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Avamposto
19-07-10, 23:50
La teozoologia di Jörg Lanz Von Liebenfels

26 febbraio 2010

Autore: Luca Leonello Rimbotti



Si è ritagliato un suo piccolo posto nella storia. Lo troviamo in tutti i libri più importanti che si occupano delle primissime origini ideologiche del Nazionalsocialismo. A volte viene descritto addirittura come quello che fornì a Hitler le idee: Jörg Lanz von Liebenfels, a metà strada fra il monaco erudito e il visionario psichedelico, fu capace di immaginare fantastici mondi da apocalisse. Dipinse lo scenario della storia come una lotta manichea tra la razza ariana luminosa e quella tenebrosa degli uomini-bestia, attingendo dalla Bibbia, da antichi testi gnostici, aramaici, greci, da dimenticati libri apocrifi e da un’infinità di dettagli archeologici e filologici, nella certezza che l’Età dell’Oro, popolata in origine da un’umanità bella e nobile, fosse degenerata nel caos della modernità a causa degli incroci umani con gli animali. In questa sua «rappresentazione zoomorfa del principio del male», come l’ha definita lo storico Goodrick-Clarke, in realtà si ritrovano antichi incubi dell’uomo. La paura della bestia, e della bestia che è in noi, ha dato vita nel tempo ad ogni sorta di proiezione.
In materia, ci sono dei piccoli classici. Ad esempio, Il Bello della Bestia di Silvia Tommasi, in cui si è ripercorso l’immaginario “bestiale” da Lovecraft a Karen Blixen. Oppure, il famoso Bestie, uomini, dèi di Ossendowski, in cui l’Asia viene popolata di presenze oscure e terribili, fino a Bestie o dei? L’animale nel simbolismo religioso, in cui, tra l’altro, Grado G. Merlo sottolineava la pratica cristiana di attribuire agli eretici i tratti dell’immondo animale. Impostazione foriera di radicalismo tra opposte fazioni ideologiche, che avrà le sue ricadute nel Novecento. E proprio a questa mentalità giudeo-cristiana di associare la bestia al demoniaco, drammatizzando così al massimo il suo già robusto dualismo di fondo, si può far risalire la febbrile volontà di Lanz von Liebenfels di giudicare la vicenda storica come un continuo processo di corruzione, attraverso la promiscuità sessuale tra uomo superiore e uomo imbestiatosi.



Jörg Lanz von Liebenfels
Adesso le Edizioni Thule Italia ripropongono il testo certo più caratteristico di Lanz, Teozoologia. La scienza delle nature scimmiesche sodomite e l’elettrone divino, a cura e con la traduzione di Marco Linguardo. Si tratta di un vero unicum editoriale. Il bizzarro titolo ci rimanda direttamente all’epoca, il 1905, in cui il libro fu scritto. Le recenti scoperte scientifiche dei raggi X e della radioattività, di cui Lanz fu un appassionato studioso, lo portarono a diventare egli stesso uno sperimentatore, ottenendo anche svariati brevetti di motori e sistemi elettrici. Ne trasse le immagini del Theozoon, l’uomo divino fornito di poteri magnetici superumani, e del suo speculare semibestiale, l’Anthropozoon.
Questa nota futuristica, unita al tradizionalismo völkisch di cui Lanz era imbevuto e all’erudizione teologica, costituirono l’esplosiva miscela di una formula ideologica pericolosamente in bilico tra fantascienza e millenarismo pangermanista. Non sarà stato comunque un caso che il giovane viennese Lanz, assunti nel 1897 i voti monacali presso l’abbazia cistercense di Heiligenkreuz, si fosse dedicato non solo alla severa esegesi biblica, ma anche all’apprendimento di un sapere razzialista direttamente appreso dal suo istitutore conventuale, l’erudito Nidvard Schlögl, biblista e orientalista allora di fama. La teoria che «la radice di tutti i mali del mondo avesse effettivamente una natura animale subumana», come dice Goodrick-Clarke, si stilizzava in Lanz nel rappresentare la lotta cosmica tra l’ordine, di cui erano detti portatori i popoli bianchi dominatori, e il caos ingenerato invece dagli orgiasmi sessuali, con cui i popoli di colore avrebbero sedotto i signori, conducendoli a crescente rovina bio-psichica.
Questa idea fissa si era rafforzata in occasione del ritrovamento, avvenuto nel 1894 nello stesso monastero in cui Lanz ricoprì anche ruoli di insegnante, di una pietra tombale medievale, in cui compariva la scena di un antico aristocratico che teneva sotto i piedi una specie di animale. Da qui insorse nell’immaginario di Lanz una ricerca ossessiva di prove, che attraverso l’arte antica, certi obelischi e bassorilievi assiri, o i bestiari medievali, testimoniassero di quella pratica di ibridazione universale, che a un certo punto si saldò a idee di rigenerazione situate in un mitico futuro, in cui l’uomo – non diversamente da quanto tratteggiato da Nietzsche, che per il suo Superuomo usò il termine di Züchtung, che significa allevamento – si sarebbe purificato da ogni impurità attraverso la pratica di una selezione dei tipi migliori.
Lasciate entro pochi anni la tonaca e l’abbazia, Lanz dal 1900 entrò in contatto con ambienti del pangermanesimo, come quelli legati a Guido von List, Theodor Fritsch e Ludwig Woltmann. Non si sa come, riuscì ad entrare in possesso del castello di Werfenstein, sul Danubio, facendone la sede dell’Ordine del Nuovo Tempio, da lui fondato. Quanto poi alla sua rivista Ostara, che veicolava l’ideologia ariosofica in un misto di teosofia, cristianesimo ariano e pangermanesimo razzista, noi sappiamo da numerosi storici, a cominciare da Fest e Kershaw, che il periodico venne letto dal giovane Hitler. E, molto probabilmente, i due, che furono a Vienna e a Monaco in anni vicini, ebbero anche modo di conoscersi. Ma Hitler divenne ben presto un politico moderno e realista, e una volta al potere lasciò indisturbato Lanz, ma fece chiudere molti circoli dell’occultismo völkisch, giudicandoli confusionari.
Effettivamente, occorre dire che esiste da sempre nell’arte e nella psicologia umana un’associazione tra la bestia e l’uomo, che è circonfusa di pesanti inquietudini. Gli studiosi si sono spesso interrogati su quelle presenze animalesche così ricorrenti un po’ ovunque, dalle divinità egizie alla tavoletta di Narmer, in cui una figura di dominatore aggioga una forma subumana, alle cattedrali gotiche, sovrabbondanti di mostruose creature animali, alle placche dorate vichinghe, in cui si vedono bestie umanoidi, fino alle rappresentazioni legate al lupo, da alcuni studiosi rovesciate in miti sovrumani: per dire, anni fa Chiesa Isnardi studiò il lupo mannaro presente nelle tradizioni europee come un’immagine del Superuomo. In ogni caso, la strana figura del monaco Lanz – che ebbe tra i suoi estimatori personaggi come Lord Kirchner, August Strindberg e autorevoli biblisti del suo tempo – rimane ancorata a un’epoca in cui il progresso scientifico e il riemergere di arcaismi occulti si fusero in maniera impensata. Creando i presupposti di un’ideologia di massa che di lì a pochi anni avrebbe salito la ribalta mondiale.


