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Florian
10-08-10, 19:48
Il "caso Tulliani"

Il presidente della Camera non cede

L'amarezza per le parole degli ex «colonnelli» e i dissidi con la compagna Elisabetta



ROMA - Ieri mattina gita all'isola di Giannutri con immersione subacquea. Ieri sera visione del tramonto al bordo della piscina della villa affittata ad Ansedonia. Nel mezzo, per Gianfranco Fini, molti episodi dal sapore amaro.

Per il presidente della Camera ieri era il giorno dopo le sue risposte sulla casa di Montecarlo, ereditata da An e finita in affitto al fratello della sua compagna Elisabetta Tulliani. Fini non ha ricevuto sorprese. Richiesta di dimissioni da parte del portavoce del Popolo della libertà, Capezzone. Cicchitto che ricorda: «Per questioni che presentavano anomalie simili a quelle che emergono in questa vicenda il centrosinistra e alcuni finiani hanno sistematicamente richiesto le dimissioni, in alcuni casi ottenendole». E, più dolorose, le parole degli ex «colonnelli» Matteoli («Sarà difficile ora continuare a occupare un ruolo di garanzia, ad ogni passo gli contesteranno questa storia») e di La Russa («Certe affermazioni di Fini si commentano da sole»). Ancora, Roberto Buonasorte, della Destra: «Sarebbe interessante sapere quante case di dimensioni simili e nello stesso periodo siano state vendute a Montecarlo a un prezzo vicino a quello ottenuto da An nel 2008».

«Dimissioni? Non vuole neanche sentire la parola», dicono i collaboratori più stretti del presidente. Lui è sicuro di aver chiarito quello che c'era da chiarire. Certo, nel ritiro sulla collina di Ansedonia, Fini si sente meno bene di come avrebbe sperato qualche settimana fa. Mentre da parte berlusconiana si insiste molto sulla divisione fra finiani moderati e disponibili al dialogo e finiani irriducibili come Bocchino e Granata, si tratta di vedere gli sviluppi delle inchieste giornalistiche e come il Pdl le cavalcherà. E per ottenere cosa. Insomma, la sensazione, nell'ambiente del presidente, è che occorrerà studiare mosse diverse in una partita imprevedibile. Con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha scelto di non dire nulla sul «caso Montecarlo». «Vediamo che succede...», si prepara uno degli uomini chiave dello staff di Fini. Un tema lanciato da ieri contro Fini è il parallelo con il caso Scajola, che si dimise da ministro per la storia della casa con vista Colosseo pagata meno del prezzo di mercato. Fini rifiuta ogni paragone, ripete che qui non ci sono interessi pubblici in gioco.
Fini, per ora, decide di non fare passi indietro su uno dei terreni che hanno contraddistinto lo scontro con Berlusconi, la legalità. Così, manda un messaggio agli organizzatori della commemorazione del giudice Scopelliti, ucciso dalla mafia diciannove anni fa. Ai giovani di «Ammazzateci tutti» e della Fondazione Scopelliti scrive che nella testimonianza di Scopelliti, «incorruttibile e coerente servitore dello Stato può continuare a specchiarsi l'Italia migliore, quella dei cittadini onesti che amano il proprio Paese e ne difendono incondizionatamente i principi di giustizia e legalità». E aggiunge che l'esempio di Scopelliti può dare un senso efficace e concreto alle speranze dei giovani «in un futuro libero dalla corruzione, dal giogo della criminalità organizzata e fondato sui diritti di libertà e dignità dei cittadini».

Questo agosto porta più d'un motivo di amarezza al presidente della Camera. Motivi che sconfinano negli affetti personali. La storia della casa di Montecarlo ha aperto un dissidio con la compagna Elisabetta, perché al centro di tutto c'è il fratello di lei, Giancarlo, che secondo la ricostruzione di Fini prima si fece avanti per far comprare l'appartamento a una società di sua conoscenza e poi diventò inquilino dell'appartamento stesso.

