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Visualizza Versione Completa : Perché voteremo NO al referendum costituzionale



LupoSciolto°
04-10-16, 17:21
Non per difendere la democrazia borghese ma per tutelare gli ultimi diritti sociali garantiti da questa costituzione. Lascio due articoli per approfondire l'argomento.

QUESTIONE GIUSTIZIA - Verso una Costituzione di minoranza per una democrazia dell'onnipotenza* (http://www.questionegiustizia.it/articolo/verso-una-costituzione-di-minoranza-per-una-democrazia-dell-onnipotenza_02-05-2016.php)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/22/referendum-costituzionale-la-riforma-e-voluta-dalla-finanza-di-jp-morgan/3047056/

RibelleInEsilio
05-10-16, 03:11
Io voglio essere bilanciato sulla riforma. Ci sono aspetti della stessa che andrebbero presi in considerazione, tuttavia messa sul tavolo così com'è è semplicemente un passepartout per far governare Renzi a vita, siamo oltre l'ad personam di berlusconiana memoria.

Per me la costituzione non va riformata, va riscritta.

Avanguardia
05-10-16, 08:55
Io restituirò scheda bianca.
Oltre ad essere un malloppone troppo vasto per essere compreso e votato tutto insieme, io credo che essendo la politica una cosa falsa, avente oggi lo scopo di confondere e dividere, si tratti di un falso problema.

LupoSciolto°
05-10-16, 10:14
Io restituirò scheda bianca.
Oltre ad essere un malloppone troppo vasto per essere compreso e votato tutto insieme, io credo che essendo la politica una cosa falsa, avente oggi lo scopo di confondere e dividere, si tratti di un falso problema.

Se si ha la possibilità di manifestare la propria contrarietà al progetto ordoliberista, perché non farlo? Lo ripeto anche a te: gli strumenti che ci vengono messi a disposizione dal sistema demoborghese non sono né saranno mai rivoluzionari. Al contempo, però, possono essere utilizzati per far sapere che esistiamo e che esistono idee diverse da quelle imposte da banchieri e capitalisti.

LupoSciolto°
05-10-16, 10:21
Io voglio essere bilanciato sulla riforma. Ci sono aspetti della stessa che andrebbero presi in considerazione, tuttavia messa sul tavolo così com'è è semplicemente un passepartout per far governare Renzi a vita, siamo oltre l'ad personam di berlusconiana memoria.

Non solo! Ci sono gruppi padronali (Confindustria) e bancari (JP Morgan) che sostengono il "Sì". La loro intenzione, come ben spiegato nell'articolo, è quella di eliminare ogni richiamo sociale contenuto nella carta costituzionale.




Per me la costituzione non va riformata, va riscritta.


Ci sono articoli che meritano di essere difesi con le unghie e con i denti. Parlo dell'art. 1, dell'art. 42, dell'art. 45 e 46. Anche un nemico della democrazia antifascista , Giorgio Pisanò, ebbe l'onestà di riconoscere la loro importanza. Che poi si tratti di una costituzione "borghese" nata dal compromesso tra una parte sociale (PCI e PSIUP) e una antipopolare (DC, UDN, PRI, Uomo Qualunque, Partito D'Azione ecc...) , è un altro discorso. Il problema più grande è che quel poco di buono contenuto nella carta costituzionale, nei fatti, non ha MAI trovato concretizzazione.
Votare "No", in questo caso, significa far sentire la propria voce contro il progetto ordoliberista e contro il pinochetismo "dem" di Renzi-Boschi-Verdini. Non avverranno cambiamenti rivoluzionari, su questo bisogna essere chiarissimi, ma il "No" sarà comunque un segnale di non sottomissione nei confronti delle élites economiche e partitiche. Oltre che uno schiaffo al mostro di Firenze.

RibelleInEsilio
06-10-16, 07:35
Ma che la Costituzione abbia articoli "buonil" lo sanno chiunque, anche quella della RPDK ha articoli strappalacrime, peccato che così com'è l'Italia è uno Stato di sfruttatori e privilegiati a sovranità limitata. È la costituzione di uno Stato postfascista pensato ad hoc per servire il blocco Atlantico, sono passati 70 anni, sarebbe ora di rivederla, non certo nella forma pensata dall'ebetino.

