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Visualizza Versione Completa : Approfondimento del "Libro di Mormon".



Cristo 2
08-05-21, 12:00
Terminato l'approfondimento del Corano, inizio con l'approfondimento del Libro di Mormon. In realtà in entrambi i casi si tratta di far conoscere i passi principali dei due testi a chi non li conosce.
Ho scelto questa sezione del forum perché i mormoni sono certamente cristiani, in attesa che si possa postare liberamente di religioni almeno in una sezione. Non so se verrà data ospitalità al testo.
Tutti i testi mormoni possono essere letti per intero sul seguente sito:

https://www.lds.org/bc/content/shared/content/italian/pdf/language-materials/34404_ita.pdf?lang=ita

IL LIBRO DI MORMON

Racconto scritto dalla mano di Mormon sopra a tavole prese dalle tavole di Nefi.

Si tratta dunque di un compendio degli annali del popolo di Nefi ed anche dei Lamaniti, scritto ai Lamaniti, che sono un rimanente della casa d’Israele, come pure agli Ebrei ed ai Gentili. Scritto per comandamento ed anche per spirito di profezia e di rivelazione. Scritto e sigillato e tenuto celato dal Signore affinché non venisse distrutto, per tornare alla luce per dono e potere di Dio ed essere interpretato; sigillato per mano di Moroni e conservato per il Signore, per venire alla luce in tempo debito per mezzo dei Gentili ed essere interpretato mediante un dono di Dio.
Vi si trova pure un compendio del Libro di Ether, annali del popolo Giared, che fu disperso all’epoca in cui il Signore confuse la lingua delle genti, mentre costruivano una torre per salire al cielo; ciò che è destinato a mostrare al rimanente della casa d’Israele quali grandi cose il Signore ha fatto per i loro padri; ed affinché possano conoscere le alleanze del Signore e che sappiano che non sono rigettati per sempre; ed anche per convincere Ebrei e Gentili che Gesù è il Cristo, l’eterno Iddio, che si manifesta a tutte le nazioni. Ed ora, se si trovano errori, sono errori dovuti agli uomini, perciò non condannate le cose di Dio, affinché siate trovati senza macchia dinanzi al seggio del giudizio di Cristo.

Tradotto dalle tavole in inglese da Joseph Smith jun.

Cristo 2
11-05-21, 16:17
2

ORIGINE DEL LIBRO DI MORMON

Joseph Smith, tramite il quale, per dono e potere di Dio, l’antica scrittura conosciuta sotto il nome Libro di Mormon è stata portata alla luce e tradotta in lingua inglese, fece un racconto personale e circostanziato su questo soggetto. Egli affermò che durante la notte del 21 settembre 1823 invocò il Signore in fervida preghiera, dopo aver ricevuto una manifestazione divina di importanza trascendentale. Eccone il resoconto personale:
Mentre stavo così invocando Iddio, scopersi una luce che appariva nella mia camera, luce che continuò ad aumentare finché la camera fu più illuminata che a mezzogiorno, ed immediatamente apparve un personaggio al mio capezzale. Stava ritto a mezz’aria, poiché i suoi piedi non toccavano terra.
Egli aveva una veste ampia del più squisito candore. Un candore che sorpassa ogni altro candore terrestre che abbia mai veduto né credo vi sia alcunché di terrestre che possa apparire così straordinariamente bianco e brillante. Le sue mani erano nude ed anche le sue braccia, fino a un poco al di sopra dei polsi; i suoi piedi pure erano nudi e le gambe, fin leggermente al di sopra delle caviglie. Anche la sua testa ed il suo collo erano scoperti. Potei constatare che non portava alcun’altra veste e, siccome era aperta, potevo vedere il suo petto.
Non solo la sua veste era eccessivamente bianca, ma tutta la sua persona era gloriosa oltre ogni dire ed il suo aspetto veramente come il lampo. La camera era straordinariamente illuminata, ma non tanto quanto immediatamente attorno alla sua persona. Quando lo guardai per la prima volta ne fui spaventato, ma tosto il timore mi lasciò.
Mi chiamò per nome e mi disse che era un messaggero, mandatomi dalla presenza di Dio, e che il suo nome era Moroni; che Iddio aveva per me un’opera da compiere; e che il mio nome sarebbe stato stimato in male od in bene fra tutte le nazioni, stirpi e linguaggi; e che tutti i popoli avrebbero parlato di me in bene od in male.
Disse che vi era un libro depositato e scritto su tavole d’oro, che dava un resoconto degli antichi abitanti di questo continente e dell’origine loro. Disse pure che la pienezza del Vangelo eterno vi era contenuta, tale quale era stato annunciato dal Salvatore a quegli antichi abitanti.
Disse pure che vi erano due pietre in un arco d’argento - e queste pietre, fissate ad una sorta di corazza, costituivano ciò che è chiamato l’Urim e il Thummim - ed erano deposte con le tavole; e chi le possedeva e le usava era chiamato veggente nei tempi antichi; e Iddio le aveva preparate per tradurre il libro.
Indi mi disse che, quando avrei ottenuto le tavole di cui aveva parlato - poiché il tempo in cui le avrei ottenute non era ancora giunto - non avrei dovuto mostrarle a nessuno, né le tavole né la corazza con l’Urim ed il Thummim, soltanto a colui al quale mi sarebbe stato ordinato di mostrarle, sotto pena di venir annientato. Mentre conversava così con me in merito alle tavole, vidi nello spirito il luogo ove si trovavano le tavole, e così chiaramente e distintamente da riconoscere il posto, quando lo rividi.
Dopo questa comunicazione, vidi la luce della stanza concentrarsi vieppiù attorno a colui che mi aveva parlato e così continuò, finché la stanza rimase nell’oscurità, salvo intorno a lui; e d’un tratto vidi come una scia luminosa, che si apriva direttamente verso il cielo, ed egli vi ascese fino a che scomparve completamente e la camera rimase com’era prima che questa luce celeste vi apparisse.
Rimasi a meditare sulla scena straordinaria alla quale avevo assistito e grandemente attonito per quanto questo straordinario messaggero mi aveva detto, quando, nel mezzo della mia meditazione, mi accorsi ad un tratto che la mia camera ricominciava ad illuminarsi e in un istante lo stesso messaggero celeste fu di nuovo al mio capezzale.
Egli ricominciò a parlare e ripeté, senza la minima variante, ciò che aveva detto alla sua prima visita; indi mi informò di grandi giudizi che stavano per colpire la terra, con grandi desolazioni per carestie, spada e peste; e che questi gravi castighi avrebbero colpito il mondo in questa generazione. Dopo dette queste cose, ascese di nuovo come aveva fatto prima.
Allora la mia mente si sentì così profondamente impressionata che non potei più trovar sonno e rimasi sopraffatto dalla stupefazione per quanto avevo veduto ed udito. Ma quale non fu la mia sorpresa, quando scorsi nuovamente lo stesso messaggero al mio capezzale e lo udii ripetere tutte le cose che già mi aveva dette; mi mise in guardia, dicendomi che Satana avrebbe cercato di tentarmi - per via delle condizioni d’indigenza della famiglia di mio padre - per ottenere le tavole a scopo di lucro. Questo egli mi vietò esplicitamente, dicendomi che, per ottenere le tavole, non avrei dovuto avere in vista altro scopo se non la gloria di Dio né lasciarmi influenzare da nessun altro motivo che quello di edificare il suo regno, altrimenti non potrei ottenerle.
Dopo questa terza visita ascese di nuovo in cielo come prima e fui lasciato di nuovo a ponderare sulla stranezza di questa mia esperienza allorché, quasi immediatamente dopo che il messaggero celeste fu dipartito per la terza volta, il gallo cantò e vidi che il giorno si avvicinava, cosicché i nostri colloqui avevano durato tutta la notte.
Poco dopo mi alzai dal letto e come al solito mi avviai ai lavori quotidiani, ma cercando di lavorare come altre volte, mi resi conto che le mie forze erano così indebolite da rendermi completamente invalido. Mio padre, che stava lavorando con me, si accorse di qualcosa d’insolito in me e mi disse di tornare a casa. Mi misi in cammino con questo intento, ma volendo scavalcare la palizzata del campo ove ci trovavamo, le forze mi vennero meno e caddi a terra esausto, ove rimasi qualche tempo inconscio.
La prima cosa di cui posso rammentarmi fu una voce che mi parlava, chiamandomi per nome. Guardai e vidi lo stesso messaggero in piedi, al di sopra del mio capo, circondato dalla luce come prima. Egli mi riferì di nuovo tutto ciò che mi aveva detto la notte precedente e mi ordinò di andare da mio padre e di dirgli della visione e dei comandamenti che avevo ricevuti.
Obbedii , ritornai da mio padre nel campo e gli riferii tutto. Rispose che ciò veniva da Dio e mi ingiunse di andare a fare quanto il messaggero mi aveva ordinato. Lasciai il campo e mi recai al luogo ove il messaggero mi aveva detto che le tavole erano depositate, e grazie alla chiarezza della visione che avevo avuta in merito, riconobbi il luogo all’istante in cui vi giunsi.
In prossimità del villaggio di Manchester, contea di Ontario, Nuova York, sta una collina di dimensioni considerevoli, la più elevata di tutte le circostanti. Sul versante occidentale di questa collina, non lungi dalla cima, sotto una pietra di dimensioni considerevoli, si trovavano le tavole, depositate in una cassa di pietra. Questa pietra era spessa e arrotondata alla sommità, più sottile verso i bordi, cosicché la parte mediana era visibile a fior di terra, ma i bordi esterni erano ricoperti di terra.
Avendo rimosso la terra, potei ottenere una leva, che fissai sotto il bordo della pietra, e con una leggera pressione la sollevai. Guardai dentro e vi scorsi le tavole, infatti, con l’Urim e il Thummim, la corazza, come era stato annunciato dal messaggero. La cassa in cui erano riposte era formata da pietre riunite assieme da una specie di cemento. In fondo alla cassa erano poste due pietre incrociate e su queste pietre stavano le tavole e gli altri oggetti che le accompagnavano.
Feci un tentativo per trarle fuori, ma mi fu vietato dal messaggero, e mi informò che il tempo per pubblicarle non era ancora venuto né sarebbe arrivato fino a quattro anni più tardi; ma mi istruì di venire in quel luogo precisamente un anno dopo e che là ci saremmo incontrati e che avrei continuato a far ciò fino al momento in cui avrei dovuto ottenere le tavole.
Per conseguenza, come mi era stato ordinato, mi ci recai alla fine di ogni anno ed ogni volta trovai lo stesso messaggero, dal quale ricevetti istruzioni e conoscenze, ad ognuno dei nostri incontri, in merito a quanto avrebbe fatto il Signore, come e in qual modo il suo regno sarebbe stato edificato negli ultimi giorni.
Finalmente arrivò il momento di ottenere le tavole, l’Urim e il Thummim e la corazza. Il 22 settembre 1827, dopo essermi recato come al solito alla fine di un altro anno al luogo ove erano depositate, lo stesso messaggero celeste me le affidò con questa ingiunzione: che ne sarei responsabile e che, se le avessi perdute per negligenza o incuria, sarei stato reciso, ma che se avessi fatto tutto il mio possibile per preservarle finché le avesse richieste, sarebbero state protette.
Mi resi presto conto della ragione per cui avevo ricevuto ordini così severi per tenerle al sicuro e perché il messaggero aveva detto che quando avessi compiuto ciò che mi era richiesto, le avrebbe reclamate di nuovo. Non appena, infatti, fu conosciuto che erano in mio possesso, i tentativi più strenui furono fatti per strapparmele. Ogni stratagemma che poteva essere inventato a questo scopo fu messo in opera. La persecuzione divenne sempre più accanita e delle moltitudini erano costantemente in agguato per cercare di strapparmele di mano, se fosse stato possibile. Ma per la saggezza di Dio, esse rimasero sicure nelle mie mani finché ebbi compiuto con esse quanto mi fu richiesto. Allorché, secondo gli accordi, il messaggero venne a reclamarle, io gliele consegnai ed egli le ha in suo possesso fino a questo giorno, 2 maggio 1838.

Cristo 2
13-05-21, 11:15
3

TESTIMONIANZA DEI TRE TESTIMONI

Sia reso noto a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli a cui giungerà questa opera: Che noi, per la grazia di Dio Padre e del nostro Signore Gesù Cristo, abbiamo veduto le tavole che contengono questi annali, che sono una cronaca del popolo di Nefi ed anche dei Lamaniti, loro fratelli, ed anche del popolo di Giared, che venne dalla torre di cui si è parlato. E sappiamo pure che sono state tradotte per dono e potere di Dio, poiché la sua voce ce lo ha dichiarato; pertanto sappiamo con certezza che l’opera è autentica. Noi attestiamo pure che abbiamo viste le incisioni che sono sulle tavole, e ci sono state mostrate per il potere di Dio e non dell’uomo. E dichiariamo con parole sobrie che un angelo di Dio scese dal cielo e portò e pose dinanzi ai nostri occhi le tavole, perché potessimo vederle con le loro incisioni, e sappiamo che è per la grazia di Dio Padre e del nostro Signore Gesù Cristo che noi vedemmo, e portiamo testimonianza che queste cose sono vere. Ed è prodigioso ai nostri occhi. Nondimeno la voce del Signore ci comandò di darne testimonianza, per cui, onde essere obbedienti ai comandamenti di Dio, portiamo testimonianza di queste cose. E sappiamo che, se siamo fedeli a Cristo, purificheremo le nostre vesti del sangue di tutti gli uomini e saremo trovati senza macchia dinanzi al seggio del giudizio di Cristo e dimoreremo eternamente con lui nei cieli. E gloria ne sia resa al Padre ed al Figliolo ed allo Spirito santo, che sono un solo Iddio. Amen.

Oliver Cowdery
David Whitmer
Martin Harris


TESTIMONIANZA DEGLI OTTO TESTIMONI

Sia reso noto a tutte le tribù, nazioni, lingue e popoli a cui giungerà questa opera: Che Joseph Smith jun., traduttore di questa opera, ci ha mostrate le tavole di cui si è parlato, ed hanno l’apparenza d’oro; ed abbiamo tenuto con le nostre mani i fogli che detto Smith ha tradotti; e ne abbiamo veduto le incisioni, le quali tutte hanno l’apparenza di un’opera antica, di esecuzione assai speciale. E rendiamo testimonianza con parole sobrie che il detto Smith ce le ha mostrate, poiché le abbiamo vedute e soppesate, e sappiamo con certezza che il detto Smith ha ottenuto le tavole di cui abbiamo parlato. E diamo i nostri nomi al mondo per testimoniare ciò che abbiamo veduto. E non mentiamo, Dio ce ne sia testimone.

Christian Whitmer
Jacob Whitmer
Peter Whitmer junior
John Whitmer
Hiram Page
Joseph Smith senior
Hyrum Smith
Samuel H. Smith

Cristo 2
14-05-21, 11:19
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Primo libro di Nefi.

