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Visualizza Versione Completa : Onore al Sindaco Angelo Vassallo



cantone_nordovest
07-09-10, 10:59
www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-18370.htm

A Pollica-Acciaroli, nel Cilento, c'è un sindaco che di nome fa Vassallo (Angelo), ma di fatto è un uomo libero e un amministratore onesto e coraggioso. Si è opposto a quel cemento selvaggio che è la vergogna dell'Italia, da Ventimiglia fino a Gela. Ha riparato personalmente il depuratore e ha ottenuto per il suo paese le cinque vele di Legambiente.

Non voleva il porticciolo privato "che prende tutto e non lascia un euro allo Stato". Domenica sera gli hanno sparato nove colpi di pistola e lo hanno tolto di mezzo. In un paese come l'Italia - l'unico, forse, in tutto il G20 dove si spara a un sindaco onesto - Vassallo era decisamente fuori luogo.

Ora sarebbe bello un giorno di silenzio da parte di tutti quei sindaci, magari nel frattempo diventati onorevole o ministro, che NON hanno frenato le speculazioni edilizie, NON hanno fatto funzionare il depuratore e NON hanno lottato per il bene comune e per la legalità. Un giorno in cui chiedersi perché chi è vivo è vivo e chi è morto è morto. La notizia vale la prima pagina (e due ampi reportage dentro) su Repubblica e Corriere.

Sulla Stampa, Mario Calabresi sente il dovere di dedicarvi il primo sfoglio (pp.1-3) e fa slittare più indietro i vari Bossi, Banana e compagnia cenante (ad Arcore). Una scelta di valori, oltre che di valore. E che dire del Giornale di Paolo Berlusconi, che nasconde la notizia a pagina 20?

famedoro
07-09-10, 11:13
Piu che altro condoglianze per un uomo che voleva il bene dei suoi concittadini...



Pollica, il vile attacco alla Legalità
di Alfredo Castiglione

Hanno ucciso un uomo buono, ma determinato. Hanno ucciso uno di quegli uomini del Sud, dalla schiena dritta nei confronti del sistema dell’illegalità. Pollica, provincia di Salerno circa 2500 anime, situata in un paesaggio incantevole, e che forse ha ispirato uno dei più bei romanzi di tutti i tempi: “L’Uomo ed il Mare”. È qui, tra questa strade e viottoli, che s’inerpicano sino a 370 metri sul mare, che Angelo Vassallo, oltre che il sindaco, era un simbolo.
Cinquantasette anni passati tra la passione per il mare e quella per i valori della collettività. E nel rincasare con la sua auto, come tutte le sere, è stato freddato da nove colpi calibro nove. Un’esecuzione. L’ennesima ferita al corpo dello Stato.

Certo, bisogna approfondire le indagini. Ma questo omicidio deve scuotere le coscienze.

I notiziari hanno aperto su questa notizia, perché il tema della legalità, al Sud, come al Nord, diventa sempre più impellente. Una vera emergenza nazionale. E uccidere un uomo delle istituzioni è un pericolosissimo messaggio.

Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania ha dichiarato: “hanno ucciso un simbolo della legalità”. E questo testimonia quanto Vassallo, oltre ad essere uomo delle istituzioni, era qualcosa di più. Era quella schiena che non si piega davanti al potere delle organizzazioni criminali. Nonostante il rischio continuo della propria vita.

Chissà se gli interessi che ci sono dietro questa esecuzione sono da attribuire a singole fattispecie a cui si opponeva Vassallo. Oppure la criminalità ha colpito “uno per educarne cento”. Certo è che il Sud, nonostante gli sforzi del governo per combattere i fenomeni criminali, dimostra di essere frantumato in tante piccole realtà, dove anche il sindaco di un piccolo paese può diventare un grande bersaglio.

Questo dimostra come la lotta dello Stato debba essere capillare, e che non basta controllare solo le aree di maggiore rischio o con maggiore infiltrazione criminale.

Il cammino, dunque, è più irto di quanto si possa immaginare. Ma non ci sono solo le pistole calibro nove da fermare, ma una sub-cultura che stagna in piccole aree della popolazione, poi facile bacino di reclutamento e di connivenza.

L’emergenza continua, e noi continuiamo a indignarci e a fare la nostra piccola parte. Affinché tanti cittadini onesti del Sud non vengano accomunati a tale sub-cultura, di cui sono totalmente estranei. Affinché giunga solidarietà, e non si sentano soli i tanti “Vassallo”, che combattono giornalmente a mani nude il malaffare organizzato. Affinché venga percepita la nostra solidarietà per i magistrati e le forze dell’ordine di frontiera, che con pochi mezzi combattono grandi interessi.

Non pensate che l’Italia sia indifferente o poco attenta a ciò che fate. Non demordete dal vostro impegno. Vi siamo tutti vicini. Sempre più vicini.

http://www.generazioneitalia.it/2010/09/07/pollica-il-vile-attacco-alla-legalita/

yure22
07-09-10, 11:26
1- SAREBBE BELLO UN GIORNO DI SILENZIO IN MEMORIA DI ANGELO VASSALLO, UN UOMO DI VALORE IN UN PAESE DI PROSTITUTI. UN GIORNO IN CUI CHIEDERSI PERCHÉ CHI È VIVO È VIVO E CHI È MORTO È MORTO. LA NOTIZIA VALE LA PRIMA PAGINA SU TUTTI I GIORNALI. CHE DIR (http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-18370.htm)

A Pollica-Acciaroli, nel Cilento, c'è un sindaco che di nome fa Vassallo (Angelo), ma di fatto è un uomo libero e un amministratore onesto e coraggioso. Si è opposto a quel cemento selvaggio che è la vergogna dell'Italia, da Ventimiglia fino a Gela. Ha riparato personalmente il depuratore e ha ottenuto per il suo paese le cinque vele di Legambiente.

Non voleva il porticciolo privato "che prende tutto e non lascia un euro allo Stato". Domenica sera gli hanno sparato nove colpi di pistola e lo hanno tolto di mezzo. In un paese come l'Italia - l'unico, forse, in tutto il G20 dove si spara a un sindaco onesto - Vassallo era decisamente fuori luogo.

Ora sarebbe bello un giorno di silenzio da parte di tutti quei sindaci, magari nel frattempo diventati onorevole o ministro, che NON hanno frenato le speculazioni edilizie, NON hanno fatto funzionare il depuratore e NON hanno lottato per il bene comune e per la legalità. Un giorno in cui chiedersi perché chi è vivo è vivo e chi è morto è morto. La notizia vale la prima pagina (e due ampi reportage dentro) su Repubblica e Corriere.

Sulla Stampa, Mario Calabresi sente il dovere di dedicarvi il primo sfoglio (pp.1-3) e fa slittare più indietro i vari Bossi, Banana e compagnia cenante (ad Arcore). Una scelta di valori, oltre che di valore. E che dire del Giornale di Paolo Berlusconi, che nasconde la notizia a pagina 20?

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