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Visualizza Versione Completa : Salvador Dali': una vita da genio



Avamposto
20-08-10, 01:45
SALVADOR DALI' : UNA VITA DA GENIO

Salvador Felipe y Jacinto Dalì nasce l'11 maggio 1904 a Figueras nella provincia catalana di Gerona. Il padre Salvador Dali y Cusì, è notaio. Uomo severo, colto, possiede una ricca biblioteca dove Salvador fa le sue prime scoperte letterarie e filosofiche.
Dalì che trascorre le estati a Cadaques fin da piccolo fantastica, popolando la sua vita di figure immaginarie, di segni avvertiti come predestinazioni alla gloria. Dali è bravo nel disegno, ha talento per la pittura. Se ne accorgono i Pichot, una famiglia di artisti presso la cui residenza i Dalì soggiornano spesso, e il pittore tedesco Siegfried Burmann: è lui che nel 1914 regala a Salvador la sua prima tavolozza.

Nel 1921, alcuni mesi dopo la morte della madre, viene ammesso all'Accademia d'Arte di S.Fernando a Madrid dove stringe amicizia con Federico Garcìa Lorca e il regista Luis Buñuel.Salvador Dali verrà un anno dopo sospeso a causa delle feroci critiche ai suoi insegnanti e definitivamente espulso nel 1926, anno in cui tra l'altro incontra Picasso a Parigi.
Nel 1929 collabora con Buñuel alla regia del film "Un chien andalou" a Parigi ed incontra Tzara, i surrealisti ,Paul Eluard e Gala, sua futura compagna di vita e musa ispiratrice. Nell'anno successivo Dali sviluppail suo celebre metodo paranoico-critico. Nel 1934 la sua mostra personale a New York riscuote un successo grandioso; tale successo è immediatamente successivo al suo primo scontro con i surrealisti in occasione dell'esposizione dell'opera "L'enigma di guglielmo Tell". Nel 1938 partecipa alla mostra internazinale dei surrealisti a Parigi e nell'estate dello stesso anno Freud e Dali si incontrano a Londra.

L'anno seguente si compirà la sua rottura definitiva con i surrealisti; dopo un breve soggiorno a Parigi, resterà a New York con Gala fino al 1948. Importante segnalare di questo periodo la mostra Dalì;-Mirò; al Museum of modern Art a New York, nonché la collaborazione cinematografica con Hitchcock per il film "Spellbound". Al suo ritorno in Europa Salvador Dali collabora come scenografo con Luchino Visconti e Peter Brook.Nel 1951 inaugura con la pubblicazione del "Manifesto mistico" il suo periodo corpuscolare; nell'anno successivo espone a Roma e Venezia. Il genio di Dalì viene sempre più riconosciuto a livello internazionale, con conferenze e mostre in luoghi autorevoli, quale quella del 1956 alla Natiuonal Gallery di Washington. Nel 1961 si tiene a Venezia la prima del balletto "Ballet de Gala": di Dalì le scene e il libretto, mentre le coreografie sono affidate al grande Maurice Béjart.

Sette anni dopo espone le sue opere stereoscopiche al Guggenheim Museum e a maggio del 1978 viene nominato membro dell'Académie des Beaux-Arts di Parigi. L'anno seguente si tiene una retrospettiva di Dalì al centre Georges Pompidou di Parigi, trasferita poi alla Tate Gallery di Londra. Il 10 giugno del 1982 muore Gala e nel luglio dello stesso anno gli viene conferito i titolo di Marchese di Pùbol. Nel maggio dell' 83 dipinge "La coda di rondine" suo ultimo quadro. Nel 1984 riporta gravi ustioni nell'incendio della sua camera al castello di Pùbol,dove oramai stabilmente risiede. Il 23 gennaio del 1989 Salvador Dalì muore nella torre Galatea a causa di un colpo apoplettico. In rispetto delle sue volontà, viene sepolto nella cripta del Teatro-Museo Dalì a Figueras. Nel suo testamento lascia allo Stato spagnolo tutte le opere e le sue proprietà. Viene organizzata una grande retrospettiva postuma nella Staatsgalerie di Stoccarda, trasferita poi alla Kunsthaus Zurich.



