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Avamposto
20-08-10, 00:56
Aristocrazia del dollaro
Come il Council on Foreign Relations condiziona la politica americana

Da 60 anni, il Council on Foreign Relation (CFR) svolge il ruolo di consigliere del Dipartimento di Stato. In ogni conflitto, determina gli obiettivi bellici nell’interesse di suoi membri e al di fuori di ogni controllo democratico. Allo stesso modo partecipa alla redazione di una storia ufficiale ogni qualvolta sia necessario condannare gli errori del passato e rifarsi un immagine. Finanziato da 200 multinazionali, conta di 4200 membri fra i quali vengono scelti la maggioranza dei dirigenti governativi. Làelite del business elabora la politica estera degli Stati Uniti per consenso e a porta chiusa.


Durante la prima guerra mondiale, il presidente Woodrow Wilson nomina il giornalista progressista Walter Lippmann a sottosegretario alla Guerra, e lo incarica di costituire un gruppo segreto di universitari di alto livello, "l’Enquete"(l’Inchiesta), per studiare l’opportunità di estendere il liberismo nel mondo approfittando dell’opportunità fornita dalla Prima Guerra Mondiale [1]. Lippmann lavora in stretta collaborazione con il consigliere speciale del presidente, il colonnello Edward Mandell House. Il rapporto finale " gli obiettivi della guerra e le conseguenti clausole di pace " [2] servirà come base dei famosi Quattordici punti di Wilson. Il concetto del " fare il bene dell’umanità senza di questa". diventa sempre pià un connotato di progresso in opposizione al concetto del "difendere i propri interessi senza preoccuparsi dei grandi principi". In realtà Wilson realizza entrambi in un sol colpo:pensa di espandere la democrazia , perà si riserva il diritto di annettersi il Messico ed Haiti. Nella fase attuale , i neoconservatori invocano questa tradizione: auspicare la democratizzazione del Medio Oriente cominciando a bombare l’Irak e l’Afganistan.

Durante l’armistizio, Wilson si reca in Europa per partecipare personalmente alla conferenza della pace di Versailles. Si fa accompagnare da cinque collaboratori diretti, fra di loro il colonnello House, che porta con se 23 membri dell’"Enquête". La delegazione americana impone il suo metodo di lavoro ai propri soci: à inutile discutere il trattato di pace in se, trattando con ogni singolo stato se prima non si chiarisce un quadro dàinsieme dia un connotato alla pace. Cerca di fare in modo che si condivida la sua personale visione di quella che verrà definita pià tardi la globalizzazione: un mondo aperto al commercio senza dogane nà regole, e una Società delle Nazione che prevenga la guerra. Questo progetto sarà ampliamente emendato dagli europei, in seguito completamente rifiutato dal Congresso del Stati Uniti che disapprova Wilson.

Al margine della Conferenza della Pace, le delegazioni britannica e nordamericana decidono di creare una sorta di Accademia Binazionale che continui e realizzi il lavoro dell"Enquête" allo scopo di aiutare i governi a definire congiuntamente un politica estera ad ampio raggio dàazione. Ci si accorda che tale istituto angloamericano per le Relazioni Internazionali si organizzi in due tronconi autonomi, uno con sede a Londra ed l’altro a New York. Sta di fatto perà che da parte sua, Elihu Root (segretario di Stato che aveva organizzato gli interventi a Cuba, Santo Domingo e Honduras, e malgrado cià aveva ottenuto il Premo Nobel per la pace)aveva già creato un Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations - CFR). Questa associazione riuniva un centinaio di personalità, ma in realtà non aveva mai funzionato. Di conseguenza , "l’Enquête" si fonde con il CFR per formare la sezione nordamericana di tale dispositivo, mentre i britannici creano l’Istituto Reale di Relazioni Internazionali (Royal Institute for International Affairs - RIIA) a Chatham House.

Le regole di funzionamento del CFR e di Chatham House sono quelle classiche delle società di pensiero: si invitano i partecipanti a diffondere all’esterno i risultati degli studi senza mai citare l’identità degli autori degli stessi. Inoltre in questa epoca, i due club sono riservati ai cittadini della nazione ed esclusivamente di sesso maschile. Nonostante le loro comuni origini i contenuti del dibattito assumono toni diversi nel Regno Unito (concentrato sul suo Impero) e negli Stati Uniti(prigionieri dell’isolazionismo). Questa divergenza appariva nei titoli delle loro rispettive pubblicazioni: Foreign Affairs per il CFR, International Affairs per il RIIA.

Nel periodo fra le due guerre, il CFR passa da 300 a 663 personalità a New York, scelte per cooptazione diretta, che rappresentano tutte le tendenze politiche salvo ovviamente quella isolazionista.Il CFR à finanziato generosamente da donazioni private, soprattutto quelle della Fondazione Carnegie, e non dallo Stato Federale per il quale svolge attività di consigliere. Altri club identici vengono creati in otto grandi città nordamericane.

Alla fine degli anni trenta, il consiglio si divide sull’atteggiamento da tenere nei confronti del militarismo giapponese e della Germania nazista. Finalmente il club prende partito: il direttore di allora, Hamilton F. Armstrong, e il segretario, Allen W. Dulles pubblicano un famoso opuscolo, si puà essere neutrali?. Dall’invasione della Polonia, nel 1939, in pratica due anni prima che la Casa Bianca decidesse di entrare in guerra, il CFR inizia a lavorare fortemente sull’obiettivo bellico e il lavoro dei suoi esperti continuerà fino alla fine dell’ostilità. Un centinaio di universitari redigono i War and Peace Studies, in 682 memorie, dirette al Dipartimento di Stato. Le ricerche sono finanziate dalla fondazione Rockfeller con 350 000 dollari e serviranno da base per convocare la Conferenza di Dumbarton Oaks e di San Francisco (creazione dell’ONU).

Alla fine delle ostilità, Allan W. Dulles, che milità durante la Guerra Mondiale nella OSS [3], à eletto presidente del CFR. La prima iniziativa del Consiglio à quella di fare un bilancio della guerra per conto dell’amministrazione Truman. Questa volta perà à troppo. Eminenti storici protestano contro la monopolizzazione delle ricerche storiche da parte di un club di interesse privato vincolato allo Stato Federale. In pratica, il CFR à l’unico che ha accesso agli archivi del governo e puà scrivere una storia ufficiale senza timore che qualcuno possa contraddirlo. Il numero dei membri continua a lievitare, presto raggiunge il migliaio. Gli amministratori del CFR , per coprire tutti i settori della società, decidono di aprire il club a personalità meno facoltose: i dirigenti sindacali dell’AFL-CIO. [4]

Lo stesso Consiglio elabora la dottrina della Guerra Fredda. Foreign Affairs pubblica un articolo anonimo divenuto memorabile: "The Sources of Soviet Conduct" [5]. In realtà si tratta di un’analisi dell’ambasciatore George F. Kennan di ritorno da Mosca. In questo scritto, egli descrive il comunismo come intrinsecamente espansionista, e assicura che non tarderà a rappresentare una minaccia superiore addirittura a quella del III Reich. Una sorta di paranoia si impossessa del Consiglio al punto che molti interpretano questo articolo come l’annuncio di un imminente attacco dei sovietici. Ad ogni modo il presidente Truman incarica Kennan di elaborare il National Security, Act allo scopo di mettere a punto un apparato di Stato segreto(Stato Maggiore Interarma, permanente in tempo di pace, la CIA e il Consiglio Nazionale di Sicurezza).In maniera spontanea gli uomini del CFR arrivano a ricoprire posti di responsabilità in queste istituzioni dello Stato Ferderale, soprattutto , Dean Achenson, Charles Bohen,Averell Harriman, Robert Lovett e Jhon McCloy. In cambio, le suddette istituzioni utilizzano il CFR per prevenire qualsiasi ritorno all’isolazionismo fra le elites e per mobilitare quelle che operano al servizio del Piano Marshall. [6]

In questo quadro, l’amministrazione Truman opera una svolta decisiva - Kammam viene licenziato a beneficio del suo associato Paul H. Nitze [7] e la guerra fredda evolve dal semplice contenimento al confronto indiretto - che si configura come una reazione al primo saggio atomico sovietico, ma in tale frangente si decide tutto al di fuori del CFR.

Durante gli anni ’50, il Consiglio studia la dottrina nucleare. Si creano gruppi di lavoro ad hoc nel 1954 e nel 1955. Le minute delle riunioni sono redatte da un giovane universitario vicino all’apparato militar-industriale, Henry A. Kissinger [8]. Dopo il primo saggio atomico cinese, nel 1964, il CFR realizza un lavoro sulla Cina e predica una politica di apertura che à adottata da Richard Nixon, il quale la annuncia in Foreign Affairs;successivamente, à Kissinger a metterla in pratica , divenuto nel frattempo Segretario di Stato di Nixon. In questo periodo la Fondazione [9] si unisce ai donatori. Si arruolano brillanti universitari come Zbigniew Brzezinsky o Stanley Hoffman. Seguendo sempre la stessa tecnica, il CFR, redatta studi storici alla fine della guerra in Vietnam. Ventidue personalità di altissimo livello pubblicano una storia ufficiale. Come nel 1945, le elites statunitensi decidono per proprio conto quali delitti devono essere riconosciuti e assolti e quelli che possono essere occultati e pertanto cadere nel dimenticatoio. Si smentisce Nixon e si finge di trarre lezioni dal passato per poter girare pagina e aspirare una volta ancora ad essere accreditati quali esponenti del fronte della buona volontà.

David Rockfeller, del Chase Manhattan Bank (riconvertito nel JP Morgan Chase) assume la presidenza del CFR nel 1970. Apre timidamente il club alle donne e recluta giovani. Crea l’incarico di direttore esecutivo che affida al Segretario di Stato di Carter Cyrus Vance, e inoltre un Consiglio Consultivo Internazionale (la Francia à rappresentata da Michel Rocard e il Canadà da Brian Muroney). Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il CFR stabilisce la nuova linea politica e pubblica in Foreign Relations un articolo di Samuel Hauntington: "lo scontro di civiltà" [10].


Sessione di lavoro nel Concilio di Foreign Relations. Al momento attuale il Consiglio degli Affari esteri à presieduto da Richard N. Haass, un ex consigliere diplomatico del presidente Bush padre riconvertitosi in aggiunto di Colin Powell nell’amministrazione Bush figlio. E’ considerato uno dei mentori di Condoleezza Rice. Il presidente à Peter G. Peterson, un banchiere vicino ai Bush. Pià di 200 multinazionali finanziano il club con pià di sette milioni di dollari all’anno. Conta di 4 200 membri e impiega 50 ricercatori. Durante gli ultimi 60 anni, il CFR ha elaborato le strategie ad ampio raggio dàazione del Dipartimento di Stato favorendo una coesione all’interno dell’elites Statunitensi(esclusi gli isolazionisti), le quali operano al di fuori di ogni controllo democratico. Ha stabilito gli obiettivi di guerra di tutti i conflitti nei quali gli Stati Uniti si sono immischiati in funzione degli interessi dei suoi membri. In questo sistema , la guerra non à " la continuazione della politica con altri mezzi, secondo la formula di Clauswewitz, ma la continuazione del libero mercato. Parallelamente, la definizione delle strategie di guerra compete a la Rand Corporationa quale consigliera del Dipartimento della Difesa. Il Consiglio sulle Relazioni Estere ha elaborato una storia nazionale condivisa che accredita il mito dell’interventismo disinteressato e nega le sofferenze inflitte da Washington al resto del mondo. Per ultimo, il CFR ha contribuito ad esportare il modello politico statunitense cooptando dirigenti stranieri.



Traduzione per Comedonchisciote.org a cura di Franco Cilli.


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NOTE -



[1] Algunos aàos màs tarde, Walter Lippmann se convertirà en uno de los teàricos del liberalismo en oposiciàn a la planificaciàn iniciada por Franklin Roosevelt durante el New Deal. Cf. "Friedrich von Hayek, el padre del neoliberalismo", por Denis Bonneau, Réseau Voltaire, 30 de enero de 2005

[2] The War Aims and Peace Terms its Suggests.

[3] La OSS da lugar a la CIA, cuyo director serà Dulles.

[4] Ver la investigaciàn de Paul Labarique "AFL-CIO o AFL-CIA?" y "1962-1979: La AFL-CIO y la contrainsurgencia sindical", Réseau Voltaire del 19 de enero de 2005 . Entre los responsables de la AFL-CIO que entran al CFR, seàalemos a David Dubinski, Robert J. Watt, Lane Kirkland, Thomas R. Donahue y Glenn Watts

[5] "The Sources of Soviet Conduct" por Mr. X, Foreign Affairs, julio de 1947

[6] The CIA and the Marshall Plan par Sallie Pisani, University Press of Kansas, 1991.

[7] Paul Nitze estaba casado con Phyllis Pratt, una heredera de la Standard Oil. En esa casa de la familia de los Pratt, amablemente ofrecida, se instala el CFR a partir de 1944.

[8] "Le retour d’Henry Kissinger", por Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 28 de noviembre de 2002.

[9] "La Fondation Ford, paravent philanthropique de la CIA" (La Fundaciàn Ford, fachada filantràpica de la CIA) y "Pourquoi la Fondation Ford subventionne la contestation" (Por quà la Fundaciàn Ford subvenciona la oposiciàn), Réseau Voltaire, 31 de enero de 2005.

[10] "La guerra de civilizaciones", por Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 7 de diciembre de 2004.




Come il Council on Foreign Relations condiziona la politica americana [Voltaire] (http://www.voltairenet.org/article160892.html)

Avamposto
20-08-10, 00:58
The Council on Foreign Relations (CFR) and The New World Order -

- By William Blase



For those who may be confused by the controversies surrounding the "New World Order", a One-World-Government, and American concern over giving the UN more power; those unaware of the issues involved; and those wishing more background, I offer the following.

Originally presented for an Honors Class, "Dilemmas of War and Peace," at New Mexico State University, the paper was ridiculed and characterized by Dr. Yosef Lapid, (an acknowledged and locally quoted "expert" on Terrorism and Middle Eastern affairs) as "paranoid... possibly a symptom of mental illness." You may judge for yourself.

Citing source data is the "scientific method," but does not seem to apply to "Conspiracy Theories." A thousand sources may be quoted, yet will not convince the "skeptics," the "realists." It seems to me the "symptoms of mental illness" are on their side, if they refuse to look at evidence ("There are none so blind as those who WILL not see"); or perhaps something more sinister is at work, such as a knowledge of the truth, that does not want YOU to know.

To be paranoid means to believe in delusions of danger and persecution. If the danger is real, and the evidence credible, then it cannot be delusional. To ignore the evidence, and hope that it CANNOT be true, is more an evidence of mental illness.

The issue involves much more than a difference of philosophy, or political viewpoint. Growing up in the midst of the "Cold War," our generation were taught that those who attempted to abolish our national sovereignty and overthrow our Constitutional government were committing acts of treason. Please judge for yourself if the group discussed is guilty of such.

If one group is effectively in control of national governments and multinational corporations; promotes world government through control of media, foundation grants, and education; and controls and guides the issues of the day; then they control most options available. The Council on Foreign Relations (CFR), and the financial powers behind it, have done all these things, and promote the "New World Order", as they have for over seventy years.

The CFR is the promotional arm of the Ruling Elite in the United States of America. Most influential politicians, academics and media personalities are members, and it uses its influence to infiltrate the New World Order into American life. Its' "experts" write scholarly pieces to be used in decision making, the academics expound on the wisdom of a united world, and the media members disseminate the message.

To understand how the most influential people in America came to be members of an organization working purposefully for the overthrow of the Constitution and American sovereignty, we have to go back at least to the early 1900's, though the story begins much earlier (depending on your viewpoint and beliefs).

That a ruling power elite does indeed control the U.S. government behind the scenes has been attested to by many americans in a position to know. Felix Frankfurter, Justice of the Supreme Court (1939-1962), said: "The real rulers in Washington are invisible and exercise power from behind the scenes." In a letter to an associate dated November 21, 1933, President Franklin Roosevelt wrote, "The real truth of the matter is, as you and I know, that a financial element in the large centers has owned the government ever since the days of Andrew Jackson."

February 23, 1954, Senator William Jenner warned in a speech: "Outwardly we have a Constitutional government. We have operating within our government and political system, another body representing another form of government, a bureaucratic elite which believes our Constitution is outmoded."

Baron M.A. Rothschild wrote, "Give me control over a nation's currency and I care not who makes its laws."

All that is needed to effectively control a government is to have control over the nation's money: a central bank with a monopoly over the supply of money and credit. This had been done in Western Europe, with the creation of privately owned central banks such as the Bank of England.

Georgetown professor Dr. Carroll Quigley (Bill Clinton's mentor while at Georgetown) wrote about the goals of the investment bankers who control central banks: "... nothing less than to create a world system of financial control in private hands able to dominate the political system of each country and the economy of the world as a whole... controlled in a feudalist fashion by the central banks of the world acting in concert, by secret agreements arrived at in frequent private meetings and conferences."

The Bank of the United States (1816-36), an early attempt at an American central bank, was abolished by President Andrew Jackson, who believed that it threatened the nation. He wrote: "The bold effort the present bank had made to control the government, the distress it had wantonly produced...are but premonitions of the fate that awaits the American people should they be deluded into a perpetuation of this institution or the establishment of another like it."

Thomas Jefferson wrote: "The Central Bank is an institution of the most deadly hostility existing against the principles and form of our Constitution...if the American people allow private banks to control the issuance of their currency, first by inflation and then by deflation, the banks and corporations that will grow up around them will deprive the people of all their property until their children will wake up homeless on the continent their fathers conquered."

Does that not describe the situation in America today?

The U.S. managed to do without a central bank until early in this century, when, according to Congressman Charles Lindbergh, Sr., "The Money Trust caused the 1907 panic, and thereby forced Congress to create a National Monetary Commission." Headed by Senator Nelson Aldrich, father-in-law of John D. Rockefeller, Jr., the Commission recommended creation of a central bank.

Though unconstitutional, as only "The Congress shall have Power...To coin Money, regulate the Value thereof..." (Article I, Section 8, U.S. Constitution) the Federal Reserve Act was passed in December 1913; ostensibly to stabilize the economy and prevent further panics, but as Lindberg warned Congress: "This act establishes the most gigantic trust on earth...the invisible government by the money power, proven to exist by the Money Trust investigation, will be legalized." The Great Depression and numerous recessions later, it is obvious the Federal Reserve produces inflation and federal debt whenever it desires, but not stability.

