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Visualizza Versione Completa : L'amara costatazione che non esiste la coscienza dell'anima



animal
25-12-18, 09:38
In questo S. Natale, per chi ci crede (io non ho questa fortuna) ho realizzato che non esiste la coscienza, e quindi neppure l'anima che e' il prodotto di combustione del cervello.
Spente le cellule cerebrali finisce anche la combustione e quindi la cosiddetta anima evapora....flop!

Quando ognuno di voi ritiene di avere coscienza di se' ed in base a questo principio si formulano spettacolari scenari di trasmigrazione, ricarnazione, vita eterna chiedo:
provate per una decina di minuti a non formulare piu' alcun pensiero sillabando con le parole, spegnete il collegamento mente-parola, e lasciatevi andare alle sole emozioni.

Vi accorgerete ben presto di non essere che un ammasso, in se' meraviglioso e complesso non lo si nasconde di certo, di cellule, neuroni e sinapsi che vibrano e reagiscono in base a degli impulsi, fame... sete..... sonno, esattamente come un animale anche monocellulare, e forse anche un vegetale.

E' solo la meravigliosa invenzione della parola del linguaggio della comunicazione, anche con se' stessi che fa nascere la consapevolezza dell'IO e quindi la coscienza.
Ma e' un qualche cosa di effimero, e l'abbruttimento in atto che sta spegnendo a riducendo sempre piu' questo connubbio mente-parola portandoci via via ad essere nuovamente esseri viventi mossi solamente da bisogni primari ( smartphone, pizza kebab etc) ci portera' ad avere miliardi di abitanti sul pianeta privi della coscienza dell'anima che vivranno per l'appunto come gli animali dai quali siamo partiti.

Ma chi crede in dio questi problemi non li ha e con un poco di invidia gli auguro la vita eterna!

Buon Natale

Kraut
23-02-20, 18:37
Buon natalie!

Bansai
24-02-20, 13:21
Buon natalie!

Datato 23 febbraio :ghigno:

animal
20-07-22, 13:04
posto qui quanto pubblicato dal tenutario di questa zattera.
Cose inenarrabili che pensavo esistessero solo nel mio onirico mondo ed invece sono realta'!
Quindi e' tutto vero e mi sveglio!

meglio essere come gli addormentati che si dimenano qui sotto!



Ho trovato questa recensione di una serie che a quanto pare non è granché ma ha una bella idea di fondo, mostra il tipo di società che vorrebbero i grandi oligarchi occidentali

RESIDENT EVIL NETFLIX: UNA DISTOPIA CHE MOSTRA LA CEO MONARCHY IN UN MONDO POST POLITICAMENTE CORRETTO

Recentemente è uscita su Netflix la serie basata su Resident Evil. Il prodotto in sé è esteticamente carino e mediocre sotto tutti gli altri punti di vista. L'interessante sta altrove: è la prima serie dove la Ceo Monarchy (una città-stato azienda amministrato dal Ceo di una multinazionale) è mostrata esattamente come viene pensata dal suo teorico Nick Land, e come vorrebbe essere implementata da noti sostenitori della teoria come Elon Musk e Peter Thiel.

Per chi non la conoscesse, riassumiamo velocemente cosa sostiene questa teoria politica. Nel prossimo futuro gli stati occidentali si sregoteleranno, e al loro posto emergeranno regioni-stato e città-stato fondate da Ceo di multinazionali, in cui il modello politico di gestione della polis verrà mututato da quello delle grandi aziende: la città verrà retta dal Ceo della multinazionale fondatrice coadiuvato dal consiglio dei maggiori azionisti, che vengono convocati dal Ceo per approvare decisioni rilevanti come nuovi piani industriali, piani urbanistici, ecc. Gli abitanti della città-stato non sono cittadini, ma azionisti: a seconda del ruolo lavorativo che occupano e del loro reddito hanno tot azioni che equivalgono a tot diritti (esattamente come avviene nei CDA), stabiliti preventivamente dalla multinazionale fondatrice nella sua "costituzione". Ogni servizio è dato dalla multinazionale (dalla sanità alla polizia) ed è proporzionato a quanto il lavoratore-azionista produce all'interno dell'azienda: se produce molto ha molti diritti-benefit, se il suo lavoro produce poco plus valore non ha diritto nemmeno all'incolomunità fisica garantita dalle forze dell'ordine. La ricerca scientifica dev'essere totalmente libera da ogni limite legale ed etico, in quanto unico bene supremo dell'Umanità.

