PDA

Visualizza Versione Completa : La svolta populista di Onfray?



Jerome
10-03-17, 10:27
Onfray: 'Attenti, i popoli faranno tabula rasa'<br /> (http://m.espresso.repubblica.it/plus/articoli/2017/01/30/news/michel-onfray-attenti-ora-i-popoli-faranno-tabula-rasa-1.294405)

Michel Onfray sta cavalcando l'onda dei tempi a fini editoriali oppure (scusare il gioco di parole) ha letto troppo Massimo Fini e Alain de Benoist? Popoli, confini, Islam, ecc. L'anarchico o post anarchico edonista si è convertito alla Nouvelle Droite o al gaullismo in nome dell'antislamismo, dell'anticapitalismo o è solo una svolta apparente?
O è coerente con il suo antiglobalismo di quando appoggiava José Bove'?
Vedremo un Onfray non più epicureo e libertino ma lepennista? Diventerà come Sellers? Basta LDR e via al FN?

Lèon Kochnitzky
10-03-17, 15:33
Ho letto alcuni libri suoi negli anni giovanili e li ho apprezzati molto.
Primo, perché scrive molto bene e ti fa innamorare del suo modo di raccontare la filosofia.
Secondo, perché va a pescare quegli anfratti culturali che nessuno caga più, e quindi ti fa conoscere cose che non avevi mai letto.

Francamente non so spiegarmi questa "svolta", se non come salire sul carro del (futuro?) vincitore, o come un gesto di mettere le mani avanti, nel caso in cui l'Europa dovesse virare verso il nazionalpopulismo e certe cose non saranno più possibili?
Non lo so.
Certo è strano che chi fino a ieri ha tuonato contro religioni, patrie (non tanto confini), stati, autorità, repressione erotica, oggi si accoda a conservatori, reazionari e neocattolici di ritorno (uno che in un vecchio libro faceva l'elorio della Civiltà nata dal rinascimento e dalla Grecia pagana, oggi ci mette in mezzo l'Europa cristiana come farebbe un Magdi Allam o una Santanché qualunque!).

E' certo che il suo libro se verrà tradotto in italiano non lo comprerò. Primo, perché i suoi libri aumentano economicamente in maniera esponenziale, e secondo il contenuto non varrebbe la spesa. Mi spiace, ma ci sono numerosi altri filosofi più coerenti da riscoprire.

amaryllide
11-03-17, 00:43
Onfray: 'Attenti, i popoli faranno tabula rasa'<br /> (http://m.espresso.repubblica.it/plus/articoli/2017/01/30/news/michel-onfray-attenti-ora-i-popoli-faranno-tabula-rasa-1.294405)

Michel Onfray sta cavalcando l'onda dei tempi a fini editoriali oppure (scusare il gioco di parole) ha letto troppo Massimo Fini e Alain de Benoist? Popoli, confini, Islam, ecc. L'anarchico o post anarchico edonista si è convertito alla Nouvelle Droite
SOstanzialmente, lo è sempre stato, come tutti gli "anarchici" filonicciani.

Lèon Kochnitzky
11-03-17, 00:54
E' evidente che tu non l'abbia letto. Nei libri precedenti (soprattutto la bella biografia su A.Camus) non c'è mai stato accenno a niente di tutto ciò.

Kavalerists
11-03-17, 03:39
Se uno non ha la mente mummificata da dogmatismi preteschi prima o poi apre gli occhi e la realtà la vede.
Qui non c'è nessun salire sul carro del vincitore ( quale? la Le Pen? ma per favore...) ma solo un prendere atto di quello che è successo e che sta succedendo.
Io davvero non capisco cosa vi abbia così sconvolto e traumatizzato dello scritto di Onfray, mi sembra una approfondita e lucidissima analisi del momento che si sta vivendo. Vi sconvolge che queste cose adesso le dica anche Onfray?
Io, che l'ho mai considerato e apprezzato più di tanto, non posso invece che avere un'impressione più che positiva di questa sua "svolta".