Salvador Dalì | biografia (http://www.salvadordali.it/biografia.html)

Avamposto
20-08-10, 01:46
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Avamposto
20-08-10, 02:04
ARTISTICAMENTE - Salvador Dalì: tra Cristo e Satana…

di Walter Catalano

Salvador Dalì: tra Cristo e Satana…



“Il Cielo è l’unica cosa che la mia anima, prigioniera dell’assoluto, abbia cercato nel corso di tutta la sua vita che ad alcuni è potuta sembrare confusa e profumata dal Demonio”. Salvador Dalì

Salvador Dalì, è certamente uno dei pittori più noti e importanti, se non uno dei più oggettivamente grandi del Novecento. Compagno di strada dei surrealisti (finché il fondatore del movimento d’avanguardia Andrè Breton non lo cacciò a causa delle sue atipiche simpatie destrorse, ribattezzandolo sarcasticamente con un esplicito anagramma del suo nome: Avida Dollars), amico intimo del regista Luis Bunuel e del poeta Federico Garcia Lorca (di quest’ultimo amico molto intimo… secondo i maligni), sposo devoto quanto sui generis della enigmatica Gala – ex compagna del poeta Paul Eluard – genio per sua stessa autoproclamazione e per quasi unanime riconoscimento, Dalì fu soprattutto, oltre che un grande artista, un gran poseur e un protagonista del jet set mondano che seppe cavalcare fino all’ultimo tutte le mode e le tendenze culturali del secolo, dalle avanguardie storiche degli anni venti, fino all’underground rockettaro e hippie degli anni ‘60 e ‘70.
Nato a Figueras, vicino Cadaqués, in Catalogna, nel 1904 e assurto giovanissimo a notevole fama all’interno del movimento surrealista, Dalì mise a punto il cosiddetto metodo “paranoico-critico”, una personale forma di allucinazione programmata ricavata sulla base della sua interpretazione di Freud, che gli permetteva di dipingere con una meticolosità figurativa ispirata alle grande tradizione pittorica rinascimentale, ossessioni e deliri di un naturalismo allucinante. Con l’amico Bunuel realizzò nel 1928 il film Un chien andalou e nel 1930 L’age d’or, denunce del conformismo borghese e istigazioni alla violenza rivoluzionaria che scatenarono il boicottaggio dell’estrema destra francese.
Negli anni seguenti però Dalì cambiò partito: dopo il 1933 la figura di Hitler lo ossessionò sempre più, anche sessualmente. “Proclamo lo sguardo e le spalle molli di Hitler dotate di un lirismo poetico irresistibile” scriverà. E si confesserà “affascinato dai fianchi bianchi e grassocci di Hitler… la più che divina carne di una donna di pelle bianchissima”. Il Fuehrer gli appariva infatti, nei suoi deliri erotici, come una donna. Il dittatore era per Dalì il “gran paranoico commestibile”, masochista al punto di scatenare una guerra colossale per il puro piacere di perderla e distruggersi nella catastrofe. Questi insoliti apprezzamenti sul capo del nazismo e sulla swastika – simbolo che eccitava Dalì evocando in lui l’immagine del coito – gli costarono l’amicizia dei colleghi surrealisti e di Pablo Picasso, tutti schierati – sebbene con sfumature che spaziavano dall’anarchia, allo stalinismo, al trovskismo – sul fronte antifascista. “Picasso es comunista, yo tampoco” dichiarerà Dalì qualche anno più tardi. Anche dopo la Guerra Civile il pittore catalano appoggerà il regime di Franco teorizzando una monarchia-anarchica ma ostentando in realtà grande familiarità con il Caudillo.
Queste posizioni politiche sostanzialmente tradizionaliste non gli impediranno di elogiare Stalin e Mao Tse Tung (del quale illustrò addirittura una edizione delle “Poesie”) e di simpatizzare con i rivoltosi del ‘68.