Congressman Louis McFadden, House Committee on Banking and Currency Chairman (1920-31), stated: "When the Federal Reserve Act was passed, the people of these United States did not perceive that a world banking system was being set up here. A super-state controlled by international bankers and industrialists...acting together to enslave the world...Every effort has been made by the Fed to conceal its powers but the truth is--the Fed has usurped the government."

Although called "Federal," the Federal Reserve system is privately owned by member banks, makes its own policies, and is not subject to oversight by Congress or the President. As the overseer and supplier of reserves, the Fed gave banks access to public funds, which enhanced their lending capacity.

Peter Kershaw, in "Economic Solutions" lists the ten major shareholders of the Federal Reserve Bank System as: Rothschild: London and Berlin; Lazard Bros: Paris; Israel Seiff: Italy; Kuhn- Loeb Company: Germany; Warburg: Hamburg and Amsterdam; Lehman Bros: New York; Goldman and Sachs: New York; Rockefeller: New York. (That most, if not all of these families just happen to be Jewish, you may judge the significance of yourself). The balance of stock is owned by major commercial member banks.

According to Devvy Kidd, "Why A Bankrupt America?" The Federal Reserve pays the Bureau of Engraving & Printing approximately $23 for each 1,000 notes printed. 10,000 $100 notes (one million dollars) would thus cost the Federal Reserve $230. They then secure a pledge of collateral equal to the face value from the U.S. government. The collateral is our land, labor, and assets... collected by their agents, the IRS. By authorizing the Fed to regulate and create money (and thus inflation), Congress gave private banks power to create profits at will.

As Lindberg put it: "The new law will create inflation whenever the trusts want inflation...they can unload the stocks on the people at high prices during the excitement and then bring on a panic and buy them back at low prices...the day of reckoning is only a few years removed." That day came in 1929, with the Stock Market crash and Great Depression.

One of the most important powers given to the Fed was the right to buy and sell government securities, and provide loans to member banks so they might also purchase them. This provided another built-in mechanism for profit to the banks, if government debt was increased. All that was needed was a method to pay off the debt. This was accomplished through the passage of the income tax in 1913.

A national income tax was declared unconstitutional in 1895 by the Supreme Court, so a constitutional amendment was proposed in Congress by none other than ...Senator Nelson Aldrich. As presented to the American people it seemed reasonable enough: income tax on only one percent of income under $20,000, with the assurance that it would never increase.

Since it was graduated, the tax would "soak the rich", ...but the rich had other plans, already devising a method of protecting wealth. As described by Gary Allen in his 1976 book "The Rockefeller File," "By the time the (16th) Amendment had been approved by the states, the Rockefeller Foundation was in full operation...about the same time that Judge Kenesaw Landis was ordering the breakup of the Standard Oil monopoly...John D...not only avoided taxes by creating four great tax-exempt foundations; he used them as repositories for his 'divested' interests...made his assets non-taxable so that they might be passed down through generations without...estate and gift taxes...Each year the Rockefellers can dump up to half their incomes into their pet foundations and deduct the "donations" from their income tax."

Exchanging ownership for control of wealth, foundations are also a handy means for promoting interests that benefit the wealthy. Millions of foundation dollars have been "donated" to causes such as promoting the use of drugs, while degrading preventive medicine. Since many drugs are made from coal tar derivatives, both oil companies and drug manufacturing concerns (many Rockefeller owned or controlled) are the main beneficiaries.

With the means to loan enormous sums to the government (the Federal Reserve), a method to repay the debt (income tax), and an escape from taxation for the wealthy, (foundations), all that remained was an excuse to borrow money. By some happy "coincidence," in 1914 World War I began, and after American participation national debt rose from $1 billion to $25 billion.

Woodrow Wilson was elected President in 1913, beating incumbent William Howard Taft, who had vowed to veto legislation establishing a central bank. To divide the Republican vote and elect the relatively unknown Wilson, J.P. Morgan and Co. poured money into the candidacy of Teddy Roosevelt and his Progressive Party.

According to an eyewitness, Wilson was brought to Democratic Party headquarters in 1912 by Bernard Baruch, a wealthy banker. He received an "indoctrination course" from those he met, and in return agreed, if elected: to support the projected Federal Reserve and the income tax, and "listen" to advice in case of war in Europe and on the composition of his cabinet.

Wilson's top advisor during his two terms was a man named Colonel Edward M. House. House's biographer, Charles Seymour, called him the "unseen guardian angel" of the Federal Reserve Act, helping to guide it through Congress. Another biographer wrote that House believed: "...the Constitution, product of eighteenth-century minds...was thoroughly outdated; that the country would be better off if the Constitution could be scrapped and rewritten..." House wrote a book entitled "Philip Dru: Administrator," published anonymously in 1912. The hero, Philip Dru, rules America and introduces radical changes, such as a graduated income tax, a central bank, and a "league of nations."

World War I produced both a large national debt, and huge profits for those who had backed Wilson. Baruch was appointed head of the War Industries Board, where he exercised dictatorial power over the national economy. He and the Rockefellers were reported to have earned over $200 million during the war. Wilson backer Cleveland Dodge sold munitions to the allies, while J.P. Morgan loaned them hundreds of millions, with the protection of U.S. entry into the war.

While profit was certainly a motive, the war was also useful to justify the notion of world government. William Hoar reveals in "Architects of Conspiracy" that during the 1950s, government investigators examining the records of the Carnegie Endowment for International Peace, a long- time promoter of globalism, found that several years before the outbreak of World War I, the Carnegie trustees were planning to involve the U.S. in a general war, to set the stage for world government.

The main obstacle was that Americans did not want any involvement in European wars. Some kind of incident, such as the explosion of the battleship Main, which provoked the Spanish - American war, would have to be provided as provocation. This occurred when the Lusitania, carrying 128 Americans on board, was sunk by a German submarine, and anti-German sentiment was aroused. When war was declared, U.S. propaganda portrayed all Germans as Huns and fanged serpents, and all Americans opposing the war as traitors.

What was not revealed at the time, however, was that the Lusitania was transporting war munitions to England, making it a legitimate target for the Germans. Even so, they had taken out large ads in the New York papers, asking that Americans not take passage on the ship.

The evidence seems to point to a deliberate plan to have the ship sunk by the Germans. Colin Simpson, author of "The Lusitania," wrote that Winston Churchill, head of the British Admiralty during the war, had ordered a report to predict the political impact if a passenger ship carrying Americans was sunk. German naval codes had been broken by the British, who knew approximately where all U-boats near the British Isles were located.

According to Simpson, Commander Joseph Kenworthy, of British Naval Intelligence, stated: "The Lusitania was deliberately sent at considerably reduced speed into an area where a U-boat was known to be waiting...escorts withdrawn." Thus, even though Wilson had been reelected in 1916 with the slogan "He kept us out of war," America soon found itself fighting a European war. Actually, Colonel House had already negotiated a secret agreement with England, committing the U.S. to the conflict. It seems the American public had little say in the matter.

With the end of the war and the Versailles Treaty, which required severe war reparations from Germany, the way was paved for a leader in Germany such as Hitler. Wilson brought to the Paris Peace Conference his famous "fourteen points," with point fourteen being a proposal for a "general association of nations," which was to be the first step towards the goal of One World Government-the League of Nations.

Wilson's official biographer, Ray Stannard Baker, revealed that the League was not Wilson's idea. "...not a single idea--in the Covenant of the League was original with the President." Colonel House was the author of the Covenant, and Wilson had merely rewritten it to conform to his own phraseology.

The League of Nations was established, but it, and the plan for world government eventually failed because the U.S. Senate would not ratify the Versailles Treaty.

Pat Robertson, in "The New World Order," states that Colonel House, along with other internationalists, realized that America would not join any scheme for world government without a change in public opinion.

After a series of meetings, it was decided that an "Institute of International Affairs", with two branches, in the United States and England, would be formed.

The British branch became known as the Royal Institute of International Affairs, with leadership provided by members of the Round Table. Begun in the late 1800's by Cecil Rhodes, the Round Table aimed to federate the English speaking peoples of the world, and bring it under their rule.

The Council on Foreign Relations was incorporated as the American branch in New York on July 29, 1921. Founding members included Colonel House, and "...such potentates of international banking as J.P. Morgan, John D. Rockefeller, Paul Warburg, Otto Kahn, and Jacob Schiff...the same clique which had engineered the establishment of the Federal Reserve System," according to Gary Allen in the October 1972 issue of "AMERICAN OPINION."

The founding president of the CFR was John W. Davis, J.P. Morgan's personal attorney, while the vice-president was Paul Cravath, also representing the Morgan interests. Professor Carroll Quigley characterized the CFR as "...a front group for J.P. Morgan and Company in association with the very small American Round Table Group." Over time Morgan influence was lost to the Rockefellers, who found that one world government fit their philosophy of business well. As John D. Rockefeller, Sr. had said: "Competition is a sin," and global monopoly fit their needs as they grew internationally.

Antony Sutton, a research fellow for the Hoover Institution for War, Revolution, and Peace at Stanford University, wrote of this philosophy: "While monopoly control of industries was once the objective of J.P. Morgan and J.D. Rockefeller, by the late nineteenth century the inner sanctums of Wall Street understood the most efficient way to gain an unchallenged monopoly was to 'go political' and make society go to work for the monopolists-- under the name of the public good and the public interest."

Frederick C. Howe revealed the strategy of using government in a 1906 book, "Confessions of a Monopolist": "These are the rules of big business...Get a monopoly; let society work for you; and remember that the best of all business is politics..."

As corporations went international, national monopolies could no longer protect their interests. What was needed was a one world system of government controlled from behind the scenes. This had been the plan since the time of Colonel House, and to implement it, it was necessary to weaken the U.S. politically and economically.

During the 1920's, America enjoyed a decade of prosperity, fueled by the easy availability of credit. Between 1923 and 1929 the Federal Reserve expanded the money supply by sixty-two percent. When the stock market crashed, many small investors were ruined, but not "insiders." In March of 1929 Paul Warburg issued a tip the Crash was coming, and the largest investors got out of the market, according to Allen and Abraham in "None Dare Call it Conspiracy."

With their fortunes intact, they were able to buy companies for a fraction of their worth. Shares that had sold for a dollar might now cost a nickel, and the buying power, and wealth, of the rich increased enormously.

Louis McFadden, Chairman of the House Banking Committee declared: "It was not accidental. It was a carefully contrived occurrence...The international bankers sought to bring about a condition of despair here so that they might emerge as rulers of us all."

Curtis Dall, son-in-law of FDR and a syndicate manager for Lehman Brothers, an investment firm, was on the N.Y. Stock Exchange floor the day of the crash. In "FDR: My Exploited Father-In-Law," he states: "...it was the calculated 'shearing' of the public by the World-Money powers triggered by the planned sudden shortage of call money in the New York Market."

The Crash paved the way for the man Wall Street had groomed for the presidency, FDR. Portrayed as a "man of the little people", the reality was that Roosevelt's family had been involved in New York banking since the eighteenth century.

Frederic Delano, FDR's uncle, served on the original Federal Reserve Board. FDR attended Groton and Harvard, and in the 1920's worked on Wall Street, sitting on the board of directors of eleven different corporations.

Dall wrote of his father-in-law: "...Most of his thoughts, his political 'ammunition,'...were carefully manufactured for him in advance by the CFR-One World Money group. Brilliantly... he exploded that prepared 'ammunition' in the middle of an unsuspecting target, the American people--and thus paid off and retained his internationalist political support."

Taking America off the gold standard in 1934, FDR opened the way to unrestrained money supply expansion, decades of inflation--and credit revenues for banks. Raising gold prices from $20 an ounce to $35, FDR and Treasury Secretary Henry Morgenthau, Jr. (son of a founding CFR member), gave international bankers huge profits.

FDR's most remembered program, the New Deal, could only be financed through heavy borrowing. In effect, those who had caused the Depression loaned America the money to recover from it. Then, through the National Recovery Administration, proposed by Bernard Baruch in 1930, they were put in charge of regulating the economy. FDR appointed Baruch disciple Hugh Johnson to run the NRA, assisted by CFR member Gerard Swope. With broad powers to regulate wages, prices, and working conditions, it was, as Herbert Hoover wrote in his memoirs: "...pure fascism;...merely a remaking of Mussolini's 'corporate state'..." The Supreme Court eventually ruled the NRA unconstitutional.

During the FDR years, the Council on Foreign Relations captured the political life of the U.S. Besides Treasury Secretary Morgenthau, other CFR members included Secretary of State Edward Stettinus, War Secretary Henry Stimson, and Assistant Secretary of State Sumner Welles.

Since 1934 almost every United States Secretary of State has been a CFR member; and ALL Secretaries of War or Defense, from Henry L. Stimson through Richard Cheney.

The CIA has been under CFR control almost continuously since its creation, starting with Allen Dulles, founding member of the CFR and brother of Secretary of State under President Eisenhower, John Foster Dulles. Allen Dulles had been at the Paris Peace Conference, joined the CFR in 1926, and later became its president.

John Foster Dulles had been one of Woodrow Wilson's young proteges at the Paris Peace Conference. A founding member of the CFR...he was an in-law of the Rockefellers, Chairman of the Board of the Rockefeller Foundation, and Board Chairman of the Carnegie Endowment for International Peace.

In 1940 FDR defeated internationalist Wendell Willkie, who wrote a book entitled "One World," and later became a CFR member. Congressman Usher Burdick protested at the time on the floor of the House that Willkie was being financed by J.P. Morgan and the New York utility bankers. Polls showed few Republicans favored him, yet the media portrayed him as THE Republican candidate.

Since that time nearly ALL presidential candidates have been CFR members. President Truman, who was not a member, was advised by a group of "wise men," all six of whom were CFR members, according to Gary Allen. In 1952 and 1956, CFR Adlai Stevenson challenged CFR Eisenhower.

In 1960, CFR Kennedy (who was probably killed because he had the courage NOT to go along with all their plans) CFR Nixon. In 1964 the GOP stunned the Establishment by nominating its candidate over Nelson Rockefeller.

Rockefeller and the CFR wing proceeded to picture Barry Goldwater as a dangerous radical. In 1968 CFR Nixon ran against CFR Humphrey. The 1972 "contest" featured CFR Nixon vs. CFR McGovern.

CFR candidates for president include George McGovern, Walter Mondale, Edmund Muskie, John Anderson, and Lloyd Bentsen. In 1976 we had Jimmy Carter, who is a member of the Trilateral Commission, created by David Rockefeller and CFR member Zbigniew Brzezinski with the goal of economic linkage between Japan, Europe, and the United States, and: "...managing the world economy...a smooth and peaceful evolution of the global system." We have also had (though his name strangely disappears from the membership list in 1979) CFR director (1977-79) George Bush, and last but not least, CFR member Bill Clinton.

They have all promoted the "New World Order," controlled by the United Nations. The problem is that "...the present United Nations organization is actually the creation of the CFR and is housed on land in Manhattan donated to it by the family of current CFR chairman David Rockefeller," as Pat Robertson describes it.

The original concept for the UN was the outcome of the Informal Agenda Group, formed in 1943 by Secretary of State Cordell Hull. All except Hull were CFR members, and Isaiah Bowman, a founding member of the CFR, originated the idea.

The American delegation to the San Francisco meeting that drafted the charter of the United Nations in 1949 included CFR members Nelson Rockefeller, John Foster Dulles, John McCloy, and CFR members who were communist agents--Harry Dexter White, Owen Lattimore, and the Secretary-General of the conference, Alger Hiss. In all, the Council sent forty-seven of its members in the United States delegation, effectively controlling the outcome.

Since that time the CFR and its friends in the mass media (largely controlled by CFR members such as Katherine Graham of the "Washington Post" and Henry Luce of" Time, Life"), foundations, and political groups have lobbied consistently to grant the United Nations more authority and power. Bush and the Gulf War were but one of the latest calls for a "New World Order."

Admiral Chester Ward, a member of the CFR for over a decade, became one of its harshest critics, revealing its inner workings in a 1975 book, "Kissinger ON THE COUCH." In it he states "The most powerful cliques in these elitist groups have one objective in common: they want to bring about the surrender of the sovereignty and national independence of the United States."

Most members are one-world-government ideologists whose long- term goals were officially summed up in September 1961 State Department Document 7277, adopted by the Nixon Administration: "...elimination of all armed forces and armaments except those needed to maintain internal order within states and to furnish the United Nations with peace forces...by the time it (UN global government) would be so strong no nation could challenge it."

Within the CFR there exists a "much smaller group but more powerful...made up of Wall Street international bankers and their key agents. Primarily, they want the world banking monopoly from whatever power ends up in control of the global government ...This CFR faction is headed by the Rockefeller brothers," according to Ward.

What must be remembered is that this is not some lunatic- fringe group...these are members of one of the most powerful private organizations in the world: the people who determine and control American economic, social, political, and military policy. Members' influence and control extends to "leaders in academia, public service, business, and the media," according to the CFR 1993 "Annual Report."

Their founding they describe as: "American Participants in the Paris Peace Conference decided that it was time for more private Americans to become familiar with the increasing responsibilities and obligations of the United States...there was a need for an organization able to provide for the continuous study of U.S. foreign police for the BENEFIT OF ITS MEMBERS (emphasis mine) and a wider audience of interested Americans."

They sponsor hundreds of programs, where members "exchange views with American and foreign officials and policy experts... discuss foreign policy issues...consider international issues of concern to the business community" (Corporate business), and "...affiliated groups of community leaders throughout the United states...meet with decision makers."

The CFR states that it is "host to many views, advocate of none," and it "has no affiliation with the U.S. government." No, no affiliation at all, if you don't count: "A Council member was elected president of the United States...Dozens of other Council colleagues were called to serve in cabinet and sub-cabinet positions," as they describe it in "Foreign Affairs," along with many members of Congress, the Supreme Court, the Joint Chiefs, the Federal Reserve, and many other Federal bureaucrats.

They are not AFFILIATED with government, they ARE the government, in effect.

One re-occurring view was stated in the 50th anniversary issue of "Foreign Affairs," the official publication of the CFR. In an article by Kingman Brewster, Jr. entitled "Reflections on Our National Purpose." Our purpose should be, according to him, to do away with our nationality, to "take some risks in order to invite others to pool their sovereignty with ours..."

