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Visualizza Versione Completa : Nietzsche e l'anarchismo



Lèon Kochnitzky
05-10-16, 19:07
molti sostengono che non vi sia nessun legame tra il pensatore di Rocken e gli ideali anarchici e libertari, e forse è vero, se si considera la sua opinione sugli anarchici come portatori di "ressentiment" (idea che associa anche agli ideali socialisti e alla religione).
E' anche vero, però, che ci fu chi - come Emma Goldman - vide nell'ubermensch nietzscheano una sorta di individualista anarchico pronto a demolire i miti e le sovrastrutture della società conservatrice e fideistica. Quindi una sorta di anarco-individualista, così come le assonanze con l'unico stirneriano non sono poche.
Che ne pensate?
(ps. da non sottovalutare i richiami nietzscheani nella "rivoluzione desiderante" degli anni '60, in Deleuze e Foucault)

Egomet
06-10-16, 14:30
L'influenza diretta di Stirner sul filosofo è praticamente assodata, pertanto non stupiscono le assonanze di cui parli.
E' lecito operare una sorta di espunzione teorica allo scopo di privilegiare taluni aspetti di un pensiero a scapito di altri, per l'appunto, eliminati e farne cardini di una nuovo modo di leggere tanto l'autore quanto il sapere in generale.
A risultato conseguito, si dovrebbe valutare quanto il pensatore sia stato frainteso, quanto tradito nelle intenzioni e nelle intuizioni.
Dopodiché, nulla vieta di continuare su quella strada e magari viaggiare verso esiti inediti e snodi teoretici nuovi, la cui qualità sarà poi di volta in volta da sottoporre al giudizio del lettore.
A mio parere, Nietzsche non è stato molto fortunato in questo senso, perché a fronte dei numerosi tradimenti -in accezione filosofica- il guadagno in termini di innovazione non è stato altrettanto cospicuo.
Tolto il buon lavoro di Deleuze, in cui però l'eredità nietzschiana è stritolata e deformata, e la rilettura heideggeriana, su cui non mi pronuncio, il resto si muove tra l'enfatizzazione estetizzante delle riviste del primo novecento e le pose "superomistiche" da salotto borghese.

Egomet
06-10-16, 14:32
Per inciso, a me piace Nietzsche, ma non considero marginali, anche in negativo, le sue voglie da legislatore mancato.

Lèon Kochnitzky
06-10-16, 16:42
Onestamente io rifiuto in toto (come hanno fatto Colli e Montinari, Vattimo e di recente Onfray; ma in un certo senso, specificò anche Heidegger, che di vicinanza - lui - al nazismo ne sapeva)l'idea del Nietzsche ispiratore degli assolutismi e delle autocrazie. E peggio ancora dell'igienismo e altre amenità simili.
E' inutile che stiamo a ripetere dell'influenza nefasta della sorella, amica di molti aspiranti nazisti all'epoca.
Non v'è dubbio che in Nietzsche vi sia un nucleo inseparabile di "elitarismo" che emerge dal suo pensiero, che riletto male potrebbe far pensare che il filosofo sostenga la necessità di una civiltà retta da monarchi assolutisti o cose del genere, così come trovo ridicolo associare il suo sistema filosofico ad una weltanschaaung conservatrice (e' indubbio che alcuni intellettuali della konservative revolution come Junger o lo stesso Heidegger trovavano inspirazione anche nei suoi testi), vista la sua repulsione verso la religione.

Sicuramente sotto la penna analitica di molti intellettuali contemporanei, N. recupera quell'afflato libertario, cinico ed epicureo che a mio parere gli è più congeniale, sebbene abbia, come detto, alcuni aspetti nebulosi la sua retorica, che lascerei dibattere a chi magari ha una visione differente dalla nostra

Egomet
07-10-16, 13:43
Ricordo, in proposito, una discussione con @Troll (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=4048) (che invito a partecipare).

Logomaco
20-10-16, 19:45
E' una possibile chiave di lettura fra le altre.

Egomet
21-10-16, 14:53
Sì, però, per quanto un pensiero si presti all'interpretazione e favorisca l'utilizzo filosofico di alcune sue diramazioni, mantiene un nucleo che non può essere scalfito.
Secondo me, Nietzsche conserva nell'intimo l'essenza del legislatore.

