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LupoSciolto°
08-02-18, 19:20
Come si pongono i comunisti (m-l) di fronte a questo tema? Maggiore controllo sindacale o necessità di esproprio?

Io ho letto sia il programma del PMLI che quello del PC di Rizzo e non mi sembra si parli di esproprio quanto, piuttosto, di maggiori tutele per chi lavora nelle piccole imprese.

Jerome
21-05-18, 15:37
In Urss la piccola impresa famigliare era consentita

Lèon Kochnitzky
21-05-18, 16:27
Come si pongono i comunisti (m-l) di fronte a questo tema? Maggiore controllo sindacale o necessità di esproprio?

Io ho letto sia il programma del PMLI che quello del PC di Rizzo e non mi sembra si parli di esproprio quanto, piuttosto, di maggiori tutele per chi lavora nelle piccole imprese.

Ma la configurazione non dovrebbe essere socializzata?
Dal mio punto di vista, l'iniziativa privata (come la intendeva DeAmbris) dev'essere tutelata, se ha una funzione sociale e popolare. Se è finalizzata al profitto, che tu sia un magnate di una grande multinazionale o il lattaio sotto casa, è la stessa cosa.

Proletario
23-01-20, 14:17
Come si pongono i comunisti (m-l) di fronte a questo tema? Maggiore controllo sindacale o necessità di esproprio?

Più del modo in cui si pongono, esiste il modo in cui affrontano la situazione nella pratica della costruzione del socialismo da parte di Cina Vietnam Cuba Laos Korea e Nepal.
Il socialismo scientifico non è un dogma, è una scienza, percui il modo di affrontare la questione attuato in alcune epoche può essere diverso da quello adottato attualmente.
Sulla scia dei successi della pianificazione centralizzata si era provato a collettivizzare qualsiasi cosa, ma nel frattempo si era passati dalla produzione, in URSS, di 5.000 merci a quella di 20.000 merci. Pianificare ogni aspetto della produzione delle piccole imprese smetteva così di essere efficente. E' stato necessario qualche tempo per apprendere che i costi della pianificazione superavano i benefici di essa in certi settori.
Attualmente la piccola produzione o l'impresa familiare è non solo tollerata ma anche favorita dalle politiche statali. Trasferire tutta la produzione di una nazione nella grande industria è, al livello comune di sviluppo delle forze produttive nelle nazioni del mondo, impossibile. Dunque la piccola produzione ha una funzione tecnica importante. Permette l'occupazione di persone un po' meno qualificate, di donne, di persone in zone periferiche. Inoltre la possibilità di queste persone di diventare dei medio-grandi produttori fa' si che queste si impegnino nella produzione facendo aumentare il PIL e la produttività media col solo problema che però potrebbero diventare dei borghesi bramosi di potere politico. Quì entra in gioco la capacità della nazione socialista di egemonizzare la borghesia nazionale.
Allo stesso modo la piccola produzione viene egemonizzata dal partito comunista e dal settore socialista.
Infatti se lo stato fornisce ad un piccolo produttore, per esempio un piccolo agricoltore, carburante a buon mercato, elettricità a buon mercato, mezzi agricoli, concimi, semenze etc... piuttosto che ai prezzi di un mercato capitalista, allora il piccolo produttore vedrà le sue condizioni di vita migliorare e supporterà il socialismo. Esattamente quello che succede in Cina Vietnam e Laos, mentre Cuba e Korea subiscono l'embargo ed il discorso è un po' diverso. Basti pensare che i sondaggi danno a Xi Jinping un consenso sopra l'80% e gran parte della popolazione cinese è composta da piccoli produttori, dunque la stragrande maggioranza dei piccoli produttori sostiene il socialismo in quanto migliora le sue condizioni di vita.
Un tempo si pensava che la piccola produzione fosse fucina di capitalismo e nulla più, decenni ulteriori di pratica del socialismo scientifico hanno dimostrato che possono essere utilizzate per il socialismo sia la piccola produzione che il capitalismo da essa generato.
Parafrasando Lenin: fate dei piccoli produttori una delle cause della nazione e la causa dei piccoli produttori sarà la nazione(socialista).