Lèon Kochnitzky
11-03-17, 15:42
Se uno non ha la mente mummificata da dogmatismi preteschi prima o poi apre gli occhi e la realtà la vede.
Qui non c'è nessun salire sul carro del vincitore ( quale? la Le Pen? ma per favore...) ma solo un prendere atto di quello che è successo e che sta succedendo. no no kava, qui è un puro mettere le mani avanti, altro che
da me non sentirai mai dire che non occorrerebbe essere svegli di fronte alla realtà (che non è quella raccontata nei libri), ma superare una linea di demarcazione così netta (tipico per gli intellettuali) a me risulta quanto meno ridicolo. Gli intellò di 'destra' (come de Benoist) almeno sono sempre stati coerenti, anche quando essere reazionario voleva dire stare ai margini ed essere sconfitti dalla storia. Invece Onfray (quando già uno come houellebecq tuonava contro la società edonista e lui lo criticava) quando era bello fare gli anarchici edonisti, poco critici verso l'alienzione individuale e tanto verso il collettivismo repressivo, lo era; adesso che il vento sta virando a favore del nazionalismo populista, si fa quelli che "forse mi ero sbagliato"?


Io davvero non capisco cosa vi abbia così sconvolto e traumatizzato dello scritto di Onfray, mi sembra una approfondita e lucidissima analisi del momento che si sta vivendo. Vi sconvolge che queste cose adesso le dica anche Onfray?
Io, che l'ho mai considerato e apprezzato più di tanto, non posso invece che avere un'impressione più che positiva di questa sua "svolta".
A me non è lo scritto che ha sconvolto, che in alcuni punti anche condivido. E' la netta e radicale svolta pseudoreazionaria, di un filosofo che faceva l'elogio dei Lumi fino a poco tempo fa.

Jerome
11-03-17, 15:50
SOstanzialmente, lo è sempre stato, come tutti gli "anarchici" filonicciani.

Ti confondi con Massimo Fini. Onfray non è mai stato comunitarista prima d'ora.

de Benoist è sempre stato coerente con sé stesso non ha mai fatto il "libertino illuminista epicureo", era di destra (seppur nuova), comunitarista, e lo è rimasto.

Non c'entra nemmeno con Fallaci, Pipes o Hitchens (più coerenti). Onfray si è allineato alla nuova destra benoistiana. http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/08/04/news/ce-un-edonista-a-raqqa-il-caso-onfray-102452/ Vero che non è mai stato amico di BHL, ma nemmeno si è mai posto in difesa del giudeo-cristianesimo (che può anche andare fino a un certo punto) o dell'islamismo. Il passo a elogiare il mullah Omar è breve.

Jerome
11-03-17, 20:43
Posto che ritengo lo stesso Fini un autore rispettabile e una mente pensante. Preciso.

Kavalerists
11-03-17, 22:24
no no kava, qui è un puro mettere le mani avanti, altro che
da me non sentirai mai dire che non occorrerebbe essere svegli di fronte alla realtà (che non è quella raccontata nei libri), ma superare una linea di demarcazione così netta (tipico per gli intellettuali) a me risulta quanto meno ridicolo. Gli intellò di 'destra' (come de Benoist) almeno sono sempre stati coerenti, anche quando essere reazionario voleva dire stare ai margini ed essere sconfitti dalla storia. Invece Onfray (quando già uno come houellebecq tuonava contro la società edonista e lui lo criticava) quando era bello fare gli anarchici edonisti, poco critici verso l'alienzione individuale e tanto verso il collettivismo repressivo, lo era; adesso che il vento sta virando a favore del nazionalismo populista, si fa quelli che "forse mi ero sbagliato"?