Poi, ci sono - come già detto - le parole di fuoco degli ex uomini di fiducia. Per Fini, su questo ha parlato il deputato nisseno Fabio Granata: «Le parole di molti ex colonnelli che a Fini devono tutto sono semplicemente indegne. La Russa e Matteoli hanno toccato il fondo. Andrebbe almeno onorata la memoria comune». Dice Granata che Fini ha però un elemento che lo riporta alla serenità: «Se Fini fosse stato dedito ai poteri, non avrebbe rotto con Berlusconi e non avrebbe rotto su legalità e patriottismo. Fini era il numero due del partito più potente d'Italia, se avesse coltivato qualche interesse, avrebbe avuto autostrade davanti...».

Nella giornata difficile un motivo di soddisfazione è stata la notizia uscita dalla Procura di Roma, secondo cui, al momento, non c'è ragione di convocare Fini nell'inchiesta, per truffa aggravata, sulla casa di Montecarlo. Prima i giudici vogliono ottenere le carte su vendite e affitto.

Adesso la speranza del presidente della Camera è che l'estate porti un po' di oblìo. L'obiettivo è arrivare in un clima meno avvelenato fino al 5 settembre, quando è prevista la sua prima uscita pubblica alla festa di Mirabello (Ferrara), che sarà anche la «prima» in piazza di Futuro e libertà e sulla quale Generazione Italia, l'associazione guidata da Bocchino, sta testando la sua capacità organizzativa.


Andrea Garibaldi
10 agosto 2010

Il presidente della Camera non cede - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/politica/10_agosto_10/presidente-camera-non-cede-garibaldi-fini_ca61563a-a44a-11df-81a0-00144f02aabe.shtml)

Florian
10-08-10, 19:52
Per me la strategia di Fini di stare zitto fino al 5 settembre è assolutamente suicida. Sono infatti 25 giorni, un'eternità per come si stanno svolgendo gli eventi, in cui i berluscones ne diranno e ne faranno di tutti i colori.

Tra l'altro, noto con disappunto che l'unico house organ cartaceo finiano, vale a dire il Secolo d'Italia, ha interrotto le pubblicazioni fino al 1 settembre. Come diceva Moretti: facciamoci del male!

apibroker
10-08-10, 20:24
Mi dicono che FLI cresce ad ogni sondaggio che effettuano. La maggioranza silenziosa reputa che Fini sia una vittima, stesso atteggiamento che ha tenuto per Berlusconi.
Quindi che ben vengano questi attacchi, si sta sedimentando uno zoccolo duro che ci ritroveremo a Settembre.

Seawolf
10-08-10, 20:47
staranno affittando case a 4 soldi

famedoro
10-08-10, 23:31
Per me la strategia di Fini di stare zitto fino al 5 settembre è assolutamente suicida. Sono infatti 25 giorni, un'eternità per come si stanno svolgendo gli eventi, in cui i berluscones ne diranno e ne faranno di tutti i colori.

Tra l'altro, noto con disappunto che l'unico house organ cartaceo finiano, vale a dire il Secolo d'Italia, ha interrotto le pubblicazioni fino al 1 settembre. Come diceva Moretti: facciamoci del male!

Sta mantenendo una politica da presidente della camera... come tra l'altro stava facendo anche prima... lascia commenti ai suoi colleghi di partito...

brunik
10-08-10, 23:34
Sta mantenendo una politica da presidente della camera... come tra l'altro stava facendo anche prima... lascia commenti ai suoi colleghi di partito...

Potrebbe mettere Granata al posto suo cosi' poi puo' fare tutti i commenti che vuole anche lui.

Cabraizinho
11-08-10, 20:30
Sta mantenendo una politica da presidente della camera... come tra l'altro stava facendo anche prima... lascia commenti ai suoi colleghi di partito...
Troppe voci fanno solo danni, non a caso già si inizia a parlare dei primi mugugni all'interno di FLI. Fini prenda in mano la situazione prima che sia troppo tardi! :giagia: