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Rotwang
07-11-16, 12:23
BBC News

Un docente universitario canadese ha acceso una polemica rifiutando di usare pronomi di genere neutro. È cattivo o una vittima?

Il professore di psicologia Jordan Peterson dell'Università di Toronto ne aveva abbastanza di quella che ha visto nel campus come la dilagante cultura della "giustizia sociale guerriera e degli attivisti di sinistra radicale".

Ha realizzato una serie di videoconferenze prendendo di mira un certo politicamente corretto. Si è concentrato sulla legislazione canadese sui diritti umani, che vieta la discriminazione sulla base dell'identità di genere e dell'espressione.

Il dottor Peterson era particolarmente frustrato a dover usare pronomi alternativi, come chiesto da studenti trans o dal personale, come singolari 'they' o 'ze' e 'zir', utilizzati da alcuni al posto di 'he' o 'she'.

Dalla sua opposizione si è generata una tempesta politica e culturale che non mostra segni di cedimento. Una conseguente manifestazione per la libertà di parola è stata disturbata con spintoni e rumori partiti in mezzo alla folla. Mentre Peterson ha detto che la serratura del suo ufficio è stata bloccata con la colla.
Nello stesso tempo l'Università di Toronto ha detto di aver ricevuto minacce di denuncia per essere "contro le persone trans nel campus".

I suoi datori di lavoro hanno avvertito che, mentre sostengono il suo diritto alla libertà accademica e di parola, poteva entrare in conflitto col codice dei diritti umani dell'Ontario col suo rifiuto ad usare pronomi alternativi di genere richiesti. Hanno, inoltre, aggiunto di aver ricevuto minacce di denuncia da parte di studenti e docenti riguardo i suoi commenti ritenuti "inaccettabili, emotivamente inquietanti e dolorosi", chiedendogli di smettere di ripeterli. In entrambi i casi il dottor Peterson non fa marcia indietro.

"Ho studiato l'autoritarismo per lungo tempo - per 40 anni - e stanno cominciando, dai tentativi della gente, a controllare il 'territorio' ideologico e linguistico" ha detto alla BBC. "Non c'è modo o possibilità che io usi parole composte da persone che stanno facendo questo."

Il dottor Peterson è anche interessato dalla proposta di legge federale sui diritti umani "di elevare ad espressioni d'odio" il suo rifiuto di usare pronomi di genere alternativi. Gli esperti legali non sono d'accordo.

Il Bill C-16, attualmente all'esame del Parlamento del Canada, proibisce la discriminazione in base alla legge nazionale sui diritti umani sulla base dell'identità di genere e d'espressione. Il disegno di legge riguarda il governo federale ed è regolata sempre a livello federale da luoghi di lavoro come industrie, banche o compagnie aeree. Si estendono anche disposizioni sul discorso d'odio sulle persone transgender nel codice penale canadese.

Il dottor Petersen potrebbe affrontare sanzioni previste dal codice dei diritti umani dell'Ontario, che ha esteso la sua protezione alle persone trans nel 2012. Le sanzioni vanno da multe a formazioni obbligatorie anti-discriminazione. Ma Peterson non si oppone alle persone trans o ai pronomi 'tradizionali' coi quali preferiscono considerarsi.

"Se la persona transessuale vuole essere considerata come lui o lei, mi ci rivolgo così" ha detto. Ma sostiene che termini come 'identità di genere' o 'espressione di genere' sono troppo ampi, sono 'proposizioni costruzionistiche sociali radicali' e vengono utilizzate per sottomettere gli avversari.

"Ci sono due alternative a questo" ha detto. "Una è la schiavitù, il silenzio, con tutta la repressione e il risentimento che genererà, e l'altro è il conflitto definitivo. La libertà di parola non è solo un altro valore. È il fondamento della civiltà occidentale."

Un collega del dottor Peterson all'Università di Toronto, Lee Airton, sostiene allarmisticamente che sia un 'pendio scivoloso' indulgere sui limiti della libertà di parola, "Se effettivamente ascoltate e analizzate gli argomenti, diventa molto chiaro che non si tratta di libertà di parola, ma che si tratta di ridurre le esigenze delle persone transgender come eccessive e illegittime."

Airton, che chiede personalmente di essere chiamato con 'they', riconosce che le persone possano trovare pronomi alternativi molto stridenti, ma aggiunge che se entrambe le parti sono aperte e accomodanti, "non è un grosso problema". "Questa non è una libertà di dibattito, non è uno scandalo" ha detto Airton.


#JeSuisPeterson

Saturno
07-11-16, 13:12
Sta storia di imporre il genere neutro è una grandissima s*******a. Se uno è transessuale è comunque maschio o femmina.