A me non è lo scritto che ha sconvolto, che in alcuni punti anche condivido. E' la netta e radicale svolta pseudoreazionaria, di un filosofo che faceva l'elogio dei Lumi fino a poco tempo fa.
Ho letto e riletto lo scritto di Onfray che ha linkato Lars, e non posso che condividerlo in toto, perche sono esattamente le stesse critiche che io da socialista faccio alla totale capitolazione della "sinistra classica" di fronte alla globalizzazione neoliberista, sotto tutti gli aspetti, filosofici, culturali, economici ed etici, e agl interessi di coloro che ne sono i timonieri. E tra l'altro sottolineo come gli aspetti cristianesimo/islam vengono appena accennati nelle ultime righe: tutto lo scritto tratta ben altri argomenti, e non posso non condividere ciò che Onfray esprime, e ripeto, al di là della considerazione che posso avere sul suo pensiero e su tutto il suo percorso precedente di filosofo ed intellettuale.
Quello che mi sorprende è che questa critica parta proprio da te, Dean: proprio tu lanci strali solo perchè uno ha cambiato più o meno radicalmente il suo pensiero, in toto o su alcuni aspetti? E che, adesso non si può più modificare un pensiero, che sia una semplice opinione una visione globale? Tu puoi non essere daccordo con questa svolta ma da qui a lanciare accuse di voler salire sul carro del ( quale? ) vincitore, ce ne passa. Cioè tu stai asserendo che Onfray lo stia facendo per interesse e paraculismo, e non per un reale e profondo cambiamento di quelli che sono i suoi convincimenti... bene se daremo tempo al tempo lo scopriremo di sicuro.
E poi cosa è la coerenza? Continuare ad andare avanti e precipitare pur avendo visto il bordo del burrone è molto coerente, ma non è molto intelligente, e non si può avere la pretesa che tutti si lascino cadere nel vuoto senza almeno tentare di cambiare direzione.

Lèon Kochnitzky
11-03-17, 22:38
comunque va chiarita una questione.
Da noi, in un forum come il nostro, non sentirai MAI dire che siamo a favore delle frontiere, delle cortine e degli stati così come sono comunemente intese. Ma ognuno ha il suo punto di vista. E' risaputa la mia distanza dalla c.d. sinistra "fucsia" (come la chiama Rizzo), non tanto perché non ritenga importanti le battaglie che essa porta avanti, quanto per il fastidio che produce l'appellarsi continuamente al politicamente corretto come dogma. Questo mi fa stare a mio agio, sia in un forum come il nostro, che in uno come il vostro (CeC). Però c'è un però.
I libertari e - più in generale gli anarchici - non vorrebbero mai un mondo in cui regnino le barriere, le cortine fumogene, i muri ecc.

Va fatto un distinguo tra la Mondializzazione voluta dal capitalismo liberale e la Globalizzazione che è da sempre auspicio della sinistra radicale e libertaria. L'attuale "disordine" globale che stiamo vivendo, è frutto delle scelte dei mondialisti economici, che asservono qualsiasi cosa (non soltanto la nazionalità o i confini) ai dogmi del mercato e del profitto. I globalisti liberisti vogliono un mondo senza frontiere e senza regole, per imporre la logica del profitto. L'individuo non è più solo italiano, francese o tedesco, ma non è nemmeno individuo con dei diritti. E' solo un numero che serve alla catena di montaggio globale del capitale.
Un libertario vuole un mondo senza frontiere e senza governi, non per cancellare le identità, ma per rafforzarle nella diversità e nell'eguaglianza.
I mondialisti economici se ne fregano sia dell'una che dell'altra. A loro serve un individuo consumatore, che poi si senta o meno italiano; abbia o meno dei diritti, è secondario.
Quindi io osteggio la mondializzazione economica perché annulla l'individuo nella logica del mercato del lavoro e del capitale. Non osteggio un mondo in cui italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, cambogiani, americani, mediorientali, africani o argentini possano, ovunque, sentirsi a casa loro, nel rispetto di se' stessi e degli altri.
ora, questo è il mio punto di vista.

