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Majorana
02-08-10, 00:49
Il Club Bilderberg: i veri controllori dei destini del mondo

http://www.terranauta.it/foto/bilderberg1252676881.jpg

E' uscito per Arianna Editrice “Il Club Bilderberg”, scritto dal giornalista investigativo Daniel Estulin. Uno sconvolgente approfondimento sull'organizzazione più segreta e più potente del pianeta, che opera col dichiarato scopo di instaurare un nuovo ordine mondiale.

Alcuni la ritengono un’invenzione, un’esagerazione dettata dalla paranoia, altri una struttura legittima e per certi versi necessaria, altri ancora – pochi, purtroppo – la conoscono da tempo e in qualche modo cercano di combatterla o per lo meno di non piegarsi a essa. La stragrande maggioranza della gente tuttavia – e questa è proprio la sua forza maggiore – non ha la minima idea di cosa si stia parlando. Questa idea ce la possiamo fare grazie all’ultimo, imponente lavoro del giornalista investigativo Daniel Estulin e l’oggetto misterioso a cui si fa allusione nelle prime righe di questo articolo è proprio il famigerato gruppo Bilderberg, protagonista del libro dell’autore spagnolo Il Club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo .

Questa storia ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg. Lì, su iniziativa del principe olandese Bernhard, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, di quello economico, industriale e militare, ponendo le basi per la creazione di una sorta di conferenza, o se volete di società segreta, che da quel momento ogni anno, per un fine settimana, si sarebbe riunita in un paesino del mondo occidentale per confrontarsi sulle problematiche del pianeta e studiare delle soluzioni a esse da attuare attraverso gli strumenti a propria disposizione, a ben vedere sostanzialmente illimitati dato che si trattava di presidenti, governatori, potenti industriali, affermati giornalisti e personalità di elevatissimo calibro.

Se vogliamo essere meno diplomatici e più schietti, possiamo dire che dal 1954 un gruppo di persone estremamente influenti prende tutte le decisioni più importanti che riguardano il destino di tutti noi e lo fa lontano da occhi indiscreti e, soprattutto, dal controllo popolare.

Già, perché i meeting del Bilderberg hanno caratteristiche molto particolari: si tengono generalmente in piccole cittadine, dove l’opinione pubblica e l’informazione non sono massicciamente presenti (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). L’accesso è rigorosamente a invito, il quale avviene secondo criteri che prendono in considerazione l’influenza della posizione dell’ospite e il grado di controllo che egli ha su determinati settori chiave.
I partecipanti hanno il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni ai giornali, così come è tassativamente vietato ai giornalisti anche solo avvicinarsi al luogo di svolgimento della manifestazione, pena l’arresto (lo stesso Estulin è stato arrestato diverse volte nel corso delle sue indagini sul campo); ovviamente fanno eccezione i giornalisti regolarmente invitati, come lo era Katherine Graham, direttrice del Washington Post, e come lo fu Fehru Koru, un giornalista turco propugnatore di posizioni aspramente critiche nei confronti del Bilderberg che cambiò magicamente idea dopo essere stato invitato all’edizione del 2006.

Segretezza è dunque una delle parole chiave del Gruppo Bilderberg. Un’altra è sicuramente controllo; come detto, uno dei requisiti fondamentali per essere invitati è quello di occupare una posizione di prestigio e potere, che permetta appunto di controllare i punti nodali di determinati settori.

Grazie a questo criterio, il Bilderberg ha sviluppato una rete formata da molte componenti: una di esse è per esempio la RCA, Radio Corporations of America, colosso dell’informazione che comprende NBC, CBS e ABC, mentre il suo omologo dal punto di vista politico-militare è la NATO, uno dei bracci armati della struttura.

Più in generale, il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo: ne fanno infatti parte Romano prodi, ex Primo Ministro italiano, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, Peter Sutherland, presidente della British Petroleum, Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, la Regina Beatrice d’Olanda, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di nomi. Ognuno di essi ricopre un ruolo di assoluto controllo del suo settore di competenza e appare chiaro che una rete che mette in sinergia queste personalità può controllare con facilità il mondo intero.

Fra i membri del Bilderberg ve ne sono alcuni che hanno alle spalle una militanza decennale e che hanno acquisito notevole potere all’interno della stessa organizzazione, tanto da essere considerati come organizzatori e gestori dei meeting. Uno di essi è certamente il rappresentante della corona olandese, solitamente indicato come il chairman, il padrone di casa.
Di assoluta preminenza è poi la posizione di Henry Kissinger, che nella sua vita ha fatto praticamente di tutto, occupando sempre posizioni di potere; potere che è cresciuto sempre più – paradossalmente – dopo il suo ritiro dalla vita politica e pubblica in generale. Un altro pezzo grosso del Bilderberg è David Rockfeller, ultimo discendente di John e rappresentante di una famiglia che da sempre, mascherandosi dietro organizzazioni umanitarie e iniziative benefiche, ha perseguito l’ambizioso intento di instaurare il cosiddetto nuovo ordine mondiale.

Altri membri importanti e influenti del Bilderberg sono Zbigniew Brzezinski, Vernon Jordan, Cyrus Vance e altre personalità che ciclicamente vengono impiegate nei posti chiave delle amministrazioni politiche americane e internazionali, indipendentemente dal loro schieramento

Il Bilderberg può inoltre contare su altre organizzazioni parallele che cooperano con esso per la realizzazione dei suoi intenti. Una di queste è il CFR, Council on Foreign Relations, creato nel 1921 su iniziativa di Edward House, potente e influente consigliere del presidente Wilson (già avvezzo a questo tipo di iniziative, come testimonia la sua idea della Lega delle Nazioni), e massicciamente finanziato guarda caso dalla Fondazione Rockfeller. Inizialmente il CFR fu concepito come distaccamento americano della Tavola Rotonda Mondiale, ma sin da subito i suoi intenti erano chiari: «creare un governo unico mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e socialismo, di opportunismo e di idealismo».

Inutile dirlo, tutti i più importanti protagonisti della recente storia politica americana – da Colin Powell a Madaleine Albright, da Condoleezza Rice a Donald Rumsfeld, da Dick Cheney a Richard Perle, ma non Gorge W. Bush – fanno parte del CFR. Così come facevano parte del CFR Bill Clinton, personaggio secondario nella scena politica statunitense fino al momento della sua elezione, e John Kerry, sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004 (della serie: proponendo un proprio candidato e appoggiando comunque quell’altro è impossibile perdere).

Un’altra organizzazione analoga, che si differenzia dal CFR per essere internazionale e non riservata agli americani, è la Trilateral Commission. La Trilateral è stata fondata e finanziata, ancora una volta, da David Rockfeller, che ebbe l’idea e la propose al meeting del Bilderberg del 1972, in Belgio. Pur privilegiando il settore della finanza e del commercio, l’obiettivo della Trilateral è sempre lo stesso: creare un governo unico mondiale.
Questo è dunque un breve schizzo dell’ampio e articolato quadro che Estulin delinea nel suo libro. Con particolare perizia, il giornalista spagnolo evita il qualunquismo che caratterizza spesso gli autori che affrontano queste tematiche e che inevitabilmente frutta loro le etichette di complottisti, paranoici e visionari. Il Club Bilderberg è infatti dotato di un’ampia ed esauriente appendice che propone fotografie, stralci di documenti, liste di partecipanti, verbali e resoconti riguardanti i meeting del Bilderberg che si sono tenuti dal 1954 a oggi.

Il reperimento di questo interessantissimo materiale è stato possibile grazie a una fitta rete di contatti che Estulin ha sapientemente intessuto, coinvolgendo funzionari, giornalisti, addetti ai lavori, fino ad agenti segreti e membri dei servizi di vari paesi. Interessanti e attuali – ma anche assai inquietanti – sono poi i collegamenti che vengono evidenziati fra importanti avvenimenti della seconda parte del ventesimo secolo e l’azione segreta del gruppo Bilderberg: il Piano Marshall, l’uccisione di Aldo Moro, il Watergate, il caso Iran-Contra, la guerra in Afghanistan e tanti altri episodi – incluso un presunto e clamoroso piano di annessione del Canada agli Stati Uniti – determinanti appartenenti alla recente storia mondiale vedono lo zampino dei propugnatori del nuovo ordine mondiale.

Estulin colpisce quindi questa organizzazione proprio dove fa più male: la priva della segretezza, della discrezione e dell’ombra di cui si è sempre servita e di cui necessita per attuare i suoi piani. La prova di ciò ce la fornisce lo stesso autore con la frase che fa da intestazione a Il Club Bilderberg: «Nel 1996 cercarono di uccidermi, nel 1998 di sequestrarmi, nel 1999 di corrompermi, nel 2000 di arrestarmi e l’anno dopo mi offrirono un assegno in bianco se avessi taciuto una volta per tutte». Per nostra fortuna, quell’assegno Estulin non lo accettò mai.

Il Club Bilderberg: La storia segreta dei padroni del mondo - Daniel Estulin | Le recensioni di Terranauta - Terranauta.it (http://www.terranauta.it/a1346/le_recensioni_di_terranauta/il_club_bilderberg_i_veri_controllori_dei_destini_ del_mondo.html)

Majorana
02-08-10, 00:59
Flashback: I padroni dell'universo: il Bilderberg Club


Silenzio e omertà hanno circondato, come al solito, anche il recente incontro del Bilderberg Club.
Pepe Escobar rompe tale muro e scrive un articolo con alcuni dati confidenziali.
Uno per tutti: noi europei non avremo un nostro autonomo esercito. Così è stato deciso. In compenso avremo un esercito di "contollo planetario" che si chiamerà NATO e del quale faremo parte.

21/05/03: (Asia Times) Può essere istruttivo sapere che cosa hanno fatto, lo scorso week-end, il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld e il "Principe dell'Oscurità" Richard Perle.
Dal 15 al 18 Maggio erano ospiti al Trianon Palace Hotel, adiacente al palazzo Versailles di Parigi, per l'annuale incontro al Bilderberg club.



Il Bilderberg club può essere considerato in tre modi: una lobby di ultra-VIP internazionali dell'elite di potere europea e americana, capace di gestire la politica internazionale a porte chiuse; un innocuo gruppo di discussione composto da politici, accademici e magnati; o una società capitalistica segreta che opera interamente per il proprio interesse allo scopo di dominare il mondo.

Il Bilderberg club è guardato da molte elite finanziarie e affaristiche come la camera alta dei grandi sacerdoti del capitalismo. Ogni anno, un misterioso comitato appronta una lista di invitati con un massimo di 100 nomi. La sede del loro incontro annuale non è del tutto segreta. Essi hanno anche un quartier generale a Leiden, in Olanda. Ma sono gli incontri che si svolgono nel più assoluto segreto. I partecipanti e gli ospiti raramente rivelano di essere stati invitati. La loro sicurezza è protetta dai servizi segreti militari.

Ma che cosa fa in realtà questo gruppo segreto? Bene, parlano. Fanno lobby. Cercano di rendere ancora più grande il loro immenso potere politico. Ed ognuno di loro si impegna alla assoluta segretezza su quello che viene discusso.

Il Bilderberg riunisce presidenti delle banche centrali, esperti della difesa, magnati della stampa, ministri, primi ministri, reali, finanzieri internazionali e capi politici, sia europei che americani. Gli ospiti, quest'anno, a parte Rumsfeld and Perle (anche il Segretario della Difesa Paul Wolfowitz ne è membro) comprendevano il banchiere David Rockefeller, come altri della famiglia Rockefeller, Henry Kissinger, la regina Beatrice d'Olanda, la Regina Sofia e il Re Carlo di Spagna e altri membri assortiti di vari governi.

Il Bilderberg non invita (o non accetta) asiatici, medio-orientali, latino-americani o africani.

Alcuni dei più importanti finanzieri e strateghi di politica internazionale si incontrano al Bilderberg, al fine di, secondo il loro punto di vista, gestire e rinforzare un consenso virtuale, un'illusione che la globalizzazione (definita secondo loro in "ciò che è buono per le banche e i grossi affaristi è buono per tutti") è inevitabile ed è il più grande bene per l'umanità. Se hanno un'agenda nascosta, è perchè la loro favolosa concentrazione di potere e benessere risulta completamente dissociata dalla loro spiegazione di come la globalizzazione possa beneficiare 6,2 bilioni di persone.

Alcuni dei precedenti ospiti sono dovuti passare di lì per avere un ruolo cruciale. Bill Clinton nel 1991 e Tony Blair nel 1993 sono stati invitati e "approvati" dal gruppo Bilderberg prima di acquisire i loro uffici.

Ci sono innumerevoli e inspiegate interconnessioni tra i passati club Bilderberg e il Nazismo, attraverso il Principe olandese Bernhard, padre della Regina Beatrice, che fondò il club a Bilderberg nel1954 (nome di un hotel tedesco), con lo scopo di aumentare le conoscenze tra Europa e America del Nord. Bernhard era un membro delle SS di Adolf Hitler. Uno dei membri fondatori è Otto Wolff von Amerongen ? che si adoperò al miglioramento delle relazioni economiche tra Germania e Blocco Sovietico e fece parte, come consulente, di varie Banche, tra cui la Deutsche Bank. Pochi lo conoscono e forse per qualche buona ragione: il suo nome è stato associato al furto dei beni degli ebrei durante e dopo la II Guerra Mondiale.

Rumsfeld è un membro attivo del Bilderberger Club. Come lo è il Generale irlandese Peter Sutherland, ex-Commissario dell'Unione Europea e presidente della Goldman Sachs e BP. Rumsfeld e Sutherland siedevano insieme al consiglio di Amministrazione della Compagnia Energetica Svizzera ABB nel 2000 (la compagnia che ha venduto due reattori nucleari alla Corea del Nord). A quel tempo, naturalmente, la Corea non era un membro dell'asse del male.

Quest'anno, il meeting del gruppo Bilderberg a Versailles ha convenientemente coinciso con l'incontro del G8 dei ministri della finanza del 20 maggio a Parigi (20 minuti di distanza da Versailles). La procedura è la solita: ciò che succede al Bilderberg è di solito una anteprima di ciò che sarà più tardi discusso al G8, che quest'anno si terrà a Evian-les-Bains sulle Alpi Francesi, il 1-3 Giugno.

