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Visualizza Versione Completa : Polemiche e opinioni sul revisionismo storico



Ozymandias
18-08-10, 11:55
Continuare a negare l'Olocausto nel 2010 rasenta il ridicolo.
Quando furono aperti i campi di concentramento dopo la la sconfitta dei Tedeschi,ci fu Churchill che disse: "Fate molte foto perchè fra cent'anni ci sarà sicuramente qualche idiota che dirà che tutto questo non è mai successo". A distanza di 65 anni posso dire che ci aveva visto giusto.

Avamposto
18-08-10, 12:37
Hai espresso la tua opinione in modo educato e quindi, altrettanto educatamente Ozymandias, vedro' di risponderti.
Iniziamo da questa affermazione:


Continuare a negare l'Olocausto nel 2010 rasenta il ridicolo.


Premesso che di ridicolo casomai c'e' soltanto il tuo avatar in questa discussione :D qui non si tratta di "negare". Negare qualcosa che non c'e' stato nelle proporzioni, nelle tecniche e modalita' di esecuzione, nei numeri e nella statistica non e' negare!

Detto questo ti invito, anziche' intervenire semplicemente con un post e probabilmente senza neanche aver dato un'occhiata a quanto precedentemente postato (se si vuole polemizzare si entri nel merito di questo o quell'argomento, se ne potra' forse discutere), a prendere visione degli scritti dei vari Mattogno, Faurisson, Rassinier, Saletta ecc. ecc.

Grazie.



Quando furono aperti i campi di concentramento dopo la la sconfitta dei Tedeschi,ci fu Churchill che disse: "Fate molte foto perchè fra cent'anni ci sarà sicuramente qualche idiota che dirà che tutto questo non è mai successo". A distanza di 65 anni posso dire che ci aveva visto giusto.


Durante la prima guerra mondiale gli "alleati"- cioe' gli anglo-francesi - diffusero la notizia delle stragi di bambini, dai piedi e dalle mani mozzate, commesse dai tedeschi in Belgio.

Alla fine del conflitto quelle notizie si rivelarono una clamorosa menzogna creata ad arte dalla propaganda psicologica militare britannica e francese.

Al di la' di questo particolare evento storico ci sono innumerevoli statistiche , delle stesse fonti ebraiche, che non convincono affatto.

Come non convincono le "testimonianze oculari" di molti dei sopravvissuti ai campi di concentramento (non sterminio).

E come non convince per niente la questione, irritante quanto si vorra' ma pur sempre centrale nel dibattito revisionista, dell'esistenza o meno delle cosiddette camere a gas (che inizialmente esistevano secondo la vulgata sterminazionista anche al campo di Dachau e successivamente, per magia, furono fatte sparire).

Identica pretesa per le presunte gasazioni nella risiera di San Sabba a Trieste (vedi testi di C. Mattogno).

Detto cio' vorrei sottolineare che non c'e' assolutamente niente di ridicolo nel cercare di fare luce su uno degli eventi storici fondamentali della seconda guerra mondiale.

Fondamentale perche' ha permesso ai sionisti la creazione in Palestina del loro stato-pirata.
Altrettanto fondamentale perche', su questa leggenda, i vincitori della seconda guerra mondiale (sovietici, americani e anglo-francesi) hanno deciso le sorti dell'Europa divisa prima in due blocchi contrapposti e successivamente privata di una propria sovranita' politica, economica e militare.

Altri genocidi sono stati perpetrati nel corso del XXmo secolo ma nessuno ha visto - per fare qualche esempio - la nascita di uno stato armeno dopo i massacri turchi del 15-20; ne' ai tedeschi del Volga e' stato riconosciuto il diritto di ricostituirsi in un enclave nazionale indipendente dopo i massacri stalinisti (e identico discorso puo' applicarsi a tante altre nazionalita' dell'ex URSS massacrate in nome del comunismo).

Non ci sono riusciti, malgrado l'appoggio americano e quello della propaganda occidentale, neppure i tibetani rispetto alla Repubblica Popolare Cinese.

Eppure i sionisti sfruttando l'olodogma sono riusciti a creare il loro stato-pirata in Palestina (usufruendo oltretutto ed in modo sproporzionato degli aiuti finanziari delle varie lobbie's ebraiche di Stati Uniti ed Europa oltre ai ricatti esercitati sui diversi governi, dell'Occidente capitalista come dell'Oriente comunista ieri, che sono serviti all'economia israeliana a mantenersi a galla e alla stessa dirigenza sionista a favorire l'immigrazione ebraica verso "eretz israel").

Chiediti perche' a loro sia riuscito questo che e' insieme un grande falso, una grande truffa ed un grande business.

Cordiali saluti

Avamposto

Ozymandias
18-08-10, 13:00
Hai espresso la tua opinione in modo educato e quindi, altrettanto educatamente Ozymandias, vedro' di risponderti.
Iniziamo da questa affermazione:



Premesso che di ridicolo casomai c'e' soltanto il tuo avatar in questa discussione :D qui non si tratta di "negare". Negare qualcosa che non c'e' stato nelle proporzioni, nelle tecniche e modalita' di esecuzione, nei numeri e nella statistica non e' negare!

Detto questo ti invito, anziche' intervenire semplicemente con un post e probabilmente senza neanche aver dato un'occhiata a quanto precedentemente postato (se si vuole polemizzare si entri nel merito di questo o quell'argomento, se ne potra' forse discutere), a prendere visione degli scritti dei vari Mattogno, Faurisson, Rassinier, Saletta ecc. ecc.

Grazie.





Durante la prima guerra mondiale gli "alleati"- cioe' gli anglo-francesi - diffusero la notizia delle stragi di bambini, dai piedi e dalle mani mozzate, commesse dai tedeschi in Belgio.

Alla fine del conflitto quelle notizie si rivelarono una clamorosa menzogna creata ad arte dalla propaganda psicologica militare britannica e francese.

Al di la' di questo particolare evento storico ci sono innumerevoli statistiche , delle stesse fonti ebraiche, che non convincono affatto.