These "risks" include disarming to the point where we would be helpless against the "peace-keeping" forces of a global UN government. We should happily surrender our sovereignty to the world government in the interests of the "world community."

Today we have the spectacle of Spc. 4 Michael New, a U.S. soldier in Germany who refuses to wear the uniform of the UN, facing an "administrative discharge." He states rightly that he swore an oath to defend the U.S. Constitution, not the United Nations. Many other Americans have taken that same oath, such as myself, and believe it is our sworn duty still to defend the Constitution, since an oath sworn before God must be fulfilled. (Why else do we swear to tell the truth in our courts, or when taking public office?) Is it a crime these days to actually BELIEVE in God and the oath that was taken?

Meanwhile, others who attempt to destroy the Constitution and our sovereignty are given honors and position...At least they are not hypocrites...only supremely arrogant.

"In short, the 'house of world order' will have to be built from the bottom up rather than from the top down...An end run around national sovereignty, eroding it piece by piece, will accomplish much more than the old fashioned assault..." in the opinion of Richard N. Gardner, former deputy assistant Secretary of State in "Foreign Affairs," April 1974.

James Warburg, son of CFR founder Paul Warburg, and a member of FDR's "brain trust," testified before the Senate Foreign Relations Committee on February 17, 1950, "We shall have world government whether or not you like it--by conquest or consent."

Is this an AMERICAN speaking, or a dangerous lunatic? Who is this "We" who threatens to CONQUER us?

They are a group that actually has the power to do it, and is doing it every day, bit by bit.

CFR Members in the mass media, education, and entertainment push their propaganda of "humanism" and world brotherhood. We should all live in peace under a world government, and forget about such selfish things as nationalities and patriotism. We can solve our own problems. We don't need God, or morals, or values: it's all relative, anyway, right?...Because if we actually had some moral character and values, we might be able to discern that these people are actually EVIL.

The Bible says that the LOVE of money is the root of all evil (1 Tim. 6:10). These people are evil because they love money and power, and greed drives them to do anything to achieve their goals. They have lost all morality and conscience, and believe such concepts, as well as our Constitution, "outdated".

THAT is insanity--to have more wealth than can be spent, and still it is never enough. They have to control governments, start wars, conspire to rule the world; least the "common people" wake up to how they have gained their wealth, take it away from them, and demand that they pay the price for their crimes.

That is why they constantly pit us one against the other, with "Diversity," Affirmative Action, and other programs,...black against white, men against women, rural against urban, ranchers against environmentalists, and on and on...least we look in their direction.

We The People are held to a much higher standard. If we threaten the President or a public official, we are charged with a crime...yet the One-World-Gang can threaten the Constitution and the liberties of We The People, the sovereign rulers of this nation, and nothing is said or done.

Perhaps they do not fear what Man can do to them... they believe they have arranged everything, and their power and wealth will prevail in this world. However, those among them who have sworn an oath before God to uphold and defend the Constitution: the President, members of Congress, and the military; may find one day that they do indeed have something to fear.

List of CFR Members

Colonel House, the fallen angel, still has relatives controlling the CFR. Karen Elliot House is Chairman of the Membership Committee, and a member of the Nominating Committee, along with Jeane Kirkpatrick. David Rockefeller is now "Honorary Chairman of the Board", after serving as Chairman 1970-1985; and "Director Emeritus," after serving as a Director 1949-1985. Peter G. Peterson is Chairman, Admiral B. R. Inman is Vice Chairman, while Thomas Foley and Jeane Kirkpatrick are Directors serving on the Executive Committee.

These "private citizens" have access to government officials and policy makers as often as they wish, yet the results of their meetings can only be given to other government officials, corporate officers, or law partners. Participants are forbidden to transmit an attributed statement to any public medium, such as newspapers or TV, where there is "risk that it will promptly be widely circulated or published," as the "Annual Report" puts it.

Should not OUR public officials be forbidden to meet in secret with private groups? Public officials should only be allowed to discuss public business and policy in a public forum. The Public...remember US?

There is much more to say about this group and their plans for America. Gary Allen, in "The Rockefeller File," states that they are behind the many regional government plans, which would abolish city, county, and state lines, leaving us at the mercy of federal bureaucrats; and behind the push for "land use" controls. They want "federal control of everything. Since they intend to control the federal government..."

There are also the many allegations of involvement in gun running, drug smuggling, prostitution and sex slaves; and the many mysterious assassinations and "suicides" of witnesses and others who get too close to the truth...but that is another story.




References -


Bo Adelmann, 1986. "The Federal Reserve System." The New American, October 17.
Gary Allen, 1976. The Rockefeller File. Seal Beach, CA: '76 Press.
Gary Allen with Larry Abraham, 1972. None Dare Call it Conspiracy. Rossmoor, CA: Concord Press.
"Congressional Record," December 22, 1913, Vol. 51.
Phoebe and Kent Courtney, 1962. America's Unelected Rulers, The Council on Foreign Relations. New Orleans: Conservative Society of America.
Curtis B. Dall, 1970. FDR My Exploited Father-In-Law. Washington D.C.: Action Associates.
A. Ralph Epperson, 1985. The Unseen Hand. Tucson, AZ: Publius Press.
F.D.R.: His Personal Letters, 1950. New York: Duell, Sloan and Pearce.
William P. Hoar, 1984. Architects of Conspiracy. Belmont MA: Western Islands.
Herbert Hoover, 1952. The Memoirs of Herbert Hoover, The Great Depression 1929-1941. New York: Macmillan.
Frederick C. Howe, 1906. Confessions of a Monopolist. Chicago: Public Publishing Co.
Robert C. Johansen, 1980. Models of World Order, in "Dilemmas of War and Peace."
Peter Kershaw, 1994. "Economic Solutions."
Devvy Kidd, 1995. "Why A Bankrupt America?" Colorado: Project Liberty.
Ferdinand Lundberg, 1938. America's 60 Families. New York: Vanguard.
Louis T. McFadden, 1934. "The Federal Reserve Corporation, remarks in Congress." Boston: Forum Publication Co.
James Perloff, 1988. The Shadows of Power. Appleton, WI: Western Islands.
Carroll Quigley, 1966. Tragedy and Hope. New York: Macmillan.
Pat Robertson, 1991. The New World Order. Dallas: Word Publishing.
Charles Seymour, ed., 1926. The Intimate Paper of Colonel House. Boston: Houghton Mifflin.
Colin Simpson, 1972. The Lusitania. Boston: Little, Brown.
Arthur D. Howde Smith, 1940. "Mr House ob5 Texas." New York: Funk and Wagnalls.
Antony C. Sutton, 1975. Wall Street and FDR. New Rochelle, New York: Arlington House.
George Sylvester Viereck, 1932. The Strangest Friendship in History. New York: Liveright.
This document may be freely distributed or quoted in any medium, provided credit is given to the author and The Courier. Copyright 1995




The Council on Foreign Relations (CFR) and The New World Order (http://www.conspiracyarchive.com/NWO/Council_Foreign_Relations.htm)

Avamposto
20-08-10, 01:00
Gli Stati Uniti e il CFR

di Giuseppe Cosco




Potere magico e politico sembrano collegarsi più spesso di quanto si creda; manifestazioni di un connubio, lontano dai canoni intesi dalla gente comune, che pare derivare dalla linfa di remoti esoterismi. Ci si potrebbe chiedere: qual è il ruolo delle società segrete nei vari Governi? Vi sono esoterismi che delineano gli scenari del mondo? Col "Nuovo Ordine Mondiale", definizione coniata dall’ex presidente americano George Bush, si vuole realizzare un occulto disegno?

Prima di cercare di dare risposta a questi interrogativi occorre, però, rispondere alla domanda: <<Chi dirige la politica estera americana?>>. La maggioranza della gente risponderebbe: <<Il presidente degli Stati Uniti>>. William Cleon Skousen non era però affatto d’accordo con questa risposta. Ma chi era William Cleon Skousen? Un docente universitario della Brigham Young University, ex agente dell’FBI e scrittore; autore, tra l’altro, del libro Il capitalista nudo (traduz. italiana a cura di S. Vaselli, Roma 1978)

La risposta esatta alla domanda, per Skousen, è: <<il Council on Foreign Relations (CFR)>>. <<Il CFR fu fondato nel 1921, con finanziamento della famiglia Rockefeller. Vi partecipavano 650 membri, ‘il Gotha del mondo degli affari americano’, ricorda lo storico Robert Divine>> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I. Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano, II ediz., 1995, pag. 98).

Il CFR fu costituito a Parigi <<da Edward Mandell House (il ‘colonnello‘ House), eminenza grigia che accompagnò il presidente Wilson alla Conferenza per la Pace, quando nella capitale francese si intrecciava la guerra diplomatica fra le nazioni vincitrici del primo conflitto mondiale. Dalla Conferenza scaturirono il Trattato di Versailles, che poneva i presupposti di una nuova conflagrazione nel cuore dell’Europa, la Società delle Nazioni, incarnante l’idea di una specie di governo mondiale federativo, poi ripresa con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, e il CFR, organismo molto più umbratile, costituito dietro le quinte della Conferenza, ma destinato a un’azione di lunga durata e di notevole incidenza nella storia contemporanea>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, Sansoni Editore, Firenze 1985).

Ecco il proseguo degli eventi: <<Nel 1948, uomini del CFR furono molto attivi nell’entourage di Harry Dexter White, il funzionario del Tesoro che, a Bretton Wood, pose le basi per creare il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale: i due gendarmi finanziari del progetto sovranazionale. (...). Già dal ‘43, del resto, gli uomini del CFR nel governo americano avevano cominciato a covare un altro uovo fatale. Riuniti in un’informale Agenda Group, stabilirono che occorreva un organismo sovranazionale per "evitare le forme convenzionali di imperialismo". Ciò a cui si pensava era, ovviamente, una forma di imperialismo "non-convenzionale", estesa al pianeta. "Le tirannie possono aver bisogno di un vasto spazio vitale", aveva spiegato su Life del febbraio 1941 Henry R. Luce, membro del CFR: "Ma la libertà richiede e richiederà uno spazio vitale molto più vasto della Tirannia". Fu rielaborata una vecchia idea del finanziere Bernard Baruch: la creazione di una Società delle Nazioni ("Nazioni Unite") a cui affidare, almeno nelle intenzioni, porzioni sempre più ampie della sovranità degli Stati-membri. Il governo mondiale futuro>> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I..., cit.).

Il "Council of Foreign Relations (CFR)" fu fondato nel 1921. Di grande interesse è sapere che i fratelli Rockefeller ne sarebbero stati i maggiori finanziatori e, nel 1922, secondo Blondet, hanno fornito <<100 mila dollari, sui 650 mila del bilancio visibile del CFR >>. Ecco, sempre secondo Blondet, una parte della lista dei finanziatori: <<American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam>> (Ibid.).

Del CFR farebbe parte anche Il Presidente degli Stati Uniti Clinton, infatti, <<già molto tempo prima del catastrofico attentato al palazzo federale Alfred P. Murrah di Oklaoma City (Per conoscere gli antefatti dell’attentato vedi il mio libro, Esoterismi del XX secolo, Ediz. Segno, Udine 1996, pagg. 24-26. N.d.A), USA, il 19 Aprile 1995, e la successiva frenesia intorno ai gruppi della ‘milizia’, una cosa era chiara. - scrive Gerald A. Carroll - Il Presidente Bill Clinton e molti dei suoi colleghi - insieme ad alcune delle personalità più in vista dell’ambiente dei media a livello mondiale - avevano una cosa in comune: l’appartenenza al Consiglio per le Relazioni con l’Estero, Council on Foreign Relations (CFR). Clinton viene aggregato come membro del CFR dal Segretario di Stato Warren Christopher, dal Generale Colin Powell, già Capo di Stato Maggiore del Pentagono, e dal finanziere David Rockefeller. Inoltre, alcune fra le più ricche e brillanti celebrità del mondo dei media costellano il firmamento del CFR... >> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3, Gennaio-Febbraio 1996, pag. 23).

Eppure la stragrande maggioranza della persone non sa neppure che esiste il CFR ed ancora meno è a conoscenza della storia equivoca di tale organizzazione. E’ incredibile il gran numero di importanti personalità politiche che sarebbero coinvolte, sebbene <<Alla pagina 4 della Relazione annuale 1993 del CFR, si legge la seguente affermazione: "Il CFR non ha alcuna affiliazione col Governo degli Stati Uniti...". Una definizione più accurata della succitata affermazione potrebbe essere: "...non ha alcuna affiliazione ‘ufficiale’ col Governo degli Stati Uniti", ... (...). E’ opportuno che un tale potere finanziario e governativo sia monopolizzato da una singola organizzazione? E chi sta dietro il CFR?...>> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3, cit.).

Il fatto, forse, più sorprendente è che <<il CFR... non sarebbe altro che l’emanazione più esterna di una società segreta che affonda le sue radici nell’Inghilterra vittoriana, e precisamente nell’ambiente oxoniano raccoltosi intorno a John Ruskin, affascinante personalità di critico estetico, riformatore sociale e profeta politico, percorsa da una vena di romantica follia, predicante... "Il mio scopo costante è stato quello di mostrare l’eterna superiorità di alcuni uomini su altri"...>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.).

Ci informa, a tal riguardo, Maurizio Blondet che: <<John Ruskin, alla fine dell’800, entusiasmava la gioventù aristocratica predicando la superiorità anche razziale della casta signorile britannica, a cui come ‘vero Israele’ era offerto il dominio del mondo: una missione morale, poiché il mondo andava incivilito estendendo ad esso, volente o nolente, i benefici del superiore umanesimo britannico>> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I.., cit.).

A proposito del termine "vero Israele", Arnold Toynbee spiega: <<Fra i protestanti di lingua inglese si trovano ancora alcuni fondamentalisti che si reputano "il popolo eletto" nel senso letterale del termine, quale viene usato dal Vecchio Testamento. Questo ‘Israele Britannico’ fa fiduciosamente risalire il suo ceppo fisico alle scomparse Dieci Tribù>> (Arnold Toynbee, Panorami della storia, Mondadori, Milano 1954, vol. II).

Vannoni, sulle origini del CFR, racconta:

<<Nel 1891 un gruppo di discepoli oxoniani... - tra i quali spicca l’energico uomo d’azione e di affari Cecil Rhodes, fondatore della Rodesia - avrebbero costituito una società segreta... (...). …di cui non si conosce il nome (nome che forse, per maggiore segretezza, si evitò addirittura di coniare)... (...). Alla fine della prima guerra mondiale, quando è ormai chiaro che gli Stati Uniti sono destinati ad assumere una importanza sempre più grande nel concerto mondiale, il gruppo americano della Round Table (una cerchia esterna alla società segreta, organizzata da lord Alfred Milner, ndA) offre la piattaforma per la creazione del Council on Foreign Relations, delineato nei colloqui anglo-americani di Parigi, che assume il compito di contrastare la tendenza isolazionistica dell’opinione pubblica e indirizzare la politica estera del governo statunitense nel senso voluto dalla società segreta, nel senso cioè di una affermazione planetaria della razza anglosassone>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.).

Il recente rimpasto politico nel governo americano, lo ha detto Clinton, <<vuol essere un’indicazione sul nuovo ordine mondiale, così come desiderato dalla Casa bianca. (...) Le scelte di Clinton, dunque, vanno tutte nella direzione di valorizzare il ruolo guida degli Stati Uniti nel mondo>> ("Avvenimenti", 18 dicembre 1996).

Numerosi esoterismi, si è visto, si agitano, in un fitto reticolo di correnti incrociate, misteriose catene iniziatiche, tutte, sostenitrici dell’instaurazione di un Governo Mondiale. Ci si può chiedere, a questo punto, quali sono i reali rapporti tra politica, potere finanziario ed esoterismo e quanto questi connubi sono significativi, particolarmente, nel nostro secolo. La cultura e i miti ambigui del New Age, certamente, hanno una, non poco trascurabile, influenza nella nostra società e nell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. A proposito del New Age, in America Latina, le sue ideologie sono diffuse, attraverso stampati e conferenze, dalla Fondazione Rockefeller.



