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Majorana
06-08-10, 14:32
MEMRI: The Middle East Media Research Institute.
Fondato nel 1998 con lo scopo ufficiale di "esplorare il Medio Oriente attraverso i media". Si tratta di una organizzazione indipendente (?) senza fini di lucro con sede a Washington DC, filiale a Londra e uffici a Berlino, Tokyo e Gerusalemme (dove si trova il Media Center).

Hanno detto di MEMRI:
"...l'eccellente Middle East Media Research Institute"
James Woolsey (ex direttore della CIA)

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Memri selettivo
Traduzione a cura di Bruno Stella - lunedì 12 agosto 2002

Brian Whitaker investiga se l’istituto mediatico “indipendente” che traduce le testate giornalistiche arabe è veramente ciò che sembra

E’ da un po’ di tempo che ricevo piccoli regali da un generoso istituto sito negli Stati Uniti. Questi consistono in traduzioni di alta qualità di articoli provenienti da testate arabe che l’istituto mi manda tramite mail ogni 2 o 3 giorni gratuitamente.
Queste e-mail vanno anche a politici e studiosi, come a molti altri giornalisti. Solitamente le storie in esse contenuti sono interessanti.
Ogni qualvolta io ricevo una mail dall’istituto in questione, diversi miei colleghi del Guardian ne ricevono una uguale e ne inoltrano una copia a me – qualche volta con una nota allegata che mi suggerisce di verificare la storia e scriverci su.
Se la nota allegata mi arriva da un collega più anziano, rimango con la sensazione che dovrei veramente scriverci qualcosa a riguardo. Un esempio, la scorsa settimana, furono un paio di paragrafi tradotti dall’istituto, nei quali un ex-medico dell’armata irachena dichiarò che Saddam Hussein aveva personalmente dato ordini di amputare le orecchie ai disertori.

L’organizzazione che produce tali traduzioni e le spedisce è chiamata Istituto di Ricerca Mediatica del Medio Oriente (Memri) con Base a Washington ma con uffici di recente apertura a Londra, Berlino e Gerusalemme.
I suoi lavori sono sostenuti dai contribuenti americani perchè come organizzazione “indipendente”, non di parte, no-profit”, possiede una posizione fiscalmente defalcabile per le leggi americane.
Il fine del Memri, secondo le dichiarazioni del sito internet, è di fare da ponte nel “gap” linguistico tra l’Ovest – dove in pochi parlano l’Arabo – e il Medio Oriente, “fornendo traduzioni tempestive da Arabo, Farsi e Ebreo”.

Nonostante queste affermazioni di alto orientamento, alcune cose mi mettono a disagio quando mi viene chiesto di leggere storie diffuse dal Memri. Prima di tutto si tratta di un’organizzazione piuttosto misteriosa. Il suo sito web non rilascia il nome di nessuno da contattare, neanche l’indirizzo di un ufficio.
La ragione di tale segretezza, secondo un ex-dipendente, e che “loro non vogliono ritrovarsi attentatori suicidi passeggiare davanti la loro porta il lunedì mattina” (Washington Times, June 20).
Questo mi suona come una precauzione eccessiva per un istituto che vuole semplicemente abbattere le barriere di linguaggio est-ovest.

La seconda cosa che mi mette a disagio è che le storie del Memri selezionate per la traduzione seguono uno schema familiare: o mettono in cattiva luce la natura degli arabi o in qualche modo promuovono l’agenda di Israele. E non sono l’unico a sentirmi a disagio.
Ibrahim Hooper, della giunta sulle relazioni Islamico-Americane riferì al Washington Times: “L’intento del Memri è quello di trovare le peggiori citazioni provenienti dal mondo musulmano e diffonderle il più possibile.
Il Memri potrebbe, naturalmente, obiettare che cerca solo di incoraggiare la moderazione mettendo in risalto l clamorosi esempi di intolleranza e estremismo. Ma se fosse così, ci si aspetterebbe – essendo non di parte – la pubblicazione di articoli riguardanti anche l’estremismo della fazione ebrea.

Benchè il Memri dichiari di fornire traduzioni anche dei media ebraici, non ricordo di averne mai ricevute alcuna.
Evidenze dal sito del Memri gettano dubbi sul suo stato non di parte. D’altro canto supportando la democrazia liberale, la società civile e il libero mercato, l’istituto enfatizza anche “la continua rilevanza dello Sionismo sullo stato di Israele e sugli ebrei”.
Questo lo ribadiva una volta il suo sito web, ma le parole sullo sionismo adesso sono state cancellate. La pagina originale, comunque, può essere ancora trovata negli archivi internet.

La ragione di quest’aria di segretezza del Memri diventa più chiara quando diamo un’occhiata alle persone che vi stanno dietro. Il co-fondatore e presidente del Memri nonché proprietario registrato del sito web è un israeliano di nome Yigal Carmon.
Il Signor – o piuttosto, Colonnello – Carmon trascorse 22 anni nell’intelligence israeliana e più tardi prestò servizio come consulente per l’antiterrorismo a due primi ministri israeliani, Yitzhak Shamir eYitzhak Rabin.
Recuperando un’altra delle pagine ora cancellate dall’archivio web del Memri, emerge anche una lista dei suoi dipendenti. Delle sei persone nominate, tre – incluso il Colonnello Carmon – sono risultate aver lavorato per l’intelligence israeliana.

Tra le altre tre, una ha prestato servizio presso i corpi di artiglieria militare del Comando Nord, una ha un trascorso accademico e il terzo è un ex-attore comico.
Il co-fondatore del Memri insieme al Colonnello Carmon è Meyrav Wurmser anche direttore del centro per le politiche del Medio Oriente all’istituto Hudson di base a Indianapolis, che si autodefinisce come “La più importante fonte americana per la ricerca applicata sulle minacce politiche a lungo termine”.
L’onnipresente Richard Perle, presidente del comitato politico della difesa al Pentagono, di recente unitosi al comitato dei curatori Hudson.
La Signora Wurmser è autrice di un lavoro accademico intitolato: “Può Israele sopravvivere al post-sionismo?” nel quale sostiene che gli intellettuali di sinistra israeliti rappresentano “più di una minaccia effimera” verso lo stato di Israele, minandone la sua anima e riducendone la volontà di autodifesa.

In aggiunta, Ms Wurmser è una speaker ben informata, riconosciuta a livello internazionale sul Medio Oriente, la quale presenza farebbe di ogni “evento radio o show televisivo un evento unico” – secondo la Benador Associates, una compagnia di pubbliche relazioni che propaganda i suoi servizi.
Nessuno, che io sappia, contesta la generale accuratezza delle traduzioni del Memri, ma vi sono altre ragioni per essere preoccupati riguardo ciò che divulga.
La mail circolata la settimana scorsa riguardante l’ordine dato da Saddam Hussein di tagliare le orecchie della gente era un estratto di un lungo articolo di un giornale sul panorama arabo, al-Hayat, di Adil Awadh i quali sostenevano di possedere conoscenza stretta dell’accaduto.
Era quel tipo storielle riguardanti la brutalità irachena che i giornali ristamperebbero felicemente senza neanche verificarne le fonti, specialmente nell’atmosfera corrente di questa febbre di guerra.

Potrebbe benissimo essere vera, ma la si dovrebbe trattare con un po’ di cautela.
Il Sig. Awadh non è esattamente una figura indipendente. Egli è, o almeno era, un membro dell’Accordo Nazionale Iracheno, un gruppo d’opposizione iracheno appoggiato dall’America. Ne Hayat ne Memri hanno mai fatto menzione di questo.
E ancora, le affermazioni del sign. Awadh vennero alla luce la prima volta quattro anni fa, quando aveva delle forti ragioni personali per farle. Secondo un comunicato del Washington Post del 1998, l’affermazione sulle amputazioni l’aveva anche inclusa in una sua domanda di asilo politico negli Stati Uniti.
Al tempo egli era uno dei sei iracheni in stato d’arresto negli USA come sospetto terrorista o agente segreto iracheno, e stava tentando di dimostrare che gli americani avevano fatto un errore.

Ancor prima quest’anno, il Memri ottenne due significativi successi di propaganda contro l’Arabia Saudita. Il primo fu la sua traduzione di un articolo dal quotidiano al-Riyadh nel quale un cronista scrisse che gli ebrei usano il sangue di bambini cristiani o musulmani per metterlo nei dolcetti per la festa religiosa Purim.
L’articolista in questione, un professore universitario, stava apparentemente facendo riferimento ad un mito antisemitico che si datava al medioevo. Ciò che quest’ultimo dimostrava, più che altro, era l’ignoranza di molti arabi – anche quelli altamente acculturati – riguardo giudaismo e Israele e la loro prontezza a credere a tali storie ridicole.
Ma il Memri, sosteneva al-Riyadh, era un “quotidiano governativo” saudita infatti è di proprietà privata, ciò implicando che gli articoli avevano una sorta di approvazione ufficiale.