Lèon Kochnitzky
21-10-16, 18:44
Vorrei fare una digressione riguardo al pensiero nicciano, proprio per arrivare a ciò che dice Egomet, e cioè al non confondimento dei piani.
Nietzsche NON e' anarchico, anzi, è anti-anarchico come è anti-socialista.
Il nucleo centrale del pensiero nietzscheano, come sappiamo, è la Volontà di potenza. Elemento generale che, purtroppo, ha dato vita a molti fraintendimenti (uno fra tutti, la presunzione di ritenere Nietzsche prenazista), a causa del lavoro erroneo della sorella, che hanno smascherato Colli e Montinari nelle loro opere.
Detto questo, come abbiamo detto il nucleo e' la "volontà di potenza", che altro non è che la volontà di vita che genera altra vita.
La volonta' di potenza non ha nulla a che vedere con la volonta' di dominio sugli uomini e con i regimi autoritari, ed il suo superuomo e' stato frainteso da molti.
Nell'opera nietzscheana e' presente una metafora lampanta della teoria della volonta' di potenza: la liana, il Cipo Matador. E' una liana che vive in sudamerica... essa, grazie al potere dei raggi solari, si espande...si espande, anche a discapito di ciò che gli è attorno, perche' non può fare altrimenti. E' la sua natura, il suo determinismo. Ecco che Nietzsche si ispira a questo modello per dire: la Natura agisce al di la' del bene e del male, non ha la palla al piede della morale e di conseguenza, non si pone domande sul suo agire. Lo fa e basta, perche' e' sottomessa alle leggi che essa stessa ha generato.
L'uomo invece si (auto) opprime generando la morale, i sensi di colpa, le spiritualità, che imbrigliano l'essenza reale di ciò che è la natura: un continuo divenire, di gesti, fatti, azioni, al di là del bene e del male. appunto.

tutto ciò cosa c'entra con la teoria anarchica? Poco e tutto, se vogliamo. Se parliamo di temperamento anarchico, libertario (come ci insegna la corrente espressa dalle revisioni filosofiche di Onfray il francese), l'esempio dell'espansione vitalistica della pianta, ci insegna che noi siamo qui e agiamo oltre il bene ed il male, e che la morale blocca il nostro desiderio di vita, cioè di espanderci che ci comanda la natura.
Ecco, forse, un'interpretazione di temperamento che va al di la' di ogni morale e libera l'individuo che esprime la propria necessità di essere cio' che e'.

Naturalmente N. era anti-anarchico nel senso politico (ma era anche anti-socialista e anti-democratico) poiche' detestava il risentimento tipico delle ideologie progressiste che,come i culti religiosi, prendevano partito della parte debole dell'anima umana e bloccava l'istinto liberatorio delle forze irrazionali della natura.

Logomaco
21-10-16, 19:23
Nietzsche con la morte di Dio apre a una prospettiva anarchica nel senso proprio di venir meno dell'arche', poi che lui personalmente non fosse anarchico e' vero ma il suo pensiero si muove in tal senso...

Kavalerists
21-10-16, 20:46
Una domanda: se tutte le piante agissero come la liana cipo matador, cercando di espandersi irrefrenabilmente su e contro tutto il resto che le circonda cosa succederebbe?

Lèon Kochnitzky
21-10-16, 21:19
caro Kava, questo Nietzsche non ce l'ha mai detto, ma d'altronde lui era un filosofo e non un botanico o un antropologo.
Certo e' che se provi a impedire alla liana di espandersi, essa soffrirà e comunque quello e' il suo determinismo.
Era una metafora che serviva a spiegare come l'uomo faccia a farsi imbrigliare dalla morale.
Logico che non va letta in senso letterario. Ma Nietzsche, pur non essendo stato un anticipatore degli assolutismi, era comunque un uomo che credeva fedelmente alle differenze fra gli uomini e al loro essere sottomessi agli istinti naturali

Lèon Kochnitzky
21-10-16, 21:21
Nietzsche con la morte di Dio apre a una prospettiva anarchica nel senso proprio di venir meno dell'arche', poi che lui personalmente non fosse anarchico e' vero ma il suo pensiero si muove in tal senso...
ritengo in un certo senso che abbia ragione

