PDA

Visualizza Versione Completa : come vi definite



Lèon Kochnitzky
15-10-16, 16:04
viste le polemiche dei giorni scorsi, direi che potrebbe essere interessante questo thread.
per chi ha voglia, anarchico o meno, di definirsi, politicamente o filosoficamente.

penso che ognuno di noi, anche chi non aderisce a un'ideologia specifica, abbia per se stesso un modo di definirsi.

Egomet
17-10-16, 16:48
Io opto per il non definirmi, perché anche nel dichiararsi "individualista" si aprono le porte alle difficoltà e alle aporie.
Stirner, nel suo sottovalutato acume, aveva ben compreso il problema, per questo coniò la nozione di "unico".
Definendosi individualista, infatti, si rinuncia, per lo meno sul piano formale, alle proprie peculiarità per riconoscersi in una categoria i cui presupposti e i cui fini sono già precisati -e per questo estesi a tutti i suoi appartenenti- nel termine adottato per indicarla.
Per superare la difficoltà, il filosofo tedesco adoperò la non-categoria di "unico" , un vuoto riempito tautologicamente solo dal soggetto stesso e unicamente da lui.
Va da sé che dirsi "unico" sarebbe ancora più assurdo, perché esprimerebbe con parole differenti, ma identico significato, il concetto di "io sono io".

Lèon Kochnitzky
17-10-16, 16:52
Condivido anche qui il post di Egomet. E' un problema, a mio parere, che con la completa maturazione (non solo umana, ma anche filosofica) ci si pone molto meno. Diciamo che all'interno di un confronto dialettico, viene spontaneo alle persone chiedere "ma tu, cosa sei?" , ed in genere , non solo in questo caso , ma alle persone stesse viene difficile non riuscire a rinchiudere in una definizione o casella, se stessi.
Lo stimolo mi è venuto dopo la diatriba con Josef, che ritiene l'anarchismo un'idea precisa e che va contestualizzata in un sistema di pensiero che non può subire contaminazioni diverse da quelle che la rendono tale. Ovviamente, credo, vale anche per le altre idee. Io credo, vista la mia natura, che non siano da sottovalutare le suggestioni culturali, filosofiche, ideologiche, che, se si ha una testa minimamente creativa, siano davvero il sale del pensiero. L'unica "area" a cui sento di appartenere è quella delle anime libere, cioè quelle persone che, appunto, non vogliono rinunciare ad essere essi stessi creatori dei loro valori. E qui, da Nietzsche, a Spinoza, a Stirner, a Kierkegaard, i riferimenti si sprecano. e non solo sul piano filosofico, ma anche storico, se pensiamo alla costellazione libertina e libertaria.

Jerome
21-10-16, 13:06
Anarcoide

Ucci Do
27-10-16, 22:06
il più bello di tutti

Shambola
03-11-16, 18:50
Mi piace definirmi libero pensatore, ma sono cosciente di non essere nè libero nè pienamente pensatore. Più che una definizione è un promemoria.

MilleMosche
05-11-16, 19:28
Senz'altro anarchico, individualista, pacifista, libero pensatore e agnostico.

Lèon Kochnitzky
05-11-16, 19:31
Anarchico ontologico

Jerome
05-11-16, 19:31
Anarcoide

Ho creato la corrente dell'individualismo sociale transpolitico.

Kavalerists
05-11-16, 22:07
Non mi piace molto definirmi, categorizzarmi, ma volendo proprio farlo mi definirei così:
Socialista eretico*: antidogmatico, autonomo, pragmatico.

*dal verbo greco αἱρέω (https://it.wiktionary.org/wiki/%CE%B1%E1%BC%B1%CF%81%CE%AD%CF%89) scegliere, quindi che sceglie.

Lèon Kochnitzky
06-11-16, 20:05
Anarchico ontologico

Mi correggo perche' e' giusto precisare e non incedere in equivoci, come gia' accaduto. Non amo le definizioni (come già alcuni hanno detto), ma se mi sentissi costretto a farlo, mi direi 'socialista edannunziano' (per quanto non lo fosse, ma l'impresa fiumana la dice lunga). Per non venire meno a ciò che ho detto per anni nel forum di CeC. Anarchico, per me, è un termine per lo più impolitico, e so che da disturbo agli anarchici alla Josef, ma gli assegno lo stesso significato che gli attribuiva Albert Camus.

paterfamilias
14-11-16, 22:07
cerco fortissimamente la mediocrità

Lost Faraway
16-11-16, 04:11
Politicamente?
Anzitutto "indipendente". Poi socialista, nazionalista, populista ed anche anarchico, nel senso che alla fine dell'avventura (dopo la distruzione della società borghese) intravvedo un mondo ideale/utopico di comunità semindipendenti senza un potere superiore che le controlli dall'alto, confederate in unità più grandi. Insomma per me l'anarchia (comunitaria, non individualista) si situa alla fine del processo storico, dopo essere passati attraverso le dittature necessarie per disintossicare l'essere umano dalle tare sociali e culturali portate dalla modernità in generale, e dal capitalismo e dalla cultura borghese in particolare.

Aggiungo che la "politica" non mi definisce, preferisco di gran lunga la filosofia e la scienza come fonti di conoscenza e di senso. Ma siccome la politica è ineludibile, mi vedo costretto, come tutti, ad entrare nel campo politico e a fare scelte specifiche.

In ogni modo non amo le etichette, sono sempre parziali e forzate. Alla fine "io sono io".

