tradizioni giapponesi, sulle cose che si stanno perdendo con la modernità, e anche tutto quello che contempla la sua personale ricerca della dimensione fanciullesca anche autobiografica.
a metà tra qualcosa di fantastico e qualcosa di antico. Non è un ambientalismo scientifico, ma piuttosto di tipo emotivo ed estetizzante, in linea coi ricordi. E proprio in questo senso riflette la voglia di un mondo in equilibrio ma in cui l'uomo vive interagendo con la natura e sfruttandola in maniera sostenibile.

l'antispecismo tutto questo non lo permette. un antispecista non si può permettere di sfruttare la natura.

Aladar
19-10-19, 22:45
che poi l'ambientalismo è solo una parte.
M. verte molto sulle tradizioni giapponesi, sulle cose che si stanno perdendo con la modernità, e anche tutto quello che contempla la sua personale ricerca della dimensione fanciullesca anche autobiografica.
a metà tra qualcosa di fantastico e qualcosa di antico. Non è un ambientalismo scientifico, ma piuttosto di tipo emotivo ed estetizzante, in linea coi ricordi. E proprio in questo senso riflette la voglia di un mondo in equilibrio ma in cui l'uomo vive interagendo con la natura e sfruttandola in maniera sostenibile.

l'antispecismo tutto questo non lo permette. un antispecista non si può permettere di sfruttare la natura.

Quoto ogni parola, è proprio così.

Amoralizzatore
19-10-19, 22:55
Le storie che M. racconta sono storie di raggazzi, ragazze, uomini e donne che vivono nel loro ambiente, non di animali e piante.

Nessuno ha parlato di antropocentrismo nel senso negativo, ovvero di superiorità, ma di "centrismo" nel senso di focus sugli uomini, difatti i protagonisti sono per l'appunto le persone.
.

Non saprei da dove iniziare :)

Adesso antropocentrismo sarebbe sinonimo di "essere protagonista" (tacendo il fatto che la distinzione tra a. buono e cattivo non esiste)?

https://it.wikipedia.org/wiki/Antropocentrismo

Il fatto che i protagonisti siano ragazzi/e dovrebbe implicare che la biosfera non sia "importante" nella sua poetica o a livello assiologico? Non sequitur


Se - secondo questa tua personalissima opinione - è l'essere protagonisti o il "focus centrista" e non la narrazione a conferire primazia, che dire della biosfera soggetto/oggetto su cui sono imperniate le azioni e le conseguenze degli personaggi primi, diventando essa sia antagonista che coprotagonista?

Non parliamo, come dicevo più sopra, di Mononoke (proprio protagonista in senso stretto) che trascende i limiti di categoria della specie, un essere umano “animalizzato” che disprezza gli umani per il male che fanno agli animali. Non proprio un protagonsta del "prima gli umani" :D

Aladar
19-10-19, 23:02
Non saprei da dove iniziare :)

Adesso antropocentrismo sarebbe sinonimo di "essere protagonista" (tacendo il fatto che la distinzione tra a. buono e cattivo non esiste)?

https://it.wikipedia.org/wiki/Antropocentrismo

Te l'ho scritto che non intendevo antropocentrismo nel senso letterale e te l'ho spiegato.


Il fatto che i protagonisti siano ragazzi/e dovrebbe implicare che la biosfera non sia "importante" nella sua poetica o a livello assiologico? Non sequitur

Veramente allora non capisci quello che leggi. Io ho scritto che l'ambiente è importante per M. tu invece hai scritto che è un antispecista. Io contesto questa seconda cosa non la prima, tu invece deduci dalla mia critica alla seconda anche una mia presunta critica alla prima, quando ho invece detto io stesso che M. è un ambientalista nel senso che ho specificato e che occhioni ha detto ancora meglio, sono due cose un tantino differenti, non credi ?


Non parliamo, come dicevo più sopra, di Mononoke (proprio protagonista in senso stretto) che trascende i limiti di categoria della specie, un essere umano “animalizzato” che disprezza gli umani per il male che fanno agli animali. Non proprio un protagonsta del "prima gli umani" :D

Non ha senso guardare ad un singolo lavoro, specie quando tratto da narrazioni di altri. Io capisco che la tua voglia di trovare il messaggio a te tanto caro nei capolavori di M. è più forte dell'obiettività razionale, tuttavia, ti ripeto, non c'è cosa più lontana dell'antispecismo nei lavori e nella testa di M.

Amoralizzatore
19-10-19, 23:16
che poi l'ambientalismo è solo una parte.
M. verte molto sulle tradizioni giapponesi, sulle cose che si stanno perdendo con la modernità, e anche tutto quello che contempla la sua personale ricerca della dimensione fanciullesca anche autobiografica.
a metà tra qualcosa di fantastico e qualcosa di antico. Non è un ambientalismo scientifico, ma piuttosto di tipo emotivo ed estetizzante, in linea coi ricordi. E proprio in questo senso riflette la voglia di un mondo in equilibrio ma in cui l'uomo vive interagendo con la natura e sfruttandola in maniera sostenibile.

l'antispecismo tutto questo non lo permette. un antispecista non si può permettere di sfruttare la natura.

Come ho detto molto sopra, sono opere di intrattenimento, non manifesti ideologici. Ovviamente c'é anche molto altro da dire.

L'ecologismo di M. dovrebbe essere indiscutibile anche ai più ostinati.

L’antispecismo di Miyazaki deve essere considerato come opposizione all’ordinamento specista inteso come ripartizione delle specie nella zoosfera al fine di garantire uno status quo a favore degli esseri umani.

Lo specismo è l'arbitraria convinzione secondo cui gli esseri umani sono superiori per status e valore agli altri animali, per M. siamo parte di un tutto, dove tutte le parti hanno uguale dignità e importanza. È quasi gestaltico nelle conclusioni.

ಠ_ಠ
19-10-19, 23:28
vorrei far notare tra gli altri, anche ciò che succede ne la città incantata: i genitori della protagonista, per diventare cibo, vengono trasformati in maiali.
https://www.ilcineocchio.it/cine/wp-content/uploads/2017/06/La-citta%CC%80-incantata.jpg

questa è un'ulteriore prova, tra le tante, dell'assenza di antispecismo.
anzi, qui si addita il maiale in se come animale modello per essere macellato.
i genitori perdono la loro umanità, e ignari di essere stati una volta umani, diventano dei condannati al macello.
tutto questo un antispecista non lo avrebbe messo in scena.
per miyazaki non è però manifesto di specismo militante, ma invece iscrive il tutto nell'iconografia tradizionale.
Ancor di più, in una società come quella giapponese in cui è assai difficile culturalmente essere vegani e tradizionali allo stesso tempo,
il fatto che miyazaki sia costantemente alla ricerca della dimensione perduta del passato, rende molto difficile produrre richiami alla "liberazione animale", perché le due cose sono in conflitto.
ci sono si, delle rotture, delle ribellioni, ma non intaccano mai la sfera del quotidiano, del quadro storico rassicurante, perché si perderebbe quella carica malinconica che di miyazaki è uno dei tratti distintivi.

ciò a cui l'autore aspira non è dipingere un mondo senza animali al servizio dell'uomo, ma una dimensione che scaturisce dai ricordi in cui ogni cosa ha un suo posto, e non ci sono eccessi disumani. Se vogliamo, quasi un quadro romantico dell'ottocento.
Dove la morte e la sofferenza hanno il loro posto, e se necessario non vengono obliati, perché questo sarebbe rincorrere quello che è la modernità oggi, la ricerca di spostare lontano dagli occhi ciò che ci fa soffrire.

così cerchiamo le creme di bellezza a 70 anni, o mandiamo i vecchi in casa di riposo, o alieniamo l'idea della morte come se non esistesse.

siamo la versione adulta del bambino a cui il genitore dice che nessuno muore per tranquillizzarlo.
e a questa malattia moderna che nega di cosa sia la vita e cosa comporti, imho miyazaki e la sua poetica sono estranei

Amoralizzatore
19-10-19, 23:34
Te l'ho scritto che non intendevo antropocentrismo nel senso letterale e te l'ho spiegato.