L’editore di al-Riyadh disse che non aveva visto l’articolo prima della pubblicazione perché era stato all’estero. Si scusò senza esitare e licenziò il cronista, ma ormai il danno era fatto.
L’altro successo del Memri arrivo un mese più tardi quando l’ambasciatore dell’Arabia Saudita a Londra scrisse una poesia intitolata “I martiri” – che parlava di una giovane donna-kamikaze – che fu pubblicato sul quotidiano al-Hayat.
Il Memri spedì estratti tradotti del poema, il quale descriveva “i lodati kamikaze”. Se quello fosse il vero messaggio della poesia e solo questione di interpretazione. Potrebbe, forse più plausibilmente, essere letto come testo di condanna verso l’inefficacia politica dei leaders arabi ma l’interpretazione del Memri fu riportata, quasi senza batter ciglio, dai media occidentali.
Questi incidenti che coinvolgevano l’Arabia Saudita non dovrebbero essere visti isolatamente. Essi sono parte di una costruzione di una causa contro l’impero, come atto di persuasione degli Stati Uniti nel trattarli come nemici piuttosto che come alleati.

E’ una campagna che il governo israeliano e quello neo conservatore americano stanno spingendo dall’inizio di quest’anno – un aspetto del quale fu la bizzarra l’informativa anti-saudita al pentagono, presentata lo scorso mese da Richard Perle.
A tutti coloro che leggono quotidiani arabi regolarmente, dovrebbe essere ovvio che i temi evidenziati dal Memri sono gli stessi che confermano i suoi programmi e non sono rappresentativi dei contenuti giornalistici in toto.
Il pericolo è che molti dei senatori, dei congressisti e “opinionisti” che non leggono l’arabo ma ricevono le e-mail del Memri, potrebbero farsi l’idea che questi esempi estremi non sono solo veramente rappresentativi ma riflettano anche le politiche dei governi arabi.

Il Col. Carmon del Memri sembra impaziente di incoraggiarli in quella direzione. Lo scorso aprile a Washington, in una dichiarazione della Giunta della casa Bianca sulle relazioni internazionali, egli descrisse i media arabi come parte di un sistema scalare ampio di indottrinamento sponsorizzato dal governo.
“I media controllati dai governi arabi esprimono l’avversione dell’occidente e in particolare degli Stati Uniti,” riferisce.” Prima dell’11 settembre, si potevano trovare di frequente articoli che supportavano apertamente, o addirittura richiedevano, attacchi terroristici contro gli stati uniti”.
“Gli stati Uniti talvolta vengono equiparati alla Germania Nazista, il presidente Bush a Hitler, Guantanamo ad Auschwitz," disse.
Nel caso del canale satellitare di al-Jazeera, aggiunse, “la stragrande maggioranza degli ospiti e dei visitatori sono tipicamente anti-americani e anti-semiti”.

Sfortunatamente, è sulla base di tali vaste generalizzazioni che molta della politica americana estera viene costruita in questi giorni.
Per quanto riguarda le relazioni tra l’occidente e il mondo arabo, il linguaggio è una barriera che perpetua l’ignoranza e che può facilmente incoraggiare equivoci.
Tutto ciò che serve è un piccolo ma attivo gruppo di israeliti che sfrutti quella barriera a fini propri e cominci a modificare le percezioni occidentali sugli arabi per il peggio.
Non è difficile vedere cosa dovrebbero fare gli arabi per controbattere ciò. Un gruppo di compagnie mediatiche arabe potrebbero unirsi e pubblicare traduzioni di articoli che riflettono più accuratamente il contenuto dei loro giornali.
Non sarebbe sicuramente così lontano dei loro intenti. Ma, come al solito, potrebbero preferire adagiarsi e brontolare delle macchinazioni di esperti dell’intelligence israelita.

La seguente correzione fu stampata nella colonna del Guardian riguardante le correzioni e chiarimenti, Mercoledì 21 Agosto 2002
In un articolo intitolato alle storie di atrocità, pag 13, e in un articolo intitolato Memri selettivo e pubblicato sul sito web del Guardian, noi abbiamo parlato del Dr Adil Awadh, un medico iracheno che affermò che saddam Hussein aveva ordinato ad alcuni medici di amputare le orecchie di soldati che disertavano. Il Dr Adil Awadh ci ha chiesto di chiarire che lui non ha nessun rapporto col Memri e che egli non ha autorizzato la traduzioni parti di un articolo che riguardasse lui. Non è più membro del Iraqi National Accord (INA). E’ un membro indipendente del Iraqi National Congress (INC). Il riferimento agli ordini impartiti da Saddam Hussein di tagliar via orecchie ai disertori è stata suffragata da prove provenienti da altre fonti.

Memri selettivo (http://www.disinformazione.it/memri_selettivo.htm)

Majorana
06-08-10, 14:36
Costruire il "nemico" manipolando la stampa araba

L’ attività del Memri, un istituto di ricerca “indipendente”, nella tesi di laurea di una studentessa di Padova – Il confronto con le altre fonti – L’ 11 settembre e l’ 11 marzo nel notiziario e nei commenti dei principali organi di informazione arabi – L’ uso di termini chiave come “kamikaze”, “terrorismo”, “innocenti”.

“Come far odiare gli arabi attraverso la stampa”. Era questo il titolo di un articolo sul Memri (Middle east media research institute) – un istituto "indipedente" che traduce servizi e commenti della stampa araba - che Brian Whitaker aveva scritto per il Guardian nell’ autunno 2004 e che aveva avuto in Italia una eco limitata prevalentemente alla rete dei siti di movimento.

In una tesi sulle reazioni dei media arabi ad avvenimenti internazionali chiave quali l’ 11 settembre e l’ 11 marzo - che Lsdi presenta qui -, Leila Zoia ne ha fatto invece un’ ampia analisi ricostruendo il metodo di manipolazione e di propaganda usato dal Memri. “Scegliere dei paragrafi di diversi articoli – spiega Leila Zoia - , unirli, giustapporli all’ interno di un unico dispaccio, cui poi viene attribuito un titolo, spesso non rappresentativo dell’articolo e che tende a dare un’interpretazione negativa di ciò che viene in seguito”.

Nella tesi dal titolo “ Visti da lontano. Le reazioni della stampa araba ad alcuni dei più importanti eventi internazionali” , presentata Padova (relatore Raffaele Fiengo), prendendo spunto dal suggerimento di Whitaker, Zoia approfondisce il background degli animatori del sito, tutti provenienti dalle fila dell’ intelligence israeliana. E il ruolo manipolatorio del Memri spicca maggiormente se paragonato al lavoro molto più equilibrato e corretto di un’ altra fonte sui media arabi che la tesi analizza, quella di Unimed-Il Chiosco, che segue invece il metodo di riportare per intero gli articoli tradotti, senza l’aggiunta di titoli, introduzioni e commenti da parte della redazione.

“Ho individuato un confronto interessante fra le due fonti, in particolare, nel modo in cui sono state riportatele opinioni sulle elezioni irakene. Gli articoli di Unimed – spiega Leila Zoia - forniscono una visione molto più diversificata dell’evento, soprattutto per quanto riguarda le problematiche che mette in risalto. Sono presenti infatti degli articoli che testimoniano un certo controllo dei mezzi di comunicazione di massa e di conseguenza anche della campagna elettorale da parte delle forze della coalizione. Vengono scelti quindi articoli che mettono in luce le motivazioni di tutte le fazioni e non solamente dei probabili vincitori. Si può leggere, fra le altre, anche l’opinione di chi chiede che, dopo il voto, le forze occupanti lascino il paese. Invece gli articoli del Memri riportano in prevalenza voci di giornali che guardano entusiasti ai risultati delle elezioni, elogiano il coraggio degli iraqeni e guardano con fiducia al futuro; solo pochi giornali citati fanno eccezione”.



Il lavoro del Memri è all’ apparenza corretto, la manipolazione avviene in maniera dissimulata, tanto che il sito viene ritenuto da molti giornali, anche prestigiosi, una fonte del tutto affidabile.

