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Visualizza Versione Completa : A proposito di moralità ed eredità, parliamo di Villa San Martino ad Arcore



apibroker
09-08-10, 09:51
L’eredità Casati Stampa e Silvio Berlusconi | History Blog (http://www.historyblog.it/2010/07/10/leredita-casati-stampa-e-silvio-berlusconi/)

L’eredità Casati Stampa e Silvio Berlusconi


Appartiene a qualche decennio fa l’intreccio tra due casi di cronaca, che all’epoca, fecero molto discutere: il suicidio del marchese Camillo Casati Stampa, che prima aveva ucciso la giovane moglie Anna Fallarino e l’amante di lei Massimo Minorenti, studente di 25 anni, a tragica conclusione di una torbida vicenda di sesso, perversioni e gelosie, e l’acquisto della villa di Arcore da parte di Silvio Berlusconi, oggi Presidente del Consiglio, ai tempi ambizioso uomo d’affari.


Il drammatico epilogo che pose fine al triangolo Casati Stampa-Fallarino-Minorenti, i cui corpi senza vita furono rinvenuti nell’Agosto del 1970, accadde a Roma, ma la gran parte dell’immensa fortuna immobiliare dei Casati Stampa aveva sede in Lombardia, e Villa San Martino, ad Arcore, ne faceva parte; più che una casa, una reggia, con 147 stanze, un parco enorme, una pinacoteca, quadri antichi di valore inestimabile.

Ma quali furono i passaggi e le modalità che consentirono a Silvio Berlusconi di diventare il nuovo, fortunato proprietario della splendida dimora settecentesca?

Erede unica di Casati Stampa era Annamaria, la figlia avuta dalla prima moglie, defunta da anni, ma l’ingente patrimonio dell’aristocratica faceva gola anche alla sorella di Anna Fallarino, che intentò un processo nel quale sperava di dimostrare che il marchese era spirato prima della consorte, fatto che, se accertato, le avrebbe consentito di entrare in possesso dell’ingente eredità.

La Giustizia decise invece in favore di Annamaria, che però, essendo minorenne, necessitava di un tutore legale che si occupasse dei suoi interessi.

Fu allora che il giovane avvocato dei Fallarino, il poco più che trentenne Cesare Previti, che nonostante le indiscutibili doti personali era uscito sconfitto dalla causa, passò alla controparte, stabilendo contatti segreti con la Casati Stampa neo ereditiera, per offrirle i propri servigi.

La ragazza accettò, e nel 1972, Previti divenne suo unico tutore.

Nel 1973 Previti convinse la marchesina a mettere in vendita la tenuta di Arcore e l’anno successivo si trovò l’acquirente, il giovane imprenditore Silvio Berlusconi, che si assicurò l’acquisto della meravigliosa dimora per soli 500 milioni di vecchie lire, anche se essa ne valeva almeno il triplo.

Il nuovo proprietario si insediò da subito nel palazzo, ma Previti convinse la propria assistita a posticipare il rogito catastale, che venne stipulato solo nel 1980, senza pagare all’erario alcuna tassa.

La marchesina Annamaria Casati Stampa, trasferitasi in Brasile nel 1973 insieme al marito, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni in seguito a questa vicenda.

Florian
09-08-10, 12:55
Berlusconi è così sputtanato che ormai il marcio che lo riguarda non fa più notizia...

agerecontra
09-08-10, 17:42
Tutto giusto, ma obiettivamente il fatto che Berlusconi non abbia mai cavalcato campagne giustizialiste o avocato a sè il ruolo di custode dell'etica politica, lo rende un po' più credibile di un Fini, ad esempio.

apibroker
09-08-10, 17:44
Tutto giusto, ma obiettivamente il fatto che Berlusconi non abbia mai cavalcato campagne giustizialiste o avocato a sè il ruolo di custode dell'etica politica, lo rende un po' più credibile di un Fini, ad esempio.

Quindi può rubare alle orfane.

agerecontra
09-08-10, 17:52
Quindi può rubare alle orfane.

No, ma io con coerenza non chiedo le sue dimissioni e neppure quelle di Fini per motivi legati a questioni etiche o moralistiche.