Come non convincono le "testimonianze oculari" di molti dei sopravvissuti ai campi di concentramento (non sterminio).

E come non convince per niente la questione, irritante quanto si vorra' ma pur sempre centrale nel dibattito revisionista, dell'esistenza o meno delle cosiddette camere a gas (che inizialmente esistevano secondo la vulgata sterminazionista anche al campo di Dachau e successivamente, per magia, furono fatte sparire).

Identica pretesa per le presunte gasazioni nella risiera di San Sabba a Trieste (vedi testi di C. Mattogno).

Detto cio' vorrei sottolineare che non c'e' assolutamente niente di ridicolo nel cercare di fare luce su uno degli eventi storici fondamentali della seconda guerra mondiale.

Fondamentale perche' ha permesso ai sionisti la creazione in Palestina del loro stato-pirata.
Altrettanto fondamentale perche', su questa leggenda, i vincitori della seconda guerra mondiale (sovietici, americani e anglo-francesi) hanno deciso le sorti dell'Europa divisa prima in due blocchi contrapposti e successivamente privata di una propria sovranita' politica, economica e militare.

Altri genocidi sono stati perpetrati nel corso del XXmo secolo ma nessuno ha visto - per fare qualche esempio - la nascita di uno stato armeno dopo i massacri turchi del 15-20; ne' ai tedeschi del Volga e' stato riconosciuto il diritto di ricostituirsi in un enclave nazionale indipendente dopo i massacri stalinisti (e identico discorso puo' applicarsi a tante altre nazionalita' dell'ex URSS massacrate in nome del comunismo).

Non ci sono riusciti, malgrado l'appoggio americano e quello della propaganda occidentale, neppure i tibetani rispetto alla Repubblica Popolare Cinese.

Eppure i sionisti sfruttando l'olodogma sono riusciti a creare il loro stato-pirata in Palestina (usufruendo oltretutto ed in modo sproporzionato degli aiuti finanziari delle varie lobbie's ebraiche di Stati Uniti ed Europa oltre ai ricatti esercitati sui diversi governi, dell'Occidente capitalista come dell'Oriente comunista ieri, che sono serviti all'economia israeliana a mantenersi a galla e alla stessa dirigenza sionista a favorire l'immigrazione ebraica verso "eretz israel").

Chiediti perche' a loro sia riuscito questo che e' insieme un grande falso, una grande truffa ed un grande business.

Cordiali saluti

Avamposto


Penso che Ahmadinejad in versione Hippy sia spettacolare.:D
Ti assicuro che non intendo fare polemica.
Se devo risponderti sinceramente penso che il negazionismo o il revisionismo siano sostanzialmente "risposte" avanzate da ambienti o soggetti chiaramente di parte. Non dico che si debba essere necessariamente fascisti per dare credito a certe teorie, al contrario le ritengo "obbiezioni" avanzate da differenti voci politiche - spesso anche contrastanti - che per motivi "di partito" o semplicemente per moda(sappiamo tutti che c'è gente che campa con la scusa di andare contro corrente) alimentano tali congetture.
Ora mi chiedo: Abbiamo numerosi filmati che ci mostrano le condizioni in cui venivano tenuti i prigionieri,abbiamo foto di montagne umane ammassate con le ruspe,abbiamo centinaia di testimonianze sparse per il mondo(e ne conosco parecchie personalmente),possibile che sia stato tutto inventato di sana pianta?
Possibile che tutti i testimoni siano degli infiltrati aventi lo scopo di diffondere la "balla" della soluzione finale?
A meno che non siano degli attori da premio Oscar,ritengo che le lacrime che accompagnano tali testimonianze siano vere.
Ma poi ha senso dire che i morti furono 6 milioni invece che 2?
Ci troviamo di fronte ad una situazione di oggettiva discriminazione sociale ed etnica ai danni di una minoranza e ci tappiamo gli occhi?
Le leggi razziali,le persecuzioni e i ghetti con i morti di fame dentro mi pare facessero parte del quadro sociale che i nazisti intendevano instaurare.
Nei campi si moriva,c'è poco da discutere, e l'obbiettivo di sterminio c'era eccome!
Altrimenti che senso avrebbe deportare ogni ebreo presente sul suolo occupato?
Il problema principale è che con l'intenzione di denunciare gli attuali crimini di Israele,si passa dalla parte del torto avallando il revisionismo.
Israele utilizza metodi criminali,va bene,ma il problema è di chi non vuole condannare e si limita a fare orecchie da mercante.

Avamposto
18-08-10, 13:17
Penso che Ahmadinejad in versione Hippy sia spettacolare.:D


Si, praticamente sembra la versione iraniana di Tomas Milian-Monnezza anni Settanta! :D

Meglio a questo punto l'originale! (non ce lo vedo Ahamdinejad parlare in romanesco :sofico:)




Ti assicuro che non intendo fare polemica.


Me ne sono accorto. E ti ringrazio perche' questo e' un thread-contenitore.
Faro' in modo di spostare questo scambio di battute in un altro 3d apposito per mantenerlo "pulito".

Tra un po' ti rispondero' punto per punto alle tue osservazioni. Prima vado a pranzo se permetti (non sembra ma qualche volta faccio delle pause per pranzare/cenare pure io :giagia:).

A dopo. :ciaociao:

Ozymandias
18-08-10, 13:31
Si, praticamente sembra la versione iraniana di Tomas Milian-Monnezza anni Settanta! :D

Meglio a questo punto l'originale! (non ce lo vedo Ahamdinejad parlare in romanesco :sofico:)





Me ne sono accorto. E ti ringrazio perche' questo e' un thread-contenitore.
Faro' in modo di spostare questo scambio di battute in un altro 3d apposito per mantenerlo "pulito".

Tra un po' ti rispondero' punto per punto alle tue osservazioni. Prima vado a pranzo se permetti (non sembra ma qualche volta faccio delle pause per pranzare/cenare pure io :giagia:).