Avanguardia
06-10-16, 08:58
Diciamo che i diritti sociali sono già tranquillamente violati da molto tempo. Non ho capito perché il Senato così già com'è sarebbe un argine a tutela dei lavoratori, per esempio.

RibelleInEsilio
06-10-16, 10:29
Non ho capito perché il Senato così già com'è sarebbe un argine a tutela dei lavoratori, per esempio.

Quoto, su questo non ci piove.


-Ps: ragazzi scusate i miei errori di battitura ma sono costretto a scrivere con input che mescolano 3 lingue, abbiate pazienza

LupoSciolto°
06-10-16, 11:31
sarebbe ora di rivederla, non certo nella forma pensata dall'ebetino.

E' proprio questo il punto.

Adriano
06-10-16, 11:43
voterò anch'io per il no.
sono sincero, non ho approfondito più di tanto la questione, se non altro in questi mesi me ne sono abbondantemente fregato. tuttavia, appena ho sentito l'interessamento degli amerikani in favore del si, e i vari scribacchini di questa nazione delirante stracciarsi le vesti e pontificare su eventuali scenari apocalittici, qualora vincesse il NO, non ho potuto che prendere la decisione di votare contro :D

Gianky
06-10-16, 13:57
Penso che voterò NO anche se rimango sempre convinto che i ludi (giochi) elettorali siano una buffonata, voterò, se andrò a votare, NO soprattutto, anzi direi del tutto, per andare e votare dalla parte opposta di chi sta con il SI. Confesso che del merito non so quasi nulla ma nel momento un cui Confindustria, FMI, Obama e compagnia briscola fanno il tifo per il SI io non posso che votare per il NO.

LupoSciolto°
06-10-16, 14:23
Perfettamente in linea con -Caligola- e Gianky.

Avanguardia
06-10-16, 15:23
Metterò scheda bianca, anzitutto perché è una riforma vastissima, mentre si parla solo del capitolo relativo al senato. C'è scarsissima informazione, e con tutte le cose che succedono in questi tempi convulsi, c'è poco tempo per documentarsi.
Infine come mi sta sulla palle Renzi con tutto il Partito Democratico, detesto ugualmente partigiani, costituzionalisti, SEL, Centrodestra, Matteo Salvini e populisti vari. Fuori dai greggi!

RibelleInEsilio
06-10-16, 18:05
Ad ogni modo il Sì non vincerà mai, questa volta Renzi ha fatto il passo più lungo della gamba, ha praticamente tutti contro. Poi l'aver voluto fare il pallonaro dicendo "altrimenti al voto" e ritrattando tutto a soli due mesi dal referendum avendo visto la malparata e mettendo già le mani avanti lo rende ancor più un personaggino squallido.

LupoSciolto°
06-10-16, 19:03
Metterò scheda bianca, anzitutto perché è una riforma vastissima, mentre si parla solo del capitolo relativo al senato. C'è scarsissima informazione, e con tutte le cose che succedono in questi tempi convulsi, c'è poco tempo per documentarsi.


"il meccanismo che è stato introdotto attraverso la congiunzione della riforma costituzionale e della legge elettorale consegna il potere politico a una minoranza parlamentare di fatto fortemente vincolata al capo del Governo (...) la produzione legislativa è per il 90% di produzione governativa. Già oggi noi abbiamo avuto un Parlamento esautorato, ma con queste riforme il Parlamento non conterà più niente, sarà per l’appunto una maggioranza di parlamentari, fortemente vincolati da chi deciderà della loro successiva elezione, a causa anche della disarticolazione sociale dei partiti, della loro neutralizzazione come fonti di legittimazione titolari delle funzioni di indirizzo politico, di controllo e di responsabilizzazione."

"Dobbiamo decidere NON tanto se vogliamo la Costituzione del ’48 (...) ma dobbiamo decidere tra democrazia parlamentare e sistema sostanzialmente autocratico, monocratico, che non è una questione di forma: questa forma è funzionale a una governabilità indirizzata a dare mani libere in materia soprattutto di diritti sociali, di diritti fondamentali di uguaglianza. Del resto la crescita della disuguaglianza è un fatto sotto gli occhi di tutti che viene incoraggiato dalle politiche governative non solo in Italia."

PS: questo, onde evitare equivoci, lo sostiene anche uno come me, che non ha mai amato la democrazia parlamentare. Ma se l'alternativa è l'autocrazia dei servi di JP Morgan, BCE o Confindustria...sarebbe ben riflettere molto attentamente.

