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Visualizza Versione Completa : Gianfranco La Grassa



Stalinator
30-07-10, 22:33
E' opportuno capire gli errori e le gravi sviste dei marxisti nella storia, compresi alcuni elementi di Marx. Il Marxismo infatti rimane una delle migliori e più radicali teorie scientifiche degli ultimi secoli, ma, appunto in quanto scienza sociale (e non pura), ha corso spesso il rischio di cristallizzarsi, fuoriuscendo dal suo carattere critico (dunque anche e soprattutto auto-critico), evoluzionistico e dialettico, per assurgere a dottrina, dogma, pseudo-religione, specie per certi ridicoli gruppetti e partiti che hanno presunto di rappresentarne le istanze.
Gianfranco La Grassa è forse uno dei più lucidi analisti e provocatori che, in questo senso, sta portando avanti un progetto autonomo di decostruzione di questa "dogmatizzazione" ormai evidente nella sua sterile insignificanza, e di capire e analizzare il nuovo capitalismo, o meglio i nuovi capitalismi, cercando di porre le basi per una nuova critica sociale che risponda in modo rigoroso ai canoni sociali del nuovo mondo.

Stalinator
30-07-10, 22:34
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Etrvsco
30-07-10, 22:46
sempre interessante La Grassa,
anche se ultimamente (ed onestamente) le sue posizioni hanno strizzato un po' troppo l'occhio al Presidente del Consiglio.
Non in maniera palese ma abbastanza furba.

Il problema principale del Marxismo e' stata la sua concezione economica anti privatistica troppo spinta e, secondo me, il fatto che il Marxismo puro si trasformo' in qualcosa di troppo repressivo in un paese gigantesco come l'Unione Sovietica.

Il Nuovo Marxismo non lo vedo.

Stalinator
30-07-10, 22:48
sempre interessante La Grassa,
anche se ultimamente (ed onestamente) le sue posizioni hanno strizzato un po' troppo l'occhio al Presidente del Consiglio.
Non in maniera palese ma abbastanza furba.

Il problema principale del Marxismo e' stata la sua concezione economica anti privatistica troppo spinta e, secondo me, il fatto che il Marxismo puro si trasformo' in qualcosa di troppo repressivo in un paese gigantesco come l'Unione Sovietica.

Il Nuovo Marxismo non lo vedo.

La Grassa parla di altro comunque.. proprio di epistemologia e impostazione..

Etrvsco
30-07-10, 22:55
La Grassa parla di altro comunque.. proprio di epistemologia e impostazione..

bene.
ma siamo sempre nel campo teorico.
in una civilta' come la nostra, paradossalmente fosse piu' insensibile di 150 anni fa, a certi richiami ideologici,

come portare avanti teorie del genere ?

il discorso potrebbe valere anche per fascismo, neoguelfismo, etnonazionalismo, progressismo.


bene la scienza.
ma i mezzi ?

ecco, giusto forse dottrine etniche che cavalchino l'onda emotiva hanno piu' facilita' di diffusione.

Stalinator
30-07-10, 22:58
bene.
ma siamo sempre nel campo teorico.
in una civilta' come la nostra, paradossalmente fosse piu' insensibile di 150 anni fa, a certi richiami ideologici,

come portare avanti teorie del genere ?

il discorso potrebbe valere anche per fascismo, neoguelfismo, etnonazionalismo, progressismo.


bene la scienza.
ma i mezzi ?

ecco, giusto forse dottrine etniche che cavalchino l'onda emotiva hanno piu' facilita' di diffusione.

La forza di Marx ed Engels è proprio nel carattere scientifico, dinamico, fuori dal positivismo e dal meccanicismo che aveva incartato la scienza nei secoli precedenti. E' dunque nel metodo e nella dialettica materialistica che esiste ancora una valida prassi gnoseologica.
Quelle da te elencate sono astrazioni, forme idealistiche tutt'oggi. Per di più vecchie, e forse anche pericolose, come l'etno-nazionalismo, oggi non a caso funzionale a certe logiche "colorate" che da venti anni insaguinano Europa, Asia e Africa.