Il gusto dissacrante per gli opposti estremi non caratterizza però soltanto le scelte politiche dell’artista ma anche le sue opinioni in campo religioso e spirituale. Dalì ondeggia infatti fra un misticismo cattolico “forte”, di tradizione tipicamente spagnola, ed una pratica disinvolta dell’occultismo e della magia con altrettanto forti aperture verso il satanismo.
Fin dagli albori del surrealismo uno dei suoi più intimi amici fu il poeta René Crevel, autore del primo saggio su di lui: Salvador Dalì o l’antioscurantismo, omosessuale (come, almeno tendenzialmente, Dalì stesso) e proclive alle estasi medianiche e alle sedute spiritiche, che finirà suicida nel 1935. Crevel – come l’altro medium-poeta surrealista in amicizia con Dalì, Robert Desnos – soleva autoindursi trances ipnotiche durante le quali produceva le sue poesie: i surrealisti definirono questo periodo ipnotico-medianico della loro attività artistica l’epoca dei sonni.
Le doti medianiche di Crevel furono particolarmente apprezzate da Gala, la navigata femme fatale che aveva abbandonato Paul Eluard per legarsi al giovanissimo Dalì e divenire la compagna della sua vita. Nata a Kazan, in Russia, in una data indeterminata fra il 1890 e il 1895 – “sotto il segno della vergine” sottolineava lei stessa con sarcasmo (da parte sua Dalì si dichiarava candidamente “il principe dei cornuti”) – grande esperta di Tarocchi, li praticava ogni giorno accampando, per giustificare la sua innaturale dipendenza dalle carte, immaginarie origini gitane o ebraiche; donna autoritaria, vampirica e stregonesca, che passava di letto in letto incapricciandosi ora di questo ora di quello e che i surrealisti chiamavano scherzosamente “il registratore di cassa” per la sua eccessiva bramosia di denaro, Gala condizionerà fortemente il compagno e gli trasferirà la sua passione per l’occulto e il magico.
Già prima di lei però Dalì aveva conosciuto un personaggio femminile ancora più direttamente in contatto con le tradizioni magiche: si trattava della moglie di un pescatore di Port Lligat, una certa Lidia Nogués Costa, figlia di Sabana, l’ultima strega di Cadaqués. La donna, sebbene umile e illetterata, aveva suscitato l’interesse dei maggiori intellettuali catalani: lo scrittore Eugenio d’Ors, il musicista Xavier Montsalvatje, e, attraverso Dalì, anche quello di Luis Bunuel e di Federico Garcia Lorca. Su di lei furono scritti anche due libri, illustrati da Dalì, Les Bruixes de Llers e La verdadera historia de Lidia de Cadaqués. “Lidia possedeva il cervello paranoico più magnifico, eccetto il mio, che abbia mai conosciuto” scrisse di lei Dalì che aveva anche intitolato uno dei suoi primi grandi quadri “Il miele è più dolce del sangue”, riprendendo una delle numerose frasi sibilline e incomprensibili che la vecchia pronunciava come fossero incantesimi o scongiuri e che tanto avevano ispirato il metodo “paranoico-critico” del surrealista. “Lidia, Lorca e Gala sono le mie divinità tutelari” aveva dichiarato Dalì in tarda età: c’è da pensare che il legame con la vecchia strega fosse molto più profondo di quanto si immagini se l’aveva ricordata – insieme all’amante e all’amico – quasi in punto di morte.
Lo scrittore barcellonese Ernesto Milà traccia, in un suo recente lavoro, un interessante parallelo tra Dalì e il grande architetto catalano Antonio Gaudì (1852/1926), autore dei maggiori capolavori modernisti di Barcellona come il Parque de Guell o la cattedrale della Sagrada Familia. Entrambi indirizzarono il loro percorso artistico sul terreno della spiritualità affermando una loro via autonoma verso la trascendenza. Se Gaudì si mantenne nell’ambito ascetico e nella forma cattolica – lontano però dal mero cattolicesimo devozionale – praticando una sorta di personale via della mano destra caratterizzata dai frequenti digiuni, lo stretto regime vegetariano, l’orazione costante del