Ed avvenne che lo Spirito mi ripeté: - Uccidilo, il Signore l’ha messo fra le tue mani. Ecco, il Signore fa morire i cattivi per raggiungere i suoi giusti fini. - (4:12, 13)

Perché il mio pieno intento è di persuadere gli uomini a venire al Dio di Abramo, al Dio d’Isacco e al Dio di Giacobbe, e che siano salvati. Ecco perché non scrivo le cose che piacciono al mondo, ma le cose che piacciono a Dio ed a coloro che non sono del mondo. (6:4, 5)

E vidi una verga di ferro (1), che si estendeva lungo la sponda del fiume e conduceva all’albero (2) presso il quale stavo. E vidi pure un sentiero diritto e stretto (3), che costeggiava la verga di ferro fino all’albero presso cui stavo e che conduceva pure dalla sorgente fino ad un campo largo e spazioso, quasi fosse un mondo (4). E vidi una schiera innumerevole di gente, e molti si spingevano innanzi per poter trovare il sentiero che menava all’albero ove mi trovavo. Ed ecco avanzarono e cominciarono ad inoltrarsi sul sentiero. Ed avvenne che sorse una bruma tenebrosa, sì, una nebbia oscurissima (5), al punto che coloro che si erano inoltrati sul sentiero perdettero la strada e si smarrirono. E ne vidi altri che avanzavano e che afferrarono l’estremità della verga di ferro e poterono inoltrarsi attraverso la nebbia oscura tenendosi alla verga di ferro, finché giunsero fuori e mangiarono il frutto dell’albero. E dopo averne mangiato, si guardarono attorno quasi ne provassero vergogna (6). E mi guardai io pure attorno e vidi, di là dal fiume, un grande e spazioso edificio (7), e stava sospeso a mezz’aria sopra la terra (8). Ed era pieno di gente, vecchi e giovani, maschi e femmine; ed erano riccamente vestiti; ed erano nell’atteggiamento di chi canzona, indicando col dito coloro che erano giunti all’albero e mangiavano il frutto. E dopo che ebbero gustato del frutto, si vergognarono a causa di quelli che si burlavano di loro e caddero in cammini proibiti e si perdettero (9).
Ed io, Nefi, non riporto qui tutto quello che disse mio padre. Ma per essere breve, ecco, egli vide altre moltitudini spingersi innanzi e giunsero ad afferrare l’estremità della verga di ferro, finché arrivarono e caddero presso l’albero, di cui mangiarono il frutto. E vide pure altre moltitudini cercare la strada per quel grande e spazioso edificio. Ed avvenne che molti di essi si annegarono nelle acque del fiume e molti si smarrirono ed errarono per cammini ignoti. Grande fu la folla che entró in quello strano edificio (10). E poiché vi furono entrati puntarono il dito verso di me e coloro che mangiavano il frutto (11), burlandosi di noi, ma non vi prestammo attenzione. Ecco quanto disse mio padre: - Tutti quelli che dettero loro retta furono perduti. - (8:19-34)

Note:

1. La lingua di Dio, le parole di Dio.
2. L’albero della vita.
3. Il sentiero della salvezza.
4. Il paradiso.
5. Le difficoltà che si incontrano sul sentiero: l’opposizione di parenti ed amici, le persecuzioni.
6. Si vergognano di aver adempiuto pienamente le parole di Dio.
7. Gli iniqui si riparano nelle costruzione umane, nella scienza umana.
8. Le costruzioni umane, gli artifici umani non si accordano con la terra, che ne viene danneggiata, per
cui non possono essere a contatto con la terra, nonostante facciano professione di realtà e di
progresso.
9. Si vergognano di rinunciare alle ricchezze, ai macchinari inventati dagli uomini, ai riti ipocriti.
10. Quanto sono strani gli artifici ideati dagli uomini! Hanno perso il contatto con la natura.
11. Il frutto è rappresentato dalla vita e dal riposo in armonia con la natura.

Sì, e seicento anni dopo l’uscita di mio padre da Gerusalemme, il Signore Iddio susciterebbe un profeta fra gli Ebrei, anzi un Messia o, in altre parole, un Salvatore del mondo. (10:4)

E disse pure che tutta l’umanità era in uno stato di perdizione e di decadenza e che lo sarebbe sempre, a meno che non mettesse la sua fiducia e la sua speranza in questo Redentore. (10:6)

E poiché mio padre ebbe detto queste parole, parlò ai miei fratelli riguardo al Vangelo che sarebbe predicato tra gli Ebrei e profetizzò che gli Ebrei cadrebbero nell’incredulità. E che metterebbero a morte il Messia, che doveva venire, e che egli risusciterebbe dai morti e che si manifesterebbe ai Gentili per mezzo dello Spirito santo. Sì, e mio padre disse molte cose in merito ai Gentili ed al casato d’Israele, che verrebbero paragonati ad un olivo, i cui rami verrebbero spezzati e dispersi su tutta la faccia della terra. Ecco perché, diss’egli, dovevamo venir condotti di comune accordo alla terra promessa (il continente americano) per adempiere le parole del Signore, che saremmo dispersi su tutta la terra. E dopo essere stato disperso, il casato d’Israele verrebbe riunito ancora una volta; ovvero alla fine, una volta che i Gentili avessero ricevuto la pienezza del Vangelo, allora i rami naturali dell’olivo, o i resti d’Israele, verrebbero innestati, cioè giungerebbero alla conoscenza del vero Messia, il loro Signore e Redentore. (10:11-14)

E disse l’angelo: - Ecco l’Agnello di Dio, sì, anzi il Figlio del Padre Eterno! Comprendi ora che significa l’albero che vide tuo padre? - (L'albero della vita è Cristo)
Gli risposi allora così: - Sì, è l’amore di Dio che si riversa nei cuori dei figlioli degli uomini, per cui è la più desiderabile di tutte le cose. - (11:21, 22)

Allora vidi che la verga di ferro, che aveva visto mio padre, era la parola di Dio e che essa conduceva alla sorgente d’acqua viva, o all’albero della vita: e le acque pure sono un’immagine dell’amore di Dio e vidi pure che l’albero della vita era una rappresentazione dell’amore di Dio. (11:25)

E la moltitudine della terra era riunita e vidi che era entro un edificio grande e spazioso come quello che vide mio padre. E l’angelo del Signore mi parlò di nuovo, dicendo: - Ecco il mondo e la sua saggezza, sì, vedi, la casa d’Israele si è riunita per combattere contro i dodici apostoli del Signore. - Ed ecco, io lo vidi e ne do testimonianza, che il grande e spazioso edificio era l’orgoglio del mondo e cadde, e il suo crollo fu grandissimo. E l’angelo del Signore mi parlò di nuovo, dicendo: - Così saranno distrutte tutte le nazioni, razze, lingue e popoli che combatteranno contro i dodici apostoli dell’Agnello. - (11:35, 36)

Cristo 2
18-05-21, 19:58
5

Nel "Primo libro di Nefi" si raccontano avvenimenti accaduti tra il 600 a.C. e il 588 - 570 a.C.

E l’angelo mi disse: - Guarda i tuoi discendenti e quelli dei tuoi fratelli. - Ed ecco, io guardai e vidi i popoli della mia posterità radunati in moltitudini contro la posterità dei miei fratelli, ed erano schierati in combattimento. E l’angelo mi parlò, dicendo: - Ecco la fonte d’acqua impura che vide tuo padre, sì, il fiume di cui parlò, ed il suo fondo è l’abisso dell’inferno. E le brume tenebrose sono le tentazioni del diavolo, che acceca la vista e indurisce i cuori dei figlioli degli uomini e li conduce per vie spaziose, onde periscano e si perdano. E l’edificio ampio e spazioso che vide tuo padre sono le vane immaginazioni e l’orgoglio dei figlioli degli uomini, e un grande e terribile abisso li separa; sì, ed è la parola di giustizia dell’eterno Iddio ed il Messia, che è l’Agnello di Dio, di cui lo Spirito santo è testimone dal principio del mondo fino ad ora e d’ora innanzi in eterno. -
E mentre l’angelo parlava così, guardai e vidi che i discendenti dei miei fratelli si battevano contro i miei discendenti, secondo quanto aveva detto l’angelo; e per l’orgoglio dei miei discendenti ed a causa delle tentazioni del diavolo, vidi che i discendenti dei miei fratelli sopraffecero il mio popolo. Allora guardai e vidi che il popolo della stirpe dei miei fratelli aveva sopraffatto la mia progenie e si sparsero in moltitudini sulla superficie della terra. E li vidi assembrati in moltitudini e vidi fra loro delle guerre e rumori di guerra, e così passarono molte generazioni. E l’angelo mi disse: - Questi cadranno nell’incredulità. - E vidi allora che dopo essere caduti nell’incredulità, divennero un popolo di pelle scura, sozzo, ripugnante, pigro, pieno di ogni sorta di abominazioni. (12: 14-23)

L’angelo mi disse: - Guarda! - E vidi allora molte nazioni e molti regni. E l’angelo mi chiese: - Che vedi? - Risposi: - Molte nazioni e molti regni. - E soggiunse: - Queste sono le nazioni e i regni dei Gentili. - E vidi allora fra le nazioni dei Gentili la fondazione di un grande chiesa. E l’angelo mi spiegò: - Ecco la fondazione di una chiesa che è più abominevole di ogni altra, che uccide i santi di Dio, sì, che li tortura e li imprigiona ed impone loro un giogo di ferro e li conduce in cattività . - E vidi questa grande e abominevole chiesa; e vidi che il diavolo ne stava alla base. E vidi pure dell’oro e dell’argento, sete, porpore e stoffe fini, ed ogni sorta di preziosi abbigliamenti; e vidi molte prostitute. E disse l’angelo: - Vedi, l’oro, l’argento, la seta, le porpore, le stoffe fini ed i preziosi abbigliamenti e le prostitute sono i desideri di questa grande ed abominevole chiesa. Ed essa mette a morte i santi di Dio e li getta giù in prigione, per ottenere la gloria del mondo. - E guardai, e vidi molte acque, e dividevano i Gentili dalla stirpe dei miei fratelli. E l’angelo mi disse: - Vedi, la collera di Dio è sulla stirpe dei tuoi fratelli. - Guardai e vidi un uomo (Cristoforo Colombo) fra i Gentili, che era separato dalla stirpe dei miei fratelli da molte acque; e vidi lo Spirito di Dio che scese ed agì su quell’uomo ed egli partì sulle grandi acque (l'oceano Atlantico) fino alla stirpe dei miei fratelli, che erano sulla terra promessa (sul continente americano). E vidi che lo Spirito di Dio agiva su altri Gentili; e questi uscirono di cattività, sulle grandi acque. E vidi grandi moltitudini di Gentili sulla terra promessa; e vidi che la collera divina era sulla stirpe dei miei fratelli; e furono dispersi davanti ai Gentili e battuti. E vidi lo Spirito di Dio, che era sui Gentili, ed essi prosperarono ed ottennero la terra in eredità; e vidi che erano bianchi e bellissimi, come era il mio popolo, prima che fosse sterminato. Ed io, Nefi, vidi che i Gentili che erano usciti di cattività si umiliarono davanti al Signore; ed il suo potere li accompagnò. E vidi che la loro madre-patria si schierava sulle acque e pure sulla terra, per combattere i Gentili, che erano sulla terra promessa. E vidi che il potere di Dio era con loro e che la collera di Dio era su tutti quelli che si erano adunati per combatterli. Ed io, Nefi, vidi che i Gentili, che erano usciti di cattività, furono liberati, per potenza divina, dalle mani di tutte le altre nazioni. Ed io, Nefi, vidi che prosperavano sulla terra; e vidi un libro che era portato fra loro. E l’angelo mi disse: - Conosci il significato del libro? - E risposi: - No. - E soggiunse: - E’ uscito dalla bocca di un Ebreo. - Ed io, Nefi, lo vidi; e mi disse: - Il libro che vedi è una storia degli Ebrei e contiene le alleanze del Signore, che ha fatto col casato d’Israele; e contiene pure molte profezie dei sacri profeti; e sono annali simili a quelli incisi sulle tavole di bronzo, salvo che sono più piccoli; nondimeno contengono le alleanze del Signore col casato d’Israele; ragione per cui sono di un grande valore per i Gentili. - E l’angelo del Signore continuò: - Hai visto che il libro uscì dalla bocca d’un Ebreo; e quando uscì dalla bocca d’un Ebreo, conteneva il Vangelo del Signore in tutta semplicità. Vangelo di cui testimoniano i dodici apostoli; ed essi testimoniano secondo la verità che è nell’Agnello di Dio. Perciò queste cose vennero dapprima dagli Ebrei ai Gentili in tutta purezza, secondo la verità che è in Dio. E dopo che furono passate per mani dei dodici apostoli dell’Agnello, dagli Ebrei ai Gentili, hai visto la fondazione della grande e abominevole chiesa, la più abominevole di tutte le chiese; vedi infatti, essa ha tolto dal Vangelo dell’Agnello molte parti chiare e preziosissime, ed ha tolto molte alleanze del Signore. Tutto ciò è stato fatto per pervertire le vie diritte del Signore, per accecare gli occhi ed indurire i cuori dei figlioli degli uomini. Ecco perché vedi che, dopo che il libro fu passato fra le mani della grande e abominevole chiesa, molte cose chiare e preziose furono tolte dal libro, che è il libro dell’Agnello di Dio. E dopo che queste cose chiare e preziose furono tolte, si è diffuso fra tutte le nazioni dei Gentili, e dopo essersi diffuso fra tutte queste nazioni, anche attraverso le grandi acque che separano i Gentili che sono usciti di cattività, tu vedi che a causa dei numerosi passaggi chiari e preziosi che sono stati soppressi, passaggi che erano alla portata di ogni intelletto, secondo la semplicità dell’Agnello di Dio, per queste cose che sono state tolte dal Vangelo dell’Agnello, moltissimi perdono piede, al punto che Satana ha un gran potere su di essi. Cionondimeno tu vedi che i Gentili che sono usciti di cattività e che sono stati elevati dal potere di Dio sopra tutte le altre nazioni, sulla faccia della terra che è scelta fra tutte le altre terre e che il Signore ha promesso a tuo padre, che i suoi posteri avrebbero posseduta come terra ereditaria; dunque tu vedi che il Signore Iddio non permetterà che i Gentili distruggano completamente i tuoi discendenti, che saranno frammisti a quelli dei tuoi fratelli. E non sopporterà neppure che i Gentili distruggano la stirpe dei tuoi fratelli. Ed il Signore Iddio non soffrirà che i Gentili rimangano per sempre in quell’orribile cecità in cui tu li vedi, a causa dei passaggi chiari e preziosissimi del Vangelo dell’Agnello che sono stati trattenuti da quella chiesa abominevole di cui hai visto la formazione. Perciò così dice l’Agnello di Dio: “Sarò misericordioso verso i Gentili, mentre visiterò i resti del casato d’Israele con gravi giudizi.” - E l’angelo del Signore così soggiunse: - Ecco, - dice l’Agnello di Dio - dopo che avrò visitato il resto d’Israele, e questo resto di cui parlo è la stirpe di tuo padre, dunque dopo che l’avrò visitato in giudizio e battuto per mezzo dei Gentili, poiché i Gentili perdono piede a causa dei numerosi passaggi chiari e preziosi del Vangelo dell’Agnello, io sarò misericordioso verso i Gentili in quel giorno, facendo pervenire loro, per il mio potere, gran parte del mio Vangelo, che sarà chiaro e prezioso, dice l’Agnello. Ecco quanto dice l’Agnello: “Mi manifesterò io stesso ai tuoi discendenti, cosicché essi scriveranno molte cose che dirò loro, che saranno chiare e preziose; e dopo che i tuoi discendenti e quelli dei tuoi fratelli saranno caduti nell’incredulità e distrutti, ecco, queste cose saranno scelte per uscire fuori fra i Gentili, per dono e potere dell’Agnello. Ed ivi sarà scritto il mio Vangelo - dice l’Agnello - e la mia roccia e la mia salvezza. E benedetti coloro che cercheranno di edificare la mia Sion in quel giorno, perchè essi avranno il dono ed il potere dello Spirito santo; e se persevereranno fino alla fine, saranno levati all’ultimo giorno e salvati nel regno eterno dell’Agnello; e quanto saranno belli sulle montagne coloro che pubblicheranno la pace, sì, novelle di grande gioia.” - E vidi allora il resto della stirpe dei miei fratelli ed anche il libro dell’Agnello di Dio, che è uscito dalla bocca dell’Ebreo, vidi che passò dai Gentili al resto dei discendenti dei miei fratelli. E dopo che lo ebbero ricevuto vidi altri libri passare dai Gentili a loro, secondo il potere dell’Agnello, per convincere i Gentili e il resto della stirpe dei miei fratelli ed anche gli Ebrei sparsi su tutta la faccia della terra, che le scritture dei profeti e dei dodici apostoli dell’Agnello sono vere. Questi ultimi libri, che hai veduti fra i Gentili, confermeranno la verità dei primi, che vengono dai dodici apostoli dell’Agnello, e faranno conoscere i passaggi chiari e preziosi che ne sono stati tolti; e faranno conoscere a tutte le razze, lingue e popoli che l’Agnello di Dio è il figlio del Padre eterno e il salvatore del mondo; e che tutti gli uomini debbono venire a lui, altrimenti non possono essere salvati. E debbono venire secondo le parole stabilite dalla bocca dell’Agnello; e le parole dell’Agnello saranno rese note negli annali della tua posterità, come pure negli annali dei dodici apostoli dell’Agnello; perciò i due saranno riuniti, perchè vi è un solo Iddio ed un solo pastore su tutta la terra. E viene il tempo in cui si manifesterà a tutti i popoli, sia agli Ebrei che ai Gentili: e dopo essersi manifestato agli Ebrei e poi anche ai Gentili, egli si manifesterà ai Gentili ed agli Ebrei, gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno gli ultimi. Ed avverrà che se i Gentili daranno ascolto all’Agnello di Dio, in quel giorno egli si manifesterà loro in parole e in potenza e in atti, fino a toglier loro le pietre dello scandalo. E se non induriranno i loro cuori contro l’Agnello di Dio, essi saranno contati fra i discendenti di tuo padre; sì, essi saranno annoverati nel casato d’Israele e saranno un popolo benedetto sulla terra promessa, in eterno; non saranno mai più condotti in prigionia; e il casato d’Israele non sarà più confuso. E quel profondo abisso scavato per loro da quella grande e abominevole chiesa, che fu fondata dal diavolo e dai suoi figli per condurre in inferno le anime degli uomini, sì, quel profondo abisso che fu scavato per la distruzione degli uomini, sarà riempito con quelli che lo scavarono, fino al loro completo annientamento - dice l’Agnello di Dio -; ma non per l’annientamento dell’anima, salvo che venga gettata in quell’inferno che non ha mai fine. Poiché è questa la sorte di coloro che operarono il male e le abominazioni dinanzi a Dio, secondo la servitù del diavolo; ed incorrono così nella giustizia divina. - E l’angelo mi parlò ancora, dicendo: - Hai visto che se i Gentili si pentono, tutto sarà bene per loro; e conosci pure quanto riguarda le alleanze del Signore col casato d’Israele; ed hai pure udito che chiunque non si pente deve perire. Pertanto guai ai Gentili, se induriscono il cuore contro l’Agnello di Dio. Perchè verrà il tempo in cui - dice l’Agnello di Dio - io farò un’opera grande e meravigliosa tra i figlioli degli uomini; un’opera che per ogni verso durerà in eterno, sia per convincerli della pace e della vita eterna, sia per abbandonarli alla durezza dei loro cuori ed alla cecità dei loro spiriti, fino a che siano condotti in prigionia e in perdizione temporale e spirituale, secondo la servitù del demonio di cui ho parlato. - Or avvenne che quando l’angelo mi ebbe così parlato, aggiunse: - Rammenti le alleanze del Padre col casato d’Israele? - Risposi: - Sì. - Ed egli mi disse: - Guarda e vedi quella grande e abominevole chiesa, che è la madre delle abominazioni, alle cui basi sta il diavolo. - E mi disse: - Non vi sono che due chiese: una è la chiesa dell’Agnello di Dio e l’altra è la chiesa del demonio; perciò chiunque non appartiene alla chiesa dell’Agnello di Dio appartiene a quella grande chiesa, che è la madre delle abominazioni ed è la prostituta di tutta la terra. - Guardai allora, e vidi la prostituta di tutta la terra ed era assisa su molte acque ed aveva dominio sopra tutta la terra, fra tutte le nazioni, razze, lingue e popoli. Ed ecco vidi la chiesa dell’Agnello di Dio ed era poco numerosa, a causa della malvagità e delle abominazioni della prostituta, che era assisa su molte acque; nondimeno vidi che la chiesa dell’Agnello, formata dai santi di Dio, era sparsa su tutta la terra, ma il suo dominio sulla faccia della terra era modesto, per la malvagità della grande prostituta che avevo veduto. Ed ecco vidi che la grande madre delle abominazioni radunava delle moltitudini sulla faccia della terra intera, fra tutte le nazioni dei Gentili, per combattere contro l’Agnello di Dio. E vidi allora la potenza dell’Agnello di Dio che scendeva sui santi della chiesa dell’Agnello e sul popolo dell’alleanza del Signore, che era sparso su tutta la terra; ed erano armati di giustizia e del potere di Dio, in grande gloria. Ed ecco vidi che la collera divina si riversava sulla grande ed abominevole chiesa, al punto che scoppiarono guerre e rumori di guerra fra tutte le nazioni e stirpi della terra. E mentre cominciavano ad esservi guerre e rumori di guerra fra tutte le nazioni e stirpi che appartenevano alla madre delle abominazioni, l’angelo mi parlò e disse: - Vedi, la collera di Dio è sulla madre delle prostitute e tu puoi vedere tutto ciò. E quando verrà il giorno in cui l’ira di Dio sarà riversata sulla madre delle prostitute, che è la grande ed abominevole chiesa di tutta la terra, alla cui base sta il demonio, comincerà l’opera del Padre per preparare la via all’adempimento delle sue alleanze, che ha stabilito col suo popolo, che è del casato d’Israele. - Ed avvenne che l’angelo mi disse: - Guarda! - E guardai e vidi un uomo, che era vestito di una veste bianca. E l’angelo soggiunse: - Ecco uno dei dodici apostoli dell’Agnello. Ecco, egli vedrà e scriverà il resto di codeste cose; sì, e molte altre cose che sono avvenute. E scriverà riguardo alla fine del mondo . Perciò le cose che scriverà sono giuste e vere; e sono scritte nel libro che vedesti uscire dalla bocca dell’Ebreo; ed al tempo in cui uscirono, o piuttosto che il libro uscì dalla bocca dell’Ebreo, le cose scrittevi erano chiare e pure, preziosissime, e facili ad essere comprese da tutti gli uomini. E sappi che le cose che l’apostolo dell’Agnello scriverà comprendono molte delle cose che hai vedute, ed il resto lo vedrai. Ma le cose che vedrai ora, non le scriverai, perché il Signore ha ordinato all’apostolo dell’Agnello di Dio di scriverle. Ed anche ad altri che hanno vissuto prima, egli ha mostrato ogni cosa ed essi le hanno scritte; e sono sigillate per venire alla luce al casato d’Israele in tutta la loro purezza, secondo la verità che è nell’Agnello, al tempo segnato dal Signore. - Ed io, Nefi, udii e ne do testimonianza che il nome dell’apostolo dell’Agnello era Giovanni, secondo le parole dell’angelo. Ed ecco, io, Nefi, ho avuto il divieto di scrivere il resto delle cose che vidi ed intesi, per cui ciò che ho scritto mi è sufficiente e non ho scritto che una piccola parte di ciò che vidi. Ed attesto di aver veduto quanto vide mio padre ed è l’angelo del Signore che mi fece conoscere tutto ciò. Ed ora cesso di parlare di ciò che vidi mentre ero rapito in ispirito; e seppure tutto ciò che vidi è scritto, le cose che ho scritte sono vere. Così sia. Amen. (13 - 14) (Visione avvenuta tra il 600 e il 592 a.C.)

