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Visualizza Versione Completa : Fuga di notizie brucia il blitz. La villa anarchica “resiste” - Il Fatto Quotidiano



GILANICO
01-12-18, 11:27
Dopo la “soffiata” si asserragliano in 40: ordine pubblico a rischio, sgombero sospeso

Vent’anni di occupazione anarchica a Milano. Vent’anni che potevano finire con uno sgombero definitivo. Progetto delicato per la sicurezza pubblica e per questo motivo rimasto riservato fino a poche settimane fa. Alla fine la segretezza non ha retto e la notizia del blitz è arrivata agli anarchici. E così da tutta la Lombardia e non solo, anche da Rovereto (Trento), in molti sono arrivati per proteggere lo stabile. Risultato: sgombero, per ora, annullato. Periferia nord della città tra i quartieri di Quarto Oggiaro e della Comasina, in via Litta Modignani 66, indirizzo della Villa occupata poi ribattezzata Villa Vegan, circolo anarchico e antispecista, la linea più estrema del fronte antagonista. Da qui partì una parte del gruppo di anarchici protagonisti degli scontri in corso Buenos Aires nel 2006. E sempre qui, recentemente, è stato presentato il nuovo numero di Vetriolo, rivista anarchica dove si fa esplicito riferimento alla lotta armata.
L’area dove sta Villa Vegan è di proprietà del Comune. All’interno, oltre allo stabile, un parco dove si trovano due pozzi idrici che ricadono sotto il controllo di Metropolitana milanese (Mm). Da mesi uno dei due pozzi in collegamento con la falda ha dei problemi. L’altro è pressoché fermo, ma quello in funzione necessita di lavori di manutenzione. Per farli, i tecnici devono allestire un cantiere. E questo è un problema con la presenza degli anarchici all’interno della Villa. Le trattative sono andate avanti sotto traccia e in modo molto riservato da agosto scorso.
Senza, naturalmente, mai ipotizzare pubblicamente il progetto di sgombero. Un progetto che è diventato però concreto un mese fa, quando il dialogo con i rappresentanti dello stabile occupato si è arenato. A quel punto è stato deliberato il via libera allo sgombero da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. In quel momento, siamo circa verso la fine di ottobre, all’interno della Villa dormono stabilmente circa cinque persone. Sulla carta il blitz viene ritenuto possibile. Qualcuno salirà sul tetto, ma è una conseguenza che le forze dell’ordine hanno già calcolato. È tutto pronto, l’operazione è programmata per il 30 ottobre. Poi succede qualcosa: la notizia filtra e arriva agli anarchici di Villa Vegan.
Quale sia il canale resta un piccolo mistero. Tant’è, sul loro sito compare un volantino che sarà poi rilanciato su diversi profili Facebook. Si legge: “È giunta voce che martedì 30 ottobre vogliono sgomberare Villa Vegan. Riteniamo sia un’informazione di fiducia e siamo determinati a resistere. Facciamo una chiamata a tutte le persone solidali a raggiungerci per preparare insieme la resistenza e la mobilitazione contro lo sgombero. È benvenuto chiunque abbia voglia di supportare il posto, chi lo ha attraversato negli anni, chi ha portato avanti le lotte che qui hanno trovato complicità, se vogliono sgomberare uno spazio anarchico occupato da 20 anni gli deve costare caro”. Risultato: all’interno di Villa Vegan oggi ci sono 40 persone, arrivate da altri circoli anarchici di Milano, ma anche da Saronno e Rovereto.
Altri comunicati arriveranno. Temi ricorrenti: le occupazioni e la lotta contro la riapertura del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli. Ieri sono iniziate le operazioni di chiusura del Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di via Corelli per iniziare i lavori che lo riporteranno a essere un Centro detentivo. Intanto a Villa Vegan, in vista della lotta anti-sgombero, è stato organizzato un laboratorio “per approfondire la pratica dell’occupazione, dalla saldatura alla muratura”. I cancelli sono stati rinforzati, le barricate costruite con diversi oggetti. E si arriva così alla decisione finale con le istituzioni milanesi costrette a rinunciare per il momento allo sgombero. Troppo alto il rischio per l’ordine pubblico, c’è un nuovo difficile tentativo di trattativa. Villa Vegan continua così a resistere nell’illegalità da quella prima occupazione del 22 giugno 1998.

di Davide Milosa | 1 dicembre 2018