Gli operatori che redigono i brani diffusi, rileva l’ autrice, “scelgono il titolo da attribuire al dispaccio, i giornali da presentare e l’ordine secondo il quale collocarli. Al massimo scrivono poche righe di introduzione, ma le loro dirette opinioni non compaiono mai scritte all’interno del dispaccio. La tendenza che denuncia Whitaker, cioè quella di mettere in cattiva luce il mondo arabo è piuttosto nascosta, proprio per questo motivo, infatti, il Memri è ritenuto una fonte affidabile da molti giornali prestigiosi”.

In conclusione, spiega Leila Zoia, “si può vedere che gli articoli selezionati dal Memri tendono a dare un’immagine monolitica e compatta delle opinioni presenti nella stampa araba. Al contrario Unimed -il Chiosco descrive la realtà mediorientale in maniera più complessa, sfaccettata e completa”.



“Per coloro che leggono regolarmente i giornali arabi – osserva ancora l’ autrice - dovrebbe essere ovvio che i concetti posti in evidenza dal Memri non sono rappresentativi della stampa araba nel suo complesso. Coloro che, invece, non leggono i giornali arabi, e sono molti anche fra senatori e opinionisti (Usa, ndr), ma ricevono le mail del Memri, ritenendola una fonte credibile, potrebbero pensare che queste tesi estremiste non siano solo rappresentative dell’opinione pubblica araba, ma anche dei governi arabi”.



Al di là del problema - rilevatissimo, in ogni caso – delle fonti, la tesi è molto interessante anche perché consente di entrare in maniera non superficiale nel complesso mondo della stampa araba. E, dato particolarmente utile, permette di capire le sfumature e le relative differenze di significato di termini chiave per la costruzione del senso comune, sia in occidente che nel mondo arabo, come terrorismo, kamikaze, innocenti, ecc.



(p. r.)

LSDI: Dossier (http://www.lsdi.it/dossier/memri/index.html)

Majorana
06-08-10, 14:40
MEMRI: Ecco come, distorcendo l' informazione, ti preparo l' attacco all' Iran

Il MEMRI ( Istituto di Ricerca sui Media del Medio Oriente ) è l' organo deputato a fornire a tutti i Media Occidentali le traduzioni dal Medio Oriente.

Ultimamente si è specializzato in disinformazione, distorcendo le traduzioni di stampa e audiovisivi provenienti dai media iraniani, turchi e arabi ...

Senza bisogno di raccontare balle eclatanti, basta ricorrere a piccoli espedienti: decontestualizzando una frase, facendo qualche piccolo errore lessicale, qualche piccola omissione nella traduzione di un periodo ....

Quanto basta per ottenere un' informazione distorta e facilmente strumentalizzabile ....

Come è stato fatto al Presidente Iraniano Ahmadinejad, trasformando un suo discorso pronunciato nel 2005 in un' invettiva razzista e genocida, tramite traduzione errata ...

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"...La frase "Israele deve essere cancellato dalla carta geografica", attribuita al presidente iraniano, ha circolato nei media occidentali, ma è una frase costruita ad effetto, per convincere gli occidentali che l'Iran è nemico di Israele e dell'Occidente.
In realtà Ahmadinejad non ha mai pronunciato quella frase, e non ha mai minacciato alcuno Stato. Egli ha parlato soltanto contro il sionismo, cioè quel movimento politico che a partire dagli anni Venti del secolo scorso ha provocato lo sterminio del popolo palestinese e numerosi altri crimini contro ebrei e palestinesi.
La traduzione errata della frase di Ahmadinejad "Imam ghoft een rezhim-e ishghalgar-e qods bayad az safheh-ye ruzgar mahv shavad", ha dato ad intendere che l'Iran volesse fare guerra a Israele, mentre stava soltanto denunciando i crimini dell'élite israeliana.
Crimini, peraltro, denunciati dagli anni Trenta e Quaranta da illustri intellettuali ebrei, come Hannah Arendt e Albert Einstein.



La perifrasi "rezhim-e ishghalgar-e qods" significa "il regime che domina Israele", ed è chiaro il riferimento all'élite di regime e non al paese.
Il presidente iraniano non ha mai parlato di "carta geografica" o di "cancellare Israele", come scrissero i giornali occidentali.
Egli ha criticato la politica di aggressione del regime israeliano, e ha auspicato un cambio di governo e non certo la guerra contro un paese militarmente assai più potente.

( Antonella Randazzo )

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Non passa giorno senza che assistiamo ai media corporativi... che affermano come Ahmadinejad desideri cancellare Israele dalla mappa geografica.
Nei fatti, Ahmadinejad ha detto che il “regime che sta occupando Qods [Gerusalemme] deve essere eliminato dalle pagine della storia”. Non ha detto che Israele deve essere cancellato dalla mappa geografica.
Ma questa bugia costruita è ripetuta costantemente dai mezzi corporativi ed ora è accettata come dato di fatto.

Ad inizio settimana, quando il premier israeliano Olmert ha incontrato Bush, ancora una volta abbiamo sentito questa bugia deposta dal MEMRI. Olmert “ha dichiarato di voler discutere con il sig. Bush della minaccia verso Israele da parte dell'Iran, il cui il presidente ha dichiarato che Israele deve essere ‘cancellata dalla mappa’” riporta Associated Press. “Mr. Bush ha risposto che guarda alle dichiarazioni dell'Iran come ’seria minaccia’ ad Israele e che ‘tutte le opzioni sono sul tavolo’ per assicurarsi che l'Iran non sviluppi un'arma nucleare". In altre parole, Olmert ha usato la bugia del MEMRI come la pietra angolare per la sua argomentazione che l'Iran deve essere attaccato e Bush ha acconsentito. Non è passato molto da quando i neocon hanno messo su bugie simili circa Saddam Hussein, bugie che finora hanno provocato l'omicidio di più di 750.000 Iracheni.

( Kurt Nimmo )

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Un altro modo utilizzato dalle autorità occidentali per criminalizzare il presidente iraniano è quello di imputargli la negazione dell'Olocausto.

Secondo i media occidentali, il presidente Ahmadinejad, nel dicembre del 2006, si sarebbe interessato a "verificare se l'Olocausto realmente abbia avuto luogo durante

la II Guerra

mondiale".
Con questa informazione, la propaganda puntava a suscitare indignazione e a far ritenere le autorità iraniane come una sorta di nazisti redivivi.
Per capire la frode, occorreva chiedersi come mai un presidente, che avrebbe molti altri problemi più urgenti da trattare, fosse così interessato ad occuparsi di eventi accaduti oltre 60 anni fa. La verità era che in Iran nessuno ha mai negato l'Olocausto, nemmeno l'Ayatollah Khomeini, e nessuno vuole uccidere ebrei. Già l'ex presidente Mohamed Khatami dette ampie rassicurazioni in merito dicendo: "la morte anche solo di un ebreo è un crimine".
Altri metodi menzogneri criminalizzano l'Iran, per indurci ad accettare l'aggressione che gli anglo-americani stanno progettando da tempo.



La propaganda proviene anche direttamente dalle autorità americane ed europee. Ad esempio, George W. Bush, in un suo discorso, nel marzo del 2006, disse di dover proteggere Israele contro la "minaccia iraniana" e che "la minaccia rappresentata dall’Iran è, evidentemente, costituita dal suo obiettivo dichiarato di distruggere il nostro stretto alleato, Israele".
Le autorità americane utilizzano la frase tradotta male per giustificare l'aggressione. L’ex Consigliere del Presidente Richard Clarke ha dichiarato che "il Presidente dell’Iran ha detto più volte che vuole cancellare Israele dalla faccia della terra". Anche il Segretario di Stato alla Difesa Robert Gates, disse che Israele "non aveva mai minacciato nessuno di annientamento, mentre l’Iran minacciava apertamente di spazzare via Israele dalla cartina".

Questi personaggi non tengono conto di ciò che le autorità iraniane dichiarano per smentire la propaganda criminalizzante. Ad esempio, l’Ayatollah Khamenei, dichiarò: "Noi non abbiamo nessun problema col (resto del) mondo. Noi non rappresentiamo in alcun modo una minaccia per il resto del mondo, e il mondo lo sa bene. Noi non scateneremo mai una guerra. Non abbiamo la minima intenzione di entrare in guerra con nessuno Stato, qualunque esso sia".