Kavalerists
11-03-17, 22:55
comunque va chiarita una questione.
Da noi, in un forum come il nostro, non sentirai MAI dire che siamo a favore delle frontiere, delle cortine e degli stati così come sono comunemente intese. Ma ognuno ha il suo punto di vista. E' risaputa la mia distanza dalla c.d. sinistra "fucsia" (come la chiama Rizzo), non tanto perché non ritenga importanti le battaglie che essa porta avanti, quanto per il fastidio che produce l'appellarsi continuamente al politicamente corretto come dogma. Questo mi fa stare a mio agio, sia in un forum come il nostro, che in uno come il vostro (CeC).

Ma infatti sono tentato di postare quel link e aprire un thread su ASS, giusto per vedere cosa se ne pensa dalle mie parti e raccogliere altri commenti, magari diversi.


Però c'è un però.
I libertari e - più in generale gli anarchici - non vorrebbero mai un mondo in cui regnino le barriere, le cortine fumogene, i muri ecc.

Bella utopia, per sognatori. Permettimi, ma non faccio parte della schiera.

Va fatto un distinguo tra la Mondializzazione voluta dal capitalismo liberale e la Globalizzazione che è da sempre auspicio della sinistra radicale e libertaria. L'attuale "disordine" globale che stiamo vivendo, è frutto delle scelte dei mondialisti economici, che asservono qualsiasi cosa (non soltanto la nazionalità o i confini) ai dogmi del mercato e del profitto. I globalisti liberisti vogliono un mondo senza frontiere e senza regole, per imporre la logica del profitto. L'individuo non è più solo italiano, francese o tedesco, ma non è nemmeno individuo con dei diritti. E' solo un numero che serve alla catena di montaggio globale del capitale.

Pienamente daccordo. E pienamente daccordo con Onfray che non vede più alcuna sinistra che abbia un peso reale che si opponga concretamente a questo andazzo, a parte quella che a questo processo si è accodata e su questo processo ci marcia.

Un libertario vuole un mondo senza frontiere e senza governi, non per cancellare le identità, ma per rafforzarle nella diversità e nell'eguaglianza.
I mondialisti economici se ne fregano sia dell'una che dell'altra. A loro serve un individuo consumatore, che poi si senta o meno italiano; abbia o meno dei diritti, è secondario.
Quindi io osteggio la mondializzazione economica perché annulla l'individuo nella logica del mercato del lavoro e del capitale. Non osteggio un mondo in cui italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, cambogiani, americani, mediorientali, africani o argentini possano, ovunque, sentirsi a casa loro, nel rispetto di se' stessi e degli altri.
ora, questo è il mio punto di vista.

Strano, non ho mai letto di un Raymondino, ad esempio, che avesse tutto questo interesse per la difesa ed il mantenimento delle identità culturali e nazionali, indipendentemente se "ovunque si trovino" o "a casa loro". A parte quando si parla di Bookchin o del Rojava, e poi basta.

Lèon Kochnitzky
11-03-17, 23:11
Però c'è un però.
I libertari e - più in generale gli anarchici - non vorrebbero mai un mondo in cui regnino le barriere, le cortine fumogene, i muri ecc.

Bella utopia, per sognatori. Permettimi, ma non faccio parte della schiera.
d'accordo, ma allora non è un nostro problema.
se stiamo a parlare di utopie e visioni, converrebbe spostarci nel forum filosofico.


Strano, non ho mai letto di un Raymondino, ad esempio, che avesse tutto questo interesse per la difesa ed il mantenimento delle identità culturali e nazionali, indipendentemente se "ovunque si trovino" o "a casa loro". A parte quando si parla di Bookchin o del Rojava, e poi basta.
ma quello è un problema di Josef.
ogni libertario risponde a se stesso.
per me tutelare le tradizioni del posto in cui vivo, significa continuare a far vivere quei gesti, quelle feste, quei modi di dire, che mi hanno permesso di essere ciò che sono. Senza che questo significhi chiusura verso chi porta una cultura diversa dalla mia, altrimenti lì non si è più socialisti, ma nazionalisti e razzisti.