LupoSciolto°
06-10-16, 19:04
Ad ogni modo il Sì non vincerà mai, questa volta Renzi ha fatto il passo più lungo della gamba, ha praticamente tutti contro.

Io lo spero vivamente.

Avanguardia
06-10-16, 19:54
"il meccanismo che è stato introdotto attraverso la congiunzione della riforma costituzionale e della legge elettorale consegna il potere politico a una minoranza parlamentare di fatto fortemente vincolata al capo del Governo (...) la produzione legislativa è per il 90% di produzione governativa. Già oggi noi abbiamo avuto un Parlamento esautorato, ma con queste riforme il Parlamento non conterà più niente, sarà per l’appunto una maggioranza di parlamentari, fortemente vincolati da chi deciderà della loro successiva elezione, a causa anche della disarticolazione sociale dei partiti, della loro neutralizzazione come fonti di legittimazione titolari delle funzioni di indirizzo politico, di controllo e di responsabilizzazione."

"Dobbiamo decidere NON tanto se vogliamo la Costituzione del ’48 (...) ma dobbiamo decidere tra democrazia parlamentare e sistema sostanzialmente autocratico, monocratico, che non è una questione di forma: questa forma è funzionale a una governabilità indirizzata a dare mani libere in materia soprattutto di diritti sociali, di diritti fondamentali di uguaglianza. Del resto la crescita della disuguaglianza è un fatto sotto gli occhi di tutti che viene incoraggiato dalle politiche governative non solo in Italia."

PS: questo, onde evitare equivoci, lo sostiene anche uno come me, che non ha mai amato la democrazia parlamentare. Ma se l'alternativa è l'autocrazia dei servi di JP Morgan, BCE o Confindustria...sarebbe ben riflettere molto attentamente.
A questo punto la facciano pure questa autocrazia. Meglio che la si finisca con le favole.

Kavalerists
06-10-16, 22:11
Diciamo che i diritti sociali sono già tranquillamente violati da molto tempo. Non ho capito perché il Senato così già com'è sarebbe un argine a tutela dei lavoratori, per esempio.
Magari l'attuale Senato non è un argine a tutela dei lavoratori, ma immagina come lo sarebbe infinitamente meno un Senato di nominati dal governo, e da questo governo...

Ettore Mascellani
07-10-16, 18:50
Io voterò NO in quanti ritengo la proposta pasticciata, confusa e contraddittoria. Cerco di spiegarmi.

Da un lato si propone un senato delle regioni, ma questo ha senso in uno stato federale (come è in Germania). Inoltre si tagliano i poteri delle regioni, con la scusa che non hanno saputo gestire bene le risorse. E' fuor di dubbio che la regione che ha dato peggior prova sia la Sicilia, ma le regioni a statuto speciale non si toccano. Il senato dovrebbe avere competenza sui rapporti stato-regioni e sui rapporti con l'Europa, ma al senato non competono le leggi che definiscono la compartecipazione delle regioni ai tribuni erariali ed il fondo perequativi, quindi non ha competenza sui trasferimenti alle regioni, mi sembra un controsenso. Altra incoerenza è il fatto che se il governo intende avvalersi del potere sostitutivo nei confronti di una o più regioni ha competenza la sola camera dei deputati ed al senato viene solo chiesto un parere (salvo i casi di emergenza). Quindi non mi sembra che un senato così concepito assolva la funzione propagandata.

Ci dicono che si supera il bicameralismo perfetto, ma su richiesta di 30 senatori ogni atto può passare al senato, quindi basta che la minoranza si accordi e si mantiene di fatto il bicameralismo perfetto. Si dice che il bicameralismo rallenta l'iter delle leggi, ma quando hanno dovuto votare la legge per sbloccare i fondi delle quote dei rimborsi elettorali sono bastate 36 ore per varare la legge.

La nostra Costituzione prefede una Repubblica parlamentare, oggi con queste modifiche si vuole spostare il baricentro dal parlamento al governo, quindi si mettono in discussione i principi della prima parte.

Sulle provincie, al di là dei proclami, è solo ufficializzazione di quanto già malfatto con legge ordinaria, non ci sono più le provincie ma ci sono le città metropolitane e le unioni di comini che fanno le stesse cose.