A dopo. :ciaociao:

Ok a dopo:ciaociao:

Majorana
18-08-10, 17:01
Olocausto e revisionismo 33 domande e risposte
Ciò che avreste (forse) sempre desiderato sapere, ma che i media concordemente tacciono

Il caso Faurisson non rappresenta la nascita del revisionismo olocaustico. Ne rappresenta, però, il momento di piena maturità. Da esso, da ciò che vi ha tenuto dietro, da Faurisson personalmente, gli studi revisionistici hanno ricevuto un impulso determinante. Ne è seguito un allargamento e un approfondimento delle ricerche. Il tesbo che facciamo seguire, e che risale al principio di quest'anno, fornisce un quadro complessivo dei risultati che oggi si debbono considerare acquisiti in ordine alla persecuzione antiebraica durante la seconda guerra mondiale.

Non abbiamo mai sottaciuto che revisionisti sono uomini di sinistra non meno che uomini di destra, e ancora oggi, senza dubbio, i secondi sono più dei primi. La cosa essenziale -- per nulla scontata è che le opzioni ideologiche restino esterne all'opera di ricerca, ad essere impegnati nella quale sono dei singoli. E', poi, naturale, e salutare, che ci si divida quanto all'uso politico che si fa dei risultati di quest'opera: non v'è nessun tratto di strada da percorrere insieme politicamente -- nessun tratto di strada che comporti l'uso di quei risultati.

Questo testo emana da ambienti di destra. Dobbiamo constatare che tale circostanza non ha inciso sull'obiettività dell'esposizione. V'è un passo, tuttavia, che da parte nostra richiede una messa a punto. Per il tenia cui si riferisce, esso è inessenziale ai fini della completezza informativa del quadro; non senza fondate motivazioni, dunque, potremmo amputarlo e limitarci a indicare l'amputazione con i rituali tre pungini. Ma questo modo di procedere, pur legittimo, nel caso specifico ci lascerebbe con il dubbio di aver sottratto al lettore un elemento alla cui conoscenza egli ha diritto.

Ci riferiamo alla seconda parte della risposta alla trentaduesima domanda. Se la omettessimo, ci risparmieremmo non già un imbarazzo (non è di ciò che si tratta), ma una spiegazione necessariamente complessa, la quale, soprattutto, dovrebbe investire temi non aventi rapporto alcuno con il revisionismo olocaustico.

[128]

Quest'ultima considerazione è qui decisiva; e dunque preciseremo che se ci si pore, come noi ci poniamo, nell'ottica della lotta di classe, e prima di tutto della sua ripresa a chiusura di una corso storico disastroso per la classe operaia e per ogni possibilità di trasformazione socialista, noti si può non considerare -- contro l'irresponsabilità e le superstizioni solidaristiche in cui non può non crologiarsi il genus che oggi passa per essee "di sinistra" -- la prospettiva del multiculturalismo con un'inquietudine che non è per niente minore di quella con la quale guardano al fenomeno quegli "esprits d'orientation nationale" al cui novero non apparteniamo. Questa inquietudine è giustificata, in primo luogo, dal fatto che, creandosene le condizioni, la lotta tra le razze minaccerebbe obieitivamente di sostituirsi alla lotta di classe e, in un quadro storico il dato saliente del quale è la lunga assenza di quest'ultima, di prevenirne la possibilità di ricomparsa (cose di cui non si accorgeranno se non con il ritardo consueto coloro che in sede di analisi si permettono di confondere essere e dover essere); poi dalfatto che altrettanto obiettivamente i flussi migratori lendono a metter capo alla ricostituzione di un esercito lavorativo di riserva (in Italia, secondo Guido Bolaffi, lo fanno già) il cui sfruttamento a prezzo rinvilito non mancherebbe sul lungo periodo di ripercuotersi sulla composizione organica del capitale, nel senso di un rallentamento della discesa del saggio di profitto, anche se è del tutto probabile che la tendenza non si realizzi mai compiutamente.

Chiarita, anche se nel modo più sommario, la qual cosa, il campo resta libero a quei cotali che coglieranno il destro per blaterare di un nostro "scivolamento" (vedi appendice al saggio introduttivo).

[C.S.]



1. E' provato che i tedeschi abbiano ucciso sei milioni di ebrei ?

Nessuno contesta che tantissimi ebrei siano morti durante la seconda guerra mondiale a causa della loro deportazione nell'Europa dell'Est e delle condizioni inumane che in certi periodi si verificarono nei campi di concentramento. Niente dimostra, tuttavia, che. sia esistito (e sia stato eseguito) un piano per l'uccisione di chicchessia in ragione della sua razza. Né gli ebrei, né gli zingari sono stati sterminati in modo sistematico. Tutti coloro che morirono nei campi di concentramento, dai criminali di diritto comune ai resistenti e partigiani di varie nazionalità, ecc., conobbero lo stesso tragico destino.

[129]

2. E' provato che Hitler fosse al corrente dell'Olocausto e che lui o Himmler abbiano dato un ordin!, in proposito?

Non esiste alcun ordine scritto esplicito. Tuttavia le autorità naziste si rendevano sicuramente conto che la deportazione degli ebrei all'Est era realizzata in coridizioni tanto dure che gran parte degli ebrei dovevano lasciarvi la pelle.

3. Esistono ordini scritti per lo srenninio degli ebrei?

Neanche uno. E' inimmaginabile che, nella Germania di quest'epoca, rigorosamente burocratica e gerarchizzata, un'azione di tali proporzioni sia stata compiuta senza una catena di ordini espliciti, scritti, chiari e dettagliati. Si pretende che parole come Sonderbehandlung, Umsiedlung, Arbeirseinsatz ed Endlösung equivalessero in codice a "sterminio". A nostro avviso, questa è una speculazione senza fondamento.

4. Un'operazione di tale ampiezza poteva restare segreta?

Impossibile. D'altronde, è chiaro che le pretese camere a gas da esecuzione avrebbero potuto essere notate da qualcuno. Si vedano Air Photo Evidence di John C. Ball e l'Album di Auschwitz di Serge Klarsfeld.

5. Perché gli ebrei non opposero resistenza o quasi?

Perché, apparentemente, nessuno aveva l'intenzione di sterminarli. Per vari motivi (essenzialmente di sicurezza), essi venivano raggruppati e poi deportati verso ghetti o campi dove erano costretti a lavorare in condizioni il più delle volte terribili.

6. E' dimostrato che non sono stati uccisi sei milioni di ebrei?

E' difficile dimostrare che una cosa non si è verificata. Ma i revisionisti hanno presentato, nel corso degli anni, innumerevoli argomenti di natura criminologica, demografica, analitica, logistica, tecnica e comparativa, dai quali scaturisce un'immagine ben diversa della sorte degli ebrei.

[130]

7. Che cosa risulta alla Croce rossa internazionale sul preteso genocidio?

Una delegazione della CRI, che visitò Auschwitz nel settembre del 1944, segnalò specificamente nel proprio rapporto che i detenuti potevano ricevere pacchi di generi alimentari e che, dopo aver cercato di verificare le voci sulle pretese camere a gas, non era in grado di confermarle. Inoltre la CRI dispone di un Servizio internazionale di ricerche ad Arolsen, che centralizza tutti i dati a carattere individuale sui detenuti dei campi e che, su richiesta delle famiglie, rilascia informazioni o certificati di morte. Alla data del 31 dicembre 1983 la Croce rossa aveva compilato complessivamente 373.486 certificati relativi a tutti i decessi, di ebrei e non ebrei, nei campi tedeschi. Il numero degli ebrei morti in questi campi e fuori di essi non è ancora stato stabilito.

8. Simon Wiesenthal ha dichiarato che "non ci sono stati campi di sterminio sul territorio tedesco" e che gli ebrei assassinati non sono sei, ma undici milioni?

Sì, nel numero di aprile del 1975 di "Books and Bookmen", ha confermato che le gassazioni ebbero luogo solo in Polonia e, sul settimanale belga-olandese "De Post" del 9 maggio 1982, ha parlato di undici milioni di morti ebrei.

9. Ciò nondimeno, Dachau si trova in Germania e dei veterani americani sostengono che vi era una camera a gas. Ci sono anche delle fotografie di delegati del Congresso americano che visitano questa camera a gas.

Si tratta di propaganda di guerra respinta oggi da tutti gli storici, compresi quelli antirevisionisti.

10. E' provato che ad Auschwitz vi siano state camere a gas da esecuzione?

No. Nel 1976 il professor Faurisson ha scoperto che la pretesa camera a gas del campo principale di Auschwitz, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, non è che un imbroglio. Nel

[131]

1995, lo storico antirevisionista Erie Conan lo ha ammesso: "E' tutto falso" ("L'Express", 19 gennaio, p. 68).

11. Se Auschwitz non era un campo di sterminio, che cosa era?

Questo campo faceva parte di un grande complesso industriale dove si producevano particolarmente caucciù sintetico e benzina a partire dal carbone. Il campo dei detenuti serviva come riserva di manodopera, ma anche come Durchgangslager (campo di transito), dal quale gruppi di lavoro (Kommandos) erano inviati presso altri campi. Sarebbe anche servito da base per il trasferimento degli ebrei in Bielorussia (si veda Die 2. babylonische Gefangenschaft di Steffen Werner, Pfullingen, 1990).

Gli aerei da ricognizione americani fotografarono d'altronde questo importante complesso chimico a partire dal 1943. Sulla base dei loro clichés, John C. Ball, esperto canadese in foto aeree, ha scritto Air Photo Evidence, dal quale le tesi dei revisionisti ricevono una convincente conferma. Auschwitz tutto era fuorché il luogo ideale per commettere un genocidio al riparo da sguardi indiscreti.

12. Perché allora Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, ha confessato che nel campo sarebbero stati gassati due milioni e mezzo di ebrei?

Grazie al revisionista francese Robert Faurisson sappiamo oggi che Höss fece le sue ammissioni sotto tortura. Gli inquirenti britannici riferirono come avevano catturato Höss e lo avevano picchiato per giorni; all'apparenza, essi ne erano fieri. In seguito Höss fu consegnato ai polacchi, che lo impiccarono nel 1947. "Confessioni" ottenute in questo modo erano moneta corrente in Germania all'indomani della guerra.

13. C'è una differenza tra i campi di concentramento tedeschi e i campi di concentramento americani nei quali furono internati, durante la guerra, i cittadini americani di origine giapponese?

In principio, no. Anche i giapponesi furono considerati pericolosi per la sicurezza, come appartenenti ad un popolo contro il quale gli Stati Uniti erano in guerra. Tuttavia gli Stati Uniti erano

[132]

lontani dal teatro del conflitto e non si trovavano in una situazione disperata come quella della Germania.

14. Quanti ebrei vivevano nei territori controllati dalla Germania?

Meno di quattro milioni.

15. Numerose fotografie mostrano montagne di scheletri. Anche in questo caso si tratta di una falsificazione?

In sé, i cumuli di cadaveri non dicono niente a proposito della causa delle morti. E' significativo, invece, che la maggior parte di questi cadaveri fossero scarnificati, ciò che suggerisce come causa del decesso il tifo. Le persone colpite da tifo diventano infatti scheletri viventi (si vedano le immagini che giungono dall'Africa). Dei corpi così scarnificati non potevano certamente appartenere a deportati appena arrivati, cioè in condizioni di salute ancora relativamente buone.

Ma è curioso che siano sempre le montagne di cadaveri filmate nel campo di Bergen-Belsen (Germania del Nord), dove nessuno ha mai preteso che esistessero camere a gas, che servano a illustrare le gassazioni... di Auschwitz! Tutti sanno che a Bergen-Belsen vi furono migliaia di morti (tra i quali Anna e Margot Frank) a seguito, agli inizi del 1945, di un'epidemia terribile di tifo che non fu possibile debellare. Dopo la liberazione del campo da parle dei britannici, il 15 aprile 1945, vi morirono ancora numerosissimi deportati, poiché i britannici commisero l'errore di mettere il campo sotto quarantena, cosicché i detenuti indeboliti e affamati ma non ancora colpiti dal morbo si ammalarono anch'essi e morirono nelle settimane successive.