Contro l'Iran si stanno utilizzando gli stessi metodi già utilizzati per giustificare l'aggressione all'Iraq: il paese viene additato come pericoloso per il mondo e le sue autorità vengono accusate di "terrorismo" e di essere tiranniche. Ciò permette di far apparire l'aggressione come necessaria per "liberare" oppure, come si diceva per l'Iraq, per "portare la democrazia". Importanti notizie vengono omesse, come, ad esempio, la preparazione dei missili in Israele e il finanziamento di bande terroriste per indebolire il governo iraniano e per destabilizzare il paese. ( Bush Directive for a "Catastrophic Emergency" in America: Building a Justification for Waging War on Iran? (http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=6134) )

( A. Randazzo )

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Dal 21 al 24 Gennaio 2007 si è svolta la conferenza di Herzliya, in cui sono state messe alla luce le strategie contro l'Iran. Herzliya è una università privata che si occupa di problemi politici e ha legami con i servizi segreti israeliani. Annualmente, dal 2000, organizza una conferenza per trattare la "sicurezza di Israele". A queste conferenze partecipano anche i neo-conservatori statunitensi, che condividono appieno le strategie belliche dell'élite israeliana. In una di queste conferenze, Benjamin Netanyahu spiegò alcune strategie contro l’Iran:

Diffondere nei media l’idea che l’Iran, sulla scia del Reich nazista, si appresta a distruggere gli ebrei. Poi far giudicare il Presidente Ahmadinejad da un tribunale internazionale per istigazione al genocidio ( principio della giustizia preventiva ).
Convincere gli stati occidentali ad adottare unilateralmente delle sanzioni economiche contro l’Iran per mettere la sua economia in ginocchio senza passare per il Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Attaccare con precisione per infliggere danni critici alle basi nucleari, con efficacia e rapidità. I bombardieri B2 e i missili da crociera possono farlo. Dovrà farlo Israele se è chiaro che c’è una minaccia alla sua esistenza. Israele dovrà farlo ed il Presidente (Bush) vi si aggiungerà.
( Fonte: À Herzliya, Israël dévoile sa stratégie contre l'Iran [Voltaire] (http://www.voltairenet.org/article145047.html) )



IL LINGUAGGIO DIMENTICATO: MEMRI: Ecco come, distorcendo l' informazione, ti preparo l' attacco all' Iran ... (http://brunotto588.blog.espresso.repubblica.it/il_linguaggio_dimenticato/2007/06/memri-ecco-come.html)

Majorana
06-08-10, 14:44
Perdita di MEMoRIa

Come ormai sappiamo da un po', il MEMRI, acronimo di Middle East Media Research Institute [Istituto di Ricerca sui Media del Medio Oriente, che fornisce a tutti i media occidentali le traduzioni dal Medio Oriente, NdT], è specializzato in disinformazione distorcendo le traduzioni dei mezzi di stampa e audiovisivi che provengono dai media iraniani, turchi e arabi.

Essenzialmente, ciò che MEMRI fa è cambiare il contesto delle notizie tramite traduzione errata e decontestualizzazione. Chiamatela perdita di MEMoRIa, lo stritolamento intenzionale dei media. MEMRI ha fatto questo al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad trasformando un discorso pronunciato nel 2005 in un'invettiva razzista e genocida. MEMRI ha compiuto questo tramite traduzione errata. Non passa giorno senza che assistiamo ai media corporativi...
che affermano come Ahmadinejad desideri cancellare Israele dalla mappa geografica. Nei fatti, Ahmadinejad ha detto che il “regime che sta occupando Qods [Gerusalemme] deve essere eliminato dalle pagine della storia”. Non ha detto che Israele deve essere cancellato dalla mappa geografica. Ma questa bugia costruita è ripetuta costantemente dai mezzi corporativi ed ora è accettata come dato di fatto.

Ad inizio settimana, quando il premier israeliano Olmert ha incontrato Bush, ancora una volta abbiamo sentito questa bugia deposta dal MEMRI. Olmert “ha dichiarato di voler discutere con il sig. Bush della minaccia verso Israele da parte dell'Iran, il cui il presidente ha dichiarato che Israele deve essere ‘cancellata dalla mappa’” riporta Associated Press. “Mr. Bush ha risposto che guarda alle dichiarazioni dell'Iran come ’seria minaccia’ ad Israele e che ‘tutte le opzioni sono sul tavolo’ per assicurarsi che l'Iran non sviluppi un'arma nucleare". In altre parole, Olmert ha usato la bugia del MEMRI come la pietra angolare per la sua argomentazione che l'Iran deve essere attaccato e Bush ha acconsentito. Non è passato molto da quando i neocon hanno messo su bugie simili circa Saddam Hussein, bugie che finora hanno provocato l'omicidio di più di 750.000 Iracheni.

Per quelli di noi che conoscono qualcosa di storia, queste bugie dei neocon possono essere paragonate esattamente alle bugie ed alla disinformazione usata dai nazisti per invadere paesi e massacrare milioni di persone. Il MEMRI, secondo Norman G. Finkelstein, impiega “le stesse tecniche di propaganda dei nazisti. Prendono cose fuori dal contesto per arrecare danno personale e politico ai popoli che non gradiscono,” o che quelli del Likud [il partito conservatore israeliano che ha le sue radici nel sionismo, NdT] ed i neocon desiderano che l'esercito degli Stati Uniti massacri in massa.

Finkelstein ha avuto un incontro ravvicinato col MEMRI nel 2006, quando “ha dato un'intervista alla TV del Libano sul modo in cui l'Olocausto nazista è usato per fare tacere i critici di Israele”, spiega Lawrence Swaim, che scrive per InFocus, il più grande giornale musulmano della California. “MEMRI recentemente ha lanciato quella che ha dichiarato essere un'intervista che ho fatto con la televisione libanese sull'Olocausto nazista. Il lancio di MEMRI è stato teso a dimostrare che ero un negazionista dell'Olocausto,” ha dichiarato Finkelstein al giornale. “Ben lontano dall'essere un negazionista dell'Olocausto, gli stessi genitori di Finkelstein erano superstiti dell'Olocausto, un fatto di cui ha parlato spesso,” Swaim aggiunge. “Ma il MEMRI è riuscito a generare l'impressione opposta, come Finkelstein ha dimostrato sul suo sito web, pubblicando grandi pezzi dell'intervista effettiva”.

“MEMRI è un braccio principale della propaganda israeliana,” spiega Finkelstein. “Benchè ampiamente usato nei media tradizionali come fonte delle informazioni sul mondo arabo, è affidabile come Der Sturmer [settimanale di propaganda antiebrea pubblicato durante il nazismo, NdT] di Julius Streicher [il nazista editore del settimanale, NdT] lo era sul mondo ebreo; Ken Livingstone, sindaco di Londra, accusa il MEMRI di "distorsione totale” mentre l'ex ufficiale CIA Vince Cannistraro ha scritto che “loro (quelli del MEMRI) sono selettivi ed agiscono come propagandisti per il loro punto di vista politico, che è quello di estrema destra del Likud”, in altre parole, le persone associate col MEMRI —David Wurmser, Douglas Feith, Elliot Abrams, Richard Perle ed altri neocon— sono reazionari razzisti per nulla diversi dal suddetto Julius Streicher (invece di odiare gli ebrei, i neocon odiano gli arabi ed i musulmani).

(come divagazione, alcuni "burloni" legati all'operazione FrontPage dell'ex marxista poi neocon David Horowitz, operazione allestita dall'operativo CIA Richard Mellon Scaife, hanno speso tempo a modificare foto di Streicher con Photoshop, mettendo la testa del vostro umile blogger sul corpo di Streicher, apparentemente come reazione alla mia critica verso Israele ed i neocon dell' “estrema destra del Likud”, dimostrando così non soltanto la stupidità ma la tenacia viziosa di gente che non può nemmeno sentire critiche al loro amato stato di apartheid, persino nella blogosfera.)

“Secondo i suoi critici, fino a che MEMRI non comincerà a tradurre le storie ebraiche circa la direzione destrorsa della società israeliana, la tortura dei Palestinesi in prigioni israeliane, l'esilio forzato di Ilan Pappe ed Azmi Bishara e l'ascesa del neo-fascista Avigdor Lieberman a vice primo ministro di Israele, non sta realmente dando copertura mediatica a tutto il Medio Oriente,” conclude Swaim.

Naturalmente, questi argomenti sono rigorosamente vietati, non soltanto a causa di un braccio operativo del Mossad che finge di essere un servizio di traduzione per i media, ma anche per colpa nostra. Per esempio, nel Canada, un sito web di notizie, il Peace, Earth and Justice News, potrebbe presto essere condannato per aver seminato odio dalla Commissione canadese per i Diritti dell'Uomo su ordine della Lega per i Diritti dell'Uomo di B'nai Brith per aver postato l'articolo scritto dal vostro umile blogger su questo stesso tema, come pure per aver osato postare articoli di una manciata di altre persone accusate di "crimini d'odio" per aver criticato Israele.