Diciamo allora che hai usato un termine errato.
Quindi M. non è antropocentrista



Veramente allora non capisci quello che leggi. Io ho scritto che l'ambiente è importante per M. tu invece hai scritto che è un antispecista. Io contesto questa seconda cosa non la prima, tu invece deduci dalla mia critica alla seconda anche una mia presunta critica alla prima, quando ho invece detto io stesso che M. è un ambientalista nel senso che ho specificato e che occhioni ha detto ancora meglio, sono due cose un tantino differenti, non credi ?

Contestavo principalmente l'improbabile nesso tra importanza assiologica e l'essere protagonisti.
Quindi siamo tutti d'accordo che M. veicola ecocentrismo e/o biocentrismo.




Non ha senso guardare ad un singolo lavoro, specie quando tratto da narrazioni di altri. Io capisco che la tua voglia di trovare il messaggio a te tanto caro nei capolavori di M. è più forte dell'obiettività razionale, tuttavia, ti ripeto, non c'è cosa più lontana dell'antispecismo nei lavori e nella testa di M.

Lo stesso può dirsi per voi nel negare tale messaggio.
Avevo poi spiegato in quali termini era da considerarsi antispecista.

ಠ_ಠ
19-10-19, 23:38
Come ho detto molto sopra, sono opere di intrattenimento, non manifesti ideologici. Ovviamente c'é anche molto altro da dire.

L'ecologismo di M. dovrebbe essere indiscutibile anche ai più ostinati.

L’antispecismo di Miyazaki deve essere considerato come opposizione all’ordinamento specista inteso come ripartizione delle specie nella zoosfera al fine di garantire uno status quo a favore degli esseri umani.

Lo specismo è l'arbitraria convinzione secondo cui gli esseri umani sono superiori per status e valore agli altri animali, per M. siamo parte di un tutto, dove tutte le parti hanno uguale dignità e importanza. È quasi gestaltico nelle conclusioni.

ma vedi, in questo senso, miyazaki come dico sopra, non è antispecista, e non è neanche specista.
semplicemente descrive lo status quo del suo iperuranio nostalgico.
nel tutto, lui descrive uomini e animali che non hanno gerarchie di etichetta, ma che comunque sono alcuni incidentalmente al servizio degli altri, perché così è nella dimensione del ricordo.
come non c'è nessuno specismo urlato in miyazaki, non c'è neanche una condanna dello sfruttamento consapevole e ragionevole della natura e degli animali.
è la stessa poetica di un qualsiasi uomo di campagna dotato di sensibilità: non si convince mica di essere superiore, semplicemente fa quello che deve fare, perché così è sempre stato. ma comprende la dignità delle creature e cerca di muoversi attraverso un proprio codice etico.

Amoralizzatore
19-10-19, 23:44
vorrei far notare tra gli altri, anche ciò che succede ne la città incantata: i genitori della protagonista, per diventare cibo, vengono trasformati in maiali.
https://www.ilcineocchio.it/cine/wp-content/uploads/2017/06/La-citta%CC%80-incantata.jpg

questa è un'ulteriore prova, tra le tante, dell'assenza di antispecismo.


Il maiale è simbolo dell'ingordigia/avidità che poi era proprio la condanna di questa caratteristica umana zoomorfizzata.
Se non ricordo male era proprio l'avidità per l'oro che distribuiva villain che corrompeva tutti i comprimari "spiriti animali" antropomorfizzati.
Dovrei rivedere per commentare adeguatamente.

Aladar
19-10-19, 23:49
Diciamo allora che hai usato un termine errato.
Quindi M. non è antropocentrista

Non l'ho usato male, l'ho usato retoricamente in senso lato, spiegandone il mio senso.



Contestavo principalmente l'improbabile nesso tra importanza assiologica e l'essere protagonisti.
Quindi siamo tutti d'accordo che M. veicola ecocentrismo e/o biocentrismo.



Come ha ancora ben scritto occhioni, non c'è ecocentrsimo ne biocentrismo, c'è il tema ambientalista, come molti altri temi. I sentimenti umani, l'innocenza della fanciullezza, il male che l'uomo può fare ma anche il bene, la tradizione del passato, il cibo (pesci e animali in genere compresi) sono presenti nei suoi lavori.


Lo stesso può dirsi per voi nel negare tale messaggio.


In noi e anche nelle persone che lo conoscono da vicino, nonché in tutto il museo Ghibli che racconta la sua storia.

ಠ_ಠ
19-10-19, 23:56
Il maiale è simbolo dell'ingordigia/avidità che poi era proprio la condanna di questa caratteristica umana zoomorfizzata.
Se non ricordo male era proprio l'avidità per l'oro che distribuiva villain che corrompeva tutti i comprimari animali antropomorfizzati.

e usare un animale come simbolo negativo fa cadere già di per se l'idea che miyazaki possa veicolare messaggi antispecisti
gli animali antropomorfizzati poi necessariamente derivano dalla mitologia giapponese, gli uomini rana credo siano ispirati ai kappa, degli yokai delle acque dolci che trascinano gli umani in acqua e li affogano
https://i0.wp.com/www.thejapanesedreams.com/wp-content/uploads/2014/06/kappa.jpg

Amoralizzatore
20-10-19, 00:47
Non l'ho usato male, l'ho usato retoricamente in senso lato, spiegandone il mio senso.



Dunque, nell'ordine, prima dicevi:


1"sopratutto c'è moltissimo antropocentrismo, nel senso positivo del termine però."

2 "Non hai capito il senso di antropocentrismo positivo di cui ho scritto. L'ecosistema va salvaguardato in funzione del fatto che distruggerlo fa male all'uomo stesso, questo è il messaggi odi Myiazaki."


3 "Nessuno ha parlato di antropocentrismo nel senso negativo, ovvero di superiorità, ma di "centrismo" nel senso di focus sugli uomini, difatti i protagonisti sono per l'appunto le persone."


Anche l'ultima definizione è imao opinabile visto diverse compenetrazioni tra mondo animale e umano in diverse opere come ha detto occhion

Amoralizzatore
20-10-19, 01:05
e usare un animale come simbolo negativo fa cadere già di per se l'idea che miyazaki possa veicolare messaggi antispecisti
https://i0.wp.com/www.thejapanesedreams.com/wp-content/uploads/2014/06/kappa.jpg

caratteristiche negative archetipe ai fini della narrazione per condannare un comportamento umano non vedo come implichino specismo, della serie il leone coraggioso, il coniglio pavido ecc

spirited away aveva intenti pedagogici, predicava morigeratezza e criticava materialismo e consumismo

molto in generale, in M. è sempre una qualche azione nefasta dell'uomo verso la natura che genera una qualche risposta negativa in fatto di conseguenze.

Viene condannata l'hybris umana nei confronti di una natura spiritualmente superiore, con la quale deve ritrovare un'unione quasi mistica e idealizzata. Ciò è agli antipodi dell'antropocentrismo e dello specismo: mai natura inferiore e asservita all'uomo, non si va oltre le necessità per la sussistenza

Amoralizzatore
22-10-19, 03:05
Credo che Miyazaki non voglia aderire a nessuna idea umana in generale, come non dice ai giornalisti di essere ambientalista, non dirà mai di essere vegetariano o vegano e non dirà neppure di essere antispecista: ogni movimento di idee umano mi sembra sempre che non risolva la questione e di fatto tutta la storia dell'uomo è una prova di questo.
Di certo la sua opera ha dato speranza a migliaia di persone, le ha fatte sognare anche solo per un paio d'ore, e questo è infinitamente importante

Miyazaki, da buon artista, non gradisce etichette di alcun tipo che possano offrire un'unica chiave di lettura che metta in ombra le molteplici altre; tuttavia non può impedire che le sue opere generino unanime consenso su ciò che rappresentano, da parte del pubblico e dalla critica. Una analisi accurata deve prendere in considerazione le opere singolarmente, ma ciò non impedisce ai fruitori di farsi cmq un'idea d'insieme sui significati espressi dalla sua poetica.


