LupoSciolto°
13-09-16, 11:10
Corbyn e l’accusa di antisemitismo
Rifiuta l’invito ad andare in Israele
A un anno dalla sua elezione il gradimento del leader è al minimo. La denuncia dell’ex consigliere politico: «Lui e il suo entourage sono condizionati da un anti-imperialismo frenetico che ha come obiettivo lo Stato ebraico e l’America».
di Monica Ricci Sargentinihttp://images2.corriereobjects.it/methode_image/2016/09/12/Esteri/Foto%20Esteri%20-%20Trattate/AFP_FW9BU-kSrG-U43220777201795ynH-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443.jpg?v=20160912104114
A un anno dal suo insediamento alla guida del labour Jeremy Corbyn affronta nuove accuse di antisemitismo. Prima c’è stato il no all’invito dei laburisti israeliani per una visita al museo dell’Olocausto, poi sono arrivate le dichiarazioni dell’ex consigliere politico Joshua Simon: «Dopo aver lavorato sei mesi con Jeremy Corbyn mi è apparso chiaro quello che lui e il suo entourage pensano del popolo ebreo, condizionati da un frenetico anti-imperialismo che si concentra sugli Stati Uniti e Israele».
Il saluto
Simon, che è ebreo, ha accusato un uomo dello staff di Corbyn, Seumas Milne, di aver chiesto la rimozione di un saluto in ebraico per la Pasqua da un discorso del leader perché l’avrebbe fatto sembrare «sionista». E ha anche rivelato che ci fu grande resistenza alla sospensione dell’ex sindaco Ken Livingstone dopo le sue dichiarazioni su Hitler e l’appoggio agli ebrei.
La smentita
Dall’ufficio di Corbyn è arrivata una secca smentita: «È assolutamente falso, quell’augurio è comparso nella dichiarazione apparsa il 21 aprile su Notizie ebraiche» ha detto un portavoce.
I precedenti
Ma questo è soltanto l’ultimo di una serie di episodi incresciosi che minano la credibilità dei laburisti sulla questione ebraica. Lo scorso 24 loro il leader del Labour britannico, intervenuto alla presentazione di un rapporto interno sull’antisemitismo nel suo partito, aveva spiegato come «gli amici ebrei non possono essere ritenuti responsabili di ciò che fa Israele, o il governo Netanyahu, esattamente come gli amici musulmani non devono essere considerati responsabili di ciò che fa un qualche sedicente Stato Islamico o organizzazione». Alla domanda di un reporter se il suo fosse un paragone tra Israele e l’Isis, Corbyn aveva risposto: «Naturalmente no». Ma ormai la frittata era fatta, tanto che persino il moderato Isaac Herzog, capo della corrispondente formazione politica nello Stato ebraico, ha subito chiarito come si sentisse «oltraggiato» da una simile spiegazione «scioccante» che dimostra «come Corbyn sia guidato da odio per Israele».
I sondaggi
Il rapporto tra la sinistra e Israele nel Regno Unito è sempre stato ambiguo ma con l’avvento dell’era Corbyn, che ha definito più volte «amici» Hamas e Hezbollah, si è addirittura accentuato. Oggi il dialogo tra il leader laburista e gli ebrei britannici è ai minimi termini. Il rabbino capo Ephraim Mirvis ha parlato di «un serio problema di anti-semitismo» nel Labour e il presidente della Board of Deputies degli ebrei britannici, la più autorevole rappresentante della comunità, pensa che Corbyn sia riluttante ad affrontare il problema. Risultato: la popolarità del leader è ai minimi termini tra gli laburisti ebrei britannici, solo il 4% è con lui mentre il 92% è con il suo rivale Owen Smith, ma anche nel resto dell’elettorato l’immagine di Corbyn è appannata. Secondo i sondaggi il Labour è dietro ai Tory di 11 punti, è il peggior risultato dagli anni ‘50.
