Fronte Popolare
27-08-17, 12:55
Sacco e Vanzetti non furono due vittime casuali e sprovvedute. Avevano, nel corso della loro esistenza, fatto delle scelte ben precise che riconfermarono fino al patibolo – Sacco si accomodò sulla sedia elettrica gridando “viva l'anarchia”, ma oltre a questo un'importante testimonianza viene dalle loro lettere di quel periodo, in particolare quelle del Vanzetti che, senza nulla togliere a Sacco, non sono prive di spunti socio-politici molto profondi. Il rifiutare l'accusa fin già in fase processuale fu motivo di irritazione per la corte: basti ricordare che il giudice spesso si rivolgeva ai due con appellativi indegni e insulti. Non era un semplice processo: si processavano dei principi e dei valori che stridevano con gli interessi del potere. Sacco e Vanzetti alla fine sono due cognomi banali, diffusi, tipici della gente comune. Non sono cognomi fatti dalla storia o pensati per entrare nella storia. Potevano chiamarsi Brambilla o Esposito, non era quello il problema. Il problema era che queste persone, un pescivendolo ambulante e un operaio calzaturiero, nel loro piccolo ma sopratutto assieme ad altri ebbero la pretesa di fare delle scelte, giudicare l'assetto sociale vigente e pretendere di cambiarlo, il tutto aggravato dal fatto che milioni di persone a livello mondiale, e in un periodo dove nel mondo occidentale si iniziava a parlare con successo di politiche razziali e cose simili, scesero a rivendicare la loro innocenza e non sulla base di considerazioni religiose, razziali, nazionaliste, sciovinistiche o peggio ancora tutte queste varianti contemporaneamente, come purtroppo stiamo vedendo in questi tempi.
Articolo completo: https://www.lacittafutura.it/cultura/90-anni-dall-assassinio-di-sacco-e-vanzetti-uomini-del-loro-tempo-ed-esempi-ancora-viventi.html
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