CFR - Council on Foreign Relations (http://www.nwo.it/cfr.html)

Avamposto
20-08-10, 01:09
La Propaganda del Council on Foreign Relations -



Sotto ho tradotto un articolo di Cassandra Anderson sulla nuova propaganda del circolo elitario Council On Foreign Relations. Il CFR è uno tra i più potenti think tank che spinge per il New World Order. A questo proposito ho già pubblicato un articolo dal titolo Il Piano di Governance Globale del Council on Foreign Relations e il Nouvo Ordine Mondiale. Ho anche tradotto un articolo del Presidente del Council on Foreign Realtions, Richard Hass, anche membro del Bilderberg Group, dal titolo State Sovereignty Must Be Altered In Globalized Era - La sovranità dello stato deve essere alterata in un'epoca globalizzata, del 21 febbraio 2006 in cui si sostiene che "nell'era della globalizzazione, gli Stati dovrebbero rinunciare a parte della loro sovranità verso organismi mondiali al fine di tutelare i propri interessi". Siccome sappiamo ormai chi finanzia l'elitario e non democratico CFR, la parte finale della frase, cioè "al fine di tutelare i propri interessi", ci suona alquanto manipolatoria; ma sappiamo ormai decifrare la neolingua che parlano questi circoli; la traduzione nella nostra lingua suonerebbe cosi:"nell'era della globalizzazione, gli Stati dovrebbero rinunciare a parte della loro sovranità verso organismi mondiali al fine di tutelare gli interessi dei ricchi banchieri, tra cui quelli di David Rockefeller". L'articolo continua:


"Per 350 anni la sovranità -- la nozione che gli stati sono gli attori centrali nel palcoscenico mondiale, e che i governi sono essenzialmente liberi di fare ciò che vogliono all'interno del loro territorio, ma non nel territorio di altri Stati -- è stata il principio orzanizzatore delle relazioni internazionali. E' arrivato il momento di ripensare a questa nozione.
I più di 190 stati al mondo ora coesistono con un maggior numero di potenti attori non-sovrani, almeno in parte (e spesso in gran parte ) indipendenti, che vanno dalle corporations alle organizzazioni non-governative (ONG), dai gruppi terroristici ai cartelli della droga, dalle istituzioni regionali e globali alle banche, fino ai private equity found. Lo Stato sovrano è influenzato da loro (nel bene e nel male) tanto quanto è in grado di influenzarli. La posizione di quasi monopolio del potere di cui godeva una volta come entità sovrana è stata erosa.
Di conseguenza sono necessari nuovi meccanismi per la governance regionale e globale, che includano attori diversi dagli Stati. Questo non per sostenere che a Microsoft, Amnesty International o Goldman Sachs debba essere dato un seggio all'Assemblea Generale dell'ONU, ma significa includere la rappresentanza di tali organizzazioni nelle deliberazioni regionali e globali quando esse hanno la capacità di influenzare il se e il come le sfide regionali e globali saranno soddisfatte.
Meno è meglio
Inoltre, gli Stati devono essere disposti a cedere parte della sovranità ad organismi mondiali se il sitema internazionale vuole funzionare. Questo è già in atto in ambito commerciale. I governi sono d'accordo nell'accettare le decisioni del WTO, perchè, a conti fatti, possono beneficiare di un ordine di negoziazione internazionale uniforme se una particolare decisione richiede che essi modifichino una norma che è loro sovrano diritto eseguire. Alcuni governi sono disposti a rinunciare a elementi della sovranità per affrontare la minaccia del cambiamento climatico globale. Nell'ambito di tale accordo, il Protocollo di Kyoto, che sarà effettivo fino al 2012, i firmatari convengono su un tetto specifico di emissioni. Quello che è ora necessario è un accordo successivo, nel quale un maggiore numero di governi, incluso gli USA, la Cina e l'India, accettino i limiti di emissioni o adottino standard comuni, perchè essi riconoscono che le cose andrebbero peggio se nessun paese lo facesse.
Tutto questo suggerisce che la sovranità deve essere ridefinita se gli Stati dovranno far fronte alla globalizzazione. Al centro, la globalizzazione comporta l'aumento del volume, della velocità, e dell'importanza dei flussi - entro e oltre i confini - di persone, di idee, di gas serra, di beni, di dollari, di droga, di virus, di e-mail, di armi e di altre quantità di beni, sfidando uno dei principi fondamentali della sovranità: la capacità di controllare ciò che attraversa i confini in entrambe le direzioni. Gli Stati Sovrani sperimantano un incremento della loro vulnerabilità, non l'uno verso l'altro, ma da forze che sfuggono il loro controllo.
La globalizzazione implica quindi che la sovranità non solo deve diventare più debole, ma che è necessario che diventi più debole. Gli Stati dovrebbero essere saggi riducendo la sovranità, al fine di proteggere se stessi, perchè non possono isolarsi da ciò che accade altrove. La sovranità non è più un santuario.
Questo è stato dimostrato dalla reazione americana e mondiale al terrorismo. Il governo Talebano dell'Afghanistan, il quale ha fornito l'accesso e il sostegno ad Al-Qaeda, è stato rimosso dal potere. Allo stesso modo, la guerra preventiva degli Stati Uniti contro l'Iraq, ignorando le Nazioni Unite e pensando che possedesse armi di distruzione di massa, mostra che la sovranità non fornisce più la protezione assoluta.
Immagina come il mondo avrebbe reagito se qualche governo fosse stato riconosciuto per avere in programma l'uso o il trasferimento di un ordigno nucleare o lo avesse già fatto. Molti diranno - correttamente - che la sovranità non offre alcuna protezione per tale Stato. La nacessità può anche portare a ridurre o a eliminare la sovranità quando un governo, sia per mancanza di capacità o di politiche consapevoli, è incapace di provvedere ai bisogni fondamentali dei suoi cittadini. Questo non riflette semplicemente degli scrupoli, ma una visione che il fallimento dello stato e i genocidi possono portare a flussi di rifugiati destabilizzanti e creare varchi per il radicamento di terroristi.
L'intervento della NATO in Kosovo è stato un esempio in cui un certo numero di governi ha scelto di violare la sovranità di un altro governo (la Serbia) per fermare la pulizia etnica e il genocidio. Per contro, l'uccisione di massa in Ruanda dieci anni fa e adesso nel Darfur, in Sudan, dimostra l'alto prezzo di giudicare la sovranità come suprema e quindi fare poco per prevenire la strage di innocenti.
Condizioni necessarie
La nostra nozione di sovranità deve essere condizionata, anche contrattuale, piuttosto che assoluta. Se uno stato fallisce nel dare vita alla sua parte dell'accordo sponsorizzando il terrorismo, trasferendo o usando armi di distruzione di massa o effettuando genocidi, allora esso perde i normali benefici della sovranità e apre se stesso agli attacchi, alla destituzione e all'occupazione.
La sfida diplomatica di quest'epoca è quella di ottenere un ampio sostegno verso i principi di condotta dello stato e una procedura per la determinazione dei rimedi quando questi principi sono violati.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di rideinire la sovranità nell'epoca della globalizzazione, per trovare un equilibrio tra un mondo di stati pienamente sovrani e un sistema internazionale o di governo mondiale o di anarchia.
L'idea base della sovranità, che prevede ancora un vincolo utile sulla violena tra gli stati, necessita di essere preservata. Ma il concetto deve essere adeguato ad un mondo in cui le principali sfide all'ordine provengono da forze globali nei confronti degli stati e cosa i governi possono fare per i propri cittadini piuttosto di quello che gli stati fanno l'un l'altro.


Anche Richard Hass qui se la suona e se la canta e cittadini del mondo sono completamente esclusi e all'oscuro delle decisioni e delle proposte di questo circolo elitario, con buona pace della democrazia, ormai defunta. Anche qui troviamo la solita scusa del falso global warming da CO2 antropogenica per ridurre la sovranità nazionale; troviamo anche la scusa del terrorismo, terrorismo creato e finanziato dagli Stati Uniti; e la retorica delle armi di distruzione di massa che, come sappiamo, vengono "inventate" quando conviene per fare businness invadendo un paese. Siccome il CFR ha un potere e un'influenza enorme, che è dimostrata dal fatto che ogni amministrazione USA, compresa quella di Obama, è satura dei suoi membri, le politiche da esso elaborate andranno a influenzare i cosiddetti governi eletti "democraticamente", i quali eseguiranno i dettami di tale circolo. Come abbiamo già detto altrove, la loro strategia è quella di creare a tavolino delle minacce globali o fare percepire alle gente che esistano, per poi proporre le loro soluzioni, che sono invariabilmente la centralizzazione del potere e l'eclissi della democrazia.
Ricordiamo una delle frasi più importandi di Bernays, il padre della manipolazione occulta; quello che segue è un paragrafo del libro Propaganda di Bernays:


«Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi siamo governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono formati, le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo mai nemmeno sentito parlare. Questo è il logico risultato del modo in cui la nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme come società che funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le azioni della nostra vita, sia in ambito politico o negli affari o nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero morale, siamo dominati da un relativamente piccolo numero di persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i fili che controllano la mente delle persone».

Nel 1991 David Rockefeller scrisse:

"Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati ."



nwo-truthresearch: La Propaganda del Council on Foreign Relations (http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2010/05/la-propaganda-del-council-on-foreign.html)

Avamposto
20-08-10, 01:10
L’ IMPERO INVISIBILE





Il Council of Foreign Relations (CFR)

La Mont Pelerin Society


Quello che leggerete di seguito è il primo di una serie di dossier sull’”impero invisibile”, su quell’intreccio, cioè, di strutture che, lontano dalla luce dei riflettori, costruiscono i paradigmi teorici della globalizzazione liberista.

Nate in genere all’interno di potenti logge massoniche e di lobbies economiche, sono oggi rispettabili think tank o fondazioni accademiche, fornite di illimitate risorse economiche e i cui membri sono inseriti nei gangli nevralgici dell’impero: governi, banche, consigli d’amministrazione di multinazionali, media e università.

A dispetto dell’aspetto patinato e professionale, queste strutture sono i veri laboratori del pensiero unico e raccolgono sia la sfera più estremista e spregiudicata iperliberista che l’intellighentzia tecnica del potere economico e militare. Una miscela esplosiva, insomma.
La loro influenza sugli assetti geopolitici mondiali è enorme e nelle loro stanze hanno lavorato e lavorano gli uomini più potenti della terra: Kissinger, Brezwinsky, Powell, Bush, Luttwak e tanti altri. Conoscerete probabilmente i nomi di alcune di queste strutture - come la Trilateral, il Bildeberg Group, il Council of Foreign Relations – e forse ne ignorerete altre altrettanto potenti come la Mont Pelerin Society, gli Illuminati, i Crown Agents o il Center for Preventive Action. Cercheremo di tratteggiare per tutte loro un quadro il più possibile esaustivo per capire quale ruolo esse possano giocare negli scenari futuri.







Il Council of Foreign Relations (CFR)

"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".
(Nicholas Murray Butler, membro del CFR - Council on Foreign Relations)

Il C.F.R. ( Council of Foreign Relations, Council on Foreign Relations (http://www.cfr.org/)) fu fondato a Parigi nel 1921 da Edward Mandell House, consigliere del presidente Wilson alla Conferenza per la Pace, grazie al finanziamento della famiglia Rockefeller. All’atto di fondazione parteciparono 650 membri, il Gotha del mondo degli affari americano, e, negli anni, hanno finanziato il C.F.R. giganti economici del peso di American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam.

Certa letteratura di taglio esoterico fa risalire le origini del C.F.R. al pensiero di John Ruskin, bizzarro pensatore aristocratico della fine dell’800, predicatore della superiorità razziale della casta signorile britannica, e all’azione di Cecil Rhodes, ricco uomo d’affari fondatore della Rhodesia, oggi Zimbawe. Rhodes fu uno degli avventurieri più spregiudicati e uno dei colonialisti più sanguinari dei tempi moderni. Sponsorizzato dalla Regina Vittoria e affiancato dalla più corrotta aristocrazia britannica (i duchi di Abercorn e di Fife e il conte Grey) si impossessò in pochi anni, tra il 1888 e il 1895, del territorio degli Ndebele, raggirando il re Lobengula con un contratto capestro che gli consegnava, in cambio di un vitalizio di 1200 sterline annue, lo sfruttamento a vita degli immensi giacimenti minerari e mantenendo con la violenza il controllo del territorio. Sostenuto dal ministro britannico per le colonie Joseph Chamberlain, Rhodes fu dunque uno dei protagonisti della sanguinosa guerra contro i Boeri, il cui obiettivo era , oltre a rafforzare l’imperialismo inglese in Africa e contrastare quello tedesco, assicurarsi il possesso dei giacimenti d’oro e diamanti. Per capire la “profondità” del personaggio basterebbe il suo motto preferito: “il più importante bene commerciale è la bandiera inglese”; e in effetti, da abile venditore quale era, Cecil Rodhes divenne uno degli uomini più ricchi del pianeta, nonché uno dei più potenti. Fondò quella che ancora oggi è la più importante società nel campo dei diamanti – la De Beers – e soprattutto entrò a far parte dei circoli più occulti e influenti del capitalismo di fine secolo. Membro del Comitato dei 300, fondò la società segreta "Tavola Rotonda" in Inghilterra il 5 febbraio 1891, tra i cui soci fondatori vi erano anche quelli del futuro C.F.R.: Lord Esher, Lord Alfred Milner, Lord Rothschild e Lord Arthur Balfour.

La costituzione del C.F.R. rispondeva alle mutate esigenze dei tempi: all'epoca della decolonizzazione e delle indipendenze, gli investitori e i commercianti europei poterono infine "agire con loro piena soddisfazione nel quadro politico della maggior parte degli stati indigeni ricostruiti (come avevano sognato di fare i loro predecessori nel XIX secolo) senza peraltro dover necessariamente affrontare i problemi legati al sistema, in passato indispensabile, della dominazione diretta ". Detto in altri termini: il colonialismo non era morto per la rinuncia da parte delle potenze europee ai vantaggi che procurava, ma piuttosto perché ormai esse erano in grado di ottenere i medesimi vantaggi con metodi più accettabili e più efficaci.
Quel che è certo è che alla fine della prima guerra mondiale, con gli Stati Uniti già dominatori della scena, fu proprio lord Alfred Milner (1854-1925), ministro della guerra britannico negli ultimi sette mesi del primo conflitto mondiale, ex governatore in Sud Africa e massone della loggia Round Table, a stilare la prima piattaforma per la creazione del Council on Foreign Relations, avente come obiettivo principale l’affermazione degli Stati Uniti nella politica estera internazionale. E questo stesso obiettivo animava i diplomatici e i dirigenti economici che si riunirono a Washington fin dal 1939, sotto l'egida del Council on Foreign Relations. Essi cercavano i mezzi più efficaci per riuscire, a guerra finita, a piegare l'economia mondiale post-coloniale agli interessi del commercio americano.

Queste discussioni portarono alla famosa conferenza di Bretton Woods del 1944, nel corso della quale furono fondati la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale (Fmi). In quegli anni l’influenza del CFR continua ad essere particolarmente forte nella politica estera americana e a cavallo del secondo conflitto mondiale gli esperti del Consiglio lavorano alacremente alla messa a punto delle future strategie imperialiste USA che, con largo anticipo sui tempi, ritengono debbano fondarsi prevalentemente sul dominio della finanza e su “forme non convenzionali” di imperialismo estese all’intero pianeta.
Henry R. Luce, membro di spicco del CFR, spiega efficacemente tale concetto sulla rivista Life del febbraio 1941. “Le tirannie possono aver bisogno di un vasto spazio vitale…ma la libertà richiede e richiederà uno spazio vitale molto più vasto della Tirannia". Negli stessi anni il CFR è particolarmente attivo all’interno dei gruppi di studio a cui il governo USA affida il compito di rielaborare un vecchio progetto del finanziere Bernard Baruch: la creazione di una Società delle Nazioni a cui affidare, almeno nelle intenzioni, porzioni sempre più ampie della sovranità degli Stati-membri, progetto che, almeno in parte, porterà alla creazione delle Nazioni Unite che nelle intenzioni del CFR dovevano divenire un sistema internazionale finanziario di controllo: <<…il CFR ha vigorosamente appoggiato al debutto con tutta la sua potenza economica e finanziaria la costituzione dell’ONU, considerata come una tappa maggiore verso la realizzazione del Governo mondiale…>> (cfr. Carroll Quigley, “Tragedy and Hope”). Un concetto analogo lo esprime Paul Scott, cronista del Washington Post, parlando dell’uomo politico più potente che il CFR abbia mai annoverato tra le sue fila: <<Kissinger crede che controllando gli alimenti si può controllare il popolo e controllando l’energia, il petrolio, si possono controllare le nazioni e i loro sistemi finanziari. E’ convinto che mettendo il cibo e il petrolio sotto un controllo internazionale e istituendo un nuovo ordine monetario internazionale è possibile che un governo mondiale, almeno agli inizi sotto l’egida delle Nazioni Unite, diventi una realtà...>>. Nel 1948, il CFR è nell’entourage di Harry Dexter White, il funzionario del Tesoro che, a Bretton Wood, pone le basi per creare il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale. Negli anni successivi, il CFR potenzia ulteriormente i suoi ranghi e molti degli uomini di potere americani transitano per le sue stanze: certamente il Segretario di Stato Warren Christopher e il Generale Colin Powell e, secondo alcuni, lo stesso presidente Clinton.


Nell’elegante sito del CFR, del resto, possiamo leggere che la mission dell’organizzazione si sostanzia:
nel contribuire ad accrescere la rilevanza degli Stati Uniti nel mondo influenzando la politica estera statunitense e dotandola di una prospettiva sinceramente “nazionalista” attraverso l’elaborazione teorica dei membri del CFR ( che pubblicano, tra l’altro, la “prestigiosa” rivista Foreign Affaire) e formando la prossima generazione di leaders in affari internazionali.
Fanno parte del progetto CFR il Center of Geoeconomic studies e il Center for Preventive Action, fondato nel 1994, avente come strategia di intervento per la prevenzione dei conflitti quella del carrots and sticks (bastone e carota o incentivi e imposizioni) per “modificare” l’atteggiamento dei leaders locali di paesi che si ritengano potenzialmente pericolosi. Sul C.P.A. vale la pena spendere ancora qualche parola sul suo organigramma. Presidente dall’aprile 2001 è il generale William L. Nash, esperto in sicurezza nazionale, guerra psicologica e azioni preventive. Nash è stato comandante militare in Bosnia e amministratore delle Nazioni Unite in Kosovo; veterano del Vietnam e dell’operazione Desert Storm è oggi considerato uno dei maggiori esperti mondiali di peacekeeping. Collabora stabilmente con l’ O.N.U., per conto della quale era stato incaricato di svolgere l’inchiesta sul massacro di Jenin. Direttori sono poi Janine Hill, esperta in diritto internazionale e prevenzione dei conflitti, ex vice presidente della Salomon Brothers, e David L. Phillips, esperto di azioni umanitarie, prevenzione dei conflitti e mediazione diplomatica, ex membro del Dipartimento di Stato U.S.A. e del Center for Strategic and International Studies ed editorialista dell’International Herald Tribune e del Wall Street Journal.