Fatta l'Unione Nord Americana, tutti noi potremmo ritrovarci a dividere una cella di una prigione canadese o in Israele, più o meno allo stesso modo in cui Ernest Zündel è rinchiusa in una prigione tedesca per il crimine di essere andata contro l'ortodossia sionista. Come sappiamo, o alcuni di noi sanno - gran parte degli Americani crede che Israele sia una democrazia - le celle delle prigioni in Israele, per i non-Israeliani, spesso si traducono in sentenza di morte. Altri sono uccisi sul posto - ad esempio Rachel Corrie, membro americano dell'International Solidarity Movement, schiacciato a morte da un bulldozer dell'IOF [Israeli Occupation Forces, Forze d'Occupazione Israeliane, Ndt] per il crimine di aver manifestato contro la demolizione della casa di Samir Nasrallah, un farmacista palestinese.

In conclusione, sembra che un numero apprezzabile di Americani insospettabili siano abbastanza stupidi da cadere vittime delle bugie del MEMRI, come milioni di loro credono francamente che Ahmadinejad desideri cancellare Israele dalla mappa. Naturalmente, non sanno niente del MEMRI, o che è un'operazione di intelligence israeliana messa in piedi da Yigal Carmon, che “servì” nel ramo di intelligence dell'IOF, o che fu co-fondato da Meyrav Wurmser, moglie dell'autore del “Clean Break” David Wurmser, un doppio cittadino indagato dall'FBI per, a quanto pare, aver passato segreti di stato all'American Israel Public Affairs Committee [AIPAC]. Si noti che Meyrav Wurmser ha scritto la sua tesi di laurea sul Sionismo Revisionista, la razzista ed omicida filosofia politica che sta dietro i partiti di Likud e di Herut in Israele, così dimostrando che il razzismo e l'odio di Meyrav è un affare generazionale.

Naturalmente, quando l'uranio impoverito dei bunker buster e dei missili cruise comincerà a stanare le nonne ed i bambini in Iran, il MEMRI, gli assassini di massa del Likud ed i neocon saranno quelli da incolpare.

Tuttavia, anziché giustizia, i sospettati probabilmente passeranno ad insegnare ad una nuova generazione di psicopatici alla Georgetown University o si ritireranno in sfarzose tenute su terra etnicamente ripulita dei Palestinesi.


Perdita di MEMoRIa (http://www.pressante.com/politica-e-ordine-mondiale/562-perdita-di-memoria.html)

Majorana
06-08-10, 14:47
I LEGAMI SOSPETTI DEL NUOVO VIDEO DI OSAMA
Data: 09/09/2007
Argomento: USA

di WAYNE MADSEN
Wayne Madsen Report

Il cosiddetto "video di Osama Bin Laden", non solo è stato trasmesso sotto gli auspici del Search for International Terrorist Entities (SITE) Institute [Istituto per la ricerca di entità terroriste internazionali n.d.t.], un istituto di ricerca con base a Washington DC con legami con elementi del partito di destra israeliano Likud, ma i funzionari dell'intelligence Usa stanno ora affermando che grosse parti del discorso di "Bin Laden" sono state scritte da Adam Gadahn, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman e che è anche noto come Azzam l'Americano, il presunto numero tre di al Qaeda, il cui nonno, Carl K. Pearlman, era un membro del consiglio della Anti Defamation League (ADL), un'importante componente della lobby israeliana negli Stati Uniti.

Carl Pearlman, un famoso urologo californiano, è stato presidente della campagna Orange County Bonds for Israel e dello United Jewish Welfare Fund.

Il SITE è strettamente collegato con un fronte operativo dell'intelligence israeliana a Washington, cioè il MEMRI (Middle East Media Research Institute). Il MEMRI è stato responsabile per l'errata traduzione di diversi discorsi fatti dal presidente iraniano Mahmoud Ahmedinejad. Il direttore del SITE è Rita Katz, un'ebrea nata in Iraq e trasferitasi in Israele dopo che suo padre fu condannato a morte dal governo di Saddam Hussein per spionaggio per conto del Mossad. Emigrò negli Stati Uniti da Israele nel 1997. La Katz ha lavorato per il Dipartimento del Tesoro Usa nella sua indagine denominata Operation Green Quest sui fondi di carità islamici negli Stati Uniti, ed è stata consulente per l'FBI. Il maggiore coordinatore di Green Quest fu l'allora capo della Criminal Division del dipartimento di giustizia Michael Chertoff [Coautore del PATRIOT ACT e attuale direttore del Dipartimento della Sicurezza Nazionale. n.d.t.].

La Katz è stata anche direttore per la ricerca dello Investigative Project, un altro strumento neocon diretto dal noto demonizzatore di arabi e islamici Steven Emerson, che è stato uno dei primi ad incolpare terroristi arabi dell'attentato del 1995 al Murrah Federal Building [l'attentato di Oklahoma City n.d.t.].

Il cofondatore del MEMRI è il colonnello Yigal Carmon, un ex funzionario dell'intelligence militare israeliana e consigliere dei primi ministri Yitzhak Shamir e Yitzhak Rabin. L'altro fondatore del MEMRI è Meyrav Wurmser, che è anche un impiegato dello Hudson Institute,un think tank neoconservatore dove si è stabilito I. Lewis "Scooter" Libby, il membro dell'amministrazione Bush condannato per spergiuro e ostruzione alla giustizia.

Il rilascio dell'ultimo video di "Bin Laden" è stato riferito dalla Associated Press in questo modo: "il video di 30 minuti è stato ottenuto dal SITE Institute, un gruppo con base a Washington che tiene sotto controllo i messaggi terroristici, ed è stato fornito alla Associated Press". In passato video di Bin Laden erano stati mandati direttamente ad Al Jazeera e ad altre fonti giornalistiche arabe. [Per chiarezza, in passato altri video di "Al Qaeda" erano passati per le mani dello IntelCenter, un altro istituto con legami molto pesanti con l'establishment militare e dell'intelligence USA n.d.t.]

La prima notizia dell'uscita del video è stata data dal sito Web al-Sahab, dove "Al Qaeda" ha precedentemente pubblicato messaggi.

Lo scorso anno un rapporto dell'intelligence francese passato alla stampa affermava che Bin Laden era morto di tifo in Pakistan. Vi sono altri resoconti in base ai quali, dopo l'attacco Usa sull'Afganistan, Bin Laden sarebbe stato fatto fuggire dall'Afganistan verso la sua regione nativa dello Yemen, lo Hadhramaut, dove sarebbe poi morto per insufficienza renale circondato da membri stretti e meno stretti della sua famiglia. La presenza dopo l'11-9 di Bin Laden nello Hadhramaut è stata suggerita nel 2002 da rispettabili fonti dell'intelligence israeliana durante discussioni con l'editore che vi scrive.

La velocità con cui i media aziendali hanno accettato il palesemente falso video del "Bin Laden restaurato" è impressionante. Eppure, considerando i legami tra l'apparato di disinformazione neocon a Washington DC e i media aziendali non appare così sorprendente se messo nell'attuale contesto.

Titolo originale: '"Bin Laden" tape's Israeli connections'

comeDonChisciotte.net - I LEGAMI SOSPETTI DEL NUOVO VIDEO DI OSAMA (http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=print&sid=1063)

Majorana
06-08-10, 14:50
DI ANNELIESE FIKENTSCHER E ANDREAS NEUMANN
IL PRESIDENTE IRANIANO VUOLE CANCELLARE ISRAELE DALLA MAPPA E NEGA L’OLOCAUSTO?
(PARTE I)

Un’ analisi della retorica dei mass-media lungo la loro strada verso la guerra all’ Iran – un commento sulle presunte dichiarazioni del Presidente dell’ Iran Ahmadinejad .

"Kein Krieg!" -- -- - “Ma ora che sono sull’ Iran, sulla minaccia all’ Iran, certo – (applauso) – la minaccia che viene dall’ Iran è, naturalmente, l’ obiettivo che loro affermano di distruggere il nostro forte alleato Israele. Questa è una minaccia, una seria minaccia. E’ una minaccia alla pace mondiale; è una minaccia, in sostanza, ad una forte alleanza. L’ ho detto chiaramente, lo dirò chiaramente di nuovo, che useremo la nostra potenza militare per proteggere il nostro alleato, Israele, e – (applauso.)” George W. Bush, Presidente USA, 20-03-2006 a Cleveland (Ohio) in un discorso improvvisato (fonte: The White House (http://www.whitehouse.gov) ) Ma perché Bush parla dell’ obiettivo dell’ Iran di distruggere Israele?

