Lord Attilio
10-06-18, 19:01
Il paragone tra Hitler e Stalin è propaganda atlantista
Chi afferma che Stalin uccise tre (cinque? sei? ventotto!?) volte più persone di Hitler non va oltre la mera propaganda da Guerra Fredda. Conosciamo il numero esatto di persone vittima delle cosiddette repressioni di Stalin, con tutte le dinamiche già smontate dai ricercatori, mese dopo mese. L’NKVD documentò tutto ciò che fece per uso interno, e tutti gli archivi sono stati studiati approfonditamente dalla fine degli anni ’80 e negli anni ’90 (da quando furono aperti a storici e statistici negli anni della Perestrojka), in particolare la ricerca internazionale del gruppo guidato da Zemskov. Quindi, sappiamo che la popolazione del GULag raggiunse il massimo storico nel dopoguerra, nel 1950 (2561351 persone). La percentuale di “politicamente repressi” sul totale di detenuti raggiunse il massimo del 59% nel 1945-1946 (molti furono accusati di collaborazionismo nazista, spesso giustamente, dopo che i territori occupati furono liberati). A proposito, molti non sembrano rendersene conto oggi, ma i GULag erano campi di lavoro correttivi, dove i detenuti lavoravano (a volte venivano persino pagati), col risultato del lavoro utilizzato da governo/società. Anche se, nella maggior parte dei casi, le condizioni di lavoro erano difficili, i GULaq non erano “campi di sterminio” (a meno che non si creda alla finzione scritta da Solzhenitsyn), e qualsiasi paragone coi campi di concentramento nazisti (molti dei quali costruiti appositamente per eliminare in massa le persone) dovrebbero essere viste come nient’altro che sciocchezze. Su coloro condannati a morte per azioni “controrivoluzionarie” (spesso crimini gravi contro lo stato, ad esempio rapine a mano armata durante o subito dopo la guerra civile, appropriazione indebita di fondi su larga scala, e così via), tra il 1921 e il 1953 circa 800mila furono condannati a morte, oltre ai circa 600mila morti in carcere/GULagq per malattie e condizioni difficili. Pertanto, il numero totale di persone morte per la repressione politica durante il dominio di Stalin fu di circa 1,4 milioni (in quasi 33 anni). Ovviamente, ci fu chi morì durante la guerra civile tra la fine degli anni ’10 e gli anni ’20, così come le vittime delle carestie nei primi anni ’30 (e, no, tali carestie non furono progettate), ma attribuendole a Stalin (come Marxismo/Socialismo/Comunismo/ ecc.) sarebbero fallaci, poiché entrambe le parti nella guerra civile furono ugualmente brutali. Inoltre, le guerre civili e le carestie non sono esclusiva della storia della Russia sovietica (o addirittura della storia della Russia in generale). La popolazione sovietica aumentò di circa 50 milioni durante l’era di Stalin, nonostante la Seconda guerra mondiale…
Quindi, guardando i dati empirici e verificabili, si vede che 2,5 milioni di persone finirono nei GULag nei periodi peggiori. Come nota a margine del confronto, c’erano 2220300 adulti nelle prigioni federali e statali degli Stati Uniti nel 2013, secondo le statistiche dell’Ufficio della giustizia degli Stati Uniti, e senza includere le persone in libertà vigilata e condizionale. Diversamente dall’Unione Sovietica di Stalin, negli Stati Uniti moderni non c’è stata alcuna rivoluzione o cambiamento di regime, guerra civile o invasione in oltre 150 anni. Come paragonare Stalin con Hitler? Bene, le stime generali danno una cifra di circa 6 milioni di ebrei (solo ebrei!) sterminati dai nazisti durante l’Olocausto. E questo senza contare i morti per l’aggressione militare nazista contro altri Stati. L’Unione Sovietica, ad esempio, perse fino a 27 milioni di vite a causa dell’invasione nazista. Lo stalinismo non è affatto vicino all’hitlerismo/nazismo per cifre delle vittime. C’è anche un punto cruciale che molti non capiscono della storia, sia deliberatamente che a causa del fatto che nessuno si è preso la briga di spiegarlo. Diversamente dall’Unione Sovietica di Stalin, il regime di Hitler sterminava milioni di persone per l’etnia. Sì, Stalin era un dittatore spietato responsabile della morte di molti innocenti, anche se alcuni sostengono che, date le tragiche complessità di quei tempi, lo stalinismo salvò la Russia da tragedie ben peggiori che sarebbero accadute se il Paese non si fosse stabilizzato e industrializzato in tempo. Stalin non uccideva per il gusto di farlo, di nuovo, repressioni ed esecuzioni di massa ebbero luogo durante e dopo ogni grande guerra civile nella storia dell’umanità, ma Hitler era a un livello completamente diverso di pura malvagità. Il genocidio era una funzione ideologica deliberata del nazismo. Guardate le opere di Himmler, le idee espresse da Goebbels, o persino il Mein Kampf di Hitler. Chi governò la Germania allora era piuttosto esplicite riguardo alle proprie idee che rese politica ufficiale attuando uno dei peggiori genocidi della storia moderna. Di nuovo, chi morì sotto Stalin lo fu a causa della tragedia storica, come chi morì durante e dopo la Rivoluzione Francese, quando le autorità introdussero la ghigliottina per decapitare più velocemente, o durante le riforme agrarie in Inghilterra, o durante la Guerra civile americana. Ma chi morì sotto Hitler, morì durante l’Olocausto vittima del genocidio diretto e deliberato delle persone per l’appartenenza etnica.