La Mont Pelerin Society


"La ricchezza più sicura consiste in una moltitudine di lavoratori poveri ... Per rendere la società felice e la gente tranquilla nelle circostanze più difficili, occorre che la maggior parte di essa sia ignorante e povera ...”
Bernard Mandeville

La potentissima Mont Pelerin Society è uno dei laboratori cardine dell'ultraliberismo. Fondata nel 1947 a Mont Pelerin, in Svizzera, da 38 economisti, nasce come società semi segreta che raccoglieva i seguaci oltranzisti di Adam Smith. Molti dei primi aderenti alla Mont Pelerin Society erano contemporaneamente membri della Unione Pan-Europea, un’associazione di oligarchi fondata negli anni Venti dal conte Richard Coudenhove-Kalergi che si riproponeva di costituire una "Europa delle regioni", una confederazione feudalista di piccole enclavi etniche, che avrebbe dovuto soppiantare l’Europa degli Stati Nazionali.
Alla fondazione della Mont Pelerin non mancavano Ottone d’Asburgo e Max von Thurn und Taxis, della famiglia bavarese di origine italiana (Torre e Tasso). Massimo ispiratore fu l’economista della scuola austriaca Friedrich von Hayeck (Vienna 1899-Friburgo 1992), cugino di Ludwig Wittengstein, formatosi alla scuola di Carl Popper, probabilmente il più autorevole esponente del pensiero liberale novecentesco. Vittima degli attacchi di Hayek è l’idea socialista da chiunque sostenuta; non a caso il suo The Road to Serfdom (La via della servitù) inizia con un eloquente "Ai socialisti di tutti i partiti", dove per socialisti il nostro intende non solo gli esponenti degli stati totalitari o i socialisti dichiarati degli stati democratici, ma anche tutti coloro che negli stati democratici, pur proclamandosi liberali, vorrebbero ampliare l’influenza del governo nella vita dei cittadini, in particolare nella sfera economica.
Le istituzioni cardine che hanno consentito lo sviluppo dell’ordine esteso sono quelle della proprietà individuale e del commercio. Nel 1974 ottenne il Nobel per l’economia. Testo chiave di Von Kayek, dicevamo, è La via della servitù (1944), nel quale rende omaggio al pensiero di Karl Menger, padre della scuola austriaca fisiocratico-utilitarista e strenue avversario di ogni forma di controllo statale sull’economia. Von Hayek, utilizzando lo spettro del nazismo, associa strumentalmente al totalitarismo hitleriano ogni forma di intervento dirigistico dello Stato sul libero mercato. Obiettivo della sua critica è in realtà Roosevelt e il sistema economico americano, non sufficientemente rispettoso della supremazia assoluta dell’individuo. La ricetta economica di Von Hajek si fonda su tre punti : monetarismo puro, deregolamentazione assoluta del mercato e federalismo pan-europeo. Sulla scorta di questa strategia, Hayek e la sua scuola ingaggiarono una vera e propria guerra al keynesismo e a tutte le dottrine economiche che tenessero in eccessiva considerazione il sociale. Insieme a Hayek scesero in campo altri due fondatori della Mont Pelerin, Ludwig Von Mieses, uno dei maggiori teorici del monetarismo e Milton Friedman, luminare della Chicago University e uno delle eminenze grigie del regime di Pinochet in Cile, che elesse a laboratorio per la sperimentazione dell’economia ultraliberista: in tre anni fu dimezzata la produzione industriale – ad eccezione di quella mineraria – l’inflazione raggiunse il 340% e il paese fu ridotto alla fame. Da notare che sia il ministro dell’economia Dergio de Castro che il presidente della banca centrale Barahona avevano studiato direttamente sotto Friedman a Chicago. Quanto insofferente fosse Friedman del controllo statale si evince dal suo elogio di Honk Kong:
"Nel mondo di oggi i governi accentratori sono ovunque. Ci possiamo chiedere se esiste un esempio attuale di società che faccia essenzialmente affidamento sullo scambio volontario attraverso il mercato per organizzare l’attività economica e in cui il governo abbia un ruolo limitato ... Forse l’esempio migliore è Hong Kong — un lembo di terra vicino alla Cina continentale ... non ha tariffe o altre barriere al commercio internazionale ... Il governo non esercita una direzione dell’attività economica, non c’è una legge sul salario minimo ... C’è una certa ironia nel fatto che Hong Kong, Colonia della Corona inglese, debba essere il moderno esempio di libero mercato e di governo ridotto".
Nel 1976 Friedman ha ottenuto il Premio Nobel per l’economia. Questo riconoscimento accademico è diventato una sorta di appannaggio della Mont Pelerin. Viene conferito quasi sempre ai suoi membri oppure a gente indottrinata dai suoi guru. Tra questi George Stigler (1982), James Buchanan (1987) e Gary Becker (1992).

La Mont Pelerin si ramificò in breve tempo in un complesso arcipelago di associazioni e fondazioni, grazie soprattutto all’attivismo dell’ inglese, Antony Fisher, leaureato a Eton e Cambridge. Cooptato nella Mont Pelerin nel 1954, ne fondò la prima succursale a Londra nel 1955, sotto il nome di Institute of Economic Affairs (IEA). Nell’impresa lo aiutarono von Hayek, che allora si trovava a Chicago, e Ralph Harris, uno dei leader della Società di Eugenetica Britannica, fautrice delle stesse teorie che portarono alle leggi razziali di Adolf Hitler. Quando ottenne l’incarico di Primo ministro nel 1979, Margaret Thatcher manifestò tutta la sua gratitudine all’apparato dell’IEA nominando Antony Fisher lord a vita e conferì un’onorificenza cavalleresca a Ralph Harris. Tra le operazioni più riuscite di Fisher si annovera la rimessa a nuovo della Heritage Foundation, dopo averla condotta nell’orbita della Mont Pelerin. La Heritage ebbe un ruolo fondamentale nell’elezione di Ronald Reagan alla presidenza nel 1980. Per l’occasione, al timone della Heritage si piazzarono due britannici, sir Keith Joseph, hayekiano, e Stuart Butler, della Società Fabiana. Con l’esplicito sostegno di von Hayek, di Milton Friedman e della Thatcher, Fisher avviò una strategia della IEA tesa a cancellare l’immagine "estremista" del liberismo per farne la "nuova ortodossia". Oggi sono 108 i centri studi affiliati alla IEA diffusi un po’ in tutto il mondo e alcuni di essi, come il Cato Institute, in nome della libertà dei mercati e per dotarsi di una facciata “progressista”, si fanno promotori della depenalizzazione completa di tutte le sostanze stupefacenti al fine di recuperare e valorizzare l’economia sommersa.
La teorizzazione dell’economia "informale", il sommerso, è opera del conte Max von Thurn und Taxis, tesoriere della Mont Pelerin, che trattò questo tema nel convegno che la Mont Pelerin tenne in Texas nel 1980: "Che cosa dobbiamo intendere per economia sommersa? Il nome suggerisce attività criminali come il traffico dei narcotici, gioco d’azzardo, estorsioni e rapine. Queste attività fanno certamente parte dell’economia sommersa", e cosa dire delle transazioni finanziarie non registrate, la speculazione rampante, fuori da ogni controllo?: "Queste transazioni sono state chiamate ‘libere’ non soltanto perché sono esentasse, ma sono anche libere dalle regole e restrizioni dei governi e di tutte le prassi burocratiche necessarie".

Questa è la libera impresa nella sua forma pura, dice il titolato mitteleuropeo. Secondo le sue stime essa ammonterebbe al 7,5% in Inghilterra, si aggirerebbe tra il 5 ed il 25% negli USA e tra il 10 ed il 30% in Italia, dove il massimo esperto dell’economia sommersa è uno dei due soli aderenti italiani alla Mont Pelerin, il ministro Antonio Martino ( che ne è stato presidente dal 1988 al 1990), l’altro è l’economista Sergio Ricossa.

Illustrando i vantaggi del sommerso von Thurn scrive: "Un pool flessibile di forza lavoro può essere usato o meno, a seconda delle esigenze delle attività, indisturbate dalle leggi che proteggono i lavoratori", "salari e condizioni di lavoro ... che vengono liberamente negoziate", la mancanza di regolamentazione è tale per cui "chi ha un lavoro regolare trova nel ‘sommerso’ gli incentivi per attività che sarebbero altrimenti frustrate dalle tasse". Per far sentire bene tutti questi vantaggi, von Thurn raccomanda che si aboliscano o riducano i salari minimi, consentire o aumentare il lavoro giovanile: "I salari minimi ai livelli attuali in molti paesi rendono difficile se non impossibile occupare i giovani impreparati nell’economia di superficie. Non hanno altra alternativa oltre all’offrire i loro servizi nel sommerso". L’istituzionalizzazione dell’economia nera in Russia è stato il compito più importante al quale la Mont Pelerin si è dedicata dopo il 1992. I parlamentari americani della Rivoluzione Conservatrice capeggiati da Newt Gingrich, che furono eletti in massa nel 1996, dicevano ai colleghi russi di non preoccuparsi, il boom della criminalità a cui essi stavano assistendo nel loro paese rappresentava soltanto un fenomeno secondario della fase di crescita, essa viene attraversata da qualsiasi economia "liberista".

Un personaggio come Edward Luttwak, del centro di Georgetown per gli Studi Strategici e Internazionali è tanto entusiasta di questa politica del sommerso in Russia, da arrivare a proporre il Nobel per i fautori del modello russo. All’inizio del 1996 lord Harris of High Cross, il luminare della Mont Pelerin che dirige la succursale inglese dell’IEA, si esibì in lodi sperticate per un gruppo di mafiosi russi, il raggruppamento attorno a Gaidar, che lui aveva personalmente coltivato nei suoi uffici dell’IEA a Londra. Tra i suoi rampolli spiccava anche Igor Kagalowsky, il funzionario del FMI a Mosca famoso per gestire le enormi transazioni illecite effettuate dalla mafia russa attraverso la Bank of New York.


altremappe.org

Marzo 2003



Guerra preventiva (http://www.altremappe.org/GuerraPreventiva/imperoinvisibile1.htm)

Avamposto
20-08-10, 01:16
venerdì 2 ottobre 2009

Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla...



Il CFR - Council on Foreign Relations - fu fondato ufficialmente il 29 Luglio del 1921. John W. Davis, delegato di J. P. Morgan (uno dei più importanti esponenti della lobby bancaria, con Rothschild e Rockefeller) fu il primo Presidente in carica.

Il denaro erogato per la costituzione di questa organizzazione, fu fornito dalla famiglia Rockefeller, da J.P.Morgan, Bernard Baruch, Otto Kahn, Jacob Schiff, Paul Warburg, le stesse persone coinvolte nella fondazione della Federal Reserve.
Lo scopo fondamentale della costituzione del CFR fu di creare un filone di letteratura scolastica atto a promuovere e diffondere i benefici di un governo mondiale e attirare l’iscrizione di ricchi intellettuali i quali avrebbero potuto influenzare la direzione della politica estera americana oltre a voler contrastare le tendenze isolazioniste degli americani, contrarie ovviamente agli interessi delle multinazionali Usa.
Due settimane dopo Pearl Harbor, Cordell Hull, Segretario di Stato, consigliò la creazione di una Commissione Consultativa Presidenziale (Presidential Advisory Committee) sulla politica estera post bellica.

Questa commissione, fu la stessa che operò per la formazione dell’ONU che Franklin D. Roosevelt propose poi alle 50 nazioni che parteciparono alla famosa conferenza di San Francisco del 1945.

Fu John D. Rockefeller Jr che donò il terreno per il quartier generale delle Nazioni Unite, e lo fece per assicurarsi che la sede fosse collocata all’interno degli Stati Uniti.
Il CFR era ed è sostenuto dalle più ricche tra le fondazioni mondiali e privati facoltosi.
Organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto, e pagato dal contribuente americano in quanto Fondazione Culturale, il CFR studia strategie «globali» che invariabilmente la Casa Bianca, poi, adotta come direttive di politica internazionali.
Le direttive, studiate dal CFR in riunioni riservatissime, vanno poi fatte digerire a più vaste platee di politici, imprese e decisori sparsi nel mondo. (A muovere i fili del vertice un gran burattinaio di nome CFR. Maurizio Blondet, in Avvenire, 27-01-01)
Ecco una parte della lista dei finanziatori:
American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam.
Ora la domanda è d’obbligo: perchè pochissime persone conoscono il CFR?
Perchè quasi nessuno sa che, fra i componenti del CFR compaiono nomi quali quello dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, di Angela Merkel, di Tony Blair, di Carl Gustav XVI Re di Svezia o di Bill Clinton e Margareth Tatcher? Anche Mario Draghi, Berlusconi, Bush, Corrado Passera (Banca Intesa San Paolo), Gianni Riotta, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, compaiono nella lista dei membri.
Lo avreste mai detto?
Queste notizie, non circolano sui media, anzi: durante i convegni, le riunioni ed i congressi, i media...non sono presenti, tranne - raramente - qualche media locale. E queste stesse informazioni, fanno parte di quello che io chiamo "Progetto di politica Mondiale ai danni dei cittadini di tutte le nazioni di Europa, Stati Uniti e Paesi Orientali" come più volte ho espresso in alcuni miei articoli.
Una entità di così vaste proporzioni e che opera, tutt’ora quasi in totale segretezza, decidendo le sorti del Pianeta e svendendo brandelli di realtà sottoforma di notizie pilotate con alta maestria, per confondere le acque sui veri accadimenti politici, economici e sociali.
Una prova concreta che, ciò che appare non è, e che se si vuole leggere tra le righe delle menzogne proposte come realtà sociale, è necessario scandagliare acque torbide e segretamente conservate al fine di mantenere nell’ignoranza l’intera umanità.
Molti cittadini, a livello internazionale, continuano ad interrogarsi sul perchè di certi eventi - come l’ultimo crollo dei mercati finanziari internazionali - senza trovare risposta ai propri interrogativi.
E’ pensietro comune che vi sia una non capacità da parte dei governi di gestire l’Economia e la Politica delle nazioni.
Ma non è così. All’origine di ogni scandalo economico o politico, alla base di qualsiasi dissesto nazionale, vi è un’organismo - il CFR appunto - che muove i fili di un disegno mondiale che da oltre 80 anni decide le sorti, le evoluzioni ed i drammi del Pianeta.
Ma nessuno ne parla. Nessuno dei media pilotati dagli stessi personaggi membri del CFR, spiegherà questa situazione, che rimarrà un ombra nel dubbio di qualche persona che ritiene che ci debba essere un’altra realtà possibile allo scempio internazionale che stiamo vivendo ormai da decenni.
Tutto è opera di un progetto. Di un disegno. Di un’intenzione a controllare il Mondo dalla postazione più alta possibile dei vertici internazionali.
Se vi aspettavate di poter temere una terza guerra mondiale, od una nuova era di regimi totalitaristici, tirate un sospiro: siamo oltre qualsiasi stato di regime totalitarista e di qualsiasi guerra combattuta con armi visibili.
Il Sistema, da sempre, controlla e gestisce le nostre esistenze.
L’unico modo per provare a salvarsi, come sempre, è la buona Informazione. Per non cadere sotto i colpi di una ignoranza imposta come regola di vita, al fine di sottomettere le masse al controllo estremo dell’esistenza umana.



Fonte: Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla... - AgoraVox Italia (http://www.agoravox.it/Chi-domina-il-Mondo-Council-on.html)



Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla... - INFORMARMY.com (http://www.informarmy.com/2009/10/chi-domina-il-mondo-council-on-foreign.html)

Avamposto
20-08-10, 01:18
Proposta una dittatura monetaria mondialista
Tratto da Movimento Solidarietà - Associazione di LaRouche in Italia (http://www.movisol.org) - 9 maggio 2007

7 maggio 2007 – Il Council on Foreign Relations (CFR), il centro studi USA con radici in Inghilterra che ha già sponsorizzato la campagna dello “Scontro di civiltà” di Samuel Huntington, è venuto allo scoperto con la proposta di indurre le nazioni del mondo a ridimensionare la propria sovranità nelle questioni economiche, monetarie e finanziarie, abdicando alla dittatura di una moneta unica mondiale. La proposta è contenuta nel numero di maggio-giugno di Foreign Affairs, la rivista del CFR, ed è firmata da Benn Steil, direttore di economia internazionale del CFR, sotto il titolo “La fine della moneta nazionale”.

A proposito delle sfide poste dalla crisi monetaria Steil sostiene che la soluzione “non è il ritorno ad un mitico passato di sovranità monetaria, in cui i governi controllano gli interessi locali ed i tassi di cambio beatamente ignorando il resto del mondo. I governi debbono rinunciare alla nozione fatale secondo cui la nazionalità esige che loro emettano e controllino il denaro usato sul loro territorio. Le monete nazionali ed i mercati globali semplicemente non vanno d'accordo, ma possono piuttosto costituire una miscela fatale di crisi monetarie e tensioni geopolitiche e creare prontamente pretesti per il deleterio protezionismo. Per globalizzare con sicurezza, i paesi debbono abbandonare il nazionalismo monetario e abolire le monete indesiderate che sono la fonte di gran parte dell'instabilità attuale”.

Il punto di riferimento storico di Steil per questo progetto è l'epoca d'oro dell'impero britannico, alla fine del XIX secolo. “Le lezioni della globalizzazione su base aurea nel diciannovesimo secolo devono essere semplicemente ristudiate - scrive Steil - ... giacché lo sviluppo economico al di fuori del processo di globalizzazione non è più possibile, i paesi debbono abbandonare il nazionalismo monetario. I governi debbono sostituire le monete nazionali con il dollaro o l'euro, o, nel caso dell'Asia, collaborare nel produrre una nuova moneta multinazionale su un'area paragonabilmente estesa e diversificata economicamente....
Per la maggior parte dei paesi più piccoli e poveri sarebbe la cosa migliore adottare unilateralmente il dollaro o l'euro, che consentirebbe loro un'integrazione sicura e rapida nei mercati finanziari globali. I paesi dell'America Latina debbono dollarizzare, i paesi dell'Europa orientale e la Turchia debbono euroizzare.”
Steil conclude con un monito: se i governi, compreso quello degli Stati Uniti, non raccolgono tale invito, “il mercato potrebbe privatizzare il denaro per conto suo”.

Da tempo al servizio dell'Inghilterra, Steil è stato direttore del programma economico internazionale del Royal Institute of International Affairs (RIIA). E' passato al CFR nel 1998, quando ambienti di potere britannici si mobilitarono per sabotare le iniziative allora prese dal presidente Bill Clinton per fondare “una nuova architettura finanziaria”. Attualmente Steil è anche un fellow presso il Progetto britannico-americano per le generazioni successive (BAP) dalle cui file provengono diversi esponenti del governo di Tony Blair.
Nel denunciare la follia pericolosa di Steil, LaRouche ha spiegato che un tale progetto ripropone il “Modello Persiano” per costituire un impero globale suddiviso in potenze regionali. Questa volta, invece di una divisione tra Est ed Ovest, Steil propone una divisione trilaterale, ma sempre secondo la ricetta dell'impero mondialista oligarchico

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CFR: Council on Foreign Relations
Fu costituito nel 1921 dal gruppo "Round Table" (Tavola Rotonda) ed è anche conosciuto come "l'establishment", "il governo invisibile" o "il ministero degli esteri dei Rockefeller". Oggi questa organizzazione semisegreta è una delle associazioni più influenti negli USA e tutti i suoi soci sono cittadini statunitensi senza eccezioni. Oggi il CFR esercita la propria autorità ferrea sulle nazioni del mondo occidentale, sia direttamente attraverso rapporti con organizzazioni similari, sia attraverso istituzioni come la Banca Mondiale di cui assume la presidenza. Dalla fondazione del CFR, tutti i presidenti americani eccetto Ronald Reagan ne erano stati membri prima della loro elezione. Il vice presidente di Reagan, George Bush ne era membro. Nel 1977 Bush era addirittura direttore del CFR. Il CFR è controllato dal gruppo Rockefeller e vuole attuare l'obiettivo di quest'ultimo, un unico governo mondiale.





