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LupoSciolto°
17-10-16, 18:13
L’estrema sinistra imperialista (https://aurorasito.wordpress.com/2016/10/17/lestrema-sinistra-imperialista/)OTTOBRE 17, 2016

Thierry Meyssan, Rete Voltaire (http://www.voltairenet.org/article193549.html), Damasco (Siria), 5 ottobre 2016Thierry Meyssan torna sul sostegno all’imperialismo degli Stati Uniti dell’estrema sinistra durante la guerra fredda e derive attuali. I piccoli gruppi che collaboravano coi socialdemocratici degli USA successivamente divennero il movimento neo-con e sostenitori di sinistra dei Fratelli musulmani e della “primavera araba”. Inoltre, divennero le volenterose spie della NED.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/10/1036770212.jpg?w=936&h=506George Sabra, Asad al-Zubi, agente siriano dei sauditi e Muhamad al-Lush, capo dei terroristi del Jaysh al-Islam

Sotto i presidenti Lyndon Johnson e Richard Nixon, la CIA cercò di arruolare attivisti comunisti nel modo e metterli contro Mosca e Pechino. Così, durante la guerra civile libanese, Riyadh al-Turqi ruppe col partito comunista siriano assieme a cinquanta attivisti, tra cui George Sabra e Michel Kilo. Per non restare isolati, contattarono un piccolo gruppo di estrema sinistra statunitense, i Socialdemocratici degli Stati Uniti d’America, cui si affiliarono. Negli “anni di piombo” che la Siria conobbe nel 1978-1982 con la campagna terroristica dei Fratelli musulmani, George Sabra e Michel Kilo ebbero dal capo dei socialdemocratici degli Stati Uniti d’America, Carl Gershman, l’indicazione di sostenere la Fratellanza. Pubblicarono un testo che garantiva che la rivoluzione mondiale era in corso e che i Fratelli musulmani erano l’avanguardia del proletariato, e che l'”Ora X” sarebbe arrivata dagli Stati Uniti. Furono arrestati per i loro legami con i terroristi. Nel 1982, il presidente Reagan creò con i partner dei “cinque occhi”, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito, una nuova agenzia d’intelligence per sostenere l’opposizione interna negli Stati comunisti, la National Endowment for Democracy (NED), camuffando tale agenzia intergovernativa da “ONG” finanziata direttamente dal Congresso, non dal governo federale, anche se rientra nel bilancio del dipartimento di Stato. La gestione fu affidata a Carl Gerhsman. Gli attivisti del partito trotskista lo seguirono nel suo viaggio dalla sinistra alla destra repubblicana. Tra costoro, un gruppo di giornalisti della rivista sionista Commentary, che entreranno nella storia come i “neo-conservatori”, ed intellettuali come Paul Wolfowitz, poi vicesegretario alla Difesa. Il punto d’incontro tra imperialismo e sinistra antisovietica degli Stati Uniti si ebbe sul concetto di “rivoluzione globale”. I trotskisti ebbero carta bianca nell’attuarla finché era contro i sovietici e non Washington e i suoi alleati. Formarono i quattro rami della NED, uno per i sindacati, uno per i datori di lavoro, il terzo per i partiti di sinistra e il quarto per i partiti di destra. Ebbero così modo di supportare qualsiasi fazione politica o sociale, in qualsiasi parte del mondo. Attualmente, il ramo per i corrotti partiti di destra, l’International Republican Institute (IRI), è guidato dal senatore John McCain, che è sia parlamentare dell’opposizione che funzionario dell’amministrazione che contesta. Il ramo per i partiti di sinistra, il National Democratic Institute (NDI), è guidato dall’ex-segretaria di Stato Madeleine Albright.
Durante la preparazione della “primavera araba”, l’estrema sinistra araba continuò a collaborare con i Fratelli musulmani, come il professor Munsif Marzuqi, futuro presidente tunisino, o il professor Burhan Galiun, futuro presidente del Consiglio nazionale siriano. Tali grandi laici scrissero i discorsi dell’algerino Abafa Madani, capo del Fronte di salvezza islamico esiliato in Qatar. Il discorso dell’estrema sinistra è un’amalgama basata sulla convinzione che gli Stati arabi siano tutti uguali, che si tratti del re saudita Salman o del Presidente siriano al-Assad. Gli unici governi che rispettano sono quelli di Washington e Tel Aviv. Oggi Galiun, Sabra e Kilo sono gli unici lasciti della presunta “rivoluzione siriana”; una falsa sinistra, non al servizio dell’umanità ma del dominio mondiale di Stati Uniti e Israele.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/10/michel-kilo.jpg?w=936&h=702Michel Kilo e in secondo piano Wilhelm Langthaler, esponente dell’estrema sinistra ‘antimperialista’ austriaca e del Campo antimperialista di Assisi (oggi noto come Sollevazione).

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora (http://sitoaurora.altervista.org/home.html)

https://aurorasito.wordpress.com/

LupoSciolto°
17-10-16, 18:14
E su TP, ovviamente, abbiamo simili soggetti.

Kavalerists
17-10-16, 22:18
E su TP, ovviamente, abbiamo simili soggetti.
In particolare nell'estrema Sinistra...Italiana :D

LupoSciolto°
18-10-16, 12:30
In particolare nell'estrema Sinistra...Italiana :D

D'altronde un tizio che inneggia a USraele e taccia di filo-fascismo la Nord Corea (che, per carità, avrà tutti i difetti di questo mondo!), come può essere definito se non un servo?

nihilism
18-10-16, 12:38
Non c'è da stupirsi: lo stesso Trozky era stato a New York city questi seguono solo la loro tradizione

LupoSciolto°
18-10-16, 13:31
lo stesso Trozky era stato a New York city

Fonti?

nihilism
18-10-16, 13:53
Fonti?
https://www.marxists.org/archive/trotsky/1930/mylife/ch22.htm

LupoSciolto°
18-10-16, 14:12
https://www.marxists.org/archive/trotsky/1930/mylife/ch22.htm

Scusami, avevo letto "nato" non "stato" :D

LupoSciolto°
18-10-16, 14:13
E c'è pure questa testimonianza visiva


https://www.youtube.com/watch?v=9GrYQbJ9A8o

LupoSciolto°
31-01-17, 18:59
E' un tema che va nuovamente approfondito, posterò alcuni articoli.

LupoSciolto°
31-01-17, 19:02
All’estrema sinistra di Gladio: i cosiddetti “trotskisti”APRILE 10, 2015 4 COMMENTI (https://aurorasito.wordpress.com/2015/04/10/allestrema-sinistra-di-gladio-i-cosiddetti-trotskisti/#comments)

Alessandro Lattanzio, 10 aprile 2015

https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/foto7_3.jpg?w=630&h=421 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/foto7_3.jpg)Assalto all’ambasciata libica di Roma, nel febbraio 2011. I ‘comunisti’ italiano erano in prima fila nell’aggressione alla Jamahiriya Libia.

