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Visualizza Versione Completa : Blocco sino-russo. I pro e i contro



LupoSciolto°
01-10-16, 16:38
Inutile girarci intorno: il nostro nemico sono gli Stati Uniti. Questo lo affermava anche Che Guevara e credo che sia dovere di ogni vero anti-imperialista e sovranista ribadire la propria opposizione allo strapotere yankee.

Ipotizziamo, però, che un giorno l'ormai sputtanato impero U$A dovesse collassare o , almeno, ridimensionare di molto le sue infami pretese. Quale sarà , allora, il referente dei paesi europei? Il blocco sino-russo?

Il "modo di produzione" di questi paesi, ad essere sinceri, non si discosta molto da quello statunitense.

Ho parlato con russi che , pur stimando Putin, ammettono candidamente l'operato tiepidamente riformista di Vladimiro. I lavoratori, per capirci, non se la passano bene.

Sulla Cina, invece, potrebbe dirci qualcosa RibelleInEsilio . Eppure non credo ci sia molto da aggiungere in tal senso. Paese nominalmente socialista ma nei fatti capitalista.

Il blocco sino-russo e , più in generale , il complesso dei BRICS , riveste per noi un valore meramente geostrategico o anche politico? Un proletario statunitense vive tanto diversamente da uno cinese?

Avanguardia
01-10-16, 17:58
I BRICS sono altri occidenti, la differenza è che il blocco euro-americano è finora molto più spregiudicato nella competizione e propenso ai colpi bassi.
Io credo che un proletario cinese se la passi male quanto o peggio di un proletario statunitense, meglio non credo proprio. Un proletario europeo se la passa tuttora meglio di un proletario cinese e anche di un proletario russo. Anche gli ambienti delle classi dirigenti occidentali che puntano all' Eurasia come centro del globo sono pur sempre propugnatori di un nuovo ordine mondiale super-reazionario e iper-aristocratico.

LupoSciolto°
01-10-16, 18:14
I BRICS sono altri occidenti, la differenza è che il blocco euro-americano è finora molto più spregiudicato nella competizione e propenso ai colpi bassi.
Io credo che un proletario cinese se la passi male quanto o peggio di un proletario statunitense, meglio non credo proprio. Un proletario europeo se la passa tuttora meglio di un proletario cinese e anche di un proletario russo. Anche gli ambienti delle classi dirigenti occidentali che puntano all' Eurasia come centro del globo sono pur sempre propugnatori di un nuovo ordine mondiale super-reazionario e iper-aristocratico.

In linea di massima concordo.

Kavalerists
01-10-16, 20:42
Sì, per quel che mi riguarda il blocco sino-russo o in senso più allargato i BRICS, per me riveste un valore meramente geostrategico, in senso di possibile alleanza tattica e di contrasto al tentativo unipolare degli americani ( e non dico "occidentale", perchè noi europei in fondo siamo solo loro sudditi, chi più e chi meno ), per iniziare, ma l'obiettivo dovrebbe comunque la possiblità di avere un mondo multipolare. Dal punto di vista politico, come socialista, posso dire che nessuno di questi paesi può mai rappresentare un modello da avere in vista, men che meno l'India o il Sudafrica.:eek:

LupoSciolto°
01-10-16, 20:48
Sì, per quel che mi riguarda il blocco sino-russo o in senso più allargato i BRICS, per me riveste un valore meramente geostrategico, in senso di possibile alleanza tattica e di contrasto al tentativo unipolare degli americani ( e non dico "occidentale", perchè noi europei in fondo siamo solo loro sudditi, chi più e chi meno ), per iniziare, ma l'obiettivo dovrebbe comunque la possiblità di avere un mondo multipolare. Dal punto di vista politico, come socialista, posso dire che nessuno di questi paesi può mai rappresentare un modello da avere in vista, men che meno l'India o il Sudafrica.:eek:

Ma smarcarsi dal dominio economico, militare e politico degli USA significa cercare nuove alleanze. La mia paura, in questo senso, è di trovarsi costretti ad applicare un modello non socialista ispirato, per l'appunto, a quello dei BRICS. Non voglio un'Europa simile alla Cina di Hu Jintao o all'attuale India.

Kavalerists
01-10-16, 22:01
Ma smarcarsi dal dominio economico, militare e politico degli USA significa cercare nuove alleanze. La mia paura, in questo senso, è di trovarsi costretti ad applicare un modello non socialista ispirato, per l'appunto, a quello dei BRICS. Non voglio un'Europa simile alla Cina di Hu Jintao o all'attuale India.
Sta a "te" avere la capacità e la forza, politica ed economica, di non sottometterti, di non uniformarti al tuo eventuale alleato tattico.
Sarebbe inutile il tutto, se si dovesse fare la stessa fine.

