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Affus
02-11-20, 22:42
GIURAMENTO ANTIMODERNISTA

«Io N. fermamente accetto e credo in tutte e in ciascuna
delle verità definite, affermate e dichiarate dal magistero infallibile
della Chiesa, soprattutto quei principi dottrinali che
contraddicono direttamente gli errori del tempo presente.
Primo: credo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può
essere conosciuto con certezza e può anche essere dimostrato
con i lumi della ragione naturale nelle opere da lui compiute
(cf. Rm 1, 20), cioè nelle creature visibili, come causa dai suoi
effetti. Secondo: ammetto e riconosco le prove esteriori della Rivelazione,
cioè gli interventi divini, e soprattutto i miracoli e
le profezie, come segni certissimi dell’origine soprannaturale
della religione cristiana, e li ritengo perfettamente adatti a tutti
gli uomini di tutti i tempi, compreso quello in cui viviamo.
Terzo: con la stessa fede incrollabile credo che la Chiesa,
custode e maestra del verbo rivelato, è stata istituita immediatamente
e direttamente da Cristo stesso, vero e storico, mentre
viveva fra noi, e che è stata edificata su Pietro, capo della gerarchia
ecclesiastica, e sui suoi successori attraverso i secoli.
Quarto: accolgo sinceramente la dottrina della fede trasmessa
a noi dagli Apostoli tramite i Padri ortodossi, sempre
con lo stesso senso e uguale contenuto, e respingo del tutto la
fantasiosa eresia dell’evoluzione dei dogmi da un significato
all’altro, diverso da quello che prima la Chiesa professava;
condanno similmente ogni errore che pretende sostituire il deposito
divino, affidato da Cristo alla Chiesa perché lo custodisse
fedelmente, con una ipotesi filosofica o una creazione
della coscienza che si è andata lentamente formando mediante
sforzi umani e continua a perfezionarsi con un progresso indefinito.
Quinto: sono assolutamente convinto e sinceramente dichiaro
che la fede non è un cieco sentimento religioso, che
emerge dall’oscurità del subcosciente per impulso del cuore e
inclinazione della volontà moralmente educata, ma un vero assenso
dell’intelletto a una verità ricevuta dal di fuori con la
predicazione, per il quale, fiduciosi nella sua autorità supremamente
verace, noi crediamo tutto quello che il Dio personale,
creatore e Signore nostro, ha detto, attestato e rivelato.
Mi sottometto anche con il dovuto rispetto e di tutto cuore
aderisco a tutte le condanne, dichiarazioni e prescrizioni
dell’enciclica “Pascendi” e del decreto “Lamentabili”, particolarmente
circa la cosiddetta storia dei dogmi.
Riprovo altresì l’errore di chi sostiene che la fede proposta
dalla Chiesa può essere contraria alla storia, e che i dogmi
cattolici, nel senso che oggi viene loro attribuito, sono inconciliabili
con le reali origini della religione cristiana.
Disapprovo pure e respingo l’opinione di chi pensa che
l’uomo cristiano più istruito si riveste della doppia personalità
del credente e dello storico, come se allo storico fosse lecito
difendere tesi che contraddicono alla fede del credente o fissare
delle premesse dalle quali si conclude che i dogmi sono
falsi o dubbi, purché non siano positivamente negati.
Condanno parimenti quel sistema di giudicare e di interpretare
la sacra Scrittura che, disdegnando la tradizione della
Chiesa, l’analogia della fede e le norme della Sede apostolica,
ricorre al metodo dei razionalisti e con non minore disinvoltura
che audacia applica la critica testuale come regola unica e
suprema.
Rifiuto inoltre la sentenza di chi ritiene che l’insegnamento
di discipline storico-teologiche o chi ne tratta per iscritto,
deve inizialmente prescindere da ogni idea preconcetta, sia
sull’origine soprannaturale della tradizione cattolica, sia dell’aiuto
promesso da Dio per la perenne salvaguardia delle singole
verità rivelate, e poi interpretare i testi patristici solo su
basi scientifiche, estromettendo ogni autorità religiosa e con la
stessa autonomia critica ammessa per l’esame di qualsiasi altro
documento profano.
Mi dichiaro infine del tutto estraneo ad ogni errore dei
modernisti, secondo cui nella sacra Tradizione, non c’è niente
di divino o peggio ancora lo ammettono ma in senso panteistico,
riducendolo ad un evento puro e semplice analogo a
quelli ricorrenti nella storia, per cui gli uomini con il proprio
impegno, l’abilità e l’ingegno prolungano nelle età posteriori
la scuola inaugurata da Cristo e dagli apostoli.
Mantengo pertanto e fino all’ultimo respiro manterrò la
fede dei Padri nel carisma certo della verità, che è stato, è e
sempre sarà, nella successione dell’episcopato agli Apostoli,
non perché si assuma quel che sembra migliore e più consono
alla cultura propria e particolare di ogni epoca, ma perché la
verità assoluta e immutabile predicata in principio dagli Apostoli
non sia mai creduta in modo diverso né in altro modo intesa.
Mi impegno ad osservare tutto questo fedelmente, integralmente
e sinceramente e di custodirlo inviolabilmente senza
mai discostarmene né nell’insegnamento né in nessun genere
di discorsi o di scritti. Così prometto, così giuro, così mi
aiutino Dio e questi santi Vangeli di Dio».

guybrush
02-11-20, 23:41
Bon, auguri :D

Leviathan
03-11-20, 19:47
argomento non inerente il protestantesimo

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