Blake
23-01-20, 16:01
c'è da dire che anche nella piccola impresa il lavoro rimane salariato subordinato e servile.L'ideale sarebbe che lo Stato finanziasse i lavoratori nell'acquisizione di una quota di proprietà dell'azienda stessa(distributismo)di modo che le aziende siano composte da lavoratori proprietari di eguale potere.

Aubrey de Grey
23-01-20, 19:57
Ma la configurazione non dovrebbe essere socializzata?
Dal mio punto di vista, l'iniziativa privata (come la intendeva DeAmbris) dev'essere tutelata, se ha una funzione sociale e popolare. Se è finalizzata al profitto, che tu sia un magnate di una grande multinazionale o il lattaio sotto casa, è la stessa cosa.

Una cosa non esclude l'altra.
Scusate il necroquote.

Lèon Kochnitzky
23-01-20, 20:21
mettetela come volete, ma il lavoro salariato va superato se vi è il socialismo
che sia amazon o il bottegaio. in un sistema socialista, non c'è il tizio con un capitale infinito che investe e assume salariati, ma liberi produttori che secondo un'economia nazionalizzata producono per il bene proprio e di tutti.
di qui non si sfugge.

Lèon Kochnitzky
24-01-20, 02:06
Una cosa non esclude l'altra.
Scusate il necroquote.

Solo nella visione parafascista (che ha malinteso il corporativismo fiumano) si pensa che la proprietà privata che produce profitti possa contestualmente avere una funzione sociale. Ovviamente, un proprietario ci si immagina lavori per guadagnare anche lui, e va bene, ma se la proprietà ha funzione sociale vuol dire che il primo profitto dev'essere generale. In primis, con la compartecipazione dei lavoratori.

Proletario
24-01-20, 10:02
Il lavoro salariato sarà superato. Ma non certo in questa epoca.
Il lavoro salariato sarà superato nel comunismo, tra il capitalismo ed il comunismo c'è la fase chiamata socialismo. E' l'ABC.
Il lavoro salariato non può essere superato in quest'epoca perché le forze produttive non sono abbstanza sviluppate da permettere un mutamento dei rapporti di produzione.

Gian_Maria
24-01-20, 13:31
tra il capitalismo ed il comunismo c'è la fase chiamata socialismo. E' l'ABC.
E' l'ABC dei leninisti però, perché Marx non ha mai chiamato la fase di transizione socialismo, per lui socialismo aveva lo stesso significato di comunismo.


Il lavoro salariato non può essere superato in quest'epoca perché le forze produttive non sono abbstanza sviluppate da permettere un mutamento dei rapporti di produzione.
Invece sono già sufficientemente sviluppate da decenni, manca "solo" la coscienza di classe/socialista.

Proletario
26-01-20, 11:42
E' l'ABC dei leninisti però, perché Marx non ha mai chiamato la fase di transizione socialismo, per lui socialismo aveva lo stesso significato di comunismo.

Marx e Lenin sono morti da decenni.
E' l'ABC di chi la rivoluzione l'ha fatta e tramite essa ha conseguito risultati.
Le elucubrazioni dei gruppuscoli che non riuescono ad ottenere nulla contano davvero poco, tant'è che non vi segue quasi nessuno.
Il criterio della verità per i marxisti è la pratica, non i pareri staccati dal lavoro pratico.

Gian_Maria
26-01-20, 19:55
Marx e Lenin sono morti da decenni.
E' l'ABC di chi la rivoluzione l'ha fatta e tramite essa ha conseguito risultati.
Quali risultati? Il capitalismo di stato liberticida (anche per i lavoratori) e fallimentare?