Il primo giorno dei lavori, il 15 maggio, il Presidente Francese Jacques Chirac ha dato il benvenuto, cercando di ammorbidire i contrasti tra gli ospiti riguardo la guerra contro l'Iraq, e affermando che gli Stati Uniti e l'Europa Occidentale sono da lungo tempo alleati. Ma il grazioso discorso di Chirac sembra non sia stato sufficiente a calmare i falchi dell'amministrazione americana, ancora scocciati della Francia "pacifista".

Un influente banchiere Ebreo europeo ha rivelato che l'elite al governo in Europa va affermando ai cittadini che l'Occidente è sull'orlo di un crollo finanziario totale; di modo che il solo modo per salvare gli investimenti è di scommettere su una nuova crisi globale centrata sul Medio Oriente, che rimpiazzi la crisi della Guerra fredda.

Secondo una fonte della City di Londra, ciò che è venuto fuori dall'incontro di Versailles è che i membri del Bilderberger, sia europei che americani, non hanno raggiunto una perfetta intesa riguardo l'invasione e l'occupazione dell'Iraq e neppure riguardo la politica dura contro i palestinesi di Ariel Sharon. Nel mentre si svolgeva l'incontro, Sharon quasi rigettava il piano di Bush (road map), già sottoscritto dagli altri membri del cosiddetto quartetto: ONU, UE e Russia. Questa road map sembra già finita: perfino la presenza del Segretario di Stato, Colin Powell (che, fra l'altro, si è fermato a Versailles) non è stata sufficiente a persuadere Sharon a discutere, per lo meno, la possibiltà di smantellare gli insediamenti Israeliani nel territorio palestinese.

Le avventure imperialistiche americane sono di solito ridiscusse al meeting. L'elite Europea si era opposta all'idea dell'invasione dell'Iraq, già nell'incontro del Bilderberg Club del 2002 a Chantilly, in Virginia. Rumsfeld stesso aveva promesso agli europei che ciò non sarebbe accaduto. La maggior parte dell'elite europea non crede alle promesse americane che il petrolio iracheno benficerà la popolazione irachena. Essi sanno che i ricavi del petrolio serviranno a ricostruire ciò che l'America ha distrutto. E il dibattito sta ancora vertendo sul fatto di come possano i remunerativi contratti della Bechtel e Halliburton beneficiare l'Europa Occidentale.

L'elite Europea, in accordo a persone vicine al Bilderberg Club, sospetta che gli Stati Uniti non abbiamo bisogno o perfino non vogliano un governo centrale stabile in Iraq. Perchè, se ciò avvenisse, verrebbe a mancare per gli USA la ragione per rimanere in Iraq. L'elite europea vede lo stabilirsi del potere americano "di fatto sul terreno", con una lunga permanenza militare e con l'estrazione del petrolio pienamente nelle loro mani. E questo potrebbe durare anni, tanto più a lungo quanto più gli americani, offrendo essenziali servizi alla popolazione irachena, riusciranno a prevenire una guerra di liberazione nazionale.

Un altro punto acceso di discussione ha riguardato la ricerca di un consenso sulla necessità di un esercito europeo totalmente indipendente dalla NATO. Gli americani, naturalmente, sono contro tale eventualità. Ma lo sono anche alcuni europei, a cominciare dal Segretario generale della NATO, Lord Robertson.

Altri Europei suggeriscono una forza separata ma controllata dalla NATO. Gli Americani pensano che una forza militare separata europea finirebbe con il dissolvere il ruolo della NATO, considerato dagli Americani l'esercito mondiale dell'ONU. E gli americani hanno insistito che la NATO non deve essere più solo preposta alla difesa dell'Europa: le sue truppe potrebbero andare in ogni parte della terra, dirette o no dall'ONU.

Tutti questi aspetti cruciali sono stati discussi a porte chiuse. Il Trianon Palace Hotel a Versailles era chiuso al pubblico. Tutti gli ospiti non-Bilderberg sono dovuti uscire dall'Hotel, così come tutti gli impiegati dell'Hotel a part-time sono stati mandati a casa. Ai soli che fu consentito di rimanere è stato detto di non rivelare nulla e, se fossero stati sorpresi a farlo, li avrebbero licenziati. Non avevano neppure il diritto di parlare ad un membro Bilderberg, a meno che non fosse lui a rivolgere per primo la parola. Non avrebbero dovuto neppure guardare qualcuno negli occhi. Guardie armate isolavano e circondavano completamente l'albergo. Alcuni giornalisti americani credenziati erano là, ma il pubblico non conoscerà niente di più: le Bilderberg news non possono essere stampate, né riprese, né radiotrasmesse. A nessun gornalista di qualunque giornale controllato dai magnati multinazionali del gruppo Bilderberg quali Rupert Murdoch è stato mai o sarà mai permesso scriverne articoli.

comeDonChisciotte.net - I padroni dell'universo: il Bilderberg Club (http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=841)

Majorana
02-08-10, 01:00
L' ULTIMO INCONTRO DELLA COMMISSIONE TRILATERALE

La Commissione Trilaterale vuole una guerra in Iran, una moneta mondiale e una Banca Centrale

Nel loro ultimo incontro, tenuto a porte chiuse a Dublino dal 7 al 10 maggio, i membri della Commissione Trilaterale, irritati per il loro insuccesso nello stabilire un governo mondiale e per la crisi economica che hanno generato, hanno proclamato la guerra contro l’Iran.

I piani di guerra sono stati rivelati da Mikhail Slobodovsici, consigliere capo della leadership russa, mentre passeggiava per l’albergo Four Seasons, dove la Commissione Trilaterale si è asserragliata protetta da guardie armate e a porte chiuse. Nel rivolgersi ad Alan Keenan, che lavora per il sito WeAreChange.org, lui credeva di parlare ad un collega della Commissione.

Nella foto: L'albergo Four Seasons dove si è tenuta l'ultima riunione

“Stiamo decidendo il futuro del mondo” ha detto Slobodovisci. “Abbiamo bisogno di un governo mondiale” ha proseguito, ma, riferendosi all’Iran, “dobbiamo sbarazzarcene” ha affermato.

Indubbiamente è stato un proclama di guerra della Trilaterale. Molti dei milionari e miliardari della Commissione hanno pesanti investimenti nell’industria e le guerre fanno enormi profitti.

Improvvisamente Slobodovsici ha notato che la targhetta di Keenan era diversa dall’etichetta della Commissione e ha detto: “Non posso parlare – noi operiamo secondo le regole di Chatham House.”

A Slobodovsici la Trilaterale ha richiesto di pretendere ulteriori scuse per l’eccidio di una cifra stimata tra i 30 e 60 milioni di abitanti della vecchia Unione Sovietica ad opera del dittatore Josef Stalin. Il primo ministro Vladimir Putin ha chiesto umilmente scusa nell’anniversario dell’esecuzione di 20.000 soldati polacchi. Putin ha ammesso che il massacro era stato eseguito dai sovietici, non dai tedeschi come sostenuto dai sovietici per mezzo secolo. Nonostante tutto, il presidente russo Dmitry Medvedev ha nuovamente chiesto scusa il giorno dopo (il 9 Maggio), accusando i cittadini sovietici di aver tollerato il massacro, affermando che essi erano pienamente consapevoli dello spargimento di sangue.

Gli illustri membri della Trilaterale non sono mai stati così depressi.

“Ogni anno va peggio”, ha sostenuto uno di loro. “Perché ci prendiamo la briga di vederci ancora?”

“Non possiamo semplicemente cedere e lasciare,” ha risposto un altro. “Il Bilderberg si attende la bozza di un piano da parte nostra”.

Una parte notevole delle loro frustrazioni deriva dal fallimento nello stabilire un governo mondiale. Nel 1999, sia la Trilaterale che il gruppo Bilderberg confidavano nel prevedere che avrebbero ottenuto un governo mondiale per l’anno 2000. Una decina d’anni dopo, il loro obiettivo appare ancora più lontano. E di questo loro danno colpa ai “nazionalisti”, che si oppongono alla resa della sovranità nei confronti degli organismi internazionali.

Il gruppo Bilderberg si incontrerà dal 4 al 7 giugno in Spagna, a Sitges, una cittadina vacanziera a circa 20 miglia da Barcellona, per fare scelte definitive su cosa imporre al mondo.

Il Bilderberg chiuderà l’intero perimetro del Dolce Sitges con guardie armate e sicurezza privata. Il Bilderberg è composto da circa 120 finanzieri internazionali, capi di stato europei ed alti ufficiali della Casa Bianca, e dai segretari dei dipartimenti di Stato e Commercio, tra gli altri.

La Commissione Trilaterale è la squadra di riserva, con poco più di 300 partecipanti. Il Bilderberg, la squadra principale nell’aspirante governo mondiale segreto, ne conta poco più di 100. I due gruppi hanno una leadership coordinata e l’obiettivo comune di un governo mondiale sotto il loro controllo.

Tuttavia la Trilaterale attira capi di stato e altri alti funzionari in Europa e finanzieri internazionali, inclusi David Rockfeller e i membri della famiglia Rotschild. Parteciperanno anche alti funzionari della Casa Bianca e dei dipartimenti del Tesoro, Stato e Commercio dell’amministrazione di Obama.

I Trilateralisti sono delusi per non essere stati in grado di sfruttare la crisi economica che hanno contribuito a generare creando un “dipartimento del tesoro” sotto l’egida dell’ONU. Danno la colpa al “crescente nazionalismo” e chiedono “come faceva quella gente a sapere di questo”, secondo testimoni all’interno dell’albergo della Trilaterale. Nonostante tutto, la Trilaterale va avanti. In un commento basato su interviste ai leader della Trilaterale o da loro dettate, l’economista Richard Douthwaite scriveva lo scorso 7 maggio su The Irish Times:

La crescita economica non può accrescere gli introiti in maniera certa e veloce in modo tale da garantire i risultati sperati. L’unico rimedio possibile è l’inflazione. Questa potrebbe essere costruita facendo creare alla Banca Centrale Europea denaro dal nulla per dare ai paesi della zona euro soldi da spendere...Un altro ostacolo irrazionale è il sentimento che il denaro non può essere creato sul nulla...

Dalle pagine di quel giornale Douthwaite chiede alla Banca Centrale Europea di avviare la stampa di valuta così come lo sta facendo la Federal Reserve, di proprietà e controllo privati, per inondare di dollari i suoi amici negli Stati Uniti.

Secondo le regole bancarie in Europa, la Banca Centrale Europea ha un limite nell’emissione di valuta per un tetto massimo del 2 per cento sull’inflazione. Doughwaite vorrebbe che questo limite fosse tolto ai banchieri.

Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha distribuito denaro gratuito alle banche che ne fanno parte abbassando il tasso di sconto a quasi zero. In Europa, scrive Douthwaite: “questo obiettivo potrebbe essere costruito facendo creare alla Banca Centrale Europea denaro dal nulla per dare ai paesi della zona euro soldi da spendere”.

Il risultato – osserva lui – sarebbe l’inflazione, perché ci sarebbero più soldi in circolazione per pagare i debiti dei governi. Ma in questo lui non vede nulla di male.

Comunque, come nota il membro del congresso Ron Paul, il problema dell’inflazione è che colpisce la classe operaia perché agisce come una tassa indiretta.

“Detto in poche parole, stampare valuta per pagare le spese federali diluisce il valore del dollaro, il che causa prezzi più alti per beni e servizi” avverte Ron Paul. “I risparmiatori e chi vive di entrate fisse o basse sono i più colpiti per l’aumento del costo della vita. Famiglie a reddito medio-basso sono quelle che più soffrono perché lottano per far quadrare i conti mentre la ricchezza viene letteralmente trasferita dalla classe media a quella abbiente”.

L’idea dell’emissione fraudolenta di denaro è stata abbracciata da Gary Jenkins di Evolution Securities. Ha detto che la Banca Centrale Europea può iniziare a stampare denaro per tirarsi fuori dalla fossa. “Se giungiamo sull’orlo del baratro, potrebbe essere rimasta l’unica opzione possibile” ha continuato. “Solo la BCE può stampare gli euro per salvare il sistema”.

Per ora Jean-Claude Trichet, il presidente della Banca Centrale Europea, nega che si possa avviare la stampa di denaro. Trichet sembra essere in minoranza qui e la pressione da parte dei mondialisti può forzarlo infine ad aumentare l’inflazione nel tentativo di contenere l’inevitabile collasso della UE.

Il primo ministro irlandese, Brian Cowen, era stato invitato a fare gli onori di casa al consesso della Commissione Trilaterale, per poi andare via. Questa è la prassi della Trilaterale e del Bilderberg: il capo del paese che ospita parla e poi va via. Ma Cowen non aveva gradito l’essere escluso, così è apparso deliberatamente in ritardo di 35 minuti – e i Trilateralisti non sono abituati ad essere lasciati in attesa.

Paul Volker, presidente del consiglio d’amministrazione dell’Economic Recovery Advisory Board del presidente Obama e precedentemente amministratore delegato della Fed, ha espresso la sua ira facendo domande ostili. Cowen ha cercato di separare l’economia irlandese da quella greca e di altri paesi della UE che sono sotto attacco per la crisi economica.

Volker ha detto a Cowen che sebbene lui fosse stato “storicamente... molto attratto dall’euro” ora appariva “dubbioso”. Volker ha continuato: “Voi avete alcune decisioni difficili da prendere qui, ma la questione dell’avere una Banca Centrale indipendente, il tasso d’interesse comune, la moneta comune...sono proprio curioso se nella sua testa questo genera domande circa le strutture governative dell’Europa.
“Lei non è in favore di una ulteriore centralizzazione, mi sembra di capire, sebbene altri lo siano, ma cosa significa questa crisi per il futuro dell’Europa? Ha chiesto Volker.

Cowen ha ammesso che l’euro ha dei problemi di credibilità. Ha affermato che i ministri delle Finanze della UE avrebbero rivisto “gli accordi attuali” nei mesi a venire per capire come possono essere migliorati” in modo da aggiungere credibilità alla moneta e al contempo creare ampio consenso popolare”.

In altre parole la Commissione Trilaterale prevede di:

Aumentare i prezzi della benzina negli Stati Uniti. Gli europei ora pagano 10 dollari il gallone, gli americani circa 3. I Trilateralisti sostengono che gli americani devono pagarne 7.