I “trotskisti” attuali, ovvero coloro che si propagandano eredi del fondatore dell’Armata Rossa Lev Davidovich Bronshtejn (Lev Trotzkij), in realtà non portano avanti un programma legato alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917, ma difatti sostengono il programma di distruzione della Russia (sotto qualsiasi forma, impero zarista, Unione Sovietica o Federazione russa) ideato e messo in pratica da un personaggio opportunamente occultato dai vari “storici” di destra o sinistra: Alexander Parvus, vero nome Izrail Gelfand, intellettuale ebreo ucraino germanizzato e quadro della socialdemocrazia tedesca. Un cialtrone come Hobsbawm, propagandato dal lercio salottino socialcolonialista parigino de “Le Monde Diplomatique”, non ne ha mai fatto cenno nelle sue ‘opere’, e con lui la massa di pseudo-storici i cui ‘scritti’ intasano gli scaffali di librerie-osterie ‘impegnate’, come quelle del non compianto Giangiacomo Feltrinelli, ricco utile idiota manipolato da Gladio (IL SOTTOSCRITTO NON CONDIVIDE QUANTO SCRITTO SU FELTRINELLI).
Parvus fu una delle menti che posero le basi della geopolitica moderna; fu l’ispiratore della famosa ferrovia Berlino-Baghdad, mini-versione tedesca anti-mackindriana dei piani anti-egemonici del Primo Ministro russo Witte, ideatore e promotore della ferrovia Transiberiana. Parvus si arricchì quando fu consigliere del governo dei giovani turchi, a Istanbul, durante le guerre balcaniche e la Prima Guerra Mondiale; difatti organizzò i sistemi di comunicazione e trasporto turchi, e probabilmente fu uno dei responsabili del genocidio armeno del 1915-1919. Ciò in linea con il fondatore del ‘socialismo scientifico’ Karl Marx. Curiosamente, andrebbe spiegato agli imbecilli che schiamazzano ai lupi ‘rosso-bruni’ dall’alto della loro presunta ‘purezza’ ideologica, che il primo rosso-bruno della Storia fu proprio Carletto Marx, quando si alleò con un vecchio lord inglese, un depravato reazionario filo-ottomano, per un’oltraggiosa campagna di propaganda contro l’impero russo e a sostegno del marcio impero ottomano. Checché ne dicano colti salottieri sinistri, subumani casapoundini e altro pattume nazi-centrosociale, Marx era un russofobo scatenato, odiava Mosca, disprezzava la Prussia (definiva, giustamente, Federico il Grande, vecchio sodomita), e non riteneva degni di considerazione i popoli slavi, tranne i polacchi, ma solo per odio russofobo. Il primo ‘rosso-bruno’ della Storia, Carletto Marx appunto, aveva una sua precisa geopolitica, che guarda caso corrispondeva con quella di Londra, dove visse gli ultimi suoi 30 anni di vita; alla faccia delle scimmiette urlatrici islamo-sinistre che ululano contro il “geopoliticismo”, ma solo per giustificare la loro subordinazione strumentale, da ultra-sinistra, all’aggressione islamista-atlantista contro le repubbliche socialiste panarabe di Libia, Algeria, Siria; contro l’asse rivoluzionario sciita di Iran-Iraq-Hezbollah–Ansarullah; contro i governi anti-islamisti egiziano e tunisino. Così supportando l’imperialismo e i suoi ascari regionali: fratellanza musulmana, Hamas, primavere arabe, “rivoluzionari” siriani, egiziani, algerini, tunisini, cirenaici, wahhabiti, salafiti, petromonarchie, qaidisti, sinistra sionista, milizie curde filo-sioniste e filo-statunitensi, fino ai taqfriti e allo Stato islamico, ecc. Tutta una panoplia di organizzazioni settarie e integraliste supportate, in Italia, dal variegato zoo della sinistra-sinistra, trotskita, post-trotskista, pseudo-trotskista, condita con varie salse: parigina, londinese, buenosairese, newyorkese, berlinese, ma sempre coerentemente russofoba, sinofoba, anti-BRICS, anti-ALBA, anti-bolivariana, contro i governi socialdemocratici di Brasile, Bolivia, Argentina, Ecuador, contro Cuba, e ovviamente contro Siria baathista, Libia jamahiriyana, Iran, ecc. Il tutto giustificato con la lotta a “rosso-brunismo”, eurasiatismo o “geopoliticismo”. Uno sfoggio di neofraseologia adottata dal trotskistume su esempio del loro maestro in confusione semantica, l’agente della CIA George Orwell.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/twitpic-liberation.jpg?w=232&h=300 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/twitpic-liberation.jpg)Tornando a Parvus, egli promosse il viaggio di Lenin, e di parte dei vertici del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (POSDR) – Bolscevico, dalla Svizzera alla Russia post-zarista, dove dopo il febbraio 1917 si era insediato un governo massonico ispirato dalle centrali imperialiste anglo-statunitensi. Parvus, che in quanto socialdemocratico era russofobo, ma era anche un agente attivo dell’impero tedesco, comprese che per sottrarre la Russia dal fronte anti-Berlino, costituito dall’Intesa tra Londra, Parigi, Roma e Washington, doveva inviare qualcuno che avrebbe potuto contrastare l’influenza imperialista anglo-sassone a Mosca, rafforzatasi dopo la rivoluzione del febbraio 1917, quando fu insediato un governo di massoni legati alle logge di Londra e Parigi. Perciò Parvus contattò l’unico uomo che avrebbe potuto guidare una rivoluzione antimperialista in Russia, Lenin, a cui Parvus in seguito cercò di strappare delle concessioni dalla Russia sovietica, quale ricompensa per il suo aiuto alla Rivoluzione d’Ottobre; ma Lenin divenne duro d’orecchi, sapendo quale individuo infido e pericoloso fosse Parvus.
Parvus morì nel 1925, la sua eredità intellettuale, un’enorme archivio di studi e documenti politici internazionali e geografici, fu disperso, ma anche assai sfruttato, tra Unione Sovietica (il primogenito di Parvus era un impiegato del ministero degli Esteri sovietico), Germania nazista (dove probabilmente Himmler impiegò i testi e gli scritti di Parvus per cercare di distruggere gli Stati-nazione dell’Europa orientale e risuscitare l’impero panturanista, vecchia idea dei generali turchi della prima guerra mondiale, adottata per dare una copertura ideologica al loro imperialismo regionale, e probabilmente su ispirazione dei piani antirussi concepiti da Pravus medesimo) e NATO. I documenti nazisti caddero in mano agli statunitensi, ed assieme ai quadri dell’intelligence del Terzo Reich, costituirono la base delle operazioni di destabilizzazione contro l’Unione Sovietica (Baltico, Caucaso, Ucraina), il Comecon (ustascia, rivolta di Budapest, sovversione della DDR, Solidarnosch e altri “dissidenti”, quasi tutti di ascendenza fascista e integralista), la Repubblica Popolare di Cina (Xinjiang, Tibet), ecc. A tale gigantesca operazione di disinformazione e propaganda antisovietica, anticomunista, russofoba, sinofoba e quant’altro, si allineò