Ivan
09-08-10, 19:07
La vera storia della Villa di Arcore

15 luglio 2009 di Davide Villa

di Davide Villa

Massimo Minorenti ha 25 anni quando viene ammazzato a colpi di Browning 20, in un elegante appartamento in via Puccini, ai Parioli. Ucciso mentre faceva all’amore con Anna Fallarino, bella quarantunenne, piacente e licenziosa. Anna era la moglie del Marchese Camillo Casati Stampa di Soncino. Fu lui l’autore del duplice omicidio, e si tolse la vita immediatamente dopo. Le indagini non furono complesse: delitto passionale. Ma i risvolti furono del tutto particolari. Emersero centinaia di foto osè della bella moglie del Marchese. E un diario. Sul quale Camillo Casati Stampa annotava dettagliatamente luoghi, descrizioni e partecipanti di incontri sessuali con la sua donna, cui lui assisteva accondiscendente, silenzioso e voyeurista.
Ma l’uomo non riuscì ad accettare l’idea che la sua donna si fosse innamorata di un compagno di giochi. Scoprì il tradimento “platonico” più che della carne. Lì pedinò. E quando li sorprese li uccise entrambi, senza farli neppure rivestire, con almeno 5 colpi di fucile. Era la notte del 30 agosto 1970. La stampa rosa impazzì. E con essa centinaia di migliaia di italiani che intendevano conoscere ogni minimo, pur turpe, particolare.

Stabilito attraverso la medicina legale, nonostante fosse evidente, che a morire per ultimo fu proprio il Marchese, l’immensa eredità della famiglia Casati Stampa passò alla figlia di primo letto del Marchese, Anna Maria Casati Stampa, allora diciottenne, figlia di Letizia Izzo. La ragazza, che per la legge italiana di allora era ancora minorenne, viene affidata ad un tutore nella persona dell’avvocato Giorgio Bergamasco, senatore e membro della direzione nazionale del Partito Liberale Italiano. Pro-tutore fu nominato Cesare Previti, 35 anni, avvocato, militante dell’M.S.I. Due anni più tardi Giorgio Bergamasco fu nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento nel primo governo Andreotti, e Cesare Previti divenne ad un tempo tutore e avvocato della giovane orfana che, ormai ventenne, si era sposata nel frattempo con il Conte Pierdonato Donà dalle Rose, e si era trasferita a Brasilia. Più tardi la ragazza si sarebbe svincolata anche dalla tutela giuridica, pur mantenendo Previti come suo avvocato.

Il bene forse di maggior valore dell’eredità del Marchese Casati Stampa, era Villa San Martino. Una residenza in Brianza di 3500 mq, con una pinacoteca che ospitava opere del Quattrocento e Cinquecento e una biblioteca con circa 10.000 volumi antichi. Un parco immenso e maestoso, scuderie e piscine completavano il quadro di una tenuta storica che aveva ospitato più volte, tra gli altri, anche Benedetto Croce. Inestimabili i valori contenuti nella Villa, di per sè di valore inestimabile.

Nel 1973, pressata da esigenze economiche, Anna Maria cede alle insistenze dell’avvocato Cesare Previti, e decide di mettere in vendita la villa, dando la specifica disposizione di non vendere, assime alla tenuta, anche le opere d’arte e i volumi della biblioteca. Il rampante Silvio Berlusconi, allora niente più che un giovane imprenditore milanese, si fece avanti, offrendo l’irrisoria cifra di 500 milioni di Lire (nel 1973), dilazionati, in forma di titoli azionari di una società neppure quotata in borsa, la Edilnord s.a.s. La transazione andò a buon fine, anche grazie alle pressioni di Previti. Berlusconi ottenne una residenza il cui valore era stato stimato, in sede notarile durante le procedure per l’eredità, in un miliardo e settecento milioni di Lire (nel 1970). Tra l’altro i titoli azionari sarebbero stati monetizzati dalla Contessa solo qualche anno più tardi, al 50% del loro valore, dallo stesso Berlusconi, che quindi sborsò, per la fantastica residenza di Villa San Martino, 250 milioni di lire. Contestualmente furono cedute, nella stessa transazione, e quindi alla medesima cifra, tutte le opere d’arte e i libri della Villa, contrariamente a quanto esplicitamente richiesto da Anna Maria. Nel ruolo di bibliotecario Berlusconi assume Marcello dell’Utri, e come scudiere Vittorio Mangano, criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra.

