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Visualizza Versione Completa : Noam Chomsky, "Le dieci leggi del potere".



MaIn
10-09-17, 21:50
https://www.filosofia.co/quote/59/47

Gli intrecci del potere, le incrinazioni prodotte dalle diseguaglianze, gli effetti dogmatici del neoliberismo e tutto questo in rapporto alla trasformazione dell'umano nel mondo: sono i temi al centro del nuovo saggio di Noam Chomsky, "Le dieci leggi del potere". Con un sottotitolo eloquente: "Requiem per il sogno americano". Edito in Italia da Ponte alle Grazie.

I capitoli sono dedicati ai 10 principi del turbocapitalismo che, secondo il filosofo e teorico della comunicazione statunitense (di recente passato dal MIT all'Università dell'Arizona), hanno ampliato il divario tra poveri e classe media, da una parte, ed élite dello strapotere dall'altra. E' un volume che fa da corollario al documentario "Requiem for the American Dream" del 2015.

Il sogno che ancora oggi infarcisce ogni discorso propagandistico negli States, secondo Chomsky, è un mito che si auto-alimenta. Fittiziamente. Un sogno che va tenuto in vita perché "i cittadini dello Stato più ricco e potente della storia mondiale" possano tener ferma l'immagine della prosperità "facendo i conti con la realtà intorno a loro", una realtà di bassissima mobilità sociale.

Scrive Chomsky: "La disuguaglianza ha raggiunto livelli senza precedenti. A uno sguardo complessivo, si noterà che il livello di disuguaglianza è simile a quello dei periodi più bui della storia americana, e osservandolo più da vicino noteremo anche che è generato dall’esorbitante ricchezza posseduta da una ristrettissima fascia della popolazione, ossia dall’1%. Condizioni analoghe si sono presentate anche in altre fasi, come durante l’Età dell’oro, negli anni Novanta del diciannovesimo secolo, o nei ruggenti anni Venti, ma mai come oggi".

"Esaminando l’attuale distribuzione della ricchezza - prosegue - ci si accorge che la disuguaglianza deriva perlopiù dalla super-ricchezza, ossia da quell’1% formato dai 'super-ricchi'. È il risultato del cambio di rotta nelle politiche sociali ed economiche che dura da oltre trent’anni. Nel corso di questo periodo, a ben guardare, le politiche del governo sono state radicalmente modificate, contro il volere del popolo, per garantire spropositati benefici ai più ricchi. Intanto il resto della popolazione, la maggioranza, vede ristagnare da trent’anni il proprio reddito reale. Si tratta di un attacco pesantissimo al ceto medio, nell’accezione squisitamente statunitense che ha quest’espressione. Componente fondamentale del sogno americano è sempre stata la mobilità di classe: nasci povero, lavori sodo, diventi ricco. È l’ideale per cui tutti possono aspirare a un impiego dignitoso, comprare una casa, un’auto, mandare i figli a scuola... Tutto questo, oggi, non esiste più".

agaragar
10-09-17, 22:07
https://www.filosofia.co/quote/59/47



"Esaminando l’attuale distribuzione della ricchezza - prosegue - ci si accorge che la disuguaglianza deriva perlopiù dalla super-ricchezza, ossia da quell’1% formato dai 'super-ricchi'. È il risultato del cambio di rotta nelle politiche sociali ed economiche che dura da oltre trent’anni. Nel corso di questo periodo, a ben guardare, le politiche del governo sono state radicalmente modificate, contro il volere del popolo, per garantire spropositati benefici ai più ricchi. Intanto il resto della popolazione, la maggioranza, vede ristagnare da trent’anni il proprio reddito reale...

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