Al momento dell'epidemia di tifo del 1942, Höss, comandante del campo di Auschwitz, aveva commesso lo stesso errore, con le stesse conseguenze.

Un'altra falsificazione ben nota è quella delle fotografie di GI's americani tra centinaia di cadaveri di detenuti disposti su lunghe file di fronte ad una fabbrica di Nordhausen. Questi detenuti non morirono per colpa dei tedeschi, ma sotto un bombardamento americano il 4 aprile del 1945. Un'azione del tutto superflua, per di più, poiché la sconfitta tedesca era sicura.

[133]

Anche il celebre film proiettato al processo di Norimberga è un cocktail di immagini e di messe in scena realizzato dall'esperto Alfred Hitchcock.

Non per nulla ancora oggi ci si deve rivolgere a uno Spielberg, maestro nella fantascienza, quando si vuole spacciare la fiction per realtà (si vedano i punti 27 e 28).

16. Quale era le cause principali di decesso?

Seprattutto le epidemie di tifo, rita anche le condizioni di vita terribili e il trattamento spesso barbaro infitto ai detenuti dai Kapo (criminali di diritto comune, comunisti, ebrei).

17. Che cos'è il tifo?

Questa malattia si diffonde soprattutto quando molte persone sone costrette a vivere insieme in condizioni di scarsa igiene. Un esempio: il Ruanda nell'agosto del 1994. La malattia si trasmette attraverso le pulci.

18. Quale metodo di disinfestazione impiegavano i tedeschi?

Lo Zyklon B, marchio commerciale dell'acido cianidrico, era ed è ancora utilizzato per ogni intervento contro i pidocchi. La Germania ne era sprovvista, così come mancava di tante altre materie prime. Paradossalmente, si può affermare che, se i tedeschi avessero avuto a disposizione una quanItà maggiore di Zyklon B, sarebbe sopravvissuto un numero maggiore di detenuti. Inoltre, negli ultimi catastrofici mesi (avvicinamento dei fronti militari, bombardamenti continui, evacuazioni improvvise, milioni di rifugiati dall'Est, carestia), non potevano essere applicati i metodi nonnali di disinfestazione, così che in numerosi campi scoppiarono epidemie di tifo le cui immagini atroci sono note al mondo intero.

19. Lo Zyklon B poteva anche servire alla gassazione in massa di esseri umani?

No. 1 tedeschi avevano inoltre, vicino ad Auschwitz, nel complesso industriale chimico di Monowitz, riserve quasi inesauribili

[134]

di prodotti più efficaci e meno cari. Negli Stati Uniti le camere a gas da esecuzione sono cabine capaci di contenere una o al massimo due persone; la preparazione, l'introduzione e l'estrazione del gas vi si svolgono in modo completamente diverso da quello delle pretese gassazioni di massa di Auschwitz. Il revisionista oggi più conosciuto, Robert Faurisson, è stato il solo e il primo a interrogarsi sulla possibilità materiale e chimica delle gassazioni. Nei suoi studi, egli è spesso tornato sull'argomento e ha specificamente dedicato al "problema delle camere a gas" una videocassetta nella quale espone il suo punto di vista in modo pacato e convincente. L'esperto americano di camere a gas Fred Leuchter (1988), il chimico tedesco Germar Rudolf (1991), che ha lavorato alla Max Planck Gesellschaft di Stuttgart, organismo di fama internazionale, e l'ingegnere austriaco Walter Lüftl (1992) hanno approfondito questo aspetto.

20. Et vero che lo Zyklon B lascia delle tracce? E' stata mai effettuata una perizia chimica?

Sì, vi sono già state varie perizie chimiche e, tutte, hannò dato direttamente o indirettamente ragione ai revisionisti. Anche la perizia del Museo nazionale di Auschwitz conferma le constatazioni di Fred Leuchter sull'assenza di ferriferrocianuro.

Per anni, il professore francese Robert Faurisson ha svolto ricerche in questo settore. Egli è stato il primo a esaminare in loco come funzioni per esempio una camera a gas americana ed è stato lui a scoprire i progerti dei crematori nel Museo di Auschwitz. Quando il revisionista tedesco-canadese Emst Zündel è stato processato, ha nominato Robert Faurisson come esperto della difesa. Insieme, essi hanno dato mandato allo specialista americano di camere a gas Fred Leuchter Jr. di esaminare i locali reputati camere a gas di Auschwitz, Birkenau e Majdanek e di depositare una perizia. Il 25 febbraio 1988 si è mossa un'équipe che ha effettuato in loco delle constatazioni e delle misure e ha riportato 32 campioni (mattoni, malta, ecc.) per controllarvi la presenza di cianuro.

Il dottor James Roth, direttore degli Alha Analytical Laboratories di Ashland (Massachusetts) ha testimoniato al processo che si sono riscontrati 1050 mg/kg di cianuro nel campione n. 32 (proveniente da una camera a gas per la disinfestazione degli oggetti),

[135]

ma niente, o tracce insignificanti, negli altri 31 campioni. Ne deriva che gli impianti nei quali, stando a ciò che si è preteso finora, milioni di esseri umani sarebbero stati gassati con l'acido cianidrico, non sono mai stati di fatto in contatto con questo gas! E' stata la fine del mito delle camere a gas.

Nel 1990, dalle lapidi commemorative del Museo di Auschwitz è stato eliminato un testo che affermava che 4 milioni di esseri umani erano morti assassinati in questo campo.

Adesso gli storici tradizionali stanno riducendo questa cifra tutti gli anni; si è già passati da un milione e mezzo a 600.000-800.000 (J.-C. Pressac).

21. Numerosi sopravvissuti affermano che i corpi venivano ammucchiati e bruciati in fossati.

La procedura descritta da questi "testimoni" è tecnicamente impossibile (si veda il punto 25).

22. Perché c'erano forni crematori ad Aurchwitz?

E' sicuro che i crematori II e III servirono principalmente per incenerire dei cadaveri. Furono d'altronde concepiti e costruiti nell'inverno 1942-43 dopo le terribili epidemie dell'estate 1942. La regione era paludosa, con una falda acquifera molto superficiale, cosa che rendeva impossibile la sepoltura di tutti quei corpi.