La residenza di Arcore viene giudicata, agli inizi degli anni ’80, garanzia sufficiente alle banche per elargire un prestito di 7.300.000.000 di Lire. Denaro con il quale Berlusconi avrebbe ultimato la costruzione di Milano 2 e Milano 3 e avrebbe intrapreso la sua scalata imprenditoriale sia al gruppo Mondadori. Senza dimenticare che i primi anni ’80 sono quelli durante i quali Canale 5 inizia a trasmette a livello nazionale (contravvenendo a quanto prescritto dalle leggi dell’epoca, secondo le quali le televisioni private non potevano trasmettere a livello nazionale), mentre Italia 1 e Rete 4 vengono rilevate e inserite nel gruppo Fininvest, che si allarga a macchia d’olio, fondando televisioni private in Francia, Germania, Spagna. Ma questa è un’altra storia.

http://orizzonte7.wordpress.com/2009/07/15/la-vera-storia-della-villa-di-arcore/

agerecontra
09-08-10, 20:11
No, ma io con coerenza non chiedo le sue dimissioni e neppure quelle di Fini per motivi legati a questioni etiche o moralistiche.
Beh la fortuna di Berlusconi è la prescrizione. Non è l'etica o il moralismo.



Questa frase qui è stata aggiunta, devo pensare purtroppo da un moderatore.
Se questo è l'andazzo sul forum ragazzi siete messi male.

famedoro
09-08-10, 20:39
Questa frase qui è stata aggiunta, devo pensare purtroppo da un moderatore.
Se questo è l'andazzo sul forum ragazzi siete messi male.

Ci si lamenta in privato... come da regolamento...

agerecontra
09-08-10, 20:41
Ci si lamenta in privato... come da regolamento...

L'ho fatto ma ho aggiunto questa nota pubblica perchè la frase alterata è in bella evidenza, e se permetti ho il diritto di segnalare a chi legge il thread che non l'ho scritta io. Oppure no?

apibroker
09-08-10, 21:01
L'ho fatto ma ho aggiunto questa nota pubblica perchè la frase alterata è in bella evidenza, e se permetti ho il diritto di segnalare a chi legge il thread che non l'ho scritta io. Oppure no?

agere, hai ragione raramente, ma questa volta è una di queste. Chiedo venia, ma sono un novello moderatore e mi sono sbagliato, invece di risponderti ho cambiato il tuo messaggio, purtroppo i bottoni della moderazione sono diversi e mi ci debbo abituare.
Naturalmente vale la regola che ci si lamenta in privato, sempre e comunque.

Tomás de Torquemada
09-08-10, 21:11
Berlusconi è così sputtanato che ormai il marcio che lo riguarda non fa più notizia...

Allora come mai Fini è stato alleato con lui dal 1994 al 2010?

Sedici anni sono tanti, quando uno è così pieno di marcio non bisognerebbe neanche prenderci il caffè insieme... altro che farci coalizioni elettorali, partiti unici e governi...

agerecontra
09-08-10, 21:12
agere, hai ragione raramente, ma questa volta è una di queste. Chiedo venia, ma sono un novello moderatore e mi sono sbagliato, invece di risponderti ho cambiato il tuo messaggio, purtroppo i bottoni della moderazione sono diversi e mi ci debbo abituare.
Naturalmente vale la regola che ci si lamenta in privato, sempre e comunque.