Kavalerists
12-03-17, 00:04
d'accordo, ma allora non è un nostro problema.
se stiamo a parlare di utopie e visioni, converrebbe spostarci nel forum filosofico.


ma quello è un problema di Josef.
ogni libertario risponde a se stesso.
per me tutelare le tradizioni del posto in cui vivo, significa continuare a far vivere quei gesti, quelle feste, quei modi di dire, che mi hanno permesso di essere ciò che sono. Senza che questo significhi chiusura verso chi porta una cultura diversa dalla mia, altrimenti lì non si è più socialisti, ma nazionalisti e razzisti.
Dean, finiamo per accartocciarci sugli stessi discorsi di sempre: l'immigrazione deve essere economicamente e socialmente sostenibile, quindi anche filtrata numericamente e qualitativamente, diversamente sono solo utopie suicide. Culture diverse? Certo, se integrabili. Di sicuro, io non ho nulla contro il kebabbaro che si apre il localino e vende il suo prodotto e ci campa, ma se comincio a vedere bande di "polizia della sharia" come succede a Londra, che controllano e reprimono con la violenza chi passa dal loro quartiere avendo una birra in mano, che sia musulmano o no, mentre le autorità fanno finta di nulla, allora non faccio il fariseo e mi straccio le vesti se prima o poi dovessero cominciare i pogrom contro gli immigrati e ululo alla luna di razzzzismo e nazzzzismo.
Giusto un esempio lineare, per essere chiari.

Lèon Kochnitzky
12-03-17, 00:20
Dean, finiamo per accartocciarci sugli stessi discorsi di sempre: l'immigrazione deve essere economicamente e socialmente sostenibile, quindi anche filtrata numericamente e qualitativamente, diversamente sono solo utopie suicide. Culture diverse? Certo, se integrabili. Di sicuro, io non ho nulla contro il kebabbaro che si apre il localino e vende il suo prodotto e ci campa, ma se comincio a vedere bande di "polizia della sharia" come succede a Londra, che controllano e reprimono con la violenza chi passa dal loro quartiere avendo una birra in mano, che sia musulmano o no, mentre le autorità fanno finta di nulla, allora non faccio il fariseo e mi straccio le vesti se prima o poi dovessero cominciare i pogrom contro gli immigrati e ululo alla luna di razzzzismo e nazzzzismo.
Giusto un esempio lineare, per essere chiari.

Certo, ma quello non è strettamente ed esclusivamente legato a un discorso migratorio. Quanti migranti intolleranti o fanatici ci sono? Quanti italiani vorrebbero ripristinare il Concilio Vaticano?
cioè, sono casi limite.
va anche detto che i media mainstream ingrandiscono le cose per attirare la gente e creare fenomeni che vadano a favore delle classi politiche.
A me pare che si guarda al dito anzich alla luna.
Gli immigrati (poveri e indipendenti da ideologie e fedi) e gli italiani (poveri) sono entrambi vittime del capitalismo rapace, che ovviamente strumentalizza l'immigrazione per generare neoschiavi, ma prendersel col poveraccio come "te" è veramente ridicolo, a mio parere, quando il vero nemico è il capitalista col panzone e la cravatta, che dall'alto del suo potere manovra le nostre vite e ci rende schiavi

Kavalerists
12-03-17, 00:53
No vabbè, discorso fatto 1000 volte.
Questa immigrazione è un'arma del Capitale, è stato detto in cento modi, da destra, da sinistra ( purtroppo con colpevole ritardo ); oggi lo dice anche Onfray, e se ne prende atto. Punto.
E di questa arma il Capitale dovrà essere privato, se lo si vuole combattere realmente.