Il petrolio viene prodotto solo all’81% della capacità così da aumentare la domanda e quindi il prezzo. Molti dei membri sono nati nella ricchezza petrolifera.

Essi celebrano la legge sanitaria, che ritengono aumenterà drammaticamente i costi e ridurrà i servizi. E’ uno stile europeo, e Obama è il loro ragazzo tuttofare. Loro sono in attesa del giorno in cui gli americani pagheranno il 50% dei loro introiti in tasse federali, come avviene diffusamente in Europa.

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Majorana
02-08-10, 01:02
SISTEMA BANCARIO MONDIALE: I PRIMI ORDINI DAL BILDERBERG

Il presidente della Federal Reserve Bank di New York lunedì ha chiesto la creazione di una struttura bancaria globale, poche ore dopo aver lasciato l’incontro del Bilderberg Group a Chantilly, Virginia.

Secondo la lista dei partecipanti di quest’anno al Bilderberg, Timothy Geithner, il presidente della Fed a New York, era presente al meeting segreto.

Perciò non è stata una grande sorpresa vedere Geithner chiedere un sistema bancario globalizzato nell’edizione di questa mattina del Financial Times:

Scrivendo nell’edizione di lunedì del Financial Times, Geithner, uno degli uomini chiave della politica economica Usa attraverso tutta la crisi del credito, e uno dei maggiori architetti del salvataggio della Bear Stearns, afferma che la US Federal Reserve dovrebbe giocare un ruolo centrale in una nuova struttura regolamentatrice, lavorando strettamente con supervisori negli Usa e in tutto il mondo.


L’elite del Bilderberg è da tempo al centro dell’attività finanziaria internazionale come forza globalizzatrice che spinge per una sempre maggiore centralizzazione del sistema bancario mondiale.

Nel 2003 la BBC scoprì un archivio di incredibili documenti del Bilderberg che confermavano che l’Unione Europea, col suo mercato unico e la successiva unione monetaria, così come la stessa valuta unica euro, erano una creatura del Bilderberg. Cliccate questo link per l’intero file MP3.

Si ritiene anche che in cima all’agenda del Bilderberg, per un certo tempo, ci sia stata la creazione di una task force di azione finanziaria delle Nazioni Unite [“Financial Action Task Force”] per promuovere una tassa diretta mondiale su qualunque persona del globo.

L’incontro di questo weekend ha visto la riunione di rappresentanti di: Deutsche Bank, The Bank of Finland, The Royal Bank of Scotland, The Austrian Kontrollbank, The European Central Bank, The World Bank, Banca d’Italia, Canadian TD Bank, Chase Manhattan Bank e Merill Lynch in aggiunta ai ministri delle finanze di Grecia, Gran Bretagna e Francia, professori di economia e corrispondenti della rivista The Economist.

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, presente anch’egli alla riunione Bilderberg 2008, merita una citazione speciale dal momento che è stato catturato in video [sotto] mentre usciva a grande velocità dal meeting sabato sera.


Per tutti coloro che negano ancora che il Bilderberg sia un attore di primo piano nella creazione della politica internazionale ciò fornisce un altro esempio dell’influenza e della autorevolezza del gruppo elitario sul resto del mondo politico e aziendale.

Nonostante la riunione di questo weekend di così tanti protagonisti della finanza globale, quali David Rockefeller, Henry Kissinger, il segretario generale della Nato, gli amministratori delegati delle più grandi aziende mondiali, politici Usa e membri di famiglie reali europee, i media aziendali sono rimasti completamente zitti, un fattore che non può non preoccupare persino i più accaniti scettici.

Ci aspettiamo di vedere molti più luminari del Bilderberg apparire tramite vari media ufficiali nelle prossime settimane, intenti a disseminare i punti di discussione della conferenza dello scorso weekend.


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Majorana
02-08-10, 01:04
IL GRUPPO BILDERBERG HA IN PROGRAMMA LA DEPRESSIONE ECONOMICA

DI PAUL JOSPEH WATSON
prisonplanet.com/

Gli elitisti sono divisi [sul da farsi] - se far affondare l’economia velocemente rimpiazzandola con un nuovo ordine mondiale, o innescare una lunga e agonizzante depressione.

Alla vigilia della conferenza annuale del Gruppo Bilderberg, che si terrà dal 14 al 17 maggio 2009 presso l’hotel a cinque stelle Nafsika Astir Palace di Vouliagmeni, in Grecia, il cronista investigativo Daniel Estulin ha svelato gli scioccanti particolari su quanto gli elitisti avrebbero in programma di fare in ambito economico nel corso del prossimo anno.

La riunione del gruppo Bilderberg è un confab che coinvolge ogni anno circa 150 dei “power broker” [mediatori di potere] più influenti al mondo nell’ambito del governo, dell’industria, del settore bancario, accademico e del complesso militare-industriale. Il gruppo segreto opera secondo le “regole della Chatham House”[1] , ossia nessun particolare di ciò che viene discusso può trapelare attraverso i media, nonostante il fatto che siano presenti alla riunione gli editori dei più grandi quotidiani al mondo come il Washington Post, il New York Times e il Financial Times.



Secondo le fonti di Estulin che si sono dimostrate estremamente accurate in passato, il gruppo Bilderberg è diviso sul da farsi, ossia se innescare “una prolungata, agonizzante depressione che condannerà il mondo a decadi di stagnazione, declino e povertà … oppure una depressione intensa ma più breve che aprirebbe la strada ad un nuovo ordine economico mondiale sostenibile, con minore sovranità ma maggiore efficienza”.

Tali informazioni acquistano maggiore rilevanza se si tiene conto del fatto che le precedenti previsioni economiche di Estulin basate su rivelazioni da parte delle stesse fonti, si sono dimostrate estremamente accurate. Estulin ha correttamente previsto il crollo del mercato immobiliare nonché il tracollo finanziario del 2008, dopo aver appreso dalle sue fonti all’interno di Bilderberg quello che l’elite stava programmando sulla base di quanto era stato detto durante la loro riunione in Canada del 2006 e della loro conferenza del 2007 in Turchia.

I particolari dell’ordine del giorno per l’economia erano contenuti in un libretto distribuito prima della riunione ai membri del gruppo. In modo specifico Estulin avverte che il gruppo Bilderberg starebbe incoraggiando una falsa immagine di ripresa economica, attirando gli investitori a reinvestire il capitale nel mercato azionario per scatenare poi successivamente un’altra massiccia fase di contrazione che creerà “grosse perdite e una grave sofferenza finanziaria nei mesi a venire”, secondo una relazione del Canada Free Press.

Secondo Estulin il gruppo Bilderberg stima che le cifre relative alla disoccupazione negli USA raggiungeranno il 14% entro la fine dell’anno, quindi il doppio dell’attuale cifra ufficiale dell’8,1 per cento.

Le fonti di Estulin gli avrebbero inoltre detto che Bilderberg proverà ancora a fare pressioni per la promulgazione del Trattato di Lisbona, un tassello chiave del piano per consolidare appieno un superstato federale europeo, costringendo l’Irlanda a votare nuovamente su tale documento a settembre/ottobre, nonostante lo abbia già rifiutato insieme ad altre nazioni europee nei referendum nazionali.

Secondo quanto riferisce il CFP “una delle loro preoccupazioni è di affrontare e neutralizzare il movimento contrario al trattato di Lisbona chiamato “Libertas”, sotto la guida di Declan Ganley. Una delle mosse programmate da Bilderberg è l’uso di una campagna diffamatoria nei media americani, che suggerisca che Ganley è finanziato dai trafficanti di armi negli USA legati alle sfere militari statunitensi”.

Daniel Estulin, Jim Tucker ed altre fonti, che hanno infiltrato Bilderberg in passato hanno regolarmente fornito informazioni sull’ordine del giorno del gruppo che viene poi attuato sul palcoscenico mondiale, dando prova che l’organizzazione non è solo una “fabbrica di chiacchiere”, ma un importante foro per la pianificazione del nuovo ordine mondiale.

In effetti proprio il mese scorso il visconte belga nonché attuale presidente del gruppo Bilderberg Étienne Davignon, si è vantato che Bilderberg ha contribuito alla creazione dell’euro mettendo per la prima volta all’ordine del giorno una politica favorevole alla valuta unica all’inizio degli anni ‘90. Il programma del gruppo Bilderberg di un superstato federale europeo e di una valuta unica risale probabilmente persino a prima. Un’inchiesta della BBC ha portato alla luce documenti risalenti ai primi incontri del gruppo che hanno confermato che l’Unione Europea è stata un’invenzione del gruppo Bilderberg.

Nella primavera del 2002 quando i guerrafondai dell’amministrazione Bush facevano pressione affinché l’Iraq fosse invaso entro l’estate, i membri di Bilderberg hanno espresso il desiderio di ritardare l’attacco, che non fu lanciato fino al marzo dell’anno seguente.

Nel 2006 Estulin ha previsto che il mercato immobiliare negli USA sarebbe cresciuto senza limite prima che la bolla venisse fatta crudelmente scoppiare, come è precisamente successo.

Nel 2008 Estulin ha previsto che Bilderberg stesse creando le condizioni per una calamità finanziaria - proprio quello che è successo alcuni mesi dopo con il crollo della Lehman Brothers.
Il Gruppo Bilderberg ha regolarmente gonfiato i muscoli per consolidare il suo ruolo di “kingmaker” [artefice di nomine ed elezioni]. L’organizzazione seleziona di routine i candidati alla presidenza e alla vice presidenza, nonché i primi ministri.

Bill Clinton e Tony Blair sono stati entrambi preparati dall’organizzazione segreta all’inizio degli anni ’90 prima che raggiungessero la prominenza.

Il candidato alla vice presidenza di Barack Obama, Joe Biden è stato scelto dal luminario di Bilderberg James A. Johnson, e anche il candidato alla vice presidenza di John Kerry nel 2004, John Edwards è stato consacrato dal gruppo dopo aver fatto un brillante discorso durante la conferenza del 2004. I presenti hanno persino infranto le regole applaudendo Edwards al termine di un discorso che ha fatto agli elitisti sulla politica americana. La scelta di Edwards fu scioccante per gli opinionisti dei mass media che si aspettavano con certezza che Dick Gephardt avrebbe ottenuto la carica. Il New York Post ha riportato persino che era stato scelto Gephardt e che venivano già attaccati degli adesivi con scritto “Kerry- Gephardt” sui veicoli della campagna presidenziale, prima che fossero tolti quando Edwards fu annunciato come vice di Kerry.

La relazione di un quotidiano portoghese del 2008 ha messo in luce il fatto che Pedro Santana Lopes e Jose Socrates hanno partecipato all’incontro del 2004 a Stresa, in Italia, prima che entrambi diventassero primo ministro del Portogallo. Svariate decisioni geopolitiche chiave sono state prese durante la riunione del gruppo Bilderberg dello scorso anno a Washington DC, ancora una volta a sottolineare che il confab è molto più di un incontro informale.

Come abbiamo riferito in quel momento, l’organizzazione era preoccupata che il prezzo del petrolio stesse aumentando troppo rapidamente dopo aver toccato i $150 dollari al barile e voleva assicurarsi che “i prezzi del petrolio iniziassero probabilmente a scendere”. Ed è proprio ciò che è avvenuto nella seconda metà del 2008 quando il petrolio è sceso sotto i $50 dollari al barile. Siamo stati in grado di prevedere precocemente il rapido aumento dei prezzi del petrolio nel 2005, quando il petrolio era sceso a $40 dollari al barile, perché il gruppo Bilderberg aveva auspicato un aumento dei prezzi nel corso della riunione di quell’anno a Monaco di Baviera. Durante la conferenza in Germania, Henry Kissinger ha detto agli altri presenti che l’elite aveva deciso di assicurarsi che i prezzi del petrolio raddoppiassero nel corso dei 12-24 mesi successivi, che è esattamente ciò che è successo.

Inoltre durante l’incontro dello scorso anno, l’ex segretario di stato degli Stati Uniti Condoleezza Rice ha formalizzato con il ministro degli esteri ceco Karel Schwarzenberg i programmi per la firma di un trattato sull’istallazione di una base radar statunitense nella Repubblica Ceca.

Insieme alla Rice era presente all’incontro il segretario alla difesa Robert Gates, che secondo quanto riportato avrebbe incoraggiato i globalisti dell’EU a sostenere un attacco contro l’Iran. E guarda caso, proprio giorni dopo l’Unione europea ha minacciato l’Iran con sanzioni qualora non avesse sospeso il suo programma di arricchimento nucleare.

C’è stata inoltre molta speculazione che anche “l’incontro segreto” tra Hillary Clinton e Barack Obama, che è stato messo in atto con tattiche di spionaggio come rinchiudere i giornalisti in un aereo per impedire che raggiungessero i due politici, avrebbe avuto luogo durante la conferenza Bilderberg nel Distretto di Columbia.

Non resta che vedere quale copertura mediatica sarà riservata sui media principali alla conferenza Bilderberg del 2009, perché nonostante le prove che questa abbia un ruolo centrale nell’influenzare i successivi eventi geopolitici e finanziari nel mondo, e nonostante il fatto che la conferenza dell’anno scorso sia stata tenuta a Washington DC, i media corporativi hanno mantenuto un divieto quasi assoluto di fare reportage sulla conferenza, sui presenti e su quanto è stato discusso.

Ancora una volta sarà compito dei media alternativi riempire il vuoto ed educare la gente su ciò che i globalisti hanno esattamente in programma per noi per l’anno a venire.


comeDonChisciotte.net - IL GRUPPO BILDERBERG HA IN PROGRAMMA LA DEPRESSIONE ECONOMICA (http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1567)

Majorana
02-08-10, 01:06
COMMISSIONE TRILATERALE: ASSEMBLEA DELL'ELITE MONDIALE A WASHINGTON

I membri della Commissione Trilaterale vogliono che i tartassati contribuenti statunitensi sborsino ancora più soldi

DI JAMES P. TUCKER JR
Globalresearch

La Commissione Trilaterale (TC) - uno dei tre gruppi mondialisti più potenti nel mondo – ha tenuto un incontro a porte chiuse proprio qui a Washington, D.C. dal 25 al 28 aprile. Fedele alla forma, quegli esponenti dei mezzi di informazione che sapevano della riunione - o erano loro stessi parti in causa – si sono rifiutati di discutere come sia andata la riunione o di riferire sui presenti. Fortunatamente, il redattore dell’AFP, Jim Tucker, era sulla scena per far uscire allo scoperto questo incontro clandestino.