la cosiddetta IV internazionale, ovvero il movimento trotskista, che nelle sue risoluzioni programmatiche ha sempre dichiarato apertamente, sotto la scusa della “liberazione dei popoli” e della “democrazia operaia”, lo smantellamento del Patto di Varsavia, del Comecon, della Jugoslavia, dell’Unione Sovietica, della Repubblica Popolare cinese (tacciata di sciovinismo grande-Han…); tutto ciò fin dal 1948, nel pieno della Guerra Fredda. I “trotskisti” invocavano la distruzione dell’unico blocco che si opponeva all’imperialismo atlantista; un fulgido esempio di disfattismo collaborazionista, vizio acquisito durante la seconda guerra mondiale, che sebbene sempre ammantato di fraseologie ultra-rivoluzionarie. Nel nome della lotta al “dominio burocratico”, nel caso dei Paesi socialisti, o al nazionalismo borghese, nel caso dei Paesi anti-coloniali, veniva adottato dalla IV Internazionale sempre e comunque il sostegno all’imperialismo, in ogni occasione: Afghanistan, Polonia, Jugoslavia, “eltsinismo”, Tien an Men, ecc.
Difatti, fino al 1989 bersaglio principale della propaganda rivoluzionaria “antiburocratica” fu il blocco sovietico e i suoi alleati. I “trotskisti” salutarono la rivolta a Berlino nel 1953, quella ungherese del 1956, nascondendone i tratti reazionari, ignorando od occultando il sabotaggio operato dalla NATO e dalle sue agenzie segrete, ed esaltandone un’inesistente anima “rivoluzionaria e socialista” e, come nel caso ungherese, arrivando ad inventarsi comitati operai rivoluzionari mai rintracciati a 25 anni dal collasso del blocco sovietico. L’avvento al potere del movimento sciovinista, settario, integralista ed atlantista Solidarnosch in Polonia, e di organizzazioni simili nel resto del Comecon, così come l’aggressione della CIA in Afghanistan, furono tutti salutati e celebrati dal variegato zoo “trostkista”. E quando il blocco sovietico collassò, nel 1989-1991, il movimento “trotskista” svelò la sua vera natura di raggruppamento settario e senza seguito. In effetti, dopo il crollo del “Muro di Berlino” avrebbe dovuto raccogliere qualche briciola, anche elettorale, per il suo “successo”, invece nulla, anzi; dopo che per quarant’anni la IV Internazionale aveva goduto di mezzi e risorse per poter stampare pubblicazioni anche a livello mondiale, organizzare convegni internazionali, inserire i suoi massimi dirigenti e intellettuali nelle accademie, università e nei più prestigiosi mass media occidentali, all’improvviso tutto ciò finì: il movimento si contrasse, si ridussero drasticamente pubblicazioni e stampa, scomparvero molte organizzazioni e i convegni internazionali si diradarono. La loro funzione era cessata, finita la Guerra Fredda, i “trotskisti” venivano riposti nell’armadio delle anticaglie dell’antisovietismo, pronti ad essere tirati fuori di nuovo, dai loro finanziatori atlantisti, al momento opportuno, come in Jugoslavia, Libia, Iran, Siria, Cina, Russia di nuovo, Venezuela, Argentina. Ogni volta allineati contro il governo bersaglio dell’aggressione imperialista. Sull’esempio del Manifesto, “giornale comunista”, che supporta sempre gli interventi della NATO nel modo infingardo che sa fare, promossero diverse campagne denigratorie contro i leader e i governi dei Paesi presi di mira dagli USA e dalla NATO: un esempio su tutti, la Serbia e Miloshevich, le guerre in Bosnia e il terrorismo dell’UCK in KosMet. Sempre operazioni di disinformazione e propaganda svoltesi con l’attiva collaborazione di figuri titolati. In Italia con i Dinucci, Calchi-Novati o Parlato, solo per il caso della ‘Primavera araba’. Il movimento trotskista ha sempre operato così, da un lato avanzava blande critiche al militarismo occidentale, ma dall’altra promuoveva campagne mediatiche militanti volte a danneggiare e colpire i Paesi bersaglio dell’intervento occidentale, dalla Jugoslavia di Miloshevich alla Cina di Deng, dal Brasile di Rousseff alla Russia di Putin, o per giustificare il rovesciamento e l’assassinio di leader antimperialisti: Najibullah in Afghanistan, Gheddafi in Libia, Assad in Siria, Janukovich in Ucraina, Kirchner in Argentina.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/arab-spring1.png?w=284&h=300 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/arab-spring1.png)Come già indicato, tutto ciò non è casuale, il movimento trotskista ha seguito e segue il programma di Parvus, la distruzione dell’URSS fino al 1989; la distruzione dei Paesi antimperialisti negli anni ’90-2000′ e, dalla nascita dei BRICS e del blocco eurasiatista, il movimento “trotskista” ha ripreso gli scritti di Parvus per allinearsi alla NATO e seguirla passo dopo passo nelle sue avventure, affiancando il neo-ottomansimo turco contro Libia, Iran e Siria, e il neonazismo di Gladio a Kiev, in Ucraina, contro i russofoni e i patrioti antifascisti ucraini; tutto ciò riprende il cammino parvusiano volto a distruggere la Federazione russa. Non è un caso, quindi, che i vari santoni e guru del “trotskismo” italiano: Moscato, Ricci, Massari, Ferrando, Ferrero, Ferrario, Grisolia, ilManifesto, Pasquinelli, Salucci, Falcemartello e tutti gli altri pagliacci di tale miserabile circo di piattole e zecche, nonostante l’autopromozione della propria fantasmatica purezza “rivoluzionaria proletaria”, si affianchino sempre e comunque ai settari islamisti in Medio Oriente e Nord Africa, ai neonazisti in Europa orientale e alle oligarchie compradores in America Latina. Tutto ciò viene coperto dalla suddetta fraseologia pseudo-rivoluzionaria, e quando scoperto, giustificato con frasi inani sulla lotta al “rosso-brunismo”, al “geopoliticismo”, alla “subordinazione a burocrazie e regimi nazionalisti borghesi” (il cosiddetto “campismo”) ed altro mefitico blabla vario e avariato.
Il DNA dei “trotskisti” non è stato scritto da Trotzkij, ma da Parvus, il cui spettro appesta il mondo tramite questi suoi malvagi spiritisti suoi evocatori.https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/siria.jpg?w=630 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/siria.jpg)Riferimenti:
Dai processi di Mosca alla caduta di Krusciov, a cura di Livio Maitan, Bandiera Rossa, 1965
Il grande Parvus, Pietro A. Zveteremich, Garzanti, 1988
Karl Marx. Una vita, Francis Wheen, Isbn, 2010
Manoscritti sulla questione polacca (1863-1864), Karl Marx, La Nuova Italia, 1999
https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/arab-sprong-650x317.gif?w=945&h=461 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/04/arab-sprong-650x317.gif)
fonte: https://aurorasito.wordpress.com/2015/04/10/allestrema-sinistra-di-gladio-i-cosiddetti-trotskisti/