Lèon Kochnitzky
12-03-17, 01:01
No vabbè, discorso fatto 1000 volte.
Questa immigrazione è un'arma del Capitale, è stato detto in cento modi, da destra, da sinistra ( purtroppo con colpevole ritardo ); oggi lo dice anche Onfray, e se ne prende atto. Punto.
E di questa arma il Capitale dovrà essere privato, se lo si vuole combattere realmente.
Onfray, per comodità e per commercialità, si è messo a guardare il dito e non la luna, come tutti.
Il problema non si risolve continuando a impoverire i poveri (e mi chiedo se è lo stesso Onfray che tuonava contro il capitalismo liberale affamatore che tira bombe in giro, quando parla dell'immigrazione) e abbandonandoli a se' stessi, ma criticando e decostruendo le cause che portano all'immigrazione. e contrastandole seriamente, non scrivendo pamphlet da decantare poi nei salotti chic assieme agli amici intellettuali con la r moscia mentre si mangiano tartine al caviale. O all'uni-popolare, dalla cattedra.
Il capitalismo rapace e guerrafondaio è la causa delle migrazioni? bene, si abbia il coraggio di schierarsi contro, e non soltanto a chiacchiere. Si faccia politica, e si convinca la gente che anziché prendersela col poveraccio come noi, il nemico è altro
ma mi sembra più comodo accomodarsi alla retorica populista per cui il nemico è il povero come te che ti toglie "pane" e lavoro, piuttosto che andare a rompere i coglioni al padrone (che tra l'altro , in forma altra, è lo stesso che ti consente di scrivere e distribuire e vendere i tuoi libri)?

amaryllide
20-03-17, 02:36
E' evidente che tu non l'abbia letto. Nei libri precedenti (soprattutto la bella biografia su A.Camus) non c'è mai stato accenno a niente di tutto ciò.
l'ho letto abbastanza per sapere che considera Nietzsche un mezzo anarchico. E tanto mi basta, data la schiera infinita dei nicciani di sinistra, per sapere che non poteva che fare quella fine.

amaryllide
20-03-17, 02:38
Ti confondi con Massimo Fini. Onfray non è mai stato comunitarista
Non ho scritto comunitarista, ho scritto filonicciano. Se uno è davvero di sinistra, una volta che ha letto le aberranti apologie dello schiavismo (che sono L'INEVITABILE conclusione di tutte le menate sul superuomo, che non può ergersi senza mettere i piedi sulla testa dei lumpen), deve prendere atto che è un filosofo intimamente reazionario, e buttarlo nel cestino. Se è Onfray...

Jerome
20-03-17, 08:09
l'ho letto abbastanza per sapere che considera Nietzsche un mezzo anarchico. E tanto mi basta, data la schiera infinita dei nicciani di sinistra, per sapere che non poteva che fare quella fine.

Uno può leggere Nietzsche senza approvare tutto quello che dice. Come uno può essere comunista senza approvare i gulag.

Al contrario mi sembra un atteggiamento dogmatico.

Michel Foucault ha fatto "quella fine"?

Jerome
20-03-17, 08:12
Non ho scritto comunitarista, ho scritto filonicciano. Se uno è davvero di sinistra, una volta che ha letto le aberranti apologie dello schiavismo (che sono L'INEVITABILE conclusione di tutte le menate sul superuomo, che non può ergersi senza mettere i piedi sulla testa dei lumpen), deve prendere atto che è un filosofo intimamente reazionario, e buttarlo nel cestino. Se è Onfray...

Il superuomo può essere anche letto in versione metaforica o intellettuale.

O forse mettiamo sullo stesso piano un libertario e un nazi leghista? Il secondo ha meno dignità per me, l'ha perde nel momento in cui segue Salvini.
O devo mettermi sullo stesso piano di uno che sceglie di essere un subumano e comportarsi da stronzo?

Nell'articolo citato non è che Onfray dica chissà che poi, bisogna vedere il libro, ma nell'articolo dell'Espresso non fa certo apologia dei temi cari a Le Pen (razzismo, nazionalismo, pena di morte).

Jerome
20-03-17, 08:28
Il superuomo può essere anche letto in versione metaforica o intellettuale.