Si afferma che i parlamentari hanno l'obbligo di partecipare ai lavori dell'aula e delle commissioni. Affermazione quanto mai lodevole, ma se uno se ne frega? Non si sa cosa capiti. Inoltre I senatori avranno poco tempo per fare il lavoro per cui sono stati eletti e lo faranno male.

Per la riduzione dei costi si afferma che i senatori non percepiranno indennità di carica, ma sappiamo bene che l'indennità è solo una parte di quanto prendono.

Sulla partecipazione popolare si afferma che le leggi di iniziativa popolare dovranno obbligatoriamente essere esaminate dal parlamento, ma non si dice quando rimandando il tutto a regolamenti parlamentari. Non è un dettaglio, in quanto si sprecano pagine a dire in quanti giorni la camera deve fare questo o quello e lo stesso si fa per il senato, quindi o è malafede o faciloneria. Si introducono i referendum di indirizzo e propositivo con queste testuali parole: Al fine di favorire la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle politiche pubbliche, la legge costituzionale stabilisce condizioni ed effetti di referendum popolari propositivi e d’indirizzo, nonché di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali. Con legge approvata da entrambe le Camere sono disposte le modalità di attuazione. Quindi si rimanda tutto a legge costituzionale da fare approvare da camera e senato, eppure per referendum abrogativo la vecchia costituzione fissava criteri ben più dettagliati. Mi sembra nuovamente dire una cosa giusto per poter dire che si è fatto, ma si rimanda alle calende greche.

Speravo che un giorno si togliessero i senatori a vita, li hanno tolti ma sostituiti con senatori a durata pari a quella del presidente della repubblica, in compenso ne aumentano il peso: prima sette su 315, ora 5 su 100.

Potrei continuare, ma temo di essermi già dilungato troppo

LupoSciolto°
10-10-16, 10:55
Io voterò NO in quanti ritengo la proposta pasticciata, confusa e contraddittoria. Cerco di spiegarmi.

Da un lato si propone un senato delle regioni, ma questo ha senso in uno stato federale (come è in Germania). Inoltre si tagliano i poteri delle regioni, con la scusa che non hanno saputo gestire bene le risorse. E' fuor di dubbio che la regione che ha dato peggior prova sia la Sicilia, ma le regioni a statuto speciale non si toccano. Il senato dovrebbe avere competenza sui rapporti stato-regioni e sui rapporti con l'Europa, ma al senato non competono le leggi che definiscono la compartecipazione delle regioni ai tribuni erariali ed il fondo perequativi, quindi non ha competenza sui trasferimenti alle regioni, mi sembra un controsenso. Altra incoerenza è il fatto che se il governo intende avvalersi del potere sostitutivo nei confronti di una o più regioni ha competenza la sola camera dei deputati ed al senato viene solo chiesto un parere (salvo i casi di emergenza). Quindi non mi sembra che un senato così concepito assolva la funzione propagandata.

Ci dicono che si supera il bicameralismo perfetto, ma su richiesta di 30 senatori ogni atto può passare al senato, quindi basta che la minoranza si accordi e si mantiene di fatto il bicameralismo perfetto. Si dice che il bicameralismo rallenta l'iter delle leggi, ma quando hanno dovuto votare la legge per sbloccare i fondi delle quote dei rimborsi elettorali sono bastate 36 ore per varare la legge.

La nostra Costituzione prefede una Repubblica parlamentare, oggi con queste modifiche si vuole spostare il baricentro dal parlamento al governo, quindi si mettono in discussione i principi della prima parte.

Sulle provincie, al di là dei proclami, è solo ufficializzazione di quanto già malfatto con legge ordinaria, non ci sono più le provincie ma ci sono le città metropolitane e le unioni di comini che fanno le stesse cose.

Si afferma che i parlamentari hanno l'obbligo di partecipare ai lavori dell'aula e delle commissioni. Affermazione quanto mai lodevole, ma se uno se ne frega? Non si sa cosa capiti. Inoltre I senatori avranno poco tempo per fare il lavoro per cui sono stati eletti e lo faranno male.

Per la riduzione dei costi si afferma che i senatori non percepiranno indennità di carica, ma sappiamo bene che l'indennità è solo una parte di quanto prendono.