Santo Rosario, l’astensione assoluta da qualsiasi attività sessuale, il disprezzo del denaro, la rinuncia a sé stesso e l’assorbimento completo nel proprio lavoro; Dalì invece praticò quella che in Oriente si definisce come la via della mano sinistra: la via dell’eccesso, della sperimentazione orgiastica e sfrenata di tutte le tentazioni, incluse le perversioni erotiche e le pulsioni nevrotiche distruttive. Oltre l’esibizionismo narcisistico, oltre la dilapidazione dionisiaca del proprio denaro e del proprio talento, Dalì – come un discepolo del Tantra – giunge fino alla perdita totale di sé stesso. Ne è un esempio concreto il suo superamento del disgusto, tipico della mistica selvaggia (presente in Santa Teresa di Lisieux come in Crowley): una volta, sotto gli occhi terrorizzati di una bambina, Dalì, senza scomporsi, lacera in due pezzi con un morso un pipistrello morto da due giorni e coperto di formiche. Nei suoi scritti e nelle sue conferenze, inoltre, si riferisce frequentemente a sé stesso in terza persona, come se in certi momenti il suo io non esistesse. Organizza, durante i festini nella sua villa, la regia di quelle che chiama “masse erotiche”, cioè colossali orge che contempla a prudenziale distanza, rinnovando a suo modo la celebrazione del cosiddetto “Calvario di Giuda” della praticante luciferiana di magia sessuale Maria de Nagloska. “L’unica differenza fra un pazzo ed io è che io non sono pazzo” – dice di sé.
Anche la sua dedizione assoluta a Gala, l’amour fou della sua vita – pur attraverso le proprie nevrosi sessuali: la paura del contatto con le donne, il terrore per la penetrazione nelle sue relazioni sia etero che omosessuali, le sue tendenze voyeuristiche e feticistiche – riporta all’ “amore magico” delle confraternite ghibelline dei Fedeli d’Amore, ispiratogli dallo studio di Dante e del Rinascimento, contrappeso alla sua sessualità perversa e sadomasochista, conducendolo all’idealizzazione platonica della Donna dell’Anima. Nel suo Manifesto Mistico del 1952, ha visioni di angeli come protoni e neutroni e commenta San Giovanni della Croce, Santa Teresa d’Avila, gli ermetici rinascimentali e gli alchimisti giungendo ad una visione non lontana da certo new age contemporaneo.
La sua escursione più decisa nel campo della magia è però l’elaborazione dei “Tarocchi di Dalì”, mazzo che molti hanno etichettato come negativo, strano o addirittura satanico: in esso la frivolezza, le perversioni sessuali, le superstizioni, il gusto per la stregoneria ed il satanismo giungono alla loro massima espressione.
Il Tarocco nasce quasi per caso, quando nell’estate del 1966 il produttore della serie di James Bond, Harry Broccoli, propone a Dalì di disegnare delle carte che dovrebbero apparire nel film “Vivi e lascia morire” di ambientazione vudù. Il progetto non va a buon fine a causa della cifra astronomica richiesta dal pittore ma quando ormai buona parte dei bozzetti sono già elaborati. Con l’aiuto di un grafico e di uno stampatore, il mazzo viene realizzato per venire commercializzato indipendentemente dal film. Ad aiutare Dalì in questa insolita impresa non è però l’esperta cartomante Gala, ma una neofita, modella prediletta del pittore in quegli anni e unica altra donna da lui amata oltre a Gala (e, come Gala, bellezza dal fascino androgino e ambiguo), un personaggio assai celebre tuttora: Amanda Lear.