RIIA: Royal Institute of Internationale Affairs
Fondato nel 1920 in Gran Bretagna, sotto il nome di “British Institute of International Affairs” attualmente si chiama “Royal Institute of International Affairs”, R.I.I.A.
Si tratta, assieme al C.F.R., il governo ombra mondiale.


265 tra le più potenti e influenti aziende del mondo sono membri
R.I.I.A. e C.F.R.



R.I.I.A - Major Corporate Members 2007

ACCENTURE
ASTRAZENECA PLC
BARCLAYS CAPITAL
BBC
BG GROUP
BLOOMBERG
BOOZ ALLEN HAMILTON
BP PLC
BRITISH AMERICAN TOBACCO
BT GROUP PLC
CABLE & WIRELESS PLC
CITY OF LONDON , THE
CLIFFORD CHANCE
CONTROL RISKS GROUP
DEPARTMENT OF TRADE AND INDUSTRY
DFID
THE ECONOMIST
EMBASSY OF AMERICA
ENI SpA
EXXONMOBIL
FOREIGN AND COMMONWEALTH OFFICE
GLAXO SMITHKLINE
GOLDMAN SACHS INTERNATIONAL
HOME OFFICE
HSBC HOLDINGS PLC
JETRO LONDON
KPMG
KUWAIT PETROLEUM CORPORATION
LEHMAN BROTHERS
MERCK & CO INC
MINISTRY OF DEFENCE
NESTLE ( UK )
O2
PJHQ
PRICEWATERHOUSECOOPERS
REUTERS LIMITED
RINKU OF LONDON PLC
RIO TINTO PLC
ROYAL BANK OF SCOTLAND
SAUDI PETROLEUM OVERSEAS LIMITED
SERCO
SHELL INTERNATIONAL LIMITED
STANDARD CHARTERED BANK
STATE STREET
TESCO STORES LIMITED
THALES
TNK - BP
TOTAL HOLDINGS UK LTD
UNIVERSITIES SUPERANNUATION SCHEME LIMITED
VIRGIN ATLANTIC
VODAFONE GROUP SERVICES LIMITED


R.I.I.A. - Corporate Membership 2007


ABC NEWS INTERCONTINENTAL INC
ABERDEEN ASSET MANAGERS LTD
ADAM SMITH INTERNATIONAL
AEGIS DEFENCE SERVICES LTD
AKE LIMITED
AL-HAYAT ( LONDON )
ALLEN & OVERY
AMAR INTERNATIONAL CHARITABLE FOUNDATION
AMERICAN EXPRESS BANK LTD
AMNESTY INTERNATIONAL
ANGLO AMERICAN PLC
ANGLO-ARAB ORGANISATION
APICORP
ASAHI SHIMBUN ( EUROPE )
ATRIUM SYNDICATE 609
BANK OF ENGLAND
BANK OF ITALY
BANK OF JAPAN
BANK OF TOKYO-MITSUBISHI LTD
BBC MONITORING SERVICE
BHP BILLITON PETROLEUM LTD
BMW GROUP
BREVAN HOWARD
BRITISH COUNCIL
C13 ASSOCIATES LTD
CABINET OFFICE
CAIRN ENERGY PLC
CBI
CBS NEWS
CENTRE FOR GLOBAL ENERGY STUDIES
CHEVRON
CHUBB INVESTMENT SERVICES LTD
CHUBU ELECTRIC POWER CO., INC
CHURCH OF ENGLAND
CITIBANK INTERNATIONAL PLC
CLEARY GOTTLIEB STEEN & HAMILTON
COMMONWEALTH PARLIAMENTARY ASSOCIATION
COMMONWEALTH SECRETARIAT
CONFEDERATION OF NORWEGIAN ENTERPRISE
CONOCOPHILLIPS ( UK ) LIMITED
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Tratto da sito ufficiale del Royal Institute on Internationale Affairs (R.I.I.A.), Chatham House
Corporate Members List 2007: http://www.chathamhouse.org.uk/index.php?id=321
Major Corporate Members 2007: http://www.chathamhouse.org.uk/index.php?id=320


Proposta una dittatura monetaria mondialista (http://www.disinformazione.it/dittatura_monetaria.htm)

Avamposto
20-08-10, 01:19
EMMA BONINO e CFR-Council on Foreign Relations -

Lettera 5 a Dagospia [07-01-2010]

Caro Dago, a quanto pare il pd candida la Bonino. Ma qualcuno dovrebbe
dire che la signora dei radicali italiani è consigliere del board
europeo del CFR-Council on Foreign relations, la più potente lobby USA.
Come si coincilia questa doppia militanza?


elogiodelfannullone: EMMA BONINO e CFR-Council on Foreign Relations (http://elogiodelfannullone.blogspot.com/2010/01/emma-bonino-e-cfr-council-on-foreign.html)

Avamposto
20-08-10, 01:21
LA NATO E GLI ARCHITETTI DEL LEBENSRAUM AMERICANO dal quotidiano "Rinascita" -

