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Avamposto
15-08-10, 02:53
L'NSA progetta l'intercettazione del Web

Tratto da Punto Informatico - PI: NSA progetta l'intercettazione del Web (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1526853&r=PI)

Il Web 2.0 è il terreno di caccia per l'intelligence americana. Lo rivela il New Scientist, che avverte: l'intelligence americana inizia a ravanare nei social network. Lo spettro del programma Total Information Awareness



Washington (USA) - Ci siamo: come avevano predetto alcuni tra i più critici osservatori, l'intelligence americana non ha alcuna intenzione di rinunciare al preziosissimo serbatoio di informazioni rappresentato dal cosiddetto "Web 2.0" o, per meglio dire, da alcuni dei servizi che maggiormente caratterizzano questa celebre definizione dell'evoluzione della rete.
Sono i cosiddetti social network, infatti, ad essere entrati a pieno titolo nel terreno di caccia ai dati delle persone della NSA - National Security Agency, il braccio più potente e ricco dei Servizi segreti americani.

A rivelarlo è un'inchiesta del New Scientist: l'autorevole rivista scientifica ha infatti messo insieme un paio di rapporti presentati da funzionari del Dipartimento di Stato e di società vicine alla NSA, definendo i reali scopi delle nuove attività di rilevamento in rete. Il quadro che ne esce è impressionante e ricorda da vicino gli archiviati ma mai morti progetti del TIA, il famigerato progetto dell'ammiraglio Poindexter (vedi foto), il Total Information Awareness.
L'idea di NSA è piuttosto ovvia, secondo il giornale scientifico: oltre ad incrociare i database delle telecomunicazioni con quelli commerciali e finanziari, che già consentono all'intelligence di costruire nutriti dossier personali su chiunque ritenga utile tenere d'occhio, i Servizi possono ora mettere le mani sulle molte informazioni che nei network sociali in rete milioni di individui postano a beneficio di chi ne fa parte.

Dai blog ai network di siti come myspace fino alle chat online e a molti diversi generi di comunità, da quelle dedicate ai professionisti sino a quelle frequentate dagli adolescenti, il web contiene una miniera sempre più ricca di dati personali a cui non è difficile, per chi già controlla i sistemi di telecomunicazione e di connettività, associare altre informazioni di cui già si dispone. Il risultato è un nuovo database, ricolmo di profili dettagliati, di cui NSA potrà fare ciò che crede: difficile immaginare peraltro che in un paese come gli Stati Uniti, in cui le intercettazioni di massa vengono legalizzate, dove prosperano nel silenzio sistemi come Echelon, le istituzioni decidano di fermare quanto sta avvenendo prima che prenda corpo e diventi strumento operativo dei Servizi.
"NSA - spiega il New Scientist - sta perseguendo i suoi progetti volti ad intercettare il web, dal momento che i dati delle telecomunicazioni hanno un raggio limitato. Possono essere usati solo per costruire un'immagine essenziale della rete di contatti sociali di un individuo, un processo definito talvolta come unire i punti. Insiemi di persone in gruppi fortemente connessi tra loro diventano palesi, così come persone con poche connessioni che possono apparire come intermediari tra questi insiemi. L'idea è di verificare quanti gradi separino una persona, ad esempio, dai membri di una organizzazione ritenuta criminale".

Si tratta, dunque, di andare più in là nella raccolta di informazioni e completare quella documentazione di base con una messe di altri dati provenienti, questa volta, dall'impulso stesso dell'individuo nell'era digitale a condividere le proprie esperienze, il proprio modo di essere, persino i propri gusti, il proprio orientamento sessuale e via dicendo all'interno di comunità elettroniche. Sfruttare queste nuove informazioni, incrociandole con quelle già in possesso di NSA, evidentemente, realizza in buona parte il "sogno" di Poindexter, a suo tempo affossato dal Congresso ma, come accennato, mai veramente defunto.

Se fino ad oggi tutto questo era reso complesso dai diversi formati e tecnologie, dai molti diversi strumenti utilizzati, oggi con l'avvento del cosiddetto Web semantico, che in nuce rappresenta una nuova era della comunicazione tra le persone, per NSA tutto diventa più facile.
Tra le prove dell'interesse di NSA per questa evoluzione della rete, fin qui vissuta da molti pionieri del web come l'alba di un mondo nuovo, anche un documento, denominato Semantic Analytics on Social Networks, disponibile in pdf, in cui i ricercatori spiegano come incrociare i dati di network sociali e altri database. Uno studio per alcuni versi inquietante che tra i suoi finanziatori trova proprio un'agenzia legata mani e piedi alla NSA. "Questi sistemi - spiega uno degli autori dello studio - fanno sì che sia molto più facile scovare relazioni tra le persone. Abbiamo individuato connessioni che prima non avremmo mai scoperto".