Oltre al fatto che le eroine delle prime opere sono unanimemente considerate dal grande pubblico "Eco warrior", anche la critica non può esimersi dal tratteggiare la ecophilosophy che emerge vigorosamente dalle stesse.



Se li ritrovo vi posto degli studi per mostrare ai detrattori specisti che non sono private considerazioni ;)


For Miyazaki, a proper valuation of human life seems to involve accurately seeing and assessing humanity's existence in the full light of its consequences, our eyes unclouded by the bias of speciesism.

P. G.
Animated Nature: Aesthetics, Ethics, and Empathy in Miyazaki Hayao's Ecophilosophy
University of Minnesota Press

Amoralizzatore
23-10-19, 19:20
vorrei far notare tra gli altri, anche ciò che succede ne la città incantata: i genitori della protagonista, per diventare cibo, vengono trasformati in maiali.
https://www.ilcineocchio.it/cine/wp-content/uploads/2017/06/La-citta%CC%80-incantata.jpg

questa è un'ulteriore prova, tra le tante, dell'assenza di antispecismo.

ಠ_ಠ
Mi sono appena ricordato che il protagonista eroe di un'altra opera è un uomo zoomorfizzato da maiale
Quindi oltre ad essere protagonista (a cui tiene aladar) qui supera anche i classici stereotipi di quella specie particolare :cool:


https://uvmbored.com/wp-content/uploads/2018/05/porcorosso-1000x1480-r2-4f67caff60f8deda5ff0bf39bc430f67.jpg

Aladar
23-10-19, 19:35
ಠ_ಠ
Mi sono appena ricordato che il protagonista eroe di un'altra opera è un uomo zoomorfizzato da maiale
Quindi oltre ad essere protagonista (a cui tiene aladar) qui supera anche i classici stereotipi di quella specie particolare :cool:


https://uvmbored.com/wp-content/uploads/2018/05/porcorosso-1000x1480-r2-4f67caff60f8deda5ff0bf39bc430f67.jpg

Però bisogna conoscerlo M. per analizzarlo eh.

Il Porco di Porco rosso è un uomo che ha avuto un incidente che gli ha trasformato il naso come quello di un maiale.

E' un pilota umano, ovviamente.

Amoralizzatore
23-10-19, 19:53
Però bisogna conoscerlo M. per analizzarlo eh.

Il Porco di Porco rosso è un uomo che ha avuto un incidente che gli ha trasformato il naso come quello di un maiale.

E' un pilota umano, ovviamente.

Cosa di "uomo zoomorfizzato" (ovvero il solito "crossover" tra elementi/caratteristiche animali/umane come mononoke) non sarebbe chiaro? Non è che la causa faccia differenza. Quindi le orecchie non sarebbero maialesche (oltre alla figura d'insieme). ;)





https://steemitimages.com/DQmannzq6ZfWhqyQghkh7zxUk9Pc2ie5Gpy6CapewhxXGqb/07%20-%20Porco%20Rosso%20%5B1992%5D.mkv_snapshot_00.30.0 1.jpg

https://www.lorenzomanara.it/wp-content/uploads/2017/02/porco-rosso.jpg

Aladar
23-10-19, 19:57
Cosa di "uomo zoomorfizzato" (ovvero il solito "crossover" tra elementi/caratteristiche animali/umane come mononoke) non sarebbe chiaro? Non è che la causa faccia differenza. Quindi le orecchie non sarebbero maialesche (oltre alla figura d'insieme) ;)




https://steemitimages.com/DQmannzq6ZfWhqyQghkh7zxUk9Pc2ie5Gpy6CapewhxXGqb/07%20-%20Porco%20Rosso%20%5B1992%5D.mkv_snapshot_00.30.0 1.jpg

Si ma Myiazaki mangia la carne, pensa che un uomo valga più di un gatto, non sa nemmeno lontanamente cosa possa essere "l'antispecismo".

Amoralizzatore
23-10-19, 20:43
Si ma Myiazaki mangia la carne, pensa che un uomo valga più di un gatto, non sa nemmeno lontanamente cosa possa essere "l'antispecismo".

Ancora confondi la militanza e/o l'impegno personale con ciò che trasmette la sua poetica.
M. non si espone personalmente e tende a rifiutare etichette (pare respinga anche quelle più indiscutibili), cercando di tenere distinta l'arte dalla sua persona.
Tuttavia, come dicevo poco sopra, non può impedire che le sue opere generino unanime consenso su ciò che rappresentano, da parte del pubblico e dalla critica.
Critiche alla coerenza personale si possono fare a chi milta (e M. non lo fa né intende farlo nel modo più assoluto) ma non agli artisti, a maggior ragione a quelli dichiaratamente non impegnati.
Per capirci, i valori che trasmette il libro cuore sono forse falsati dalla condotta del De Amicis? ;)

Amoralizzatore
23-10-19, 22:59
Detto ciò, pare che in questa intervista si sia fin troppo sbilanciato.




In the past, humans hesitated when they took lives, even non-human lives. But society had changed, and they no longer felt that way. As humans grew stronger, I think that we became quite arrogant, losing the sorrow of "we have no other choice." I think that in the essence of human civilization, we have the desire to become rich without limit, by taking the lives of other creatures.
The place where pure water is running in the depth of the forest in the deep mountains, where no human has ever set foot - Japanese had long held such a place in their heart.
[...]

Purity was the most important thing for Japanese.
We have lost it. I'm not interested in Japan as a state. But I feel that we have lost our core as the people who live in this island nation. I think that it was the most important root for the people who have been living on this island.
And it leads to the idea that the world is not just for humans, but for all life, and humans are allowed to live in a corner of the world.
It's not like we can coexist with nature as long as we live humbly, and we destroy it because we become greedy. When we recognize that even living humbly destroys nature, we don't know what to do. And I think that unless we put ourselves in the place where we don't know what to do and start from there, we cannot think about environmental issues or issues concerning nature.
Miyazaki on Mononoke-hime // Interviews // Nausicaa.net (http://www.nausicaa.net/miyazaki/interviews/m_on_mh.html)

Interessante.
A suo avviso nel passato gli uomini esitavano nel togliere la vita agli animali, ma costretti dalla necessità biologica esperivano la tristezza del "we have no other choice.". Al contrario l'umanità civilizzata contemporanea (che critica) non si fa scrupoli nel farlo, utilizzando gli animali come mezzi per un aumentare infinitamente la ricchezza.

Il mondo non è per gli uomini, ma per tutta la vita (biosfera). E non dobbiamo nemmeno illuderci che se se vivessimo modestamente
saremmo sicuri di non nuocere alla biosfera. Solo provando la disperazione del "we don't know what to do" e prendendolo come punto d'inizio possiamo iniziare ad impegnarci per la natura.


Niente male come messaggio apertis verbis per uno specista non-ecocentrista/biocentrista :D
(poi vada pure a sbafarsi un bisteccone, non stiamo valutando la coerenza personale, ma ciò che emerge della sua arte)

Aladar
23-10-19, 23:00
Ancora confondi la militanza e/o l'impegno personale con ciò che trasmette la sua poetica.
M. non si espone personalmente e tende a rifiutare etichette (pare respinga anche quelle più indiscutibili), cercando di tenere distinta l'arte dalla sua persona.
Tuttavia, come dicevo poco sopra, non può impedire che le sue opere generino unanime consenso su ciò che rappresentano, da parte del pubblico e dalla critica.
Critiche alla coerenza personale si possono fare a chi milta (e M. non lo fa né intende farlo nel modo più assoluto) ma non agli artisti, a maggior ragione a quelli dichiaratamente non impegnati.
Per capirci, i valori che trasmette il libro cuore sono forse falsati dalla condotta del De Amicis? ;)

Sulla questione coerenza non sono d'accordo, almeno non in questo ambito.