Kavalerists
22-10-16, 05:34
caro Kava, questo Nietzsche non ce l'ha mai detto, ma d'altronde lui era un filosofo e non un botanico o un antropologo.
Certo e' che se provi a impedire alla liana di espandersi, essa soffrirà e comunque quello e' il suo determinismo.
Era una metafora che serviva a spiegare come l'uomo faccia a farsi imbrigliare dalla morale.
Logico che non va letta in senso letterario. Ma Nietzsche, pur non essendo stato un anticipatore degli assolutismi, era comunque un uomo che credeva fedelmente alle differenze fra gli uomini e al loro essere sottomessi agli istinti naturali
E te lo dico io, ci sarebbe la guerra di ogni singola pianta contro ogni singola altra pianta per espandersi.
La liana cipo matador soffrirà con tutto il suo determinismo per il semplice fatto che magari anche una sola delle piante che gli sta intorno svilupperà un suo "determinismo" che la porterà a lottare per non farsi fottrere il proprio spazio vitale dal cipo matador.
E anche questa è una metafora come l'uomo faccia a non farsi fregare da altri uomini che si sono "liberati dalla morale".
E io non sono un filosofo, nè pretendo nè mi interessa esserlo.

Lèon Kochnitzky
22-10-16, 14:03
E te lo dico io, ci sarebbe la guerra di ogni singola pianta contro ogni singola altra pianta per espandersi.
La liana cipo matador soffrirà con tutto il suo determinismo per il semplice fatto che magari anche una sola delle piante che gli sta intorno svilupperà un suo "determinismo" che la porterà a lottare per non farsi fottrere il proprio spazio vitale dal cipo matador.
E anche questa è una metafora come l'uomo faccia a non farsi fregare da altri uomini che si sono "liberati dalla morale". io noon credo che sia così. Prendi in esempio il carattere di ogni singolo individuo, è molto diverso uno dall'altro, ma non per questo tutti sono portati alla competizione o alla sopraffazione. c'è chi è calmo e determinato e chi anela alla libertà pur essendo un carattere persuasivo. Il pensiero di Nietzsche non conduce ne' al fascismo ne' al liberal capitalismo. Questo e' un dato di fatto. Sono gli altri che lo interpretano. La metafora della liana e' utile a capire che la natura (non solo umana) e' decisa da un determinismo che e' immutabile da secoli e in esso e' contenuta la volontà di potenza, una piena inarrestabile.

Egomet
22-10-16, 14:13
E te lo dico io, ci sarebbe la guerra di ogni singola pianta contro ogni singola altra pianta per espandersi.


Dipende se si adotta o no la visione "essenzialistica" dei rapporti umani, a mio avviso viziata già dalla base e inadatta come strumento efficace di comprensione.
Ad ogni modo, se anche un pensiero ponesse in evidenza una contraddizione insanabile, non sarebbe il caso di gridare allo scandalo e condannarlo, ma, al contrario, di plaudirne la capacità di rischiarare -fosse pure solo debolmente- parte delle tante zone d'ombra del nostro essere nel mondo.
Probabilmente ai riformatori sociali la cosa pare inaccettabile, perché scombina tutti i piani e trasforma le fondamenta solide, per lo meno nella speculazione, su cui poggiano le loro teorie in basi traballanti e inaffidabili.

PS parlo in generale, non mi rivolgo direttamente a te o a qualcun'altro in particolare.

Egomet
22-10-16, 14:17
io noon credo che sia così. Prendi in esempio il carattere di ogni singolo individuo, è molto diverso uno dall'altro, ma non per questo tutti sono portati alla competizione o alla sopraffazione. c'è chi è calmo e determinato e chi anela alla libertà pur essendo un carattere persuasivo. Il pensiero di Nietzsche non conduce ne' al fascismo ne' al liberal capitalismo. Questo e' un dato di fatto. Sono gli altri che lo interpretano. La metafora della liana e' utile a capire che la natura (non solo umana) e' decisa da un determinismo che e' immutabile da secoli e in esso e' contenuta la volontà di potenza, una piena inarrestabile.

Condivido in parte, però continuo a vedere nel nostro baffuto filosofo un promotore di tavole di valori tutt'altro che innocue.
Non vi è nulla di male nel riconoscere ambiguità in un pensatore e non bisogna per forza abbracciarne l'intera parabola intellettuale o la totalità del pensiero.