I luminari che hanno partecipato alla riunione della Commissione Trilaterale a Washington hanno espresso fiducia sul fatto che hanno in mano tutti e tre i principali candidati alle presidenziali, i quali, nonostante le loro posizioni politiche, sosterranno le misure che mirano a rinunciare alla propria sovranità come il NAFTA e il "North American Union".
"John ha sempre sostenuto il libero scambio, anche mentre faceva la campagna elettorale davanti ai leaders dell’unione ", ha detto qualcuno. "Hil e Barack stanno fingendo di essere scontenti su alcune cose, ma questo è solo atteggiamento politico. Sono saldamente per il sostegno ".
Ci si riferiva al Senatore John McCain (R-Ariz.), Hillary Clinton (DN.Y.) e Barack Obama (D-Ill.).

Nella foto: Pietro Modiano, direttore generale della banca INTESA SANPAOLO, new entry nella Commissione Trilaterale con sua moglie Barbara Pollastrini, ex ministro delle pari opportunità

La signora Clinton, hanno osservato, ha tenuto riunioni di strategia come First Lady su come ottenere dal Congresso l’approvazione del NAFTA "senza ulteriori modifiche". In qualità di presidente, hanno deciso, lei non farebbe altro che occuparsi di mettere i puntini sulle i.

In Canada il candidato Obama non ha negato la notizia che il suo primo consigliere economico, Austan Goolsbee, ha rassicurato i diplomatici canadesi che il senatore avrebbe mantenuto intatto il NAFTA e i suoi discorsi anti-commercio sarebbero solo "campagna retorica".

Impauriti da Paul

I "Trilateralisti", mentre sono fiduciosi di far fronte a qualsiasi potenziale presidente, pagano invece un enorme tributo a Ron Paul come uno scherzo ironico del destino, lanciando l’allarme che lui provocherà "significativi danni futuri".

Essi hanno espresso preoccupazione per il fatto che le manifestazioni di Paul hanno attratto moltitudini di giovani che si vanno ora formando una "loro idea politica". Vogliono che i repubblicani mettano pressione a Paul affinchè abbandoni ora e cessi i suoi raduni "educativi". Questo compito è stato affidato a Thomas Foley, ex portavoce della Casa Bianca.

Le ragioni, per le quali la "campagna di educazione" condotta da Paul porta il terrone nei cuori della Trilaterale, sono evidenti. Paul si rifiuterebbe di restituire un solo grammo di sovranità degli Stati Uniti a una qualsivoglia organizzazione internazionale e la TC invece vuole il governo mondiale.

Paul porterebbe immediatamente a casa le truppe Usa dall'Iraq, dall’Afghanistan e da altre 130 "missioni di pace" per le Nazioni Unite in tutto il mondo. La TC vuole speculare sulla guerra e sul potere mondiale. Paul vorrebbe abolire la tassa federale sul reddito, al contrario la TC vuole aumentare su scala globale la tassa dovuta alle Nazioni Unite. Si è elaborato un ordine del giorno ufficiale con tutto ciò che Paul e i patrioti americani detestano: tasse più alte, più aiuti agli stranieri, più immigrazione, sia legale che illegale, negli Stati Uniti e nell’ "attraente Iran," tra gli altri.

L'America deve pagare la sua giusta quota?

I membri della Trilaterale si sono messi a lavorare sodo Sabato 26 aprile con un comitato di alto spessore chiamato " Politica estera e politica interna degli Stati Uniti: linee guida per una nuova amministrazione ".

Presiedeva il giornalista - ruffiano David Gergen, che nella sua rivista U.S News and World Report non scriverà nulla riguardo al TC. Tra i partecipanti vi erano anche Kenneth Duberstein, ex capo del personale della Casa Bianca per il Presidente Ronald Reagan; Strobe Talbot, presidente della Brookings Institution ed ex vice Segretario di Stato, e Joseph Nye, ex assistente segretario alla difesa. Henry Kissinger, ex segretario di Stato e da lungo tempo leader della Bilderberg, era presente nella lista come uno dei partecipanti. Ma un membro dello staff TC ha cancellato il suo nome dalla lista. Alcuni hanno pensato che avesse problemi di gola.

Questo gruppo ha consegnato i seguenti ordini al prossimo presidente: aumentare il sostegno straniero a tutti i livelli, perché "l'America non debba pagare la sua quota equa", pagare gli arretrati dovuti alle Nazioni Unite, consentire l’ingresso negli Stati Uniti a tutti gli immigrati che vogliono venire e di concedere l’ "amnistia" per gli stranieri già presenti in situazione irregolare.

Poco, se non altro, è stato detto circa il fatto che i contribuenti americani pagano un quarto dei costi operativi delle Nazioni Unite e un terzo del costo delle 130 "missioni di pace" o sul fatto che gli immigrati provenienti dal Sud America deprimono i salari e qui una famiglia media di immigranti costa allo stato migliaia di dollari all'anno per il welfare , per la salute e altri "vantaggi".

Robert Zoellick, presidente della Banca mondiale e altro ragazzo di lungo corso della Bilderberg, manifestò ampiamente queste considerazioni in una "mielosa intervista" rilasciata ad un altro giornalista "da marciapiede", Lionel Barber, redattore del Financial Times, che obbedientemente non riporta nulla.

Lotta al riscaldamento; consentire gli immigrati

Ci sono stati degli incontri di "sottocommissione" sul "cambiamento climatico", su "acqua e strutture igienico-sanitarie" e su "migrazione e sviluppo." Qusti sottogruppi hanno concordato che ogni nazione, in particolare gli Stati Uniti, dovrebbe spendere un mucchio di dollari per la lotta contro il "riscaldamento globale". Gli Stati Uniti dovrebbero spendere di più "perché gli americani sono la causa della maggior parte dell’inquinamento", ha affermato qualquno. Gli americani dovrebbero inviare più denaro a favore dell’Africa in modo che i nativi possono bere acqua pulita e lavarsi, hanno detto.

Antonio Garrigues Walker, presidente della Garrigues Abogadas y Asesores Tributarios, si è unito a Peter Sutherland, " il rappresentante speciale sulla migrazione e lo sviluppo" del Segretario generale delle Nazioni Unite, nell’invitare gli Stati Uniti non solo a consentire una immigrazione illimitata, ma anche dare più soldi al Messico e ad altri paesi latini impoveriti. Era, in qualche modo, un loro "diritto" quello di avere più dollari USA. Sutherland è il presidente della British Petroleum e Goldman Sachs International. Egli è anche leader da lungo tempo della Bilderberg.

Il Blackout dei mezzi di informazione

Bill Emmott, un altro giornalista "mantenuto", ha parlato della "crescita dell’Asia" a un cena-ricevimento tenutasi presso la Smithsonian American Art Museum. Emmott, ex redattore di The Economist, non riporterà alcuna notizia in proposito.

Domenica mattina, Robert Blackwill, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale in Iraq, ha presieduto una tavola rotonda sul tema "coinvolgere l'Iran e costruire la pace nella regione del Golfo Persico." Per la prima volta, vi è stato dissenso. Blackwill ha cercato di interpretare su basi razionali l'invasione dell'Iraq. Altri dubitavano che Saddam Hussein fosse collegato agli attacchi terroristici del 11 Settembre o sia mai stato una minaccia nucleare. Blackwill ha detto che l'opzione militare rimane, ma spera che gli sforzi diplomatici abbiano successo.

Altri partecipanti sono stati Ray Takeyh del Council on Foreign Relations, che funziona come il ministero per la propaganda per la TC e la Bilderberg; Volker Perthes, capo del Istituto tedesco Internazionale per gli affari e la sicurezza, e Hitoshi Tanaka, ex vice ministro giapponese degli Affari Esteri.

Soldi, Altri soldi

Molti stranieri hanno richiesto agli USA più soldi durante un pranzo di comitato chiamato "opinioni degli europei e asiatici sulla politica estera e sicurezza degli Stati Uniti." I partecipanti sono stati Elisabeth Guigou, membro dell'Assemblea nazionale francese ed ex ministro per gli Affari europei e Han Sung-Joo, ex ministro degli Affari Esteri per la Corea del Sud.

Una sessione pomeridiana destinata alla "salute globale" con una maggiore richiesta di dollari derivanti dalle imposte americane. Una voce importante in questa causa è arrivata da Sylvia Mathews Burwell, presidente di Global Development Programs, Bill & Melinda Gates Foundation. Bill Gates ha frequentato almeno una riunione della Bilderberg.

Le scuse per l'Iraq; i piani per l'Iran

John Negroponte, vice Segretario di Stato degli USA, ha dedicato la cena serale al tema "le prospettive della politica estera per gli USA". Ancora una volta, si è cercato di dare una spiegazione razionale alle invasioni in Iraq e in Afghanistan e si è considerata come una possibilità l'invasione di Iran.

Lunedi mattina l’incontro finale ha affrontato la crisi finanziaria mondiale e ha visto la partecipazione di questi luminari: Robert Kimmitt, vice segretario del Tesoro degli Stati Uniti; Martin Feldstein, ex direttore del Consiglio dei consulenti economici del presidente; David Rubenstein, amministratore delegato di Carlyle Group; Naoki Tanaka, Presidente del Center for International Public Policy Studies e Sir Andrew Crockett, presidente della JP Morgan Chase International.

Tra questi, si è fatto un gran parlare sull "dovere" del governo degli Stati Uniti di "intervenire" a nome delle "istituzioni finanziarie sotto pressione." Poco o nulla è stato detto delle centinaia di migliaia di americani che stanno perdendo le loro case perché le istituzioni finanziarie li hanno indotti ad acquistare delle case che non potevano permettersi.

Durante tutto il fine settimana, non si è udita la minima voce di un americano a proposito delle esigenze del loro paese. Invece, ci sono stati sorrisi, saluti e applausi.

Il redattore della AFP James P. Tucker Jr è un giornalista di lungo corso che ha trascorso molti anni come membro della "élite" dei media a Washington. Dal 1975 egli ha avuto riconoscimenti generali, qui e all'estero, per la ricerca di storie "attuali" che segnalavano gli intrighi dei gruppi di potere modiali come ad esempio il Gruppo Bilderberg. Tucker è l'autore di Jim Tucker's Diary Bilderberg [l’agenda Bilderberg di Jim Tucker, N.d.T.]. Illustrato con delle foto- molte mai pubblicati prima - il libro racconta le esperienze di Tucker nel corso dell’ultimo quarto di secolo alle riunioni della Bilderberg.

Fonte:GlobalResearch.ca - Centre for Research on Globalization (http://www.globalresearch.ca)
Link: Trilateral Commission: Global Elite Gather in D.C. (http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=8914)
6.05.08

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MAURIZIO OGGIANU

TRILATERAL COMMISSION EXECUTIVE COMMITTEE

Thomas S. Foley North American Chairman
Peter Sutherland European Chairman
Yotaro Kobayashi Pacific Asia Chairman
Allan E. Gotlieb North American Deputy Chairman
Herve De Carmoy European Deputy Chairman
Han Sung-Joo Pacific Asia Deputy Chairman
Lorenzo H. Zamibrano North American Deputy Chairman
Ainijrzej Olechowski European Deputy Chairman
Shijuro Ogata Pacific Asia Deputy Chairman
David Rockefeller Founder And Honorary Chairman
Paul A. Volcker North American Honorary Chairman
Georges Berthoin Chairman European Honorary
Otto Graf Lambsdorf European Honorary Chairman
Michael J. O’Neil North American Director
Paul Revay European Director
Tadashi Yamamoto Pacific Asia Director