Lèon Kochnitzky
16-11-16, 04:24
Politicamente?
Anzitutto "indipendente". Poi socialista, nazionalista, populista ed anche anarchico, nel senso che alla fine dell'avventura (dopo la distruzione della società borghese) intravvedo un mondo ideale/utopico di comunità semindipendenti senza un potere superiore che le controlli dall'alto, confederate in unità più grandi. Insomma per me l'anarchia (comunitaria, non individualista) si situa alla fine del processo storico, dopo essere passati attraverso le dittature necessarie per disintossicare l'essere umano dalle tare sociali e culturali portate dalla modernità in generale, e dal capitalismo e dalla cultura borghese in particolare. quindi tra 300 anni? se non basta l'arco di una vita a vedere compiuto il nuovo mondo, che senso ha crederci? almeno gli utopisti, dalla Comune, a Fiume agli hippy, ci hanno provato anche se è durata poco


Aggiungo che la "politica" non mi definisce, preferisco di gran lunga la filosofia e la scienza come fonti di conoscenza e di senso. Ma siccome la politica è ineludibile, mi vedo costretto, come tutti, ad entrare nel campo politico e a fare scelte specifiche.
condivido pienamente.
Infatti, per me, anarchia non è un monolite dogmatico , ma una fonte creativa di ispirazione individuale per l'hic et nunc, come la vedevano i post strutturalisti

LupoSciolto°
17-11-16, 21:36
Comunista e patriota. Evito l'aggettivo "nazionale" perché, ormai, troppo connotato come qualcosa di destroide e reazionario. Non sono un comunista dogmatico (posso apprezzare alcune intuizioni dei marxisti-leninisti, ma anche di un Tito o di un Chavez) e non intendo il pensiero di Marx quale dogma assoluto/immutabile. Patriota perché amo l'Italia e voglio che sia libera dai vari atlantisti ed euro kapo.

Sull'eterna diatriba autoritarismo/libertarismo penso che non ci sia contraddizione. Alcuni tratti del pensiero libertario mi affascinano (democrazia municipale, autogestione del lavoro...), ma credo che anche aspetti tipicamente "coercitivi" siano altrettanto necessari se parliamo di consorzi umani.

il tuo nemico
05-01-17, 22:55
Auspico la liberazione dell'Uomo dall'Umanità.

MarinoBuia
05-01-17, 23:00
marinista, mi pare ovvio

LupoSciolto°
06-01-17, 01:35
Auspico la liberazione dell'Uomo dall'Umanità.

Ciao SAVONAROTTO. Leggiti Pentti Linkola, Albert Caraco e le interviste del musicista black metal Euronymous: non hai inventato nulla.

il tuo nemico
07-01-17, 19:01
Ciao SAVONAROTTO. Leggiti Pentti Linkola, Albert Caraco e le interviste del musicista black metal Euronymous: non hai inventato nulla.

1) Chi ti ha interpellato?

2) Non è mia intenzione inventare alcunché.

3) Chi è Savonarotto?

LupoSciolto°
07-01-17, 19:43
1) Chi ti ha interpellato?

2) Non è mia intenzione inventare alcunché.

3) Chi è Savonarotto?

:44:

Per rispetto nei confronti di Egomet non proseguo nel "perculamento". Stammi bene e, quando vuoi, vieni pure a trovarmi.:encouragement:

Jerome
07-01-17, 22:32
quindi tra 300 anni? se non basta l'arco di una vita a vedere compiuto il nuovo mondo, che senso ha crederci? almeno gli utopisti, dalla Comune, a Fiume agli hippy, ci hanno provato anche se è durata poco

condivido pienamente.
Infatti, per me, anarchia non è un monolite dogmatico , ma una fonte creativa di ispirazione individuale per l'hic et nunc, come la vedevano i post strutturalisti

Il peggio è vedere invece le ideologie come dogmi come molti fanno

Lèon Kochnitzky
07-01-17, 22:34
Il peggio è vedere invece le ideologie come dogmi come molti fanno

In certe fasi storiche è stato inevitabile date le condizioni sociali in cui le società si trovavano. E' oggi che un discorso dogmatico non avrebbe più senso (dopo i fallimenti del XX secolo)

Egomet
08-01-17, 00:56
:44:

Per rispetto nei confronti di Egomet non proseguo nel "perculamento". Stammi bene e, quando vuoi, vieni pure a trovarmi.:encouragement:

Grazie, apprezzo.
Evitate sempre gli scontri gratuiti.

Jerome
08-01-17, 13:37
1) Chi ti ha interpellato?

2) Non è mia intenzione inventare alcunché.

3) Chi è Savonarotto?

Un forumista

Lost Faraway
08-01-17, 17:55
In certe fasi storiche è stato inevitabile date le condizioni sociali in cui le società si trovavano. E' oggi che un discorso dogmatico non avrebbe più senso (dopo i fallimenti del XX secolo)

I dogmi servono alle masse per "fissare" una dottrina (fede religiosa, fede politica..). L'approccio critico / complesso alle idee è da sempre appannaggio di élites intellettuali.

Lèon Kochnitzky
08-01-17, 20:42
I dogmi servono alle masse per "fissare" una dottrina (fede religiosa, fede politica..). L'approccio critico / complesso alle idee è da sempre appannaggio di élites intellettuali.
I dogmi, però, portano all'organizzazione burocratica e assolutistica della società. e spesso e volentieri, sono proprio i popoli ad accettarla.

Lost Faraway
09-01-17, 03:09
I dogmi, però, portano all'organizzazione burocratica e assolutistica della società. e spesso e volentieri, sono proprio i popoli ad accettarla.

Vero. I dogmi hanno notevoli risvolti negativi. Ma hanno anche una logica, esistono perché sono utili.
Intendiamoci: detesto i dogmi, sono anti-dogmatico per natura. Ma ne comprendo la logica socioculturale.