Kavalerists
22-10-16, 14:23
Dipende se si adotta o no la visione "essenzialistica" dei rapporti umani, a mio avviso viziata già dalla base e inadatta come strumento efficace di comprensione.
Ad ogni modo, se anche un pensiero ponesse in evidenza una contraddizione insanabile, non sarebbe il caso di gridare allo scandalo e condannarlo, ma, al contrario, di plaudirne la capacità di rischiarare -fosse pure solo debolmente- parte delle tante zone d'ombra del nostro essere nel mondo.
Probabilmente ai riformatori sociali la cosa pare inaccettabile, perché scombina tutti i piani e trasforma le fondamenta solide, per lo meno nella speculazione, su cui poggiano le loro teorie in basi traballanti e inaffidabili.

PS parlo in generale, non mi rivolgo direttamente a te o a qualcun'altro in particolare.
Certo, posso anche "plaudirne la capacità di rischiarare", ma questo certo non mi obbliga nè a reputarlo valido ( cioè concreto e spendibile ) nè a doverlo tenere in eccessiva considerazione.

Kavalerists
22-10-16, 14:35
io noon credo che sia così. Prendi in esempio il carattere di ogni singolo individuo, è molto diverso uno dall'altro, ma non per questo tutti sono portati alla competizione o alla sopraffazione. c'è chi è calmo e determinato e chi anela alla libertà pur essendo un carattere persuasivo. Il pensiero di Nietzsche non conduce ne' al fascismo ne' al liberal capitalismo. Questo e' un dato di fatto. Sono gli altri che lo interpretano. La metafora della liana e' utile a capire che la natura (non solo umana) e' decisa da un determinismo che e' immutabile da secoli e in esso e' contenuta la volontà di potenza, una piena inarrestabile.

Vaglielo a spiegare al cipo matador della situazione che tu aneli alla libertà ma non sei portato alla sopraffazione, e convincilo...

Infatti il pensiero di Nietzsche non conduce a nulla, imo...mi sembra un'ottima base per quei film tipo fantascienza dove alla fine resta un solo sopravvissuto, che alla fine morirà di noia e di inedia perchè ha eliminato tutti ed ora non sa più che cazzo fare, però è assolutamente libero e senza alcuna costrizione morale.
Ovvio che il mio non vuole essere un giudizio di valore ma una semplice costatazione personale, e comunque, davvero, non lo conosco nemmeno così tanto perchè non mi ha mai realmente interessato.

Egomet
22-10-16, 14:45
Certo, posso anche "plaudirne la capacità di rischiarare", ma questo certo non mi obbliga nè a reputarlo valido ( cioè concreto e spendibile ) nè a doverlo tenere in eccessiva considerazione.

Chiaro, non esistono obblighi nei confronti di un pensiero.
Rischiarare, tuttavia, è già una maniera -e tra le più nobili- di diventare "concreto e spendibile".

Egomet
22-10-16, 14:55
Infatti il pensiero di Nietzsche non conduce a nulla, imo...

Acquisire difese immunitarie allo scopo di ridurre l'ingerenza dei narrati nella nostra vita non mi pare una cosa da poco.
Dietro al pragmatismo si cela spesso molta più metafisica di quanto non si pensasse.

Kavalerists
22-10-16, 15:28
Acquisire difese immunitarie allo scopo di ridurre l'ingerenza dei narrati nella nostra vita non mi pare una cosa da poco.
Dietro al pragmatismo si cela spesso molta più metafisica di quanto non si pensasse.
Convinto tu, contenti tutti.

Lèon Kochnitzky
22-10-16, 19:09
Condivido in parte, però continuo a vedere nel nostro baffuto filosofo un promotore di tavole di valori tutt'altro che innocue.
Non vi è nulla di male nel riconoscere ambiguità in un pensatore e non bisogna per forza abbracciarne l'intera parabola intellettuale o la totalità del pensiero.
Vero ciò che dici, ma aggiungo una cosa: chi ha detto che l'anarchismo debba esser per forza, e sempre, armonia? E' consentito dalla natura umana? io direi di no.
Certo Proudhon diceva: l'anarchia e' ordine, e solo così può funzionare, ma il romanticismo di certi anarchici non ha mai tenuto conto dell'ineffabilità della natura (umana). Ecco che dove non arrivano loro e' arrivato il "baffettino".
Nemmeno nelle tribù arcaiche premoderne (e anche moderne) dove non vige l'autorità, vi è sempre armonia fra gli individui o scompare del tutto la competizione (basta pensare anche solo a quella legata al piano riproduttivo, che e' inevitabile).
Certe forme di "lotta" per la vita, quindi di volonta' di potenza, non sono estinguibili.