Nessun problema, ti chiedo scusa io se ho segnalato la cosa prima di avere un chiarimento dal moderatore; ti confesso però che vedere la tua indulgenza verso i modi sgarbati e provocatori di forumisti che un tempo erano i nostri avversari politici (a scapito del sottoscritto), mi ha indotto al sospetto che ci potesse essere dietro dell'altro.
Incidente chiuso ;)

Templares
09-08-10, 21:13
Per i moderatori, mai editare i post aggiungendo parole non dette dagli utenti . E' una grave mancanza di rispetto nei confronti degli utenti, dei lettori, nonchè una condotta non tollerata dall'amminstrazione.
Ho ripristinato il messaggio originale.

agerecontra
09-08-10, 21:14
Allora come mai Fini è stato alleato con lui dal 1994 al 2010?

Sedici anni sono tanti, quando uno è così pieno di marcio non bisognerebbe neanche prenderci il caffè insieme... altro che farci coalizioni elettorali, partiti unici e governi...

Ormai abbiamo capito che, passati nello schieramento opposto, i nostri ex-alleati hanno anche adottato pari pari il vocabolario e i tormentoni della sinistra giustizialista, nonchè il suo notorio e insopportabile doppiopesismo; basti vedere come si affannano a minimizzare le pressioni di Fini sul consigliere RAI Paglia affinchè assumesse suo cognato (derubricandole a prassi politica) e come stanno "linciando" i giornali di area berlusconiana perchè rei di fare inchiesta con gli stessi metodi della controparte debenedettiana.
Che spettacolo triste.

agerecontra
09-08-10, 21:15
Per i moderatori, mai editare i post aggiungendo parole non dette dagli utenti . E' una grave mancanza di rispetto nei confronti degli utenti, dei lettori, nonchè una condotta non tollerata dall'amminstrazione.
Ho ripristinato il messaggio originale.

Grazie ci siamo chiariti, incidente chiuso. ;)

apibroker
09-08-10, 21:59
Per i moderatori, mai editare i post aggiungendo parole non dette dagli utenti . E' una grave mancanza di rispetto nei confronti degli utenti, dei lettori, nonchè una condotta non tollerata dall'amminstrazione.
Ho ripristinato il messaggio originale.

Chiedo scusa, è stato un errore dovuto alla non abitudine. Invece di spingere il QUOTE ho spinto EDIT e non me ne sono accorto. La frase era una mia risposta, non volevo assolutamente cambiare le parole di agerecontra, non mi permetterei mai di farlo.

Templares
10-08-10, 00:47
Chiedo scusa, è stato un errore dovuto alla non abitudine. Invece di spingere il QUOTE ho spinto EDIT e non me ne sono accorto. La frase era una mia risposta, non volevo assolutamente cambiare le parole di agerecontra, non mi permetterei mai di farlo.

lo avevo immaginato, purtroppo il risultato dell'errore e' stato poco felice agli occhi di chi ha letto. Devi farci la mano amico mio :D

Ivan
10-08-10, 11:04
I Fini a senso unico | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/09/i-fini-a-senso-unico/48994/)

Betelgeuse
13-08-10, 14:36
La marchesina Annamaria Casati Stampa, trasferitasi in Brasile nel 1973 insieme al marito, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni in seguito a questa vicenda.
Forse perché non c'era niente da dichiarare, anche se ogni tanto qualcuno a ritmi ciclici rispolvera questa salma che poi sparisce nel nulla come la neve d'agosto.

Ma vediamo i fatti. La marchesina orfana e sola erede aveva bisogno di soldi perché le tasse, che tra imposta di successione e Invim sui fabbricati erano talmente micidiali da divorare patrimoni interi, le avevano già mangiato metà dei suoi beni. doveva pagare il resto, era a corto di contanti e una tenuta come quella di Arcore, con annessi terreni e arredi, non si vende certo al primo che passa...e per molto tempo infatti di acquirenti non ce ne furono.

Berlusconi fu l'unico, e state pur certi che se accettò la sua offerta la marchesina ebbe la sua bella convenienza. era adulta, sposata, maggiorenne e vaccinata, avrebbe potuto benissimo rifiutarla se non l'avesse trovata più che congrua. Da notare poi che non fu solo la villa di Arcore, l'intera proprietà venne messa in vendita: primo fra tutti l'attico dove si era consumato il tragico fatto di sangue.