Etrvsco
30-07-10, 23:08
La forza di Marx ed Engels è proprio nel carattere scientifico, dinamico, fuori dal positivismo e dal meccanicismo che aveva incartato la scienza nei secoli precedenti. E' dunque nel metodo e nella dialettica materialistica che esiste ancora una valida prassi gnoseologica.
Quelle da te elencate sono astrazioni, forme idealistiche tutt'oggi. Per di più vecchie, e forse anche pericolose, come l'etno-nazionalismo, oggi non a caso funzionale a certe logiche "colorate" che da venti anni insaguinano Europa, Asia e Africa.

chiaramente prediligendo il Socialismo Nazionale, dottrina piuttosto impegnativa e completa, non posso condividere interamente sopratutto se si comincia a fare differenze fra attualizzazioni di vecchie idelogie.

pienamente concorde sul pericolo etnonazionalista in chiave europea.
si rischia di passare dalla salvaguardia del volk, forse anche apprezzabile, a fantomatiche idee secessioniste.

per neoguelfismo intendevo chiaramente un ritorno di fiamma preponderante dell intellighenzia cattolica e vaticana in Europa ed in Italia,
attualmente in lenta decadenza.

bisognerebbe innanzitutto cominciare a rinfrescare i nomi di taluni dottrine, che di per se, lo stesso nome proprio, preclude ogni tentativo di seria discussione.

Stalinator
30-07-10, 23:13
chiaramente prediligendo il Socialismo Nazionale, dottrina piuttosto impegnativa e completa, non posso condividere interamente sopratutto se si comincia a fare differenze fra attualizzazioni di vecchie idelogie.

pienamente concorde sul pericolo etnonazionalista in chiave europea.
si rischia di passare dalla salvaguardia del volk, forse anche apprezzabile, a fantomatiche idee secessioniste.

per neoguelfismo intendevo chiaramente un ritorno di fiamma preponderante dell intellighenzia cattolica e vaticana in Europa ed in Italia,
attualmente in lenta decadenza.

bisognerebbe innanzitutto cominciare a rinfrescare i nomi di taluni dottrine, che di per se, lo stesso nome proprio, preclude ogni tentativo di seria discussione.

Il punto è che il Marxismo inquadrato come ideologia o dottrina, non è Marxismo. Qui sta la critica di La Grassa, che condivido in toto. Il Marxismo è una teoria scientifica che, proprio in quanto tale, (basta leggersi Engels per comprenderlo, cosa che molti presunti marxisti non fanno a volte) dovrebbe rinnovarsi e svilupparsi, fino anche a mutare le proprie categorie, a partire da sè stessa, cioè dall'approccio metodologico stesso che si è impiantata. Il materialismo dialettico, se correttamente inteso, impone tutto ciò, ma molti non lo capiscono.
Rinnovare il Marxismo non vuol dire in questo caso riprendere in mano le bandiere del Partito Comunista e rispolverarle, o fare nuovi simbolini, ma proprio STUDIARE RADICALMENTE DACCAPO il Capitalismo e la sua evoluzione storica, a partire dalle condizioni materiali che lo hanno storicamente determinato e mantenuto fino ad oggi. Tutto questo, chiaramente, in maniera rigoroso e scientifica. Altrimenti, si finisce nell'idealismo, nel complottismo e nella religione. Appunto.
:giagia:

Etrvsco
30-07-10, 23:24
Il punto è che il Marxismo inquadrato come ideologia o dottrina, non è Marxismo. Qui sta la critica di La Grassa, che condivido in toto. Il Marxismo è una teoria scientifica che, proprio in quanto tale, (basta leggersi Engels per comprenderlo, cosa che molti presunti marxisti non fanno a volte) dovrebbe rinnovarsi e svilupparsi, fino anche a mutare le proprie categorie, a partire da sè stessa, cioè dall'approccio metodologico stesso che si è impiantata. Il materialismo dialettico, se correttamente inteso, impone tutto ciò, ma molti non lo capiscono.
Rinnovare il Marxismo non vuol dire in questo caso riprendere in mano le bandiere del Partito Comunista e rispolverarle, o fare nuovi simbolini, ma proprio STUDIARE RADICALMENTE DACCAPO il Capitalismo e la sua evoluzione storica, a partire dalle condizioni materiali che lo hanno storicamente determinato e mantenuto fino ad oggi. Tutto questo, chiaramente, in maniera rigoroso e scientifica. Altrimenti, si finisce nell'idealismo, nel complottismo e nella religione. Appunto.
:giagia:

infatti il capitalismo non e' certamente piu' quello del 1848
e' ora qualcosa di globale e prevaricante.