E cmq la sua arte non c'entra con l'antispecismo, davvero è cosa lontanissima da lui.

Amoralizzatore
25-10-19, 23:32
Sulla questione coerenza non sono d'accordo, almeno non in questo ambito.

E cmq la sua arte non c'entra con l'antispecismo, davvero è cosa lontanissima da lui.




Se hai letto l'intervista poco sopra noterai che apertamente rimpiange un mondo ideale dove si esitava a togliere la vita a esseri non umani, disprezzando quello contemporaneo dove l'avidità degli uomini non si fa scrupolo di eliminarli senza più il rimorso del "non avere altra scelta"; a suo avviso all'uomo spetta solo un angolino di mondo.
Chiunque riterrebbe che queste dichiarazioni non potrebbero in alcun modo essere quelle di uno specista/antropocentrista.

Cmq a me/(noi) interessa ciò che trasmettono le opere
(Sulla questione della coerenza tra "teoria e pratica" - "opera e vita" si potrebbe aprire una digressione infinita)


Generalmente la narrazione centrale dominata dallo scontro tra specie diverse – solitamente scatenato dalla tracotanza umana sostanziata dalla superiorità implicata dall’antropocentrismo – è funzionale alla comprensione delle esiziali conseguenze che il pregiudizio specista genera da ambo le parti. Quando le parti pian piano comprendono (o hanno già compreso) l’errore, e lasciano cadere la barriera del pregiudizio, si apre la possibilità di una pacifica convivenza che aspira a diventare una oneness spirituale.


Se fossero solo mie considerazioni non esisterebbero ricerche che trattano la questione a diversi livelli.
Alcuni stralci di un paper.


Princess Mononoke and Erica Fudge's "Great Divide"


This paper will depict the paradox by separately exploring desire and disgust within the film and how desire must not be restricted by a sense of superiority while disgust is enabled through speciesism, anthropocentrism, and oppression.


Furthermore, this paper will summarize how Miyazaki
illustrates a change in human relation to animals in order to perceive them outside this
paradox (Fudge, 2004). I purpose Miyazaki extends this to other beings, including humans
who oppress other humans. Miyazaki’s Princess Mononoke challenges us to, in Fudge’s
terms, (2004) “think beyond ourselves, to include within the orbit of our imaginations as well
as our material existences, those beings of other species” and of our own.


Ashitaka’s intentions during the film are not to cure
himself, or to solely protect humans, but to stop a disease from spreading and bring
harmony between humans and the forest. The wolf goddess, Maru, also shares this
decentralization of speciesism

Thus, Maru also represents the desire in human-animal interaction, but from
the animal perspective. Although Ashitaka’s example is one of companionship, and Maru’s is
one of kinship, they share the desire for human animal interaction without the contradiction
of speciesism, thus neither justified superiority over the other species

In this film, humans and animals project this idea of wanting to conquer each other.
Again, this refers to the paradox that disgust with another species demands one to master it
(Fudge, 2004). Both humans and animals are characterized similarly, both with wisdom and
acts of impulsiveness. Both parties try to conquer the other in eliminating the fear of losing
the forest. Therefore with acts of anthropocentrism, speciesism, and oppression, both harm
their own species and others by preserving their own survival

Anthropocentrism can harm animals
because they’re represented through human perception, and controlled for human
convenience, regardless of the pain animals may suffer (DeMello, 2012). Lady Eboshi
realizes her immorality towards nature and her people, and wishes to “start over” in a new
direction. I think this illustrates that we must change our values with animals, and people, as
Lady Eboshi realizes she must too.


The film Princess Mononoke is an ideal representation of Fudge’s, (2004) purposed
paradox of humans relationship towards animals. There is a desire to interact with animals,
and yet a disgust with their qualities that seem human. Desire portrayed in the film isn’t
paradoxical because it isn’t restricted by superiority over other species. Disgust is illustrated
as a strong hatred between Irontown and the forest, and is founded on speciesism,
anthropocentrism, and oppression.
However, once the leader of Irontown, Lady Eboshi realizes her wrongs, the film also highlights that to change our relationships with animals, we must perceive them as equals, and not to be dominate out of our own fear. Not only should this equality extend to all animals, but to all beings, including other humans, who are also oppressed by the same people who benefit from their exploitation
https://www.researchgate.net/publication/328199653_Princess_Mononoke_and_Erica_Fudge's_Grea t_Divide

Aladar
26-10-19, 00:30
Se hai letto l'intervista poco sopra noterai che apertamente rimpiange un mondo ideale dove si esitava a togliere la vita a esseri non umani, disprezzando quello contemporaneo dove l'avidità degli uomini non si fa scrupolo di eliminarli senza più il rimorso del "non avere altra scelta"; a suo avviso all'uomo spetta solo un angolino di mondo.
Chiunque riterrebbe che queste dichiarazioni non potrebbero in alcun modo essere quelle di uno specista/antropocentrista.

Cmq a me/(noi) interessa ciò che trasmettono le opere
(Sulla questione della coerenza tra "teoria e pratica" - "opera e vita" si potrebbe aprire una digressione infinita)


Generalmente la narrazione centrale dominata dallo scontro tra specie diverse – solitamente scatenato dalla tracotanza umana sostanziata dalla superiorità implicata dall’antropocentrismo – è funzionale alla comprensione delle esiziali conseguenze che il pregiudizio specista genera da ambo le parti. Quando le parti pian piano comprendono (o hanno già compreso) l’errore, e lasciano cadere la barriera del pregiudizio, si apre la possibilità di una pacifica convivenza che aspira a diventare una oneness spirituale.


Se fossero solo mie considerazioni non esisterebbero ricerche che trattano la questione a diversi livelli.
Alcuni stralci di un paper.


Princess Mononoke and Erica Fudge's "Great Divide"


This paper will depict the paradox by separately exploring desire and disgust within the film and how desire must not be restricted by a sense of superiority while disgust is enabled through speciesism, anthropocentrism, and oppression.


Furthermore, this paper will summarize how Miyazaki
illustrates a change in human relation to animals in order to perceive them outside this
paradox (Fudge, 2004). I purpose Miyazaki extends this to other beings, including humans
who oppress other humans. Miyazaki’s Princess Mononoke challenges us to, in Fudge’s
terms, (2004) “think beyond ourselves, to include within the orbit of our imaginations as well
as our material existences, those beings of other species” and of our own.


Ashitaka’s intentions during the film are not to cure
himself, or to solely protect humans, but to stop a disease from spreading and bring
harmony between humans and the forest. The wolf goddess, Maru, also shares this
decentralization of speciesism

Thus, Maru also represents the desire in human-animal interaction, but from
the animal perspective. Although Ashitaka’s example is one of companionship, and Maru’s is
one of kinship, they share the desire for human animal interaction without the contradiction
of speciesism, thus neither justified superiority over the other species

In this film, humans and animals project this idea of wanting to conquer each other.
Again, this refers to the paradox that disgust with another species demands one to master it
(Fudge, 2004). Both humans and animals are characterized similarly, both with wisdom and
acts of impulsiveness. Both parties try to conquer the other in eliminating the fear of losing
the forest. Therefore with acts of anthropocentrism, speciesism, and oppression, both harm
their own species and others by preserving their own survival

Anthropocentrism can harm animals
because they’re represented through human perception, and controlled for human
convenience, regardless of the pain animals may suffer (DeMello, 2012). Lady Eboshi
realizes her immorality towards nature and her people, and wishes to “start over” in a new
direction. I think this illustrates that we must change our values with animals, and people, as
Lady Eboshi realizes she must too.