Cristo 2
22-05-21, 13:19
6

Ecco, io vi dico che il casato d’Israele fu paragonato ad un olivo dallo Spirito del Signore, che era nei nostri padri, e noi non siamo appunto un ramo di questo casato, ramo che è stato spezzato da Israele? Ed ora, ciò che vuol dire nostro padre, parlando dell’innesto dei rami naturali attraverso la pienezza dei Gentili, è che negli ultimi giorni, allorché i nostri discendenti saranno caduti nell’incredulità, sì, per un periodo di molti anni, molte generazioni dopo che il Messia si sarà manifestato nella carne ai figlioli degli uomini, allora la pienezza del Vangelo del Messia giungerà ai Gentili e dai Gentili ai resti della nostra stirpe. Ed in quel giorno il resto dei nostri discendenti saprà che appartengono al casato d’Israele e che sono il popolo dell’alleanza del Signore, ed allora verranno a conoscenza dei loro avi ed anche alla conoscenza del Vangelo del loro redentore, che lui stesso diede ai loro padri; perciò verranno alla conoscenza del loro redentore e dei punti essenziali della sua dottrina, per poter sapere in che modo potranno venire a lui ed essere salvati. Ed in quel giorno non gioiranno forse e non daranno gloria al loro eterno Iddio, loro roccaforte e loro salvezza? Sì, in quel dì non riceveranno forse forza e nutrimento dal vero ceppo? Sì, non verranno forse al vero ovile di Dio? Io vi dico che sì ed essi saranno di nuovo annoverati nel casato d’Israele, saranno innestati, essendo un ramo naturale dell’olivo, sul vero olivo. Ed è questo che vuol dire nostro padre: vuol dire che ciò non accadrà fin dopo che saranno stati dispersi dai Gentili. E vuol dire che ciò verrà mediante i Gentili, affinché il Signore possa mostrare la sua potenza ai Gentili, per questa stessa ragione, che sarà stato rigettato dagli Ebrei, o dal casato d’Israele. Nostro padre, dunque, non ha parlato soltanto della nostra stirpe, ma pure di tutto il casato d’Israele, alludendo all’alleanza che sarebbe stata conclusa negli ultimi giorni, alleanza che il Signore fece già col nostro padre Abramo, dicendo: “Nei tuoi posteri tutte le tribù della terra saranno benedette.” (15:12-18)

E mi chiesero: - Che significa il fiume che vide nostro padre? -
E dissi loro che l’acqua che vide nostro padre era simbolo di sozzura e che il suo spirito era così preoccupato da altri pensieri che non vide la sporcizia dell’acqua. E dissi loro che era un orribile abisso, che separava i cattivi dall’albero di vita ed anche dai santi di Dio. E dissi loro che rappresentava quell’orribile inferno, che l’angelo mi disse di essere preparato per i malvagi. Ed aggiunsi che nostro padre vide pure che la giustizia di Dio divideva anch’essa i cattivi dai buoni e che il suo splendore era simile a quello d’un fuoco fiammeggiante, che ascende verso Iddio eternamente e non ha fine .
E mi domandarono: - Questo significa forse il tormento del corpo nei giorni di prova o lo stato finale dell’anima dopo la morte del corpo temporale o è detto in merito a cose temporali? -
Ed allora spiegai loro che era un simbolo di cose temporali e spirituali, perché verrebbe il giorno in cui sarebbero giudicati per i loro atti, sì, per le opere compiute nel loro corpo temporale durante i giorni di prova. Ecco perché, se morissero nella loro malvagità, essi pure verrebbero rigettati fuori da tutto ciò che è spirituale, che appartiene alla giustizia: perciò dovranno essere condotti dinanzi a Dio per essere giudicati per tutti i loro atti; e se i loro atti sono stati impuri, per necessità saranno anche essi impuri; e se sono tali, è impossibile che possano dimorare nel regno di Dio, altrimenti il regno di Dio sarebbe egualmente impuro. Ma io vi dico, invece, che il regno di Dio non è impuro e non può entrarvi nulla d’impuro, perciò deve esservi un luogo d’impurità preparato per ciò che è impuro. E un tal luogo esiste, sì, ed è quell’orribile inferno di cui ho parlato, e il diavolo ne è il fondamento; per cui lo stato finale delle anime umane è di abitare nel regno di Dio o di essere rigettate a causa di quella giustizia di cui ho parlato. Così i malvagi sono separati dai giusti ed anche dall’albero di vita, il cui frutto è preziosissimo e più desiderabile che ogni altro frutto: sì, ed è il più grande di tutti i doni di Dio. Fu così che parlai ai miei fratelli. Amen. (15:26-36)

Ecco, il Signore ha creato la terra perché sia abitata ed ha creato i suoi figlioli perché la posseggano. Ed eleva una nazione giusta ed annienta le nazioni dei malvagi. E guida i giusti in terre preziose, mentre distrugge i cattivi e maledice le loro terre per causa loro. Governa nell’eccelso dei cieli, poiché là è il suo trono, e questa terra è lo scanno dei suoi piedi. (17:36-39)

Cristo 2
25-05-21, 18:11
7

Ed allora esclamarono: - Ora sappiamo con sicurezza che il Signore è teco, perché sappiamo che è il potere di Dio che ci ha scossi. - E caddero a terra dinanzi a me e stavano per adorarmi, ma io non lo permisi loro, dicendo: - Sono vostro fratello, anzi minore di voi, perciò adorate il Signore Iddio ed onorate vostro padre e vostra madre, affinché i vostri giorni siano lunghi sulla terra che il Signore, Iddio vostro, vi darà. - Ed allora adorarono il Signore e mi seguirono, e costruimmo l’intelaiatura del vascello, di fattura singolare. Ed il Signore mi mostrava di tanto in tanto in che maniera dovevo lavorare le assi della chiglia. Perché io, Nefi, non lavoravo il legno secondo l’uso appreso dagli uomini né costruivo il vascello secondo la maniera degli uomini, ma lo costruivo secondo le istruzioni del Signore; dunque non era fatto secondo l’uso corrente fra gli uomini. Ed io, Nefi, mi recavo spesso sulla montagna e pregavo spesso il Signore, pertanto il Signore mi mostrava grandi cose. Ed allorché ebbi finito il vascello, secondo la parola del Signore, i miei fratelli dovettero convenire che era ben fatto e che la lavorazione ne era accuratissima, perciò si umiliarono di nuovo dinanzi al Signore. Ed avvenne che la voce del Signore venne di nuovo a mio padre, ordinandoci di levarci e di entrare nel vascello. Ed ecco all'indomani, dopo aver preparato ogni cosa, molta frutta e carni catturate nel deserto, miele in abbondanza e tutte le provviste, secondo quanto aveva comandato il Signore, entrammo nel vascello con tutto il nostro carico, le nostre sementi e tutto quanto avevamo portato con noi, ciascuno secondo la sua età; entrammo dunque tutti nella nave colle nostre mogli ed i nostri bambini. Ed ora mio padre aveva generato due figli nel deserto: il maggiore aveva nome Giacobbe ed il minore Giuseppe. Ed avvenne che dopo che fummo tutti entrati nel vascello e ch’ebbimo preso con noi le provviste nostre e le cose che ci erano state ordinate, ci mettemmo in mare e fummo sospinti dal vento verso la terra promessa. E dopo essere stati spinti dal vento per molti giorni, ecco che i miei fratelli ed i figli d’Ismaele, come pure le loro mogli, cominciarono a darsi alla gioia, a danzare, a cantare, ad esprimersi in modo osceno, a tal punto che dimenticarono quale potere li aveva guidati fin’allora; sì, si esaltarono e si lasciarono andare a grandi volgarità. Ed io, Nefi, cominciai ad avere grandissimi timori che il Signore si adirasse con noi e ci colpisse per le nostre iniquità, e che fossimo inghiottiti negli abissi del mare; presi dunque a parlar loro con molta sobrietà, ma essi ne furono irritati e dissero: - Non vogliamo che il nostro fratello minore sia il nostro superiore. -
Laman e Lemuel, allora, mi presero e mi legarono con corde e mi trattarono con molta durezza; cionondimeno il Signore lo permise per poter mostrare loro la sua potenza ed adempiere le sue parole, che aveva espresse in merito ai malvagi. Ed ecco che, dopo che mi ebbero legato in modo da impedirmi ogni movimento, la bussola che era stata preparata dal Signore cessò di funzionare. Essi non sapevano dunque più ove dirigere il vascello; per di più sorse un grande uragano, sì, una grande e terribile tempesta, che ci sospinse indietro sull’oceano per lo spazio di tre giorni; e cominciarono ad essere eccessivamente impauriti, nel timore di colare a picco. Ma non mi slegarono. Ed il quarto giorno che eravamo sospinti a ritroso, la tempesta divenne spaventosa. Ed avvenne che stavamo per essere inghiottiti negli abissi del mare. Dopo avere indietreggiato sulle acque per quattro giorni, i miei fratelli si avvidero che il castigo divino era sospeso su loro e che sarebbero periti, a meno di pentirsi delle loro iniquità; perciò vennero a me e mi slegarono i polsi, che erano estremamente enfiati, e le mie caviglie erano pure assai gonfie e indolorite. Cionondimeno avevo elevato tutta la mia anima verso il mio Dio e l’avevo lodato ogni dì, e non avevo mai mormorato contro il Signore a causa delle mie afflizioni. Ora mio padre Lehi aveva parlato loro a lungo ed aveva pure parlato ai figli d’Ismaele, ma ecco, essi proferivano grandi minacce contro chiunque osasse parlare in mio favore; ed essendo i miei genitori avanzati in età ed avendo sofferto grandi dolori a causa dei loro figli, erano abbattuti al punto da non potersi alzare dai loro giacigli. A causa dei loro dolori, delle loro tristezze e della malvagità dei miei fratelli, essi erano precocemente invecchiati, al punto d’essere sulla soglia del trapasso per andare ad incontrare il loro Dio; sì, i loro capelli grigi stavano per essere posti a giacere nella polvere; sì, erano prossimi ad essere gettati con tristezza in un’umida tomba. Giacobbe e Giuseppe, essi pure, essendo in tenera età ed avendo bisogno di molte cure, erano addolorati delle afflizioni della loro madre; e neppure mia moglie, colle sue lacrime e le sue suppliche, né i miei bambini poterono intenerire i cuori dei miei fratelli perché mi liberassero. E non vi fu nulla, salvo il potere di Dio che li minacciava di distruzione, che poté intenerirli; fu dunque soltanto quando videro che stavano per essere inghiottiti nelle profondità del mare, che si pentirono di quanto avevano fatto e mi slegarono. E poiché mi ebbero liberato, ecco, io presi la bussola e si mise a funzionare là dove desideravo. Ed ecco pregai il Signore e, quando ebbi pregato, i venti caddero, la tempesta si placò e si fece una gran calma. Allora io, Nefi, mi misi al timone e ci dirigemmo di nuovo verso la terra promessa. Ed ecco, dopo aver navigato per molti giorni, giungemmo alla terra promessa; e ci inoltrammo sulla terra e vi piantammo le tende; e la chiamammo la terra promessa. E cominciammo ad arare la terra ed a piantare sementi, sì, seminammo tutti i semi che avevamo portato da Gerusalemme. E produssero raccolti straordinari, pertanto fummo benedetti in abbondanza. Ed avvenne che, esplorando la terra promessa, trovammo nelle foreste animali di ogni specie: vacche e buoi, asini e cavalli, capre e caprioli, ed ogni sorta d’animali selvaggi, utili all’uomo. E trovammo pure minerali in abbondanza: oro, argento e rame.
Or avvenne che il Signore mi ordinò di fabbricare tavole di metallo per incidervi gli annali del mio popolo. E sopra queste tavole incisi gli annali di mio padre ed i nostri viaggi nel deserto e le profezie di mio padre; e vi incisi pure molte delle mie proprie profezie. Ed al tempo in cui feci quelle tavole ignoravo che poi avrei avuto ordine dal Signore di fare queste tavole qui, ragione per cui gli annali di mio padre, la genealogia dei suoi avi e la maggior parte degli avvenimenti occorsi nel deserto sono stati da me incisi su quelle tavole, di cui ho parlato; dunque, gli eventi venuti a mia conoscenza prima che facessi codeste tavole sono, per dir la verità, descritti più particolarmente sopra le prime tavole. (17:55-19:2)