O forse mettiamo sullo stesso piano un libertario e un nazi leghista? Il secondo ha meno dignità per me, l'ha perde nel momento in cui segue Salvini.
O devo mettermi sullo stesso piano di uno che sceglie di essere un subumano e comportarsi da stronzo?

Nell'articolo citato non è che Onfray dica chissà che poi, bisogna vedere il libro, ma nell'articolo dell'Espresso non fa certo apologia dei temi cari a Le Pen (razzismo, nazionalismo, pena di morte).
fiume sand creek sei d'accordo che Salvini sia un untermensch?

amaryllide
25-03-17, 13:22
Uno può leggere Nietzsche senza approvare tutto quello che dice
Onfray non legge Nietzsche, lo CELEBRA COME UN ANARCHICO, nella stessa opera in cui denigra Marx ed esalta quegli scimuniti dei socialisti utopisti!

amaryllide
25-03-17, 13:24
Il superuomo può essere anche letto in versione metaforica o intellettuale..
Per chi vuole negare l'evidenza delle svariate pagine di Nietzsche di demonizzazione della rivoluzione francese o di celebrazione della schiavitù, senza dubbio. Ma per chi non nasconde ciò che prova inconfutabilmente le radici sociali del superomismo, non ci sono storie. O almeno, COME MINIMO, non celebri quel filosofo come un libertario!

Jerome
31-03-17, 18:24
non credo che nessuno lo sostenga, è un individualista ma non un libertario. Riguardo alla rivoluzione francese: comunque anche Stirner non è che veda di buon occhio i giacobini

Ucci Do
31-03-17, 18:41
Come può una persona libera sostenere il genocidio della vandea?

Jerome
31-03-17, 18:55
Onfray non legge Nietzsche, lo CELEBRA COME UN ANARCHICO, nella stessa opera in cui denigra Marx ed esalta quegli scimuniti dei socialisti utopisti!

Onfray non è mai stato marxista

Pestis nigra
31-03-17, 21:03
Per chi vuole negare l'evidenza delle svariate pagine di Nietzsche di demonizzazione della rivoluzione francese o di celebrazione della schiavitù, senza dubbio.

Ahaha, ne sa più amarillide di Nietzsche di lars e dean messi assieme.
Viva la schiavitù!

Jerome
31-03-17, 22:26
Ahaha, ne sa più amarillide di Nietzsche di lars e dean messi assieme.
Viva la schiavitù!

Ok, vuoi essere il nostro schiavetto? Ovviamente niente pagamento per il lavoro nei campi

Lèon Kochnitzky
31-03-17, 23:51
Ahaha, ne sa più amarillide di Nietzsche di lars e dean messi assieme.
Viva la schiavitù!

Ma di certo non ne sapete più voi dei filologi e degli studiosi di Nietzsche, tra cui Colli e Montinari (e non voglio citare Vattimo se no mi si contesta che lui è di sinistra).
Nessuno studioso di N. ha mai detto che fosse democratico o peggio liberale. Ha certamente, in alcuni momenti, fatto l'elogio delle vecchie aristocrazie guerriere, ma ci sono opere come Umano troppo umano che sembrano tomi di un pensatore illuminista.
Inoltre l'opera nietzscheana è così vasta e approfondita che soffermarsi esclusivamente su un aspetto, per altro poco capito, di un autore è abbastanza limitativo.
Poi se ne potrebbe parlare per ore e ore e francamente di fare l'analisi del pensiero di Nietzsche, passo a passo, non me ne frega nulla.

Jerome
01-04-17, 16:55
Edizioni Anarchismo: Zarathustra (http://www.edizionianarchismo.net/2016/01/zarathustra.html)

Pestis nigra
01-04-17, 17:10
soffermarsi esclusivamente su un aspetto, per altro poco capito, di un autore è abbastanza limitativo.
È chiaro che tu N. non l'abbia capito, trangui'.