The film Princess Mononoke is an ideal representation of Fudge’s, (2004) purposed
paradox of humans relationship towards animals. There is a desire to interact with animals,
and yet a disgust with their qualities that seem human. Desire portrayed in the film isn’t
paradoxical because it isn’t restricted by superiority over other species. Disgust is illustrated
as a strong hatred between Irontown and the forest, and is founded on speciesism,
anthropocentrism, and oppression.
However, once the leader of Irontown, Lady Eboshi realizes her wrongs, the film also highlights that to change our relationships with animals, we must perceive them as equals, and not to be dominate out of our own fear. Not only should this equality extend to all animals, but to all beings, including other humans, who are also oppressed by the same people who benefit from their exploitation
https://www.researchgate.net/publication/328199653_Princess_Mononoke_and_Erica_Fudge's_Grea t_Divide

Ti sfugge che l'arte e le opere possono essere interpretate in mille modi differenti a seconda del punto di vista. Succede per le scienze sociali figuriamoci per l'arte.

Assumo che un onnivoro, quindi anche carnivoro, veicoli un messaggio coerente con il suo essere, non un messaggio dicotomico in cui vive da carnivoro e veicola messaggi vegani.

La verità è che voi vegani o simili, cercate in ogni meandro il vs. messaggio di fondo, forzando e interpretando ogni forma di comunicazione pro domo vostra.

Amoralizzatore
26-10-19, 01:09
Ti sfugge che l'arte e le opere possono essere interpretate in mille modi differenti a seconda del punto di vista. Succede per le scienze sociali figuriamoci per l'arte.

Assumo che un onnivoro, quindi anche carnivoro, veicoli un messaggio coerente con il suo essere, non un messaggio dicotomico in cui vive da carnivoro e veicola messaggi vegani.

La verità è che voi vegani o simili, cercate in ogni meandro il vs. messaggio di fondo, forzando e interpretando ogni forma di comunicazione pro domo vostra.

Oh, ma con me sfondi una porta aperta riguardo la pluralità ermeneutica.
Il punto è che deve esserci cmq materiale per un'interpretazione che risulta quasi unanimemente condivisa (dico quasi per cautela poiché, oltre ad essere realisticamente irragionevole, non ho mai sentito una lettura specista/antropocentrista di M. se non da voi detrattori "interessati").

Vorrei proprio sentirla la lettura di un M. che approva/elogia la schiacciante supremazia dell'uomo sulla natura/biosfera, in virtù della superiorità intellettual-tecnologica, e che da ciò deriva il diritto di poterne disporre a suo piacimento :D
Si potranno invece trovare delle analisi su ulteriori temi presenti come per es ammiccamenti al femminismo, al socialismo o la tematica spirituale e le sue radici animistiche/shintoiste/buddiste.


La perfetta coerenza non esiste se non idealmente; quando un'idea si "sporca" con la realtà non possono che esserci gradi di coerenza.
Se vuoi apriamo un 3d, qui porterebbe ad un ot infinito.

Amoralizzatore
26-10-19, 01:46
La verità è che voi vegani o simili, cercate in ogni meandro il vs. messaggio di fondo, forzando e interpretando ogni forma di comunicazione pro domo vostra.

Il messaggio è chiaro già solo nel trailer x es di Nausicaa
Empatia, amore verso animali/natura, comunicazione interspecie, "animalizzazione" di un popolo fin dal primo fotogramma.

"Loving the trees, speaking to insects, the bird people who fly on the wind...." concludendo con i valori che caratterizzano l'eroina (protagonista) "Nausicaa's courage and love of nature and all living things burst out"


Imaho è proprio il negarlo pretestuosamente che mostra malafede su basi ideologiche


https://www.youtube.com/watch?v=6zhLBe319KE&list=PLetm1FKyEger5Ot8gF9ScKUs7Tc_QCRXZ

ಠ_ಠ
26-10-19, 12:14
per cassare la tua idea alla radice amoralizzatore, myhazaki tra i pilastri della sua poetica guarda alla tradizione giapponese, che certamente non è antispecista.

datti pace, non c'è nessun anelito veganista o animalista, semmai uno status quo degli anni preindustriali idealizzato e cristallizzato.
un luogo della mente in cui l'uomo è uomo e usa gli animali, seppur con gentilezza.
mihazaki non è protesta antispecista, ma è la nonnina di paese che taglia la testa al pesce per cucinarlo

ಠ_ಠ
26-10-19, 12:16
Ti sfugge che l'arte e le opere possono essere interpretate in mille modi differenti a seconda del punto di vista. Succede per le scienze sociali figuriamoci per l'arte.

Assumo che un onnivoro, quindi anche carnivoro, veicoli un messaggio coerente con il suo essere, non un messaggio dicotomico in cui vive da carnivoro e veicola messaggi vegani.

La verità è che voi vegani o simili, cercate in ogni meandro il vs. messaggio di fondo, forzando e interpretando ogni forma di comunicazione pro domo vostra.

infatti

ma poi, opere in cui si mangia carne e si dipinge naturalità nella processazione degli animali come risorse possono mai essere manifesto di un artista antispecista? ma su dai

ಠ_ಠ
26-10-19, 12:19
Il messaggio è chiaro già solo nel trailer x es di Nausicaa
Empatia, amore verso animali/natura, comunicazione interspecie, "animalizzazione" di un popolo fin dal primo fotogramma.

"Loving the trees, speaking to insects, the bird people who fly on the wind...." concludendo con i valori che caratterizzano l'eroina (protagonista) "Nausicaa's courage and love of nature and all living things burst out"


Imaho è proprio il negarlo pretestuosamente che mostra malafede su basi ideologiche


https://www.youtube.com/watch?v=6zhLBe319KE&list=PLetm1FKyEger5Ot8gF9ScKUs7Tc_QCRXZ

guarda che amare la natura non significa essere antispecista eh.
ci sono cacciatori che amano (conoscono) e rispettano la natura 100 volte più di un qualsiasi antispecista militante

Aladar
26-10-19, 13:14
guarda che amare la natura non significa essere antispecista eh.
ci sono cacciatori che amano (conoscono) e rispettano la natura 100 volte più di un qualsiasi antispecista militante

Infatti il suo (di Amoralizzatore) errore di fondo è questo: confondere l'amore per la natura e la consapevolezza di farne parte ( quindi va rispettata cosa che condivido perfettamente anche io) con un qualsiasi messaggio vegano e antispecista.

Non conosce proprio la cultura giapponese di fondo, quindi sbaglia.

Altro errore è classificare in modo erroneamente manicheo:
chi non è antispecista è specista e viceversa.

La verità è che certamente non è un antispecista ma non è antopocentrico nel senso stretto e negativo del termine. E' un normalissimo uomo che mangia carne, che ritiene un uomo più importante di un topo ma che ritiene, al contempo, importante rispettare la natura e gli animali.

Stop.

Aladar
26-10-19, 15:29
Aggiungiamo che M. è stato criticato...guarda un po' proprio dagli animalisti e vegani:

"Ma anche ai ‘combattenti dell’Ecologia’ non sembra si risparmino critiche, almeno di chi sceglie di giudicarli da un livello di impegno (o integralismo) superiore… Per il suo dichiararsi – pare orgogliosamente – ‘mangiatore di carne’ e per l’aver (pare) portato grandi tagli di carne alla Ghibli perché i suoi animatori potessero meglio disegnarla. Nei suoi film, d’altronde, sono molte le scene nelle quali vediamo pranzi assolutamente non vegetariani e non vegani; cosa che ha spinto qualcuno a insistere nel chiedere all’ormai settantacinquenne regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore di abbracciare e promuovere una scelta alimentare diversa.