Cristo 2
27-05-21, 14:54
8

Nulla di quanto scrivo sulle mie tavole io stimo sia profano. Ed ora, se io erro, pure gli antichi errarono; non già che voglia scusarmi con altri, ma piuttosto a causa della debolezza che è in me secondo la carne, di questo vorrei scusarmi. Perché certe cose, che alcuni reputano di grande valore sia per il corpo che per l'anima, altri le contano per nulla e le calpestano. Sì, gli uomini calpestano perfino lo stesso Dio di Israele; dico calpestano, ma dovrei esprimermi altrimenti, lo disprezzano e non danno ascolto alla voce dei suoi ammonimenti.
Ed ecco, egli viene, secondo le parole dell’angelo, seicento anni dopo la partenza di mio padre da Gerusalemme. Ed il mondo, a causa dell’iniquità umana, lo tratterà con disprezzo, perciò lo flagelleranno ed egli lo sopporterà, lo percuoteranno ed egli lo soffrirà. Sì, andranno fino a sputargli addosso ed egli lo patirà per la sua amorosa bontà e per la sua longanimità verso i figlioli degli uomini. Ed il Dio dei nostri padri, che furono tratti fuori d’Egitto, fuori dalla cattività, e che furono preservati nel deserto, sì, il Dio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe si abbandona, come fosse un uomo, fra le mani dei malvagi per essere elevato, secondo le parole di Zenos, e per essere crocifisso, secondo le parole di Neum; e per essere inumato in un sepolcro, secondo le parole di Zenos, che parlò pure dei tre giorni di tenebre che sarebbero dati come segno della sua morte a coloro che abitano le isole del mare e più specialmente a quelli del casato d’Israele. (19:6-10)

Ascoltami, o Giacobbe, ed Israele che io ho chiamato, poiché io son desso, io sono il primo ed io sono anche l’ultimo. La mia mano ha posto le fondamenta della terra e la mia destra ha misurato i cieli. Io li chiamo ed essi compaiono. (20:12, 13)

Uscite dunque di Babilonia, fuggite dai Caldei, e con voce di giubilo annunziate, bandite questo, datene voce fino alle estremità della terra, dite: - Il Signore ha riscattato il suo servitore Giacobbe. - (20:20)

Ed ancora, ascoltate o voi del casato d’Israele, voi tutti che siete smembrati e cacciati via dalla crudeltà dei pastori del mio popolo; sì, voi tutti che siete smembrati e dispersi ovunque, e che siete del mio popolo, o casato d’Israele. Ascoltatemi, o isole, e uditemi, o popoli lontani, il Signore mi ha chiamato, fin dal ventre di mia madre egli ha menzionato il mio nome. Ed ha reso la mia bocca come una spada affilata, all’ombra della sua mano egli mi ha nascosto e mi ha fatto essere a guisa di saetta forbita, e mi ha nascosto nella sua faretra. E mi ha detto: - Tu sei il mio servitore, o Israele, nel quale io sarò glorificato. - Allora io dissi: - Mi sono affaticato invano, invano e indarno ho consumato la mia forza, ma certamente la mia ragione è col Signore e la mia opera col mio Dio. - Ed ora, dice il Signore, che mi formò fin dalle viscere materne affinché fossi suo servitore per ricondurgli Giacobbe; sebbene Israele non si raccolga, pure sarò glorificato agli occhi del Signore ed il mio Dio sarà la mia forza. Ed egli disse: - E’ poca cosa che tu sia mio servitore per drizzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre i riserbati d’Israele. Io ti darò per luce ai Gentili, affinché tu possa essere la mia salvezza fino alle estremità della terra. - Così dice il Signore, il redentore d’Israele, il suo santo, a colui che è sprezzato dagli uomini, a colui che le nazioni aborrono, al servitore di quelli che signoreggiano: - I re ti vedranno e si leveranno, ed anche i principi s’inchineranno per ragion del Signore che è fedele. - Così dice il Signore: - Nel tempo della benevolenza vi ho udito, isole del mare, e nel giorno della salute vi ho aiutate; e ti guarderò e ti darò il mio servitore per patto del popolo, per ristabilire la terra e per far possedere le eredità desolate. Perché tu possa dire ai prigionieri: “Uscite.” ; e a coloro che sono assisi nelle tenebre: "Mostratevi." – Ed essi pascoleranno sulle vie e i loro pascoli saranno sopra ogni luogo elevato. Essi non avranno fame né sete, né il caldo né il sole li colpirà, perché colui che ha misericordia di loro li condurrà e li guiderà pure presso le sorgenti d’acqua. Ed io ridurrò tutti i miei monti in cammini e le mie strade saranno rilevate. Ed allora, o casato d’Israele, ecco, gli uni verranno da lontano; ed ecco gli altri dal settentrione e dall’occidente; e gli altri dalla terra di Sinim.
Giubilate, o cieli, e rallegrati, o terra, perché i piedi di coloro che dimorano a levante saranno ristabiliti; e fate risuonare canti di gioia, o montagne, perché non saranno mai più battuti; perché il Signore ha consolato il suo popolo e avrà misericordia dei suoi afflitti. Ma ecco, Sion ha detto: - Il Signore mi ha abbandonata e il mio Dio mi ha dimenticata…-, ma egli mostrerà che ciò non è. Poiché può una donna dimenticare il suo figliolino che poppa e non avere pietà del figlio delle sue viscere? Se pure lo potesse, io non ti dimenticherò, o casato d’Israele. Ecco, ti ho inciso sulla palma delle mie mani, le tue mura son di continuo al mio cospetto. I tuoi figlioli verranno in tutta fretta contro i tuoi distruttori e quelli che ti hanno devastata ti lasceranno. Alza gli occhi d’ogni intorno e vedi: tutti costoro si radunano e verranno a te. E come io vivo, dice il Signore, tu ti rivestirai di essi tutti come di un ornamento e te ne cingerai come una sposa. Perché allora le tue rovine e i tuoi luoghi deserti e la terra della tua distruzione saranno troppo stretti per tutti i tuoi abitanti, e quelli che ti divoravano saranno ben lontano. I figli che tu avrai, dopo avere perduto i primi, ti diranno ancora alle orecchie: - Codesto luogo è troppo ristretto per me, dammi altro posto ove possa abitare. – Allora tu ti dirai in cuor tuo: - Chi mi ha generati costoro, visto che avevo perduto i miei figli e che sono desolata, prigioniera, errante qua e là? E chi li ha allevati? Ecco, ero rimasta sola, e questi dov’erano? –
Così dice il Signore Iddio: - Ecco, io leverò la mano ai Gentili e alzerò il mio stendardo ai popoli, ed essi ti porteranno i tuoi figli in braccio e le tue figlie sulle loro spalle. E i re saranno i tuoi balii e le loro regine le tue nutrici, e s’inchineranno a terra dinanzi a te e leccheranno la polvere dei tuoi piedi, e tu conoscerai che io sono il Signore e che coloro che sperano in me non saranno mai confusi. Giacché sarà forse tolta al potente la sua preda o saranno liberati i prigionieri giustamente presi? Ma, così dice il Signore, anche i prigionieri del potente gli saranno tolti e la preda dei possenti sarà riscossa, poiché io lotterò contro colui che lotta con te ed io salverò i tuoi figli. E coloro che ti opprimono mangeranno la loro propria carne e s’inebrieranno del loro proprio sangue come fosse vin dolce; ed ogni creatura saprà che io, il Signore, sono il tuo salvatore e il tuo redentore, il possente di Giacobbe. - (capitolo 21)

Cristo 2
29-05-21, 12:39
9

E dopo che io, Nefi, ebbi letto queste cose, che erano incise sulle tavole di bronzo, i miei fratelli mi si avvicinarono e mi chiesero: - Che significano codeste cose che ci hai letto? Dobbiamo intenderle in un senso spirituale e accadranno esse secondo lo spirito e non secondo la carne? –
Ed io, Nefi, risposi loro: - Ecco, esse furono manifestate al profeta dalla voce dello Spirito, poiché è lo Spirito che rivela ai profeti tutto ciò che accadrà ai figli degli uomini secondo la carne. Perciò le cose che vi ho lette si riferiscono ad avvenimenti ad un tempo temporali e spirituali, perché è evidente che il casato d’Israele, prima o poi, sarà disperso su tutta la superficie della terra, fra tutte le nazioni. E sappiate che ve n’è un buon numero che son già perduti di vista da coloro che sono a Gerusalemme. Sì, la maggior parte di tutte le tribù sono state condotte via e son disperse di qua e di là sulle isole del mare, e dove siano nessuno di noi lo sa, se non che sono state condotte via. E poiché sono state condotte via, tali profezie sono state date per quanto le concerne, come pure tutti coloro che saranno in seguito dispersi e confusi a causa del Santissimo d’Israele, perché essi induriranno i cuori contro di lui, ecco perché saranno dispersi fra tutte le nazioni e odiati da tutti gli uomini. Cionondimeno in seguito saranno nutriti dai Gentili, e il Signore ha levato la sua mano verso i Gentili e li ha destinati come stendardo, i loro figli saranno portati in braccio e le loro figlie sulle spalle dei Gentili, e tali cose hanno un senso temporale, perché tali sono le alleanze del Signore coi nostri padri e si riferiscono a noi in giorni futuri, come pure a tutti i nostri fratelli che sono del casato d’Israele. E ciò significa che verrà il giorno in cui, dopo che tutto il casato d’Israele sarà stato disperso e confuso, il Signore Iddio leverà una potente nazione fra i Gentili, sì, proprio su questa terra, ed i nostri discendenti saranno da loro dispersi (da quelli che diventeranno gli Stati Uniti) . E dopo che i nostri discendenti saranno stati dispersi, il Signore Iddio procederà ad un’opera meravigliosa fra i Gentili, che sarà d’un gran valore per i nostri posteri; pertanto è come se fossero nutriti dai Gentili e portati nelle loro braccia e sulle loro spalle. E quest’opera sarà pure d’un gran valore per i Gentili; e non solo per i Gentili ma per tutti gli israeliti, rendendo manifeste le alleanze del nostro Padre Celeste con Abramo, nelle quali è detto: "Nella tua progenie saranno benedette tutte le razze della terra."
Ed io vorrei, fratelli, che voi sapeste che tutte le razze della terra non possono essere benedette, a meno che egli metta a nudo il suo braccio agli occhi di tutte le nazioni. Perciò il Signore Iddio procederà a tale atto, adempiendo le sue alleanze ed il suo Vangelo con quelli che sono del casato d’Israele. Per questo li farà di nuovo uscir di prigionia ed essi saranno riuniti sulle loro terre ereditarie, e saranno condotti fuori dall’oscurità e dalle tenebre, e sapranno che il Signore è il loro redentore, il grande Messia d’Israele. E il sangue di quella grande e abominevole chiesa, che è la prostituta di tutta la terra, ricadrà sulle loro proprie teste, perché si faranno guerre gli uni contro gli altri e la spada cadrà dalle loro mani sulle loro proprie teste, e s’inebrieranno del loro proprio sangue. E tutte le nazioni che scenderanno in guerra contro di te, o casato d’Israele, si volgeranno l’una contro l’altra e cadranno nella fossa ch’esse avevano scavata per inghiottirvi il popolo del Signore. E tutti coloro che combatteranno contro Sion saranno distrutti e quella grande prostituta, che ha pervertito le vie diritte del Signore, sì, quella grande e abominevole chiesa cadrà in polvere, e grande sarà la sua caduta. Poiché il giorno verrà presto, dice il profeta, in cui Satana non avrà più alcun potere sui cuori degli uomini; poiché vien presto il giorno in cui tutti i superbi e i malvagi saranno come stoppia, e viene il giorno in cui dovranno essere bruciati. Poiché vien presto il giorno in cui la pienezza dell’ira di Dio si riverserà su tutti i figlioli degli uomini, perché non soffrirà (non sopporterà) che i malvagi distruggano i giusti. Ragion per cui egli preserverà i giusti col suo potere, anche se dovesse far venire la pienezza della sua ira e per salvare i giusti dovesse distruggere i loro nemici col fuoco. Perciò i giusti non debbono temere, giacché così dice il profeta, essi saranno salvati, anche se dovesse essere col fuoco. Ecco, fratelli, io vi dico che tali cose debbono accadere presto; sì, il sangue ed il fuoco e i vapori di fumo debbon venire, e debbon essere su questa terra; e ciò accadrà agli uomini secondo la carne, se induriranno i loro cuori contro il Santissimo d’Israele. Perché sappiate che i giusti non periranno e che il giorno verrà certamente in cui tutti coloro che combattono contro Sion saranno distrutti. E il Signore preparerà sicuramente un cammino per il suo popolo, per adempiere le parole di Mosè, che disse: "Il Signore vostro Iddio vi susciterà un profeta come me e voi l’ascolterete in tutto ciò ch’egli vi dirà. Ed accadrà che tutti coloro che non daranno ascolto a quel profeta saranno scartati dal popolo."
Ed ora io, Nefi, vi dichiaro che questo profeta, di cui Mosè parlò, era il santo Messia d’Israele, per cui egli eseguirà un giusto giudizio. E i giusti non debbono temere, perché son quelli che non saranno confusi. Bensì il regno del diavolo, che sarà edificato fra i figlioli degli uomini, e tale regno sarà stabilito fra coloro che saranno nella carne… Poiché tosto verrà il tempo in cui tutte le chiese edificate per lucro e tutte quelle edificate per dominare la carne e quelle erette per piacere agli occhi del mondo e quelle che cercano le brame della carne e le cose del mondo e ogni sorta d’iniquità, sì, infine tutte quelle che appartengono al regno del diavolo, son esse che debbono temere e tremare; son quelle che debbon essere abbassate nella polvere, quelle che debbono essere consumate come stoppia e tutto ciò secondo le parole del profeta. E presto viene il giorno in cui i giusti saranno condotti come vitelli da stalla e il Santissimo d’Israele dovrà regnare e dominare in potenza, in forza e grande gloria. Ed egli raduna i suoi figlioli dai quattro canti della terra e conta le sue pecore, ed esse lo conoscono; e vi sarà un solo ovile e un sol pastore; ed egli pascolerà le sue pecore ed esse troveranno pascolo in lui. Ed a causa della giustizia del suo popolo, Satana non ha più alcun potere, per cui non può essere disciolto per lunghi anni; poiché non ha più alcun potere sui cuori del popolo, che dimora in giustizia, e poiché il Santo d’Israele regna. Ed ora ecco io, Nefi, vi dico che tutte codeste cose debbono accadere secondo la carne. Ma ecco, tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli dimoreranno in sicurezza nel Santissimo d’Israele, se solo vorranno pentirsi. Ed ora io, Nefi, termino il mio dire, perché non oso parlare oltre su queste cose. Perciò, fratelli, io vorrei che voi teneste conto che le cose scritte sulle tavole di bronzo sono veritiere; ed esse attestano che gli uomini debbono essere obbedienti ai comandamenti di Dio. Pertanto non bisogna che crediate che mio padre ed io siamo i soli ad attestare ed a insegnare tali cose. Dunque, se sarete obbedienti ai comandamenti e persevererete fino alla fine, sarete salvati all’ultimo giorno. Così è in verità. Amen. (cap. 22)

Cristo 2
01-06-21, 16:44
10

Il "Secondo libro di Nefi" racconta eventi accaduti tra il 588 e il 570 a.C.