Le elucubrazioni dei gruppuscoli che non riuescono ad ottenere nulla contano davvero poco, tant'è che non vi segue quasi nessuno.
Beh, non è che i gruppi leninisti e similari siano tanto più grandi.


Il criterio della verità per i marxisti è la pratica, non i pareri staccati dal lavoro pratico.
Anche se la pratica è l’opposto della teoria che si propugna?

Lèon Kochnitzky
27-01-20, 17:07
I marxisti non riescono a capire la differenza fra creare un sistema di liberi produttori e di lavoratori programmati dallo stato (totalitarismo).
Loro pensano (sperano) che un giorno i lavoratori possano prendere le redini del lavoro.. ma quando? E come? con la mediazione dello stato, che è quindi un nuovo padrone?

Gian_Maria
27-01-20, 17:34
I marxisti non riescono a capire la differenza fra creare un sistema di liberi produttori e di lavoratori programmati dallo stato (totalitarismo).
Loro pensano (sperano) che un giorno i lavoratori possano prendere le redini del lavoro.. ma quando? E come? con la mediazione dello stato, che è quindi un nuovo padrone?
Marx parlò chiaramente di "libere associazioni di produttori" in assenza di uno stato (e della proprietà privata, in particolare dei mezzi di produzione). Sono i leninisti e affini che sono fissati con lo stato.

Lèon Kochnitzky
27-01-20, 17:43
Marx parlò chiaramente di "libere associazioni di produttori" in assenza di uno stato (e della proprietà privata, in particolare dei mezzi di produzione). Sono i leninisti e affini che sono fissati con lo stato.

E'la stessa cosa che sostiene Proudhon, unico vero socialista, per me.

Gian_Maria
27-01-20, 20:12
E'la stessa cosa che sostiene Proudhon, unico vero socialista, per me.
Proudhon fu critico nei confronti di alcuni aspetti della società basata sulla proprietà privata (reddito da investimento e lo stato), ma non nei confronti di altri (lavoro salariato e capitale, produzione della merce e denaro).

Lèon Kochnitzky
27-01-20, 23:37
Proudhon fu critico nei confronti di alcuni aspetti della società basata sulla proprietà privata (reddito da investimento e lo stato), ma non nei confronti di altri (lavoro salariato e capitale, produzione della merce e denaro).

sei sicuro? Proudhon era per una società di liberi produttori, quindi liberati dalla schiavitù del lavoro capitalistico.

Gian_Maria
28-01-20, 11:24
sei sicuro? Proudhon era per una società di liberi produttori,
Dipende da cosa s'intende per produttori, imprenditori o lavoratori? Marx per libere associazioni di produttori intendeva libere associazioni di lavoratori.

Blake
28-01-20, 19:07
Proudhon era contrario al marxismo , alla proprietà collettiva che è proprietà di nessuno.Egli sosteneva che i lavoratori devono essere i proprietari di ciò che utilizzano e che devono unirsi in federazioni.

Lèon Kochnitzky
29-01-20, 14:48
ecco, esatto

Proletario
08-02-20, 10:42
Anche se la pratica è l’opposto della teoria che si propugna?

La pratica delle nazioni socialiste non è l'opposto del comunismo, è una società tranistoria che va verso di esso. E necessita i suoi tempi. Anche la traniszione da feudalesimo a capitalismo ha richiesto secoli.