Dalì conosce per caso Amanda nel 1965 a Londra, nell’entourage dei Rolling Stones. L’incontro avviene al tavolo di un ristorante di lusso, lui è seduto su una specie di trono, indossando una tunica bianca, i capelli lunghi ornati di fiori di gelsomino e circondato dalla sua corte di bei giovani e fanciulle. “Lei ha un bel teschio” dice il pittore alla futura modella “uno scheletro di buona qualità è la cosa più importante: è ciò che resta dopo la morte”. Poi le chiede se è lesbica: “Tutte le donne sono lesbiche e tutti gli uomini pederasti: sicuramente anche il suo amico, come tutti gli inglesi autentici”. L’amico di Amanda è Brian Jones, il chitarrista dei Rolling Stones. In quegli anni Dalì intratteneva rapporti amichevoli con i nuovi artisti d’avanguardia, per esempio con Andy Warhol, di cui condivideva le preferenze sessuali. C’erano continui scambi fra la Factory nuovayorkese di Warhol, il mondo del rock anglosassone e la corte mediterranea di Dalì: si faceva ampio uso di LSD, ma Dalì non approvava del tutto questa passione, il potere allucinogeno della sua immaginazione – diceva – era superiore a qualsiasi droga. Pochi giorni dopo aver conosciuto Amanda, Dalì cade in delirio di fronte al piede nudo della ragazza e le dichiara il suo folle amore: “Mi parve più una manifestazione di feticismo che un atto di amore” – commenterà Amanda. “Non sei né maschio, né femmina. Te l’ho detto, sei angelica. Un archetipo” aggiungerà il pittore estasiato. Da allora Amanda diverrà la favorita di Salvador e di Gala, condividendo tutte le loro escursioni nel campo del magico e dell’insolito. Insieme incontreranno Uri Geller, il paragnosta ebreo che piegava i cucchiaini: Uri descrisse perfettamente gli oggetti nella camera di Amanda senza esservi mai stato e toccando la cassetta di una sua nuova canzone appena composta fu in grado di fischiettarne la melodia predicendone il successo. Dalì ostentò scetticismo verso questi fenomeni ma commentò: “Terribile questo patatovski. I suoi occhi mi terrorizzano”. Amanda testimoniò anche forme di bassa superstizione da parte dei Dalì: la coppia aveva raccolto durante una delle prime passeggiate insieme lungo la spiaggia di Port Lligat, dei frammenti di assi di legno, resto di un naufragio, e le conservava portandosele dietro ovunque. “Non la abbandono mai, protegge da tutti i mali” – aveva detto Dalì ad Amanda porgendole un pezzo di legno marcio avvolto nella seta – “Tieni, bacialo”. Il pittore lo portò con sé per 50 anni, donandolo per ricordo ad Amanda in punto di morte, durante l’ultima visita di lei.
Queste fisime superstiziose smentirebbero le conoscenze magiche approfondite della coppia, riducendo le loro pratiche a forme popolari e rozze di occultismo. Abbiamo però già visto quanto le contraddizioni fossero amate dal genio surrealista e, in fondo, come disse la pittrice argentina Leonor Fini alla sua grande amica e compagna di stregonerie Gala: “La superstizione è l’applicazione della magia alla vita quotidiana”.
Il 23 gennaio 1989, alle 10.15 del mattino, nella Torre Galatea annessa al Teatro-Museo di Figueras, Dalì muore ponendo fine ad un lungo e doloroso crepuscolo. Dopo la scomparsa di Gala, qualche anno prima, è caduto in una forte depressione: non riesce a superare la paura della morte. Durante il suo periodo mistico si era persuaso che la scienza moderna sarebbe riuscita a farlo sopravvivere per mezzo dell’ibernazione o di altri artifici tecnici, si era rassicurato e tranquillizzato scacciando momentaneamente il fantasma della sua ossessione. Ormai vecchio e solo – circondato da rapaci mercanti d’arte che, approfittandosi dei suoi deliri, gli fanno apporre la sua firma su centinaia di falsi decuplicandone il valore – Avida Dollars è costretto ad assistere impotente ad una dissoluzione che il denaro non è in grado di arrestare. Le ultime foto testimoniano l’intensità agghiacciante del suo dramma: il genio, il mago, non riesce ad accettare l’idea della sua fine. Intanto, come per Faust, da qualche parte angeli e demoni si disputano la sua anima.