http://www.rinascita.net/

del 3 0ttobre 2000




Fu John O'Sullivan a formulare nel 1845 il concetto di Lebensraum
americano - la Dottrina del Destino Manifesto [Manifest Destiny]. Coniò
questo termine per indicare la missione degli Stati Uniti "di ampliare il
continente assegnatoci dalla Provvidenza per la crescita delle nostre
moltitudini, che ogni anno si moltiplicano". Per Josiah Strong,
l'imperialista americano par excellence, il Manifest Destiny possedeva una
destinazione geopolitica - la creazione di un impero mondiale. L'America
sarebbe stata il più grande degli imperi. "Le altre nazioni recheranno le
loro offerte alla culla del giovane impero d'Occidente, così come un tempo
portarono i loro doni alla culla di Gesù". Dal momento che il destino e la
sua realizzazione erano preordinati da Dio, gli Americani possedevano un
diritto supremo allo spazio, anteriore e superiore ai diritti altrui. In
combinazione con la Dottrina Monroe, il contenuto teologico della Dottrina
del Manifest Destiny forniva una spiegazione quasi evangelica del palese
disegno geopolitico di conquistare e sottomettere spazi, dapprima l'intero
Emisfero Occidentale, in seguito, a partire dalla guerra contro la Spagna
del 1898, il mondo intero. Come ha osservato Carl Schmitt, nel 1898 gli USA
si sono avventurati in una guerra, contro la Spagna e più tardi contro il
mondo intero, che non è ancora finita. In questo contesto, la guerra
americana contro la Jugoslavia è soltanto la prosecuzione di una guerra
centenaria che gli Stati Uniti hanno iniziato nel 1898.
Nella storia degli Stati Uniti la spinta espansionistica è stata altrettanto
potente di una religione. La continuità delle mire belliche espansioniste
americane dall'epoca della Dottrina del Manifest Destiny è stata la
caratteristica dominante della politica estera,nella
quale sono confluite tre componenti della Weltanschauung espansionista
americana:
la Dottrina del Manifest Destiny - la componente teologica; la conquista,
preordinata da Dio e dalla Provvidenza, al fine di compiere il volere
dell'Onnipotente, in second'ordine, la conquista al fine di instaurare la
democrazia o negli interessi della democrazia e dell'umanità;
la Dottrina Monroe - la componente geopolitica;
e la Dottrina della Open Door [Porta Aperta] - la componente economica.
Fu alla fine del secolo scorso che le fondamenta intellettuali della
dottrina geopolitica americana vennero formulate da Frederick Jackson
Turner, Brooks Adams, e l'ammiraglio Mahan; la sua realizzazione fu avviata
da Theodore Roosevelt e in seguito da Woodrow Wilson. Le concezioni
geopolitiche avanzate da Frederick Jackson Turner, Brooks Adams, e
l'ammiraglio Mahan "divennero una visione dei mondo, una Weltanschauung
espansionista per le successive generazioni di Americani... un fattore
importante per comprendere l'espansione imperiale americana nel XX secolo",
scrive il celebre storico americano William Williams. La politica del
Lebensraum americano detta "imperialismo della Open Door", e l'ampliamento
dell'impero americano tramite l'espansione del perimetro della Dottrina
Monroe, spiegano la politica estera americana nel corso del secolo, incluse
le attuali iniziative di espansione della NATO, l'affermazione del
preponderante potere americano su tutta l'Eurasia e la guerra contro la
Jugoslavia.
Gli architetti del Lebensraum americano hanno fornito una giustificazione
razionale anche per la NATO. La NATO ,in quanto costruzione geopolitica,è
fermamente ancorata alla "tesi della frontiera" della politica estera
americana ,ed appare come una funzione e strumento del Grossraum atlantico
vagheggiato da Turner,Adams e Mahan. Nelle parole del senatore Tom Connally:
"il Patto Atlantico è la logica estensione della Dottrina Monroe". La
creazione della NATO ha comportato l'estensione della Dottrina Monroe
all'Europa.L'Europa diverrà per gli Stati Uniti un'altra America Latina,
sostiene lo storico americano Stephen Ambrose.
Il concetto fondamentale di Frederick Jackson Turner era quello secondo cui
l'unicità dell'America era il prodotto della sua frontiera in espansione.
Egli definì l'esistenza storica dell'America come una perpetua espansione
geopolitica verso nuove frontiere ad occidente. "L'esistenza di un'area di
terre libere, il suo continuo recedere e l'avanzamento degli insediamenti
americani a Ovest spiegano lo sviluppo dell'America". La "universale
predisposizione degli Americani" - un "popolo in espansione" - è quella
all'allargamento del proprio dominio", e l'ampliamento geopolitico in atto
"è il risultato attuale di una potenza espansiva che è insita in essi",
proclamava Turner. La storia americana è la storia di "una linea di
frontiera in continuo avanzamento... La frontiera è la linea di più rapida
ed efficace modernizzazione americana... Il movimento è il suo elemento
dominante, e... l'energia americana esigerà continuamente un campo di
applicazione sempre più vasto".
"L'altra idea (nella Weltanschauung imperialista americana) è la tesi di
Brooks Adams, secondo cui l'unicità dell'America può essere preservata solo
mediante una politica estera espansionista". La tesi di Adams era costruita
al fine di preservare la spiegazione del passato americano fornita da Turner
e proiettarla nel futuro. "Prese assieme, le idee di Turner e Adams
offrirono ai costruttori dell'impero americano una visione e interpretazione
del mondo, oltre che un programma d'azione ragionevolmente dettagliato dal
1893 al 1953", afferma William Williams.
"Espansione fu il catechismo di questo giovane messia dell'unicità ed
onnipotenza dell'America... Turner offrì agli Americani una visione del
mondo nazionalistica che spazzava via i loro dubbi... e giustificava la loro
aggressività". Turner, guardando al passato dell'America, vide nella
conquista definitiva del West il realizzarsi del Manifest Destiny
nell'Emisfero Occidentale. Adams vide la prossima nuova frontiera -
il mondo intero. La sua visione mondiale conduceva inevitabilmente ad un
solo impero mondiale - l'Impero Mondiale Americano, e non a quella pluralità
di Grossraume o Pan-regioni immaginata da Carl Schmitt o dal generale
Haushofer.
In The Law of Civilization and Decay (1895) Brooks Adams "teorizzava il
mondo come frontiera". Egli proponeva una politica di espansionismo
aggressivo mirata a fare dell'Asia una colonia economica e a permettere
all'America di assicurarsi una vasta nuova frontiera in Asia. Nella sua
essenza, la conquista dell'Eurasia ebbe inizio allora. "Furono persino
ristampate le sue raccomandazioni di politica estera come guida per gli
Stati Uniti nel corso della Guerra Fredda", osserva William Williams. Nel
suo libro "American Empire" del 1911,Brooks Adams preconiz zava la venuta
dell'impero mondiale americano e la conquista dell'intero spazio geopolitico
eura siatico. Nell'interpretazione di Theodore Roosevelt e Woodrow Wilson,
che vedono la spinta verso occidente come conquista civilizzatrice
dell'Eurasia, si avverte l'influsso delle opere di Turner e Adams. Scriveva
quest'ultimo "usare il potere economico e militare per espandere la
frontiera degli Stati Uniti verso occidente". Il disegno espansionista di
Brooks Adams fu il fondamento della politica este ra americana ,
espansionismo dapprima in Asia, poi in Europa. "Wilson, nel presentare la
propria interpretazione della storia ameri cana, fece ampio uso della tesi
della frontiera di Turner". "Tutto ciò che ho scritto sull'argomento viene
da lui", precisò Woodrow Wilson. Prendendo a prestito la terminologia della
Dottrina del Manifest Destiny, lo slogan di Wilson - "un mondo sicuro per la
democrazia" - significava in realtà un mondo sicuro per le politiche del
Lebensraum americano. Come aggiunge Williams, "più ancora che nel caso di
Theodore Roosevelt, le politiche di Woodrow Wilson e dopo di lui Franklin
Delano Roosevelt furono Turnerismo classico". La tesi della frontiera fece
della democrazia (ossia del dominio americano) una funzione della frontiera
in espansione. "F.D. Roosevelt è sempre stato... un Turneriano in politica
estera... di un Turnerismo peraltro unito alla realpolitik di Adams".
Woodrow Wilson fu il primo ad aprire uno spiraglio sulla futura egemonia
mondiale americana. Già intravedendo una Gran Bretagna soggiogata dagli
USA, e John Bull trasformato in un obbediente servitore del Padrone
atlantico d'oltremare, Adams individuò il nemico principale nell'Europa
occidentale. "L'accelerazione del movimento di concentrazione del forte sta
tanto rapidamente schiacciando il debole, che sembra a portata di mano il
momento in cui due grandi sistemi saranno in gara l'uno contro l'altro, e la
lotta per la sopravvivenza avrà inizio... Che ci piaccia o meno, siamo
costretti a competere per il primato commerciale, o, in altre parole, per il
primato imperiale... Il nostro avversario (Francia, Germania e Russia) è
implacabile e determinato... Se cediamo di fronte a lui, ci soffocherà".
La supremazia economica, dichiarava Adams, era la base di ogni potenza.
Libero commercio ed internazionalismo economico, ossia l'economia
internazionale sotto il controllo americano, era la chiave del dominio
mondiale. "Adams sosteneva che gli Stati Uniti dovessero assumere un ruolo
sempre maggiore nel plasmare l'ordine mondiale. La potenza economica (e
morale) andava tradotta in potenza militare, se l'America voleva accettare -
per usare l'espressione di Franklin D. Roosevelt, influenzato da Adams -'il
suo appuntamento con la storia' "'. American Economic Supremacy (1900) di
Adams fu il classico manuale per i costruttori dell'impero americano.
Scrivendo nel 1945, Childs affermò: "Se Adams avesse scritto l'anno scorso,
in vista della pubblicazione quest'anno, non avrebbe dovuto correggere quasi
nulla per adeguare le sue opinioni al mondo contemporaneo". Lo stesso vale
per il periodo post-1991. Il padre della dottrina del containment
[contenimento], George Kennan, nell'esporre e difendere quella politica
citava Adams "nel ristretto numero di Americani che avevano riconosciuto le
giuste fondamenta della politica estera... L'analisi e le argomentazioni di
Kennan erano per molti aspetti simili a quelle di Adams". Un classico
esempio della Tesi della Frontiera fu la Dottrina Truman, ideata per
facilitare l'espansionismo americano e definita in un discorso da Truman
"Frontiera Americana". "Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i
dirigenti americani ragionavano già in termini ancora più espliciti secondo
il modello teorico sviluppatosi negli anni 1890". "Al pari di molti altri
aspetti della storia americana del XX secolo, la visione militare del mondo
fu un prodotto diretto della prospettiva dell'espansione della frontiera.
L'ammiraglio Mahan forni la prima giustificazione razionale della NATO.
"Esprimendosi con minacciose allusioni all'uso della forza fisica", Mahan
tratteggiava un futuro nel quale l'espansione industriale avrebbe condotto
ad una rivalità per i mercati e le fonti di materie prime, sfociando alla
fine nella necessità di disporre della potenza per aprire nuovi mercati . La
potenza marittima sarebbe stata il veicolo decisivo per l'espansione , il
nuovo colonialismo "Open Door" esigeva i servizi della marina americana.
Come afferma LaFeber, Mahan riassunse la sua teoria in un postulato: "In
queste tre cose - produzione, con la necessità di scambiare i prodotti,
spedizione, tramite cui lo scambio avviene, e colonie - risiede la chiave di
gran parte della storia e della politica delle nazioni costiere". Dalla
produzione deriva la necessità della spedizione, che a sua volta crea il
bisogno di colonie.
Le "Open Door Notes" (Annotazioni sulla 'Porta Aperta') - la proclamazione
del Lebensraum americano nel 1899 e 1900 significarono l'inizio
dell'invasione commerciale del mondo e della futuro espansionismo
imperialista americano tramite la politica della Open Door.
Come ho già fatto notare, le parole di Wilson - "un mondo sicuro per la
democrazia" - si traducevano nella realtà in "un mondo sicuro per il
Lebensraum americano". Wilson vide nell'espansione economica oltremare la
nuova frontiera che avrebbe preso il posto del continente americano già
conquistato. In una sezione del V volume della sua Storia del popolo
americano, che sembra una parafrasi del saggio di Brooks Adams, Wilson
proclamava che gli Stati Uniti erano destinati al comando sulle "ricchezze
economiche del mondo" tramite l'espansionismo della Open Door. "La
diplomazia e, se necessario, la potenza dovranno aprire la via". In una
serie di lezioni tenute alla Columbia University nell'aprile 1907 egli fu
ancora più esplicito:
"Dal momento che il commercio ignora i confini nazionali e il produttore
preme per avere il mondo come mercato, la bandiera della sua nazione deve
seguirlo, e le porte delle nazioni chiuse devono essere abbattute... Le
concessioni ottenute dai finanzieri devono essere salvaguardate dai ministri
dello stato, anche se in questo venisse violata la sovranità delle nazioni
recalcitranti... Vanno conquistate o impiantate colonie, affinché al mondo
non resti un solo angolo utile trascurato o inutilizzato".
F.D. Roosevelt concepiva il suo New Deal nella tradizione geopolitica di
Turner e Adams - il New Deal come Nuova Frontiera. Le libertà americane non
potevano conservarsi in una società senza frontiere, gli Stati Uniti erano
nuovamente alla ricerca di nuove frontiere. "Estendere al mondo intero la
Politica della Open Door" divenne il leitmotiv della politica estera
americana. Il segretario di stato Hughes la estese a tutte le colonie
europee e all'Europa orientale. La Guerra Fredda aveva, per oggetto
l'apertura delle frontiere russa ed est-europea all'espansionismo americano
e all'imperialismo della Open Door. La politica del "containment" - il
tradizionale blocco della Fortezza Heartland - serviva il medesimo scopo.
Austin Beard nel 1934 lanciò una sfida al New Deal( l'amministrazione
Roosevelt) perché rompesse con la tradizione espansionista. Prevedeva che
il New Deal sarebbe stato coinvolto in un'altra guerra imperiale. Parlando
per bocca del National Foreign Trade Council, la comunità imprenditoriale si
oppose decisamente a Beard: "L'auto-contenimento nazionale non trova posto
nella politica economica degli Stati Uniti".
"I dirigenti americani predissero che l'espansione commerciale, finché la
porta fosse rimasta aperta, avrebbe garantito agli Stati Uniti i vantaggi
economici di un impero formale senza le responsabilità e i costi politici e
morali connessi al possesso di colonie". In ogni caso il risultato finale
dell'espansionismo 'Open Door' fu la colonizzazione economica del nuovo
spazio geopolitico. Come osservò il geopolitico tedesco Otto Maull: "La
completa penetrazione economica è la stessa cosa dell'occupazione
territoriale". La guerra della 'Porta Aperta' conduce inevitabilmente
all'occupazione della 'Porta Aperta'.
IL PROGRAMMA AMERICANO PER L'EGEMONIA MONDIALE
Il geopolitico inglese Peter J. Taylor, nel suo libro Britain and the Cold
War. 1945 as Geopolitical Transition, introduce il concetto di "ordine
geopolitico mondiale", che denota un regime geopolitico di egemonia da parte
di un paese storicamente egemone nel sistema mondiale, e sostiene che
"l'ordine geopolitico precedente la Guerra Fredda è stato definito come
Ordine Mondiale della Successione Britannica". Come risultato della Seconda
Guerra Mondiale l'impero politico britannico dominatore fu sostituito da un
nuovo impero economico americano.
Già prima della Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti iniziarono a
pianificare la futura egemonia mondiale americana. Le minute degli incontri
di gabinetto tenutisi a partire dal 1939 fra il Dipartimento di Stato e il
Council on Foreign Relations espongono in dettaglio il ruolo degli USA come
successori dei britannici.... Le minute del Security subCommittee, organo
dell'Advisory Committee of the Post-War Foreign Policy del Council on
Foreign Relations, stabiliscono i probabili parametri della politica estera
degli USA nel dopoguerra: " ... l'impero britannico, quale è esistito in
passato, non tornerà e ... e gli Stati Uniti dovranno prendere il suo
posto...' Gli USA 'devono coltivare una visione mentale dell'assetto
mondiale dopo questa guerra,tale da renderci capaci di imporre le nostre
condizioni, equivalenti... alla Pax Americana".
Gli Americani potranno serbare la propria vitalità solo accettando la logica
dell'espansionismo indefinito. Nel 1942, il direttore del Council, Isaiah
Bowman, scrisse: "La misura della nostra vittoria sarà la misura del nostro
dominio dopo la vittoria... Gli USA devono assicurarsi aree strategicamente
necessarie al controllo del mondo".
"Il War and Peace Studies Project, avviato dal Council on Foreign Relations
sotto l'amministrazione Roosevelt immediatamente prima della Seconda Guerra
Mondiale, fu quindi il piano-maestro e il programma di un nuovo ordine
globale per il mondo del dopoguerra, un ordine nel quale gli Stati Uniti
sarebbero stati la potenza dominante... i gruppi del War and Peace Studies,
in collaborazione con il governo degli Stati Uniti, elaborarono una
concezione imperialistica degli interessi nazionali e degli obiettivi di
guerra degli Stati Uniti. 'Imperialismo americano' significò il deliberato
intento di organizzare e controllare un impero globale. Il successo finale
di questo tentativo fece degli Stati Uniti... la prima potenza mondiale,
dominante su vaste aree del mondo - l'impero americano... Tale
programmazione determinava, per sua natura, gli 'interessi nazionali' degli
Stati Uniti... Scopo della pianificazione del dopoguerra era la creazione di
un ordine politico ed economico internazionale dominato dagli Stati Uniti".
Isaiah Bowman, massimo geopolitico al servizio di Franklin Delano Roosevelt,
definiva gli obiettivi di politica estera degli Stati Uniti come il
perseguimento di una politica globale di Lebensraum americano contro il
Lebensraum della Germania nazionalsocialista.
In collaborazione con H. F. Armstrong, Bowman si assicurò persino un
articolo di Mackinder sui pericoli di una forte Unione Sovietica, pubblicato
in Foreign Affairs con il titolo "The Round World and the Winning of the
Peace".
L'articolo è notevole, perché, in sostanza, il vecchio imperialista
britannico Mackinder sostiene la trasformazione dell'Impero Britannico in
una dipendenza degli Stati Uniti e l'istituzione di un'egemonia americana in
Europa: "... la Gran Bretagna - fortezza circondata da un fossato - una
Malta su larga scala (per il movimento verso occidente dell'impero
americano) e la Francia come testa di ponte difendibile".
Il Memorandum E-219 si concludeva con l'elencazione degli elementi
essenziali per la politica estera degli Stati Uniti, riassumendo "le parti
componenti di una politica integrata per conseguire la supremazia militare
ed economica degli Stati Uniti nell'ambito del mondo non germanico." Altro
fattore principale era "il coordinamento e la cooperazione degli Stati Uniti
con altri paesi al fine di garantirsi la limitazione di qualsiasi esercizio
di sovranità da parte di nazioni straniere che possa costituire una minaccia
all'area mondiale minima essenziale alla sicurezza e alla prosperità
economica degli Stati Uniti e dell'Emisfero Occidentale".
Ad un incontro tenutosi il 19 ottobre 1940, Leo Posvolsky, massimo esponente
del Dipartimento di Stato per la strategia del dopoguerra, "concordò con il
Council il programma iniziale per il potere mondiale. La sua convinzione,
che gli Stati Uniti dovessero avere per spazio vitale ben più del solo
Emisfero Occidentale, è dimostrata dalla sua affermazione: 'se per blocco
intero intendete l'Emisfero Occidentale, allora date per scontati i
preparativi di guerra'. Posvolsky intuiva quindi che gli Stati Uniti, se
contenuti entro l'Emisfero occidentale, sarebbero dovuti scendere in guerra
per conquistarsi altro spazio vitale, una conclusione certamente discendente
dai lavori dei Council". L'economia americana necessita di una riserva di
spazio, un nuovo, più esteso spazio vitale, per poter sopravvivere senza
subire aggiustamenti di rilievo, sostenevano gli strateghi del Council on
Foreign Relations.
Quella riserva venne concettualizata come Grande Area (Grossraum) - il
blocco non-germanico a direzione statunitense, blocco che nel 1941 gli Stati
Uniti definivano 'economia mondiale' (sic!).
Gli studi dell'Economic and Financial Group hanno mostrato quanto pericolosa
sarebbe stata per gli Stati Uniti un'Europa unita, sotto il dominio nazista
o meno.
Hamilton Fish Armstrong affermò nel giugno 1941 che non sarebbe stato
possibile consentire il formarsi di un'Europa unita, perché questa sarebbe
stata tanto forte da minacciare seriamente la Grande Area americana.
L'Europa, organizzata in singola entità, era considerata fondamentalmente
incompatibile con il sistema economico americano".
IL LEBENSRAUM DELL'AMERICA:LA GRANDE AREA
Studi e discussioni approfondite nell'ambito del gruppo del Council
stabilirono che, come minimo, gran parte del mondo non-germanico era
necessaria come riserva spaziale per la nuova Grande Area americana. Nella
sua forma finale questa consisteva nell'Emisfero occidentale, il Regno
Unito, i resti del Commonwealth e dell'impero britannico, le Indie orientali
olandesi, la Cina e lo stesso Giappone. Noarn Chomsky sintetizza così il
concetto di Lebensraum americano:
"La Grande Area doveva comprendere l'Emisfero occidentale, l'Europa
occidentale, l'Estremo Oriente, l'ex impero britannico (in via di
smantellamento), le incomparabili risorse energetiche del Medio Oriente (che
stava passando in mano americana, via via che ne espellevarno i nostri
rivali, Francia e Gran Bretagna)il resto del Terzo mondo e se possibile
,l'intero globo".L'intra Cina era inoltre compresa.
Diversamente da Carl Schmitt, che nelle sue opere di geopolitica impiegò il
concetto di Grossraum (e Grande Area ne è l'esatta traduzione ) e che favorì
un ordine mondiale basato sulla consistenza di Grosraume, la concezione
americana non ha nulla a che vedere con quella di uno spazio geopolitico
delimitato. Gli USA respinsero apertamente uno scenario del dopoguerra
caratterizzato da una pluralità di Dottrine Monroe. Viceversa,
l'espansionismo americano doveva essere illimitato, rigettando la nozione
stessa di interessi nazionali in competizione.
I War and Peace Studies incarnavano concettualmente l'espansionismo
geopolitico di Turner e Adams, la Weltanschauung dell'imperialismo americano
detta "Open Door". Il documento NSC-68 non fu altro che una che una
riformulazione di quegli obiettivi geopolitici, bardata della pesante
teologia di una Dottrina del Manifest Destiny modemizzata.
ATLANTISMO
"Il principale obiettivo politico, in pace come in guerra, deve essere
quindi prevenire l'unificazione delle potenze centrali del Vecchio Mondo in
una coalizione ostile ai propri interessi", scrisse il geopolitico americano
Nicholas Spykman nel suo libro Geography of Peace, riformulando i principali
obiettivi geopolitici degli Stati Uniti nell'Europa del dopoguerra.
"Spykman ripeteva semplicemente per gli Stati Uniti quello che era stato il
principio dirigente dell'arte di governo britannica dai tempi di Enrico
VIII", commenta David Galleo.
Alla medesima conclusione pervenne Hans J. Morgenthau: "Le politiche europee
degli Stati Uniti ricalcano in larga misura quelle della Gran Bretagna da
Enrico VIII alla fine dell'Impero". Come la Gran Bretagna in passato, gli
Stati Uniti perseguono un solo obiettivo in Europa prevenire l'unità
europea, rifiutare il principio dell'equilibrio delle potenze ed affermare
unilateralmente l'egemonia e supremazia americana.
Dopo la guerra la politica del Lebensraum sfociò nella formazione
dell'Alleanza Atlantica, la nuova Grande Area ideata dagli strateghi del
Council on Foreign relations e del progetto War and Peace Studies. La
Grande Area americana vene concettualizzata ed istituzionalizzata
nell'Alleanza Atlantica.
L'Atlantismo - principio organizzatore della politica estera americana del
dopoguerra verso l'Europa - era fondata sulla dipendenza politica
dell'Europa. La NATO - perno del controllo americano nel dopoguerra - era
lo strumento per gestire la proiezione della potenza americana in Europa,
sostiene Ronald Steel nel suo libro Temptations of a Superpower, nel quale
sottolinea come per gli strateghi americani del dopoguerra un obiettivo
essenziale fosse prevenire che l'Europa potesse diventare in futuro un
concorrente economico, in quanto un concorrente economico ha buone chances
di diventare anche un concorrente politico. L'interesse nazionale americano
esigeva che l'unità Continentale venisse impedita.
In anticipo sulla creazione della NATO, il massimo esponente geopolitico
dell'espansionismo USA nel dopoguerra, Nicholas Spykman, avanzò nel 1943 la
proposta che "la zona delle potenze europee fosse organizzata in una Lega
delle Nazioni regionale, con gli Stati Uniti quale membro extra-regionale".
Commentando la proposta di Spykman, l'insigne studioso americano di scienze
politiche Clyde Egleton affermò: "E' semplicemente incredibile sia che gli
Stati Uniti accettino un simile rischio, sia che gli altri stati
acconsentano ad una tale ingerenza estrema". Accettare le proposte
americane avrebbe significato semplicemente acconsentire all'instaurazione
di un protettorato americano sulle nazioni europee.
Riformulando la vecchia Tesi della Frontiera di Turner, Spykman scrisse:
"Abbiamo considerato la frontiera da un punto di vista internazionale, quale
espressione di un rapporto di potere relativo, come quella linea ove le
pressioni contrastanti trovano un equilibrio. Dal punto di vista nazionale
del singolo stato, la frontiera è quella trincea che viene tenuta durante
quel temporaneo armistizio che si dice "pace" ".
Il punto di vista europeista tese a considerare il sistema atlantico eretto
attorno all'egemonia americana come una costruzione temporanea, dettata
dall'eccezionale debolezza europea, destinata ad essere trasformata se non
abbandonata una volta superata tale debolezza. Vi era implicita il giudizio
che l'Europa non sarebbe stata dominata indefinitamente. Ma la geopolitica
atlantista aveva in mente proprio quel dominio indefinito. La politica
atlantista vedeva la NATO come il pilastro di quella dominazione indefinita
e come lo strumento per la gestione del potere nello spazio geopolitico
europeo.
"L'Atlantismo rappresenta una sorta di religione politica dell'espansionismo
, con suo catechismo geopolitico e la sua dottrina dell'immacolata
concezione della politica estera americana (sebbene, in omaggio alla sua
origine anglo-sassone, il catechismo Atlantico appare meno sistematico e
meno dottrinario scrivono David P. Galleo e Benjamin Rowland nel loro libro
America and the World Political Economy. Atlantic Dreams a National
Realities. Nel quadro della Weltanschauung imperialista americana,
l'istituzione di un protettorato americano sull'Europa potrebbe essere
realizzato tramite la NATO. Il manto imperiale atlantico e il grande disegno
americano di un ordine militare mondiale ebbe la loro epitome nell'Alleanza
Atlantica. David Galleo e Benjamin Rowland affermano che:
"L'imperialismo del libero scambio di Hull (Cordell Hull, segretario di
stato sotto la presidenza Roosevelt) poteva anche essere previsto ma non un
nuovo Impero Romano con un Mare Nostrum atlantico. Era come se gli Stati
Uniti, spregiando le colonie dell'Europa, avessero deciso di annettere
direttamente la madre patria".
L'Alleanza Atlantica, vagheggiata già da Brooks Adams, "segnò l'egemonia
dell'America sull'Europa". Da allora un generale americano, responsabile
verso il Presidente, avrebbe usurpato le prerogative politiche dell'Europa.
E con la Dottrina Truman una potenza aliena sul piano dello spazio, gli
Stati Uniti, affermava ed otteneva il controllo sull'Europa occidentale,
annullando cosi l'esistenza politica indipendente di quelle che erano state
le Grandi Potenze, incluso il proprio alleato, la Gran Bretagna.
LA NATO E LA DOTTRINA MONROE
Il concetto geopolitico di Lebensraum americano - la Grande Area atlantica
della supremazia americana - necessitava di una diretta proiezione di
potenza per garantire il dominio dell'America. La NATO divenne
l'istituzione dell'egemonia par excellence. Gli architetti dell'impero
americano progettarono per la NATO il medesimo ruolo che l'ammiraglio Mahan
aveva immaginato per la Marina un veicolo di conquista di nuovi mercati e
spazio geopolitico, ed uno strumento per la realizzazione della politica
della "Open Door" e la gestione dello spazio geopolitico. In breve, la NATO
divenne il braccio militare del movimento in direzione occidentale
dell'Impero americano. Nella politica estera americana, Tesi della
Frontiera e Dottrina Monroe trovarono una confluenza nella NATO.
Il Piano Marshall, seguito dalla NATO, segnò il vero inizio dell'era della
dominazione militare, politica ed economica dell'America sull'Europa,
afferma Stephen Ambrose. Il senatore Henry Cabot Lodge considerava la NATO
come una della serie di organizzazioni destinate a circondare l'Unione
Sovietica. La NATO fu così costruita come strumento per il blocco della
fortezza Heartland, coincidente con l'Unione Sovietica.. (il concetto,
espresso da Spykman, secondo cui i paesi del Rimland dovevano essere
controllati dagli Stati Uniti, equivale alla teoria geopolitica del blocco).
La NATO avrebbe affermato il dominio americano sull'Europa occidentale,
permettendo simultaneamente agli Stati Uniti di assumere una posizione di
incontrastata egemonia sull'Europa. Quale sarebbe stata questa egemonia,
"venne adeguatamente, seppure rozzamente, riassunto nei frequenti
riferimenti ad un'estensione della Dottrina Monroe. L'Europa, agli occhi
dell'uomo d'affari, del soldato e del politico americano, sarebbe diventata
una seconda America Latina". Il senatore Tom Connally dichiarò che "il
Patto Atlantico non è che la logica estensione della Dottrina Monroe".
Il documento NSC-68 rappresentò l'estensione pratica della Dottrina Truman,
che era stata mondiale nelle sue implicazioni, ma limitata all'Europa nella
sua applicazione. Il documento forniva giustificazione all'assunzione del
ruolo di gendarme del mondo da parte dell'America. Era ideato al fine non
solo di preservare la potenza degli USA, ma anche di estenderla e
consolidarla inglobando nuovi satelliti ed impedendo il sorgere di un
sistema di potenze concorrenziale.
Per comprendere la minaccia che la NATO pone alla sicurezza della Russia e
degli altri paesi europei, è necessario tornare alle origini della
cosiddetta Alleanza Atlantica. Il Trattato Nord Atlantico, in origine, non
era affatto un'alleanza, ma una garanzia unilaterale degli USA a quella che
gli stessi USA definivano sicurezza europea, nei fatti un'affermazione di
egemonia americana sull'Europa occidentale sotto il paravento della
sicurezza. Nella sua essenza, la condizione originaria dei rapporti
USA-Europa, formulata nel 1949, era del tutto unilaterale. La sua raison
d'étre dichiarata era la sicurezza - in realtà era l'egemonia, un
allargamento di fatto della Dottrina Monroe, che all'inizio ebbe i suoi
effetti maggiori sulla Gran Bretagna, la quale dovette cedere (come avvenne
con la Grecia) le sue sfere di influenza agli Stati Uniti. Ciò consentì
agli Stati Uniti di ottenere il comando supremo sulle forze armate
europeo-occidentali ed anche lo stanziamento di truppe americane sul
territorio europeo. Un editoriale del Wall Street Journal dell'aprile 1949
caratterizzava correttamente l'organizzazione del Trattato del
Nord-Atlantico come "l'annullamento dei principi delle Nazioni Unite".
In una prospettiva storica, la Dottrina Truman, unilateralmente dichiarata,
era un'estensione della Dottrina Monroe oltre Atlantico, ossia un importante
ampliamento del Grossraum americano - una globalizzazione dei princìpi del
Grossraum dell'Emisfero Occidentale, dove gli Stati Uniti avevano il
privilegio della sovranità - e quindi una prima aggressione diretta alla
sovranità degli stati europei. Nonostante fosse stata ostentatamente
propagandata come strumento di contenimento e politica di interventismo
globale, fu in realtà strumento di sottomissione ed espansionismo, al
servizio della politica del Lebensraum americano. Lo studioso di politica
estera britannica Kenneth Thompson definì la Dottrina Truman un atto
nazionalistico e strumentale destinato anzitutto a sostituire la potenza
americana a quella britannica in Europa centrale.
Charles de Gaulle, il grande statista francese, dotato di sicuro istinto
nelle questioni di geopolitica e nello smantellare i miti americani,
giustamente valutò che la NATO era una semplice appendice degli Stati Uniti,
e che l'adesione alla NATO e il rispetto della sovranità nazionale
(francese) erano obiettivi fra loro incompatibili. Già nel 1951 (12 giugno)
il settimanale parigino Le Monde riassumeva la sostanza dell'Alleanza
Atlantica e del suo braccio militare, la NATO:
"La fondamentale disuguaglianza dell'alleanza fa sì che questa divenga
sempre più un protettorato nascosto, dove le proclamazioni di orgoglio
nazionale non bastano a compensare il crescente asservimento.
L'Impero Romano aveva i suoi cittadini, i suoi alleati, i suoi stranieri.
Il nuovo Impero Americano ha i suoi alleati di prima fila (gli Americani), i
suoi alleati di seconda fila (i Britannici) e i suoi protégés continentali.
A dispetto del loro contegno altezzoso, questi ultimi diventano ogni giorno
di più i Filippini dell'Atlantico".
Leopold Kohr concluse che l'Alleanza Atlantica non era una partnership
egualitaria, e che vi era una sola nazione veramente libera in questo
accordo, "la nazione imperiale, gli Americani". Come ha sostenuto Walter
LaFeber, con la formazione della NATO gli Stati Uniti hanno perfezionato la
vittoria in quella che egli definisce la Prima Guerra Fredda, iniziata dal
presidente Wilson già alla Conferenza di Pace di Versailles dopo la fine
della Prima Guerra Mondiale, risultato finale della quale fu l'instaurazione
di un controllo americano sull'Europa occidentale, cioè su una significativa
porzione dell'Eurasia.
Dopo la fine della Guerra Fredda, il ruolo della -NATO quale strumento
dell'espansionismo americano, di amministrazione, controllo ed ampliamento
dell'impero americano, divenne più chiaro che mai. Citando lo scrittore
francese J.J. Servan Schreiber, Benjamin Schwarz e Christopher Layne
descrivono il ruolo degli USA nel periodo post-Guerra Fredda come signori di
un impero mondiale. "A cinquant'anni dalla fondazione della NATO, nel
momento in cui l'Alleanza del dopo-Guerra Fredda si trova essa stessa in
guerra, è giunta l'ora di riesaminare la politica imperiale degli USA in
Europa. La guerra in Jugoslavia costituisce uno spartiacque nella storia
della NATO. Oggi gli Stati Uniti hanno ampliato la portata geografica
dell'Alleanza e creato per essa un ruolo nuovo: l'intervento negli affari
interni di stati sovrani le cui politiche contrastano i valori della NATO -
persino nel caso in cui questi stati non pongono alcuna minaccia alla
sicurezza dei partners dell'Alleanza... Celato dietro tutta la pomposa (e
ingannevole) retorica riguardo alla NATO e alla partnership transatlantica,
sta un semplice fatto: la politica USA in Europa non punta a contrastare le
mire egemoniche altrui, ma a perpetuare la supremazia stessa dell'America...
L'espansione della NATO potrà dimostrarsi un errore diplomatico grossolano
al pari del Trattato di Versailles del 1919......
Schwarz e Layne sostengono che la NATO svolge le seguenti importanti
funzioni:
I. Difesa ed espansione delle frontiere imperiali degli Stati Uniti.
2. Instaurazione di un protettorato permanente degli USA sul Continente.
3. Impedimento al sorgere di un'Europa occidentale indipendente.
La NATO è stata impiegata per minare il preesistente ordine mondiale basato
sull'Accordo di Helsinki ed obliterare il ruolo indipendente delle Nazioni
Unite. La NATO è diventata uno strumento di conquista dell'Europa
orientale - "pacificamente" come nel caso dei 'paesi di Vishegrad' (Polonia,
Ungheria e Repubblica Ceca) o mediante il ricorso ad un'aperta guerra di
aggressione (Jugoslavia). Il contenimento dell'Europa occidentale e la
conquista dell'Europa orientale sono le due principali funzioni della NATO.
Nel verdetto reso in occasione della sessione conclusiva del Tribunale
contro i Crimini di Guerra della NATO in Jugoslavia, tenutasi il 23 gennaio
2000 a Kiev, in Ucraina, la NATO è stata dichiarata un'istituzione criminale
secondo il dettato del Codice di Norimberga.
Ancora una volta, e ora dopo la fine della Guerra Fredda, l'Europa in quanto
entità geopolitica ha di fronte a sé una scelta storica - o un'esistenza
geopoliticamente indipendente quale Mitteleuropa o Comunità europea, o un
futuro di appendice dell'impero americano. Un'esistenza geopolitica
indipendente-l'Europa agli Europei - si traduce nella Mitteleuropa quale
blocco antiegemonico in opposizione e in concorrenza con il Grossraum
Atlantico americano. Il più semplice assioma geopolitico è che la NATO è
una minaccia per la futura indipendenza europea. E soprattutto - la NATO è
una minaccia per la Russia.