Lèon Kochnitzky
01-04-17, 17:12
ma guarda, ti dico le stesse robe che dico a Scveik quando pretende di dare patenti di anarchia.
non è che mi interessi il giudizio altrui sinceramente.

ah, ho appena acquistato questo: Susanna Mati - Friedrich Nietzsche - Libro Feltrinelli Editore - Eredi - 9788807227073 (http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/friedrich-nietzsche/)

per fortuna aumentano i lettori e scrittori su Nietzsche che si allontanano dagli stereotipi negativi

Pestis nigra
01-04-17, 19:38
Bravo, continua a leggere i saggi su Nietzsche e non Nietzsche. Ti citeranno gli aforismi più dolci, tu conoscerai solo quelli e così eviti l'infarto.

La grande Susanna, autrice del fondamentale "Sex and the City: favola della donna single" ti illuminerà.

Lèon Kochnitzky
01-04-17, 19:42
Io leggo ANCHE Nietzsche.
E ti suggerirei la monumentale opera di smascheramento dell'inganno scritta da Colli & Montinari. Certo loro non hanno scritto libri sul sesso in città.

Jerome
01-04-17, 19:43
come se uno non potesse fare cherry picking come hanno fatto in tanti, e gettare via gli aforismi reazionari... prendere un pensiero in toto e alla lettera si chiama fondamentalismo o integralismo.

Jerome
03-11-17, 20:01
Ticonderoga
che ne pesi di ceti passaggi però? ad esempio, riporto da un articolo

la civiltà del rock e dei fumetti, del cinema e della televisione, della pillola e del divorzio (...) avanza triturando tutto al suo passaggio. Il Vaticano II non può farci niente, anzi sembra che il Concilio abbia peggiorato la malattia della quale voleva essere un rimedio, facendo di Dio un compagno a cui dare del tu».

«Nessuno è disposto a morire per un iPhone»

Mi sembra una tirata un po' da Massimo Fini, non da Fallaci o Giuliano Ferrara teocon/neocon o da Marine Le Pen, ma proprio da antimoderno in generale, eppure mi sembra che in precedenza lui esaltasse certe conquiste laiche. Qua sembra quasi di leggere un intellettuale della Nouvelle Droite tipo de Benoist (non è che a forza di rivaleggiare con Bernard-Henri Lévy è diventato come i nemici principali di quest'ultimo?)

In particolare mi pare che forse nessuno è disposto a combattere per la Apple, ma per la propria vita "occidentale" forse ci sarebbe molta gente che preferirebbe combattere.

Io personalmente non vorrei vivere in un mondo islamico e se dovessi schierarmi per forza con una delle parti in causa, sceglierei l'occidente (non la religione cristiana, ma la civiltà occidentale, che pure è consumista, assai difettosa e spesso alienante), non m'importa se loro hanno "i valori tradizionali". La civiltà occidentale è morta (nichilismo) ma Nietzsche voleva sostituirla con un qualcosa di nuovo, perlomeno. Io non voglio che il nuovo sia peggio del vecchio, non voglio che sia l'Islam europeizzato la nuova civiltà, equivale a riportare l'inquisizione al potere.

Al massimo potrebbe rammentare le provocazioni intelligenti di Houellebecq. Però... cosa si mette al posto del vecchio idolo ormai fallito? Le religioni orientali? La New Age? La religione femminista di Rotwang? Il nazionalismo? Niente?

Lèon Kochnitzky
03-11-17, 23:38
Decadenza vi consiglio di leggerlo, perche' i giudizi (nostri) sono stati troppo affrettati. Non c'è nulla di populista nella 'svolta' onfrayana, al limite c'è una critica (controstoria) a diversi aspetti sia della civiltà cristiana, ma anche post-cristiana (Rousseau e la rivoluzione francese con le sue nefandezze che fanno da "apripista" ad alcuni totalitarismi novecenteschi). Lui rimane sostanzialmente un epicureo critico, e questo è un bene. Ciò che a me non piace è il suo preferire più gli aspetti della società moderna liberale a quelli passati delle società tradizionali (che non erano solo merda, insomma)