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Visualizza Versione Completa : Io non credo in bio



Gianluca
10-10-16, 02:33
da questo link potete scaricare un PDF interessantesilla questione del cibo biologico
Non crediamo in BIO - Altroconsumo (http://www.altroconsumo.it/nt/nc/articoli/non-crediamo-in-bio)


ora molti se la prendono con l'olio di palma
Un po' di chiarezza sull'olio di palma | Bufale un tanto al chilo (http://www.butac.it/un-po-di-chiarezza-sullolio-di-palma/)
addirittura con tre (o più) motivazioni diverse e scorrelate tra loro, di solito quando è così è solo una campagna propagandistica che usa temi diversi per fare pesca a strascico di boccaloni

altri mangiano senza glutine senza essere celiaci

che cosa spinge la gente a credere a queste superstizioni o propaganda da 4 soldi?

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207053865856246&set=gm.1274266925925043&type=3&theater

quale è il meccanismo mentale secondo il quale ci sottoponiamo a riti quotidiani stupidi per autoconvincerci di gestire così al meglio le nostre vite?

Tutti questi fenomeni poi sono abbastanza simili tra loro, di solito chi non crede ai vaccini pensa di risolvere i problemi di salute mangiando senza glutine e senza olio di palma e con una bella tisana o col rimedio "naturale" (qualsiasi cosa voglia dire) della nonna

ma chi ce lo fa fare?


la parola chiave di questo thread è probabilmente ipocondria

ci aggrappiamo alla vita con riti sempre più personali e moderni, una volta i riti erano collettivi, ora, sempre più, di collettivo ci sono solo gli eventi
i riti ci sono ma sono tutti personali e legati a abitudini quotidiane personali con dosaggi e posologie completamente inventate alla bisogna


in tutto questo si può dire che non c'è più religione

Gianluca
10-10-16, 02:34
sul tema dei riti e degli eventi c'è un bel pezzo de il Napolista

Questo è un articolo interessante. Siamo cambiati molto negli ultimi 30 anni e il cambiamento è inarrestabile. Si passa dal rito collettivo all'evento. Dall'idea di comunità all'idea di fruizione personale. Da coautori a semplici fruitori. Non siamo più noi come massa o come gruppo a creare, ma siamo sempre più utenti e consumatori individuali. Le uniche volte dove si vede un gruppo è quando alcuni si radunano alla spicciolata sui social per insultare o aggredire qualcuno che non la pensa come loro. Tutte le altre forme di aggregazione stanno perdendo potere. Non c'è più religione avrebbe detto qualcuno, invece io direi che stanno piano piano sparendo i riti collettivi. Il rito lascia il passo all'evento e noi siamo sempre più solo degli spettatori... non è detto che sia una cosa definitiva o che sia una cosa brutta di per se ma certo un cambiamento è in atto...
Il calcio non è più un rito, è un evento. E il tifo non lo ha ancora compreso - ilNapolista (http://www.ilnapolista.it/2016/10/calcio-non-piu-un-rito-un-evento-tifo-non-lo-ancora-compreso/)