23. Alcuni testimoni oculari affermano che questi crematori potevano incenerire un corpo in 10 minuti e che, a volte, molti corpi venivano inceneriti nella stessa muffola.

E' tecnicamente impossibile. I crematori sono installazioni tecniche con limiti molto precisi. Sui crematori di Auschwitz e di Birkenau, si dispone di una documentazione praticamente completa, poiché gli archivi della Bauleitung furono sequestrati dai sovietici.

Il revisionista italiano Carlo Mattogno ha studiato questo problema per anni con l'aiuto di due ingegneri e le sue conclusioni sono chiarissime. La capacità massima teorica per l'insieme dei crematori era di 1.248 corpi al giorno. 1 crematori II e III furono

[136]

operativi per 971 giorni e i crematori IV e V per 359 giorni. Al massimo avrebbero potuto bruciare 300.000 corpi. Se si tiene conto dei tempi per la sostituzione dei materiali refrattari nei forni, i crematori poterono incenerire al massimo 162.000 corpi e, inoltre, le quantità di coke fornite non permettevano di incenerire se non i detenuti deceduti normalmente registrati (che vengono valutati all'incirca in 150 o 170.000). 1 calcoli sono anche confermati dal tempo necessario per incenerire un corpo, che prende da 60 a 80 minuti.

Nei crematori di oggi, si bruciano in media 3 o 5 corpi al giorno.

Infine, le cifre concordano con i 51 Totenbiicher (registri mortuari tenuti dall'amministrazione del campo), che coprono il periodo dall'agosto del 1941 al 1943 e contengono i dati relativi a 66.000 deceduti.

24. Come si spiega che vi siano state montagne di cadaveri proprio là dove esistevano dei crematori?

Nelle ultime settimane di guerra, questi crematori furono smantellati o non furono utilizzati a causa dell'assenza di parti di ricambio. Non si possono nenimeno escludere atti di sabotaggio. La propaganda di guerra ha approfittato largamente di questa situazione e di queste immagini.

25. Aerei da ricognizione alleati hanno scattato delle fotografie nel periodo in cui questi crematori avrebbero funzionato a pieno ritmo al pari delle camere a gas. Che cosa mostrano queste fotografie?

Non mostrano né pretese aperture attraverso le quali lo Zyklon B sarebbe stato introdotto, né feritoie per la ventilazione del gas letale, né riserve di carbone, né sistemi efficaci per il trasporto del carbone, né fosse nelle quali bruciare i cadaveri, né cumuli di cadaveri, né camini fumanti, né protezioni contro gli sguardi indiscreti, né file di detenuti in movimento verso i crematori o in attesa del loro turno; in realtà, queste fotografie non rivelano niente realtivamente a ciò che i "testimoni oculari" pretendono di aver visto! Di più, da esse scaturisce che non sono mai esistite le fosse gigantesche e profonde nelle quali, secondo numerosi testimoni, i cadaveri venivano bruciati quando i crematori erano fuori uso.

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Queste fosse a combustione sono un'invenzione per i seguenti motivi:

-- ad Auschwitz-Birkenau, regione paludosa, la falda acquifera è molto in superficie; ciò rendeva impossibile la combustione in fosse, che si sarebbero immediatamente riempite d'acqua;

-- la cremazione in fosse è tecnicamente impossibile a causa della mancanza di ossigeno, che impedisce di raggiungere la temperatura necessaria, collocata tra 500* e 800*; per contro, sarebbe stata possibile la cremazione su pire, a condizione di disporre di sufficiente combustibile; quasi tutti i testimoni parlano di fosse; non esiste documentazione relativa alla fornitura di combustibile sufficiente;

-- nelle fotografie aeree scattate nel periodo in questione non si vedono né fosse, né cremazioni di corpi (trasporti di combustibile e fumo);

-- l'esame al suolo e la fotografia aerea non rivelano in nessun luogo traccia di tali fosse (modifiche della struttura del suolo). Si vedano Air Photo Evidence e The Ball Report dell'esperto canadese John C. Ball.

26. I revisionisti sono in grado di dare una risposta ragionevole alla domanda: che fine hanno fatto dunque le comunità ebraiche scomparse (costituite o meno che fossero da sei milioni di persone)?

L'autore revisionista americano [in fatto tedesco] Walter Sanning ha svolto uno studio demografico (The Dissolution of Eastern European Jewry, Institute of Historical Review, Newport Beach, 1983; disponibile anche in tedesco presso le edizioni Grabert) affrontando il problema dettagliatamente. In primo luogo, bisogna dire che la cifra di sei milioni è fittizia e simbolica. In secondo luogo, non tutti gli ebrei furono deportati e molti tra loro riuscirono a nascondersi.

Proporzionalmente, furono deportati moltissimi ebrei olandesi, ma pochi ebrei francesi. Inoltre, in Belgio, in Francia e in Italia esitono ancora consistenti comunità ebraiche. Dopo la guerra, molti ebrei lasciarono l'Europa e scelsero Israele e gli Stati Uniti come luogo di destinazione. Gran parte degli ebrei polacchi e russi potè fuggire o fu deportata nella Russia centrale e asiatica.

Il Servizio internazionale di ricerche della Croce rossa ad Arolsen possiede milioni di documenti sui cLeportati, dai quali po-

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trebbe scaturire una notevole chiarificazione su questo aspetto. Sfortunatamente, i suoi archivi sono inaccessibili agli studiosi. Perché? Si teme forse di far apparire un'altra realtà, che faccia crollare la teoria dei sei milioni? I Totenbücher di Auschwitz (si veda il punto 23), nascosti per quarant'anni a Mosca, sono ora depositati anch'essi ad Arolsen nelle casseforti dei Servizio di ricerche della Croce rossa. Così sono stati di nuovo sottratti al pubblico. Nessuno storico riceve il permesso di consultarli.