Sulla partecipazione popolare si afferma che le leggi di iniziativa popolare dovranno obbligatoriamente essere esaminate dal parlamento, ma non si dice quando rimandando il tutto a regolamenti parlamentari. Non è un dettaglio, in quanto si sprecano pagine a dire in quanti giorni la camera deve fare questo o quello e lo stesso si fa per il senato, quindi o è malafede o faciloneria. Si introducono i referendum di indirizzo e propositivo con queste testuali parole: Al fine di favorire la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle politiche pubbliche, la legge costituzionale stabilisce condizioni ed effetti di referendum popolari propositivi e d’indirizzo, nonché di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali. Con legge approvata da entrambe le Camere sono disposte le modalità di attuazione. Quindi si rimanda tutto a legge costituzionale da fare approvare da camera e senato, eppure per referendum abrogativo la vecchia costituzione fissava criteri ben più dettagliati. Mi sembra nuovamente dire una cosa giusto per poter dire che si è fatto, ma si rimanda alle calende greche.

Speravo che un giorno si togliessero i senatori a vita, li hanno tolti ma sostituiti con senatori a durata pari a quella del presidente della repubblica, in compenso ne aumentano il peso: prima sette su 315, ora 5 su 100.

Potrei continuare, ma temo di essermi già dilungato troppo

Grazie del tuo contributo.

Simone.org
13-10-16, 18:58
Sarò chiaro. La nostra costituzione ha due difetti: primo, fa abbastanza schifo così com'è; secondo, le parti singolarmente buono sono disattese (ad esempio la sovranità al popolo e i diritti dei lavoratori, tra l'altro entrambe le parti mutuate idealmente o formalmente dalla RSI). Ricordiamo che è stata anche scritta sotto la tutela morale degli alleati.
Oggi il problema della riforma Renzi è che vorrebbero addirittura peggiorarla sotto la tutela degli alleati di oggi, le grandi banche...

La democrazia rappresentativa è una bufala e la proposta di riforma costituzionale getta la maschera.

LupoSciolto°
13-10-16, 19:56
La democrazia rappresentativa è una bufala e la proposta di riforma costituzionale getta la maschera.

Da tramandare ai posteri. Bentornato:encouragement:

LupoSciolto°
03-12-16, 21:19
Domani si vota "NO". Contro Confindustria, JP Morgan, Goldman Sachs, BCE e PD.

Lèon Kochnitzky
03-12-16, 23:01
Il NO però è anche un voto implicito per l'armata grillino-salviniana. Dubito che voterei.

Kavalerists
03-12-16, 23:49
Io voto NO perchè penso che faccia cacare questa "riforma", chi è pro e chi è contro non mi interessa, non ha alcuna influenza sulla mia decisione.

RibelleInEsilio
04-12-16, 06:30
Come se questa riforma, poi, incidesse sui problemi veri dell'Italia: amministrazione (sai che casini verranno fuori adesso con Stato e Regioni, pensiamo a chi, aziende o singoli, si ritrova già davanti a situazioni di competenza conflittuale), economia, sanità, corruzione e mafia, malaffare...

Se l'intenzione può starci, non ci sta il risultato, che è un minestrone... E ci si scanna per il Senato... I "costi"... Ma dai, per piacere.

Godetevi il fine settimana con i vostri cari, che tanto non cambia nulla.

Avanguardia
04-12-16, 14:41
Io annullerò, così non potranno pasticciarmi la scheda. Se la lascio in bianco rischio che mi sia pasticciata a favore del SI o del NO. Io ci disegno più crocette così se la prendono nel sedere.

Kavalerists
04-12-16, 20:57
Io annullerò, così non potranno pasticciarmi la scheda. Se la lascio in bianco rischio che mi sia pasticciata a favore del SI o del NO. Io ci disegno più crocette così se la prendono nel sedere.
Certamente, se hai deciso di non votare meglio annullare la scheda che lasciarla bianca.

LupoSciolto°
04-12-16, 21:57
Io ho votato "NO" con convinzione. È un gesto di testimonianza e di protesta. Però non illudiamoci: non si combatte il capitalismo a colpi di referendum.

Logomaco
04-12-16, 22:25
Appena tornato dal seggio, alla fine ho annullato la scheda.