Lèon Kochnitzky
22-10-16, 19:11
Vaglielo a spiegare al cipo matador della situazione che tu aneli alla libertà ma non sei portato alla sopraffazione, e convincilo...

Infatti il pensiero di Nietzsche non conduce a nulla, imo...mi sembra un'ottima base per quei film tipo fantascienza dove alla fine resta un solo sopravvissuto, che alla fine morirà di noia e di inedia perchè ha eliminato tutti ed ora non sa più che cazzo fare, però è assolutamente libero e senza alcuna costrizione morale.
Ovvio che il mio non vuole essere un giudizio di valore ma una semplice costatazione personale, e comunque, davvero, non lo conosco nemmeno così tanto perchè non mi ha mai realmente interessato.

kava però permettimi una polemica, le ideologie a cui ti richiami (che hanno, comunque, un indiretto legame con le dottrine soreliane come il fascismo, anche se da sinistra) hanno il loro bel carico di nietzschismo mica da ridere. E pure mal-interpretato, perche' il socialismo patriottico non può non esistere che in forma autoritaria-imperiale. Il rossobrunismo, il socialismo nazionale, il nazionalcomunismo e tutte le correnti aderenti alla sinistra fascista, si richiamano alla politica sociale anti liberale, ma al prussianesimo in politica.
Quindi, questi hanno "rubato" anche dal baffettino.

Kavalerists
22-10-16, 21:39
kava però permettimi una polemica, le ideologie a cui ti richiami (che hanno, comunque, un indiretto legame con le dottrine soreliane come il fascismo, anche se da sinistra) hanno il loro bel carico di nietzschismo mica da ridere. E pure mal-interpretato, perche' il socialismo patriottico non può non esistere che in forma autoritaria-imperiale. Il rossobrunismo, il socialismo nazionale, il nazionalcomunismo e tutte le correnti aderenti alla sinistra fascista, si richiamano alla politica sociale anti liberale, ma al prussianesimo in politica.
Quindi, questi hanno "rubato" anche dal baffettino.

Come ti ha detto Egomet e con una piccola variazione nella sua frase: "non bisogna per forza abbracciarne l'intera parabola intellettuale o la totalità di un pensiero."
Non nego l'influenza nicciana su certe ideologie e certo pensiero politico ( che è solo parte dei miei riferimenti ), ma è un aspetto di questi che non mi ha mai coinvolto nè interessato, anzi ti dirò che più che "non portare a nulla", trasportato nel secolo attuale, vedo il pensiero di questo filosofo più come antesignano di certo anarcocapitalismo estremo che d'altro, e su questo ti inviterei a riflettere, proprio partendo dall'allegoria del cipo matador...
Quanto al socialismo patriottico o nazionale che dovrebbe essere "imperiale" ( o imperialista ) non ne vedo assolutamente la necessità. Condivido di sicuro un certo grado di autoritarismo, che è un'altra cosa; ma è una mia posizione politica, che può essere condivisa o meno ( così come altri aspetti, tipo statalismo o federalismo o comunalismo ), all'interno di una idea politica che non è assolutamente un monolite e che presente diverse sfaccettature.

Lèon Kochnitzky
22-10-16, 22:30
A mio parere nasce tutto dal fraintendimento del suo pensiero.
Anche io "scarto" alcuni passaggi di Al di là del Bene e del Male, ma a netto di questo, ripeto che se ho la necessità di dare una definizione della mia visione della vita, mi richiamo pienamente al pensiero nietzscheano (non solo a lui, anche a Schopenahuer e a Spinoza), che e' l'unico che ha fornito le risposte concrete all'uomo per raggiungere la propria liberazione (dopo i filosofi dell'antichità ellenica).
Ciò che maggiormente mi interessa sono i suoi legami col mondo greco, con l'estetica, con l'individuo e con l'atomismo.
per il resto, il Nietzsche "politico" non mi interessa, anche perche' non ho una dimensione politica ben chiara: vengo qui e da voi, ma non sono ne' socialista ne' anarchico tout court, sono, appunto, un libertario che si rifà nietzschismo riscoperto da alcuni intellettuali che l'hanno ripulito da certe storture

Lèon Kochnitzky
22-10-16, 22:31
...