E' chiaro che la marchesina, ormai residente in Brasile col marito, non voleva più saperne di rimettere piede in Italia, e sinceramente dopo quanto era successo mi sembra arduo darle torto. così in effetti è stato, non è mai tornata.

Questa la vicenda al di là delle supposizioni e del giustizialismo d'accatto che vogliono vederci del marcio a tutti i costi. fino a prova contraria, fu una normalissima compravendita su cui nemmeno la presunta "vittima" ha mai trovato niente da dire. e vogliono farlo gli altri al suo posto quando non l'ha fatto lei che era la diretta interessata?

Come direbbe Totò: ma ci faccia il piacere, ci faccia!

Betelgeuse
13-08-10, 14:37
I Fini a senso unico | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/09/i-fini-a-senso-unico/48994/)
Cito dall'articolo: Tutto bene, insomma. No, perché tranne pochissime eccezioni (e noi de Il Fatto ci consideriamo tra queste) le domande scomode i giornali e le tv italiane le fanno solo a senso unico. Cioè solo ai nemici o agli avversari del presidente del Consiglio.

Che favolosa faccia tosta. e la martellante campagna di Repubblica con le famose 10 domande 10 incentrate non già su affari poco chiari ma sulla vita privata del premier, già dimenticate? :chefico:

brunik
13-08-10, 19:47
Cito dall'articolo: Tutto bene, insomma. No, perché tranne pochissime eccezioni (e noi de Il Fatto ci consideriamo tra queste) le domande scomode i giornali e le tv italiane le fanno solo a senso unico. Cioè solo ai nemici o agli avversari del presidente del Consiglio.

Che favolosa faccia tosta. e la martellante campagna di Repubblica con le famose 10 domande 10 incentrate non già su affari poco chiari ma sulla vita privata del premier, già dimenticate? :chefico:

Infatti quella era l'eccezione cui alludeva.

Ce l'avrei io una bella domandina da fare al Premier: come mai quando il 23enne siciliano Dell'Utri è diventato il segretario personale del "compagno di università" milanese 28enne Berlusconi, al giovane neolaureato sono piovuti misteriosamente dalla Svizzera 5 miliardi di lire (lire del 64...) da riciclare nell'edilizia?

Ivan
13-08-10, 20:32
Forse perché non c'era niente da dichiarare, anche se ogni tanto qualcuno a ritmi ciclici rispolvera questa salma che poi sparisce nel nulla come la neve d'agosto.

Ma vediamo i fatti. La marchesina orfana e sola erede aveva bisogno di soldi perché le tasse, che tra imposta di successione e Invim sui fabbricati erano talmente micidiali da divorare patrimoni interi, le avevano già mangiato metà dei suoi beni. doveva pagare il resto, era a corto di contanti e una tenuta come quella di Arcore, con annessi terreni e arredi, non si vende certo al primo che passa...e per molto tempo infatti di acquirenti non ce ne furono.

Berlusconi fu l'unico, e state pur certi che se accettò la sua offerta la marchesina ebbe la sua bella convenienza. era adulta, sposata, maggiorenne e vaccinata, avrebbe potuto benissimo rifiutarla se non l'avesse trovata più che congrua. Da notare poi che non fu solo la villa di Arcore, l'intera proprietà venne messa in vendita: primo fra tutti l'attico dove si era consumato il tragico fatto di sangue.

E' chiaro che la marchesina, ormai residente in Brasile col marito, non voleva più saperne di rimettere piede in Italia, e sinceramente dopo quanto era successo mi sembra arduo darle torto. così in effetti è stato, non è mai tornata.

Questa la vicenda al di là delle supposizioni e del giustizialismo d'accatto che vogliono vederci del marcio a tutti i costi. fino a prova contraria, fu una normalissima compravendita su cui nemmeno la presunta "vittima" ha mai trovato niente da dire. e vogliono farlo gli altri al suo posto quando non l'ha fatto lei che era la diretta interessata?

Come direbbe Totò: ma ci faccia il piacere, ci faccia!