Avanguardia
04-12-16, 22:35
Andato quasi 2 ore fa.
Ho annullato la scheda.
Referendum troppo vasto per essere soppesato e studiato in tempi convulsi e ricchi di avvenimenti come il nostro. Le riforme potevano essere anche positive in se (non tutte), ma la politica che controlla le istituzioni resterà sempre tale e quale, stessa cosa se vince il NO, considerando che tantissime leggi schifose e vergognose decisione le hanno già fatte, talvolta violando gravemente la stessa Carta Costituzionale, per cui lasciando la Costituzione così com'è non è che si preserva chissà che, è già perso. Infine, cosa più decisiva riguardo la mia scelta di annullare la scheda, l' antipatia enorme per ambo le parti.

LupoSciolto°
05-12-16, 09:56
Sono contento per la vittoria dei "No". Il burattino Renzi ha annunciato le dimissioni e i suoi padroni hanno visto rallentare (ma non certo soccombere) i loro progetti criminali. Certo, non è avvenuta nessuna rivoluzione. Lasciamo queste illusioni a grillini, vendolini e legaioli

Avanguardia
05-12-16, 10:21
La politica italiana resterà tale e quale.

LupoSciolto°
05-12-16, 11:12
La politica italiana resterà tale e quale.

Meglio dell'Italia voluta dal capitale transnazionale. Ma per impedire la sua vittoria, come già scritto, non bastano i referendum

Avanguardia
05-12-16, 12:11
Meglio dell'Italia voluta dal capitale transnazionale. Ma per impedire la sua vittoria, come già scritto, non bastano i referendum
La politica italiana è parte integrante del capitale internazionale, fa i capricci giusto quando il capitale internazionale vuole alleggerire i privilegi e le clientele della politica.

LupoSciolto°
05-12-16, 19:58
La politica italiana è parte integrante del capitale internazionale, fa i capricci giusto quando il capitale internazionale vuole alleggerire i privilegi e le clientele della politica.

Pienamente d'accordo. Siamo servi di banche e multinazionali, oltre che colonia U$A. Bisogna però ammettere che , ALMENO ai tempi, i socialcomunisti facevano paura. Per questo ci hanno concesso lo stato sociale e alcuni articoli costituzionali a favore dei lavoratori. Oggi, dopo il crollo dell'URSS e dopo l' edificazione dell'€uropa ordoliberista, i criminali in questione vogliono eliminare ciò che resta del welfare, delle conquiste sindacali e anche ciò che resta della riforma bancaria del '36 (voluta dal fascismo e modificata nel '93 da Amato). Compito degli anticapitalisti, in questi plumbei tempi, è quello di difendere con ogni mezzo lo stato sociale e la sovranità del paese. Il risultato del referendum verrà disatteso? Probabilissimo. Intanto, però, evitiamo atteggiamenti "duropuristi" ed esprimiamo almeno il nostro dissenso.

Lèon Kochnitzky
05-12-16, 20:14
non v'illudete, faranno il solito governicchio tecnico, con a capo il classico servo del capitale eurocratico e servo delle banke. Ovviamente avremo la solita opposizione fumosa grullina e a colpi di slogan da sagra di paese, della Lega. Ma mi chiedo, non e' forse venuto il momento in cui tutte le forze socialiste (e se vogliamo patriottiche, ma non necessariamente) facciano fronte comune , con un'occasione così allettante come l'evidente crisi del tecnoliberismo capitalista?
Mi sembra che la sinistra radicale soffra della stessa patologia della destra: disorganicità e disunità

Kavalerists
05-12-16, 20:27
Pienamente d'accordo. Siamo servi di banche e multinazionali, oltre che colonia U$A. Bisogna però ammettere che , ALMENO ai tempi, i socialcomunisti facevano paura. Per questo ci hanno concesso lo stato sociale e alcuni articoli costituzionali a favore dei lavoratori. Oggi, dopo il crollo dell'URSS e dopo l' edificazione dell'€uropa ordoliberista, i criminali in questione vogliono eliminare ciò che resta del welfare, delle conquiste sindacali e anche ciò che resta della riforma bancaria del '36 (voluta dal fascismo e modificata nel '93 da Amato). Compito degli anticapitalisti, in questi plumbei tempi, è quello di difendere con ogni mezzo lo stato sociale e la sovranità del paese. Il risultato del referendum verrà disatteso? Probabilissimo. Intanto, però, evitiamo atteggiamenti "duropuristi" ed esprimiamo almeno il nostro dissenso.
Straquoto.