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Rasputin
20-08-10, 20:26
Se la Costituzione è nemica del popolo | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/20/sentite-questa-frase-%C2%ABsiamo-in-un-regime/51610/)

Furio Colombo


Sentite questa frase: «Siamo in un regime parlamentare puro, senza vincolo di mandato, nel quale i cambiamenti di maggioranza ad opera del Parlamento sono legittimi. Ma così i rappresentanti del popolo spogliano il popolo della sua sovranità: non governano “in nome del popolo” ma contro».

La frase potrebbe essere firmata da Pol Pot, come avranno certo pensato alcuni lettori che conoscono la Costituzione americana, le Costituzioni europee e – soprattutto – quella italiana. Invece è di Piero Ostellino, che si definisce liberale (certo la parola è stata un po’ svalutata da Berlusconi) e descrive il pensiero politico del presidente dello Senato Schifani, seconda carica dello Stato, che i media continuano a definire “moderato” forse perché hanno dimenticato la violenza con cui ha guidato l’opposizione al Senato quando il Primo ministro era Prodi. Entrambi vogliono spacciare per liberale una esaltazione estrema della volontà popolare per dare corso, in nome del popolo, ad ogni decisione personale del capo. Non erano forse “traditori del popolo” e nemici della volontà popolare i dissidenti sovietici? I nostri eroi sanno benissimo che – nei sistemi democratici – la volontà popolare ha le maglie larghe, ovvero ha fiducia nelle Istituzioni e nelle persone scelte con il voto, finché dura il mandato.

Nei sistemi autoritari, invece, le maglie strette di una continua invocazione del popolo sono uno strumento che copre la volontà di pochi o di uno solo. Possono essere utili alcuni esempi. Il primo è l’Unione Sovietica, dove ogni decisione e ogni condanna erano una concitata esaltazione della volontà popolare. Il secondo esempio sono gli Stati Uniti dove il vice presidente, che non è eletto, governa fino all’elezione successiva se qualcosa accade al Presidente (Gerald Ford è stato il presidente non eletto degli Stati Uniti per due anni, dopo le dimissioni di Nixon). E il Congresso americano, dove un presidente rischia continuamente di perdere i suoi voti (e non lo chiamano ribaltone, la chiamano democrazia). Il terzo esempio è la Costituzione italiana. Ma, come sapete, al solo nominarla, i liberali di osservanza berlusconiana, cadono in preda ad atteggiamenti minacciosi. Come in un rito voodoo.