Torniamo a noi. La serie ce lo dice esplicitamente: quando la famiglia protagonista si trasferisce nella Nuova Recoon City la figlia ribelle dello scienziato esclama "Questo è il sogno di Elon Musk". Vediamo dunque in cosa consiste questo sogno.

La città-stato è interamente proprietà dell'Umbrella Corporation: ogni edificio è di sua proprietà (dai laboratori alle scuole, passando per ristoranti e negozi) e tutti in un modo o nell'altro lavorano per l'Umbrella. Persino ogni singola casa è stata costruita dall'Umbrella, che la da' ai dipendenti ma mantiene sull'unità abitativa il controllo tramite telecamere e il diritto di estrarre tutti i dati possibili.

La città ha le proprie forze dell'ordine e un proprio welfare, che non sono diritti universali, ma sono intimamente legati al ruolo lavorativo che si ricopre all'interno dell'Umbrella: scopriamo velocemente che la polizia può arrestare arbitrariamente, torturare, negare l'intervento, ecc a seconda del ruolo che l'individuo che compie il reato o ne è vittima ricopre all'interno dell'Umbrella. Detto semplice: se un dirigente fa del male a un impiegato, la polizia non interviene o da ragione al dirigente, poiché questo occupa un ruolo gerarchico maggiore del secondo e da' un maggiore contributo economico al successo dell'azienda.

L'interessante di questa visione è che le tradizionali discriminazioni basate su genere, orientamento sessuale e razza vengono sostituite da disciminazioni basate unicamente sul reddito e sul ruolo aziendale: la serie ci mostra un mondo post-politicamente corretto, dove persone LGBTQI+, appartenenti alle minoranze etniche, ecc sono perfettamente integrate in questo modello, e ne fruiscono felicemente tutti i vantaggi sposandone felicemente anche le storture e le abberrazioni. La monarca della città-stato ad esempio è lesbica e ha un figlio gestato da una madre surrogata, mentre l'antieroina è una figlia surrogata nera. La cosa non crea problemi a nessuno.

In questa città-stato la ricerca scientifica è totalmente libera da ogni limite legale, quindi la sperimentazioni su animali e esseri umani è permessa: l'unica cosa che conta è che la ricerca produca rapidamente risultati economici e che l'opinione pubblica esterna rimanga all'oscuro delle sperimentazioni più "eticamente discutibili", altrimenti ci potrebbe essere un danno economico all'azienda e quindi alla città.

Cosa rimane vecchio cittadino delle democrazie occidentali in questo quadro? Pressoché nulla: l'unico vero diritto di protesta che ha l'azionista è quello di ritirare la sua quota e andarsene in un'altra città-stato retta da un'altra multinazionale, ma anche questo diritto non è inalienabile, perché dipende dal ruolo occupato nell'azienda dall'azionista-lavoratore e se lo stato-azienda è disposto a "privarsi" del suo apporto... altrimenti lo può trattenere illegalmente, ricattare o lasciare andare requisendogli denaro e beni personali.

Sebbene la serie sia mediocre, se avete tempo da perdere date uno sguardo alla prima puntata: è la rappresentazioni visiva più coerente e filologica di un modello politico molto in voga fra i ricchi statunitensi, un modello che non è detto non vedremo mai comparire al posto delle nostre moribonde democrazie.

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ivanzarevich
22-08-22, 00:04
Riallacciandosi, un piccolo articolo interessante:

https://pecoraneraemorpheus.blogspot.com/2022/08/la-democrazia-antidemocratica.html