L'opposto alla teoria comunista è il vostro criticare qualunque esperienza di nazione socialista in nome di teorie che non solo non sono mai riuscite a permettere alle masse di prendere il potere, ma nemmeno di far diventare credibili i vostri gruppuscoli alle masse e conquistarvi la fiducia da parte di esse.
Davvero sei convinto che criticando qualsiasi sistema non sia la libertà totale da qualsiasi struttura gerarchica statale o burocratica il popolo dovrebbe seguirvi? Non vi seguo io che sono comunista figuriamoci le masse.
Chiedi ai cinesi cosa ne pensano del loro governo che tra stato, gerarchie,ordine e necessaria burocrazia, li ha portati a vincere una battaglia contro la povertà che durava millenni e fa aumentare ogni anno i loro stipendi e pensioni del 15-20% da un decennio e mezzo. Non ne troverai uno che si lamenta. Vagli a spiegare, però, che non è la libertà pura dei tuoi sogni di adolescente, e che quindi stanno sbagliando tutto :)
Son sicuro raccoglerai un mucchio di consensi tra chi il socialismo lo vive :D

Gian_Maria
10-02-20, 20:26
La pratica delle nazioni socialiste non è l'opposto del comunismo, è una società tranistoria che va verso di esso.
Quante volte tali società transitorie hanno portato al comunismo? Zero.

Blake
11-02-20, 14:18
il marxismo statalista accentratore è da considerarsi superato in quanto fallito.Occorre pensare nuove vie per abbattere il lavoro salariato servile , nuove vie in cui i lavoratori siano soci proprietari dei mezzi di produzione che utilizzano

Boris-smirnov
11-02-20, 14:37
il marxismo statalista accentratore è da considerarsi superato in quanto fallito.Occorre pensare nuove vie per abbattere il lavoro salariato servile , nuove vie in cui i lavoratori siano soci proprietari dei mezzi di produzione che utilizzano

Ma gentili utenti... noncapite che la verità non sta ne nel capitalismo ne nel comunismo e tantomeno in nessun processo di trasformazione intermedio?

Un semplice sunto di esame della situazione italiana dal dopoguerra fino al 1992 (Maastricht)

Stato forte con economia fortemente controllata dal governo (moneta di stato-Banca d Italia statale) ed imprese strategiche come le energetiche, alcune banche, ... ENEL rigorosamente statali.
Addirittura compartecipazioni statali ad imprese private.. la BREDA costruiva i treni... ecc ecc

Eppure a questo polso forte statale si accompagnava una reale libertà imprenditoriale ad esclusione dei monopòli di stato. Quindi, sia princìpi di tipo comunista con confini chiusi e protetti da dazi, ( le aziede di stato erano in perdita perchè impiegate come cuscinetto sociale ed anticiclico per correggere gli andamenti economici nei priodi recessivi) sia princìpi di tipo capitalista..la libertà d impresa, la libertà di possedere, di arricchire, la quale divenne insieme all economia davvero protetta dal governo, un motore economico che si può definire a turbina.. ecco il perchè dei veri buoni risultati dell economia italiana ante Maastricht... una commistione di Pubblico e privato, di pensiero comunista e capitalista.. il tutto condita dalla ultima e migliore forma di governo di tutti i tempi: la Democrazia!

Dimenticavo... ultimo contributo al benessere italiano era una gestione dell economia molto assennata.. lo stato usava i capitali dormienti dei risparmiatori per costruire scuole, ospedali, strade, ed in più li restituiva con un pizzico di interessi.. lo stato però poteva far così perchè produceva esso la moneta... e questo potere è stato derubato dalle elite che si nascondono dietro l UE.

Si.. la democrazia.. quella che ad oggi manca con un UE governata dalle banche ed i popoli esclusi dal governo infatti il parlamento europeo è privo di poteri... il Parlamento europeo, ovvero quel che dovrebbe essere l' olimpo della cultura e della democrazia... deve chiedere alla commissione Europea se vuole qualcosa... deve mendicare...


Allora: Quale è l Ideologia giusta? Nessuna, ovvero tutte, perchè la storia consegna i massimi risultati di benessere economico e sociale di tutti i tempi, a stati parzialmente a gestione comunista, addizionati a libertà di tipo capitalista ed il tutto condito da reali democrazie.. (DEMOS=Popolo) non le elite...

Boris-smirnov
11-02-20, 15:01
In Urss la piccola impresa famigliare era consentita

L ex URSS oggi sta in piedi perchè ha smantellato la parte di comunismo che danneggiava l' economia..