NORTH AMERICAN GROUP

Madeleine K Albright The Albright Group LLC Washington, D.C.
Graham Allison Kennedy School of Government, Harvard Cambridge, Mass.
Richard L. Armitage Armitage International Washington, D.C.
James L. Balsillie Co-Chief Exec. Officer, Research in Motion Waterloo, Ontario
Charlene Barshefsky Wilmer, Cutler & Pickering Washington, D.C.
Alan R. Batkin Eton Park Capital Management New York, N.Y.
Lael Brainard The Brookings Institution Washington, D.C.
Doug Bereuter The Asia Foundation San Francisco.
C. Fred Bergsten Peterson Institute for Int’l Economics Washington, D.C.
Catherine Bertini Syracuse University Syracuse, N.Y.
Robert D. Blackwill Former Deputy Asst, to the President Washington D.C.
Dennis Blair, USN (Ret.) Institute for Defense Analyses Alexandria, Va.
H. Blanco Mendoza Private Office of Herminio Blanco Mexico City
Stephen W. Bosworth Dean, Tufts University Medford, Mass.
David G. Bradley Atlantic Media Company Washington, D.C.
Harold Brown Center for Strategic and Int’l Studies Washington, D.C.
Zbigniew Brzezinski Center for Strategic and Int’l Studies Washington, D.C.
Sylvia Mathews Burwell President Global Development Program Hinton, WV
Louis C. Camilleri Altria Group, Inc New York, N.Y.
Kurt Campbell CEO Center New American Security Washington, D.C.
Raymond Chrétien Fasken Martineau DuMoulin LLP Montreal, Quebec
William T. Coleman III Cassatt Corporation San Jose, Calif.
Timothy C. Collins Ripplewood Holdings New York, N.Y.
Richard N. Cooper Harvard University Cambridge, Mass.
F. Gerald Corrigan Goldman, Sachs & Co. New York, N.Y.
Michael J. Critelli Pitney Bowes Inc. Stamford, Conn.
Lee Cullum “NewsHour with Jim Lehrer,” Dallas, Texas
H. Lawrence Culp, Jr CEO of Danaher Washington, D.C.
Gerald L. Curtis Columbia University New York, N.Y.
Douglas Daft The Coca Cola Company Atlanta, Ga.
Lynn Davis The RAND Corporation Arlington, Va.
Arthur A. DeFehr Palliser Furniture Winnipeg
André Desmarais Power Corporation of Canada Montréal, Quebec
John M. Deutch Mass. Institute of Technology Cambridge, Mass.
Jamie Dimon JP Morgan Chase & Co. New York, N.Y.
Peter C. Dobell Parliamentary Centre Ottawa, Ontario
Wendy K Dobson University of Toronto Toronto
Kenneth M. Duberstein The Duberstein Group Washington, D.C.
Robert Eckert Mattel, Inc. El Segundo, Calif.
Jessica P. Einhorn The Johns Hopkins University Washington, D.C.
Jeffrey Epstein J. Epstein & Company, Inc. New York, N.Y.
Dianne Feinstein U.S. Senate (D-Calif.) Washington, D.C.
Martin S. Feldstein Harvard University Cambridge, Mass.
Roger W. Ferguson, Jr. Swiss Re America Holding Corp. Washington, D.C.
Stanley Fischer Bank of Israel; frmr president, Citigroup New York, N.Y.
Richard W. Fisher Federal Reserve Bank of Dallas Dallas, Texas
Thomas S. Foley Akin Gump Strauss Hauer & Feld Washington, D.C.
Kristin J. Forbes Associate Prof. of Int’l Management Cambridge Mass.
Michael B.G. Froman Citigroup Inc. New York, N.Y.
Francis Fukuyama The Johns Hopkins University Washington, D.C.
Dionisio Garza Medina ALFA Mexico
Richard A. Gephardt Former member House of Reps. (D-Mo.) Washington, D.C.
David Gergen Harvard; Editor, USN&WR Cambridge, Mass.
Peter C. Godsoe Scotiabank (ret.) Toronto, Ontario
Allan E. Gotlieb Bennett Jones LLP Toronto, Ontario
Bill Graham Canadian House of Commons Ottawa, Ontario
Donald E. Graham CEO of The Washington Post Company Washington, D.C.
Jeffrey W. Greenberg Aquiline Capital Partners, LLC New York, N.Y.
Richard N. Haass President, Council on Foreign Relations New York, N.Y.
James T. Hackett Anadarko Petroleum Corp. Texas
John J. Hamre Center for Strategic and Int’l Studies Washington, D.C.
William A. Haseltine Haseltine Global Health, LLC Washington, D.C.
Richard F. Haskayne University of Calgary Alberta
Charles B. Heck Senior Adviser, Trilateral Commission Washington, D.C.
Carlos Heredia International Affairs Mexico
Carla A. Hills Hills & Company, Int’l Consultants Washington, D.C.
Richard Holbrooke Perseus LLC New York, N.Y.
Karen Elliott House Dow Jones & Co. & Wall Street Journal Princeton, N.J.
Alej. Junco de la Vega Grupo Reforma Monterrey, Mexico
Robert Kagan Carnegie Endowment for Int’l Peace Washington, D.C.
Arnold Kanter The Scowcroft Group Washington, D.C.
Charles R. Kaye Warburg Pincus LLC New York, N.Y.
James Kimsey Founding CEO of AOL Washington, D.C.
Michael Klein Citigroup Inc. New York, N.Y.
Steven E. Koonin British Petroleum London
Enrique Krauze Editorial Clio Libros y Videos, S.A. de C.V. Mexico City
Robert Lane Deere & Company Moline, Ill.
Fred Langhammer The Estee Lauder Companies, Inc. New York, N.Y.
Jim Leach Former U.S. Representative (R-IA) Washington, D.C.
Gerald M. Levin AOL Time Warner, Inc. New York, N.Y.
Winston Lord International Rescue Committee New York, N.Y.
E. Peter Lougheed Bennett Jones, Banisters & Solicitors Calgary, Alberta
Roy MacLaren Former High Commissioner to the UK Toronto, Ontario
John A. MacNaughton Frmr CEO Canada Pension Plan Invest. Brd Toronto, Ontario
Antonio Madero San Luis Corporacion, S.A. de C.V. Mexico
John Manley McCarthy Tétrault LLP Ottawa, Ontario
Sir Deryck C. Maughan KKR Asia, Kohlberg Kravis Roberts & Co. New York, N.Y.
Jay Mazur Union of Needletrades, Textile Employees New York, N.Y.
James Moore Canadian Parliament Ottawa, Ontario
Marc H. Morial National Urban League New York, N.Y.
Heather Munroe-Blum McGill University Montreal, Quebed
Brian Mulroney Ogilvy Renault Montréal, Quebec
Indra K. Nooyi PepsiCo, Inc. Purchase, N.Y.
Joseph S. Nye, Jr. Kennedy School of Government, Harvard Cambridge, Mass.
David J. O’Reilly Chevron Corporation San Ramon, Calif.
Meghan O’Sullivan Former Deputy National Security Adviser Washington, D.C.
Richard N. Perle American Enterprise Institute Washington, D.C.
Thomas R. Pickering Consultant, The Boeing Company Arlington, Va.
Martha C. Piper The University of British Columbia Vancouver, B.C.
Richard Plepler Executive Vice President, HBO New York, N.Y.
Joe Ralston, USAF (Ret) The Cohen Group Washington, D.C.
Charles B. Rangel U.S. House of Representatives (D-N.Y.) Washington, D.C.
Susan Rice Brookings Institution Washington, D.C.
Hartley Richardson James Richardson & Sons, Ltd. Winnipeg, Manitoba
Joseph E. Robert, Jr. J.E. Robert Companies McLean, Va.
John D. Rockefeller IV U.S. Senate (D-W.V.) Washington, D.C.
Kenneth Rogoff Center for Int’l Development, Harvard Cambridge, Mass.
Charles Rose The Charlie Rose Show, PBS New York, N.Y.
Irene B. Rosenfeld CEO Kraft Foods Northfield, Ill
Dennis Ross Ambassador Counselor and Ziegler Washington, D.C.
David M. Rubenstein The Carlyle Group Washington, D.C.
Luis Rubio Center of Research for Development Mexico City, Mexico
Arthur F. Ryan Prudential Financial, Inc. Newark, N.J.
Jaime Serra SAI Consulting Mexico City, Mexico
Dinakar Singh TPG-Axon Capital New York, N.Y.
Anne-Marie Slaughter Princeton University Princeton, N.J.
Gordon Smith Centre for Global Studies, U. of Victoria Victoria, B.C.
Donald R. Sobey Empire Company Ltd. Halifax, Nova Scotia
Ronald D. Southern ATCO Group Calgary, Alberta
James B. Steinberg LBJ School of Public Affairs, U. of Texas Austin, Texas
Jessica Stern Program on Terrorism & the Law, Harvard Cambridge, Mass.
Barbara Stymiest RBC Financial Group Toronto, Ontario
Lawrence H. Summers Harvard University Cambridge, Mass.
John J. Sweeney AFL-CIO Washington, D.C.
Strobe Talbott The Brookings Institution Washington, D.C.
George J. Tenet Georgetown Univ., former CIA Director Washington, D.C.
John Thain New York Stock Exchange, Inc. New York, N.Y.
G. Richard Thoman Columbia University New York, N.Y.
Paul A. Volcker Wolfensohn & Co., Inc., frmr Fed. Res. Chair.New York, N.Y.
William H. Webster Former CIA Director Washington, D.C.
Fareed Zakaria Newsweek International New York, N.Y.
Lorenzo H. Zambrano CEMEX Monterey, Mexico
Ernesto Zedillo Former president of Mexico; Yale Univ. New Haven, Conn.
Mortimer B. Zuckerman Chairman, U.S. News & World Report New York, N.Y.
William T. Coleman, Jr. Lifetime Trustee, Trilateral Commission Washington, D.C.
Henry A. Kissinger Lifetime Trustee, Trilateral Commission Washington, D.C.
Robert S. McNamara Lifetime Trustee, Trilateral Commission,
frmr pres., World Bank; frmr sec.of Defense; frmr pres., Ford Motor. Washington, D.C.
David Rockefeller Founder, Lifetime Trustee, Trilateral Comm. New York, N.Y.

NEW TRILATERAL MEMBERS ATTENDING FROM EUROPE

Patricia Barbizet CEO Artemis Group, France
Dermot Gleeson Chairman, AIB Group, Ireland
Elisabeth Guigou French National Assembly, France
Nigel Higgins Senior Partner N M Rohschild & Sons, UK
Jerzy Kozminski President & CEO Polish-American Freedom, Poland
Thomas Leysen CEO Umicore, Belgium
Manfred Bischoff Chairman, SNCF, France
Arpad Kovacs Pres. State Audit Office Hungary, Budapest
Friedrich Merz Member of the German Bundestag, Germany
Pietro Modiano Mng. Director CEO Intesa Sanpaolo, Italy
Hans Reisenhuber (returning) Member of the German Bundestag, Germany
Jeroen van der Veer Chief Executive, Royal Dutch Shell, The Netherlands

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Majorana
02-08-10, 01:10
I trent’anni di un’istituzione segreta
Gli opachi poteri della Trilaterale
Di Olivier Boiral da «Le Monde Diplomatique» novembre 2003

Dirigenti delle multinazionali, governanti dei paesi ricchi e sostenitori del liberismo economico hanno rapidamente compreso che dovevano agire di concerto se volevano imporre la propria visione del mondo. Nel luglio 1973, in mondo allora bipolare, David Rockefeller lancia la Commissione trilaterale, che segnerà il punto di partenza della guerra ideologica moderna. Meno mediatizzata del forum di Davos, la Trilaterale è molto attiva, attraverso una rete di influenze dalle molteplici ramificazioni.
Trent’anni fa, nel luglio 1973, su iniziativa di David Rockefeller, figura di spicco del capitalismo americano, nasceva la Commissione trilaterale. Cenacolo dell’élite politica ed economica internazionale, questo circolo chiusissimo e sempre attivo formato da alti dirigenti ha suscitato, soprattutto ai suoi inizi, molte controversie (1). All’epoca, la Commissione si prefiggeva di diventare un organo privato di concertazione e orientamento della politica internazionale dei paesi della triade (Stati uniti, Europa, Giappone). L’atto costitutivo spiega: «Basata sull’analisi delle più rilevanti questioni con cui si confrontano l’America e il Giappone, la Commissione si sforza di sviluppare proposte pratiche per un’azione congiunta. I membri della Commissione comprendono più di 200 insigni cittadini impegnati in settori diversi e provenienti dalle tre regioni». (2)

La creazione di questa organizzazione opaca in cui a porte chiuse e al riparo da qualsiasi intromissione mediatica si ritrovano fianco a fianco dirigenti di multinazionali, banchieri, uomini politici, esperti di politica internazionale e universitari, coincideva all’epoca con un periodo di incertezza e turbolenza della politica mondiale. La direzione dell’economia internazionale sembrava sfuggire alle élite dei paesi ricchi, le forze di sinistra apparivano potenti, soprattutto in Europa, e la crescente interdipendenza delle questioni economiche chiamava le grandi potenze a una cooperazione più stretta. Rapidamente, la Commissione trilaterale si impone come uno dei principali strumenti di questa concertazione, attenta al tempo stesso a proteggere gli interessi delle multinazionali e a «chiarire» attraverso le proprie analisi le decisioni dei dirigenti politici. (3)

Come i re filosofi della città platonica, che contemplavano il mondo delle idee per infondere la loro trascendente saggezza nella gestione degli affari terrestri, l’élite che si riunisce all’interno di questa istituzione molto poco democratica si adopera nel definire i criteri di un «buon governo» internazionale.
Veicola un ideale platonico di ordine e controllo, assicurato da una classe privilegiata di tecnocrati che mette la propria competenza e la propria esperienza al di sopra delle profane rivendicazioni dei semplici cittadini: «La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la techné è legge – commenta Gilbert Larochelle. E dove sentinelle dalle torri di guardia vegliano e sorvegliano. Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa. Il maggio benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso». (4)
All’interno di questa oligarchia della politica internazionale, le cui riunioni annuale si svolgono in varie città della triade, i temi vengono dibattuti in una discrezione che nessun media sembra più voler disturbare. Essi sono oggetto di rapporti annuali (The Trialogue) e di lavori tematici (Triangle Papers) realizzati da équipes di esperti americani, europei e giapponesi scelti molto accuratamente. Questi documenti pubblici, regolarmente pubblicati da circa trent’anni, mostrano l’attenzione che la trilaterale rivolge ai problemi globali che trascendono le sovranità nazionali, come la globalizzazione dei mercati, l’ambiente, la finanza internazionale, la liberalizzazione delle economie, la regionalizzazione degli scambi, i rapporti Est- Ovest (all’inizio), il debito dei paesi poveri.

Contro «gli eccessi della democrazia»
Gli interventi ruotano intorno ad alcune idee fondanti, ampiamente riprese dalla politica. La prima è la necessità di un «nuovo ordine internazionale». Il quadro sarebbe troppo angusto per trattare grandi questioni mondiali la cui «complessità» e «interdipendenza» vengono continuamente riaffermate. Un’analisi del genere giustifica e legittima le attività della Commissione che è sia un osservatorio privilegiato sia il capomastro di questa nuova architettura internazionale.
In tal senso gli attentati dell’11 settembre hanno fornito una nuova occasione di ricordare, durante l’incontro di Washington nell’aprile del 2002, la necessità di un «ordine internazionale» e di una «risposta globale» a cui sono esortati a partecipare i più importanti dirigenti del pianeta sotto l’egidia statunitense. Alla già citata riunione annuale della trilaterale erano presenti Colin Powell (segretario americano) Donald Rumsfeld (segretario alla difesa) Richard Cheney (vicepresidente) e Alan Greenspan (presidente della Federal Reserve). (5)

La seconda idea fondante, che trae origine dalla prima, è il ruolo tutelare della triade, in particolare degli Stati uniti, nella riforma del sistema internazionale. I paesi ricchi sono invitati ad esprimersi con una sola voce e a unire i propri sforzi in una missione destinata a promuovere la «stabilità» del pianeta grazie alla diffusione del modello economico dominante. Le democrazie liberali sono il «centro vitale» dell’economia, della finanza e della tecnologia. Un centro che gli altri paesi dovranno integrare accettando l’ordine che esso si è dato. L’unilateralismo americano sembra tuttavia aver messo a dura prova la coesione dei paesi della triade, i cui dissidenti si esprimono nei dibattiti della Commissione. Nel suo discorso del 6 aprile 2002, durante la già citata riunione, Colin Powell ha quindi difeso la posizione americana sui principali punti di disaccordo con il resto del mondo, ovvero rifiuto di firmare gli accordi di Kyoto, opposizione alla creazione di una Corte penale internazionale, analisi dell’«asse del male», intervento americano in Iraq, appoggio alla politica israeliana, e via dicendo.
L’egemonia delle democrazie liberali rafforza la fede nelle virtù della globalizzazione e della liberalizzazione delle economie espressa dal pensiero della trilaterale. La globalizzazione finanziaria e lo sviluppo degli scambi internazionali sarebbero al servizio del progresso e del miglioramento delle condizioni di vita di un gran numero di persone. Ma esse presuppongono la rimessa in causa delle sovranità nazionali e la soppressione delle misure protezioniste.