Ed avvenne che dopo che io, Nefi, ebbi terminato d’istruire i miei fratelli, anche nostro padre, Lehi, disse loro molte cose, mostrando loro i grandi prodigi compiuti dal Signore nel condurli fuori dalla terra di Gerusalemme. E ricordò loro le rivolte di cui si erano resi colpevoli in mare e la misericordia di Dio nel risparmiar loro la vita, evitando che fossero inghiottiti dalle onde. E parlò loro anche della terra promessa, che avevano ottenuta, e come il Signore era stato misericordioso nell’avvertirci di fuggire dalla terra di Gerusalemme. Poiché sappiate, diss’egli, che ho avuto una visione, dalla quale ho appreso che Gerusalemme è distrutta; e se noi fossimo rimasti a Gerusalemme, saremmo periti noi pure. Ma, continuò, nonostante le nostre afflizioni, abbiamo ottenuto una terra promessa d'elezione, superiore a tutte le altre; una terra che, secondo l’alleanza che il Signore Iddio ha fatta con me, sarà una terra destinata come eredità alla mia stirpe. Sì, il Signore mi ha concesso questa terra, a me e ai miei figli per sempre, ed anche a tutti coloro che saranno condotti dalla mano del Signore fuori da altre contrade. Pertanto io, Lehi, profetizzo secondo quanto mi suggerisce lo spirito che è in me, che nessuno verrà su questa terra salvoché vi sia condotto dalla mano del Signore. Dunque, questa terra è consacrata a colui ch’egli vi condurrà. E se lo serviranno secondo i comandamenti da lui dati, sarà per essi una terra di libertà, ragion per cui non saranno mai ridotti in schiavitù; se ciò avverrà, sarà per causa dell’iniquità, perché se l’iniquità abbonderà, maledetta sarà per loro questa terra, ma per i giusti essa sarà benedetta in eterno. Ed ecco, è nella saggezza divina che questa contrada sia tenuta per ora celata alle altre nazioni, altrimenti molti popoli invaderebbero il paese e non vi sarebbe più posto per una eredità. Perciò io, Lehi, ho ottenuto una promessa, che finché coloro che saranno condotti fuori da Gerusalemme dal Signore Iddio manterranno i suoi comandamenti, essi prospereranno su questa terra e saranno tenuti nascosti a tutte le altre nazioni, per poter possedere essi stessi questo paese. E se manterranno i suoi comandamenti, essi saranno benedetti sulla faccia di questa terra e non vi sarà alcuno per molestarli né per prender loro la loro terra ereditaria, e vi dimoreranno per sempre in sicurezza. Ma in verità, sappiate che quando verrà il tempo in cui cadranno nell’incredulità, dopo aver ricevuto sì grandi benedizioni dalla mano del Signore, – avendo conoscenza della creazione della terra e di tutti gli uomini, conoscendo le grandi e meravigliose opere del Signore dopo la creazione del mondo; avendo ricevuto il potere di compiere ogni cosa con la fede; avendo tutti i comandamenti dal principio, e dopo essere stati condotti dalla sua bontà infinita a questa preziosa terra promessa - ecco, io vi dico, se verrà il giorno in cui essi ricuseranno il Santissimo d’Israele, il vero Messia, il loro redentore e loro Dio, ecco i giudizi di colui che è giusto peseranno su di loro. Sì, egli condurrà quivi altre nazioni e darà loro potenza, e toglierà alla nostra progenie le loro terre avite, e farà sì che ch’essi siano dispersi e sconfitti. Sì, di generazione in generazione vi saranno fra loro spargimenti di sangue e grandi calamità; ecco perché, figli miei, io vorrei che vi rammentiate; sì, vorrei che voi deste ascolto alle mie parole. (1:1-12)

E voi avete mormorato per la sua franchezza verso di voi. Voi dite che si è comportato con durezza e che si è adirato con voi, ma sappiate che la sua durezza veniva dalla potenza della parola di Dio che era in lui e che ciò che voi chiamate ira era la verità, secondo quella che è in Dio, e che egli non poté tacere, palesando senz’ambagi le vostre iniquità. (1:26)

Cristo 2
29-06-21, 19:00
11

E gli uomini hanno istruzioni sufficienti per conoscere il bene dal male. E la legge è data agli uomini. Ma la legge non giustifica alcuno nella carne; ovvero, secondo la legge, gli uomini sono esclusi dalla presenza di Dio. Sì, essi sono espulsi in virtù della legge temporale, come pure, secondo la legge spirituale, essi vengon meno a tutto ciò che è buono e diventano miserabili per sempre. Perciò il riscatto viene nel Santo Messia e per suo mezzo, perché egli è pieno di grazia e di verità. Ecco, egli si offre in sacrificio per il peccato, per adempiere ai fini della legge, per tutti coloro che hanno un cuore spezzato ed uno spirito contrito, e per nessun altro è possibile adempiere ai fini della legge. Quanto dunque è importante il far conoscere queste cose agli abitanti della terra, perché essi sappiano che nessuna carne potrà dimorare alla presenza di Dio, se non per i meriti e la misericordia e la grazia del Santo Messia, che dà la sua vita secondo la carne e la riprende col potere dello Spirito, affinché faccia intervenire la risurrezione dei morti, essendo lui il primo a risuscitare. Perciò egli è la primizia di Dio, inquantoché egli intercederà per tutti i figlioli degli uomini e coloro che credono in lui saranno salvati. Ed inquantoché egli intercede per tutti, tutti gli uomini vengono a Dio; per questo essi si tengono alla sua presenza, per essere giudicati da lui secondo la verità e la santità che sono in lui. A tal fine serve la legge che il Santissimo ha data, cioè la sofferenza del castigo, il quale castigo prescritto sta in contrasto colla felicità, anch'essa prescritta per adempiere ai fini dell’espiazione. Perché è necessario che ogni cosa abbia il suo contrasto. Se ciò non fosse, mio primogenito nel deserto, non vi potrebbe essere né giustizia né malvagità, né santità né miseria, né il bene né il male. Perciò ogni cosa va composta di varie parti, perché se fosse d’un sol corpo, rimarrebbe come morto e non avrebbe né vita né morte, né corruzione né incorruttibilità, né felicità né miseria, né sensibilità né insensibilità. Tutto, dunque, sarebbe stato creato invano e la sua creazione non avrebbe alcuno scopo, ma ciò distruggerebbe la saggezza di Dio, i suoi intenti eterni, come pure la potenza, la misericordia e la giustizia di Dio. E se dite che non vi è legge, direte anche che non v’è peccato. E se dite che non v’è peccato, direte pure che non vi è giustizia. E se non v’è giustizia non v’è neppure felicità. E se non v’è giustizia né felicità, non vi è né castigo né miseria. E se codeste cose non esistono, Dio non esiste. E se non v’è Dio, non esistiamo né noi né la terra, giacché non vi sarebbe potuta essere alcuna creazione né di cose che agiscono né di cose che subiscono, per cui ogni cosa sarebbe svanita nel nulla. (2:5-13)

Perciò i tuoi discendenti scriveranno e i discendenti di Giuda scriveranno, e ciò che sarà stato scritto dal frutto dei tuoi lombi, come quello che sarà stato scritto dai discendenti di Giuda, verranno ad unirsi per confondere le false dottrine e per appianare le contese e stabilire la pace fra i tuoi discendenti e condurli alla conoscenza dei loro padri negli ultimi giorni e alla conoscenza delle mie alleanze, dice il Signore. (3:12)

Ed ecco, essi vollero ch’io fossi loro re. Ma io, Nefi, avrei desiderato che non avessero alcun re; nondimeno feci per essi quanto era in mio potere. Ed ecco furono adempiute le parole del Signore per i miei fratelli, che egli aveva dette loro, che io sarei divenuto loro governatore ed istruttore. Infatti ero stato loro governatore e loro insegnante, secondo i comandamenti del Signore, fino al tempo in cui essi attentarono alla mia vita. Come pure furono adempiute le parole del Signore, ch’egli mi disse: - Allorché essi non vorranno prestar ascolto alle tue parole, essi saranno esclusi dalla presenza del Signore. - Ed infatti essi lo furono. Ed egli fece cadere su loro la maledizione, sì anzi, una dolorosa maledizione per la loro iniquità. Poiché essi avevano indurito i loro cuori contro di lui, al punto da diventar come pietra; ed allora da bianchi che erano e bellissimi e ben fatti, il Signore Iddio fece venir su di loro una carnagione scura per non esser più oggetto di seduzione al mio popolo. (5:18-21)

Ed a causa della maledizione che fu su di loro, essi divennero un popolo indolente, pieno di malvagità e d’astuzia, e cacciarono nel deserto gli animali da preda. (5:24)

Cristo 2
01-07-21, 19:29
12

Parole di Giacobbe, fratello di Nefi, rivolte da lui al popolo di Nefi: Ed ora io, Giacobbe, vorrei parlarvi un poco di queste parole. Poiché sappiate che il Signore mi ha mostrato che quelli che erano a Gerusalemme, donde venimmo, sono stati uccisi o trascinati via prigionieri. Ciononostante, il Signore mi ha mostrato che vi ritorneranno. E mi ha pure mostrato che il Signore Iddio, il Santissimo d’Israele, si manifesterà loro nella carne; e dopo che si sarà manifestato, essi lo flagelleranno e lo crocifiggeranno, secondo le parole dell’angelo che mi parlò. E dopo ch’essi avranno indurito il loro cuore e irrigidito il loro collo contro il Santissimo d’Israele, ecco, i giudizi del Santissimo d’Israele cadranno su di loro. E verrà il giorno in cui saranno colpiti ed afflitti. Pertanto, dopo essere stati cacciati di qua e di là, poiché così disse l’angelo, molti avranno sofferenze nella carne, ma per le preghiere dei fedeli non saranno lasciati perire; essi saranno dispersi e battuti ed odiati, però il Signore sarà loro misericordioso, cosicché quando verranno a conoscenza del loro redentore, essi saranno di nuovo riuniti nella loro terra ereditaria. E benedetti saranno i Gentili, di cui ha scritto il profeta, poiché sappiate che se essi si pentiranno e non combatteranno contro Sion e non si uniranno a quella chiesa grande e abominevole, essi saranno salvati. Poiché il Signore Iddio adempirà le alleanze che ha fatte coi suoi figlioli, per tal ragione il profeta si è così espresso. Ma coloro che combattono contro Sion ed il popolo dell’alleanza del Signore, dovranno leccar loro la polvere dei piedi, ed il popolo del Signore non sarà confuso. Poiché coloro che sperano nel Signore sono il popolo del Signore, perché attendono ancora la venuta del Messia. Ed ecco, secondo le parole del profeta, il Messia si manifesterà di nuovo, una seconda volta, per ristabilirli; e si rivelerà loro in potenza e grande gloria, fino alla distruzione dei loro nemici, quando verrà il giorno in cui essi crederanno in lui; ed egli non farà perire nessuno di quelli che credono in lui. E chi non crederà in lui sarà sterminato, col fuoco o con la tempesta, o coi terremoti e colle stragi, e con le pestilenze e con le carestie. E sapranno allora che il Signore è Dio, il Santissimo d’Israele. (6:1, 8-15)

Il Signore Iddio mi ha dato la lingua del saggio, affinché io sappia parlarti opportunamente, o casato d’Israele. Quando siete stanchi, egli veglia da un mattino all’altro. Egli schiude le mie orecchie perch’io possa intendere come il dotto. Il Signore Iddio ha aperto le mie orecchie ed io non sono stato ribelle, non mi son tratto indietro. Io ho porto la mia schiena ai percotitori e le mie gote a coloro che strappavano i capelli. Io non ho nascosto il mio viso dalla vergogna né dallo sputo. Perché il Signore Iddio mi aiuterà, per cui io non sarò confuso; perciò ho reso il mio viso come una roccia e so che non sarò svergognato. Il Signore è vicino e mi giustifica. Chi contenderà con me? Presentiamoci pure ambedue insieme; chi è il mio avversario? Che si avvicini ed io lo colpirò con la forza della mia bocca. Poiché il Signore Iddio mi aiuterà. E tutti coloro che mi condannano, ecco, saranno logorati tutti come un abito e le tignole li divoreranno. Chi fra di voi teme il Signore, chi obbedisce alla voce del suo servitore, benché cammini nelle tenebre senz’aver luce (1)? Ecco, voi tutti che accendete il fuoco, che vi circondate di scintille che avete acceso (2)! Questo vi è venuto dalla mia mano – voi giacerete in tormento. (7:4-11)

Note:

1. Temere Dio e obbedirgli nonostante le persecuzioni alle quali si è sottoposti è un grande merito. Le tenebre esteriori rappresentano l'inferno.
2. Forse si riferisce al godimento dei beni terreni in contrapposizione all'inferno che devono sopportare i giusti.

Questi due figli sono venuti a te e saranno addolorati per te, per la tua desolazione e distruzione, per la fame e la spada; e per chi potrò confortarti? I tuoi figli sono venuti meno, salvo questi due; essi giacciono in capo d’ogni strada come un bue selvatico preso nella rete, essi sono pieni dell’indignazione del Signore, il castigo del tuo Dio. (8:19, 20)

Sì, io so che voi sapete che egli si mostrerà nel corpo a quelli di Gerusalemme, donde venimmo; perché è d’uopo che ciò avvenga fra loro; perché conviene al grande Creatore di lasciarsi egli stesso assoggettare agli uomini nella carne e che muoia per tutti, perché tutti gli uomini possano assoggettarglisi. Poiché, come la morte è venuta a tutti gli uomini, per adempiere il piano misericordioso del grande Creatore è necessario altresì che vi sia una potenza di risurrezione, e la risurrezione è d’uopo che venga a causa della caduta, e la caduta venne dalla trasgressione; e per esser caduto in fallo, l’uomo venne espulso dalla presenza del Signore. Pertanto è d’uopo che vi sia una espiazione infinita, e senza questa espiazione infinita questa corruzione non potrebbe rivestire l’incorruttibilità. Ed allora il primo giudizio che colpì l’uomo sarebbe durato in eterno. Se ciò fosse, la nostra carne dovrebbe giacere per marcire e disfarsi nel seno della terra, senza mai più risorgere. Oh la saggezza di Dio, la sua misericordia e la sua grazia! Poiché sappiate che se la carne non risuscitasse più, i nostri spiriti dovrebbero divenire soggetti a quell’angelo che cadde dal cospetto dell’eterno Iddio e divenne il diavolo, per non risorgere mai più. E i nostri spiriti dovrebbero divenire come lui e noi diverremmo diavoli, angeli del diavolo, esclusi dalla presenza del nostro Dio e destinati a rimanere col padre della menzogna, miserabili come lui; sì, come quell’essere che ingannò i nostri primi genitori, che si trasforma quasi come un angelo di luce e spinge i figlioli degli uomini a unioni segrete, all’omicidio e a ogni sorta di opere segrete e tenebrose. (9:5-9)

Cristo 2
03-07-21, 12:40
13

Ragion per cui noi avremo una perfetta conoscenza di tutte le nostre colpe, della nostra impurità e della nostra nudità (1); ed i giusti avranno una perfetta conoscenza della loro felicità e della loro giustizia, essendo rivestiti di purezza, sì anzi di una veste di giustizia. Ed accadrà allora che quando tutti gli uomini saranno passati da questa prima morte alla vita (2), essendo divenuti immortali, essi dovranno comparire davanti al seggio di giustizia del Santissimo d’Israele, ed allora viene il giudizio e gli uomini debbono essere giudicati secondo il sacro giudizio di Dio. E certamente, come vive il Signore, poiché il Signore Iddio l’ha dichiarato e la sua parola è eterna, inalienabile, i giusti resteranno giusti e gl’impuri resteranno impuri (3); perciò gl’impuri sono il diavolo e i suoi angeli; e se ne andranno nel fuoco perenne preparato per loro; ed il loro tormento è come uno stagno di fuoco e di zolfo, le cui fiamme sfavillano in eterno. (9:14-16)