LupoSciolto°
31-01-17, 19:06
La CIA ed il trotskismo in Siria e VenezuelaStefano Zecchinelli (http://www.linterferenza.info/author/stefano-zecchinelli/) • 9 ottobre 2015 • 0 Commenti (http://www.linterferenza.info/contributi/la-cia-ed-il-trotskismo-in-siria-e-venezuela/#respond)https://scontent-frt3-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xpt1/v/t34.0-12/12081570_10206853307303978_2132222493_n.jpg?oh=c11 96977b895994635a9e9b227f04dfc&oe=5618648A
L’intervento russo in Siria ha scatenato, com’era prevedibile, la reazione, di certo isterica, di alcuni gruppi che ideologicamente fanno riferimento all’area marxista o almeno lo pretendono, senza averne però i requisiti. Uno di questi, in Italia, è il Partito dell’alternativa comunista, organizzazione trotskista, referente della Lega Internazionale dei lavoratori ( LIT ). Per capire, oggi giorno, il ruolo strumentale ed ambiguo del settarismo politico è bene soffermarci – ovviamente citando opportune documentazioni – sulle posizioni politiche di questi Partiti.
I trotskisti a rimorchio dell’imperialismo nord-americano in Siria
Il giorno 5 ottobre 2015, nel sito ufficiale del Pdac, viene pubblicata la traduzione di un comunicato firmato ‘’Juan Parodi’’, dirigente trotskista spagnolo, in cui si afferma ‘’La Russia lancia questa offensiva per sostenere la dittatura di Assad, che sta ricevendo anche l’appoggio di truppe di Hezbollah’’. 1
I marxisti, una volta, disponendo di un coerente e solido metodo d’analisi, riuscivano a mettere a nudo l’ipocrisia della propaganda capitalista individuando e svelando la fallacia delle tesi sostenute dall’avversario di classe.
Anche Obama – e insieme a lui il senatore di estrema destra McCain – ritiene che Putin stia bombardando i ‘’ribelli’’, con una sola differenza: Obama e il guerrafondaio McCain specificano dicendo ‘’i ribelli da noi addestrati’’. Il comunicato ( decisamente delirante ) continua in questo modo ‘’La dittatura di Assad sta cercando di annegare col sangue e col fuoco, al costo di decine di migliaia di morti e la distruzione del Paese, la rivoluzione scoppiata nel 2011 e che esige la democrazia, la libertà e la giustizia sociale’’.
Un vero delirio ideologico: quella che qui viene chiamata ‘’rivoluzione’’ è soltanto l’ennesimo tentativo dell’imperialismo americano di eliminare uno Stato sovrano che si colloca al di fuori della sua sfera d’influenza economica e politica.
Il caso della LIT ( su cui poi tornerò ) non è isolato. Nell’Esercito Libero Siriano ( i ‘’ribelli’ moderati” armati dalla CIA ) combatte una fazione ‘’marxista’’ chiamata Brigata Lev Sedov. Il giorno 19 agosto 2012 la cellula trotskista Democracia Obrera traduce un suo comunicato in inglese. Leggiamo: “Despite and against the enormous fence and the slanders against the revolutionary Syrian masses, the Syrian exploited keep resisting heroically against the murderous troops of Al-Assad, fully armed by Putin and Hu Jintao, the biggest agents of imperialism. In the mean time, NSC, the former generals of Al-Assad of the Free Syrian Army and all imperialist powers conspire against the working class and exploited from Syria, waiting that Al-Assad do the “dirty work” of everyone, ends massacring the rebel masses” 2. Secondo questi signori Putin e Hu Jintao sarebbero i ‘’principali agenti dell’imperialismo’’ che attentano – aiutati dagli Hezbollah – alla rivolta delle ‘’calunniate’’ e ‘’represse’’ masse siriane. La visione del conflitto ( sarebbe meglio dire dell’aggressione ) che qui emerge è certamente tutta ideologica; per questo motivo, da un punto di vista giornalistico, voglio cercare di comprendere fino a che punto il processo degenerativo del trotskismo si è spinto in avanti. Quali organizzazioni condividono queste tesi prive di ogni fondamento ?
Il gruppo Democracia Obrera appartiene alla Fracción Leninista Trotskista Internacional la quale è attiva in America Latina e promuove la ‘’lotta armata’’ contro le dittature ‘’castrochaviste’’. L’altra organizzazione trotskista è l’International Socialist League, fondata dall’israeliano Yossi Schwartz: questa organizzazione ha la particolarità di fare politica – nel linguaggio trotskista si chiama ‘’entrismo’’ – all’interno del sionista Partito laburista israeliano. Niente male per dei pretesi marxisti, vero? Si può essere ‘’rivoluzionari’’ e nello stesso tempo appoggiare la colonizzazione della Palestina? La domanda trova, da se, naturale risposta.
Tornando alla LIT, il Partito socialista dos trabalhadores unificato ( brasiliano ), principale partito facente riferimento a tale organizzazione, ha addirittura invitato, in tour sudamericani, esponenti dell’ELS mescolando le bandiere rosse con quelle della Siria coloniale. In un articolo datato 22 giugno 2013 leggiamo: ‘’Não é por acaso que eles recebam mais armas e apoio que os setores laicos, como o ELS, que combate com muito mais dificuldades para se abastecer’’ 3. Che dire ? Concordando con gli esponenti delle classi dirigenti imperialistiche statunitense ed israeliana, il PSTU vorrebbe armare l’ELS definita, nonostante la presenza di Al Qaeda e del Fronte Al Nusra, come il ‘’settore laico’’ dell’opposizione.
Queste posizioni scellerate della LIT non potevano sfuggire ai settori trotskisti più coerenti i quali, indignati, hanno ricordato l’opportunismo di questa organizzazione. La Lega comunista internazionalista ( ex Tendenza Spartachista Internazionalista ) rammentò come già nel 1980 la LIT ‘’si schierò a fianco dei mujaheddin islamici afgani, finanziati e armati dalla più grande operazione della storia della Cia per combattere contro l’Armata rossa sovietica e il governo afgano del Pdpa, “colpevole” di aver introdotto modeste leggi liberali che consentivano l’accesso delle donne all’istruzione e riducevano il prezzo delle mogli’’. 4
Facciamo, un altro, passo indietro: andiamo in Venezuela. Cosa combinò la LIT nel 2007 ?
Trotskismo contro chavismo ?
Nel 2007, di fronte al tentativo di riforma costituzionale indetta dal progressista Hugo Chavez, al padronato venezuelano si unì “qualche ex militante di sinistra (alcuni dei quali erano stati dei guerriglieri 40 anni fa)’, ed ancora “ex maoisti del gruppo di Bandiera Rossa e alcuni trotskisti, leader sindacali e sette”. James Petras denunciò che ‘I trotskisti sono riusciti a ottenere la divisione di alcuni settori sindacali con la loro logorrea pseudomarxista su Chávez, il bonapartista e le sue inclinazioni capitaliste e imperialiste, hanno sobillato studenti formati negli Stati Uniti e hanno condiviso la piattaforma del NO con i capi sindacali della CTV finanziati dalla CIA’. 5
Tempo dopo, approfondendo il suo lavoro di controinformazione, Petras viene a sapere che:
El PSTU sigue con sus evasiones –pretendiendo que no existen documentos oficiales- del gobierno de EE.UU. que canalizó 8 millones de dólares a los estudiantes ‘en particular para entrenar e indoctrinarlos con 230.000 dólares en los Estados Unidos con los mismos textos y símbolos que usaran en las contra reformas de “colores” en Serbia, Ucrania, Georgia es deshonesto. Si o no apoyaran los estudiantes financiados por los EE.UU.
Respuesta de James Petras al PSTU de Brasil - Por: James Petras (http://www.aporrea.org/ideologia/a47292.html)
Che altro dire ? Si tratta semplicemente della prova ufficiale – canalizó 8 millones de dólares a los estudiantes ‘en particular para entrenar e indoctrinarlos con 230.000 dólares – della collusione di alcuni settori trotskisti con la CIA. Mi dispiace ma non posso usare altri termini, dal momento che mi sto attenendo in modo rigoroso ai fatti.
Petras ha avuto una lunga militanza trotskista: conobbe il rivoluzionario argentino ( ed ammiratore di Leon Trotsky ) Mario Roberto Santucho e fu amico personale della trotskoguevarista cubana ( altro che dittatura castrochavista ) Celia Hart. Chi meglio di lui può denunciare il falso trotskismo al servizio della CIA ?