Questo credo neoliberista è dunque spesso centro dei dibattiti.
Durante l’incontro annuale dell’aprile 2003 a Seul è stata trattata in particolare la questione dell’integrazione economica dei paesi del Sud-Est asiatico e della partecipazione della Cina alle dinamiche della globalizzazione. Le riunioni dei due anni precedenti avevano dato occasione al direttore generale dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) Mike Moore di professare devotamente le virtù del libero scambio. Moore, dopo aver ricoperto di improperi il movimento anti-globalizzazione, aveva dichiarato che era «imperativo tenere a mente ancora e sempre quelle prove schiaccianti che dimostrano che il commercio internazionale rafforza la crescita economica». (6)

La tirata del direttore del Wto contro i gruppi che reclamano una globalizzazione diversa – chiamati «e-hippies» - sottolinea la terza caratteristica fondante della trilaterale: l’avversione per i movimenti popolari, che si era espressa nel celebre rapporto della Commissione sul governo delle democrazie redatto da Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki (7). Questo rapporto, del 1975, denunciava gli «eccessi della democrazia», espressi secondo gli autori dalle manifestazioni di contestazione dell’epoca. Manifestazioni che, un po’ come oggi, mettevano in causa la politica estera degli Stati uniti (ruolo della Cia nel golpe cileno, guerra del Vietnam) ed esigevano il riconoscimento di nuovi diritti sociali. Il rapporto provocò all’epoca molti commenti indignati che si scatenarono contro l’amministrazione democratica del presidente James Carter, essendo stato egli stesso un membro della trilaterale (come più tardi il presidente Clinton). (8)
Dall’inizio degli anni ’80, l’attenzione della stampa per questo tipo di istituzioni sembra essersi rivolta più che altro su incontri meno chiusi e soprattutto più divulgabili tramiti i media, come il Forum di Davos. L’importanza delle questioni dibattute nell’ambito della trilaterale e il livello di coloro che in questi ultimi anni hanno partecipato alle sue riunioni sottolineano però la sua persistente influenza. (9)

Note:

(1) Le Monde diplomatique ha dedicato molti articoli all’argomento nel corso degli anni ’70.
(2) Il numero dei «distinti cittadini» ammessi alla Commissione è stato in seguito allargato e oggi comprende più di 300 membri.
(3) Sulle reti di «coloro che decidono» si legga «Tous pouvoirs confundus», Epo, 2003
(4) Gilbert Larochelle, «L’imaginaire technocratique» Montreal, 1990, p.279
(5) I discorsi di questi interventi sono accessibili al sito ufficiale della Commissione: - www.trilateral.org (http://www.trilateral.org)
(6) Mike Moore, «The Multilateral Trading Regime Is a Force for Good: Defend It, Improbe It». Riunione della Commissione trilaterale del’11 marzo 2001
(7) Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki, «The Crisis of Democracy: Report on the Governability of Democracies to the Trilateral Commission», New York University Press, 1975
(8) Zbigniew Brezinski era stato uno dei grandi architetti di questa organizzazione prima di diventare il principale consigliere del presidente Carter sulle questioni di sicurezza nazionale
(9) David Rockefeller, Georges Berthoin e Takeshi Watanabe (1978) Prefazione a «Task Force Reports»: 9-14, New York University Press, p IX

"Gli opachi poteri della Commissione trilaterale" (http://www.disinformazione.it/trilaterale.htm)

Majorana
02-08-10, 01:12
La Commissione Trilaterale domina il Governo di Obama

Nei suoi primi dieci giorni, Barack Obama ha designato nella Commissione Trilaterale undici importanti membri chiave della sua amministrazione. Così introdusse una potente forza esterna nella leadership del suo governo, ma con un’agenda di base che piuttosto danneggia i cittadini USA.

Oltre a queste nomine, Obama ha portato alla Casa Bianca rilevanti membri della Commissione Trilaterale, come il suo consigliere principale in politica estera Zbigniew Brzezinski, co-fondatore della Commissione insieme a David Rockefeller.

La Commissione Trilaterale ha una grande responsabilità sullo stato attuale del mondo. Si è costituita nel 1973 come un centro mondiale di presunti pensatori che hanno progettato il giro multinazionale del capitalismo verso il cosiddetto neoliberismo, che è stato solo una radicalizzazione della destra neo-conservatrice, della concezione keynesiana più classica dell’economia, del ruolo dello Stato, l’intensificazione dello sfruttamento mondiale del lavoro e dell’egemonia militare mondiale dei paesi più ricchi del pianeta e delle loro corporazioni transnazionali.

La Trilaterale è una specie di grande partito politico mondiale di destra. Secondo il loro sito web, è stato formato da privati cittadini del Giappone, Europa (paesi dell’ UE) e Nord America (USA e Canada) per promuovere una collaborazione più stretta tra le aree industrializzate democratiche rilevanti del mondo [in opposizione al campo socialista di allora] e condividere responsabilità di gestione in un sistema internazionale più ampio.

Secondo la lista ufficiale, la Commissione Trilaterale è composta da 424 membri, ma solo 87 appartengono agli Stati Uniti e altri 337 provengono da altri paesi. Così, nelle sue prime due settimane, Obama ha nominato la quota di rappresentati governativi, che costituiscono il 12% della Trilateral, per esempio la nomina permanente di William Jefferson Clinton, il marito della segretaria di Stato Hillary Clinton. Le undici nomine di Obama sono ricadute sui seguenti personaggi:

Tim Geithner, Segretario del Tesoro
Susan Rice, Ambasciatrice nelle Nazioni Unite
General James L. Jones, Consigliere della Sicurezza Nazionale
Thomas Donilon, Consigliere Commissionato della Sicurezza Nazionale
Paul Volker, Presidente del Comitato di Recupero Economico
Almirante Dennis C. Blair, Direttore dell’ Intelligence Nazionale
Kurt M. Campbell, Segretario di Stato Ausiliare- Asia e Pacifico
James Steinberg, Commissionato della Segretaria di Stato
Richard Haass, Inviato Speciale del Dipartimento di Stato
Dennis Ross, Inviato Speciale del Dipartimento di Stato
Richard Holbrooke, Inviato Speciale del Dipartimento di Stato.

L’amministrazione di Obama e la Commissione Trilaterale hanno molti altri vincoli. Per fare un esempio, il gruppo informale dei consiglieri del Segretario del Tesoro Tim Geithner comprende i membri della Commissione E. Gerald Corrigan, banchiere, ex presidente della Federal Reserve; Paul Volker, ora a capo della ripresa economica di Obama; Alna Greenspan, l’ex capo della Federal Reserve e Peter G. Peterson, un importante banchiere e investitore.

Il primo lavoro di Geithner, dopo essere uscito dall’università, è stato al servizio di Henry Kissinger nell’ufficio di Kissinger Associates. Il trilateralist Brent Scowcroft, che da commerciante è diventato banchiere, è stato consigliere informale di Obama e mentore dell’attuale segretario della Difesa Robert Gates. Ed è anche membro della Commissione, Robert Zoelick, ex segretario del Commercio e attuale presidente della Banca Mondiale designato dall’ amministrazione George W. Bush.

Il sito web afferma “Il corpo dei mebri della Commissione Trilaterale è composto di circa 400 capi distinti nel mondo degli affari, mass media, accademia, servizio pubblico (escludendo ministri di gabinetto nazionali attuali), sindacati e altre organizzazioni non governative delle tre regioni. I presidenti regionali, vicepresidenti e direttori costituiscono la direzione della Commissione Trilaterale, insieme ad un comitato Esecutivo che include circa altri 40 membri”.

Dal 1973, la Commissione Trilaterale si riunisce regolarmente in sessioni plenarie per discutere manifesti politici sviluppati dai loro membri. Le politiche si dibattono fino a raggiungere i consensi. I rispettivi membri ritornano ai loro paesi per l’attuazione delle politiche concordate con coerenza in questi consensi. Lo scopo originale della Commissione Trilaterale è stato la creazione di un “Nuovo Ordine Economico Internazionale” (cioè, la conosciuta globalizzazione). La sua dichiarazione attuale fortifica l’incentivo di una “collaborazione più stretta tra queste aree industrializzate democratiche dominanti del mondo con responsabilità condivise nella direzione di un sistema internazionale più ampio”.

Dal periodo dell’ amministrazione di Carter, i menbri della Commissione Trilaterale hanno portato a termine queste posizioni influenti da postazioni chiave controllati dal governo degli USA: sei degli ultimi otto presidenti della Banca Mondiale; i presidenti ed i vicepresidenti degli Stati Uniti (ad eccezione di Obama e Biden); più la metà di tutti i segretari di Stato degli Stati Uniti, e tre quarti dei segretari della Difesa.

Durante il triennio 2009-2012, l’agenda della Commissione sarà guidata da due grandi convinzioni. Primo, la Commissione Trilaterale continuerà ad essere più importante che mai per preservare la direzione condivisa dei paesi ricchi in un sistema internazionale più ampio. Secondo, la Commissione “amplierà il suo raggio d’azione per riflettere i cambiamenti più ampi nel mondo”. In questo modo, il Gruppo Giapponese è diventato il Gruppo Asia Pacifico, che include a membri della Cina e dell’ India, ed ha aggiunto membri messicani al Gruppo Nordamerica (Canada e USA). Il Gruppo Europeo continua ad allargarsi conforme all’ampliamento dell’ UE.

Aggiornamento di Patrick Word (di August Review.Com)

Il concetto di “indebito condizionamento” si presenta considerando il numero di membri della Commissione Trilaterale in alte cariche dell’amministrazione di Obama. Hanno il controllo delle nostre più urgenti esigenze nazionali: crisi finanziaria ed economica, sicurezza nazionale e politica estera.
Il conflitto d’ interessi risulta palese. Con il 75 % dei membri non statunitensi nella Trilaterale, quale influenza ha questa stragrande maggioranza sul 25 % restante?

Ad esempio, quando la Chrysler ha messo il suo fallimento sotto la protezione e il controllo dell’amministrazione di Obama, rapidamente si è deciso che il costruttore italiano delle macchine FIAT, avrebbe preso il controllo di quella compagnia. La persona nominata per l’accordo è stato il segretario al Tesoro e il ministro delle Finanze Timothy Geithner, membro della Commissione Trilaterale. Vi sorprenderebbe sapere che il presidente della Fiat, Luca di Montezemolo è anche lui un membro? Il Congresso avrebbe dovuto fermare questo accordo nel momento in cui fu suggerito.

Molti membri europei della Commissione Trilaterale sono anche massimi dirigenti dell’ Unione Europea. Quale oscillazione politica ed economica hanno attraverso la loro contropartita statunitense?

Se in qualche sondaggio venisse chiesto, la maggioranza degli statunitensi direbbero che le aziende degli Stati Uniti sono le loro e che devono rimanere chiuse all’interferenza di stranieri che non abbiano agende statunitensi. Ma la maggior parte degli statunitensi non hanno la minima idea di cosa sia la Commissione Trilaterale, meno ancora dell’enorme potere che ha usurpato da quando nel 1976, Jim Carter, che fu il primo membro della Trilaterale e che poi venne eletto presidente.

Alla luce dell’attuale crisi finanziaria senza precedenti i trilaterali sarebbero inorriditi se avessero letto la dichiarazione di Zbigniew Brzezinski (co-fondatore della Commissione con David Rockefeller) impressa nel suo libro del 1971 “Tra due età: il ruolo degli Stati Uniti nell’era tecnotronica” che dice così:

“La Nazione-Stato come unità fondamentale della vita dell’uomo organizzata ha cessato di essere la principale forza creativa: Le banche internazionali e le corporazioni transnazionali sono ‘ora’ attori e pianificatori nei termini in cui un tempo erano attribuiti i concetti politici di stato-nazione” . (Cioè, ha inviato alla alla sala giochi in disuso i concetti basici di stato-nazione, sovranità delle nazioni e ruolo dello Stato nella società, per promuovere un mondo governato dalle banche e dalle corporazioni transnazionali).

Questo è quello che veramente sta succedendo. Le banche e le corporazioni globali sono circoli che stringono intorno alla nazione–stato, includendo gli Stati Uniti. Non hanno nessun rispetto per il giusto processo, il Congresso o la volontà popolare.

Perché hanno mantenuto gli statunitensi all’oscuro di un argomento così grande che scuote il nostro paese alla sua stessa base? La Trilaterale controlla i grandi media.

La risposta è semplice: La principale leadership dei grandi mass media d’informazione sono saturi di membri della Commissione Trilaterale, che sopprimono selettivamente le notizie che devono essere coperte, per esempio:

David Bradley, presidente dell’ Atlantic Media Company
Karen Elliot House, ex vicepresidente senior di Dow Jones & Company, ed editrice di “The Wall Street Jorunal”, proprietà di Rupert Murdoch
Richard Pleper, copresidente dell’ HBO
Charlie Rose, di PBS, Servizio Pubblico di Radio e TV degli USA
Fareed Zakaria, redattore di “Newsweek”
Mortimer Zuckerman, presidente di “U.S. News & World Reports”.

Esistono molte altre connessioni con il livello superiore dei mass-media originate dai membri o partecipanti nelle direzioni corporative e la proprietà azionaria comune. Per maggiori informazioni, consultare il libro pubblicato originalmente nel 1978 da questo scrittore, “Trilaterals Over Washngton”, che è disponibile in lingua inglese in pdf e senza nessun costo su Trilateral Commission News and Analysis (http://www.AugustReview.com). In questo sito ci sono molti lavori che analizzano diversi aspetti dell’egemonia della Commissione Trilaterale negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, dato che fu fondata nel 1973.