Intanto, il vecchio Hayao – che aveva annunciato il ritiro dopo l’ultimo Si alza il vento del 2013, suo ideale ‘testamento’ cinematografico – è tornato a farsi sentire. E dopo le voci sul suo prossimo impegno, è arrivata la notizia che il cortometraggio di circa dodici minuti Kemushi no Boro (o Boro the Caterpillar, ossia il “bruco”) potrebbe avere la sua premiere nel giugno, o nel luglio del 2017, nel celeberrimo Museo Ghibli cui è destinato. **E magari portare a un successivo nuovo lungometraggio. Soprattutto considerati i venti anni attesi prima di portare a compimento il progetto del piccolo bruco (i cui primi ‘brainstorming’ risalgono a prima della Principessa Mononoke, prossima al ritorno nelle sale, statunitensi, nei primi di gennaio), ma anche la sfida interessante che si porrebbe all’interessato, affascinato dalla possibilità di animare anche il lungometraggio in digitale stavolta, dopo l’impegno messo nel corto."



https://www.lastampa.it/tuttogreen/2016/12/26/news/il-ritorno-di-miyazaki-tra-il-piccolo-boro-e-le-critiche-animaliste-1.34761621


** io l'ho visto proprio nel suo museo quel cortometraggio.

Amoralizzatore
26-10-19, 19:48
Aggiungiamo che M. è stato criticato...guarda un po' proprio dagli animalisti e vegani:

"Ma anche ai ‘combattenti dell’Ecologia’ non sembra si risparmino critiche, almeno di chi sceglie di giudicarli da un livello di impegno (o integralismo) superiore… Per il suo dichiararsi – pare orgogliosamente – ‘mangiatore di carne’ e per l’aver (pare) portato grandi tagli di carne alla Ghibli perché i suoi animatori potessero meglio disegnarla. Nei suoi film, d’altronde, sono molte le scene nelle quali vediamo pranzi assolutamente non vegetariani e non vegani; cosa che ha spinto qualcuno a insistere nel chiedere all’ormai settantacinquenne regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore di abbracciare e promuovere una scelta alimentare diversa.

Intanto, il vecchio Hayao – che aveva annunciato il ritiro dopo l’ultimo Si alza il vento del 2013, suo ideale ‘testamento’ cinematografico – è tornato a farsi sentire. E dopo le voci sul suo prossimo impegno, è arrivata la notizia che il cortometraggio di circa dodici minuti Kemushi no Boro (o Boro the Caterpillar, ossia il “bruco”) potrebbe avere la sua premiere nel giugno, o nel luglio del 2017, nel celeberrimo Museo Ghibli cui è destinato. **E magari portare a un successivo nuovo lungometraggio. Soprattutto considerati i venti anni attesi prima di portare a compimento il progetto del piccolo bruco (i cui primi ‘brainstorming’ risalgono a prima della Principessa Mononoke, prossima al ritorno nelle sale, statunitensi, nei primi di gennaio), ma anche la sfida interessante che si porrebbe all’interessato, affascinato dalla possibilità di animare anche il lungometraggio in digitale stavolta, dopo l’impegno messo nel corto."



https://www.lastampa.it/tuttogreen/2016/12/26/news/il-ritorno-di-miyazaki-tra-il-piccolo-boro-e-le-critiche-animaliste-1.34761621


** io l'ho visto proprio nel suo museo quel cortometraggio.


Questo articolo non fa che confermare pienamente quanto ho detto finora (se leggiamo anche la parte che hai omesso ;) )




Comunemente noto come il ‘Walt Disney giapponese’, Hayao Miyazaki ha da sempre manifestato il suo amore per l’ambiente, nelle sue affermazioni e nelle sue opere, quelle che hanno reso famosi i Ghibli Studios e immortale il suo nome. La natura ha sempre svolto un ruolo fondamentale nei film realizzati e prodotti dall’artista nipponico, da Nausicaa della Valle del vento alla Principessa Mononoke, da Il castello errante di Howl a Il mio vicino Totoro, quasi scontato quindi considerarlo un vero e proprio attivista, quando non – come alcuni hanno fatto – un ‘Eco Warrior’.


Il messaggio della sua poetica ecologista emerge indiscutibilmente al punto che gli animalisti vorrebbero una coerenza perfetta come attivista tout court nella vita privata ed in ogni minimo dettaglio.
Come ho detto più volte dal principio, non è un attivista né vuole esserlo. Il messaggio ecologico promana vigorosamente dalla sua arte (che non è un manifesto) ma nel suo privato fa quel che vuole.


Quindi la tua affermazione "la sua arte non c'entra con l'antispecismo, davvero è cosa lontanissima." è patentemente falsa alla sola luce del tuo articolo. Chi mai chiederebbe coerenza antispecista biocentrista a un'artista dalla poetica "lontanissima"? ;)

ಠ_ಠ
26-10-19, 20:56
Questo articolo non fa che confermare pienamente quanto ho detto finora (se leggiamo anche la parte che hai omesso ;) )





Il messaggio della sua poetica ecologista emerge indiscutibilmente al punto che gli animalisti vorrebbero una coerenza perfetta come attivista tout court nella vita privata ed in ogni minimo dettaglio.
Come ho detto più volte dal principio, non è un attivista né vuole esserlo. Il messaggio ecologico promana vigorosamente dalla sua arte (che non è un manifesto) ma nel suo privato fa quel che vuole.


Quindi la tua affermazione "la sua arte non c'entra con l'antispecismo, davvero è cosa lontanissima." è patentemente falsa alla sola luce del tuo articolo. Chi mai chiederebbe coerenza antispecista biocentrista a un'artista dalla poetica "lontanissima"? ;)

guarda che gli chiedono di essere coerente nelle sue stesse opere, non nel privato. ma questa incoerenza che vogliono dipingere non esiste, perchè lui non è appunto antispecista, ne il suo contrario.
dipinge semplicemente un mondo come è. con personaggi che rispettano la natura ma la usano nei limiti di un ambientalismo tradizionalista
ahò porta le costate di manzo in studio per disegnare, e mette gli arrosti nei film, che antispecista lol

ಠ_ಠ
26-10-19, 20:59
cioè, l'ambientalismo di M. è ne più ne meno quello di un vecchio uomo di campagna sensibile.

Amoralizzatore
26-10-19, 21:32
guarda che gli chiedono di essere coerente nelle sue stesse opere, non nel privato. ma questa incoerenza che vogliono dipingere non esiste, perchè lui non è appunto antispecista, ne il suo contrario.
dipinge semplicemente un mondo come è. con personaggi che rispettano la natura ma la usano nei limiti di un ambientalismo tradizionalista
ahò porta le costate di manzo in studio per disegnare, e mette gli arrosti nei film, che antispecista lol

Stando all'articolo protestano per il dichiararsi mangiatore di carne e (pare) portarne in studio per disegnarla, chiedendogli di cambiare dieta e di sconfessarla; tradotto: invasione del privato ;).


Inoltre: scene marginali di consumo per sussistenza sullo sfondo della narrazione centrale biocentrista ribalterebbero il messaggio principale e d'insieme? pretestuoso a dir poco :D

Ricordiamo ipse dixit:
In the past, humans hesitated when they took lives, even non-human lives. But society had changed, and they no longer felt that way. As humans grew stronger, I think that we became quite arrogant, losing the sorrow of "we have no other choice."

Again, molto specista il rimpiangere l'esitazione nell'uccidere vite non umane e la tristezza esperita nel non avere altra scelta (insieme al "And it leads to the idea that the world is not just for humans, but for all life")

Amoralizzatore
26-10-19, 21:53
per cassare la tua idea alla radice amoralizzatore, myhazaki tra i pilastri della sua poetica guarda alla tradizione giapponese, che certamente non è antispecista.

datti pace, non c'è nessun anelito veganista o animalista, semmai uno status quo degli anni preindustriali idealizzato e cristallizzato.
un luogo della mente in cui l'uomo è uomo e usa gli animali, seppur con gentilezza.
mihazaki non è protesta antispecista, ma è la nonnina di paese che taglia la testa al pesce per cucinarlo

Tipo se un artista si ispirasse alla tradizione italiana dovrebbe dipingere tutti con pizza e mandolino?
Basta per stabilire che è una "cassata"? :D
(Volendo potrei inoltre segnalare l'interconnessione tra shintoismo e buddismo che sincreticamente permea la suddetta tradizione - che ricordiamolo ispira, non detta pedissequamente - e la compassione di quest'ultimo per tutti i viventi.)