* * *
Tratto da Linea del 21 febbraio 2010.



La teozoologia di Jörg Lanz Von Liebenfels | Luca Leonello Rimbotti (http://www.centrostudilaruna.it/teozoologia.html)

Avamposto
28-07-10, 18:29
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CAVALIERESENZATERRA
28-08-10, 00:36
Joerg Lanz Von Liebenfels: allucinato o visionario?



E’ stato recentemente pubblicato in lingua italiana il libro “Teozoologia”, dalla casa editrice Thule-Italia. Il suo autore, l’ex monaco cistercense Joerg Lanz Von Liebenfels è una delle personalità meno conosciute nell’ambito degli studiosi tradizionalisti italiani di ispirazione ariosofica.

La lettura del testo aiuterà sicuramente a farsi un’idea più chiara del pensiero del personaggio e dell’ordine da esso fondato nel 1900, l’Ordo Novi Templi.

Si tratta fondamentalmente dell’interpretazione dell’Antico e del Nuovo Testamento in chiave Ariosofica, secondo una logica che tende a vedere, a prima vista in modo abbastanza ossessivo, in ogni passaggio cruciale della teologia giudeo-cristiana, dalla Genesi alla Passione, un messaggio criptato di tipo sessuale.

Così la creazione del “secondo adamo”, l’“udumu”, fu l’incrocio dell’uomo-dio con l’uomo-bestia, le abominazioni compiute da quello che fu “il popolo eletto”, cioè “la razza superiore” come “atti idolatrici”.

Ossia niente meno che pratiche sessuali zoofile, che in tempi preistorici e storici hanno dato vita a creature demoniache contro cui il “primo adamo”, ossia il Cristo, “che era presente alla creazione del secondo adamo”, ingaggia una battaglia che vedrà egli stesso, nella Passione e Crocefissione, come vittima di violenze omosessuali inflittegli dagli uomini-bestia discendenti di Sodoma,.

Violenze cui però lui non cedette, così da poter “risorgere”, liberandosi della sua parte “sodomitica”, “gettando il lino di sodoma” e apparendo totalmente come “l’uomo elettrico primordiale” (come un corpo di pura luce)

così si esprime letteralmente Lanz:

“…Tuttavia anche gli uomini venivano legati a tali pali per essere sodomizzati dalle scimmie lascive. Questa era la tortura cui i primi cristiani furono sottoposti e che fu anche il martirio di Gesù……Resuscitare dalla morte significa alzarsi dalla tomba sodomita, per liberarsi dalla sodomia”.