Il Presidente dell’ Iran vuole che Israele sia cancellato dalle carte geografiche?

Radere al suolo Israele, colpire a ripetizione, distruggere, annientare, liquidare, eliminare Israele, cancellarlo dalla mappa – questo è ciò che il Presidente dell’ Iran ha chiesto – almeno questo è ciò che abbiamo letto o sentito alla fine dell’ Ottobre 2005. Spargere la notizia è stato molto efficace. Hanno detto che quella era una dichiarazione di guerra. Ovviamente i media e il governo erano tutt’uno nella loro indignazione. Che si sparge per il mondo.

Ma diamo un’ occhiata più da vicino a ciò che ha detto il Presidente dell’ Iran Mahmoud Ahmadinejad. E’ un merito del ‘New York Times’ avere messo a nostra disposizione il discorso completo. Questo è un estratto di quanto pubblicato il 30-10-2005:

“Dicono che non è possibile avere un mondo senza gli Stati Uniti e il Sionismo. Ma sapete che questo è un obiettivo e uno slogan possibile. Facciamo un passo indietro. [[[ Avevamo in questo paese un regime ostile che non era democratico, era armato sino ai denti, con il SAVAK, il suo apparato di sicurezza SAVAK [l’ apparato di intelligence del governo dello Shah Iraniano] controllava tutti. C’era un ambiente di terrore. ]]] Quando il nostro amato Imam [l’ Ayatollah Ruhollah Khomeini, padre della rivoluzione Iraniana] disse che il regime andava rimosso, molti di quelli che affermavano di essere politicamente ben informati dicevano che non era possibile. Tutti i governi corrotti appoggiavano il regime quando l’ Imam Khomeini diede vita al suo movimento. [[[ Tutti i paesi occidentali e orientali appoggiavano il regime pure dopo il massacro del 7 Settembre [1978] ]]] e dicevano che la rimozione del regime non era possibile. Ma la nostra gente ha resistito e ora sono 27 anni che sopravviviamo senza un regime dipendente dagli Stati Uniti.
La tirannia dell’ Est e dell’ Ovest sul mondo sarebbe dovuta finire, ma la gente debole che riesce a vedere solo ciò che ha di fronte non poteva credere ciò. Chi avrebbe creduto che un giorno saremmo potuti essere testimoni del crollo dell’ Impero Orientale? Ma potemmo vedere la sua caduta durante la nostra vita. Ed è crollato in un modo che dobbiamo cercare informazioni nelle biblioteche, perché non è rimasta traccia di esso. L’ Imam [Khomeini] ha detto che Saddam doveva andarsene e disse che sarebbe diventato più debole di quanto chiunque potesse immaginare. Ora vedete che l’ uomo che dieci anni fa parlava con un’ arroganza tale che si sarebbe pensato fosse immortale, viene processato nel suo stesso paese in manette e catene [[[ da coloro che pensava lo sostenessero e con il cui appoggio commise i suoi crimini]]]. Il nostro amato Imam ha detto che il regime occupante andava cancellato dalla mappa e questa fu un’ affermazione molto saggia. Non possiamo fare compromessi sulla questione della Palestina. E’ possibile creare un nuovo fronte nel cuore di un vecchio fronte? Questa sarebbe una sconfitta e chiunque accetti la legittimità di questo regime [Israele] ha, di fatto, firmato la sconfitta del mondo Islamico. Il nostro amato Imam nella sua lotta ha mirato al cuore dell’ oppressore mondiale, cioè al regime occupante. Non ho alcun dubbio che la nuova ondata che è iniziata in Palestina, e di cui abbiamo testimonianza anche nel mondo Islamico, eliminerà questa disgraziata macchia dal mondo Islamico.
(Fonte: The New York Times - Breaking News, World News & Multimedia (http://www.nytimes.com) , basato su una pubblicazione della 'Iranian Students News Agency' (ISNA) -- note del New York Times in parentesi quadre – i passaggi tra triple parentesi quadre saranno lasciati in bianco nella versione MEMRI stampata sotto )

Sta diventando chiaro. Le affermazioni del Presidente Iraniano sono state riflesse dai media in maniera manipolata. Il Presidente dell’ Iran indica la rimozione dei regimi che sono al potere in Israele e negli USA, come un possibile scopo per il futuro. Questo è corretto. Ma non chiede mai l’ eliminazione o la distruzione di Israele. Rivela che i cambiamenti sono potenziali. Il Regime dello Shah appoggiato dagli USA nel suo stesso paese è stato sconfitto. A est il governo dell’ Unione Sovietica è crollato. Il dominio di Saddam Hussein è arrivato al termine. Riferendosi a ciò dà voce al desiderio che cambiamenti siano possibili in Israele rispetto alla Palestina. Porta come prova il riferimento dell’ Ayatollah Khomeini al Regime dello Shah che in tale contesto disse che il regime (cioè il Regime dello Shah) doveva essere rimosso.

Certamente, Ahmadinejad traspone questa citazione su un cambio di regime al caso della Palestina occupata. Questo deve essere legittimo. In ogni senso desiderare diverse condizioni politiche in un paese è affare di ogni giorno in tutto il mondo. Ma cambiare la richiesta della rimozione di un ‘regime’ nella richiesta della rimozione di uno stato è un grave inganno e una pericolosa demagogia.

Questo è un capitolo della guerra contro l’ Iran che è già iniziata, nelle parole di Georg Meggle professore di filosofia all’ Università di Leipzig , con la fase cioè probabilmente più importante, la fase della propaganda.

Vogliamo marginalmente citare che è stato l’ex Vice Ministro USA della Difesa e attuale Presidente della Banca Mondiale, Paul D. Wolfowitz, che nel Settembre 2001 parlò in pubblico e senza alcun genere di soggezione di porre fine a stati. Ed è stato il padre di George W. Bush che iniziò la discussione su una guerra nucleare che può essere vinta se solo è assicurata la sopravvivenza di una elite.

Prendiamo un altro esempio: il giornale tedesco on-line tagesschau.de scrive le seguenti cose sul Presidente dell’ Iran il 27-10-2005: “Non c’è dubbio: la nuova ondata di attacchi in Palestina cancellerà la macchia dal volto del mondo Islamico.” Invece di usare la parola originale ‘ondata’ scrivono ‘ondata di attacchi’ . Questa sostituzione del testo originale è ciò che chiamiamo disinformazione. Per esempio sarebbe corretto dire: “Il nuovo movimento in Palestina cancellerà la macchia di disgrazia dal mondo Islamico.” Inoltre questa affermazione si riferisce al regime di occupazione citato nella frase precedente.



Per precauzione esamineremo una differente traduzione del discorso – una versione preparata dal Middle East Media Research Institute (MEMRI), situato a Washington:

“Essi [chiedono]: ‘E’ per noi possibile vedere un mondo senza l’ America e il Sionismo?’ Ma dovete ben sapere che questo slogan e questo obiettivo sono raggiungibili, e certamente possono essere ottenuti. [[[…]]] “ ‘Quando l’ amato Imam [Khomeini] disse che il regime [dello Shah] doveva andarsene, e che chiediamo un mondo senza governi succubi, molta gente che affermava di avere conoscenza della politica o di altro [chiese], ‘E’ possibile [che il regime dello Shah sia rovesciato]?’ Quel giorno, quando l’ Imam [Khomeini] diede inizia al suo movimento, tutti i poteri appoggiavano il regime corrotto [dello Shah] [[[…]]] e dicevano che non era possibile. Però la nostra nazione rimase ferma e ad oggi sono 27 anni che viviamo senza un governo che dipenda dall’ America. L’ Imam [Khomeini] disse: ‘Il governo dell’ Est [U.R.S.S.] e dell’ Ovest [U.S.A.] deve finire.’ Ma la gente debole che vede solo il piccolo mondo attorno a sé non ci credeva. Nessuno credeva che un giorno saremmo stati testimoni del crollo dell’ Imperialismo dell’ Est [cioè dell’ U.R.S.S.], e diceva che era un regime di acciaio. Ma nella nostra breve vita abbiamo visto come questo regime è crollato in un modo tale che lo dobbiamo cercare nelle biblioteche e non troviamo una letteratura su di esso.
L’ Imam [Khomeini] disse che Saddam [Hussein] doveva andarsene, e che sarebbe stato umiliato in un modo mai visto. E cosa vedete oggi? Un uomo che, 10 anni fa, parlava con così tanto orgoglio come se fosse destinato a vivere in eterno e che oggi è incatenato per i piedi e che viene processato nel suo stesso paese [[[…]]] l’ Imam [Khomeini] disse: ‘ Questo regime che sta occupando Qods [Gerusalemme] deve essere eliminato dalle pagine della storia.’ Questa frase è molto saggia. La questione della Palestina non è una questione su cui possiamo fare compromessi. E’ possibile che un fronte [Islamico] permetta ad un altro fronte [cioè ad un paese] di sorgere nel suo [stesso] cuore? Questo vuol dire sconfitta, e chi accetta l’esistenza di questo regime [cioè di Israele] in effetti firma la sconfitta del mondo Islamico. Nella sua battaglia contro il Mondo dell’ Arroganza, il nostro amato Imam [Khomeini] stabilì il regime che occupa Qods [Gerusalemme] come l’obiettivo della sua battaglia.
Non dubito che la nuova ondata che è iniziata nella nostra cara Palestina e che oggi vediamo anche nel mondo Islamico è un’ ondata di moralità che si è diffusa in tutto il mondo Islamico. Molto presto la macchia della disgrazia [cioè Israele] scomparirà dal centro del mondo Islamico – e ciò è raggiungibile.”
(Fonte: memri.org, basato sulla pubblicazione dell’ 'Iranian Students News Agency' (ISNA) – note del MEMRI in parentesi quadre – i passaggi mancanti rispetto al ‘New York Times’ sono in triple parentesi quadre)