Imaho è la vostra percezione "provinciale" che identifica l'antispecismo con la versione macchiettistica del vegano fondamentalista (e militante) a fuorviarvi (insieme alla volontà di propalare lo specismo a tutti i costi ;))

ಠ_ಠ
26-10-19, 23:02
Tipo se un artista si ispirasse alla tradizione italiana dovrebbe dipingere tutti con pizza e mandolino?
Basta per stabilire che è una "cassata"? :D
(Volendo potrei inoltre segnalare l'interconnessione tra shintoismo e buddismo che sincreticamente permea la suddetta tradizione - che ricordiamolo ispira, non detta pedissequamente - e la compassione di quest'ultimo per tutti i viventi.)


Imaho è la vostra percezione "provinciale" che identifica l'antispecismo con la versione macchiettistica del vegano fondamentalista (e militante) a fuorviarvi (insieme alla volontà di propalare lo specismo a tutti i costi ;))

la tradizione giapponese che permea la poetica di M. è incompatibile con l'antispecismo.
perché l'antispecismo non è che lo puoi identificare con quello che vuoi.
è semplicemente la concezione secondo cui l'uomo e gli animali devono essere sullo stesso piano, cosa che a traino vieta in nuce qualsiasi forma di sfruttamento o di subalternità.
in M. gli animali sono trattati bene, ma sempre animali restano. non c'è scrupolo di creare una utopia dove non si usano gli animali, anzi i lauti banchetti e tutto ciò che è l'universo della tradizione contadina esistono.

casomai sei te che non vedi M. per quello che è: un artista che non cerca estremizzazioni, ma si muove secondo il suo vissuto d'infanzia con un'impronta ecologista ma tradizionalista.

https://data.whicdn.com/images/59420522/original.gif

dove diavolo sta la condanna antispecista se ci si sbafa uova e pancetta a ogni occasione?

per un antispecista il maiale non dovrebbe essere sfruttato per la sua carne, eppure non vedo condanne in M.

ಠ_ಠ
26-10-19, 23:09
Stando all'articolo protestano per il dichiararsi mangiatore di carne e (pare) portarne in studio per disegnarla, chiedendogli di cambiare dieta e di sconfessarla; tradotto: invasione del privato ;).


Inoltre: scene marginali di consumo per sussistenza sullo sfondo della narrazione centrale biocentrista ribalterebbero il messaggio principale e d'insieme? pretestuoso a dir poco :D

Ricordiamo ipse dixit:
In the past, humans hesitated when they took lives, even non-human lives. But society had changed, and they no longer felt that way. As humans grew stronger, I think that we became quite arrogant, losing the sorrow of "we have no other choice."

Again, molto specista il rimpiangere l'esitazione nell'uccidere vite non umane e la tristezza esperita nel non avere altra scelta (insieme al "And it leads to the idea that the world is not just for humans, but for all life")

guarda che tra il mostrare rispetto verso il cibo che era vita e l'antispecismo ce ne passa.
semplicemente quello che credi di vedere in M., contrariamente a quello che pensi, è semplicemente quello che fa qualsiasi persona di campagna che non sia un sadico: rispettare l'animale che viene immolato come una cosa sacra, ovvero prendere la vita senza svilire l'atto.

questo non ha niente a che fare con l'antispecismo, che è una carovana ideologica subalterna al veganesimo e ai suoi deliri pseudo-ambientalisti, e che vuole crogiolarsi nel sogno bagnato e irrealizzabile di un'umanità che non sfrutta l'ambiente ma che riesce chissà come a sopravvivere.


ripeto, voglio essere chiaro con un esempio: un pastore che prende la vita dell'agnello è nel centro esatto dei due opposti. non è antispecista perché sfrutta l'animale, non è specista perché non considera un piacere o un diritto quello che fa, ma una necessità.

è semplicemente un essere umano normale.
che poi è quello che sono gli umani dipinti in M. , lontani da qualsiasi dibattito sullo specismo/antispecismo

Amoralizzatore
27-10-19, 01:08
la tradizione giapponese che permea la poetica di M. è incompatibile con l'antispecismo.
perché l'antispecismo non è che lo puoi identificare con quello che vuoi.
è semplicemente la concezione secondo cui l'uomo e gli animali devono essere sullo stesso piano, cosa che a traino vieta in nuce qualsiasi forma di sfruttamento o di subalternità.


Non capite (o fingete di non capire) che è un antispecismo che emerge da un lavoro artistico, non un manifesto. I pasti funzionali a scene conviviali, a cui vi aggrappate pretestuosamente, sono ai margini di una narrazione che sostiene l'antispecismo come uguaglianza tra uomo e creature, cioé dove l'uomo non è più importante di altre specie.

Fossero solo mie opinioni... ho già riportato studi e stralci che lo sostengono, se non li avete intesi io non ne ho colpa (magari pensate che se non sono di università giapponesi non valgono :D)


https://www.researchgate.net/publication/328199653_Princess_Mononoke_and_Erica_Fudge's_Grea t_Divide

https://www.academia.edu/19231684/Antispecismo_attraverso_i_kami_rilettura_del_non-umano_in_Miyazaki


For Miyazaki, a proper valuation of human life seems to involve accurately seeing and assessing humanity's existence in the full light of its consequences, our eyes unclouded by the bias of speciesism.

Animated Nature: Aesthetics, Ethics, and Empathy in Miyazaki Hayao's Ecophilosophy
University of Minnesota Press

Amoralizzatore
27-10-19, 01:58
ripeto, voglio essere chiaro con un esempio: un pastore che prende la vita dell'agnello è nel centro esatto dei due opposti. non è antispecista perché sfrutta l'animale, non è specista perché non considera un piacere o un diritto quello che fa, ma una necessità.


che poi è quello che sono gli umani dipinti in M.


Ah, ma allora qualche passo avanti è stato fatto.
Visto anche il like di aladar posso quindi constatare che ora entrambi considerate i personaggi di M. non specisti. Non specista = non considera un piacere o un diritto prendere la vita agli animali ma una necessità. (cit. okkion)





Io tuttavia tengo a sottolineare che il "contadino normale" considera invece un diritto quello che fa agli animali e, anche se (forse) non prova piacere, di certo non prova esitazione nell'uccidere vite non umane, men che meno esperisce la tristezza del non avere altra scelta.

Questo pone il "contadino normale" ad un livello diverso da quello paventato da M. che soffre ed esita ognqualvolta la necessità lo impone. Lo mettiamo al centro tra il "contadino normale" e "l'antispecista fondamentalista".






questo non ha niente a che fare con l'antispecismo, che è una carovana ideologica subalterna al veganesimo e ai suoi deliri pseudo-ambientalisti, e che vuole crogiolarsi nel sogno bagnato e irrealizzabile di un'umanità che non sfrutta l'ambiente ma che riesce chissà come a sopravvivere.

Ma se ciò fosse possibile in un lontano futuro, lo considereresti quindi una cosa buona e giusta?

ಠ_ಠ
27-10-19, 10:54
Ah, ma allora qualche passo avanti è stato fatto.
Visto anche il like di aladar posso quindi constatare che ora entrambi considerate i personaggi di M. non specisti. Non specista = non considera un piacere o un diritto prendere la vita agli animali ma una necessità. (cit. okkion)





Io tuttavia tengo a sottolineare che il "contadino normale" considera invece un diritto quello che fa agli animali e, anche se (forse) non prova piacere, di certo non prova esitazione nell'uccidere vite non umane, men che meno esperisce la tristezza del non avere altra scelta.