In questi ambiti ci si muove su vari livelli, si tratta di messaggi criptati, in cui riferimenti archeologici, glottologici e mitici vengono uniti per giungere ad una fondamentalmente esatta conclusione: l’uomo come anello tra l’animale e il dio, l’ariano come il custode della volontà e la pratica di trasmutazione in uomo-dio.

La sua critica alla comune interpretazione delle scritture ci dice che essa viene mossa infatti come una volontaria occultazione, da parte della chiesa, di un’esatta traduzione dei testi, e cambiamento del senso originario dei termini. E’ da rilevare che, al contrario delle sue opere successive, in Teozoologia non sono presenti istanze antisemite ma anzi cita più volte il Talmud e chiede che per i puri israeliti siano attuate le stesse assistenze eugenetiche che lui prevedeva per i puri germani.

E’ vero che certi passi della Bibbia, se pur a prima vista in modo meno totale di come fa apparire Lanz, descrivano le perversioni cui giungono per esempio i sacerdoti di Israele (si veda in proposito tutto il libro di Ezechiele, cui in seguito dedicheremo un’analisi) e diffuse in tutta l’area egizio-caldea, da cui potrebbero derivare le raffigurazioni di esseri e divinità zoomorfe.

La figura di Cristo come rigeneratore dell’antica purezza, e il suo ruolo contro i risultati di quegli incroci abominevoli: “voi avete per padre il diavolo e volete fare le opere del padre vostro”, e la generale cosmogonia basata sulla visione tradizionale e millenaria della caduta dal Paradiso Terrestre dovuta all’incrocio dei “figli di dio” con “le figlie degli uomini”.

Il libro di Lanz si fa quindi più interessante nel lavoro, che almeno teoricamente, cerca di realizzare con l’Ordo Novi Templi, ossia l’allevamento eugenetico che sarà ripreso di fatto dalla SS, e a cui Himmler palesemente si ispirò anche con la scelta del castello di Wewelsburg come centro dell’Ordine (l’ O.N.T. aveva come “Templerei” principale il castello di Werfenstein).

Fu comunque un combattente attivo, che in Ungheria affrontò per due volte i bolscevichi, e riconobbe nel Nazionalsocialismo l’ultima speranza per il Mito del Graal.

Parola di Padre Joerg!lanz

“Il tempo è giunto! La vecchia genia di Sodoma è degenerata e dannata nel Medio Oriente e in tutto il Mediterraneo. I nostri corpi sono impestati a dispetto di ogni detergente, sono udumizzati, pagutizzati ebaziatizzati. La vita dell’uomo non è mai stata così miserabile come oggi a dispetto di tutte le conquiste tecniche.

Demoniaci uomini-bestie ci opprimono dall’alto, macellando senza scrupoli milioni di persone in guerre assassine ingaggiate per il loro tornaconto personale. Selvaggi uomini-bestie scuotono i pilastri della cultura dal basso. Perché cercate un inferno nel mondo che verrà? Non è dunque sufficientemente spaventoso l’inferno nel quale viviamo e che brucia dentro di noi?”

“Tra il giubilo degli uomini-dei liberati conquisteremo l’intero pianeta. Il fuoco dovrà essere attizzato finchè delle faville non spiccheranno il volo dagli affusti delle navi da guerra tedesche e lampi non usciranno dai cannoni tedeschi e l’ordine non sarà creato nella riottosa banda degli udumu…

..Ma non durerà a lungo, poiché una nuova casta sacerdotale sorgerà nella terra dell’elettrone e del santo Graal. Grandi Principi, valorosi guerrieri, ispirati sacerdoti, eloquenti bardi e visionari saggi sorgeranno dall’antico e sacro suolo della Germania e incateneranno i bruti di Sodoma, stabiliranno la Chiesa dello Spirito Santo e trasformeranno la terra nell’Isola dei Beati”.

“I parlamenti non determineranno più il destino del popolo. Al loro posto governeranno saggi re-sacerdoti, geniali patrizi con una comprensione del misticismo ariosofico e capi di ordini segreti cavallereschi e spirituali”

“Rito e preghiera devo avere prima di tutto il loro effetto sui confratelli, da principio in forma fisica, attraverso una salutare ginnastica respiratoria, che viene a sua volta rifinita attraverso la retorica, la poesia e la musica, tanto da unificarli, particolarmente attraverso il ritmo musicale, in una massa unitaria di corpi-preganti emettenti così delle potenti energie. Il Templare che vive con il rito e con la Preghiera dell’Ordine vive, perciò, all’unisono con la Verità e la Realtà e attraverso queste anche in armonia con il cosmo, con la scienza e il pratico buon senso”.





link: Joerg Lanz Von Liebenfels: allucinato o visionario? « Corrente 88 (http://www.corrente88.net/2009/11/21/joerg-lanz-von-liebenfels-allucinato-o-visionario/)