27. Il film Schindler's List è una storia vera?

Questo film è tratto da un libro con lo stesso titolo di Thomas Keneally. A pagina 3 dell'edizione originale inglese si legge: "Novel. This book is a work of fiction. Names, characters, places and incidents are either products of the author's imagination or are used fictiously. Any resemblance to actual events or locals or persons, living or dead, is entirely coincidential". Sul dorso del libro si legge anche: "Fiction/Judaic".

28. Amon Göth, che nel film di Spielberg comanda il campo di Plaszow, è esistito veramente?

Sì, ma era in realtà molto più vecchio. Spielberg ci presenta un nazista giovane e duro in stile hollywoodiano. Lo mostra al balcone della sua villa, in cima a una collina, mentre spara sui detenuti.

Di fatto, tutta la messa in scena di Spielberg è un imbrogilio, poiché l'abitazione di Göth si trovava ai piedi di una collina e dietro il campo e perciò non disponeva di nessuna vista su quest'ultimo. Su Plaszow la Vrij Historisch Onderzoek ha pubblicato un opuscolo contenente una trentina di fotografie autentiche, che ne danno un'inimagine molto diversa e più realistica.

La moglie di SchindIer vive ancora in Argentina e, intervistata, ha fornito un ritratto di quest'uomo opposto a quello del film A suo avviso, si trattava di un "folle" che non si curava minimamente dei detenuti (se non per il loro denaro) ed è a lei che questi devono tutto, in quanto era lei ad occuparsi dell'approvvigionamento di generi alimentari, mentre SchindIer era sempre assente. A seguito dell'intervista ci si chiede perfino se gli SchindIer erano veramente tedeschi. Al momento dell'occupazione tedesca della

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Cecoslovacchia, essi fuggirono in Polonia. Perché? E quando i tedeschi occuparono la Polonia, SchindIer -- secondo il film di Spielberg -- ricevette una medaglia d'oro dal partito nazista.

29. Si dice che i revisionisti sono antisemiti o neonazisti.

E' solo per diffamarli e intirmidirli. Li si vuole anche stigmatizzare, visto che non è possibile confutarli. In ogni modo, 1 + 1 = 2, anche se a dirlo è un nazista. Il revisionismo non vuole negare o minimizzare i veri misfatti del nazionalsocialismo. Il revisionismo vuole separare la verità storica dalla propaganda di guerra.

30. Perché i punti di vista dei revisionisti non traspaiono mai dai media?

Chiedetelo a loro. Il motivo è senza dubbio che con il revisionismo essi perdono del tutto la faccia. Per decenni, senza la minima critica e senza un briciolo di buon senso, i media hanno disinformato l'opinione pubblica ricorrendo alle atrocità della propaganda di guerra. Inoltre, questo argomento è divenuto un dogma e un tabù che si può infrangere solo con uno straordinario coraggio. Nei prossimi decenni, ci si remperà la testa a forza di chiedersi come un numero così vasto di persone abbia potuto unire tanta stupidità a tanta vigliaccheria.

31. Che cosa succede a coloro che negano l'Olocausto?

Sono posti al bando dalla società.

32. Questa discussione è ancora attuale?

Combattere le menzogne è un dovere morale e civico. Un'informazione scorretta (anche in campo storico) porta a decisioni scorrette.

La versione classica dell'Olocausto è ancora utilizzata quotidianamente nel dibattito politico per togliere di mezzo gli avversari o per conservare dei diritti acquisiti. E' chiaro che colpiti sono soprattutto il popolo palestinese e il popolo tedesco. Ma, più in generale, lo sono tutti coloro che, di orientamento nazionale, respin-

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gono la società multiculturale come un'utopia perturbatrice dell'ambien:e naturale e del biotopo, e che vengono bollati correntemente come affetti da sindrome dell'Olocausto. E' sorprendente che i fautori della società multiculturale tirino fuori costantemente immagini e avvenimenti della seconda guerra mondiale, ma tacciano pudicamente su un fatto attuale come l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra.

33. Quali sono gli autori revisionisti più importanti?

Paul Rassinier, Robert Faurisson, Arthur Butz, Thies Christophersen, Wilhelm Stäglich, Carlo Mattogno, Henri Roques, Udo Walendy, Jürgen Graf, Germar Rudolf, Walter Sanning, Mark Weber, John C. Ball, Emst Zündel, David Irving, Ingrid Weckert, Enrique Aynat, Serge Thion, Carlos Porter.


Olocausto e revisionismo: 33 domande e risposte (http://www.vho.org/aaargh/ital/33domande.html)

Avamposto
18-08-10, 17:02
Se devo risponderti sinceramente penso che il negazionismo o il revisionismo siano sostanzialmente "risposte" avanzate da ambienti o soggetti chiaramente di parte. Non dico che si debba essere necessariamente fascisti per dare credito a certe teorie, al contrario le ritengo "obbiezioni" avanzate da differenti voci politiche - spesso anche contrastanti - che per motivi "di partito" o semplicemente per moda(sappiamo tutti che c'è gente che campa con la scusa di andare contro corrente) alimentano tali congetture.



Innanzitutto occorre sottolineare che il primo che si e' occupato seriamente della questione delle camere a gas e' stato Paul Rassinier (considerato un po' come il capofila del revisionismo storico sull'olocausto).

Rassinier era un ex partigiano socialista francese della SFIO, medaglia al merito della Resistenza e internato a Birkenau. Gia' questo sconfessa in modo netto chi vorrebbe accostare gli studi revisionisti esclusivamente all'area dell'"estrema destra" o a tentazioni "neofasciste/neonaziste" (ti invito a rileggerti cosa dice l'editore Franco Pitzus nell'intervista da me postata questa mattina e apparsa sul Secolo XIX di Genova a proposito di "restaurazioni" di qualunque storiche di qualunque genere).

Inoltre e' bene dire che ad occuparsi degli studi revisionisti sull'olocausto sono da almeno una trentina/quarantina di anni anche i militanti del Partito Comunista Internazionalista che in Francia si raccoglieva attorno alle edizioni della Vielle Tapie (non saprei dirti se esistono ancora e nel caso affermativo quali siano le loro pubblicazioni attuali) e che in Italia ha il suo punto di riferimento nelle edizioni "Graphos" di Genova.