L'articolo del prestigioso settimanale americano si chiude con l'invito a pensarci due volte prima di divulgare in rete proprie informazioni. "Forse è tempo - scrive l'autore dell'inchiesta - di premere il pulsante Delete".



NSA progetta l'interecettazione del Web (http://www.disinformazione.it/nsa_intercetta_il_web.htm)

Avamposto
15-08-10, 02:55
La guerra ad Internet del Pentagono

- di Mike Whitney - 14 febbraio 2006

Traduzione per www.disinformazione.it - Oltre la Verità Ufficiale : migliaia di articoli e centinaia di libri su medicina, vaccinazioni, nuova medicina di hamer, nuova medicina germanica, esoterismo, simbolismo, occulto, rudolf steiner, antroposofia, vaticano, isra (http://www.disinformazione.it) di Stefano Pravato



Il Pentagono ha messo a punto un'intera strategia per controllare internet e il libero fluire delle informazioni. Il piano compare in un documento recentemente divenuto accessibile, “The Information Operations Roadmap”, che è stato consultato sotto la FOIA (Freedom of Information Act) e svelato in un articolo alla BBC.
Il Pentagono vede internet nei termini di un avversario militare che rappresenta una minaccia vitale alla sua affermata missione di dominio globale. Ciò spiega il linguaggio conflittuale del documento che parla di “combattere la rete”; sottintendendo che internet è l'equivalente di “un'arma del nemico".
Il Dipartimento della Difesa attribuisce un gran valore al controllo dell'informazione. Il nuovo programma esibisce la loro determinazione a stabilire i parametri della libertà di parola.
Il Pentagono reputa essenziale l'informazione per la manipolazione delle percezioni pubbliche e, pertanto, la considera un elemento cruciale per indurre il consenso alle politiche impopolari. Le recenti rivelazioni sui militari che hanno fatto propaganda nella stampa estera, dimostra l'importanza data al cooptare l'opinione pubblica.

La guerra all'informazione è usata per creare una nuvola impenetrabile attorno alle attività del governo in modo che le decisioni siano prese senza dissenso. La cortina fumogena di falsità che avvolge l'amministrazione Bush non riguarda tanto la prevaricazione sui politici quanto una politica chiaramente articolata di offuscamento. “The Information Operations Roadmap” è destinata unicamente a sovvertire il principio di una cittadinanza informata.
L'obbiettivo del Pentagono su internet ci dice parecchio sugli altri media di massa e sulle loro connessioni con la classe dirigente politica.
Perché, ad esempio, il Pentagono vedrebbe internet come un maggior pericolo rispetto agli altri mainstream media (MSM), da cui una stima del 75% degli Americani prende le proprie notizie?

La ragione è lampante: perché i MSM sono già una parte completamente integrata del sistema e forniscono una sequenza di notizie addomesticate per 24 ore al giorno. I MSM operano come una succursale de-facto del Pentagono, propagandisti affidabili e sofisticati per le guerre di aggressione di Washington e i suoi sotterfugi politici.
Internet, invece, è l'ultimo bastione della democrazia Americana; un mondo virtuale dove l'informazione affidabile scorre istantaneamente da persona a persona senza passare attraverso filtri. I visitatori on-line possono avere un'immagine chiara delle devastazioni del loro governo con un click del mouse. Questa è la liberalizzazione delle notizie, una fonte aperta di informazione che espande la mente, che eleva la consapevolezza del cittadino su argomenti complessi e che spaventa lo status quo.
Il programma del Pentagono è solo una faccia di una più vasta cultura della falsità; un ethos di disonestà pervasivo che racchiude tutti gli aspetti della Casa Bianca di Bush. Il Dipartimento della “Strategic Intelligence” è una frazione delle gerarchie della Difesa ed è interamente dedicato a nascondere, distorcere, omettere e manipolare la verità.

In che modo l' “intelligence strategica” è diversa dalla semplice intelligence?
Si tratta di informazione che è adattata in modo da soddisfare le necessità di un gruppo particolare. In altri termini, non si tratta per niente di verità, ma di un prodotto, una finzione, una bugia.
Intelligence strategica è un ossimoro; un bell'esempio di doppio senso Orwelliano che riflette il cinismo profondamente radicato dei suoi autori.
Internet è il logico bersaglio della guerra elettronica del Pentagono. I memoriali di Downing Street, le minacce di bombardamento contro Al Jazeera di Bush, le fraudolente elezioni del 2004, e lo spianamento di Falluja, hanno già frantumato anche l'idea di un'esecuzione liscia delle guerre di Bush. E' comprensibile che Rumsfeld and Co. Vorrebbero cercare di trasformare questo nemico potenziale in un alleato, proprio come hanno fatto con i MSM.
Il piani del Pentagono per ingaggiare una “guerra al virtuale” sono impressionanti. Come nota la BBC : “Le operazioni descritte nel documento includono uno spettro sorprendente di attività militari: incaricati degli affari pubblici che istruiscono i giornalisti, reparti di operazioni psicologiche che cercano di manipolare i pensieri e le convinzioni di un nemico, specialisti di attacchi a reti di computer che cercano di distruggere le reti nemiche.” (BBC)