Partito di Alternativa Comunista - Progetto Comunista - Lega Internazionale dei Lavoratori - LIT - No ai bombardamenti russi in Siria! (http://www.alternativacomunista.it/content/view/2212/1/)
Democracia Obrera (http://www.democraciaobrera.org/pag_ingles/la_revolucion_siria_al_dia/corresp_siria_call_19082012.html)
Envolver a revolução síria com solidariedade ativa! | PSTU | Partido Socialista dos Trabalhadores Unificado (http://www.pstu.org.br/node/19738)
I fantocci della Nato al potere in Libia (http://www.icl-fi.org/print/italiano/spo/75/libia.html)

FONTE: La CIA ed il trotskismo in Siria e Venezuela - l'interferenza (http://www.linterferenza.info/contributi/la-cia-ed-il-trotskismo-in-siria-e-venezuela/)
http://www.senzasoste.it/le-nostre-traduzioni/il-referendum-venezuelano-analisi-ed-epilogo

LupoSciolto°
31-01-17, 19:14
Rosa Luxemburg Stiftung: l’alleanza tra sinistra e NATO contro la RussiaLUGLIO 8, 2016 1 COMMENTO (https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/08/lalleanza-tra-sinistra-e-nato-contro-la-russia/#comments)

La Fondazione Rosa Luxemburg e la ‘nuova sinistra’ ucraina spianano la via della NATO contro la Russia
Susann Witt-Stahl e Denis Koval, Junge Welt (https://www.jungewelt.de/2016/06-25/012.php), 25 giugno 2016 – New Cold War (https://newcoldwar.org/the-rosa-luxembourg-foundation-and-its-alliance-with-ukrainian-leftists-supporting-a-pro-nato-course-against-russia/)https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/rls.jpg?w=300&h=202La Rosa Luxemburg Foundation affiliata a Die Linke (partito di sinistra) vuole andare sul sicuro. Non cerca la tradizionale storica sinistra filo-sovietica o marxista, piuttosto promuove una “nuova sinistra”. La fondazione prende il nome dall’icona mondiale dei movimenti anticapitalisti la cui identità è legata alle idee comuniste e antimperialiste. Ma i membri della dirigenza della Fondazione raccomandano la convergenza con l”imperialismo liberale’ dell’egemone globale, gli Stati Uniti. Comprensibilmente, ciò richiede una certa flessibilità politica. Le forze progressiste non si dovrebbero porre da un lato o l’altro nella competizione delle potenze imperialiste, dice la pagina Facebook della Rosa Luxemburg Stiftung Ucraina. Chiede che la “sinistra indipendente” si distanzi dal blocco NATO-UE da un lato, e dalla Russia dall’altro. Tale programma non è seguito dalla Rosa Luxemburg Foundation (RLF) con i partner ucraini. Non si parla mai esplicitamente contro l’espansione accelerata delle potenze occidentali ai confini della Federazione russa. Invece, si avverte sempre sullo “sciovinismo grande russo” denunciando l’ex-Unione Sovietica e la sinistra antimperialista. In Ucraina, la Fondazione collabora principalmente con il gruppetto dell”opposizione di sinistra’ (da non confondere con il fronte politico dallo stesso nome, in cui partecipa il partito comunista ucraino). Nell’aprile 2014, l’opposizione di sinistra (LO), insieme al sindacato “indipendente” ‘Zashist Prazi’ (Difesa del Lavoro) di Oleg Vernik si fuse nel ‘movimento sociale’. Lo scopo era creare un’alleanza (finora senza successo), una versione ucraina di Syriza. Uno dei fondatori di ‘LO’ è Zakhar Popovich, che nel 2003 insieme a Oleg Vernik fu espulso dal Comitato per l’Internazionale dei Lavoratori trotskista (riportata da Junge Welt) a causa delle frodi che perpetrarono (https://aurorasito.wordpress.com/2015/02/26/majdan-e-la-storia-infinita-di-una-frode-ucraina/). Avevano raccolto donazioni per inesistenti organizzazioni di sinistra ucraine. Secondo la propria descrizione, LO è per una politica di pace, oltre la “polarizzazione nazionalista” delle forze pro-ucraine e filo-russe. Ma non osa criticare gli ultranazionalisti ucraini. LO ha apertamente sostenuto l’assalto di euromajdan. Zakhar Popovich e il suo compare Vitalij Dudin, avvocato del Centro di Kiev per la ricerca sociale e del lavoro, sono anche partner di RLF e marciarono in Piazza Maidan con una bandiera rossa dell’UE a fianco dell’ultra-destra. LO inoltre ha accolto con favore la sezione politica dell’accordo di associazione con l’UE, comprendente clausole che prevedono la cooperazione militare dell’Ucraina con l’occidente. Di conseguenza, LO non ha nulla a che fare con l'”opposizione”. Nel marzo 2014, Zakhar Popovich definì il governo golpista di Jatsenjuk “legittimo” e fece appello “a tutti i governi del mondo e alla Russia a riconoscerlo“, annunciando che il suo sostegno era solo “pratico”, non politico, a causa dei numerosi seguaci del partito goebbelsiano Svoboda al governo. La pretesa di LO di porre fine alla guerra civile in Ucraina orientale è espressa dal fatto che nel 2014, Fjodor Ustinov, membro del comitato organizzatore, si unì volontario al ‘battaglione’ estremista ucraino ‘Shachtarsk‘, per partecipare alla “spedizione punitiva” contro gli insorti delle repubbliche popolari del Donbas. La “risposta antimperialista statunitense” all'”aggressione imperialista della Russia” doveva essere rafforzata. Così Ustinov fece capire quale “bilanciamento va fatto verso i due “campi imperialisti” rivali.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/11001816.jpg?w=300&h=300La LO è non solo pienamente nel campo pro-NATO, ma sguazza nel pantano di destra. Il ‘movimento sociale’, secondo LO e Zachist Prazi, è un’organizzazione di “resistenza autonoma che non ha solo compagni”. A Odessa tenne una manifestazione congiunta con i fascisti organizzando marce commemorative per l’esercito insurrezionale ucraino (UPA) di Stepan Bandera, che commise massacri durante la seconda guerra mondiale (in particolare contro la popolazione polacca) e collaborò con la Germania nazista. Il membro e co-organizzatore di LO Andrej Ishenko fu fino al 2004 presidente della cellula di Odessa dell’Assemblea nazionale ucraina – Autodifesa popolare ucraina (UNA-UNSO), partito fascista e organizzazione centrale di Settore destro. I paramilitari di UNA-UNSO contribuirono nel 2004 alla ‘rivoluzione arancione’ del famoso atlantista Viktor Jushenko, diventato presidente dell’Ucraina nel 2005. Forse Andrej Ishenko è ormai un ‘ex’-neonazista? Quasi. Fino ad oggi accoglie ancora i suoi ex-camerati da “amici”. “Non mi vergogno della mia appartenenza a questa organizzazione. Siamo stati in prima linea nella lotta del popolo ucraino per i diritti e le lotte sociali degli anni ’90“, ha detto Ishenko nel 2014, parlando del suo passato non passato. Per Andrej Ishenko, passare da Settore destro alla “sinistra” è sufficiente per RLF, a quanto pare, che lo presenta nelle sue pagine come “attivista di sinistra”. Inoltre, per ripulire ‘resistenza autonoma’ pro-Majdan, Nelia Vakhovska, coordinatrice dei progetti della RLF in Ucraina, e Ivo Georgiev, dal Centro per il dialogo internazionale e la cooperazione della RLF, chiamano ‘resistenza autonoma’ “movimento di cittadini” in un post dal titolo ‘La vita degli attivisti di sinistra in Ucraina è pericolosa’. La pagina facebook (https://www.facebook.com/rosalux.ukraine/posts/1680170645562436)della RLF ha collegamenti ai siti dei neo-nazisti banderisti (e dove compaiono articoli della fondazione sorosiana Open Democracy. NdT.).
Anche se LO ha massimo due dozzine di aderenti, conferenze e altri eventi di LO sono promossi dalla RLF e le sue posizioni sono acriticamente diffuse. Questo vale anche per altre strutture dalla ‘nuova sinistra’ ucraina; per esempio la rivista Prostory dell”Unione autonoma dei lavoratori’. I membri di ULA regolarmente si mobilitano contro i “fascisti pro-Putin” (termine per gli oppositori a Majdan) e credono che “non ci sia alternativa” all'”operazione antiterrorismo” nel Donbas. La legge sulla ‘de-comunistizzazione’ e altre misure repressive contro i comunisti ucraini, hanno aperto spazi a ciò quello che alcuni critici chiamano “falsa sinistra” ucraina. Il fatto che tale sinistra detenga il monopolio dei fondi della Fondazione Rosa Luxemburg viene messa a tacere. La ‘nuova sinistra’ è usata per fa passare l’alleanza delle potenze occidentali coi fascisti in Ucraina. Approvano la cooperazione con la NATO e i neocon occidentali dell’élite economica ucraina, avutasi a Maidan, e approvano una nuova escalation contro la Russia.Precedente: “La pace è guerra”
https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/una-unso.jpg?w=213&h=300La Fondazione Rosa Luxemburg fu coinvolta nella creazione della ‘sinistra’ pro-Majdan. Nell’aprile 2014, per esempio, promosse la conferenza ‘Sinistra e Majdan’ organizzata dai partner ucraini. Il convegno fu anche il congresso di fondazione del ‘movimento sociale’, avviato prevalentemente dall’opposizione di sinistra. I risultati di un sondaggio furono presentati alla conferenza, secondo cui il 93 per cento degli attivisti di Majdan si presentava “apolitica” e solo il 7 per cento (anche i socialisti) organizzato politicamente. Di conseguenza, la percentuale di fascisti e altri radicali di destra a Majdan fu detto essere molto bassa.
Nel dicembre 2015, la Fondazione Rosa Luxemburg supportò la conferenza ‘Aspetti della copertura mediatica del conflitto militare’ organizzata dal Centro per la ricerca sociale e del lavoro, con esperti “che riferivano dalla zona ATO” (‘Operazione antiterrorismo’ è il nome ufficiale del governo di Kiev all’offensiva dell’esercito in Ucraina orientale). Come indicato dall’annuncio della manifestazione, tra i partecipanti vi era Yana Salakhova della ‘Fondazione Rinascimento’ di George Soros e Igor Burdyga, giornalista, membro di LO e militante di automajdan che crede che gli incendiari di Odessa del 2 maggio 2014 fossero “patrioti”, mentre le proteste dei parenti della vittime erano”ucrainofobiche”. RLF sostiene anche i progetti del Visual Culture Research Center di Kiev. Ad esempio, nel 2014 inscenò una serie di mostre dal nome ‘La pace è guerra’ diffondendo propaganda pro-Majdan che incoraggiava lo spettatore a capire che la militarizzazione della società ucraina è “conseguenza dell’aggressione russa dal marzo 2014“. La Fondazione promuove simili artisti nazionalisti, come Sergej Zhadan, che secondo RLF è uno “scrittore di sinistra”, ma che parteciperà al ‘Banderstad Festival’, grande raduno dei fascisti ucraini che si avrà nell’agosto 2016.
https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/euroleftmaidan.jpg?w=630&h=420La bandiera della nuova sinistra ucraina è la versione rossa della bandiera dell’Unione europea