Fonte: ARGENPRESS.info - Prensa argentina para todo el mundo: Proyecto Censurado: La Comisión Trilateral domina el gobierno de Obama (http://www.argenpress.info/2009/10/proyecto-censurado-la-comision.html)

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa

Oltre la Coltre » La Commissione Trilaterale domina il Governo di Obama (http://www.oltrelacoltre.com/?p=5170)

Avamposto
02-08-10, 01:14
http://www.portametronia.it/wp-content/uploads/2009/05/la-rete-bilderberg-secondo-gli-usa.jpg


http://blog.sme.sk/blog/6632/154216/Bpaper.jpg


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http://schema-root.org/people/societies/secret/bilderberg_group/bilderberg_newspaper.jpg




http://www.prisonplanet.com/images/june2005/080605bilderberg2.jpg

Avamposto
02-08-10, 15:50
Superclass, l'èlite padrona del mondo

di Glauco Maggi


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Seimila potenti guidano l'economia globale. Poliglotti, di ogni razza e quasi tutti uomini

Una loro sede fissa è Davos, in Svizzera, diventata ormai un evento mediatico globale delle élite internazionali: invasa dai giornalisti, è una passerella senza segreti che ospita ogni anno un’avanguardia di membri (rotanti) della «superclass». L’élite dell’élite, però, ama ritrovarsi nei più esclusivi meeting annuali itineranti della Trilateral Commission, o nel Bilderberg Group, dal nome dell’Hotel de Bilderberg, in Olanda, dove si tenne la prima riunione di auto-eletti nel 1954. Da allora il Bilderberg funziona solo ad inviti, e non ammette reporter che raccontano, semmai solo qualche super-giornalista che ha superato l’esame d’ammissione al club: per esempio il neo-conservatore William Kristol e il liberal Thomas L. Friedman, entrambi commentatori del New York Times.

La individuazione di una «superclass» che si è installata in cima al mondo è il parto di un ex sottosegretario di Bill Clinton per le politiche commerciali internazionali, David Rothkopf. Il suo libro-Manifesto, titolato appunto «Superclass», è stato appena tradotto anche in Italia da Mondadori. Il termine ammicca alla teoria marxista delle classi, ma in una rivisitazione che punta al riscatto dei diseredati, ai poveri del mondo che non avevano posto nel verbo marxiano dell’Ottocento, concentrato sull’Europa industrializzata: più in basso del Lumpenproletariat, ladri e prostitute assimilati ai capitalisti nel reprimere gli operai, Mark ed Engels non avevano potuto andare. Rothkopf sì: così, i reietti del globo che emergono dalle analisi della Banca Mondiale, cioè i tre miliardi di esseri umani che vivono con meno di 2,50 dollari al giorno (dati 2005) diventano la cattiva coscienza della superclasse internazionale. Che è cosmopolita e poliglotta ma più omogenea, nelle forme, di quanto le tensioni geopolitiche, e le differenze di razze e di tassi di sviluppo, potrebbero fa credere.

Secondo dati non di Rothkopf ma della ricerca sui milionari 2007 della Merrill Lynch-CapGemini, il vento della ricchezza finanziaria spira più da Est che da Ovest: gli Usa perdono quote di mercato tra i nuovi Paperoni (gente che ha investimenti in titoli per oltre un milione di dollari), mentre quelli dei Paesi emergenti sono cresciuti ad un tasso 5 volte più alto degli americani. L’anno scorso, i neo-ricconi sono balzati del 19% in Brasile, Russia, India e Cina, contro un aumento di solo il 3,7% negli Usa, che hanno visto ridursi in un anno la percentuale dal 31% al 29%, a vantaggio delle quattro nazioni neo-sviluppate salite dal 6% all’8%. Gli europei hanno ora il 31% di milionari, ma ne vantavano il 36% quattro anni fa.

Se una superclass globale esiste, è insomma ormai soggetta alla mobilità e alle scalate sociali che da sempre connotano il capitalismo, ora declinato pure in mandarino e in cirillico. Le materie prime hanno dato l’avvio alle nuove accumulazioni, ma adesso sta alle economie emerse saper accomodare le proprie classi dirigenti alla tavola imbandita del lusso. Termometri sensibili della affluenza del 2000 sono i megayacht e gli aerei privati. Burgess, azienda di brokeraggio di yacht, visto il trend attuale di ordini da Russia e India conta di fare entro cinque anni la metà dei suoi affari nei Paesi emergenti. E per la prima volta nei suoi 49 anni di storia la Gulfstream, nel 2007, ha avuto più ordini dall’estero per i suoi jet privati che non dall’America, dove pure sono cresciuti del 30%. Inevitabilmente, la nuova superclass sconta cadute di stile, tipiche dei nuovi ricchi: «Non sono abituati ad aspettare», racconta Robert Baugniet, portavoce della Gulfstream. «Quando si sentono dire che il G550 che vogliono comprare gli arriverà nel primo trimestre del 2013, richiudono stizziti la valigetta piena di dollari e non capiscono perché devono aspettare tanto».

In una imbarazzante promiscuità con la classe vecchio stampo delle élite navigate, la superclass globalizzata ha fame di simboli e fretta di mostrarli. Basta guardare chi compra ora i club inglesi di calcio, un tempo status symbol domestici ed ora giocattoli per sceicchi e neo-capitalisti putiniani gonfi di petrodollari. Oppure scorrere l’elenco, zeppo di russi, sudamericani e asiatici, di chi ha preso casa nelle due Torri della Cnn o nell’ex Plaza Hotel, supercondomini con vista su Central Park, o nel residence di Soho costruito da Donald Trump. Ma superricchi e superpotenti sono davvero una stessa razza, la nuova élite globalizzata dello sfruttamento? L’anagrafe che Rothkopf ha ricostruito in una lezione recente tenuta nel Middlebury College in Vermont risponde di sì: «Prendiamo le maggiori 2000 corporation del mondo, che impiegano 70 milioni di persone ovunque. Se consideriamo l’indotto che ruota attorno ad ognuna - per esempio la Procter&Gamble ha 30 mila ditte fornitrici - vuol dire che mezzo miliardo di persone dipende dalle decisioni di quei 2000 amministratori delegati. Essendo società quotate, gli azionisti hanno il loro peso: ma gli scambi, in realtà, sono opera dei 10 mila hedge fund, di cui 300 gestiscono l’80% delle transazioni, e 100 il 60%».

Gli executives dei fondi e delle banche maggiori, dunque, entrano anch’essi di diritto nel club, che a conti fatti raccoglie 6 mila membri contando pure politici, alti ranghi militari, capi delle religioni. Un potere concentrato, schiavo della globalizzazione, prono al mercato e sordo alla voce degli esclusi: Rothkopf vuole fare la rivoluzione, ma dove sono i proletari? Lui indica nelle donne la maggioranza più sottorappresentata, poiché il 94,7% dei 6000 della superclass sono maschi. Sarà la Palin il Lenin del 2000?

***


Superclass, èlite padrona del mondo (http://www.nwo.it/bilderberg_superclass.html)

Avamposto
02-08-10, 15:54
Bilderberg, il conclave dei potenti

di Enrico Piovesana


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13.06.06 - Nel fine settimana l'élite economica e politica occidentale si è riunita a Ottawa. A porte chiuse


Per decenni ne è stata negata perfino l’esistenza, alimentando leggende e teorie cospirative. Oggi le riunioni annuali del Gruppo Bilderberg, fondato in Olanda nel 1952, non sono più un segreto, ma continuano a svolgersi a porte chiuse, senza telecamere né conferenze stampa.

Quest’anno, l’élite economica e politica occidentale si è data appuntamento per tre giorni, lo scorso fine settimana, in Canada, in un lussuoso albergo nella cittadina di Kanata, in Ontario, nei pressi di Ottawa. Dall’8 all’11 giugno, il Brookstreet Hotel era chiuso al pubblico, circondato da barriere di metallo e presidiato da polizia e guardie private impegnate a tenere lontani i giornalisti, i fotografi e quei pochi militanti no-global convinti che sia qui, e non ai G8, che vengono decisi i destini del mondo. Uno di loro, lo statunitense Alex Jones, impegnato a girare un documentario sul Gruppo Bilderberg, è stato arrestato dalla polizia appena sbarcato all’aeroporto di Ottawa e rilasciato solo dopo un lungo interrogatorio.


I temi dell’incontro

Un comunicato stampa del gruppo ha spiegato che i temi dell’incontro erano “le relazioni euro-americane, l’energia, la Russia, l’Iran, il Medio Oriente, l’Asia, il terrorismo e l’immigrazione”.

Secondo le indiscrezioni, le discussioni di sono concentrate su due argomenti, entrambi legati al petrolio: l’Iran, i pro e contro di un attacco, le conseguenze economiche e gli effetti sulla stabilità regionale e globale; e America Latina, le contromisure da adottare per far fronte alle nazionalizzazioni del petrolio e alle politiche economiche anti-liberiste adottate dai nuovi governi di sinistra.

Il comunicato stampa, che racconta in sintesi mezzo secolo di storia del Gruppo Bilderberg, afferma che la natura “privata” dei suoi incontri ha “il solo scopo di incoraggiare i partecipanti a una discussione franca e aperta”.

I partecipanti

Le foto scattate da reporter e paparazzi, ma sopratutto la lista completa dei partecipanti allegata al comunicato, rendono bene l'idea di cosa significi in concreto "èlite economica e politica". Ecco alcuni nomi: la regina Beatrice d’Olanda (presenza tradizionale per motivi storici), il “grande vecchio” della politica Usa, Henry Kissinger, l’ex consigliere di Bush per la Difesa, Richard Perle, il grande banchiere David Rockefeller, i dirigenti della Federal Reserve Bank, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vicepresidente Franco Bernabè), delle compagnie petrolifere Shell, BP e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Tyssen-Krupp, di Fiat (il vicepresidente John Elkann) i direttori e corrispondenti del Times di Londra, del Wall Street Journal, del Financial Times, dell’International Herald Tribune, di Le Figarò, del Globe and Mail, del Die Zeit, rappresentanti della Nato, dell’Onu, della Banca Mondiale e della Ue, economisti (tra cui risultano gli italiano Giulio Tremonti e Mario Monti) e molti ministri dei governi occidentali (per l’Italia era invitato il ministro del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa).

Dubbi

Data la segretezza della discussione, gli argomenti trattati e il calibro dei partecipanti, i dubbi e le domande sulla natura di questo tipo di incontri sono inevitabili. E forse meriterebbero chiarimenti e risposte chiare, dato che i temi in ballo non sono una faccenda privata, ma questioni di pubblico interesse che riguardano tutti noi.




Bilderberg, il conclave dei potenti (http://www.nwo.it/bilderberg_canada.html)

Avamposto
02-08-10, 16:02
I Signori del Mondo

di Giorgio Bongiovanni


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Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo.

Chi controlla il mondo oggi

La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del Gruppo Bilderberg. L’articolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva l’articolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i personaggi che occupano posizioni di potere etc …….. Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero protagonista.
La domanda che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci “martellano” con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare?
Come provocazione guardate la *** questa è secondo David Icke (dal libro “And the truth shall set you free”) la “Catena dei Comandi” del nostro pianeta ai nostri giorni. Lo so è un po’ diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima, con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. C’è anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.




Gli Illuminati e la Nobiltà Nera

Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è, apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.
Il loro potere risiede nell’occulto e nell’economia, uno dei loro motti è: “il denaro crea potere”. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di “distruggere” l’altro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il “gioco” vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo: l’ideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l’elaborazione di veri e propri documenti programmatici. Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elabora all’incirca verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare:
Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia etc … Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano.
Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato.
Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente.
Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto.
Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale.
Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione.
Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.
Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale . Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati. Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale.
Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla Svizzera, poi all’Inghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti d’America (New York). E’ quindi dal 1700 che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi. Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell’ideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell’ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dell’ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell’Europa Unita…
Nella *** è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tutt’ora quell’alone di discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. E’ anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo “invisibile” sulla psiche. Penso che nessuno possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo all’uso di droghe.
Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando l’ordine, ha deciso di cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale:
ASTOR
BUNDY
COLLINS
DUPONT
FREEMAN
KENNEDY
LI
ONASSIS
ROCKFELLER
ROTHSCHILD
RUSSELL
VAN DUYN
MEROVINGI
(famiglie Reali Europee)
Sono dunque loro il vero governo del mondo o meglio il governo segreto?

Il Gruppo Bilderberg

Il Gruppo Bilderberg, rappresenta uno dei più potenti Gruppi di facciata degli Illuminati. Nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso l’Hotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Da allora le riunioni sono state ripetute 1 o 2 volte all’anno. All’inizio solo in Paesi Europei, ma dagli inizi degli anni ‘60 anche in Nord America. Tra i promotori del Gruppo bisogna menzionare almeno due personaggi: Sua Maestà il Principe Bernardo de Lippe di Olanda (ex Ufficiale delle SS), che ne è rimasto il presidente fino a quando nel 1976 ha dovuto dare le dimissioni per lo scandalo “Lockheed” e Joseph Retinger un “faccendiere” Polacco che si era costruito una fitta rete di relazioni tra personaggi della Politica e dell’Esercito a livello Mondiale. Retinger viene descritto come l’istigatore del gruppo, la sua visione era costruire un’ Europa unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, dove potenti Organizzazioni Sovranazionali avrebbero garantito con l’applicazione delle loro ideologie, più stabilità dei singoli governi nazionali.
Fin dalla prima riunione furono invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Stati Uniti e dei paesi dell’Europa Occidentale per un totale all’incirca di un centinaio di personaggi, tra questi, sembra anche Alcide De Gasperi.
Ai tempi della costituzione l’obiettivo dichiarato ufficialmente, era quello di creare l’unità Occidentale per contrastare l’espansione Sovietica.
In realtà malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo era quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012.