Gian_Maria
11-02-20, 15:44
il marxismo statalista accentratore è da considerarsi superato in quanto fallito.
il cosiddetto marxismo-leninismo è statalista e accentratore, non il marxismo.

Proletario
12-02-20, 10:56
Ma gentili utenti... noncapite che la verità non sta ne nel capitalismo ne nel comunismo e tantomeno in nessun processo di trasformazione intermedio?

Un semplice sunto di esame della situazione italiana dal dopoguerra fino al 1992 (Maastricht)

Stato forte con economia fortemente controllata dal governo (moneta di stato-Banca d Italia statale) ed imprese strategiche come le energetiche, alcune banche, ... ENEL rigorosamente statali.
Addirittura compartecipazioni statali ad imprese private.. la BREDA costruiva i treni... ecc ecc

Eppure a questo polso forte statale si accompagnava una reale libertà imprenditoriale ad esclusione dei monopòli di stato. Quindi, sia princìpi di tipo comunista con confini chiusi e protetti da dazi, ( le aziede di stato erano in perdita perchè impiegate come cuscinetto sociale ed anticiclico per correggere gli andamenti economici nei priodi recessivi) sia princìpi di tipo capitalista..la libertà d impresa, la libertà di possedere, di arricchire, la quale divenne insieme all economia davvero protetta dal governo, un motore economico che si può definire a turbina.. ecco il perchè dei veri buoni risultati dell economia italiana ante Maastricht... una commistione di Pubblico e privato, di pensiero comunista e capitalista.. il tutto condita dalla ultima e migliore forma di governo di tutti i tempi: la Democrazia!

La pratica e l'esperienza hanno dimostrato che il sistema adottato da Cina Vietnam e Laos, il socialismo di mercato è molto più efficente della, pur preferibile a quella attuale, configurazione italiana precedente allo smantellamento del suo settore statale.
La massima crescita dell'economia italiana, il "boom economico" di anni '50-'60 son stati una dozzina d'anni in cui il PIL cresceva del 6-7% medio annuo.
In Cina invece nei quarant'anni dal 1978 al 2018 il PIL è cresciuto ad una media annua del 9%.
Quindi, rispetto all'Italia ed al suo modello, un boom di durata maggiore ed ad un tasso di crescita medio maggiore.
Il tutto con in più una macchina statale nelle mani delle masse invece che nelle mani di una piccola cerchia di persone straricche.
Mi pare giusto che se i ricchi detengono molto potere economico il potere politico debba stare nelle mani delle più larghe masse.

Gian_Maria
12-02-20, 14:30
Il tutto con in più una macchina statale nelle mani delle masse
Ma ci credi veramente?

Lèon Kochnitzky
12-02-20, 17:25
'Eh ma richiede i tempi' necessari. Fra 3000 anni realizzeranno il comunismo. Comunque, diverse esperienze nei secoli hanno dimostrato che si può creare un sistema misto statale-libertario, o almeno iniziare a farlo. La verità, è che tutte le rivoluzioni si trasformano in burocrazia arricchita perché molti uomini sono avidi e cavalcano l'onda dei vincitori. Le vostre supposizioni da socialisti burocratici nascono dalla sfiducia verso certe teorie e finché uno non si fida non le si potranno mai realizzare

Lèon Kochnitzky
12-02-20, 17:30
La pratica e l'esperienza hanno dimostrato che il sistema adottato da Cina Vietnam e Laos, il socialismo di mercato è molto più efficente della, pur preferibile a quella attuale, configurazione italiana precedente allo smantellamento del suo settore statale.
La massima crescita dell'economia italiana, il "boom economico" di anni '50-'60 son stati una dozzina d'anni in cui il PIL cresceva del 6-7% medio annuo.
In Cina invece nei quarant'anni dal 1978 al 2018 il PIL è cresciuto ad una media annua del 9%.
Quindi, rispetto all'Italia ed al suo modello, un boom di durata maggiore ed ad un tasso di crescita medio maggiore.
Il tutto con in più una macchina statale nelle mani delle masse invece che nelle mani di una piccola cerchia di persone straricche.
Mi pare giusto che se i ricchi detengono molto potere economico il potere politico debba stare nelle mani delle più larghe masse.