Il termine ‘mappa’ a cui lungamente fanno riferimento i media non appare nemmeno. Mentre il ‘New York Times’ ha scritto: “Il nostro amato Imam ha detto che il regime di occupazione andava cancellato dalla mappa” la versione del MEMRI è “L’ Imam [Khomeini] disse: Questo regime che sta occupando Qods [Gerusalemme] deve essere eliminato dalle pagine della storia.”

Il MEMRI ha aggiunto la seguente prefissata formulazione alla sua traduzione come una sorta di titolo: “Molto Presto, Questa Macchia di Disgrazia [cioè Israele] Verrà Cancellata dal Centro del Mondo Islamico – e Ciò è Raggiungibile”. Pertanto estraggono questo dal contesto e usando la nota ‘cioè Israele’ distorcono allo scopo il significato. L’ accorciamento temporale ‘molto presto’ non appare nemmeno nella traduzione del NY-Times. Inoltre è impressionante che il MEMRI abbia cancellato nella sua traduzione tutti i passaggi che caratterizzano il Regime dello Shah appoggiato dagli USA come un regime di terrore e che allo stesso tempo mostrano il vero carattere della politica USA.

Una traduzione indipendente dell’ originale (come la versione pubblicata dall’ ISNA) mostra come Ahmadinejad non usi il termine ‘mappa’. Egli cita l’ affermazione dell’ Ayatollah Khomeini che il regime di occupazione deve svanire da questo mondo – tradotto letteralmente : dal teatro delle epoche. Sarebbe a dire: non c’è spazio per un regime di occupazione in questo mondo e, rispettivamente, in questa epoca. La formulazione ‘cancellare dalla mappa’ usata dal ‘New York Times’ è una interpretazione molto libera e aggravante che è equivalente a ‘radere qualcosa al suolo’ o ‘ annientare qualcosa’. Le successive traduzioni, prima in inglese (‘cancellare dalla mappa’), poi dall’ inglese al tedesco – e tutto in maniera letterale ('von der Landkarte löschen') – ci allontanano sempre più dall’ originale. La cosa perfida riguardante questa traduzione è che l’espressione ‘mappa’ può essere usata in un solo modo (intenzionale): uno stato può essere rimosso da una mappa ma non un regime, cosa di cui stava realmente parlando Ahmadinejad.

Ancora, seguendo la traduzione indipendente: “Non ho dubbi che il nuovo movimento che ha luogo nella nostra amata Palestina è un movimento spirituale che attraversa l’intero mondo Islamico e che presto rimuoverà dal mondo Islamico questa macchia di disgrazia.”

Bisogna chiedersi come sia possibile che ‘movimento spirituale’, cioè ‘ondata di moralità’ (come tradotto dal MEMRI) e ‘ondata di attacchi’ possano essere equiparati e tradotti (come per esempio in quanto pubblicato dal tagesschau.de

Anneliese Fikentscher e Andreas Neumann
Fonte: INFORMATION CLEARING HOUSE. NEWS, COMMENTARY & INSIGHT (http://www.informationclearinghouse.info/)
Link: Does Iran's President Want Israel Wiped Of The Map - Does He Deny Te Holocaust? (http://www.informationclearinghouse.info/article12790.htm)
19.04.06

Tradotto dal tedesco all’ inglese da Erik Appleby per INFORMATION CLEARING HOUSE. NEWS, COMMENTARY & INSIGHT (http://www.informationclearinghouse.info)

Traduzione dall’inglese a cura di ALCENERO (Marcoc) per www.comedonchisciotte.org


ComeDonChisciotte - IL PRESIDENTE IRANIANO VUOLE CANCELLARE ISRAELE DALLA MAPPA E NEGA L’OLOCAUSTO? (http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=2057)

Majorana
06-08-10, 14:52
Il presidente dell’Iran nega l’Olocausto?
(PARTE II)

“Il governo tedesco ha condannato i ripetuti attacchi anti.-Israele da parte del presidente Ahmadinejad. Il ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier ha sostenuto che questo comportamento è intollerabile.e la cancelliere Angela Merkel lo ha definito “inconcepibile”(vedi tagesschau.de 2005-12-14).

Non solo il ministro degli Esteri tedesco e la cancelliere Merkel hanno dichiarato ciò, anche Bild-Zeitung, tagesschau.de, parti del movimento per la Pace, il Presidente americano Bush, la CNN, la fondazione Heinrich-Böll e numerosi giornali tedeschi e internazionali hanno sostenuto che il presidente iraniano Ahmadinejad ha negato l’esistenza dell’Olocausto. Ma su cosa si basano le sue affermazioni?

In sostanza sono contenute nelle seguenti dichiarazioni del 14 dicembre 2005 e in quelle dell’11 febbraio 2006:
“Il presidente iraniano ha attaccato Israele e l’Occidente negando l’Olocausto, sostenendo che, invece di fare oggetto della discussione gli attacchi israeliani contro la Palestina, l’Occidente impiega tutte le sue energie per raccontare il massacro contro gli ebrei”, ciò è stato sostenuto da Ahmadinejad durante un discorso a Zahedan nel sud-est dell’Iran ripreso dalla tv iraniana news-channel Khabar. Quel giorno il presidente iraniano ha sostenuto che “se l’Occidente crede all’assassinio di 6 milioni di ebrei durante la seconda guerra mondiale, l’Occidente stesso dovrebbe trasferire un pezzo della terra d’Israele negli USA, in Canada o in Alaska” (dispaccio dell’agenzia di stampa tedesca DPA del 14 dicembre 2005).

La tv tedesca n24 sottolinea le seguenti dichiarazioni del dicembre 2006 usando il titolo ‘il presidente dell’Iran sostiene che l’Olocausto sia solo un mito’: “Il presidente Ahmadinejad ha attaccato verbalmente Israele e ha sostenuto che l’Olocausto è solo un mito, una scusa per gli occidentali per dare ad Israele uno stato nel cuore del mondo islamico. In nome dell’Olocausto gli Europei hanno creato una leggenda per giustificare la presunta superiorità del loro Dio, della loro religione e dei loro Profeti”.

L’agenzia di stampa iraniana IRNA , il 14-12-2006, riporta quanto segue: “Se gli Europei stanno dicendo il vero, reclamando la morte di 6 milioni di Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale- insistendo sull’arresto e la prigione per chi si opponesse- perché la Palestina deve pagare per i loro crimini?” “Perché essi si sono stabilizzati nel cuore della Nazione Islamica commettendo efferati crimini con le loro bombe, i loro missili?” "Se noi avessimo commesso questi crimini in Europa, in America o in Alaska, voi non ci avreste dato un pezzo di terra nel cuore del mondo islamico".