Egomet
23-10-16, 14:13
Convinto tu, contenti tutti.

Ancorché ammantate di pragmatismo, tanto la "normalità" quotidiana quanto la riforma sociale sono imperniate di metafisica fino al midollo, laddove il dubbio, la diffidenza, l'affrancamento da certi ingranaggi rispondono a una logica quasi -mi sia concesso il termine dal sapore anacronistico- eudemonistica (pur non scevra di difficoltà tutte contemporanee e attualizzata), dunque tutt'altro che inutile.
Valutare il potenziale di un'idea in base alla sua rilevanza nel raggiungimento di uno scopo ideale, ossia una teleologia di fondo, ignorandone la forza viva nel "qui e ora" non mi sembra un atteggiamento propriamente pragmatico.
Comunque, non vorrei allontanarmi dal tema della discussione.

Egomet
23-10-16, 14:29
Vero ciò che dici, ma aggiungo una cosa: chi ha detto che l'anarchismo debba esser per forza, e sempre, armonia? E' consentito dalla natura umana? io direi di no.
Certo Proudhon diceva: l'anarchia e' ordine, e solo così può funzionare, ma il romanticismo di certi anarchici non ha mai tenuto conto dell'ineffabilità della natura (umana). Ecco che dove non arrivano loro e' arrivato il "baffettino".
Nemmeno nelle tribù arcaiche premoderne (e anche moderne) dove non vige l'autorità, vi è sempre armonia fra gli individui o scompare del tutto la competizione (basta pensare anche solo a quella legata al piano riproduttivo, che e' inevitabile).
Certe forme di "lotta" per la vita, quindi di volonta' di potenza, non sono estinguibili.

Certo, infatti ben venga il coraggio di affrontare anche tematiche sgradite o ritenute scabrose
Come ben sai, però, non sono anarchico, pertanto non mi interessa porre il problema da quella prospettiva.
Se anche si ragionasse di lotte e pulsioni vitali inestinguibili, mi starebbe bene, ma in mezzo alle fitte trame d'inchiostro, tra un enfasi profetica e l'altra, il nostro baffone sembra salutare con entusiasmo la venuta di una casta superiore a cui affidare le redini dell'umanità.
Si potrebbe passare in rassegna l'opera del nostro al fine di tracciare i contorni di questa idea.
Esiste già un contributo che va in questa direzione: nella discussione affrontata da te e Troll nella sezione Filosofia, vennero analizzati diversi passi dell'autore proprio seguendo questo criterio.

Lèon Kochnitzky
23-10-16, 16:09
Certo, infatti ben venga il coraggio di affrontare anche tematiche sgradite o ritenute scabrose
Come ben sai, però, non sono anarchico, pertanto non mi interessa porre il problema da quella prospettiva.
Se anche si ragionasse di lotte e pulsioni vitali inestinguibili, mi starebbe bene, ma in mezzo alle fitte trame d'inchiostro, tra un enfasi profetica e l'altra, il nostro baffone sembra salutare con entusiasmo la venuta di una casta superiore a cui affidare le redini dell'umanità.
Si potrebbe passare in rassegna l'opera del nostro al fine di tracciare i contorni di questa idea.
Esiste già un contributo che va in questa direzione: nella discussione affrontata da te e Troll nella sezione Filosofia, vennero analizzati diversi passi dell'autore proprio seguendo questo criterio.