Ragionate uguale ai capitalisti. Cosa vi differenzia dai liberali, se parlate di numeri, crescita, produttività, PIL, tasse? In cosa sareste socialisti o comunisti?
Occorre rendersi conto che il sistema capitalistico non ha solo creato un'economia di sfruttamento e precarietà, ma sta devastando il pianeta proprio grazie a quei discorsi.
La Cina non mi pare proprio un esempio utile a chi ancora si definisce comunista o socialista (pure Rizzo è scettico), in quanto ha virato verso il liberalcapitalismo da decenni.
E infatti molte delle multinazionali private più attive sono asiatiche.

Proletario
21-02-20, 20:42
Ma ci credi veramente?

Non è che ci credo. Esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Il consenso del governo cinese staziona attorno all'80%, come mai? Forse perché è espressione diretta degli interessi delle masse? Forse perché aumenta salari e pensioni del 15-20% medio da anni? Forse perché ha portato le masse dall'essere formate da contadini poveri ad essere formate da lavoratori con ottima formazione professionale e ben retribuiti?
Questo è esattamente essere emanazione delle masse e governare per esse.
E non sorprende nessuno che facendo gli interessi delle masse ottengano consensi mentre voi cantando le lodi di una società che non siete mai riusciti ne a costruire ne a costruirne l'embrione non siate mai stati storicamente seguiti da nessuno. Siete impegnati in una gara a chi la spara più grossa ed a denigrare chi invece di spararle grosse lavora ed ottiene risultati.
Ai lavoratori piacciono risultati ed efficenza perché migliorano la loro vita, le teorie fondate sul nulla non migliorano in nessun modo la loro vita.


Ragionate uguale ai capitalisti. Cosa vi differenzia dai liberali, se parlate di numeri, crescita, produttività, PIL, tasse? In cosa sareste socialisti o comunisti?
Parliamo di numeri, crescita, produttività, PIL etc.. non perché ragioniamo come i capitalisti, ma perché sono categorie economiche che permangono anche nella fase di transizione dal capitalismo al comunismo, senza le quali è impossibile organizzare una società, ancor di più se una società fondata sulla razionalità ed il pensiero scientifico come quella socialista.
Mentre tu muovi al socialismo questa critica che avrei capito fosse stata mossaci da un ragazzetto delle scuole medie, lo fai utilizzando un PC o uno smartphone, e probabilmente avrai un automobile ed una cucina a gas, tutte cose che se le usi tu e le usano i capitalisti, evidentemente fanno si che tu "ragioni uguale ai capitalisti" :facepalmi: perché non molli i frutti della tecnologia, perchè non smetti di fare i conti tra entrate ed uscite mensili, e vivi libero e privo dei "ragionamenti capitalisti"? Faccio questa analogia solo per farti capire come sia insensata la tua "critica".
In una società socialista la contabilità diviene ancora più importante che in una società capitalista e da una contabilità ed organizzazione fondata sull'impresa si passa ad una contabilità ed organizzazione nazionale per ridurre fino ad eliminare l'anarchia di produzione capitalista permettendo alle forze produttive di svilupparsi maggiormente portando benessere e ricchezza alle masse.



La Cina non mi pare proprio un esempio utile a chi ancora si definisce comunista o socialista (pure Rizzo è scettico), in quanto ha virato verso il liberalcapitalismo da decenni.

Ed infatti Rizzo ha nessuna comprensione dell'economia politica marxista proprio come voi. State entrambi sintonizzati su un "sogno di una notte di mezza estate" con risultati identici: le masse non vi prendono in considerazione.

