Rasputin
27-09-10, 20:24
Mi rivolgo ai tanti amici del forum: riflettiamo bene su queste parole.
Nel Pd ci sono posizioni come quella della corrente Civati, quella giovanile, che sono di apertura.
Buttiamo a mare tutto ? Io credo che bisogna subito parlare con Civati, con Renzi, con la Serracchiani.
Altrimenti otterremo un buon risultato alle prossime elezioni, ma governeranno Bossi e Berlusconi.
Invece c'è la possibilità di essere decisivi per far vincere una coalizione progressista che rivendichi anche le nostre idee...
Civati (Pd) ad Affari: "Grillo figlio di Obama e del Labour. E il suo popolo è lo stesso del Pd" - Affaritaliani.it (http://www.affaritaliani.it/politica/giuseppe_civati_pd_beppe_grilllo_cesena270910.html )
Che impressione le ha fatto il discorso del comico genovese a Cesena?
"Premetto che il clima era imponente, a tratti adolescenziale vista l'età dei partecipanti. Si respirava un'esigenza di cambiamento, un voler uscire dall'incubo degli ultimi anni della politica italiana".
Grillo ha detto: "Noi non siamo né di destra, né di sinistra, ma sopra".
"La frase fu già usata da Umberto Bossi. Quasi una citazione inconsapevole o consapevole. Un coincidenza abbastanza impressionante. Il movimento di Grillo è fuori dalla politica istituzionale e ripercorre una strada già intrapresa da altri. Il rischio è di non trovarsi da nessuna parte. In un sistema moderno, dalla rivoluzione francese in poi questo vuole dire non avere un posto né volerselo prendere".
E quindi?
"Il rischio è che Grillo faccia un grande risultato anche meglio delle aspettative e che poi non ottenga nulla. E paradossalmente rafforzi le forze conservatrici. E' un chiamarsi fuori, a meno di non avere l'ambizione di avere il 50% più uno. Più volte ho chiesto ai grillini una collocazione. Di avere degli interlocutori. E' così che si fa in politica. Non volere le alleanze di partito va benissimo ma in un Paese come il nostro, bloccato dall'informazione, forse sulla banda larga degli alleati si possono anche trovare all'infuori di chi governa in questo momento il Paese. Così come sulle politiche ambientali. Ci sono grandi opportunità in questo senso".
Grillo si chiama fuori dal sistema ma fa delle proposte concrete.
"Ma come fanno ad avere la maggioranza? Potrà anche raggiungere il 10%, esagerando, e dopo? Fa l'opposizione magari a chi non vuole cambiare proprio nulla? Rinvia il disegno riformatore a data da destinarsi. E così facendo provoca un danno al Paese".
Ma con i suoi 20 deputati in Parlamento...
"Le sue proposte saranno comunque di minoranza".
Beppe Grillo
In Piemonte però il voto dei grillini è andato a scapito della Bresso...
"Non sono d'accordo. Non hanno fatto perdere la Bresso. Non hanno fatto vincere invece le loro idee. Consiglio loro di evitare di fare una battaglia di testimonianza che magari ora è molto popolare ma che tra cinque anni avrà un senso diverso".
Beppe Grillo non rappresenta un pericolo per il Pd?
"No. Grillo è un pericolo per il Paese. Dice che le cinque stelle sono dedicate all'ambiente, al lavoro, all'economia, alle imprese. Mettiamo che queste proposte io e tanti del Pd le condividiamo, che cosa facciamo? Auspichiamo di fare un'opposizione tenace in Parlamento? Credo che il Paese ora abbia bisogno di un nuovo governo che tenga conto anche di tante delle proposte di Grillo e dei grillini".
Ovvero?
"Segnalo a Grillo che in Italia c'è il nucleare. Dice che la televisione è finita. Ma a Cesena un ragazzo del pubblico ha risposto: "Magari!". Uno può anche fare le sue battaglie ideali. E non tanto far perdere la Bresso ma far vincere Cota. Non tanto far perdere il Pd ma far vincere ancora Berlusconi".
Beppe Grillo rischia quindi di essere un boomerang?
"Sì, per se stesso prima che per noi. Parla di casa ecologica, banda larga, ambiente, wi-fi... ma al governo c'è Berlusconi. Io dico di non sprecare le energie. Insieme alle 5 stelle di Grillo serve tutto il firmamento per cambiare questo Paese. Serve un approccio rivoluzionario, e su questo sono d'accordo con lui. Ma tutte queste stelle vanno messe in fila e devono essere maggioritarie".
Quindi è d'accordo con Grillo?
"A Cesena ho visto delle persone simili a quelle che frequentano il Pd, che hanno le stesse aspirazioni di cambiamento, di democrazia, di cittadinanza. Ma a nulla serve portare 20 ragazzi in Parlamento, chiedere il ricambio, una riforma della legge elettorale e poi avere al governo il Centrodestra. Sarebbe più interessante se su questi temi ci fossero delle convergenze sul piano politico e culturale. Se il Pd fa sue le cinque stelle di Grillo, che motivo ha di non collaborare con noi?".