La Strategia

William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro “Behold a pale horse” (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg. Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo “Armi Silenziose per delle guerre tranquille”. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Cooper spiega “ Ho letto dei documenti top secret che spiegano che “Armi Silenziose per delle guerre silenziose” è una dottrina adottata dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense”.
L’assunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere all’interno di una comunità è come se “simbolicamente” dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili.
Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee guida e gli strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”. Un vero manuale per l’uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell’economia vuole soggiogare il mondo intero. Vista l’importanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo programma:
Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile.
Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
i problemi finanziari internazionali;
la libertà di emigrazione e immigrazione;
la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
l’unione economica internazionale;
la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
la creazione di un parlamento internazionale;
la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi sovranazionali.
Temi che fanno capire il potere che questo Gruppo è in grado di esercitare. Sembra che tutte le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico/finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderbergers. D’altronde scorrendo i loro biglietti da visita una cosa è certa: hanno le “leve” per fare qualsiasi cosa.
Accennavamo prima alla segretezza, questo è sicuramente un aspetto centrale per la strategia del Gruppo. Le riunioni sono tenute in forma non pubblica e solo i giornalisti ufficialmente invitati possono essere ammessi. Al termine delle conferenze annuali (normalmente durano un paio di giorni) viene redatto un semplice comunicato stampa di un paio di pagine; ovviamente non viene tenuta nessuna conferenza stampa. I vari partecipanti interrogati al riguardo di queste riunioni sono sempre molto evasivi e se possono non rispondono. Gli organi di informazione di massa non danno nessuna notizia su queste conferenze o se lo fanno, lo fanno con un peso assolutamente insignificante non adeguato all’evento. Chi osserva e conosce i Bilderbergers da parecchi anni afferma che anche la preparazione delle riunioni segue un rituale “curioso” mirato a tutelare questo ambito di segretezza. L’Hotel selezionato viene occupato con qualche giorno di anticipo. Parte del normale personale viene sostituito con personale di fiducia.
La domanda da porsi è perché tutto questo? Perché personaggi pubblici che discutono temi di interesse pubblico non vogliono rendere note le loro decisioni? Questa è forse la prova più grossa sulla natura e sulle vere finalità di questa organizzazione.

L’Organizzazione

Il Gruppo dei Bilderberg recluta Politici, Ministri, Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati dell’informazione, Reali, Professori Universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni dei membri principali, i quali sono i veri istigatori e fanno parte anche di altre organizzazioni degli Illuminati dal nome: Trilaterale (riunisce industriali e businessman dei tre blocchi continentali USA, Europa, Giappone/Asia) e Commission of Foreign Relationship (3D CFR che ormai dal 1921 riunisce tutti i personaggi che gestiscono gli USA ). Questi membri particolari sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il cerchio esteriore. Il “cerchio esteriore” è invece l’insieme degli uomini della finanza, della politica ed altro, che sono sedotti dalle idee di instaurare un governo mondiale che regolerà tutto a livello politico ed economico. Il “cerchio esteriore” è composto da quelli che vengono definiti “le marionette” che sono utilizzati dal “cerchio interiore” perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli ed hanno bisogno di collaboratori motivati. Quindi il “cerchio interiore” ed il “cerchio esteriore” agiscono di concerto ma non con le stesse motivazioni. “Le marionette” dei vari “cerchi esteriori” sono spinte dal desiderio di arricchirsi, di avere potere o/e sono convinti che un governo unico mondiale sia la soluzione di tutti i problemi e che apporterà più pace e coesione di una moltitudine di piccoli paesi. Dal canto loro le persone del “cerchio interiore” sono già ricche e potenti, la loro consapevolezza è ad un gradino superiore, le loro motivazioni sono solo ideologiche, per intenderci dovrebbero essere quelle espresse nel piano degli Illuminati.
Il primo cerchio esteriore è composto da chi solo partecipa alle conferenze annuali senza essere affiliato al Gruppo. Possono essere personaggi di cui si vuole valutare il reclutamento oppure invitati per discutere specifici argomenti. Gli affiliati del gruppo possono anche non essere presenti alle conferenze annuali, i contatti vengono tenuti attraverso altri canali. Il primo Cerchio interiore è composto solo da Bilderbergers, membri del Gruppo e rappresenta il Comitato di Direzione (Steering Committee). Vi risiedono europei ed americani (tutti parte del CFR). Alcuni di questi membri fanno parte di un secondo cerchio interiore ancora più chiuso e formano il Comitato Consultativo (Advisory Committee) del Gruppo. L”Advisory Committee” dovrebbe essere composto da 9 persone tra i quali spiccano i nomi di Giovanni Agnelli e David Rockfeller. Nello Steering Committee, composto da circa una trentina di persone, sono citati come rappresentati nazionali per l’Italia: Mario Monti (attualmente ex Commissario della Comunità Europea) e Renato Ruggiero (ex Direttore Generale del WTO World Trade Organization, attualmente Presidente dell’ENI).

Gli Italiani del gruppo

L’Italia sembra giocare il suo ruolo nell’organizzazione, se non altro perché Giovanni Agnelli è uno dei membri dell’Advisory Committee e perché come Francia, Germania ed Inghilterra ha 2 nomi nello Steering Committee. In Italia sono state tenute 3 delle conferenze fatte nel periodo 1954-1999: nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987 a Villa d’Este.
Ecco i nomi degli Italiani che sembrano aver partecipato alle ultime riunioni annuali:
> 1995 Giovanni ed Umberto Agnelli, Mario Draghi, Renato Ruggiero
> 1996 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Mario Monti, Renato Ruggiero, Walter Veltroni
> 1997 Giovanni ed Umberto Agnelli, Carlo Rossella, Stefano Silvestri
> 1998 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Emma Bonino, Luigi Cavalchini, Rainer Masera, Tommaso Padoa-Schioppa, Domenico Siniscalco
> 1999 Umberto Agnelli, Franco Bernabè, Paolo Fresco, Francesco Giavazzi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Alessandro Profumo.
La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.

L’ultimo incontro

L’ultimo incontro del Gruppo si è tenuto in Portogallo dal 3 al 6 giugno. Un settimanale Portoghese dal nome “The News” (tutti gli articoli scritti al riguardo sono ancora disponibili sul sito
(HYPERLINK Portugal News Network (http://www.the-news.net)) è stato il primo ad annunciare la notizia della riunione annuale con l’edizione del primo maggio e da allora ha seguito l’escalation della preparazione dell’incontro fino ad arrivare a pubblicare la lista dei partecipanti. Sembra che il Governo portoghese abbia ricevuto migliaia di dollari dai Bilderbergers per organizzare un servizio militare compreso di elicotteri che si occupasse di garantire la loro privacy e sicurezza. Nella *** trovate i nomi di chi ha partecipato all’incontro. Le informazioni che sono trapelate, hanno permesso la stesura di una possibile agenda dei temi trattati:
1) Governo Globale: stato di avanzamento della formazione di un blocco Asiatico sotto la leadership del Giappone. Libero mercato, moneta unica e unione politica sono gli obiettivi da raggiungere nella regione. Il modello Europeo è anche il punto di riferimento per la costituzione dell’Unione Americana tra USA e Canada.
2) Guerra in Kosovo: formazione di un Grande Stato d’Albania a seguito della dichiarazione d’indipendenza del Kosovo. Ridisegno dei confini della regione con il continuo smembramento della Yugoslavia attraverso il ritorno all’Ungheria della provincia del nord composta da 350.000 persone di etnia ungherese. Proseguimento dello stato di instabilità e di conflitto della regione. Pianificazione della ricostruzione delle infrastrutture della regione a spesa dei contribuenti occidentali.
3) Esercito dell’Europa Unita: attuare al più presto la sostituzione delle Forze Armate della NATO con l’istituzione di Forze Militari dell’Europa Unita. L’immagine negativa che la NATO si è costruita durante il conflitto mette a rischio le sue operazioni. L’idea è che nella fase di avviamento l’Esercito Statunitense sia da supporto a quello Europeo.
4) Anno 00: i Bilderbergers sono preoccupati dall’impatto del Millenium Bug, secondo le loro previsioni sarà molto peggiore di quanto ci si possa aspettare. Un possibile progetto da intraprendere potrebbe essere quello di nominare un personaggio di fama internazionale per aiutare l’opera di sensibilizzazione necessaria.
5) Medio Oriente: preparazione di un accordo di pace nella regione, con la dichiarazione dello Stato di Palestina. Apparentemente le condizioni di pace non saranno così gradite da Israele e quindi potrebbero rappresentare il pretesto per futuri conflitti e tensione nella regione.
6) Tassazione Globale a supporto dell’ONU: l’obiettivo è finanziare il centro operativo del Governo Mondiale, con l’introduzione di una tassa sul commercio via Internet. Questa tassa sarà sostituita in futuro da una tassa diretta individuale che sarà raccolta in nome dell’ONU, direttamente da ogni singolo stato.
I fatti degli ultimi tre mesi, sembrano dimostrare che la maggior parte dei punti di questa agenda sono in fase di attuazione.

(questo articolo è stato redatto nell'anno 1999, pertanto il paragrafo soprastante è riferito a tale data. Per sapere dove si sono svolti gli ultimi incontri e chi vi partecipava clicca qui.)


Conclusioni

Le informazioni presentate sono il risultato di una vasta ricerca. Anche se ciò può sembrare molto strano o lontano dalle nostre certezze, il tutto è partito da una realtà concreta dei nostri giorni, di cui è apparso un articolo sul Corriere della Sera: i Bilderbergers. Per riuscire a “digerire” e a sintetizzare tutto quello che ho scoperto, ho dovuto mantenere il mio spirito aperto e soprattutto, in molte occasioni, sono dovuto andare oltre il mio normale modo di pensare. Il mio obiettivo non vuole essere quello di affermare una verità ma quello di offrire uno spunto per la riflessione e per una propria ricerca.
Solo con un forte spirito critico possiamo conoscere la verità, essere liberi, diventare cittadini emancipati e quindi contribuire a un mondo migliore.

***




I Signori del Mondo, di Giorgio Bongiovanni (http://www.nwo.it/signori.html)

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04-08-10, 18:45
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Avamposto
10-10-10, 17:08
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Avamposto
10-10-10, 17:17
Nessun complottismo ma sul Club Bilderberg serve chiarezza -

Il Giornale 04 Settembre 2010


Questa è la storia di un piccolo, significativo equivoco. Riguarda un’associazione di cui la maggior parte dei lettori non conosce nemmeno l’esistenza: il Bilderberg Group. Sul Corriere della Sera di ieri, Alberto Melloni, recensendo il bel libro di Andrea Tornielli e Paolo Rodari Attacco a Ratzinger (Piemme), mi ha accusato di aver sostenuto tesi complottiste ovvero che la campagna mediatica contro il Papa sia stata orchestrata dal Bilderberg Group.

L’accusa è ingiustificata e fuorviante. Per ragioni che non riesco nemmeno ad immaginare, Melloni ha estrapolato una mia citazione, pubblicata nel saggio di Tornielli e Rodari, senza contestualizzarla e omettendo altre citazioni, più significative. Ad esempio quella in cui, sostengo che è impossibile valutare le tesi sul Bilderberg in quanto «mancano studi credibili su questo misterioso gruppo». L’ho scritto e lo ribadisco: non credo all’esistenza di un Grande Fratello.
Ma non posso non osservare che non appena si affronta l’argomento del Bilderberg scattano dei meccanismi quasi pavloviani. Da un lato c’è chi si esalta nella persuasione di aver scoperto il governo occulto del mondo; d’altro canto c’è chi si indigna e alza muri preventivi, talvolta senza nemmeno sapere cosa sia davvero il Bilderberg e nella presunzione che le élite politiche, finanziarie ed economiche siano composte solo da persone integerrime, disinteressate, esemplari nella difesa delle istituzioni.

La realtà è molto complessa. La globalizzazione provoca la continua erosione della sovranità degli Stati e di istituzioni antiche come la Chiesa cattolica. In quale misura questi fenomeni sono indotti e in quale provocati? Non lo sappiamo. Negli anni Novanta due studiosi cinesi pubblicarono un saggio, Guerra senza limiti, segnalato dal generale Fabio Mini, in cui spiegavano l’importanza cruciale delle «guerre asimmetriche» ovvero del terrorismo, della pirateria sul web e dell’arte di influenzare i media. Chi vuol fare buon giornalismo deve conoscere lo spin, ovvero le tecniche di comunicazione capaci di condizionare non un giornale, ma l’insieme dei mezzi di informazione. Nel saggio Gli stregoni della notizia (Guerini editore, 2006), sostengo la tesi che i giornalisti non sono preparati per capire e neutralizzare lo spin. Per questo Tornielli e Rodari mi hanno interpellato. Una penna autorevole come Nick Davies del Guardian, nel suo Flat Earth news, sostiene la stessa tesi.

Né Davies, né io condividiamo le tesi cospirazioniste. Ma non possiamo nemmeno chiudere gli occhi. Ricordate il Millenium bug? E l’influenza suina? E l’aviaria? False notizie (tra tante altre) che hanno condizionato il mondo, pur essendo montate ad arte. Chi le ha orchestrate? Ancora oggi non lo sappiamo. Ma interrogarsi è doveroso.

Lo stesso approccio dovrebbe valere per il Bilderberg, un club fondato nel 1954 dalla famiglia Rockefeller e che riunisce una volta all’anno alte personalità americane ed europee del mondo della politica, dell’economia e della finanza per analizzare la situazione internazionale. Nulla di anomalo, altre organizzazioni fanno altrettanto. Ma il Bilderberg ha una particolarità: opera nel segreto assoluto. Per cinquant’anni non si è saputo nemmeno che esistesse. Solo di recente ha aperto un sito, anodino peraltro. Non si conoscono le sue finalità, i suoi membri, curiosamente, non vantano l’appartenenza nei curriculum vitae. E quando il Club si riunisce in seduta plenaria i giornalisti che tentano di avvicinarsi vengono cacciati brutalmente.

Sia chiaro: l’ipotesi che sia il vero centro del potere mondiale non regge. È improbabile che circa 150 leader decidano le sorti del pianeta vedendosi una volta all’anno. Ma nell’era della comunicazione non si può nemmeno credere che ministri, banchieri centrali, finanzieri, grandi manager, opinon leader si riuniscano per bere il tè assieme.

È verosimile che il Bilderberg serva soprattutto a creare una rete di contatti tra chi promuove e ha interesse nella globalizzazione. Ma la riservatezza maniacale alimenta il sospetto. E il mistero. Che in democrazia è malsano. È davvero così scandaloso, in un’ottica autenticamente liberale, chiedere di saperne di più?

Marcello Foa

Fonte > Il Giornale




Nessun complottismo ma sul Club Bilderberg serve chiarezza (http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=25990:nessun-complottismo-ma-sul-club-bilderberg-serve-chiarezza&catid=35:worldwide&Itemid=152)