“Nuove visioni” dell’Ucraina rientra nella sinistra pro-Maidan della Fondazione Rosa Luxemburg
Susann Witt-Stahl, Junge Welt (https://www.jungewelt.de/2016/06-25/013.php), 25 giugno 2016Il progetto coordinato dalla Fondazione Rosa Luxemburg in Ucraina sostiene la “vera rivoluzione” contro il comunismo.https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/nelia-vakhovska.jpg?w=300&h=300Nelia Vakhovska è giornalista, traduttrice e per molti anni ha lavorato a Kiev per la Rosa Luxemburg Foundation tedesca. La 36enne ucraina è vicina al gruppetto ‘opposizione di sinistra’ (di origine trotskista) ed è sostenitrice di euromajdan (che chiama “vera e propria rivoluzione”) e del centro di ricerca “Nuove visioni”. “La destra ucraina non presenta alcun pericolo reale per il governo fondamentalmente liberale di Kiev“, ha detto alla tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Rosa Luxemburg (RLF) a Berlino nel marzo 2014, descrivendo il primo governo del primo ministro Arsenij Jatsenjuk, che sappiamo costituito esclusivamente da destra moderata ed estrema, compreso il partito Svoboda. Vakhovska non nega la violenza della destra in Ucraina, ma produce la propria interpretazione celebrando banderisti ed altri movimenti fascisti ucraini. “I seguaci di Stepan Bandera sono un’invenzione della propaganda di Putin“, dice Vakhovska. La sua tesi dovrebbe riscaldare i cuori di tutti i sostenitori della linea dura anti-russa nel partenariato parlamentare di sinistra tra Verdi e SPD (socialdemocratici) in Germania. Ma ogni socialista dovrebbe esserne inorridito. A quanto pare, Vakhovska trascura le centinaia di uniformi e bandiere dell’esercito ucraino di Bandera della seconda guerra mondiale presenti alle proteste Majdan così come il ritratto alto cinque metri del vecchio-nuovo eroe nazionale vicino al grande palco di Majdan, nel centro di Kiev. Vakhovska esprime anche una visione molto specifica della storia dell’Ucraina repubblica ex-sovietica. “Il concetto di sinistra è naturalmente screditato a causa del passato sovietico e della situazione post-coloniale di oggi“, dice. Questo punto di vista non fu contestato alla manifestazione di Berlino. Non c’era “una controvisione” all’evento. La RLF non ha idee marxiste antimperialiste ed altre che darebbero pluralità di opinione nelle sue pagine ed eventi. Non ci sono sfumature, quando Vakhovska conclude sui comunisti ucraini partecipi al movimento anti-Majdan e i cui attivisti sono stati costretti all’esilio dai nuovi governanti. Questi comunisti sono dovuti fuggire o sono stati imprigionati. I violenti scontri tra sostenitori euromaidan e loro oppositori (tra cui l’organizzazione marxista Borotba) a Kharkov e Odessa hanno creato il “punto di non ritorno”. Ma Vakhovska nei suoi scritti per la RLF non incolpa i fascisti, che hanno bruciato il palazzo dei sindacati ad Odessa il 2 maggio 2014, uccidendo 48 persone, tra cui un membro di Borotba. Al contrario, Vakhovska presenta una contro-spiegazione della “nuova sinistra” sugli eventi, insieme al partner della RLF, la Visual Culture Research Center, chiedendo di escludere Borotba perché presumibilmente “sostiene il passato sovietico autoritario”. Ma Vakhovska non dice che, insieme alla sua rivista Prostory, è coinvolta nella campagna contro i marxisti.https://aurorasito.files.wordpress.com/2016/07/d181d0bcd0bed0bbd0bed181d0bad0b8d0bfd0bdd0b8d0b9_d 0bcd0b0d180d188_d0bad0b8d197d0b2_1-01-2015_1.jpg?w=630&h=420Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora (http://sitoaurora.altervista.org/home.html)