ma se lo dovete studiare daccapo e volete rinnovarlo
attenzione perche' di dottrine anticapitaliste ce ne sono diverse.
ritengo che la grassa proponga, alla fin fine, di teorizzare qualcosa di nuovo che non sia marxismo.

tu parli di aura scientifica del marxismo su cui non concordo assolutamente, e la sua applicazione in Urss non e' stata assolutamente
scientifica...

a noi resta difficile spiegare cos'e' il Socialismo Nazionale, ritengo che l'opera di la grassa sara' ancora piu' dura.

con quali mezzi ?

Stalinator
30-07-10, 23:33
infatti il capitalismo non e' certamente piu' quello del 1848
e' ora qualcosa di globale e prevaricante.

ma se lo dovete studiare daccapo e volete rinnovarlo
attenzione perche' di dottrine anticapitaliste ce ne sono diverse.
ritengo che la grassa proponga, alla fin fine, di teorizzare qualcosa di nuovo che non sia marxismo.

tu parli di aura scientifica del marxismo su cui non concordo assolutamente, e la sua applicazione in Urss non e' stata assolutamente
scientifica...

a noi resta difficile spiegare cos'e' il Socialismo Nazionale, ritengo che l'opera di la grassa sara' ancora piu' dura.

con quali mezzi ?

La scientificità non è un'aura... è una caratteristica, una concezione del mondo in base ai criteri del materialismo dialettico. E' critica e auto-critica, è l'assoluta opposizioni alle visioni dogmatico-idealistiche, che contraddistinguono il pensiero borghese.
L'Unione Sovietica, che viene anche criticata (ma in parte non del tutto) dal prof. La Grassa, fu un esperimento e un tentativo titanico, che già conteneva in sè la necessità della dinamicità e che riconcepiva il pensiero marxista in modo appropriato, per il fatto stesso di nascere sull'esperienza e sull'esempio storico di Lenin. Il marxismo-leninismo fu in questo senso la via vincente, l'analisi marxista della società nel Novecento, e dei nuovi criteri, canoni e rapporti di produzione.
Checchè se ne dica, la storia e i dati oggettivi impongono Lenin e Stalin come i due artefici principali del Socialismo Reale, e, pur nella frammentatarietà e nelle contraddizioni, l'Urss come un tentativo che, al di là dei tentativi destabilizzatori di Kruscev e Gorbaciov, ha sempre guardato a questo approccio. La storia del Socialismo Reale è comunque molto complessa e variegata, per poter essere trattata d'insieme. Lo stesso La Grassa la chiama "buco nero" nel video linkato, proprio perchè ne parla in misura minore, concentrandosi, in questa fase, più che altro sulla questione dialettica in merito al dibattito in seno al Marxismo, specie nel mondo occidentale.

Malaparte
31-07-10, 05:11
sempre interessante La Grassa,
anche se ultimamente (ed onestamente) le sue posizioni hanno strizzato un po' troppo l'occhio al Presidente del Consiglio.
Non in maniera palese ma abbastanza furba.

Il problema principale del Marxismo e' stata la sua concezione economica anti privatistica troppo spinta e, secondo me, il fatto che il Marxismo puro si trasformo' in qualcosa di troppo repressivo in un paese gigantesco come l'Unione Sovietica.

Il Nuovo Marxismo non lo vedo.
Visto che non ci guadagna niente, se lo fa è perché evidentemente ci sono buone ragioni.

Stalinator
10-08-10, 18:30
Visto che non ci guadagna niente, se lo fa è perché evidentemente ci sono buone ragioni.

Be io penso che ci sia anche una crisi di identità, rispetto a chi ha vissuto per decenni un clima culturale opprimente e meta-teorico. Cioè, teoria per la teoria. Fine a sè stessa. Tipica del para-marxismo occidentale: dico "para" perchè proprio in quanto arenatosi nelle terre dell'astrazione di marxista ha ben poco.