Il nemico, ovviamente, sei tu, caro lettore, o chiunque rifiuti di accettare il proprio ruolo di banale ingranaggio nel nuovo ordine mondiale. Confiscare internet è una maniera prudente per controllare ogni pezzo di informazione su cui uno si imbatte dalla culla alla tomba; del tutto necessario per un disciplinato stato di polizia.
L'“Information Operations Roadmap” (IOR) raccomanda che le operazioni psicologiche (Psyops) “dovrebbero considerare uno spettro di tecnologie per disseminare la propaganda nel territorio nemico: veicoli aerei comandati a distanza, "sistemi miniaturizzati di diffusione vocale da disperdere sul territorio", dispositivi wireless, telefoni cellulari e internet.” Nessuna idea è troppo costosa o troppo spinta per sfuggire dalla seria considerazione dei capi del Pentagono.
Il Dipartimento della Guerra sta pianificando di infiltrarsi in ogni area di internet, dai blog alle chat, dai siti di sinistra ai commenti editoriali. L'obbiettivo è di sfidare ogni frammento di informazione che appaia sul web e che possa contrastare la versione ufficiale; la fiaba del benefico intervento Americano a promuovere la democrazia e i diritti umani su tutto il pianeta.
Lo IOR aspira a "fornire il massimo controllo sull'intero spettro elettromagnetico" e a sviluppare la capacità di "mettere fuori uso o distruggere l'intero spettro dei globalmente emergenti sistemi di comunicazione, sensori, e sistemi d'arma dipendenti dallo spettro elettromagnetico". (BBC)

Dominio a spettro completo.
Lo scopo definitivo del Pentagono è creare un paradigma internet che corrisponda al modello dominante ufficiale, privo di immaginazione o di punti di vista divergenti. Prevedono un internet che si ristringa in maniera via via crescente per l'ingorda influenza dell'industria e dai suoi numerosissimi “nastri di bugie”.
Internet è la moderna piazza delle idee, un'inestimabile risorsa per la curiosità umana e la resistenza organizzata. Fornisce un legame diretto tra il potere esplosivo delle idee e il coinvolgimento del cittadino impegnato. (cioè: democrazia partecipativa)
Il Pentagono sta mettendo i presupposti per privatizzare internet cosicché la rivoluzione dell'informazione si trasformi in una tirannia dell'informazione, estendentesi a ogni area delle comunicazioni e asservita agli interessi esclusivi di pochi plutocrati Americani ben armati.



La guerra ad internet del Pentagono (http://www.disinformazione.it/pentagono_e_la_guerra_a_internet.htm)

Avamposto
15-08-10, 02:56
Il voto del Parlamento USA può limitare severamente Internet

12 maggio 2006

- di Robert B. Reich -

Tradotto da Stefano Pravato per www.disinformazione.it - Oltre la Verità Ufficiale : migliaia di articoli e centinaia di libri su medicina, vaccinazioni, nuova medicina di hamer, nuova medicina germanica, esoterismo, simbolismo, occulto, rudolf steiner, antroposofia, vaticano, isra (http://www.disinformazione.it)



Il Parlamento USA si prepara a votare una legge Orwelliana che potrebbe limitare severamente la democrazia in Internet per come la conosciamo oggi.
In settimana si dovrebbe votare su qualcosa definito, in perfetta prosa Orwelliana, il "Communications Opportunity, Promotion and Enhancement Act of 2006." (Atto del 2006 per la promozione, sviluppo e opportunità delle comunicazioni). Si tratterà della prima vera battaglia della Guerra che sta cominciando per la Democrazia in Internet.
Su un fronte ci sono le compagnie che convogliano Internet nelle nostre case e uffici. Tra queste ci sono giganti delle telecomunicazioni come AT&T e Verizon e compagnie via cavo come Comcast. Definiamole industria delle condutture.
Sull'altro fronte ci sono le entità, persone e aziende, che immettono contenuti per Internet attraverso le condutture. Alcune sono grandi gruppi come Yahoo, Google e Amazon, enormi istituzioni finanziarie come la Bank of America e Citigroup e giganti dei media pronti a riversare in Internet parecchi film e TV shows.