http://www.corriere.it/esteri/16_settembre_12/corbyn-l-accusa-antisemitismo-rifiuta-l-invito-ad-andare-israele-f76664b2-78b6-11e6-a466-5328024eb1f5.shtml?refresh_ce-cp
Rifiuta l’invito ad andare in Israele
A un anno dalla sua elezione il gradimento del leader è al minimo. La denuncia dell’ex consigliere politico: «Lui e il suo entourage sono condizionati da un anti-imperialismo frenetico che ha come obiettivo lo Stato ebraico e l’America».
di Monica Ricci Sargentinihttp://images2.corriereobjects.it/methode_image/2016/09/12/Esteri/Foto%20Esteri%20-%20Trattate/AFP_FW9BU-kSrG-U43220777201795ynH-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443.jpg?v=20160912104114
A un anno dal suo insediamento alla guida del labour Jeremy Corbyn affronta nuove accuse di antisemitismo. Prima c’è stato il no all’invito dei laburisti israeliani per una visita al museo dell’Olocausto, poi sono arrivate le dichiarazioni dell’ex consigliere politico Joshua Simon: «Dopo aver lavorato sei mesi con Jeremy Corbyn mi è apparso chiaro quello che lui e il suo entourage pensano del popolo ebreo, condizionati da un frenetico anti-imperialismo che si concentra sugli Stati Uniti e Israele».
Il saluto
Simon, che è ebreo, ha accusato un uomo dello staff di Corbyn, Seumas Milne, di aver chiesto la rimozione di un saluto in ebraico per la Pasqua da un discorso del leader perché l’avrebbe fatto sembrare «sionista». E ha anche rivelato che ci fu grande resistenza alla sospensione dell’ex sindaco Ken Livingstone dopo le sue dichiarazioni su Hitler e l’appoggio agli ebrei.
La smentita
Dall’ufficio di Corbyn è arrivata una secca smentita: «È assolutamente falso, quell’augurio è comparso nella dichiarazione apparsa il 21 aprile su Notizie ebraiche» ha detto un portavoce.
I precedenti
Ma questo è soltanto l’ultimo di una serie di episodi incresciosi che minano la credibilità dei laburisti sulla questione ebraica. Lo scorso 24 loro il leader del Labour britannico, intervenuto alla presentazione di un rapporto interno sull’antisemitismo nel suo partito, aveva spiegato come «gli amici ebrei non possono essere ritenuti responsabili di ciò che fa Israele, o il governo Netanyahu, esattamente come gli amici musulmani non devono essere considerati responsabili di ciò che fa un qualche sedicente Stato Islamico o organizzazione». Alla domanda di un reporter se il suo fosse un paragone tra Israele e l’Isis, Corbyn aveva risposto: «Naturalmente no». Ma ormai la frittata era fatta, tanto che persino il moderato Isaac Herzog, capo della corrispondente formazione politica nello Stato ebraico, ha subito chiarito come si sentisse «oltraggiato» da una simile spiegazione «scioccante» che dimostra «come Corbyn sia guidato da odio per Israele».
I sondaggi
Il rapporto tra la sinistra e Israele nel Regno Unito è sempre stato ambiguo ma con l’avvento dell’era Corbyn, che ha definito più volte «amici» Hamas e Hezbollah, si è addirittura accentuato. Oggi il dialogo tra il leader laburista e gli ebrei britannici è ai minimi termini. Il rabbino capo Ephraim Mirvis ha parlato di «un serio problema di anti-semitismo» nel Labour e il presidente della Board of Deputies degli ebrei britannici, la più autorevole rappresentante della comunità, pensa che Corbyn sia riluttante ad affrontare il problema. Risultato: la popolarità del leader è ai minimi termini tra gli laburisti ebrei britannici, solo il 4% è con lui mentre il 92% è con il suo rivale Owen Smith, ma anche nel resto dell’elettorato l’immagine di Corbyn è appannata. Secondo i sondaggi il Labour è dietro ai Tory di 11 punti, è il peggior risultato dagli anni ‘50.
http://www.corriere.it/esteri/16_settembre_12/corbyn-l-accusa-antisemitismo-rifiuta-l-invito-ad-andare-israele-f76664b2-78b6-11e6-a466-5328024eb1f5.shtml?refresh_ce-cp