Ecco perché egli ha dato una legge; e dove non vi è legge, non vi è punizione (4); e là dove non c’è punizione, non c’è condanna; e là dove non c’è condanna, la misericordia del Santissimo d’Israele può reclamarli per via dell’espiazione, poiché è per la sua potenza che vengono liberati. Poiché l’espiazione soddisfa le esigenze della sua giustizia su tutti quelli a cui non è stata data legge, per cui essi sono liberati da quell’orribile mostro, la morte e l’inferno, il diavolo e lo stagno di fuoco e di zolfo, che è tormento senza fine; ed essi sono ricondotti a quel Dio che ha dato loro l’alito, il quale Iddio è il Santissimo d’Israele. Ma guai a colui al quale la legge è stata data, sì, che ha tutti i comandamenti di Dio, come noi, e che li trasgredisce, e che spreca i giorni della sua prova, perché il suo stato è terribile. Oh l’astuto piano del maligno! Oh vanità e fragilità e follia degli uomini! Quando sono dotti, si credono saggi e non danno ascolto ai consigli di Dio, poiché li trascurano, credendo di conoscere ogni cosa da sé, ed invece la loro saggezza è follia e non profitta loro affatto. E periranno. Ma è una buona cosa essere dotti per coloro che seguono i consigli divini. Ma guai ai ricchi, che son ricchi delle cose del mondo. Perché a causa delle loro ricchezze essi disprezzano i poveri e perseguitano i miti, ed i loro cuori sono tutti nei loro tesori, per cui il loro tesoro è il loro dio. Ed ecco, il loro tesoro sarà annientato insieme con loro. E guai ai sordi che non vogliono intendere, poiché periranno. Guai ai ciechi che non vogliono vedere, poich’essi pure periranno. Guai agl’incirconcisi di cuore, poiché la conoscenza delle loro iniquità li colpirà nell’ultimo giorno. Guai ai mentitori, poiché saranno precipitati in inferno. Guai agli omicidi, che uccidono con premeditazione, poiché morranno. Guai a coloro che commettono atti di lussuria, poiché saranno precipitati in inferno. Sì, guai a coloro che adorano idoli, poiché il demonio di tutti i demoni se ne delizia. Ed infine, guai a tutti coloro che muoiono nei loro peccati, poich’essi ritorneranno a Dio, vedranno la sua presenza e rimarranno nei loro peccati. Oh miei amati fratelli, ricordatevi che è terribile trasgredire contro quel Dio santo e che è pure terribile soccombere alle tentazioni del maligno. Ricordatevi che lo spirito carnale è morte e quello spirituale è vita eterna. Oh miei diletti fratelli, date ascolto alle mie parole. Ricordate la grandezza del Santissimo d’Israele. Non dite che vi ho parlato duramente, poiché se lo dite, oltraggiate la verità; poiché io ho pronunciato le parole del vostro Creatore. So che le parole di verità sono dure per gl’impuri, ma i giusti non le temono, poich’essi amano la verità e non ne sono scossi. Perciò, miei diletti fratelli, venite al Signore, il Santissimo. Rammentatevi che le sue vie sono giuste. Sappiate che la via è stretta per l’uomo, ma si stende diritta innanzi a lui, e la guardia della porta è il Santissimo d’Israele; non tiene alcun servitore; e non vi è altra strada, se non attraverso la porta, poiché non lo si può ingannare, dato che il suo nome è Signore Iddio. E a chiunque batte, egli aprirà; ed i saggi, i dotti, i ricchi e coloro che sono gonfi d’orgoglio per il loro sapere, la loro saggezza e le loro ricchezze, sì, egli li disprezza; e a meno ch’essi non gettino via queste cose e si considerino folli dinanzi a Dio e si abbassino nella più profonda umiltà, egli non aprirà loro. Ma ciò che è dei saggi e dei prudenti sarà loro celato per sempre; sì, intendo quella felicità che è preparata per i santi. (9:25-43)

*Venite, fratelli miei, chiunque ha sete, venite alle acque; e chi non ha denaro compri e mangi; sì, venite a comprare vino e latte senza denaro e senza prezzo. Ordunque, non spendete denaro per ciò che non ha alcun valore e non lavorate per ciò che non può soddisfare. Siate diligenti ad ascoltarmi e rammentate le parole che vi son dette; e venite al Santissimo d’Israele e prendete a sazietà di ciò che non deperisce né può corrompersi, e che la vostra anima si diletti di tale abbondanza. (9:50-51)

Note:

1. Le colpe non si possono nascondere in eterno: i colpevoli saranno nudi, senza difesa.
2. Quando tutti gli uomini saranno passati almeno una volta attraverso la morte del corpo materiale.
3. Nel Corano (17:74): E chi sarà stato cieco [alla verità] in questa [vita], sarà cieco [anche] nella futura e sarà [ancora] più sviato dalla via [retta].
4. Si parla delle leggi date agli uomini attraverso i testi sacri delle religioni. Coloro che non appartengono a nessuna religione sono senza legge. Costoro, però, come tutti, hanno una legge scolpita nel cuore che dovrebbe impedire loro di far del male al prossimo senza giusto motivo. I senza legge che seguono la legge del cuore, ma non compiono i riti cari ai sacerdoti di tutte le religioni, si salveranno. I senza legge che compiono crimini saranno condannati.

Cristo 2
06-07-21, 10:53
14

Come dunque vi dissi, è opportuno che il Cristo – poiché la scorsa notte l’angelo mi disse che tale sarebbe il suo nome – venga fra gli Ebrei, fra coloro che costituiscono la parte più malvagia dell’umanità; ed essi lo crocifiggeranno, poiché così ha stabilito il nostro Dio, e non v’è alcun’altra nazione sulla terra che crocifiggerebbe il suo Dio. Poiché, se miracoli così possenti fossero operati fra altre nazioni, esse si pentirebbero e riconoscerebbero ch’egli è il loro Dio. Ma a causa delle congiure di sacerdoti e delle loro iniquità, quelli di Gerusalemme s’irrigidiranno contro di lui, finché sia crocifisso. Pertanto, a causa delle loro iniquità, le distruzioni, le carestie, le pestilenze e le stragi cadranno su di loro; e quelli che non saranno distrutti, saranno dispersi fra tutte le nazioni. Ma ecco, così dice il Signore Iddio: quando verrà il giorno in cui essi crederanno in me, che io sono il Cristo, allora io ho stabilito coi loro padri ch’essi saranno ristorati nella carne, sulla terra, nei loro paesi ereditari. Ed allora essi saranno condotti in patria dalla loro lunga dispersione, dalle isole del mare e dai quattro canti della terra; e le nazioni dei Gentili saranno grandi ai miei occhi, dice Iddio, perché li ricondurranno alle loro terre ereditarie. Sì, i re dei Gentili saranno i loro balii e le loro regine diverranno le loro nutrici; perciò le promesse del Signore ai Gentili sono grandi, poich’egli l’ha detto, e chi può contraddirlo? Ma ecco, questa terra, disse Iddio, sarà una tua terra ereditaria e i Gentili vi saranno benedetti. E questa terra sarà una terra di libertà per i Gentili e non vi sarà alcun re in questo paese fra i Gentili. Ed io fortificherò questa terra contro tutte le altre nazioni. E chiunque combatte contro Sion perirà, dice Iddio. (10:3-13)

Perciò chiunque combatte contro Sion, sia Ebreo, sia Gentile, sia schiavo, sia libero, sia maschio, sia femmina, perirà poiché sono essi che fanno parte della prostituta di tutta la terra; poiché chi non è per me è contro di me, dice il nostro Dio. (10:16)

Pertanto io consacrerò questa terra alla tua progenie ed a coloro che saranno contati con essa per sempre, come loro terra ereditaria; poiché è una terra di gran valore, mi dice Iddio, superiore a tutte le altre terre; e però io voglio che tutti gli uomini che vi abitano mi adorino, dice Iddio. Ed ora, miei amati fratelli, vedendo che il nostro Dio misericordioso ci ha dato una sì grande conoscenza di queste cose, rammentiamoci di lui e abbandoniamo i nostri peccati; e non perdiamo coraggio, perché non siamo respinti, pur essendo cacciati dalla nostra terra ereditaria, ma siamo stati condotti a una terra migliore, poiché il Signore ci ha tracciata una via sul mare ed ora siamo su di un’isola del mare. Ma grandi sono le promesse del Signore per quelli che sono sulle isole del mare; e parlandosi di isole, ce ne devono essere altre, ed esse pure sono abitate da nostri fratelli. Giacché, infatti, il Signore Iddio ne ha condotti via di tanto in tanto dal popolo d’Israele, secondo la sua volontà e il suo piacere. Ed ora sappiate che il Signore si ricorda di tutti coloro che sono stati condotti via, dunque pure di noi. (10:19-22)

Cristo 2
08-07-21, 19:40
15

Ed accadrà che gli sguardi alteri dell’uomo saranno umiliati e l’orgoglio ne sarà abbassato, e solo il Signore sarà esaltato in quel giorno. Poiché il giorno del Signore degli eserciti viene presto su tutte le nazioni, sì, su ognuna di esse; sì, sul superbo e l’altero, e su tutti quelli che si credono elevati, ed essi saranno abbassati. (12:11, 12)

Ed inoltre, dice il Signore: poiché le figlie di Sion sono altere e camminano a collo ritto ed occhi provocanti, dondolandosi nel loro andare e facendo tintinnare i loro piedi, il Signore allora coprirà di scabbia il sommo del capo delle figlie di Sion ed egli ne scoprirà le parti nascoste. In quel giorno il Signore spoglierà la presunzione dei loro ornamenti tintinnanti e le acconciature, e le bende rotonde come la luna; le catene, i braccialetti e le sciarpe; i berretti, gli ornamenti delle gambe, i turbanti, le scatolette di profumo, gli orecchini; gli anelli ed i monili da naso; i corredi di vesti cangianti, i mantelli, i soggoli (fasce a largo nastro fatte passare sotto il mento), le spille a riccioli; gli specchi, la biancheria fine, i nastri ed i veli. Ed accadrà che invece di dolce olezzo, vi sarà puzzo; ed invece di cintura, una squarciatura; ed invece di belle acconciature, calvizie; ed invece di larghe fasce, un cinto di sacchi; e arsura invece di bellezza. I tuoi uomini cadranno per la spada ed i tuoi prodi in guerra. E le sue porte si lamenteranno e faranno cordoglio; ed essa sarà desolata e giacerà per terra. Ed in quel giorno sette donne afferreranno un sol uomo e diranno: - Mangeremo il nostro pane e ci vestiremo noi stesse, soltanto lascia che siamo chiamate col tuo nome, per toglierci il nostro vituperio (cfr. il Libro di Isaia anche per le citazioni successive). - (Da 13:16 a14:1)

Guai a coloro che chiamano il male bene e il bene male, che in luogo di luce mettono tenebre ed in luogo di tenebre luce, che pongono l’amaro per il dolce ed il dolce per l’amaro! (15:20)

Santifica il Signore degli eserciti, lui stesso, e fa che sia lui il tuo timore, abbi paura di lui solo. Ed egli sarà il tuo santuario: ma una pietra d’inciampo ed una roccia di scandalo a entrambi i casati d’Israele, una trappola per gli abitanti di Gerusalemme. E molti di loro inciamperanno e cadranno e saranno spezzati e intrappolati e presi. (18:13-15)

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una gran luce; su coloro che dimorano nella terra dell’ombra della morte è brillata la luce. Tu hai moltiplicato la nazione e aumentato la sua gioia; essi gioiscono dinanzi a te al tempo della mietitura e come gli uomini gioiscono nel dividersi il bottino. Tu, infatti, hai spezzato il giogo del loro fardello, il bastone che cadeva sulle loro spalle, la verga dell’oppressore. Poiché ogni battaglia di guerrieri è nel tumulto e la confusione e le vesti intrise di sangue, ma questa sarà col fuoco e colle fiamme. Poiché un fanciullo ci è nato, un figlio ci è stato dato e l’imperio sarà sulle sue spalle, e sarà chiamato Ammirabile, Consigliere, Iddio forte, Padre dell’eternità, Principe della pace. All’accrescimento di dominio e di pace non vi è fine, sul trono di Davide e sul suo regno per ordinarlo e stabilirlo con giudizio e giustizia, d’ora innanzi e in eterno. Lo zelo del Signore degli eserciti compirà questo. (19:2-7)

Cristo 2
10-07-21, 13:28
16

Ed avverrà in quel giorno che il rimanente d’Israele e i superstiti del casato di Giacobbe non si appoggeranno più su colui che li avrà battuti, ma si appoggeranno sul Signore, il Santissimo d’Israele, in verità. (20:20)

E dal tronco d’Isaì spunterà un rampollo e un ramoscello crescerà dalle sue radici. E lo spirito del Signore riposerà su di lui, spirito di saggezza e d’intendimento, spirito di consiglio e di forza, spirito di conoscenza e di timor di Dio. E lo renderà di rapido intendimento nel timore del Signore; e non giudicherà secondo la vista dei suoi occhi né rimprovererà secondo l’udito delle sue orecchie. Ma con rettitudine egli giudicherà il povero e rimprovererà equamente i miti della terra; e colpirà la terra con la verga della sua bocca, e con l’alito delle sue labbra farà perire i malvagi. E la giustizia sarà la cintura dei suoi lombi e la fedeltà la cintura dei suoi reni. Ed il lupo dimorerà con l’agnello, e il leopardo giacerà presso il capretto, ed il vitello, il leoncino ed il bue grasso staranno insieme; ed il fanciulletto li condurrà. E la mucca e l’orso pascoleranno, i loro piccoli si coricheranno insieme; ed il leone mangerà la paglia come il bue. Ed il bimbo in fasce giocherà sul buco dell’aspide, ed il bimbo svezzato metterà la sua mano nel covo del basilisco. Non vi sarà danno né guasto su tutta la mia santa montagna, poiché la terra sarà piena della conoscenza del Signore, come le acque ricoprono il mare. Ed in quel giorno vi sarà una radice di Isaì che sarà stabilita come un’insegna per i popoli; i Gentili la cercheranno ed il suo riposo sarà tutto gloria. (21:1-10)

Ed il Signore farà completamente scomparire la lingua del mare egiziano e scuoterà la sua mano sopra il fiume, nella forza del suo spirito, e colpirà i suoi sette rami, e farà sì che gli uomini lo traversino a secco. E vi sarà una strada maestra per il rimanente del suo popolo, che sarà rimasto dell’Assiria, come fu per Israele il giorno in cui uscì fuori dalla terra d’Egitto. (21:15, 16)