Jubaleditore.net - conoscere se stessi per conoscere il mondo (http://www.jubaleditore.net/index.php?modulo=view_article&articolo_id=152)

Avamposto
20-08-10, 02:08
HUaP-IB-2Gs



TDx65ZU76WM


Vedi commento al film a questo link:



Dalí: un uomo, un perché… (http://raffa85.wordpress.com/)

Avamposto
20-08-10, 02:09
SALVADOR DALI' -




1904, 2 maggio, Figueras nasce Salvador Dalì.

1918, mostra allestita presso il teatro civico di Figueras, approvazione della critica per i suoi primi dipinti.

1919, in riviste locali pubblica svariati articoli su grandi maestri della pittura e una raccolta di poesie, Quand les Bruits s'endorment.

1921, in febbraio muore la madre. In ottobre viene ammesso all'Accademia di Belle Arti San Fernando, a Madrid. Abita alla Residencia de Estudiantes dove fa amicizia col poeta Federico Garcia Lorca e col regista Luis Bunucì.

Nudo
Costruzione molle
Dalì a sei anni
Il grande
masturbatore
1923, dopo aver accesamente criticato la competenza dei suoi insegnanti, suscitando così agitazione in tutta la scuola, viene sospeso per un anno dalle lezioni. Nello stesso anno, per motivi politici, trascorre 35 giorni nel carcere di Gerona.

1925, trascorre le vacanze a Cadaqués in compagnia di Lorca. In novembre, presso la galleria Dalrnau, a Barcellona, viene allestita la sua prima personale.

1926, compie il suo primo viaggio a Parigi dove incontra Picasso. In ottobre viene effettivamente allontanato dall'accademia madrilena.
1927, da febbraio a ottobre compie il servizio militare. Pubblica Sant Sebastià e sviluppa la sua estetica dell'oggettività.
1928, Con Llui's Montanyà e Sebastia' Gascli scrive Il manifesto giallo.


La Tentazione
di Sant'Antonio
La persistenza
della memoria
Metamorfosi di Narcisio
Giraffe in fiamme
1929, insieme a Buñuel gira il film Un chien andalou, che segna l'ammissione dei due artisti nel gruppo surrealista di Parigi. In primavera si reca a Parigi per partecipare alla realizzazione del film e, grazie a Mirò, incontra Tzara, i Surrealisti e Paul Eluard. A Cadaqués, durante le ferie estive, seduce la moglie di Eluard, Gaia, cosa che porterà alla rottura col padre.

1930, comincia a impostare il suo metodo paranoico-critico. Nella rivista Le Surréalisme au service de la révolution, pubblica L'âne pourri; nelle Éditions surréalistes pubblica La femme visible. A Port Lligat, non lontano da Cadaqués, acquista una capanna di pescatori; d'allora in poi vi trascorrerà, insieme a Cala, gran parte dell'anno. Estremisti di destra distruggono il cinema dove viene proiettato il film âge d'or scritto insieme a Buñuel.
1931, presso le (Éditions surréalistes) esce L'amour la mémoire.

1932, partecipa alla prima mostra surrealista negli Stati Uniti. Scrive la sceneggiatura di Babaouo, un film che, come tutti i suoi successivi progetti cinematografici, non verrà mai realizzato. Si costituisce il gruppo Zodiaque che acquisterà regolarmente i suoi dipinti.
1933, nella rivista Minotaure, pubblica l'articolo De la beauté terrifiante et comestible de l’architecture modem style, provocando la rinascita dell'interesse per l'estetica di fine secolo.
1934, in occasione della presentazione del dipinto L'enigma di Guglielmo Tell hanno luogo i primi contrasti con i surrealisti e André Breton. La sua personale allestita a New York riscuote un successo trionfale.


La poesia d'America
Leda Atomica
Meditazione su l'arpa
1936, scoppia la guerra civile spagnola. Durante una conferenza tenuta in occasione della mostra surrealista a Londra sfugge per un pelo alla morte per soffocamento dentro lo scafandro da lui indossato. In dicembre la sua fotografia appare sulla pagina di copertina della rivista Times.

1937, scrive una sceneggiatura per i Marx Brothers e a Hollywood incontra Harpo Marx. In luglio dipinge e scrive parallelamente Métamorphose de Narcisse, un' esaustiva applicazione del metodo paranoicocritico. Crea vari modelli per Elsa Schiaparelli. Breton lo sottopone al giudizio dei surrealisti a causa delle sue sconvenienti dichiarazioni su Hitler.