FONTE: https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/08/lalleanza-tra-sinistra-e-nato-contro-la-russia/

LupoSciolto°
31-01-17, 19:25
Ovviamente in Venezuela, esiste un'opposizione trotskista a Chavez. Opposizione guidata da un certo Orlando Chirino.

https://es.wikipedia.org/wiki/Partido_Socialismo_y_Libertad

Senza dignità questi ultra-sinistri!

Kavalerists
31-01-17, 19:51
Senza dignità questi ultra-sinistri!
Questi merdosi sono parenti stretti degli stessi rosapallido liberali ed ecofemministi, merdosi e venduti, che vengono poi a farti l'inquisizione e a lanciare anatemi, se uno dice, dati storici alla mano, che gli Strasser erano la sinistra socialista della NSDAP, ed erano tutt'altra cosa rispetto ad Hitler.

LupoSciolto°
31-01-17, 20:10
Questi merdosi sono parenti stretti degli stessi rosapallido liberali ed ecofemministi, merdosi e venduti, che vengono poi a farti l'inquisizione e a lanciare anatemi, se uno dice, dati storici alla mano, che gli Strasser erano la sinistra socialista della NSDAP, ed erano tutt'altra cosa rispetto ad Hitler.

Ma infatti spesso si mischiano tra loro. Basti pensare a SIONistra Critica/SIONistra anticapitalista che promuove l'ecofemminismo, l'ecosocialismo e forme di autonomia. Utili idioti, nient'altro.

LupoSciolto°
03-02-17, 22:01
Un’alleanza arancio-bruna? (https://aurorasito.wordpress.com/2014/01/31/unalleanza-arancio-bruno/)

GENNAIO 31, 2014

Alexandre Latsa RIA Novosti (http://fr.ria.ru/blogs/20140131/200353543.html) 31/01/2014
https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/01/slide_334279_3346489_free.jpg?w=630&h=402 (https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/01/slide_334279_3346489_free.jpg)Quasi due anni fa scrissi un articolo che tentava di spiegare la nascita quasi inevitabile di un nuovo movimento politico in Russia, una sorta di sincretismo tra la versione moderata e occidentalizzata del liberalismo degli anni ’90 e la versione 2.0 del nazionalismo moderato russo, versione meno imperiale ma nazionale, sul modello europeo. Tale nuovo movimento politico in Russia ha sostituito il preistorico e classico nazionalismo imperiale e anche le correnti ultraliberali senza fede e morale degli anni ’90, creando una nuova ideologia, indicata come nazional-liberale o nazional-democratica. L’attuale realtà socio-politica emersa soprattutto a Mosca e San Pietroburgo in occasione delle grandi manifestazioni di fine 2011, a seguito delle elezioni nazionali che i manifestanti ritenevano truccate e sleale. Tale ideologia è oggi molto popolare tra i giovani russi delle città moderne che desiderano identificarsi culturalmente, moralmente e politicamente con l’Europa occidentale e l’occidente in generale. Qualificando soprattutto, a torto o a ragione, “classe creativa” tale parte dell’opinione pubblica, più o meno l’equivalente russo della borghesia improduttiva (bobo) francese (in Italia, ceto medio semicolto). Tuttavia, i tentativi di entrare in politica di tale movimento creativo nazionale e liberale, finora sono falliti. I protagonisti di tale movimento non hanno saputo superare la prova delle elezioni che hanno affrontato.
Pensiamo bene all’assai brevemente pubblicizzata ambientalista Evgenija Chirikova di Khimki (di cui non parla più nessuno dalla sconfitta alle elezioni) o di Aleksej Navalnij, che ancora una volta ha fallito nel tentativo di essere eletto sindaco di Mosca. A parte la mancanza di idee e programmi politici veri e propri, una delle principali ragioni del fallimento elettorale è il fatto che questa nuova borghesia occidentalizzante sia relativamente libertaria, soprattutto progressista. Aleksej Navalnij per esempio è a favore del Gay Pride a Mosca e tutte le sfaccettature della classe creativa sono apertamente a favore delle Pussy-Riot, con cui l’occidente è più che compiacente. Resta inteso che le varie azioni delle Pussy Riot, anarchici di estrema sinistra, si adattano molto bene a tale contesto libertario e trasgressivo, diretto contro un ordine religioso e morale simboleggiato dalla figura paternalistica dell’attuale presidente russo. L’oligarca Khodorkovskij, vi sorprenderà, può anch’egli essere incluso in tale lista, perché ora che è libero resta il beniamino economico dell’occidente (http://alexandrelatsa.ru/2013/12/quy-a-t-il-derriere-laffaire-khodorkovski/). Eppure alcune idee dell’ex-oligarca sono sorprendenti, come questo articolo dimostra (http://www.courrierinternational.com/article/2014/01/02/mikhail-khodorkovski-n-est-pas-un-saint), dicendo che il tizio ora sarebbe favorevole “allo Stato-nazione alla tedesca” e indirettamente a un “nazionalismo” che non sia “sciovinismo”. Ancora più sorprendente, le Pussy Riot riaffermano di voler rovesciare Putin e vedono molto bene l’ex-oligarca Khodorkovskij come presidente, che le ha sostenuto dalla sua cella in Karelia. Leggendo queste righe, ci si può chiedere quale misterioso legame possa esserci tra un gruppo di giovani anarchici di estrema sinistra e un oligarca che ha cercato di distruggere la Russia vendendone le risorse energetiche (acquisite illegalmente) al principale concorrente politico e storico del proprio Paese: gli Stati Uniti d’America.
In Russia, tali correnti di pensiero occidentali, sia nazionaliste che liberal-libertarie, furono un tempo di sinistra (tutte vicine al Partito comunista), poi liberali (Navalnij era di Jabloko e vicino a Marija Gajdar del movimento “Noi”), si sono ora convertite al nazionalismo nella variante filo-occidentale, plausibilmente anche per ragioni elettorali. I loro leader si pretendono i nuovi responsabili della sgangherata corrente politica post-sovietica emersa in Europa orientale nei primi anni 2000 dalle strade di Belgrado. Nel 2000, migliaia di serbi infatti dimostrarono contro un presidente che ritenevano, senza dubbio a torto, responsabile della tragica situazione in cui il Paese si trovava dopo un decennio di guerra, blocco internazionale, pressione dei media e 78 giorni di bombardamenti della NATO. Tra di loro molti giovani nazionalisti che volevano por termine a un regime che definivano “corrotto e criptocomunista“. Nel 2003 in Georgia, come nel 2004 e nel 2005 in Ucraina, accadde la stessa cosa: una parte dei giovani scese in piazza per uscire dall’inerzia politica russa/post-sovietica mostrando il desiderio per un futuro migliore nello spazio euro-atlantico che ancora faceva sognare all’epoca. Tutto ciò prese il nome di corrente ‘arancione’, che sostiene i Paesi interessati all’indipendenza nazionale, contro la Russia ma per integrarli nelle nuove strutture sovranazionali come NATO e UE, dritto verso l’occidente. Tale tendenza beneficia anche del supporto logistico, politico, mediatico, finanziario e morale del gigantesco sistema USA-centrici.
Un decennio dopo, mentre la Serbia è la più avanzata nel processo d’integrazione ed è alle porte dell’Unione Europea, tali movimenti patriottici serbi si oppongono e sono in prima linea nella lotta contro i loro governi europeisti, contro l’ingresso del Paese nell’Unione europea e contro le leggi libertarie che tutto ciò comporta. Tale tipo di movimento non si trova solo in Russia o Serbia, si vede oggi in Ucraina condurre violente manifestazioni, nei giorni scorsi, contro la via russa dell’Ucraina, in parte fomentate da gruppi nazionalisti radicali (si è parlato di “rivoluzione bruna”) pronti al compromesso con Bruxelles e ostili a Mosca. Anche in tale caso, la presenza di manifestanti antisistema di estrema sinistra non sembra un problema; una combinazione di circostanze che può sembrare sorprendente, ma non molto. Una recente indagine ha provato che l’ideologia delle Femen nacque prossima ai movimenti neo-nazisti ucraini e che il gruppo ha goduto a lungo del sostegno diretto di alcuni leader di estrema destra. Così le Femen, nazionaliste in Ucraina ma contro il Fronte Nazionale, i cattolici e l’ordine morale in Francia, hanno capito chiaramente ciò che viene tollerato ed è di moda, così come ciò che non lo è, a seconda del luogo in cui si trovano. E’ un dato di fatto: l’UE mostra tolleranza totale verso i movimenti nazionalisti radicali quando vengono usati per rovesciare i regimi ostili alla NATO. Ma Bruxelles non tollera la presenza di gruppi nazionalisti nell’Unione europea. In tale zona, un osservatore lucido avrà notato in particolare il doppio standard tra il trattamento di Alba Dorata in Grecia e quello di Svoboda in Ucraina, per esempio.
I movimenti di protesta radicali sono di fatto gli alleati del 21° secolo dell’espansionismo occidentale nel battere gli avversari in Europa orientale, come lo furono alla fine del 20° secolo i movimenti islamici nell’Asia centrale, consentendogli di battere l’URSS? Per Xavier Moreau è proprio così, dato che “in politica estera, l’Unione europea non fa che registrare le decisioni prese da Washington e Berlino. Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti sa bene che le leve che di solito usa (media, partiti liberal-democratici, minoranze sociali o sessuali…) non sono adeguatamente controllate o politicamente influenti per poter sovvertire l’Ucraina. La soluzione è lanciare una campagna di destabilizzazione di tipo rivoluzionario e questo può essere fatto solo utilizzando uno dei quattro pilastri tradizionali dell’influenza statunitense (trotskismo, fascismo, islamismo e criminalità organizzata). Il risultato più favorevole ai rivoluzionari sarebbe la creazione di un “governo fascista di transizione”, sul modello di ciò che fu fatto in Croazia, dove un governo socialdemocratico prese il posto dell’ultra-nazionalista Franco Tudjman, e consegnò il Paese a UE e NATO.“Le opinioni espresse in questo articolo non coincidono necessariamente con quelle di RIA Novosti.
Alexandre Latsa è una giornalista francese che vive in Russia e dirige il sito Dissonance volto a dare una “visione diversa della Russia.”Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora (http://sitoaurora.altervista.org/home.htm)