Poiché il Signore avrà misericordia di Giacobbe ed eleggerà ancora Israele e lo ristabilirà nel suo proprio paese; e gli stranieri si uniranno a lui ed essi si assoceranno al casato di Giacobbe. Ed i popoli li prenderanno e li condurranno nella loro patria, sì, da lungi, fin dalle estremità della terra; ed essi ritorneranno alle loro terre promesse. E la casa d’Israele li possederà nella terra del Signore per servi e per serve; e coloro dei quali erano prigionieri saranno fatti prigionieri; e signoreggeranno sui loro oppressori. Ed accadrà in quel giorno che il Signore ti darà riposo, togliendoti ogni tristezza, ogni timore e il duro servaggio che tu dovesti subire. Ed in quel giorno tu pronuncerai questo proverbio contro il re di Babilonia e dirai: - Come! L’oppressore non esiste più, la città dorata è annientata. -
Il Signore ha spezzato il bastone dei malvagi, gli scettri dei tiranni. Colui che colpiva la gente nella sua ira, di colpi ininterrotti, colui che tiranneggiava le nazioni con furore è perseguitato e nessuno si oppone. La terra intera è in pace ed è tranquilla, vi si odono canti di allegrezza. Sì, gli abeti gioiscono, come pure i cedri del Libano, e dicono: - Dacché tu sei abbattuto, nessun taglialegna è venuto contro di noi. -
L’inferno si è scosso nelle sue viscere al tuo arrivo per venirti incontro, ha risvegliato i morti per te, anzi tutti i capi della terra; ha fatto levare dai loro troni tutti i re delle nazioni. Tutti si leveranno per parlare e dirti: - Tu pure sei divenuto debole come noi? Sei tu pure divenuto simile a noi? -
La tua pompa è scesa nel sepolcro, non si ode più il suono delle tue arpe; i vermi sono il tuo giaciglio ed i vermi ti ricoprono. Oh come sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio del mattino! Eccoti abbattuto a terra, tu che indebolivi le nazioni! Tu hai detto infatti in cuor tuo: - Io ascenderò al cielo, eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, io siederò sul monte della radunanza dalle parti del settentrione. Io salirò al di sopra delle nuvole eccelse, sarò simile all’Altissimo. -
Eppure tu sarai gettato in inferno, dalla parte della voragine. Coloro che ti vedranno, ti fisseranno e ti esamineranno, e diranno: - E’ questo l’essere che faceva tremar la terra, che scuoteva i reami? E che riduceva il mondo in deserto e ne devastava le città, e non apriva le porte ai prigionieri? -
Tutti i re delle nazioni, sì, tutti riposano in gloria, ognuno nella propria dimora. Ma tu sei gettato fuori dalla tua tomba come un ramo abominevole, come i resti di coloro che son trucidati, trafitti con la spada, che si abbattono fra le pietre del pozzo, come un cadavere calpestato. Tu non avrai sepoltura insieme a loro, perché hai devastato il tuo paese e fatto morire il tuo popolo; la progenie dei malvagi non avrà rinomanza in perpetuo. Preparate la strage ai suoi figli per l’iniquità dei loro padri, perché non si elevino, né posseggano la terra e non riempiano di città la superficie della terra. Poiché io mi leverò contro di essi, dice il Signore degli eserciti, e cancellerò il nome, i figli, i nipoti ed il rimanente di Babilonia, così dice il Signore. E la ridurrò in possesso alle civette e in paludi, e la spazzerò con la scopa di distruzione, dice il Signore degli eserciti. Il Signore degli eserciti l’ha giurato dicendo: - Sicuramente, come ho pensato così accadrà; e come ho decretato così sarà compiuto: condurrò gli Assiri nel mio paese e li calpesterò sulle mie montagne, così voi sarete liberati dal loro giogo, così cadrà dalle vostre spalle il loro fardello. -
Questo è il decreto che è stabilito sulla terra intera, questa è la mano che è stesa su tutte le nazioni. Poiché il Signore degli eserciti l’ha decretato, e chi l’annullerà? E la sua mano è stesa, e chi la respingerà? L’anno della morte del re Achaz fu dato questo oracolo. Non gioire, terra di Palestina, perché si è spezzata la verga di colui che ti colpiva; poiché dalle radici del serpente uscirà un basilisco, il cui frutto sarà un serpente volante assai feroce. E i primogeniti del povero si nutriranno ed i bisognosi si riposeranno senza timore; io ucciderò la tua radice con la fame ed egli farà perire il tuo rimanente. Urla, o porta; grida, o città; e tu, terra di Palestina, sarai disciolta; verrà infatti un fumo da settentrione e nessuno sarà più solo al tempo prefisso. Che risponderanno allora i messaggeri delle nazioni? Che il Signore ha fondato Sion e che i poveri del suo popolo vi riporranno la loro fiducia. (24)

Cristo 2
16-07-21, 01:40
17

Ora io, Nefi, dirò alcune parole in merito a ciò che è scritto, che è tratto dalle profezie d’Isaia. Come una generazione di Giudei è stata distrutta a causa dell’iniquità, così essi sono stati decimati di generazione in generazione secondo le loro iniquità; e nessuno di loro è stato mai distrutto senza che i profeti del Signore l’avessero preavvertito. Ecco perchè è stato loro parlato della distruzione che sarebbe sopravvenuta loro, immediatamente dopo la partenza di mio padre da Gerusalemme; ciononostante essi indurirono i loro cuori; e secondo la mia profezia, essi sono stati distrutti, a parte quelli che sono stati condotti prigionieri in Babilonia. E dico questo per lo spirito che è in me. E nonostante essi siano stati deportati, ritorneranno di nuovo e possiederanno la terra di Gerusalemme; dunque saranno di nuovo ristabiliti sulla loro terra ereditaria. Ma avranno delle guerre e rumori di guerre; e allorché verrà il giorno in cui il Figlio unigenito del Padre, sì, anzi il Padre del cielo e della terra si manifesterà loro nella carne, ecco essi lo rigetteranno, a causa delle loro iniquità, della durezza dei loro cuori e della rigidità dei loro colli. Ecco, essi lo crocifiggeranno; e dopo essere stato tre giorni nel sepolcro, risusciterà dai morti, con la guarigione nelle sue ali; e tutti coloro che crederanno nel suo nome saranno salvati nel regno di Dio. Pertanto la mia anima si delizia di profetizzare in merito a lui, poiché ho veduto il suo giorno, ed il mio cuore rende gloria al suo santo nome. Ed accadrà che dopo la risurrezione del Messia, e dopo essersi egli manifestato al suo popolo, a quanti vorranno credere nel suo nome, ecco Gerusalemme sarà nuovamente distrutta; guai infatti a coloro che combattono contro Iddio ed il popolo della sua chiesa. Perciò gli Ebrei saranno dispersi fra tutte le nazioni; sì, ed anche Babilonia sarà distrutta, per cui gli Ebrei saranno dispersi fra altre nazioni. E dopo essere stati dispersi, e dopo che il Signore Iddio li avrà flagellati per mano d’altre nazioni, per lo spazio di molte generazioni, sì anzi, di generazione in generazione finché siano persuasi a credere in Cristo, il Figlio di Dio, e nell’espiazione, che è infinita per tutto il genere umano, e allorché verrà quel giorno in cui crederanno in Cristo ed adoreranno il Padre in nome suo, con cuori puri e mani nette, e che non attenderanno più un altro Messia, allora verrà il giorno in cui sarà necessario ch’essi credano a tali cose. Ed il Signore stenderà di nuovo la sua mano per la seconda volta, per ristorare il suo popolo dal suo stato di dispersione e di caduta. Perciò egli inizierà un’opera meravigliosa ed un prodigio fra i figlioli degli uomini. Egli farà dunque giungere loro le sue parole, parole che li giudicheranno all’ultimo giorno, poiché saranno date loro con lo scopo di convincerli del vero Messia che fu da loro rigettato e per convincerli che non hanno più bisogno di attendere la venuta d’un Messia, poiché non ve ne sarà alcuno, a meno che non sia un falso Messia che ingannerebbe il popolo; poiché non vi é che un Messia predetto dai profeti, e quel Messia è colui che sarà stato rigettato dai Giudei. Infatti, secondo le parole dei profeti, il Messia viene seicento anni dopo la partenza di mio padre da Gerusalemme; e secondo le parole dei profeti e le parole dell’angelo di Dio, il suo nome sarà Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ed ora, fratelli miei, io ho parlato chiaramente, in modo che non possiate errare. E come vive il Signore Iddio che condusse Israele fuori dalla terra d’Egitto e dette a Mosè il potere di guarire le nazioni dai morsi dei serpenti velenosi, se volessero gettare i loro sguardi verso il serpente ch’egli suscitò dinanzi a loro, e gli dette pure il potere di colpire la roccia per farne uscire dell’acqua; sì, in verità io vi dico che come queste cose sono vere e come il Signore Iddio vive, non vi è alcun altro nome dato sotto i cieli se non questo Gesù Cristo, di cui ho parlato, dal quale l’uomo possa essere salvato. Perciò il Signore Iddio mi ha promesso che queste cose che io scrivo saranno tenute e preservate, e trasmesse ai miei discendenti di generazione in generazione, perché possa adempiersi la promessa fatta a Giuseppe, che la sua stirpe non perirebbe mai, finché sussisterà la terra. (25:1, 9-21) (Discorso fatto tra il 559 e il 545 a.C.)

Per tal ragione noi parliamo della legge, affinché i nostri figli conoscano la nullità della legge e ch’essi, sapendo che la legge è morta, possano anticipare quella vita che è in Cristo e conoscere il fine cui obbedisce la legge. Ed affinché, dopo che la legge sarà compiuta in Cristo, essi non abbiano a indurire i loro cuori contro di lui quando la legge dovrà essere abolita. (25:27) (Discorso fatto tra il 559 e il 545 a.C.)

Cristo 2
17-07-21, 12:23
18

Ed i Gentili si elevano nell’orgoglio dei loro occhi ed hanno inciampato per la grandezza della loro pietra d’inciampo. Al punto ch’essi si sono create molte chiese; con tutto ciò, essi passano sotto silenzio la potenza ed i miracoli di Dio e predicano la loro propria saggezza e la loro propria scienza, per poter ottenere guadagni ed opprimere i poveri. E molte chiese sono state fondate, il che provoca gelosie e rivalità e malafede. E vi sono pure combinazioni segrete, proprio come ai tempi antichi, secondo le combinazioni del diavolo, poiché egli ne è il fondatore; sì, egli sta alla base degli omicidi e delle opere tenebrose; ed egli li mena per il collo con una corda tenue, finché li incatena per sempre con corde forti. Sappiate infatti, miei diletti fratelli, che il Signore Iddio non opera affatto nell’oscurità. Egli non fa nulla che non sia il bene del mondo; poiché egli ama il mondo al punto d’immolare la sua vita, per poter attirare a sé tutti gli uomini. Perciò egli non ordina a nessuno di non prender parte alla sua salvezza. O grida egli forse a chicchessia: - Allontanati da me? - No, vi dico, ma egli dice invece: - Venite a me, voi tutti, fin dalle estremità della terra, venite a comprare latte e miele senza denaro e senza prezzo (1). - Ha egli forse ordinato a qualcuno di allontanarsi dalle sinagoghe o dalle chiese? Ecco, io vi dico: No (2). Ha egli forse ordinato a qualcuno di non prender parte alla sua salvezza? Ecco, io vi dico: No, ma l’ha data liberamente a tutti gli uomini ed ha ordinato al suo popolo di persuadere tutti gli uomini a pentirsi. Ha forse il Signore ordinato a qualcuno di privarsi della sua bontà? Ecco, io vi dico: No, ma tutti gli uomini godono dello stesso privilegio, gli uni come gli altri, ed a nessuno è fatto divieto.
Egli ordina che non vi siano frodi sacerdotali, poiché queste consistono in uomini che predicano e si posano a luce del mondo per procurarsi guadagno e lodi del mondo, ma non cercano la prosperità di Sion. (26:20-29) (Discorso fatto tra il 559 e il 545 a.C.)

Note

1. La conoscenza che viene data gratuitamente ha un valore inestimabile, per questo viene detto senza prezzo. La conoscenza è nutrimento per l’anima, come fosse latte e miele per il corpo.
2. In realtà oggi è stato dato quest’ordine perché i capi religiosi insistono ad insegnare le loro false dottrine, impedendo ai credenti di adeguarsi alle nuove norme che porterebbero molti benefici all’intera umanità.

Cristo 2
22-07-21, 14:06
19

Ed ancora, il Signore Iddio ha ordinato che gli uomini non uccidano; ch’essi non rubino; ch’essi non mentano; ch’essi non pronuncino il nome del Signore Iddio loro invano; ch’essi non abbiano invidia; ch’essi non abbiano malizia; che non contendano gli uni con gli altri; che non commettano atti di lussuria; e che non facciano nessuna di queste cose, poiché chiunque le commetterà, perirà. Nessuna infatti di queste cattive azioni viene dal Signore, poiché egli fa ciò che è buono tra i figlioli degli uomini e nulla egli fa che non sia chiaro ai figlioli degli uomini; e li invita tutti a venire a lui ed a partecipare alla sua bontà; e non rifiuta nessuno che venga a lui, che sia bianco o nero, schiavo o libero, maschio o femmina; e si rammenta dei pagani; e tutti sono simili dinanzi a Dio, Ebrei e Gentili. Ma ecco, negli ultimi tempi, o nei tempi dei Gentili, sì, tutte le nazioni dei Gentili ed anche gli Ebrei, sia su questa terra che su altre terre, sì, su tutte le contrade della terra, saranno ebbre d’iniquità e di ogni sorta di abominazioni. E quando verrà quel giorno, essi saranno visitati dal Signore degli eserciti coi tuoni ed i terremoti, con gran fracasso, con uragani e con tempeste, e con la fiamma di un fuoco divorante. E tutte le nazioni che combattono contro Sion e che la opprimono saranno come la visione d’un sogno notturno; sì, come un uomo affamato che sogna di mangiare ed ecco si risveglia e la sua anima è vuota; o come un uomo assetato che sogna di bere ed ecco si risveglia, e vien meno e la sua anima ha sete; sì, così sarà la moltitudine delle nazioni che combattono contro il Monte di Sion. Ecco, voi tutti che commettete l’iniquità, fermatevi e siate stupefatti, poiché voi griderete ed urlerete; sì, sarete ebbri, ma non di vino, vacillerete, ma non per bevande forti. Ecco, il Signore ha versato su di voi uno spirito di sonno profondo. Infatti voi avete chiusi i vostri occhi ed avete rigettati i profeti, ed egli ha bendato i vostri governatori ed i veggenti a causa della vostra iniquità. Ed accadrà che il Signore Iddio vi farà pervenire le parole d’un libro, e saranno le parole di coloro che sono morti. Ed il libro sarà sigillato e nel libro vi sarà una rivelazione di Dio, dal principio alla fine del mondo. Perciò, a causa delle parti sigillate, gli scritti che sono sigillati non saranno svelati nei giorni della malvagità e delle abominazioni del popolo. Pertanto il libro sarà loro tenuto celato. Ma il libro sarà affidato a un uomo ed egli svelerà le parole del libro, parole che vengono da quelli che dormono nella polvere, ed egli confiderà queste parole a un altro uomo. Ma non svelerà le parole che sono sigillate né pubblicherà il libro. Poiché il libro sarà sigillato dal potere divino e la rivelazione ivi sigillata sarà tenuta nascosta nel libro fino al tempo che è noto al Signore, allorché potrà apparire; sappiate infatti che tutte le cose vi sono rivelate, dalla fondazione del mondo alla sua fine. E viene il giorno in cui le parole sigillate del libro saranno lette sui tetti delle case; e saranno lette per il potere di Cristo; ed ogni cosa sarà rivelata ai figlioli degli uomini, ciò che è stato e ciò che sarà fra gli uomini fino alla fine del mondo. Ma il giorno in cui il libro sarà affidato all’uomo di cui ho parlato, esso sarà celato agli occhi del mondo, di modo che niuno lo vedrà se non tre testimoni, che lo vedranno per potere di Dio, oltre a colui a cui il libro sarà confidato; ed essi testimonieranno della verità del libro e delle cose contenutevi. E nessun altro lo vedrà, salvo un numero ristretto, secondo la volontà di Dio, destinato a render testimonianza della sua parola ai figlioli degli uomini; poiché il Signore Iddio ha detto che le parole dei fedeli avrebbero parlato come se venissero dai morti. Così dunque il Signore Iddio farà sì che vengano alla luce le parole del libro; e stabilirà la sua parola per mezzo di altrettanti testimoni quando gli parrà opportuno; e guai a colui che rigetta la parola di Dio! Ma ecco accadrà che il Signore dirà a colui, cui confiderà il libro: - Prendi queste parole che non sono sigillate e dalle a un altro, perché costui possa mostrarle agli eruditi e chieder loro: ‘Leggete, ve ne prego.’ E gli eruditi diranno: ‘Portaci il libro e ne leggeremo le parole.’ Ed ora essi avranno detto questo per la gloria del mondo e al fine di ottener guadagno e non per la gloria di Dio. E l’uomo risponderà: ‘Non posso portarvi il libro perchè è sigillato.’ Dirà allora l’erudito: ‘Non posso leggerlo.’ - Pertanto il Signore Iddio affiderà di nuovo il libro e le parole del libro a colui che non è istruito; e quest’ultimo dirà: - Non sono istruito. - Allora il Signore Iddio gli risponderà: - Gli eruditi non leggeranno queste parole, perchè le hanno respinte, ed io posso fare la mia propria opera, perciò tu leggerai le parole che ti darò. Non toccare le cose che son sigillate, poiché le farò venire alla luce nel tempo da me prefisso; voglio infatti mostrare ai figlioli degli uomini che sono in grado di fare la mia propria opera. Allorché dunque tu avrai letto le parole che ti ordinerò ed ottenuto i testimoni che ti ho promessi, allora tu sigillerai di nuovo il libro e lo celerai per me, affinché io possa preservare le parole che tu non hai lette, finché io riterrò utile nella mia saggezza di rivelare tutte le cose ai figlioli degli uomini. Ecco, io sono Dio, e sono un Dio di miracoli e mostrerò al mondo che io sono lo stesso ieri, oggi e in eterno; ed io non opero fra i figlioli degli uomini, se non in misura della loro fede. - (Da 26:32 a 27:23)