1938, partecipa alla mostra internazionale dei surrealisti a Parigi. Va a trovare Freud a Londra e disegna vari suoi ritratti.

1939, avviene la rottura definitiva col gruppo dei surrealisti e con André Breton che anagramma il suo nome in Avida Dollars. Negli Stati Uniti pubblica il saggio Declaration of the indipendance of the imagination and of the rights of man to his own madness. In novembre, al Metropolitan Opera di New York ha luogo la prima del balletto Bachanal, libretto e scenografie di Dalì, coreografie di Léonide Massine.
1940 Dopo una breve pausa a Parigi, ritorna a New York insieme a Gaia, dove i due vivranno in esilio fino al 1948.
1941 Mostra dedicata a lui e a Mirò al Museum of Modem Art di New York.
1942, negli Stati Uniti esce l'autobiografia The secret life of Salvador Dalì.

1946, disegna vari studi per un film ricco di trovate fantastiche da realizzare con Walt Disney.
Disegna le scene del film di Alfred Hitchcock Spellbound.
1948, negli Stati Uniti esce il suo Fifty secrets of magic craftsmanship.
1949, ritorna in Europa insieme a Gaia. Disegna scene per Peter Brook e Luchino Visconti. Dipinge la serie di La Madonna di Port Lligat.
1951, pubblica Manifeste mystique e inizia il suo periodo corpuscolare.


Nudo di mia moglie
Ritratto di Gala
Galarina
1952, mostre a Roma e a Venezia. È il periodo della cosiddetta mistica nucleare.
1953, tiene una conferenza trionfale alla Sorbonne sul tema Aspects phénoménologiques de la méthode paranoїaque-critique.
1954, iniziano le riprese del film L'histoire prodigieuse de la dentellière et du rhinocéros, con la regia di R. Descharnes.
1956, mostra alla Nationai Gallery di Washington.
1958, 12 maggio, al Théàtre de l'Étoile, in occasione di un happening, Dalì presenta un filone di pane lungo 15 metri.
1959, Dalì presenta a Parigi la sua invenzione: l'Ovocipede.
1960, Dalì esegue dipinti mistici di grande formato come Il concilio ecumenico.
1961, a Venezia ha luogo la prima del Ballet de Gaia, libretto e scenografia di Dalì, coreografie di Maurice Béjart. All'École Polytechnique di Parigi tiene una conferenza sul mito di Castore e Polluce.

1962, Robert Descharnes pubblica Dalì de Gala.
1963, Dalì pubblica Le mythe tragique de l'Angelus de Millet. Comincia ad attribuire alla stazione di Perpignan un ruolo decisivo nella costituzione dell'universo.
1964, presso il Seibu-Museum di Tokio, Gilles Néret e Robert Descharnes organizzano la prima grande retrospettiva dedicata a Dalì.
Dalì pubblica il suo Journal d'un genie.
1971, inaugurazione del Salvador Dalì Museum a Cleveland (Ohio) con la collezione E. e A. Reynolds Morse, trasferito nel 1982 a Saint Petersburg (Florida).
1978, Dalì scopre i lavori di René Thom relativi alla teoria matematica delle catastrofi. In aprile, al Guggenheim Museum, presenta i suoi dipinti iperstereoscopici. In maggio diventa membro dell'Académie des Beaux-Arts di Parigi.
1979, Il centre Georges Pompidou allestisce una grande retrospettiva dedicata a Dalì, successivamente trasferita alla Tate Gallery di Londra.
1982, 10 giugno muore Gala. In luglio viene conferito a Dalì il titolo di Marquès de Pubol; da questo momento vive nel castello di Pubol da lui donato a Gala.


Strumenti masochistici
Vergine autosodomizzata
Sogno causato
dal volo di un'ape
Spagna
1983 Creazione del profumo "Dalì". A Madrid ha luogo una ragguardevole retrospettiva successivamente trasferita a Barcellona. In maggio dipinge la sua ultima opera, La coda di rondine.

1984 Subisce gravi ustioni a seguito di un incendio scoppiato in una stanza del castello di Pubol. Robert Descharnes pubblica Die Eroberung des Irrationalen/Salvador Dalì, sein Werk-sezn Leben (La conquista dell'irrazionale. Salvador Dalì), la sua opera - la sua vita). Presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ha luogo una retrospettiva di suoi dipinti.