E' questo l'errore di analisi. E nel quale, purtroppo, cadono in molti. Il superuomo non è l'uomo superiore che si pone al di sopra delle masse e le sottomette. Il superuomo è conscio di avere valori diversi da quelli del gregge (e in questo è un "forte" rispetto ai "deboli") ammansito dalle religioni e dalle false morali.
E a partire da questa considerazione è aristocratico e ha il dovere, quindi, di porre le condizioni di una trasvalutazione dei valori per condurre l'uomo a superare se' stesso.
Avrà anche speso elogi per Napoleone, ma solo perche' (come Goethe) lo vedeva come il costruttore di nuovi valori, di una nuova idea di civiltà occidentale

Logomaco
23-10-16, 16:18
E' questo l'errore di analisi. E nel quale, purtroppo, cadono in molti. Il superuomo non è l'uomo superiore che si pone al di sopra delle masse e le sottomette. Il superuomo è conscio di avere valori diversi da quelli del gregge (e in questo è un "forte" rispetto ai "deboli") ammansito dalle religioni e dalle false morali.
E a partire da questa considerazione è aristocratico e ha il dovere, quindi, di porre le condizioni di una trasvalutazione dei valori per condurre l'uomo a superare se' stesso.
Avrà anche speso elogi per Napoleone, ma solo perche' (come Goethe) lo vedeva come il costruttore di nuovi valori, di una nuova idea di civiltà occidentale

Questa è la tua lettura del superuomo, ma sono possibili anche altre, comunque anche Nicce non era proprio un progressista umanitario, il suo pensiero è flessibile e ciò porta a varie possibilità interpretative ma le sue opinioni personali vanno in una certa direzione...

Lèon Kochnitzky
23-10-16, 19:15
Va detto, come dice Fini nella sua biografia, che egli prese partito contro tutto ciò che era debole quando lui lo era per primo. E' un personaggio contraddittorio, che ha sviluppato un pensiero contraddittorio.

Lèon Kochnitzky
23-10-16, 19:20
inoltre una domanda mi sorge spontanea da fare a @Egomet (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=8159), ma priva di polemica: se non ti senti anarchico perche' hai aperto un forum a tematica sull'anarchismo?

Egomet
24-10-16, 14:18
E a partire da questa considerazione è aristocratico e ha il dovere, quindi, di porre le condizioni di una trasvalutazione dei valori per condurre l'uomo a superare se' stesso.

Autoproclamando sé e la sua schiatta alfieri della trasvalutazione, crea una frattura in cui si annida lo spettro della gerarchia.
Non si tratterebbe più, dunque, di guardare senza edulcorazioni il possibile scontro fratricida di tutti contro tutti, bensì di auspicare la venuta di una nuova avanguardia -in fondo, di questo si tratta- a cui delegare la forgiatura dei valori



inoltre una domanda mi sorge spontanea da fare a @Egomet (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=8159), ma priva di polemica: se non ti senti anarchico perche' hai aperto un forum a tematica sull'anarchismo?

Per diversi motivi: perché mi è stato chiesto (anche da te); perché mancava uno spazio dedicato all'anarchismo e alcuni utenti ne avevano richiesto l'apertura; per avere un luogo libero di discussione in cui condividere alcune mie riflessioni intorno a temi per me interessanti (mito etc.) e dibattere con voi di altri argomenti che non avrebbero trovato spazio in sezioni già esistenti.

Lèon Kochnitzky
24-10-16, 19:23
Autoproclamando sé e la sua schiatta alfieri della trasvalutazione, crea una frattura in cui si annida lo spettro della gerarchia.
Non si tratterebbe più, dunque, di guardare senza edulcorazioni il possibile scontro fratricida di tutti contro tutti, bensì di auspicare la venuta di una nuova avanguardia -in fondo, di questo si tratta- a cui delegare la forgiatura dei valori Nietzsche non ha specificato questo, ha parlato di aristocratici come di quegli uomini che per loro natura sono andati oltre la morale degli schiavi con cui viene addomesticato l'uomo.




Per diversi motivi: perché mi è stato chiesto (anche da te); perché mancava uno spazio dedicato all'anarchismo e alcuni utenti ne avevano richiesto l'apertura; per avere un luogo libero di discussione in cui condividere alcune mie riflessioni intorno a temi per me interessanti (mito etc.) e dibattere con voi di altri argomenti che non avrebbero trovato spazio in sezioni già esistenti.
E' vero, non era polemica infatti la mia richiesta, volevo solo capire, dato che anche te non sei un anarchico tout court...

Egomet
25-10-16, 15:20
Nietzsche non ha specificato questo, ha parlato di aristocratici come di quegli uomini che per loro natura sono andati oltre la morale degli schiavi con cui viene addomesticato l'uomo.


