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Visualizza Versione Completa : berlusconi non riesce a sconfiggere fini con le palle mediatiche: resiste al 7%



destradipopolo
26-08-10, 11:44
NONOSTANTE UN MESE DI CAMPAGNA DIFFAMATORIA CONTRO ANCHE LA PORTINAIA DEI FINIANI, UN PARTITO DI FINI SAREBBE IL QUARTO PARTITO ITALIANO…. E QUANDO LE FALSE ACCUSE SI RIVOLTERANNO CONTRO CHI HA ORCHESTRATO IL TUTTO?…ORA TOCCA AL PROCESSO BREVE: SE QUALCUNO DOVRA’ ANDARE UN TRIBUNALE NON SARA’ CERTO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA

Finito il vertice dell’aperitivo, dei dignitari di corte e di qualcuno senza dignità (parliamo di Verdini che si è seduto al tavolo insieme a chi lo aveva definito una settimana fa “democristiano di merda” senza approfittare dell’occasione per prenderlo a calci nel culo), si torna al solito gioco dell’oca.
Almeno ora nessuno potrà smentirci sul fatto che Berlusconi abbia paura delle elezioni più di tutti, sia perchè non ci sarebbero (deve indirle Napolitano, non lui), sia perchè non avrebbe una maggioranza al Senato.
I giornali di oggi riportano una sua frase che la dice lunga: “le elezioni sarebbero una disgrazia per l’Italia e oltretutto rischieremmo pure di perderle”. Non perchè le vinca la sinistra, semplicemente perchè le perderebbe il centrodestra, impossibilitato poi a governare: si aprirebbe solo la strada a un governo Tremonti, longa manus leghista.
Ieri il ministro dell’Economia era talmente sempre schierato con Bossi che a un certo punto Verdini gli ha chiesto: “Ma tu, per chi stai parlando?”, creando il gelo nel salone con vista sull’imbarcadero.
Il vertice si è concluso con uno scambio da teatrino della politica: Bossi ha ottenuto che non si cerchi di far entrare l’Udc al governo e in cambio ha garantito il suo appoggio sul processo breve.
Peccato che l’Udc non avesse mai chiesto di entrarvi e che abbia pure già annunciato che voterà no al processo breve, ma fa nulla.
I finiani gongolano: “dovranno abituarsi a trattare con noi”, dicono Bocchino e la Perina, “i titoli dei temi politici sono nel programma, ma lo svolgimento dovremo scriverlo insieme: Pdl, Lega e Futuro e Libertà, non si scappa” rincara Della Vedova.
Persino Bossi vorrebbe ricucire con il presidente della Camera e si offre come mediatore: “con Fini parlo io”, suscitando le scosse nervose del premier, che non ammette che qualcuno possa averlo contraddetto.
Settembre si avvicina e tra poco saremo alle solite, ma l’arma della minaccia di elezioni è ormai un’arma spuntata.
Passiamo ai finiani: ieri è stato reso pubblico un sondaggio di Crespi Ricerche che dà un eventuale partito di Fini al 7%, in leggero calo rispetto al 9,5% di fine luglio.
Si tratta di un risultato straordinario se si considera la campagna diffamatoria portata avanti dai giornali vicini al premier, da un mese a questa parte, sulla casa ex An di Montecarlo e amplificata da 5 Tg su 6 in mano al premier.
Da settimane assistiamo all’osceno spettacolo di una sfilata di falsi testimoni, di accusatori anonimi, di testimoni che ritrattano, di avvocati che lasciano i propri assistiti per decoro.
Ma per i media controllati dal Cavaliere, Fini è un ladro, questo il messaggio che deve passare.
Non c’è finiano che non sia stato oggetto di accuse ridicole, di campagne di stampa su madri, figli , cognati e consorti.
La più grande e organizzata campagna di sputtanamento senza prove e senza attendere i risultati dei magistrati, attuato proprio da coloro che amano qualificarsi il partito dell’amore e del garantismo.
Ciarpame senza pudore perchè proveniente da soggetti abituati ad accusare qualcuno di reati pari alla guida spericolata (tutta da provare) quando sono abituati ad assolvere corruttori seriali, condannati per mafia e magari a farli pure ministri.
E quando la magistratura in seguito agli accertamenti dovesse provare che Fini è completamente estraneo alla vicenda e i diffamatori venissero rinviati a giudizio (come è già successo a Feltri in tribunale a Monza) in seguito alle querele presentate dalla Bongiorno, che accadrà?
Che sarà sputtanato chi voleva sputtanare, che gli italiani si renderanno conto dei killer e dei mandanti e saranno dolori per molti.
La concezione della lotta politica fatta coi dossier taroccati , invece che con il civile confronto delle idee (anche se, per mettersi su questa strada, le idee bisognerebbe averle e non è questo il caso dei berluscones) diventerà un boomerang capace di fare molto male.
Ecco perchè l’attuale 7% vale un 10-12% quando tante cose saranno chiare agli italiani.
Piccola chiosa finale: il sondaggio citato dà attualmente Pdl+Lega al 43%, la sinistra al 40%, una coalizione Fini, Casini, Lombardo al 16%.
Qualcuno non ha ancora capito che, senza Fini, potrà giusto andare a giocare alla bocciofila.
Utilizzando magari la Santanche come segnapunti, basta che non tacchetti troppo sul terreno battuto.
destra di popolo (http://www.destradipopolo.net)