Questo pone il "contadino normale" ad un livello diverso da quello paventato da M. che soffre ed esita ognqualvolta la necessità lo impone. Lo mettiamo al centro tra il "contadino normale" e "l'antispecista fondamentalista".







Ma se ciò fosse possibile in un lontano futuro, lo considereresti quindi una cosa buona e giusta?

no, non hai capito, si parla di neutralità.
non c'è nessuna delizia e nessun rimpianto.
si fa e basta. ma dovresti entrare nell'ordine di una persona che vive la campagna per capirlo.



riguardo al buono e giusto che vorresti, è figlio di logiche che non mi appartengono

Querion
27-10-19, 10:57
Non capite (o fingete di non capire) che è un antispecismo che emerge da un lavoro artistico, non un manifesto. I pasti funzionali a scene conviviali, a cui vi aggrappate pretestuosamente, sono ai margini di una narrazione che sostiene l'antispecismo come uguaglianza tra uomo e creature, cioé dove l'uomo non è più importante di altre specie.

Fossero solo mie opinioni... ho già riportato studi e stralci che lo sostengono, se non li avete intesi io non ne ho colpa (magari pensate che se non sono di università giapponesi non valgono :D)

A me pare più che altro che tu conosca poco delle tradizioni giapponesi. Come ti hanno già fatto notare, è la cultura stessa di Miyazaki che emerge dai suoi lavori (è inevitabile). Spingersi all'antispecismo è semplicemente fazioso.

Aladar
27-10-19, 11:16
Ah, ma allora qualche passo avanti è stato fatto.
Visto anche il like di aladar posso quindi constatare che ora entrambi considerate i personaggi di M. non specisti. Non specista = non considera un piacere o un diritto prendere la vita agli animali ma una necessità. (cit. okkion)





Io tuttavia tengo a sottolineare che il "contadino normale" considera invece un diritto quello che fa agli animali e, anche se (forse) non prova piacere, di certo non prova esitazione nell'uccidere vite non umane, men che meno esperisce la tristezza del non avere altra scelta.

Questo pone il "contadino normale" ad un livello diverso da quello paventato da M. che soffre ed esita ognqualvolta la necessità lo impone. Lo mettiamo al centro tra il "contadino normale" e "l'antispecista fondamentalista".







Ma se ciò fosse possibile in un lontano futuro, lo considereresti quindi una cosa buona e giusta?

Tu chiami antispecista un normale ecologista comunque carnivoro. E' la tua definizione di antispecista che hai "storpiato" per farci rientrare M., il pastore Sardo e tutto il mondo "green" che considera però un bambino più importante di un topo.

Pensi che Miyazaki alla domanda:

"dai tuoi lavori emerge che un topo e un bambino hanno la stessa identica importanza, è vero ?"

risponda si ?

Scordatelo, sarebbe inorridito.

Per M. la natura è importante perché è solo attraverso l'armonia con la natura che si può trovare l'equilibrio dell'uomo !

L'uomo, i suoi sentimenti, il suo benessere è centrare nella narrazione di M. e tutto ciò, secondo il genio giapponese, si può realizzare solo attraverso l'equilibrio e il rispetto della natura.

Tutto quanto sopra con il cosiddetto "antispecismo" non ha nulla a che fare, giacché quest'ultimo, ripeto, predica che un bambino e uno scarafaggio abbiamo la stessa identica dignità, importanza, valore morale.

ಠ_ಠ
27-10-19, 11:25
Aggiungo che a livello di pensiero tradizionale la concezione del rapporto con la natura è profondamente diverso che in occidente:
mentre da noi c'è il concetto di dominare la natura, in giappone l'uomo ci sopravvive dentro cercando l'armonia.
è una natura di cui l'uomo è parte integrante: un concetto orizzontale, non verticale.
quindi a differenza di noi, non ha uno specismo da cui affrancarsi, ne un antispecismo da seguire.
la natura è la perfezione, e si manifesta con i kami: l'uomo deve essere in armonia con gli spiriti della natura.
la poetica di M. è pregna di questo concetto: l'uomo non è un dominatore che deve ritirarsi, non è il Dio umano che può dispensare crudeltà e pietà verso creature inferiori, bensì un abitante della natura che deve cercare di tenersi buone le forze del resto della natura.
ma questo lo fa comunque cacciando, allevando, pescando, usando anche gli animali.
perché il punto è che non c'è antispecismo nella sua visione come conseguenza al fatto che non c'è specismo.
consiglierei questa breve lettura:
La concezione della natura in Giappone ? Centro ZEN Firenze (http://www.zenfirenze.it/2018/03/16/la-concezione-della-natura-in-giappone/)



in breve lo specismo e l'antispecismo sono concetti che appartengono solo alla cultura occidentale (l'uomo che con la sua superiorità domina e sottomette la natura come se fosse una battaglia tra parti distinte), e M. essendo in gran parte portatore di valori e significati della tradizione giapponese nelle sue opere, non può veicolarli.

Aladar
27-10-19, 18:15
Aggiungo che a livello di pensiero tradizionale la concezione del rapporto con la natura è profondamente diverso che in occidente:
mentre da noi c'è il concetto di dominare la natura, in giappone l'uomo ci sopravvive dentro cercando l'armonia.
è una natura di cui l'uomo è parte integrante: un concetto orizzontale, non verticale.
quindi a differenza di noi, non ha uno specismo da cui affrancarsi, ne un antispecismo da seguire.
la natura è la perfezione, e si manifesta con i kami: l'uomo deve essere in armonia con gli spiriti della natura.
la poetica di M. è pregna di questo concetto: l'uomo non è un dominatore che deve ritirarsi, non è il Dio umano che può dispensare crudeltà e pietà verso creature inferiori, bensì un abitante della natura che deve cercare di tenersi buone le forze del resto della natura.
ma questo lo fa comunque cacciando, allevando, pescando, usando anche gli animali.
perché il punto è che non c'è antispecismo nella sua visione come conseguenza al fatto che non c'è specismo.
consiglierei questa breve lettura:
La concezione della natura in Giappone ? Centro ZEN Firenze (http://www.zenfirenze.it/2018/03/16/la-concezione-della-natura-in-giappone/)



in breve lo specismo e l'antispecismo sono concetti che appartengono solo alla cultura occidentale (l'uomo che con la sua superiorità domina e sottomette la natura come se fosse una battaglia tra parti distinte), e M. essendo in gran parte portatore di valori e significati della tradizione giapponese nelle sue opere, non può veicolarli.

Assolutamente si.

Ho parlato anche oggi a pranzo con mia moglie del cosiddetto "antispecismo" si è messa a ridere (come è ovvio).

La cultura spirituale giapponese (che prende a piene mani dallo Shinto ma anche dal buddismo), ritiene che la perfezione dell'essere umano non può che trovarsi nell'armonia con l'universo, inteso come ambiente naturale globale.

Ovvio che in questa visione l'uomo è parte del tutto senza dominarlo. Tuttavia nella medesima tradizione, l'uomo rimane l'essere che può giungere all'"illuminazione" (satori) mentre altre "specie" no (alcuni interpretano la cosa come nel senso che sono già integrate nel tutto senza bisogno di affrancarsi, altri invece che semplicemente la piena consapevolezza è prerogativa umana). Tutto ciò con osservando e ritenendo che la natura è fatta di un ciclo in continuo divenire e che la morte, compresa quella necessaria per il cibo, sia parte stessa della natura e non viola alcuna "legge" naturale.

Il concetto stesso di satori, supera la dualità io-universo.

Ora se tutto quanto sopra i nostri amici animalari lo vogliono ribattezzare come antispecismo, possono anche farlo, noi ci teniamo la cultura millenaria con i termini ad essa calzanti senza inventarsi neologismi che hanno un forte impatto ideologico e culturale.