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Visualizza Versione Completa : Nenni e la "Repubblica conciliare"



Frescobaldi
16-09-16, 17:59
“[Una] Repubblica conciliare [composta da cattolici e comunisti] non è basata su solide realtà. E troppi elementi la frenano: un Partito socialista che abbia la consapevolezza del suo ruolo e della sua autonomia, le forze laiche rappresentate da partiti quale il Partito repubblicano, la presenza in Italia di un mondo culturale impegnato nella difesa della libertà… Ovvio che alla Democrazia cristiana e al Partito comunista una simile prospettiva appare seducente: il bipartitismo, in fondo, è il loro sogno politico. Ovvio che vi siano correnti impegnate in un’operazione di questo genere: perfino al di fuori della DC e del PCI v’è chi si illude che l’unione dei “preti neri” coi “preti rossi” assicurerebbe per qualche anno una relativa pace sociale, il mantenimento dello status quo […]. Ma […] io ci credo poco alla possibilità di un evento così deprecabile. No, no. È un discorso troppo pessimista […]. Sarebbe il matrimonio di due integralismi concordi su un punto: toglier di mezzo tutte le forze che si richiamano ai princìpi di democrazia e di libertà. Due integralismi che sentono sì, alcuni problemi ma che non ne sentono altri per me fondamentali: la libertà individuale, la vita democratica. Con la Repubblica conciliare assisteremmo alla spartizione dei poteri tra due chiese: a una chiesa, l’egemonia dello Stato; all’altra chiesa, l’egemonia dell’opposizione. Allo stesso tempo vedremmo sparire ed eventualmente sopprimere ogni forza intermedia e capace di porre un freno. In sostanza, sparirebbe il Partito socialista e sparirebbe il blocco delle forze laiche. Sparirebbero anche vasti settori di ispirazione cristiana che hanno dato un largo contributo alla rinascita laica e democratica dell’Italia”.

Pietro Nenni a Oriana Fallaci – Roma, aprile 1971.

Frescobaldi
16-09-16, 19:30
Temo che, alla fine, il "matrimonio" sia stato celebrato... tuttavia, credo sia più opportuno, oggi, parlare di "partito conciliare"...