Nel Pd ci sono posizioni come quella della corrente Civati, quella giovanile, che sono di apertura.
Buttiamo a mare tutto ? Io credo che bisogna subito parlare con Civati, con Renzi, con la Serracchiani.
Altrimenti otterremo un buon risultato alle prossime elezioni, ma governeranno Bossi e Berlusconi.
Invece c'è la possibilità di essere decisivi per far vincere una coalizione progressista che rivendichi anche le nostre idee...
Civati (Pd) ad Affari: "Grillo figlio di Obama e del Labour. E il suo popolo è lo stesso del Pd" - Affaritaliani.it (http://www.affaritaliani.it/politica/giuseppe_civati_pd_beppe_grilllo_cesena270910.html )
Che impressione le ha fatto il discorso del comico genovese a Cesena?
"Premetto che il clima era imponente, a tratti adolescenziale vista l'età dei partecipanti. Si respirava un'esigenza di cambiamento, un voler uscire dall'incubo degli ultimi anni della politica italiana".
Grillo ha detto: "Noi non siamo né di destra, né di sinistra, ma sopra".
"La frase fu già usata da Umberto Bossi. Quasi una citazione inconsapevole o consapevole. Un coincidenza abbastanza impressionante. Il movimento di Grillo è fuori dalla politica istituzionale e ripercorre una strada già intrapresa da altri. Il rischio è di non trovarsi da nessuna parte. In un sistema moderno, dalla rivoluzione francese in poi questo vuole dire non avere un posto né volerselo prendere".
E quindi?
"Il rischio è che Grillo faccia un grande risultato anche meglio delle aspettative e che poi non ottenga nulla. E paradossalmente rafforzi le forze conservatrici. E' un chiamarsi fuori, a meno di non avere l'ambizione di avere il 50% più uno. Più volte ho chiesto ai grillini una collocazione. Di avere degli interlocutori. E' così che si fa in politica. Non volere le alleanze di partito va benissimo ma in un Paese come il nostro, bloccato dall'informazione, forse sulla banda larga degli alleati si possono anche trovare all'infuori di chi governa in questo momento il Paese. Così come sulle politiche ambientali. Ci sono grandi opportunità in questo senso".
Grillo si chiama fuori dal sistema ma fa delle proposte concrete.
"Ma come fanno ad avere la maggioranza? Potrà anche raggiungere il 10%, esagerando, e dopo? Fa l'opposizione magari a chi non vuole cambiare proprio nulla? Rinvia il disegno riformatore a data da destinarsi. E così facendo provoca un danno al Paese".
Ma con i suoi 20 deputati in Parlamento...
"Le sue proposte saranno comunque di minoranza".
Beppe Grillo
In Piemonte però il voto dei grillini è andato a scapito della Bresso...
"Non sono d'accordo. Non hanno fatto perdere la Bresso. Non hanno fatto vincere invece le loro idee. Consiglio loro di evitare di fare una battaglia di testimonianza che magari ora è molto popolare ma che tra cinque anni avrà un senso diverso".
Beppe Grillo non rappresenta un pericolo per il Pd?
"No. Grillo è un pericolo per il Paese. Dice che le cinque stelle sono dedicate all'ambiente, al lavoro, all'economia, alle imprese. Mettiamo che queste proposte io e tanti del Pd le condividiamo, che cosa facciamo? Auspichiamo di fare un'opposizione tenace in Parlamento? Credo che il Paese ora abbia bisogno di un nuovo governo che tenga conto anche di tante delle proposte di Grillo e dei grillini".
Ovvero?
"Segnalo a Grillo che in Italia c'è il nucleare. Dice che la televisione è finita. Ma a Cesena un ragazzo del pubblico ha risposto: "Magari!". Uno può anche fare le sue battaglie ideali. E non tanto far perdere la Bresso ma far vincere Cota. Non tanto far perdere il Pd ma far vincere ancora Berlusconi".
Beppe Grillo rischia quindi di essere un boomerang?
"Sì, per se stesso prima che per noi. Parla di casa ecologica, banda larga, ambiente, wi-fi... ma al governo c'è Berlusconi. Io dico di non sprecare le energie. Insieme alle 5 stelle di Grillo serve tutto il firmamento per cambiare questo Paese. Serve un approccio rivoluzionario, e su questo sono d'accordo con lui. Ma tutte queste stelle vanno messe in fila e devono essere maggioritarie".
Quindi è d'accordo con Grillo?
"A Cesena ho visto delle persone simili a quelle che frequentano il Pd, che hanno le stesse aspirazioni di cambiamento, di democrazia, di cittadinanza. Ma a nulla serve portare 20 ragazzi in Parlamento, chiedere il ricambio, una riforma della legge elettorale e poi avere al governo il Centrodestra. Sarebbe più interessante se su questi temi ci fossero delle convergenze sul piano politico e culturale. Se il Pd fa sue le cinque stelle di Grillo, che motivo ha di non collaborare con noi?".