Non vederne la differenza è una particolare tipo di disonestà intellettuale e sottosviluppo morale. Quindi, Stalin fu responsabile di più morti di Hitler? No, né la ricerca empirica né l’analisi inferenziale (ad esempio, esaminando i dati demografici e le loro dinamiche negli anni) supportano tale affermazione. E paragonare in modo causale le vittime dello stalinismo con quelle del nazismo è come paragonare un incidente stradale su una strada trafficata a un deliberato e freddo omicidio. Inoltre, c’è solo un passo logico tra il dire che Stalin era peggio di Hitler e affermare che Hitler era meglio di Stalin. Non sorprendentemente, la maggior parte delle sciocchezze sul “bilancio delle vittime del comunismo” è in realtà solo la vecchia propaganda di Goebbels riconfezionata dai pensatoi da Guerra Fredda per diffamare l’Unione Sovietica. Tristemente, troppi credono ancora a tale balordaggine.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
https://aurorasig.wordpress.com/2018/06/10/il-paragone-hitler-e-stalin-e-propaganda-atlantista/
Chi afferma che Stalin uccise tre (cinque? sei? ventotto!?) volte più persone di Hitler non va oltre la mera propaganda da Guerra Fredda. Conosciamo il numero esatto di persone vittima delle cosiddette repressioni di Stalin, con tutte le dinamiche già smontate dai ricercatori, mese dopo mese. L’NKVD documentò tutto ciò che fece per uso interno, e tutti gli archivi sono stati studiati approfonditamente dalla fine degli anni ’80 e negli anni ’90 (da quando furono aperti a storici e statistici negli anni della Perestrojka), in particolare la ricerca internazionale del gruppo guidato da Zemskov. Quindi, sappiamo che la popolazione del GULag raggiunse il massimo storico nel dopoguerra, nel 1950 (2561351 persone). La percentuale di “politicamente repressi” sul totale di detenuti raggiunse il massimo del 59% nel 1945-1946 (molti furono accusati di collaborazionismo nazista, spesso giustamente, dopo che i territori occupati furono liberati). A proposito, molti non sembrano rendersene conto oggi, ma i GULag erano campi di lavoro correttivi, dove i detenuti lavoravano (a volte venivano persino pagati), col risultato del lavoro utilizzato da governo/società. Anche se, nella maggior parte dei casi, le condizioni di lavoro erano difficili, i GULaq non erano “campi di sterminio” (a meno che non si creda alla finzione scritta da Solzhenitsyn), e qualsiasi paragone coi campi di concentramento nazisti (molti dei quali costruiti appositamente per eliminare in massa le persone) dovrebbero essere viste come nient’altro che sciocchezze. Su coloro condannati a morte per azioni “controrivoluzionarie” (spesso crimini gravi contro lo stato, ad esempio rapine a mano armata durante o subito dopo la guerra civile, appropriazione indebita di fondi su larga scala, e così via), tra il 1921 e il 1953 circa 800mila furono condannati a morte, oltre ai circa 600mila morti in carcere/GULagq per malattie e condizioni difficili. Pertanto, il numero totale di persone morte per la repressione politica durante il dominio di Stalin fu di circa 1,4 milioni (in quasi 33 anni). Ovviamente, ci fu chi morì durante la guerra civile tra la fine degli anni ’10 e gli anni ’20, così come le vittime delle carestie nei primi anni ’30 (e, no, tali carestie non furono progettate), ma attribuendole a Stalin (come Marxismo/Socialismo/Comunismo/ ecc.) sarebbero fallaci, poiché entrambe le parti nella guerra civile furono ugualmente brutali. Inoltre, le guerre civili e le carestie non sono esclusiva della storia della Russia sovietica (o addirittura della storia della Russia in generale). La popolazione sovietica aumentò di circa 50 milioni durante l’era di Stalin, nonostante la Seconda guerra mondiale…