[...]
Nel 1973, pressata da esigenze economiche, Anna Maria cede alle insistenze dell’avvocato Cesare Previti, e decide di mettere in vendita la villa, dando la specifica disposizione di non vendere, assime alla tenuta, anche le opere d’arte e i volumi della biblioteca. Il rampante Silvio Berlusconi, allora niente più che un giovane imprenditore milanese, si fece avanti, offrendo l’irrisoria cifra di 500 milioni di Lire (nel 1973), dilazionati, in forma di titoli azionari di una società neppure quotata in borsa, la Edilnord s.a.s. La transazione andò a buon fine, anche grazie alle pressioni di Previti. Berlusconi ottenne una residenza il cui valore era stato stimato, in sede notarile durante le procedure per l’eredità, in un miliardo e settecento milioni di Lire (nel 1970). Tra l’altro i titoli azionari sarebbero stati monetizzati dalla Contessa solo qualche anno più tardi, al 50% del loro valore, dallo stesso Berlusconi, che quindi sborsò, per la fantastica residenza di Villa San Martino, 250 milioni di lire. Contestualmente furono cedute, nella stessa transazione, e quindi alla medesima cifra, tutte le opere d’arte e i libri della Villa, contrariamente a quanto esplicitamente richiesto da Anna Maria. Nel ruolo di bibliotecario Berlusconi assume Marcello dell’Utri, e come scudiere Vittorio Mangano, criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra.[.....]

http://orizzonte7.wordpress.com/2009/07/15/la-vera-storia-della-villa-di-arcore/


http://www.unita.it/news/silvio_story/88711/lacquisto_della_villa_a_arcore_un_giallo_da_agatha _christie

Betelgeuse
15-08-10, 04:15
Infatti quella era l'eccezione cui alludeva.
Io però parlavo di Repubblica. e Gomez di quella certa campagna scandalistica dovrebbe ben saperne qualcosa.

Confermo, faccia di bronzo senza pari.

Betelgeuse
15-08-10, 04:25
[...]
Nel 1973, pressata da esigenze economiche, Anna Maria cede alle insistenze dell’avvocato Cesare Previti, e decide di mettere in vendita la villa, dando la specifica disposizione di non vendere, assime alla tenuta, anche le opere d’arte e i volumi della biblioteca. Il rampante Silvio Berlusconi, allora niente più che un giovane imprenditore milanese, si fece avanti, offrendo l’irrisoria cifra di 500 milioni di Lire (nel 1973), dilazionati, in forma di titoli azionari di una società neppure quotata in borsa, la Edilnord s.a.s. La transazione andò a buon fine, anche grazie alle pressioni di Previti. Berlusconi ottenne una residenza il cui valore era stato stimato, in sede notarile durante le procedure per l’eredità, in un miliardo e settecento milioni di Lire (nel 1970). Tra l’altro i titoli azionari sarebbero stati monetizzati dalla Contessa solo qualche anno più tardi, al 50% del loro valore, dallo stesso Berlusconi, che quindi sborsò, per la fantastica residenza di Villa San Martino, 250 milioni di lire. Contestualmente furono cedute, nella stessa transazione, e quindi alla medesima cifra, tutte le opere d’arte e i libri della Villa, contrariamente a quanto esplicitamente richiesto da Anna Maria. Nel ruolo di bibliotecario Berlusconi assume Marcello dell’Utri, e come scudiere Vittorio Mangano, criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra.[.....]

La vera storia della Villa di Arcore « Orizzonte 7 (http://orizzonte7.wordpress.com/2009/07/15/la-vera-storia-della-villa-di-arcore/)


L’acquisto della villa a Arcore. Un giallo da Agatha Christie - Silvio Story - l'Unità.it (http://www.unita.it/news/silvio_story/88711/lacquisto_della_villa_a_arcore_un_giallo_da_agatha _christie)
La marchesina fu costretta a vendere? minacciata? perché se non lo fu -e l'articolo pur prodigo di dettagli non vi accenna affatto- allora scusami, ma di che stiamo parlando? il crimine dov'è?

Molto eloquente il secondo link che hai messo. cito, testualmente:

Quella che segue è la storia di un "delitto" perfetto. Così perfetto che alla fine si fatica ad individuare vittima e delitto.
Et voilà una nuova specie criminosa: il delitto senza vittima, anzi senza nemmeno il delitto. ma andiamo avanti...