FONTE: https://aurorasito.wordpress.com/2014/1/

LupoSciolto°
03-02-17, 22:02
Articolo un po' datato ma pur sempre illuminante.

Jerome
04-02-17, 12:32
Questi merdosi sono parenti stretti degli stessi rosapallido liberali ed ecofemministi, merdosi e venduti, che vengono poi a farti l'inquisizione e a lanciare anatemi, se uno dice, dati storici alla mano, che gli Strasser erano la sinistra socialista della NSDAP, ed erano tutt'altra cosa rispetto ad Hitler.

comunque non penso che non si riconoscessero nel Mein Kampf, in fondo appoggiarono il fuhrer fino al 1934.

Jerome
04-02-17, 12:34
Uno sfoggio di neofraseologia adottata dal trotskistume su esempio del loro maestro in confusione semantica, l’agente della CIA George Orwell.


Orwell non era agente della cia


Resta inteso che le varie azioni delle Pussy Riot, anarchici di estrema sinistra, si adattano molto bene a tale contesto libertario e trasgressivo, diretto contro un ordine religioso e morale simboleggiato dalla figura paternalistica dell’attuale presidente russo.


Il che, per me, non è male per nulla

LupoSciolto°
04-02-17, 16:27
Uno sfoggio di neofraseologia adottata dal trotskistume su esempio del loro maestro in confusione semantica, l’agente della CIA George Orwell.


Orwell non era agente della cia

L'utente Red Shadow, comunista valido e molto preparato, pubblicò alcuni link riguardanti i contatti tra Orwell e gruppi anti-comunisti. Non so se si può parlare di OSS-CIA ma, a quanto pare, il nostro non vedeva di buon occhio i filosovieitici.



Resta inteso che le varie azioni delle Pussy Riot, anarchici di estrema sinistra, si adattano molto bene a tale contesto libertario e trasgressivo, diretto contro un ordine religioso e morale simboleggiato dalla figura paternalistica dell’attuale presidente russo.


Il che, per me, non è male per nulla


Io sono agnostico e non pongo fiducia in nessuna forma di clero. Ma l'attacco indiscriminato contro il sentimento religioso, oggi più di ieri, è compatibile e pienamente in linea con quello che Fusaro definisce "capitalismo post-borghese". Rimuovere ciò che un tempo veniva definito come "sovrastruttura" , in quanto ostacolo (grande o piccolo) al consumo di massa e all'atomizzazione degli individui.

Kavalerists
04-02-17, 16:50
Io sono agnostico e non pongo fiducia in nessuna forma di clero. Ma l'attacco indiscriminato contro il sentimento religioso, oggi più di ieri, è compatibile e pienamente in linea con quello che Fusaro definisce "capitalismo post-borghese". Rimuovere ciò che un tempo veniva definito come "sovrastruttura" , in quanto ostacolo (grande o piccolo) al consumo di massa e all'atomizzazione degli individui.
A parte che le Pussy Riot fanno vomitare, concettualmente e umanamente...

LupoSciolto°
04-02-17, 18:11
A parte che le Pussy Riot fanno vomitare, concettualmente e umanamente...

E pure musicalmente. Una brutta copia di quelle disgraziate americane note come"riot grrrl".