Ma la maggioranza dei fornitori di contenuti sono entità piccole. Sono imprese a conduzione familiare specializzate, per esempio, in frullatori d'epoca o memorabilia dei Brooklyn Dodgers. Ci sono anarchici, eccentrici e fanatici che propugnano le idee più stravaganti. Ci sono editori in proprio e piccoli investigatori. C'è anche la compagnia teatrale di mio figlio - che mette in Internet nuovi video ogni settimana. Ci sono anche un'infinità di bloggers - incluso il mio piccolo e umile blog e forse anche il vostro.
Fino ad oggi, un principio basilare di Internet è stato che l'industria delle condutture non può discriminare tra i providers dei contenuti. Chiunque metta qualcosa in Internet è trattato nella stessa maniera. La rete è neutra.

Ma ora l'industria delle condutture vuol far pagare i providers dei contenuti, in proporzione alla velocità e all'affidabilità con cui le condutture smistano i contenuti. Presumibilmente, i maggiori fornitori di contenuti sborseranno molti soldi, relegando le persone con contenuti “piccoli” nella parte di conduttura più lenta e meno affidabile. (Ci sarà bisogno di cinque minuti per scaricare il mio blog). L'industria delle condutture afferma che se non comincia a farsi pagare la velocità e l'affidabilità, non avrà abbastanza soldi da investire nella prossima generazione di reti. Ma si tratta di un argomentazione assurda. Le condutture stanno già producendo un mucchio di soldi prendendoli dagli utilizzatori che le pagano per connettersi a Internet.

Le condutture pensano di poter fare ancora più soldi discriminando tra fornitori di contenuti grandi e piccoli perché quelli grandi hanno portafogli pesante e possono pagare parecchio pur di viaggiare in prima classe. Quelli piccoli che pagano poco o nulla dovranno accontentarsi di quello che rimane. In effetti, la legge ai voti nella prossima settimana dovrebbe dare semaforo verde alle compagnie delle condutture per procedere con il loro piano.
La discriminazione in base ai prezzi e vecchia come il capitalismo. Invece di pagare tutti in misura uguale per lo stesso servizio o prodotto, i venditori spartiscono le cose in base alla qualità o al grado. I compratori che vogliono e possono pagare di più possono avere il meglio, mentre gli altri compratori hanno meno qualità, secondo quanto hanno pagato. In teoria è efficiente. Venditori in possesso quasi di un monopolio (come le compagnie delle condutture di Internet) possono fare stragi.

Anche se è efficiente, non è democratico. E qui sta l'inghippo. Internet è stato il luogo in cui i Davide potevano sfidare i Golia, in cui qualcuno senza risorse ma con cervello, fegato e l'informazione può infilzare il prepotente. In un momento della storia della nostra nazione in cui il benessere e il potere hanno iniziato sempre più a concentrarsi in sempre meno mani, è stato l'unico forum in cui tutte le voci sono uguali.
Riusciranno le compagnie delle condutture a interrompere la democrazia di Internet? Forse se un numero sufficiente di piccole entità fa una quantità sufficiente di rumore, il Congresso potrà sentire. Ma non ci scommetto. Questo Congresso non ha l'abitudine di ascoltare i piccoli. La speranza migliore è che i grandi providers di contenuti usino la loro formidabile influenza lobbistica per sostenere la neutralità della rete. Il settore dei servizi finanziari, ad esempio, sta già spendendo miliardi per l'Information Technology, incluso l'online banking. Perché dovrebbero voler spendere altri miliardi per pagare le condutture ad un accesso Internet che hanno già?

L'industria delle condutture è impegnatissima a cercare di convincere i grandi providers di contenuti che è nel loro interesse pagare una consegna Internet più veloce e affidabile. Il capo della lobby a Washington della Verizon ha di recente avvisato l'industria dei servizi finanziari che se supporteranno la neutralità della rete, non otterranno quei sofisticati data links di cui avranno necessità nel futuro. L'industria delle condutture sta inoltre tranquillamente rassicurando i grandi fornitori di contenuti che potranno trasferire i maggiori costi sui loro clienti. Questi grandi providers di contenuti ci cadranno? Rimanete sintonizzati per il prossimo episodio di “La democrazia in Internet contro il capitalismo monopolistico.

Robert Reich è professore di politica pubblica alla Richard and Rhoda Goldman School of Public Policy dell'University of California, Berkeley. E' stato segretario di gabinetto nell'amministrazione Clinton.




Il voto del Parlamento USA può limitare severamente Internet (http://www.disinformazione.it/condutture_internet_a_pagamento.htm)