Infatti ho scritto "si annida", perché, pur non essendo sempre esplicitato, resta latente nelle pagine del filosofo.
Sbaragliate le vecchie morali, gli aristocratici si faranno portatori di nuovi valori, elevandosi sulle masse inerti.
Ogni pretesa aristocratica presuppone un gregge su cui esercitare la forza e torme di inetti da indirizzare verso la verità.
Questa visione, tra l'altro, ha suscitato spesso la mia ilarità, dal momento che molti -non parlo di te- suoi adepti miei conoscenti sognavano le tempeste d'acciaio, ma poi il timore di contrariare il capo impediva loro di rinunciare agli straordinari al supermercato e di recarsi con me alla presentazione di un libro.
Insomma, a furia di sognarsi aristocratici, morivano quotidianamente plebei frustrati.


E' vero, non era polemica infatti la mia richiesta, volevo solo capire, dato che anche te non sei un anarchico tout court...

Non lo sono proprio, non solo non "tout court".

Lèon Kochnitzky
25-10-16, 15:30
Infatti ho scritto "si annida", perché, pur non essendo sempre esplicitato, resta latente nelle pagine del filosofo.
Sbaragliate le vecchie morali, gli aristocratici si faranno portatori di nuovi valori, elevandosi sulle masse inerti. Questa e' la rilettura che ha animato i circoli conservatori e fascisti. E forse anche certi leninisti. Di certo e' che i libertari (vedi Foucault e Deleuze) che l'hanno riletto non hanno pensato a quello (o forse hanno omesso queste parti)


Ogni pretesa aristocratica presuppone un gregge su cui esercitare la forza e torme di inetti da indirizzare verso la verità. Ti dirò: io non sono filoautoritario, ma non amo la plebe informe. La mia è una posizione non dissimile a quella dei dandy a la Baudelaire, che non simpatizzavano per le monarchie, ma nemmeno per il popolo. Almeno finche' esso si lascia soggiogare - come oggi ben si vede - da ogni potere, sia esso politico o mediatico, che lo sfrutta a sua logica.


Questa visione, tra l'altro, ha suscitato spesso la mia ilarità, dal momento che molti -non parlo di te- suoi adepti miei conoscenti sognavano le tempeste d'acciaio, ma poi il timore di contrariare il capo impediva loro di rinunciare agli straordinari al supermercato e di recarsi con me alla presentazione di un libro.
Insomma, a furia di sognarsi aristocratici, morivano quotidianamente plebei frustrati.
questo e' altrettanto ridicolo come il contrario, logicamente. Io se parlo di aristocrazia e' solo per legarmi alla rilettura di nietzsche, non perche' sogni chissà quale impero di uomini eletti (robaccia platonica, per altro, io sono cinico)



Non lo sono proprio, non solo non "tout court".
Avresti voglia di offrire una definizione del tuo pensiero?
davvero, sono curioso, il confronto idealistico alimenta anche le ottime discussioni

amaryllide
25-10-16, 22:02
.

Lèon Kochnitzky
25-10-16, 22:06
caro amaryllide, li chiamo punti di vista

Logomaco
26-10-16, 01:09
L'ultimo uomo e' l'opposto speculare del superuomo su cui questo esercita la sua supremazia, questa diade nel pensiero nicciano e' indiscutibile anche se alcuni la leggono in modo più duro ed altri più annacquato, la differenza fra il fascionichilista e il sinistrodesiderante sta nelle sfumature, ma alla fine sono contraddizioni interne, opposti che si avvicinano e le distanze sono più apparenti che reali

Egomet
26-10-16, 13:10
Avresti voglia di offrire una definizione del tuo pensiero?

Non credo interessi agli utenti della sezione; ad ogni modo nei prossimi giorni scriverò due righe.

Lèon Kochnitzky
26-10-16, 14:28
L'ultimo uomo e' l'opposto speculare del superuomo su cui questo esercita la sua supremazia, questa diade nel pensiero nicciano e' indiscutibile anche se alcuni la leggono in modo più duro ed altri più annacquato, la differenza fra il fascionichilista e il sinistrodesiderante sta nelle sfumature, ma alla fine sono contraddizioni interne, opposti che si avvicinano e le distanze sono più apparenti che reali

ottimo intervento. anch'io penso che entrambi partano da vagheggiamenti nichilisti che difficilmente (si) riconoscono.