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Visualizza Versione Completa : Burqa e Rom: il vero populismo che stritola l'Europa



Rasputin
16-09-10, 09:39
« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »
(Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani.)



E' datata oltre due secoli fa.

Questa è una crisi economica, ma non solo: di cultura e di morale.
Il nostro tempo è finito, il futuro è altrove, abbiamo occupato la scena ( noi Europei) per fin troppo tempo ed ora non abbiamo più nulla da dire, ci stiamo bruciando tutto: soldi e soprattutto valori umani e sociali.

La frustrazione dell'europeo medio è alta, le destre populiste ( ma non solo) fanno leva su questo sentimento di rancore.
L'obiettivo è distrarre la massa dai veri responsabili della crisi, concentrare l'avversione verso determinati gruppi sociali "controllabili", lo capirebbe anche un bambino.

Noi lo ripeteremo fino alla stanchezza: la responsabilità dello sfascio attuale - anche a livello sovranazionale - è delle classi dirigenti corrotte o eccessivamente burocratiche, che in certi casi non hanno capito proprio nulla di quanto stava bollendo in pentola
La macchina dello "sviluppo" si è inceppata perchè viaggiava come un treno senza guidatore: basti pensare che la Spagna, ora con disoccupazione al 20 %, era indicata fino a tre anni fa come modello per tutti gli stati europei.

Sono questioni enormi, i rom e le donne con il burqa, non c'entrano un cazzo.
Per questo condanniamo con forza la politica populista di Sarkozy, che non fa onore alla Francia e alla sua storia.

il giustiziere
16-09-10, 10:11
D'accordo con te riguardo al fatto che la crisi è stata provocata dalla classe dirigente, ma non comprendo cosa c'entri la legge sul burqa..

Zefram_Cochrane
16-09-10, 10:19
D'accordo con te riguardo al fatto che la crisi è stata provocata dalla classe dirigente, ma non comprendo cosa c'entri la legge sul burqa..

Infatti: Il Burqa non è neanche una pratica islamica (ma tribale) quindi...

Operaio
17-09-10, 23:06
Rasputin dovrebbe gestire un forum di estrema sinistra, con l'M5S non c'azzecca una bella cippa.

Rasputin
18-09-10, 09:53
Rasputin dovrebbe gestire un forum di estrema sinistra, con l'M5S non c'azzecca una bella cippa.
Non è per niente vero... Il M5S non è un movimento xenofobo, tutt'altro.
Poi, vabbè, io ho delle posizioni mie che sono forse più "estreme" della media, ma non di molto

Operaio
18-09-10, 14:31
Non è per niente vero... Il M5S non è un movimento xenofobo, tutt'altro.
Poi, vabbè, io ho delle posizioni mie che sono forse più "estreme" della media, ma non di molto

Non è omofobia essere contro il burqa, ma ad uno di estrema sinistra è inutile spiegarlo, cambia forum, questo non fa per te.:gluglu:

La direttiva ministeriale per ribadire l’identità secolare del Paese
Siria, burqa e niqab banditi dalle università
Il velo islamico è motivo di dibattito sia nei Paesi mediorientali sia in quelli europei. Per i critici vietarlo viola la libertà degli individui, ma c’è chi pensa che sia uno strumento di oppressione delle donne
20 luglio 2010
[Siria, burqa e niqab banditi dalle università]

(NTNN) – Le universitarie e le docenti degli atenei siriani, pubblici e privati, non potranno più indossare il velo integrale, il burqa o il più diffuso niqab che lascia scoperti soltanto gli occhi, perché contrario ai valori accademici. La direttiva del ministero dell’Istruzione si inserisce nel solco di analoghe iniziative nei Paesi mediorientali ed europei.

L’anno scorso fu il leader religioso egiziano Mohammed Sayed Tantawi a bandire il velo integrale dall’università di al Azhar, cuore dell’islam sunnita. La Turchia lo fece qualche anno prima e la Giordania sta tentando di scoraggiarne l’uso.

Il primo Paese europeo a mettere, di fatto, fuorilegge burqa e niqab nei luoghi pubblici è stato il Belgio tre mesi fa, senza però un esplicito riferimento a questo abbigliamento, ma vietando indumenti che coprissero il volto. La Camera dei deputati francese ha da poco licenziato una legge simile che dovrebbe entrare in vigore a settembre.

In Siria il velo integrale non è diffuso come in Egitto, Libano e Giordania, ma negli ultimi anni stanno aumentando le donne che lo indossano. Il divieto, secondo alcuni osservatori, è uno strumento politico con cui Damasco ribadisce l’identità secolare del Paese, in cui convivono una elite laica e le classi più povere e più osservanti, contro le velleità dell’islamismo radicale. Il mese scorso il governo trasferì a incarichi amministrativi 1.200 insegnanti delle scuole pubbliche, che indossavano il niqab.

I critici del divieto parlano di violazione della libertà di culto, essendo il velo per alcuni un obbligo religioso e non soltanto un simbolo, sebbene nel Corano non ci sia traccia di tale prescrizione. “Indossare il niqab nella mia religione è obbligatorio, non posso uscire senza”, ha spiegato alla ‘Associated Press’ la studentessa Duaa. Le ha fatto eco una docente di Scienze, Nadia: “Usare il niqab è una mia scelta personale”. Ma per chi ha accolto con favore la direttiva ministeriale, il niqab non ha nulla a che fare con la libertà individuale. Bassam Qadhi, attivista siriana per i diritti delle donne: “Il niqab è piuttosto una un’affermazione del radicalismo religioso”. (NTNN)
(S.G.)