La procura di Milano se n’è occupata per un certo periodo, ma la faccenda non ha mai assunto lo spessore di un fascicolo giudiziario
...che di solito, come è noto, non si nega a nessuno. e questo, al di là di tutte le ricostruzioni giornalistiche di parte, direi che mette definitivamente una pietra tombale su tutta la vicenda.

Ada De Santis
15-08-10, 08:06
Allora come mai Fini è stato alleato con lui dal 1994 al 2010?

Sedici anni sono tanti, quando uno è così pieno di marcio non bisognerebbe neanche prenderci il caffè insieme... altro che farci coalizioni elettorali, partiti unici e governi...

Torquemada, è risaputo che Fini è un tipo distratto, si vede che se ne è accoto tardi, cioè quando gli conveniva a lui , ed avere delle poltrone, in più.
VERGOGnOSO.
ADA

Ada De Santis
15-08-10, 08:10
La marchesina fu costretta a vendere? minacciata? perché se non lo fu -e l'articolo pur prodigo di dettagli non vi accenna affatto- allora scusami, ma di che stiamo parlando? il crimine dov'è?

Molto eloquente il secondo link che hai messo. cito, testualmente:

Et voilà una nuova specie criminosa: il delitto senza vittima, anzi senza nemmeno il delitto. ma andiamo avanti...


...che di solito, come è noto, non si nega a nessuno. e questo, al di là di tutte le ricostruzioni giornalistiche di parte, direi che mette definitivamente una pietra tombale su tutta la vicenda.

Ancora insistono con questa storia, ma possibile che non ammettete mai l'evidenza dei fatti, suvvia è ridicolo.
ADA

Ada De Santis
15-08-10, 08:19
La marchesina fu costretta a vendere? minacciata? perché se non lo fu -e l'articolo pur prodigo di dettagli non vi accenna affatto- allora scusami, ma di che stiamo parlando? il crimine dov'è?

Molto eloquente il secondo link che hai messo. cito, testualmente:

Et voilà una nuova specie criminosa: il delitto senza vittima, anzi senza nemmeno il delitto. ma andiamo avanti...


...che di solito, come è noto, non si nega a nessuno. e questo, al di là di tutte le ricostruzioni giornalistiche di parte, direi che mette definitivamente una pietra tombale su tutta la vicenda.

STRAQUOTO Betelgeuse.
ADA

yure22
15-08-10, 08:56
Torquemada, è risaputo che Fini è un tipo distratto, si vede che se ne è accoto tardi, cioè quando gli conveniva a lui , ed avere delle poltrone, in più.
VERGOGnOSO.
ADA

Pensare che c'é qualcosa di peggio,intendo dire di più marcio ancora
é quanto abbiamo lasciato al passato colle ultime elezioni politiche.

Sapresti trovarmi qualcosa di più marcio della sinistra?

yure22
15-08-10, 09:05
La marchesina fu costretta a vendere? minacciata? perché se non lo fu -e l'articolo pur prodigo di dettagli non vi accenna affatto- allora scusami, ma di che stiamo parlando? il crimine dov'è?

Molto eloquente il secondo link che hai messo. cito, testualmente:

Et voilà una nuova specie criminosa: il delitto senza vittima, anzi senza nemmeno il delitto. ma andiamo avanti...


...che di solito, come è noto, non si nega a nessuno. e questo, al di là di tutte le ricostruzioni giornalistiche di parte, direi che mette definitivamente una pietra tombale su tutta la vicenda.

Neppure i giudici di stalin erano così perspicaci: invece di torturare potev ano procedere a tavolino.

Reo di non aver commesso il fatto e quindi condannato a morte.