Gian_Maria
22-02-20, 13:28
Non è che ci credo. Esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Il consenso del governo cinese staziona attorno all'80%,
Chi te lo ha detto, Xi Jinping? :D
Ad ogni modo non è vero che la macchina statale è nelle mani delle masse, come hai affermato tu.

Lèon Kochnitzky
22-02-20, 15:00
Saremo sognatori, ma non vedo differenze fra voi leninisti e i liberisti.

Proletario
28-02-20, 23:41
Chi te lo ha detto, Xi Jinping? :D
Ad ogni modo non è vero che la macchina statale è nelle mani delle masse, come hai affermato tu.


Saremo sognatori, ma non vedo differenze fra voi leninisti e i liberisti.

Vabbè dai, le vostre frasi vuote, come fossero concetti propri e adatti a chi deve fare una rivoluzione, le avete dette.
Ora, mi raccomando, continuate a credere che esista da qualche parte, forse in una dimensione parallela, gente disposta a seguirvi.
Poi se per più di un secolo non succede, il motivo, però, è ovvio: colpa degli stalinisti cattivi :rolleyes:

Gian_Maria
29-02-20, 10:19
Vabbè dai, le vostre frasi vuote, come fossero concetti propri e adatti a chi deve fare una rivoluzione, le avete dette.
Ora, mi raccomando, continuate a credere che esista da qualche parte, forse in una dimensione parallela, gente disposta a seguirvi.
La rivoluzione socialista non si fa con gente che segue, bensì con gente (lavoratori in primis) diventata consapevole e volenterosa di assumersi le proprie responsabilità, prima nel movimento politico, poi nella nuova società realizzata.


Poi se per più di un secolo non succede, il motivo, però, è ovvio: colpa degli stalinisti cattivi :rolleyes:
Se un genuino movimento socialista mondiale tarda ancora a diventare rilevante, è sicuramente colpa anche delle false scorciatoie proposte dai leninisti e affini.

Lèon Kochnitzky
29-02-20, 16:27
Vabbè dai, le vostre frasi vuote, come fossero concetti propri e adatti a chi deve fare una rivoluzione, le avete dette.
Ora, mi raccomando, continuate a credere che esista da qualche parte, forse in una dimensione parallela, gente disposta a seguirvi.
Poi se per più di un secolo non succede, il motivo, però, è ovvio: colpa degli stalinisti cattivi :rolleyes:

...

Blake
07-03-20, 14:23
Io credo che il marxismo debba essere superato , marxismo inteso come proprietà collettiva e quindi statale dei mezzi di produzione.La libertà la si ha quando sono gli stessi lavoratori ad esercitare proprietà privata sui mezzi di produzione.Uno Stato costituito da cooperative di proprietà privata dei lavoratori mi pare sia la vera alternativa a questo capitalismo.Ne servi ne padroni ( imprenditori , Stato ).

Gian_Maria
07-03-20, 20:05
Io credo che il marxismo debba essere superato , marxismo inteso come proprietà collettiva e quindi statale dei mezzi di produzione.
Proprietà statale non è proprietà collettiva, ripassa il marxismo.

Blake
10-03-20, 19:25
Proprietà statale non è proprietà collettiva, ripassa il marxismo.

Nel Manifesto che ho riletto Marx parla di proprietà statale dei mezzi di produzione

Gian_Maria
10-03-20, 20:34
Nel Manifesto che ho riletto Marx parla di proprietà statale dei mezzi di produzione
Sì, ma solo come modo per sviluppare ulteriormente le forze produttive e permettere poi la realizzazione della società socialista/comunista basata sulla proprietà comune. Nelle prefazioni scritte anni dopo viene detto di non dare particolare importante a quella sezione del manifesto (nel frattempo a sviluppare ulteriormente le forze produttive ci aveva pensato la società borghese).