In quanto alla "moda" (a parte che di matti di ogni colore, tendenza, razza e religione e' pieno il mondo) non credo che ad essere storici revisionisti ci siano tutti questi vantaggi. Piu' che un "onore" casomai e' un "onere" e spesso porta anche a problemi non da poco (vedi aggressioni fisiche a Robert Faurisson e ad altri studiosi revisionisti).

Non vedo poi cosa ci sia di cosi' "modaiolo" ad andare controcorrente rischiando anche la pelle.



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Ora mi chiedo: Abbiamo numerosi filmati che ci mostrano le condizioni in cui venivano tenuti i prigionieri,abbiamo foto di montagne umane ammassate con le ruspe,abbiamo centinaia di testimonianze sparse per il mondo(e ne conosco parecchie personalmente),possibile che sia stato tutto inventato di sana pianta?
Possibile che tutti i testimoni siano degli infiltrati aventi lo scopo di diffondere la "balla" della soluzione finale?
A meno che non siano degli attori da premio Oscar,ritengo che le lacrime che accompagnano tali testimonianze siano vere.


Il problema dei filmati e delle testimonianza e' che sono tutte esclusivamente di parte.
Mi hai inizialmente citato Winston Churchill (anche lui parecchio partigiano direi :chefico:) c'era invece Orson Wells che amava ripetere che "chi controlla il passato controlla il presente e determina il futuro".
La propaganda e' un'arte sottilissima. :giagia:



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Ma poi ha senso dire che i morti furono 6 milioni invece che 2?
Ci troviamo di fronte ad una situazione di oggettiva discriminazione sociale ed etnica ai danni di una minoranza e ci tappiamo gli occhi?
Le leggi razziali,le persecuzioni e i ghetti con i morti di fame dentro mi pare facessero parte del quadro sociale che i nazisti intendevano instaurare.
Nei campi si moriva,c'è poco da discutere, e l'obbiettivo di sterminio c'era eccome!


Intanto se fossero state solo due milioni le vittime anziche' sei come pretende la vulgata sterminazionista Israele e le principali associazioni sioniste internazionali avrebbero visto due/terzi dei proventi-rapina estorti alla Germania come riparazioni di guerra volatilizzarsi. Identico discorso si puo' applicare al caso delle banche svizzere (vedi caso Priebke): Israele ha vissuto degli aiuti internazionali provenienti dalle comunita' ebraiche di mezzo mondo, dal sostegno finanziario degli Stati Uniti (a partire in particolare dalla c.detta "guerra dei sei giorni") e soprattutto dai miliardi di marchi estorti ai tedeschi.

Nei campi si lavorava: altrimenti non si comprende come mai ci furono cosi' tanti superstiti. E non dimenticarti che se vi furono, questo nessuno lo nega, leggi razziali, discriminazioni e deportazioni di massa esse avvennero nel quadro di una politica di sfruttamento dell'elemento umano anche a vantaggio dello sforzo bellico tedesco (che senso avrebbe avuto eliminare milioni di individui utilissimi come forza-lavoro?)

Infine non dimenticarti che i tedeschi cercarono sempre di attuare i loro piani di trasferimento verso Est perche' volevano liberarsi dell'elemento ebraico in conformita' alla loro ideologia: altrimenti non si spiegherebbero i loro rapporti con le principali organizzazioni sioniste (che mantenevano loro basi e sedi aperte in tutta la Germania fino almeno al 1942) volti a favorire l'emigrazione ebraica verso la Palestina.



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Il problema principale è che con l'intenzione di denunciare gli attuali crimini di Israele,si passa dalla parte del torto avallando il revisionismo.
Israele utilizza metodi criminali,va bene,ma il problema è di chi non vuole condannare e si limita a fare orecchie da mercante.


Il problema principale e' che Israele utilizza gli stessi identici metodi criminali e genocidi, indiscriminatamente e con il sostegno della comunita' internazionale che si limita esclusivamente a condannare in sede ONU (con risoluzioni che rimangono lettera morta), contro la popolazione civile palestinese.

Ci sono dirigenti sionisti che se potessero eliminerebbero qualunque traccia dell'identita' culturale, nazionale e storica del popolo palestinese. Ed esistono decine di dichiarazioni dei principali leader sionisti che vanno in questa direzione.

La stessa direzione e le stesse tecniche che si vuole addossare storicamente ai tedeschi.

Questa operazione di disinformazione sistematica della storia e di generalizzata violenza che Israele esercita sia nei confronti dei revisionisti sia verso il mondo arabo avviene impunemente da oltre sessant'anni di fronte all'opinione pubblica mondiale che viene silenziata con la "favola" dell'olocausto.

Mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro. :ciaociao:

Nazionalistaeuropeo
18-08-10, 20:20
Visto che è "ridicolo" come mai la feccia sionista e democratica usa una feroce repressione(c'è chi ha preso 12..ripeto DODICI anni di carcere per aver negato l'olocausto!)?
Oltretutto prima di dire "è ridicolo" sarebbe meglio leggere i testi revisionisti..e anche quelli dell'altra parte:inclusi quelli con le testimonianze sul grasso colante per alimentare le fosse ardenti(!!!) e quelli
coi Geyser di sangue.

Freezer
18-08-10, 21:21
Visto che è "ridicolo" come mai la feccia sionista e democratica usa una feroce repressione(c'è chi ha preso 12..ripeto DODICI anni di carcere per aver negato l'olocausto!)?
Oltretutto prima di dire "è ridicolo" sarebbe meglio leggere i testi revisionisti..e anche quelli dell'altra parte:inclusi quelli con le testimonianze sul grasso colante per alimentare le fosse ardenti(!!!) e quelli
coi Geyser di sangue.

Dar ragione ai revisionisti vorrebbe dire per qualcuno ammettere di essere stato un coglione per generazioni :chefico: , la vedo dura per la sacrosanta causa revionistica :giagia: .