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Visualizza Versione Completa : Per Profumo 40 mln di liquidazione: lo scandalo del capitalismo italiota



Rasputin
23-09-10, 09:12
L'ennesima liquidazione che grida vendetta.

Ammontare della liquidazione di Profumo = circa 200 anni di lavoro di un operaio, circa 145 anni di lavoro di un impiegato.

Numeri di un capitalismo che ha perso la testa



Il Blog di Marcello Foa (http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/09/22/ma-profumo-merita-40-milioni-di-liquidazione/)

Profumo se n’è andato. E sia. Lasciamo perdere i retroscena sul suo allontanamento e concentriamoci sui fatti che sono i seguenti.

- Unicredit nel 2007 ha macinato utili per 6,5 miliardi, nel 2008 per 4, l’anno scorso ha chiuso con 1,7, e nel primo semestre di quest’anno i milioni sono 669.

- Profumo ha trasformato Unicredit in un gigante. dal 1997 al 2005, l’allora Ad del Credito Italiano ha acquistato oltre 100 banche, poi nel 2005 il grande salto internazionale: UniCredit annunciò l’Opa sulla banca tedesca HypoVereinsbank AG (HVB-Group), che portò alle OPA a cascata su Bank Austria Creditanstalt e BPH (controllate da HVB). Poi espansione in Polonia, in Croazia. nel 2007 fusione con Capitalia.

- Oggi è un gruppo presente in 22 paesi, con 29,7 milioni di clienti e 160mila dipendenti sparsi in Europa. In apparenza un successo, ma la realtà è ben diversa. Acquistando Hvb Profumo non ha comprato una grande banca tedesca, ma un istituto zeppo di titoli tossici (suprime e affini), troppo esposto sul mercato immobiliare, come peraltro, se non erro, anche le sue banche nell’Europa dell’est.

Ovvero: da manager non ha saputo valutare bene la banca che comprava.

Qualcuno tenta di giustificarlo osservano che la crisi del 2008 ha rovinato i suoi piani. Vero, però è altresì vero che se Hvb non fosse stata così esposta, Unicredit non avrebbe sofferto come sappiamo.

Esaminando l’andamento del titolo in Borsa il risultato è sconfortante. Se cliccate qui selezionando il grafico a 5 anni, vi accorgerete che il titolo oggi vale circa 1,8 euro, dunque 4 volte meno rispetto al massimo storico di 7,5 toccato nell’estate del 2008, ma anche rimettendo le lancette ancora più indietro al 2005 la performance resta ampiamente negativa: allora valeva 4,5 euro.

Pochi giorni fa la stessa Unicredit ammetteva di ”essere sotto pressione sul versante della profittabilità e dell’efficienza“, al punto di dover annunciare ben 4700 esuberi. Grande gruppo sì, ma tutt’altro che brillante; anzi in costante difficoltà, al punto di dover aumentare il capitale e spalancare le porte ai libici,

Dunque Profumo ha fallito.

E allora mi chiedo: è giusto che ottenga una liquidazione da 40 milioni di euro? Quaranta milioni di euro sono il premio a un manager che esce trionfando, mentre normalmente chi sbaglia dovrebbe risponderne personalmente e uscire alla chetichella con la liquidazione minima. Ma in questo capitalismo i supermanager alla Profumo non pagano mai. Vincono soltanto. Cadono eppure riescono ad arricchirsi.

Anzi: magari fanno anche carriera politica. Secondo alcune voci dall’interno del Pd, rilanciate gioiosamente da Repubblica, Profumo potrebbe essere il “Papa nero” ovvero il leader a sorpresa in grado di battere Berlusconi. Tanto per chiarire da che parte sta una certa sinistra.

O sbaglio?