Miracoli della sinistra.

yure22
15-08-10, 09:56
L’ereditÃ* Casati Stampa e Silvio Berlusconi | History Blog (http://www.historyblog.it/2010/07/10/leredita-casati-stampa-e-silvio-berlusconi/)

L’eredità Casati Stampa e Silvio Berlusconi


Appartiene a qualche decennio fa l’intreccio tra due casi di cronaca, che all’epoca, fecero molto discutere: il suicidio del marchese Camillo Casati Stampa, che prima aveva ucciso la giovane moglie Anna Fallarino e l’amante di lei Massimo Minorenti, studente di 25 anni, a tragica conclusione di una torbida vicenda di sesso, perversioni e gelosie, e l’acquisto della villa di Arcore da parte di Silvio Berlusconi, oggi Presidente del Consiglio, ai tempi ambizioso uomo d’affari.


Il drammatico epilogo che pose fine al triangolo Casati Stampa-Fallarino-Minorenti, i cui corpi senza vita furono rinvenuti nell’Agosto del 1970, accadde a Roma, ma la gran parte dell’immensa fortuna immobiliare dei Casati Stampa aveva sede in Lombardia, e Villa San Martino, ad Arcore, ne faceva parte; più che una casa, una reggia, con 147 stanze, un parco enorme, una pinacoteca, quadri antichi di valore inestimabile.

Ma quali furono i passaggi e le modalità che consentirono a Silvio Berlusconi di diventare il nuovo, fortunato proprietario della splendida dimora settecentesca?

Erede unica di Casati Stampa era Annamaria, la figlia avuta dalla prima moglie, defunta da anni, ma l’ingente patrimonio dell’aristocratica faceva gola anche alla sorella di Anna Fallarino, che intentò un processo nel quale sperava di dimostrare che il marchese era spirato prima della consorte, fatto che, se accertato, le avrebbe consentito di entrare in possesso dell’ingente eredità.

La Giustizia decise invece in favore di Annamaria, che però, essendo minorenne, necessitava di un tutore legale che si occupasse dei suoi interessi.

Fu allora che il giovane avvocato dei Fallarino, il poco più che trentenne Cesare Previti, che nonostante le indiscutibili doti personali era uscito sconfitto dalla causa, passò alla controparte, stabilendo contatti segreti con la Casati Stampa neo ereditiera, per offrirle i propri servigi.

La ragazza accettò, e nel 1972, Previti divenne suo unico tutore.

Nel 1973 Previti convinse la marchesina a mettere in vendita la tenuta di Arcore e l’anno successivo si trovò l’acquirente, il giovane imprenditore Silvio Berlusconi, che si assicurò l’acquisto della meravigliosa dimora per soli 500 milioni di vecchie lire, anche se essa ne valeva almeno il triplo.

Il nuovo proprietario si insediò da subito nel palazzo, ma Previti convinse la propria assistita a posticipare il rogito catastale, che venne stipulato solo nel 1980, senza pagare all’erario alcuna tassa.

La marchesina Annamaria Casati Stampa, trasferitasi in Brasile nel 1973 insieme al marito, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni in seguito a questa vicenda.

Meglio di te sarebbe il commissario REX: pure un cane ti fregherebbe.

La bambina compì 21 anni il 22 maggio del 1972 e la viklla fu compedrata dopo il 1973.

Come la mettiamo?

Qua a fare la parte del minorato,ops, minorenne mi pare resti soltanto una persona, indovina chi?

Malandrina
15-08-10, 10:07
Pensare che c'é qualcosa di peggio,intendo dire di più marcio ancora
é quanto abbiamo lasciato al passato colle ultime elezioni politiche.

Sapresti trovarmi qualcosa di più marcio della sinistra?

Sì. Berlusconi.

yure22
15-08-10, 10:36
Sì. Berlusconi.

risposta sbagliata ! era il traditore .

Ada De Santis
15-08-10, 11:23
risposta sbagliata ! era il traditore .

Risposta esatta, QuOTO, questo significa vere le idee chiare.
ADA

brunik
15-08-10, 12:38
quindi Previti ha conosciuto Berlusconi per proporgli la truffa di Arcore

hayekfilos
15-08-10, 12:45
e qui si chiude il cerchio...hai capito perchè poi Berlusconi....

e Bossi rosicava d'invidia e ha voluto le cene ad Arcore..Bossi adora i labirinti di 147 stanze è una questione psicologica..la villa metafora della complessità, dei labirinti cerebrali, dell'astuzia machiavellica..