1988 Prima mostra dedicata a Dalì in Unione Sovietica, al museo Puskin di Mosca.

1989 Dalì muore d'un colpo apoplettico il 23 gennaio, nella Torre Galatea dove si è trasferito dopo l'incendio del castello di Pubol. Secondo i suoi desideri, la sua salma viene deposta in una cripta del teatro-museo di Figueras a lui dedicato. Nel testamento lascia tutti i suoi beni e le sue opere allo Stato spagnolo. In maggio ha luogo una grande retrospettiva presso la Staatsgalerie di Stoccarda che, in agosto, viene trasferita alla Kunsthaus di Zurigo




Salvador dali (http://www.centroarte.com/Salvador%20Dali.htm)

Avamposto
20-08-10, 02:10
http://www.surrealists.co.uk/artistsimages/SalvadorDali-EnigmaofHitler.jpg


"Enigma of Hitler"

Avamposto
20-08-10, 02:12
http://www.pengekcs.com/wp/wp-content/uploads/2007/06/salvador_dali-galatea_of_the_spheres.JPG


"Galatea of the spheres"

Avamposto
20-08-10, 02:13
http://greensurrealism.pbworks.com/f/bomb.jpg

Avamposto
20-08-10, 02:13
http://www.artcyclopedia.com/images/PhilMusArt-Dali-Figure.jpg

Avamposto
20-08-10, 02:13
http://tsricci.files.wordpress.com/2009/02/salvador-dali-christ.jpg

Avamposto
20-08-10, 02:14
http://www.leninimports.com/salvador_dali_allegorie_de_soie.jpg

Avamposto
20-08-10, 02:15
http://s3.artknowledgenews.com/files2007a/SalvadorDaliMetamorphosisOf.jpg

Avamposto
20-08-10, 02:16
Ay7ER3TGSoM

Avamposto
20-08-10, 02:19
16Qph33alXM

Majorana
20-08-10, 02:41
XFM6AwUZGg4

Majorana
20-08-10, 02:43
yyOjsoML6Ow

Freezer
20-08-10, 17:38
Un genio ed anche un esoterista :giagia: , scrisse " 50 segreti magici per dipingere " edito da abscondita , dove scrive che il suo segreto principale è dipingere sotto l'influenza di un'angelo :paura: .

Ottobre Nero
31-12-10, 06:18
Un genio ed anche un esoterista :giagia: , scrisse " 50 segreti magici per dipingere " edito da abscondita , dove scrive che il suo segreto principale è dipingere sotto l'influenza di un'angelo :paura: .

Sotto l'influenza di un angelo??? :paura: :paura: Questa mi giunge nuova ... :chefico:

In ogni caso in assoluto un autentico genio! :giagia:

Ottobre Nero
31-12-10, 06:19
http://www.colombre.com/wp-content/uploads/2009/08/salvador-dali-in-sea.jpg

Ottobre Nero
31-12-10, 06:20
INEGUAGLIABILE




http://www.blognotizie.info/wp-content/uploads/2010/10/salvador-dali.jpg

Ottobre Nero
31-12-10, 06:20
http://www.passion-estampes.com/deco/affiches/dali/dalifenetre.jpg

Ottobre Nero
31-12-10, 06:21
http://www.elemedia.it/wp-content/uploads/2010/09/salvator-dal%C3%AC.jpg

Ottobre Nero
31-12-10, 06:22
http://onetribe.me.uk/Salvador%20Dali%20-%20Galatea%20Of%20The%20Spheres.jpg

Ottobre Nero
31-12-10, 06:22
http://1.bp.blogspot.com/_lDObDdIN6NA/SPXv_Z0koQI/AAAAAAAAAcE/_rFlTQmQZ0c/s400/salvador_dali_gallery_the_rose.jpg

stanis ruinas
31-12-10, 11:07
In ogni caso in assoluto un autentico genio! :giagia:

:giagia:

Nazionalistaeuropeo
31-12-10, 16:38
Arte superba.