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Florian
05-08-10, 21:11
Il nostro è un futurismo pacifico, pacificato, liberato, liberale e democratico

Ebbene sì,
chiamateci futuristi

di Filippo Rossi


Ebbene sì, chiamateci futuristi.

Innanzitutto perché è un appellativo che suona bene, con il suo invito implicito a proiettarsi in avanti e la sua etimologia preziosa che suggerisce un essere che sarà, tutto da realizzare. Perché raccoglie, poi, un’eredità alta, richiamando con immediatezza alla mente un fervore d’idee, un movimento di azioni, un brulicare di pensieri che caratterizzarono anni intensi oltre misura.

Per questo è un nome che ci piace. Nel suo evocare atmosfere, essenze, energie. Non certo nel suo costituirsi etichetta. Tanto più che sarebbe un’etichetta passata, appartenente a un’epoca che non è più. Né è più il tempo dei manifesti. E ancor meno di manifesti - come quello marinettiano - che affondano la loro ragion d’essere in un humus storico-culturale ormai “passato”. Tramontato assieme a dogmi e ideologie, morto e sepolto assieme a schematismi ordinati e certezze apodittiche.

Di quella stagione febbrile di artisti, creativi e letterati rivogliamo la forza sfrontata di andare verso il futuro senza paura, senza il terrore immobile dei reazionari di ogni epoca. La lucida follia di essere avanguardia. La determinazione libera di darsi un’identità mobile che sostiene senza trattenere. Che viene in aiuto senza sbarre, senza imposizioni. Per andare avanti senza il fardello dei fantasmi del passato, perché gli uomini non sono alberi: hanno i piedi, non le radici. Perché gli uomini sono liberi.

Di quella stagione ci rimane la logica dell’azzardo. Del coraggio. Della sfida. Dell’avventura. Del dono di sé. Per pesare le idee prima dei numeri. Per immergersi con entusiasmo in una realtà sempre in movimento. Questo è ciò che prendiamo, declinato nell’oggi senza nessuna logica museale, dall’immaginario futurista. Altro che nostalgici cliché.

Ci piace l’apertura dinamica alla connessione globale della rete, l’adesione entusiasta alla politonalità della vita, alla policromia della cultura umana. Osmosi. Ammiriamo il dinamismo fluido del presente, in nome del sacro rispetto di un pantheon altissimo di valori laici. In nome della persona, per conto dell’individuo, alla ricerca di una nuova bellezza della politica.

Ebbene sì, chiamateci futuristi, allora. Ma di un futurismo pacifico, pacificato, liberato, liberale e democratico. Postmoderno. Riformista. Sorridente. Solare. Chiamateci futuristi perché non abbiamo paura di proiettarci nel futuro con gusto visionario. Senza pedanteria, con il gusto dello sberleffo: spezzare catene, abbattere muri. Mettendoci in discussione. Dalla parte degli eretici, sempre. Senza conformismi. Senza la triste preoccupazione per ogni mescolanze, per ogni meticciato. Per ogni novità. Spezzando gli steccati che separano il tuo dal mio. Perché il nostro è un futurismo fiducioso e ottimista. Che si fida. E che non ha perso il senso della speranza…

5 agosto 2010

Ffwebmagazine - Ebbene sì, chiamateci futuristi (http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=7388&Cat=1&I=immagini/Foto%20D-F/farefuturisti_int.gif&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate_Arti=27)

Rasputin
05-08-10, 22:05
Ammazza che paroloni....E voi volevate stare nel partito assieme a quei trogloditi ignoranti che non vanno oltre Lele Mora e la De Filippi
Buona fortuna

Marco d'Antiochia
06-08-10, 13:56
Questo è veramente lo scritto più esilarante.

La versione mellifluo-posticcia di Casapound...

Theta Wave
06-08-10, 14:02
un futurismo pacifista e umanitario ahahhahha davvero dei fascisti immaginari ma moolto immaginari..:crepapelle::postridicolo:

Marco d'Antiochia
06-08-10, 14:03
E per essere più chiari ancora: già è difficilissimo giustificare culturalmente quelli che sono mediocri giochini di potere. Quando poi la giustificazione è affidata a pennivendoli, a giornalisti a caccia del quarto d'ora di celebrità, la cosa diventa davvero impossibile.

Florian
06-08-10, 15:13
E per essere più chiari ancora: già è difficilissimo giustificare culturalmente quelli che sono mediocri giochini di potere. Quando poi la giustificazione è affidata a pennivendoli, a giornalisti a caccia del quarto d'ora di celebrità, la cosa diventa davvero impossibile.

Mi pare tu stia esagerando. Anche perchè dietro Berlusconi culturalmente c'è il nulla.

famedoro
06-08-10, 15:47
si ricorda che questo è un forum tematico... casa di chi la pensa in un certo modo... l'ospitalità in questo forum è garantita, a patto che non si venga per provocare...

Grazie

Marco d'Antiochia
06-08-10, 15:53
Mi pare tu stia esagerando. Anche perchè dietro Berlusconi culturalmente c'è il nulla.

Non mi pare ci sia nulla di esagerato. Non è colpa mia se i 'consiglieri del Principe' sono così scarsi, tanto da scrivere cose simili.