Il presidente Ahmadinejad ha aggiunto che “Se la civiltà consiste nell’aggressione, nel disprezzo delle nazioni oppresse, nella soppressione di chi cerca giustizia, nella povertà della maggior parte del mondo, allora noi disprezziamo questo tipo di civiltà”.
C’è ancora altro nel servizio della tv tedesca 24 dal titolo “In nome dell’Olocausto hanno creato un mito”, qui possiamo notare come ci sia molta differenza rispetto a quanto pubblicato per esempio dalla Agenzia di stampa tedesca DPA: Ciò che Ahmadinejad fa non è negare l’Olocausto, no! Egli è critico contro l’imperialismo dominante che usa l’Olocausto per mettere a tacere le voci critiche e giustificare i piani di guerra: la CNN (15-12-2005) riporta quanto segue: “se voi avete bruciato gli Ebrei, perché non date a Israele un pezzo d’Europa, del Canada o degli Stati Uniti?”, la domanda è “se avete commesso questo orrendo crimine perché la nazione palestinese deve pagare per voi?”
Il ''Middle East Media Research Institute' (MEMRI) di Wahington riporta così le dichiarazioni del presidente iraniano del 14-12-2006:
“…noi ci chiediamo, se avete commesso questo terribile crimine, perché la Palestina deve essere punita al posto vostro? Se avete commesso un crimine sarete voi stessi a pagare!” " la nostra offerta era e rimane la seguente: Israele venga trasferito in Europa, in Canada o negli Stati Uniti. Resta inteso che se gli Israeliani seguiranno questa linea la gente iraniana non opporrà obiezioni”.

Il MEMRI disapprova omettendo volontariamente questa frase: “Perché gli israeliani sono venuti nel cuore del mondo islamico e stanno commettendo aggressioni e crimini con bombe e missili contro la Palestina?”. Tale affermazione è stata volontariamente non tradotta e quindi non riportata perché spiega che gli Israeliani si sono stabiliti in una terra (quella palestinese) non di loro appartenenza, avviando una politica aggressiva ed espansionistica nei confronti della Palestina, ignorando il diritto internazionale e qualsiasi risoluzione delle Nazioni Unite.

Si evince che la negazione dell’Olocausto da parte del presidente iraniano non può essere sostenuta se Ahmadinejad parla di un orrendo crimine perpetrato ai danni degli Ebrei (ma dagli Occidentali). In un altro dispaccio dell’ IRNA, l’ autore arabo di Ghazi Abu Daqa scrive su Ahmadinejad: “Il presidente iraniano non ha niente contro i sostenitori dell’Ebraismo, egli è contro il Sionismo inteso come politica espansionistica e occupazione militare” “…e che nel mondo civile non c’è posto per il regime sionista” “e che questa idea non è molto ben vista dai centri di potere del mondo Occidentale” “Sostenere la critica contro la politica aggressiva dell’Occidente, al quale Israele appartiene, non significa eseere antisemita”. “Ci piacerebbe che questa nostra posizione avesse voce nel mondo perché la questione israelo-palestinese è un problema serio per il mondo”.

Secondo l’ IRNA l' 11-02 2006 Ahmadinejad ha sostenuto che: “ il vero Olocausto viene perpetrato quotidianamente in Palestina, e in Iraq dove i musulmani vengono uccisi tutti i giorni” “Alcuni governi occidentali, soprattutto gli Stati Uniti, approvano il sacrilegio del profeta Mohammad (PBUH), mentre in nome dell’Olocausto, il Sionismo esercita pressioni da 60 anni su tutti i paesi del mondo e uccide innocenti in Palestina, questo deve essere considerato un crimine”. “L’affermazione secondo la quale il presidente iraniano nega l’Olocausto è sbagliata a tal punto da destare qualche sospetto”, egli non nega l’Olocausto ma parla della sua negazione, egli non nega l’Olocausto ma parla della negazione del Mito dell’Olocausto, è qualcosa di totalmente differente!

Il Mito dell’Olocausto, che è stato oggetto delle frasi di Ahmadinejad, è stato costruito in congiunzione con l’Olocausto stesso per tenere tutti sotto pressione. Questo è il pensiero dominante ma, Ahmadinejad sostiene che questo pensiero non va appoggiato. Se Ahmadinejad condanna i fatti come un crimine per incrementare la teoria del mito dell’Olocausto, come troviamo nella traduzione del MEMRI ciò acquisisce un significato molto diverso dal comune pensare. Se la frase “mito dell’Olocausto” viene trasformata in “favola di un massacro” (come fa il DPA tedesco), ciò può essere considerato solo come un tentativo malizioso di rendere i fatti e una mistificazione della realtà. Le parole del presidente iraniano sono diventate oggetto di battaglie di propaganda e mistificazione, è nostra responsabilità evidenziarlo.

Concludendo: un dispaccio dell’agenzia di stampa Reuters del 21 febbraio 2006 conferma che il ministro degli esteri iraniano Manuchehr Mottaki ha smentito che i suo paese vuole cancellare Israele dalla cartina geografica, il presidente Mahmoud Ahmadinejad è stato frainteso, nessuno può cancellare un paese dalla cartina geografica, il presidente non pensava allo stato di Israele ma al suo regime politico aggressivo e imperialista….”non legittimeremo questo regime”; il ministro Mottaki ha anche riconosciuto l’esistenza dell’Olocausto e dell’assassinio di sei milioni di Ebrei durante l’era del nazional-socialismo.

Il prossimo passo è collegare la figura del presidente Mahmoud Ahmadinejad a Hitler, ed è stato fatto dal capo della comunità ebraica francese (Crif) che il 20-02-2006 a Parigi ha sostenuto che 'le idee del presidente Mahmoud Ahmadinejad non hanno nulla da invidiare al Mein Kampf' di hitleriana memoria, anche il capo della comunità ebraica tedesca, Paul Spiegel, qualifica la posizione di Ahmadinejad come la peggior posizione politica dai tempi di Hitler. Alla Casa Bianca il presidente iraniano è chiamato direttamente Hitler. La cancelliere Merkel ha detto a Monaco qualche giorno fa che “un nemico può essere prevenuto se attaccato, la Germania è ai limiti della sua tolleranza, la situazione iraniana è costantemente sotto controllo”.

Tutto ciò significa guerra.

Anche Slobodan Milosevic fu paragonato e chiamato Hitler, il risultato fu una guerra contro la Yugoslavia; Saddam Hussein fu definito Hitler e quello che seguì fu una guerra contro l’Iraq. Ora il presidente iraniano è chiamato Hitler, e di certo qualcuno che viene paragonato ad Hitler non userà l’energia atomica per scopi civiliNessuno crederà in lui. “Ufficialmente nessuno stato occidentale considera l’arricchimento dell’uranio illegale, non ci sono restrizioni di legge negli stati occidentali. Al contrario, gli stati occidentali dovrebbero assistere l’Iran nelle sue attività, in accordo con il Trattato di non-proliferazione nucleare.

Se uno stato rinuncia alla costruzione di armi atomiche è meritevole di supporto tecnico da parte degli aderenti al Trattato nello sviluppo di energia nucleare a scopi civili (Jörg Pfuhl, ARD radio studio Istanbul 11-01-2006). Ma ciò non conta perché il capo di stato iraniano è considerato al pari di Hitler.

Anneliese Fikentscher e Andreas Neumann
Fonte: INFORMATION CLEARING HOUSE. NEWS, COMMENTARY & INSIGHT (http://www.informationclearinghouse.info/)
Link: Does Iran's President Want Israel Wiped Of The Map - Does He Deny Te Holocaust? (http://www.informationclearinghouse.info/article12790.htm)
19.04.06

Tradotto dal tedesco all’ inglese da Erik Appleby per INFORMATION CLEARING HOUSE. NEWS, COMMENTARY & INSIGHT (http://www.informationclearinghouse.info)

Traduzione dall’ inglese a cura di GENNARO SEVERINO per www.comedonchisciotte.org

ComeDonChisciotte - IL PRESIDENTE IRANIANO VUOLE CANCELLARE ISRAELE DALLA MAPPA E NEGA L’OLOCAUSTO? (http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2060&mode=&order=0&thold=0)

Avamposto
15-08-10, 03:47
http://www.mediamonitors.net/images/israelsgranddesign.gif




http://focusonisrael.files.wordpress.com/2008/03/gaza_carrtoons7.jpg




http://4.bp.blogspot.com/_4KXfWAeYK2A/Sa_DOqA4D0I/AAAAAAAAIqk/8XgSnurEZmA/s400/C13.Antisemitismo.jpg

Freezer
15-08-10, 15:31
Trovato questo interessante video :giagia: :

b3NWLFmZfGA

Ottobre Nero
12-10-10, 15:31
La propaganda che utilizzano gli israeliani contro gli arabi è identica mutatis mutandi a quella che viene utilizzata in Europa contro chi osa mettere in discussione le verità costruite ad arte dal dopoguerra ad oggi solo e semplicemente per rafforzare l'immagine che di Israele si vuole dare: l'unica democrazia del medio oriente, stato pacifico e amico dell'Occidente accerchiato dai cattivi fanatici e terroristi arabi.

Immondizia.