Nikolaj von Kreitor

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soggiogare"
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"Le masse non hanno mai desiderato la verità. Esse vogliono solo delle
illusioni, di cui non possono fare a meno".
S. Freud "Psicologia delle masse"

"Imporre ad un popolo una religione che gli sia estranea è il modo migliore
per fargli abbandonare, prima o poi, qualunque religione.
Il principale rimprovero che si possa fare al cristianesimo è aver creato
le condizioni per l'ateismo."




la NATO e gli architetti del lebensraum americano-Nikolaj von Kreitor (http://www.collettivamente.com/articolo/1197910.html)

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20-08-10, 02:26
aO8OnxEld3M

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20-08-10, 02:27
Ouq3XwqCWpg

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20-08-10, 02:27
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20-08-10, 02:28
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20-08-10, 02:29
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20-08-10, 02:33
8_YVCDaKX3A

Avamposto
20-08-10, 21:20
Il CFR: da dietro il sipario della storia...




Cerchiamo ora di conoscere un po' più da vicino una delle istituzioni più importanti per l'idea e l'avvento del Nuovo Ordine Mondiale: il “Council on Foreign Relations" (CFR), protagonista principale nella formazione dell’ONU e da molti considerato come il vero governo ombra statunitense.

Per ora rimando essenzialmente a due link, che trovate in chiusura di post (ma avete molti riferimenti per indagini personali nei link proposti nel menù laterale).


°°°°°°°°°°


Il CFR, fondato ufficialmente il 29 Luglio del 1921, ebbe come presidente fondatore John W. Davis, delegato di J. P. Morgan (uno dei più importanti esponenti della lobby bancaria, con Rothschild e Rockefeller).
Paul Cravath e Russell Leffingwell, entrambi soci di Morgan, furono tra i fondatori ufficiali.
Il denaro per le nuove organizzazioni fu fornito da J. P. Morgan, Bernard Baruch, Otto Kahn, Jacob Schiff, Paul Warburg e John D. Rockefeller, le stesse persone coinvolte nella fondazione della Federal Reserve.

Lo scopo del CFR fu di creare un filone di letteratura scolastica atto a promuovere i benefici di un governo mondiale e attirare l’iscrizione di ricchi intellettuali i quali avrebbero potuto influenzare la direzione della politica estera americana.

Due settimane dopo Pearl Harbor, Cordell Hull, Segretario di Stato, consigliò la creazione di una Commissione Consultativa Presidenziale (Presidential Advisory Committee) sulla politica estera post bellica.
La commissione fu il comitato che pianificò le Nazioni Unite.
Dieci dei 14 membri della commissione erano membri del CFR.
La commissione delineò, e Franklin D. Roosevelt “propose”, le Nazioni Unite alle 50 nazioni che parteciparono alla conferenza di San Francisco nel 1945.
Per assicurarsi che la nuova organizzazione si sarebbe situata in America, John D. Rockefeller Jr donò il terreno per il quartier generale delle Nazioni Unite.

Cinque anni dopo, testimoniando davanti alla Commissione del Senato per gli affari esteri, il membro del CFR James Warbung disse:
“Che lo si voglia o no, noi avremo un governo mondiale. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito con il consenso o con la forza.”

Il CFR era ed è sostenuto dalle più ricche tra le fondazioni mondiali e i privati; è stata ed è tuttora un'organizzazione di grande successo.

Il CFR fu fondato nel 1918, con finanziamento della famiglia Rockefeller. Vi partecipavano 650 membri. 'Il Gotha del mondo degli affari americano', ricorda lo storico Robert Divine. (Complotti. I fili invisibili del mondo - I. Stati Uniti, Gran Bretagna. Maurizio Blondet, Il Minotauro, Milano, 1995, pag. 98).

Il CFR fu costituito a Parigi da Edward Mandell House (il ‘colonnello‘ House), eminenza grigia che accompagnò il presidente Wilson alla Conferenza per la Pace, quando nella capitale francese si intrecciava la guerra diplomatica fra le nazioni vincitrici del primo conflitto mondiale.

Dalla Conferenza scaturirono il Trattato di Versailles, che poneva i presupposti di una nuova conflagrazione nel cuore dell’Europa, la Società delle Nazioni, incarnante l’idea di una specie di governo mondiale federativo, poi ripresa con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, e il CFR, organismo molto più umbratile, costituito dietro le quinte della Conferenza, ma destinato a un’azione di lunga durata e di notevole incidenza nella storia contemporanea. (Le società segrete. Gianni Vannoni, Sansoni Editore, Firenze 1985).

Il Council on Foreign Relations fu creato per contrastare le tendenze isolazioniste degli americani, contrarie (ovvio) agli interessi delle multinazionali Usa.
Organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto, e pagato dal contribuente americano in quanto Fondazione Culturale, il CFR studia strategie «globali» che invariabilmente la Casa Bianca, poi, adotta come direttive di politica internazionale… Le direttive, studiate dal CFR in riunioni riservatissime, vanno poi fatte digerire a più vaste platee di politici, imprese e decisori sparsi nel mondo. (A muovere i fili del vertice un gran burattinaio di nome CFR. Maurizio Blondet, in Avvenire, 27-01-01)

I fratelli Rockefeller ne sarebbero stati i maggiori finanziatori e, nel 1922, hanno fornito 100.000 dollari, sui 650.000 del bilancio visibile del CFR.

Ecco una parte della lista dei finanziatori:
American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam. (Complotti. I fili invisibili del mondo - I. Stati Uniti, Gran Bretagna. Maurizio Blondet, Il Minotauro, Milano, 1995).


Nuovo Ordine Mondiale: Il CFR: da dietro il sipario della storia... (http://novoordo.blogspot.com/2007/01/il-cfr-da-dietro-il-sipario-della.html)

Avamposto
20-08-10, 21:24
http://home.comcast.net/~ejwoodall/CFR_Oval_Office.jpg




http://www.911pk-gruppen.no/shadowgov.jpg-for-web-normal.jpg





http://johnmccarthy90066.tripod.com/sitebuildercontent/sitebuilderpictures/rd-tabl2.jpg

Avamposto
10-09-10, 11:27
Q-sUywS0FJ4

Avamposto
25-09-10, 09:07
qzKsgRsmB4U

Avamposto
28-12-10, 17:51
Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla...

Il CFR - Council on Foreign Relations - fu fondato ufficialmente il 29 Luglio del 1921. John W. Davis, delegato di J. P. Morgan (uno dei più importanti esponenti della lobby bancaria, con Rothschild e Rockefeller) fu il primo Presidente in carica.


Il denaro erogato per la costituzione di questa organizzazione, fu fornito dalla famiglia Rockefeller, da J.P.Morgan, Bernard Baruch, Otto Kahn, Jacob Schiff, Paul Warburg, le stesse persone coinvolte nella fondazione della Federal Reserve.

Lo scopo fondamentale della costituzione del CFR fu di creare un filone di letteratura scolastica atto a promuovere e diffondere i benefici di un governo mondiale e attirare l’iscrizione di ricchi intellettuali i quali avrebbero potuto influenzare la direzione della politica estera americana oltre a voler contrastare le tendenze isolazioniste degli americani, contrarie ovviamente agli interessi delle multinazionali Usa.

Due settimane dopo Pearl Harbor, Cordell Hull, Segretario di Stato, consigliò la creazione di una Commissione Consultativa Presidenziale (Presidential Advisory Committee) sulla politica estera post bellica.

Questa commissione, fu la stessa che operò per la formazione dell’ONU che Franklin D. Roosevelt propose poi alle 50 nazioni che parteciparono alla famosa conferenza di San Francisco del 1945.

Fu John D. Rockefeller Jr che donò il terreno per il quartier generale delle Nazioni Unite, e lo fece per assicurarsi che la sede fosse collocata all’interno degli Stati Uniti.

Il CFR era ed è sostenuto dalle più ricche tra le fondazioni mondiali e privati facoltosi.

Organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto, e pagato dal contribuente americano in quanto Fondazione Culturale, il CFR studia strategie «globali» che invariabilmente la Casa Bianca, poi, adotta come direttive di politica internazionali.

Le direttive, studiate dal CFR in riunioni riservatissime, vanno poi fatte digerire a più vaste platee di politici, imprese e decisori sparsi nel mondo. (A muovere i fili del vertice un gran burattinaio di nome CFR. Maurizio Blondet, in Avvenire, 27-01-01)

Ecco una parte della lista dei finanziatori:
American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam.

Ora la domanda è d’obbligo: perchè pochissime persone conoscono il CFR?

Perchè quasi nessuno sa che, fra i componenti del CFR compaiono nomi quali quello dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, di Angela Merkel, di Tony Blair, di Carl Gustav XVI Re di Svezia o di Bill Clinton e Margareth Tatcher? Anche Mario Draghi, Berlusconi, Bush, Corrado Passera (Banca Intesa San Paolo), Gianni Riotta, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, compaiono nella lista dei membri.

Lo avreste mai detto?

Queste notizie, non circolano sui media, anzi: durante i convegni, le riunioni ed i congressi, i media...non sono presenti, tranne - raramente - qualche media locale. E queste stesse informazioni, fanno parte di quello che io chiamo "Progetto di politica Mondiale ai danni dei cittadini di tutte le nazioni di Europa, Stati Uniti e Paesi Orientali" come più volte ho espresso in alcuni miei articoli.

Una entità di così vaste proporzioni e che opera, tutt’ora quasi in totale segretezza, decidendo le sorti del Pianeta e svendendo brandelli di realtà sottoforma di notizie pilotate con alta maestria, per confondere le acque sui veri accadimenti politici, economici e sociali.

Una prova concreta che, ciò che appare non è, e che se si vuole leggere tra le righe delle menzogne proposte come realtà sociale, è necessario scandagliare acque torbide e segretamente conservate al fine di mantenere nell’ignoranza l’intera umanità.

Molti cittadini, a livello internazionale, continuano ad interrogarsi sul perchè di certi eventi - come l’ultimo crollo dei mercati finanziari internazionali - senza trovare risposta ai propri interrogativi.

E’ pensietro comune che vi sia una non capacità da parte dei governi di gestire l’Economia e la Politica delle nazioni.

Ma non è così. All’origine di ogni scandalo economico o politico, alla base di qualsiasi dissesto nazionale, vi è un’organismo - il CFR appunto - che muove i fili di un disegno mondiale che da oltre 80 anni decide le sorti, le evoluzioni ed i drammi del Pianeta.

Ma nessuno ne parla. Nessuno dei media pilotati dagli stessi personaggi membri del CFR, spiegherà questa situazione, che rimarrà un ombra nel dubbio di qualche persona che ritiene che ci debba essere un’altra realtà possibile allo scempio internazionale che stiamo vivendo ormai da decenni.

Tutto è opera di un progetto. Di un disegno. Di un’intenzione a controllare il Mondo dalla postazione più alta possibile dei vertici internazionali.

Se vi aspettavate di poter temere una terza guerra mondiale, od una nuova era di regimi totalitaristici, tirate un sospiro: siamo oltre qualsiasi stato di regime totalitarista e di qualsiasi guerra combattuta con armi visibili.

Il Sistema, da sempre, controlla e gestisce le nostre esistenze.

L’unico modo per provare a salvarsi, come sempre, è la buona Informazione. Per non cadere sotto i colpi di una ignoranza imposta come regola di vita, al fine di sottomettere le masse al controllo estremo dell’esistenza umana.




Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla... - AgoraVox Italia (http://www.agoravox.it/Chi-domina-il-Mondo-Council-on.html)

stanis ruinas
28-12-10, 20:20
Interessante thread su una delle tante strutture del Sistema Mondiale di potere.

IL C.F.R. - come la Round Table di cui è espressione, la Commissione Trilaterale e altre strutture piu' o meno note alla grande stampa e ai media che raramente ne parlano per non attirarsi l'ira di questi potenti - è realmente il governo-ombra degli Stati Uniti da quasi un secolo, decide attraverso i suoi uomini quali siano i senatori da far eleggere al Congresso e gli aspiranti presidenti degli Stati Uniti e soprattutto i diversi esponenti delle amministrazioni.

Chi crede realmente che sia un Obama qualsiasi a guidare i destini della superpotenza USA è un povero illuso....