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Visualizza Versione Completa : Renzo Novatore, il poeta bandito



Egomet
28-09-16, 15:29
Quando la ridondanza aggettivale forma tortuosi sentieri di parole, si avverte l'esigenza di tornare al nitore di una prosa asciutta, al rigore della semplicità.
Se Renzo Novatore, autodidatta sensibile ma dalla penna pesante, non rinunciava al superfluo sulla carta, di certo lo faceva nella vita.
Refrattario, fin da ragazzino, alla disciplina del lavoro, si diede alla macchia e al banditismo, sempre nel segno di una libertà incontenibile e, a tratti, ineffabile.
La sua poetica si muove tra i "maledetti" francesi, Ibsen, le fantasmagorie stirneriane e un fastidioso gusto per la superfetazione, a cui però faceva da contraltare una tensione verso l'agire fuori dal comune.
Insomma, tra la pieghe della debolezza letteraria e del compiacimento da autodidatta si nascondono le tracce di una volontà mai domabile e di una certa genuina tragicità.

Alcuni scritti di e su Novatore (si veda anche la discussione in rilievo dedicata ai testi):

BFS Edizioni (http://www.bfs.it/edizioni/libro.php?id=33)

https://lincendiario.noblogs.org/files/2015/12/Verso_il_nulla_creatore.pdf

CAVALIERI DEL NULLA - Giuseppe Galzerano Editore (http://www.felitto.net/gal045.htm)

Egomet
28-09-16, 15:32
Dalla pagina https://carminemangone.com/2011/11/08/renzo-novatore-le-mie-sentenze/ "le mie sentenze" di Novatore:

DIO. – Parto di fantasie malate. Abitatore di cervelli senili ed impotenti. Compagno e confortatore di spiriti rancidi nati alla schiavitù. Cocaina per isterici. Pillola per menti stitiche chiuse al sapere. Marsismo [sic] per cuori rammolliti.
UMANITA’. – Parola astratta con senso negativo, gonfia di forza e priva di verità. Maschera oscena appiccicata sul viso turpe e laido di volgarissimi furbi per dominare il volgo grossolanamente sentimentale degli idioti e degli imbecilli.
PATRIA. – Ergastolo spirituale per semi-intelligenti, stalla dell’Imbecillità, Circe che tramuta in cani e porci i suoi adoratori. Bagascia dei suoi padroni e ruffiana dello straniero.
Mangiatrice dei suoi figli, calunniatrice dei suoi padri, schernitrice dei suoi eroi.
FAMIGLIA. – Rinnegazione dell’amore, della vita e della libertà.
SOCIALISMO: disciplina. Disciplina: ubbidienza. Ubbidienza: schiavitù ed ignoranza gravida di Autorità. Il Socialismo è un grosso corpo borghese contenente una volgarissima animaccia cristiana. È un impasto di feticismo, di settarismo e di vigliaccheria.
ORGANIZZAZIONI, CAMERE E SINDACATI. – Chiese per impotenti. Monte di pietà per pidocchi e stracci.
Molti vi sono affigliati per vivere parassitariamente alle spalle dei loro gonzi compagni tesserati. Parecchi per fare la spia. Qualcuno, i più sinceri e credenti, per andarsene in galera ad espiare la vergognosa vigliaccheria di tutti. Il grosso della massa, per pagare, sbadigliare ed attendere.
SOLIDARIETA’. – È il macabro altare sul quale i commedianti d’ogni risma salgono a mettere in evidenza le loro qualità sacerdotali, e a recitare abilmente la loro messa. È qualche cosa che il beneficiato non paga mai meno del cento per cento in più della vergognosa umiliazione.
AMICIZIA. – Fortunato colui che ha potuto bere a questo calice senza sentirsi lo spirito offeso e l’anima avvelenata. Se uno di quegli uomini esistesse lo pregherei caldamente a volermi inviare la sua fotografia. Sarei quasi certo di vedermi giungere la faccia di un’idiota.
AMORE. – Frode della carne a danno dello spirito. Malattia d’anima, atrofizzamento del cervello, sdilinquimento del cuore, corruzione dei sensi, menzogna poetica in cui mi ubriaco due o tre il volte giorno [sic]ferocemente per poter consumare più presto questa mia cara e pur così stupida vita.
E poi, in fondo in fondo, preferisco essere ucciso dall’amore. È l’unico farabutto – dopo Giuda – che sappia uccidere ancora con dei baci.
UOMO. – Un sudicio impasto di schiavitù e di tirannia, di feticismo e di paura, di vanità e di ignoranza.
La più grande offesa che si possa dare a l’asino credo che sia quella di chiamarlo uomo.
DONNA. – La più brutale tiranna di tutte le bestie schiave. La più grande vittima che striscia sulla terra. Ma la più colpevole – dopo l’uomo e il cane – meritevole di tutti i suoi guai. Sarei davvero curioso di sapere che cosa pensano di me quando le bacio…
O ciniche prostitute, o espropriatori audaci, ergetevi voi sopra la putredine ove il mondo sta immerso e fatelo impallidire sotto la luce perversa dei vostri grandi occhi profondi. Voi siete i fiori più belli che oggi il sole bacia. Voi siete di un’altra razza. E l’anima vostra è un canto. Un sogno è la vostra vita. Scardinate il mondo o libere prostitute, o espropriatori audaci. Io canterò per voi. Il resto è fango.