RibelleInEsilio
02-10-16, 11:18
Della Cina... Che dire. Basta farsi una passeggiata a Nanjing Road, 30 minuti in metro da dove vivo, per capire come di socialista in Cina non rimanga altro che iconografia (probabilmente a uso turistico) e blandi richiami a un PCC che è una Spa più che un partito, tutto a favore di multinazionali e cerchi imprenditoriali. Vi giuro, in Cina anche le più piccole città di 10-30 mila abitanti hanno McDonald's ad ogni angolo, bandiere di uno slogan ridicolo, il socialismo con caratteristiche cinesi, che a livello visivo-pittorico suona come "donna con pene", bel modo di chiamare uno stato a regime ultracapitalista, ma non potranno mai ammetterlo ovviamente.

La cosa buona dei cinesi è che non esportano democrazie, non rovesciano governi, non destabilizzano continenti e se politicamente sono quanto più distante da un modello socialista autentico occorre comunque sottolineare che è meglio avere come partner Russia e Cina, stati che non hanno basi militari sul nostro paese e che non mettono la bocca sugli affari interni altrui, cosa che gli amici strisciostellati fanno a cadenze alternate ma sempre puntuali, vedasi l'ultima sul Referendum.

LupoSciolto°
02-10-16, 18:18
Della Cina... Che dire. Basta farsi una passeggiata a Nanjing Road, 30 minuti in metro da dove vivo, per capire come di socialista in Cina non rimanga altro che iconografia (probabilmente a uso turistico) e blandi richiami a un PCC che è una Spa più che un partito, tutto a favore di multinazionali e cerchi imprenditoriali. Vi giuro, in Cina anche le più piccole città di 10-30 mila abitanti hanno McDonald's ad ogni angolo, bandiere di uno slogan ridicolo, il socialismo con caratteristiche cinesi, che a livello visivo-pittorico suona come "donna con pene", bel modo di chiamare uno stato a regime ultracapitalista, ma non potranno mai ammetterlo ovviamente.

La cosa buona dei cinesi è che non esportano democrazie, non rovesciano governi, non destabilizzano continenti e se politicamente sono quanto più distante da un modello socialista autentico occorre comunque sottolineare che è meglio avere come partner Russia e Cina, stati che non hanno basi militari sul nostro paese e che non mettono la bocca sugli affari interni altrui, cosa che gli amici strisciostellati fanno a cadenze alternate ma sempre puntuali, vedasi l'ultima sul Referendum.

Perfettamente d'accordo. Cina e Russia non hanno mai invaso deliberatamente altri paesi , bombardando e creando caos. La loro strategia in politica estera è completamente , e fortunatamente, diversa da quella U$A.

Riformulo però la domanda: un paese strettamente legato a Cina e Russia, potrà sviluppare un proprio modello politico ed economico socialista? Oppure questo paese dovrà sottostare a determinati diktat sino-russi?

RibelleInEsilio
03-10-16, 05:49
Riformulo però la domanda: un paese strettamente legato a Cina e Russia, potrà sviluppare un proprio modello politico ed economico socialista? Oppure questo paese dovrà sottostare a determinati diktat sino-russi?

Non è una domanda certamente semplice poichè implica tutta una serie di fattori economici e geostrategici di portata che dire ampia è dir poco.

A mio avviso dipende, la Cina è un paese che rispetta le scelte politiche degli altri Stati (anche perchè non è certo nella posizione di dover dire cosa è giusto e cosa non lo è).

Con la Russia e la Cina ad ogni modo i conti bisogna farli e l'Italia a tal proposito è uno dei partner privilegiati, fortunatamente le campagne americane dirittoumanitariste e politically correct hanno attaccato poco nel nostro paese che a strappare contratti con cinesi e russi ha solo da sprofondare ancor di più a livello di competitività internazionale.

Io sono sostenitore di una politica di slancio verso Est, in particolar modo verso Balcani, Nordafrica e Asia centrale; in questa mia concezione il dialogo e la cooperazione col blocco Sino-Russo non può che essere auspicabile.

Riguardo ai cinesi sono anche molto più positivo, non fa parte della mentalità cinese cercare rogne o creare dispute, il cinese guarda unicamente al risultato, non credo sentiremo mai un segretario del Partito Comunista Cinese commentare una nostra legge elettorale, tantomeno discutere la legittimità di governi stranieri. C'è da dire che talvolta sono fin troppo distaccati e neutrali, in questo senso la Russia è decisamente più interventista.

agaragar
03-10-16, 06:48
E' un'alleanza temporanea derivata dagli errori di Bush e successori

La Russia non è un'entità politica stabile, permane lo squilibrio causato dagli eventi del 91, che non può non essere risolto

L'imperialismo americano è alla fine

LupoSciolto°
03-10-16, 13:28
E' un'alleanza temporanea derivata dagli errori di Bush e successori

La Russia non è un'entità politica stabile, permane lo squilibrio causato dagli eventi del 91, che non può non essere risolto

L'imperialismo americano è alla fine

Ce lo dicono dal 2001. Speriamo che sia arrivata l'ora decisiva!

LupoSciolto°
03-10-16, 13:29
Il mio discorso è questo: ogni paese deve sviluppare la propria via al socialismo. In questo senso, pur alleandosi tatticamente con la Cina e la Russia, è dovere degli anticapitalisti rigettare la formula del socialismo di mercato. Almeno in quella che è la sua forma attuale.