Quindi, guardando i dati empirici e verificabili, si vede che 2,5 milioni di persone finirono nei GULag nei periodi peggiori. Come nota a margine del confronto, c’erano 2220300 adulti nelle prigioni federali e statali degli Stati Uniti nel 2013, secondo le statistiche dell’Ufficio della giustizia degli Stati Uniti, e senza includere le persone in libertà vigilata e condizionale. Diversamente dall’Unione Sovietica di Stalin, negli Stati Uniti moderni non c’è stata alcuna rivoluzione o cambiamento di regime, guerra civile o invasione in oltre 150 anni. Come paragonare Stalin con Hitler? Bene, le stime generali danno una cifra di circa 6 milioni di ebrei (solo ebrei!) sterminati dai nazisti durante l’Olocausto. E questo senza contare i morti per l’aggressione militare nazista contro altri Stati. L’Unione Sovietica, ad esempio, perse fino a 27 milioni di vite a causa dell’invasione nazista. Lo stalinismo non è affatto vicino all’hitlerismo/nazismo per cifre delle vittime. C’è anche un punto cruciale che molti non capiscono della storia, sia deliberatamente che a causa del fatto che nessuno si è preso la briga di spiegarlo. Diversamente dall’Unione Sovietica di Stalin, il regime di Hitler sterminava milioni di persone per l’etnia. Sì, Stalin era un dittatore spietato responsabile della morte di molti innocenti, anche se alcuni sostengono che, date le tragiche complessità di quei tempi, lo stalinismo salvò la Russia da tragedie ben peggiori che sarebbero accadute se il Paese non si fosse stabilizzato e industrializzato in tempo. Stalin non uccideva per il gusto di farlo, di nuovo, repressioni ed esecuzioni di massa ebbero luogo durante e dopo ogni grande guerra civile nella storia dell’umanità, ma Hitler era a un livello completamente diverso di pura malvagità. Il genocidio era una funzione ideologica deliberata del nazismo. Guardate le opere di Himmler, le idee espresse da Goebbels, o persino il Mein Kampf di Hitler. Chi governò la Germania allora era piuttosto esplicite riguardo alle proprie idee che rese politica ufficiale attuando uno dei peggiori genocidi della storia moderna. Di nuovo, chi morì sotto Stalin lo fu a causa della tragedia storica, come chi morì durante e dopo la Rivoluzione Francese, quando le autorità introdussero la ghigliottina per decapitare più velocemente, o durante le riforme agrarie in Inghilterra, o durante la Guerra civile americana. Ma chi morì sotto Hitler, morì durante l’Olocausto vittima del genocidio diretto e deliberato delle persone per l’appartenenza etnica.
Non vederne la differenza è una particolare tipo di disonestà intellettuale e sottosviluppo morale. Quindi, Stalin fu responsabile di più morti di Hitler? No, né la ricerca empirica né l’analisi inferenziale (ad esempio, esaminando i dati demografici e le loro dinamiche negli anni) supportano tale affermazione. E paragonare in modo causale le vittime dello stalinismo con quelle del nazismo è come paragonare un incidente stradale su una strada trafficata a un deliberato e freddo omicidio. Inoltre, c’è solo un passo logico tra il dire che Stalin era peggio di Hitler e affermare che Hitler era meglio di Stalin. Non sorprendentemente, la maggior parte delle sciocchezze sul “bilancio delle vittime del comunismo” è in realtà solo la vecchia propaganda di Goebbels riconfezionata dai pensatoi da Guerra Fredda per diffamare l’Unione Sovietica. Tristemente, troppi credono ancora a tale balordaggine.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
https://aurorasig.wordpress.com/2018/06/10/il-paragone-hitler-e-stalin-e-propaganda-atlantista/