Cristo 2
24-07-21, 13:20
20

E di nuovo accadrà che il Signore parlerà così a colui che leggerà le parole che gli saranno state confidate: - Dal momento che questo popolo si avvicina a me con la sua bocca e mi onora con le labbra, ma ha distolto ben lungi da me il suo cuore, e che il suo timore di me è insegnato con precetti umani, io procederò dunque ad un’opera meravigliosa fra questo popolo, sì, un’opera meravigliosa ed un prodigio, poiché la saggezza dei loro saggi e dei loro sapienti perirà, e l’intendimento dei loro prudenti sarà oscurato. E guai a coloro che cercano di tener profondamente celato al Signore il loro pensiero! E le loro opere sono nelle tenebre e dicono: ‘Chi ci vede e chi ci conosce?' E dicono pure: ‘Di sicuro il vostro mettere ogni cosa sottosopra sarà stimato come l’argilla del vasaio.’ Ma ecco, io mostrerò loro, dice il Signore degli eserciti, che conosco tutte le loro opere. Dirà infatti la creatura di colui che la fece: ‘Egli non mi ha fatto?’ O la cosa creata di colui che la creò: ‘Egli non ha intendimento?’ Ma ecco, dice il Signore degli eserciti, io mostrerò ai figlioli degli uomini che ancora un brevissimo tempo ed il Libano sarà mutato in un campo fertile ed il campo fertile sarà valutato come una foresta. Ed in quel giorno i sordi intenderanno le parole del libro e gli occhi dei ciechi vedranno la luce e non più oscurità e tenebre. Ed i miti si moltiplicheranno e la loro allegrezza sarà nel Signore, ed i poveri si rallegreranno nel Santissimo d’Israele. Poiché sicuramente, come il Signore vive, essi vedranno che il terribile è annientato, lo schernitore è consumato, e tutti coloro che vegliano per l’iniquità sono eliminati. E quelli pure che fanno di un uomo un offensore per una parola e tendono una trappola a colui che rimprovera sulla porta, e respingono il giusto per un nonnulla. - Perciò così dice il Signore, che riscattò Abramo, in merito al casato di Giacobbe: - Ora Giacobbe non si vergognerà e il suo volto non impallidirà più. Ma quando vedrà i suoi figli, l’opera delle mie mani, in mezzo a lui, essi santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e avran timore del Dio d’Israele. E coloro che erravano in ispirito verranno all’intendimento e coloro che mormoravano impareranno la dottrina. -
Ed ora, fratelli miei, ecco io vi ho parlato secondo quanto lo Spirito mi ha costretto a dirvi, per cui so che tutto ciò accadrà certamente. Le cose che saranno scritte nel libro saranno di gran valore per i figlioli degli uomini e specialmente per i nostri discendenti, che sono un residuo del casato d’Israele. Avverrà infatti in quei giorni che le chiese che saranno state fondate, e non per il Signore, diranno l’una all’altra: - Ecco, io sono la chiesa del Signore -; e le altre: - Io, io sono del Signore -; così dirà ognuno di quelli che avranno fondato una chiesa, e non per il Signore. E si disputeranno gli uni cogli altri ed i loro sacerdoti saranno in conflitto gli uni con gli altri, ed insegneranno con il loro sapere e negheranno lo Spirito santo, che dà potere d’esprimersi. E negheranno la potenza di Dio, del Santissimo d’Israele; e dicono al popolo: - Ascoltateci ed udite i nostri precetti, poiché oggi non vi è Dio, dato che il Signore e redentore ha compiuto la sua opera ed ha dato il suo potere agli uomini. Ecco, ascoltate i nostri precetti; se alcuno dirà che un miracolo è stato operato dalla mano del Signore, non credetegli, poiché oggi egli non è un Dio di miracoli, ha già compiuto la sua opera. - Sì, e molti diranno: - Mangiate, bevete e datevi alla gioia, poiché domani morremo e tutto andrà bene per noi. - E ve ne saranno pure molti che diranno: - Mangiate, bevete e siate allegri, però temete Dio; egli ci giustificherà se commettiamo qualche piccolo peccato; sì, mentite un po’, approfittate delle parole di qualcuno, scavate un fosso per il vostro prossimo; non vi è alcun male in ciò; e fate tutte queste cose, perché domani morremo; e se accade che siamo colpevoli, Iddio ci castigherà un po’, ma alla fine noi saremo salvati nel regno di Dio. - Sì, e ve ne saranno molti che insegneranno cose di questo genere, dottrine false, vane e folli, e saranno gonfi d’orgoglio, e cercheranno di celare profondamente i loro pensieri al Signore; e le loro opere saranno nelle tenebre. Ed il sangue dei santi griderà dalla terra contro di loro. Sì, tutti si sono sviati, si sono tutti corrotti. A causa dell’orgoglio, dei falsi istruttori e delle false dottrine le loro chiese si sono corrotte ed esaltate; gli uomini sono pieni d’orgoglio. Essi derubano i poveri a prò dei loro ricchi santuari, spogliano i poveri per le loro vesti sontuose e perseguitano i miti ed i poveri, che sono veramente tali, essendo gonfi d’orgoglio. Vanno con il collo rigido ed il capo eretto, sì, e per l’orgoglio, la malvagità, le abominazioni e le fornicazioni si sono tutti sviati, salvo un piccolo numero, che sono gli umili seguaci di Cristo; ciononostante questi sono condotti in modo da errare ben sovente, essendo istruiti con precetti umani. O saggi, o eruditi, o ricchi, che siete riempiti d’orgoglio nei vostri cuori, e voi tutti che predicate false dottrine, e voi fornicatori, e voi che pervertite il retto cammino del Signore, guai, guai, guai a voi, dice il Signore Iddio Onnipotente, poiché sarete precipitati in inferno! Guai a coloro che respingono il giusto per un nonnulla e che resistono a tutto ciò che è buono e dicono che sono cose senza valore! Poiché viene il giorno in cui il Signore Iddio visiterà prontamente gli abitanti della terra ed in quel giorno, allorché saranno pienamente maturi in iniquità, essi periranno. Ma, ecco, se gli abitanti della terra si pentiranno della loro malvagità e delle loro abominazioni, non saranno distrutti, dice il Signore degli eserciti. Ma, in verità, quella grande ed abominevole chiesa, la prostituta di tutta la terra, dovrà crollare e la sua caduta sarà necessariamente grande. Poiché il regno del diavolo ne sarà scosso e coloro che vi appartengono dovranno essere spronati al pentimento, altrimenti il diavolo li imprigionerà con le sue catene eterne ed essi saranno aizzati all’ira e periranno. Sappiate infatti che in quel giorno egli imperverserà nei cuori dei figlioli degli uomini e li spingerà alla rivolta rabbiosa contro ciò che è buono. E ne pacificherà degli altri, trascinandoli e cullandoli in una sicurezza carnale, cosicché diranno: - Tutto va bene in Sion, sì, Sion è prospera, tutto è bene. - E così il diavolo inganna le loro anime e li conduce dolcemente giù in inferno. Ed ecco, altri egli ne lusingherà, dicendo loro che l’inferno non esiste, e dirà loro: - Io non sono il diavolo, poiché ciò non esiste. - Così egli sussurra al loro orecchio, finché potrà stringerli con le sue tremende catene, dalle quali non è possibile liberarsi. Sì, essi saranno presi dalla morte e dall’inferno; e la morte, l’inferno, il diavolo e tutti quelli che ne sono stati presi dovranno tenersi dinanzi al trono di Dio ed essere giudicati secondo le loro opere; quindi dovranno andarsene nel luogo preparato per loro, che è un lago di fuoco e di zolfo, un tormento senza fine. Perciò guai a colui che è a suo agio in Sion! Guai a colui che grida: - Tutto va bene! - Guai a colui che dà ascolto ai precetti umani e nega il potere di Dio e il dono dello Spirito santo. Sì, guai a colui che dice: - Abbiamo già ricevuto, non abbiamo bisogno d’altro! - Ed infine, guai a tutti coloro che tremano e sono infuriati contro la verità divina! Colui infatti che è fondato sulla roccia riceve la verità con contentezza, ma colui che ha fondamenta di sabbia, trema, temendo di cadere. (Da 27:24 a 28:28) (Discorso fatto tra il 559 e il 545 a.C.)

Cristo 2
27-07-21, 20:29
21

Guai a colui che dirà: - Abbiamo già ricevuto la parola di Dio e non abbiamo bisogno di altre parole di Dio, ne abbiamo già abbastanza! -
Poiché ecco, così dice il Signore Iddio, io darò ai figlioli degli uomini linea su linea, precetto su precetto, qui un poco, là un altro poco; e benedetti son coloro che ascoltano i miei precetti e prestano l’orecchio ai miei ammonimenti, poiché impareranno la saggezza, e a colui che riceve, io darò ancora, e a coloro che diranno: - Abbiamo già abbastanza -, sarà tolto anche quel che hanno. Maledetto è colui che ripone la sua fiducia nell’uomo o che fa della carne il suo braccio o che ascolterà i precetti umani, a meno che i loro precetti siano dati col potere dello Spirito santo. Guai ai Gentili, dice il Signore Iddio degli eserciti, poiché nonostante ch’io allunghi il mio braccio verso di loro di giorno in giorno (1), essi mi rinnegheranno; cionondimeno io sarò loro misericordioso, dice il Signore Iddio, se si pentiranno e verranno a me, poiché il mio braccio è teso ogni dì, dice il Signore Iddio degli eserciti. Ma ve ne saranno molti, il giorno in cui io procederò ad un’opera meravigliosa in mezzo a loro, perché io possa rammentare le mie alleanze che ho fatte coi figlioli degli uomini e ch’io possa stender di nuovo la mia mano per la seconda volta, per ristabilire il mio popolo, che è del casato d’Israele. Ed anche perché io possa ricordare le promesse che ho fatto a te, Nefi, ed anche a tuo padre, ch’io non dimenticherò la tua stirpe; e perché le parole della tua progenie possano uscire dalla mia bocca per giungere ai tuoi discendenti; e le mie parole risuoneranno alle estremità della terra, come uno stendardo per il mio popolo, che è del casato d’Israele. E siccome le mie parole risuoneranno, molti dei Gentili diranno: - Una Bibbia, una Bibbia! Noi abbiamo una Bibbia e non vi possono essere altre Bibbie. - Ma così dice il Signore Iddio: - O insensati, essi avranno una Bibbia e sarà venuta dagli Ebrei, il mio antico popolo dell’alleanza. E quale riconoscenza hanno essi verso gli Ebrei per la Bibbia ricevutane? Sì, che cosa pretendono i Gentili? Ricordano essi i travagli, gli sforzi e le pene degli Ebrei e la loro diligenza per me nel portare la salvezza ai Gentili? O voi Gentili, vi siete ricordati degli Ebrei, il mio antico popolo dell’alleanza? No, invece li avete maledetti, li avete odiati e non avete cercato di ristabilirli. Ma ecco, io farò ricadere tutte queste cose sulle vostre teste, poiché io, il Signore, non ho dimenticato il mio popolo. Tu insensato, che dirai: “Una Bibbia, noi abbiamo una Bibbia e non vogliamo altre Bibbie.” Non è forse dagli Ebrei che voi avete ottenuto una Bibbia? Non sapete forse che vi sono più nazioni? Non sapete che io, il Signore vostro Dio, ho creato tutti gli uomini e che mi rammento di quelli che sono sulle isole del mare; e ch’io governo in alto nei cieli e in basso sulla terra; e ch’io faccio giungere la mia parola ai figlioli degli uomini, sì anzi a tutte le nazioni della terra? Perché mormorate per il fatto di ricevere altre mie parole? Non sapete che la testimonianza di due nazioni è per voi una prova ch’io sono Dio e che ricordo una nazione come l’altra? Pertanto io dico le stesse parole ad una nazione come ad un’altra. E quando le due nazioni si uniranno, le testimonianze delle due nazioni saranno pure riunite. Ed io faccio questo per dar prova a molti ch’io sono il medesimo ieri, oggi e in eterno; e che io pronuncio le mie parole secondo il mio piacimento. E perché io ho detto una parola, non dovete supporre che non posso dirne un’altra; poiché la mia opera non è ancora finita né lo sarà fino alla fine dell’umanità né dopo quel tempo ed eternamente. Dunque, per avere voi una Bibbia, non dovete supporre ch’essa contenga tutte le mie parole né dovete supporre ch’io non ne abbia fatto scrivere altre. Poiché io ordino a tutti gli uomini, sia a levante che a ponente, sia a settentrione che al meridione e sulle isole del mare, ch’essi scrivano le parole ch’io dico loro, poiché io giudicherò il mondo mediante i libri che saranno scritti, ogni uomo secondo le sue azioni, secondo quanto è scritto. Ecco, infatti, io parlerò agli Ebrei ed essi scriveranno; io parlerò ai Nefiti ed essi scriveranno; io parlerò pure alle altre tribù del casato d’Israele, che ho condotte via, ed esse scriveranno; ed io parlerò pure a tutte le nazioni della terra ed esse scriveranno quanto avrò detto loro. Ed accadrà che gli Ebrei avranno le parole dei Nefiti e i Nefiti le parole degli Ebrei; e i Nefiti e gli Ebrei avranno le parole delle tribù perdute d’Israele; e le tribù perdute d’Israele avranno le parole dei Nefiti e degli Ebrei. Ed accadrà così che il mio popolo, che è del casato d’Israele, sarà radunato in patria sulle loro terre avite e la mia parola sarà pure riunita in una. Ed io mostrerò a coloro che combattono contro la mia parola e contro il mio popolo, che è del casato d’Israele, ch’io sono Dio e che io feci alleanza con Abramo di rammentare la sua posterità in eterno.
Ed ora, miei diletti fratelli, io vorrei parlare a voi, poiché non sopporterei che voi supponiate di essere più giusti di quanto lo saranno i Gentili. Ecco, infatti, a meno che voi non osserviate i comandamenti di Dio, voi perirete tutti egualmente; e non v’immaginate quanto è stato detto, che i Gentili saranno completamente distrutti. Poiché vi dico che quanti dei Gentili si pentiranno, altrettanti faranno parte del popolo dell’alleanza del Signore; e quanti degli Ebrei non si pentiranno, altrettanti saranno rigettati; poiché il Signore non fa alleanza con nessun altro che con coloro che si pentono e che credono nel suo figliolo, che è il Santissimo d’Israele. Ed ora vorrei profetizzare ancora un poco riguardo agli Ebrei e ai Gentili. Poiché dopo che il libro di cui ho parlato verrà alla luce e sarà scritto per i Gentili, e sigillato di nuovo per il Signore, ve ne saranno molti che crederanno alle parole del libro ed essi le faranno pervenire al rimanente della nostra stirpe. Ed allora il rimanente della nostra stirpe verrà a conoscerci, saprà che veniamo da Gerusalemme e ch’essi discendono dagli Ebrei. Ed il Vangelo di Gesù Cristo sarà loro annunciato, perciò essi saranno resi alla conoscenza dei loro padri ed anche alla conoscenza di Gesù Cristo, conoscenza ch’ebbero già i loro padri. Ed allora essi gioiranno, sapranno infatti che ciò è una benedizione venuta loro dalla mano di Dio, e le scaglie d’oscurità cominceranno a cader loro dagli occhi; e prima che molte generazioni siano passate fra loro, saranno divenuti un popolo bianco e civile. Ed accadrà che gli Ebrei che sono dispersi cominceranno essi pure a credere in Cristo e cominceranno a riunirsi sulle loro terre; e quanti crederanno in Cristo diventeranno pure un popolo gradito. Ed allora il Signore comincerà la sua opera fra tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli, per compiere la ristorazione del suo popolo sulla terra. (Da 28:29 a 30:8) (Discorso fatto tra il 559 e il 545 a.C.)

Nota

1. Per aiutarli ad uscire da una condizione di condanna attraverso il pentimento.

Cristo 2
30-07-21, 00:35
22

Perciò le cose di tutte le nazioni saranno rese note, sì, ogni cosa sarà resa nota ai figlioli degli uomini. Non vi è nulla di segreto che non sarà rivelato, nessuna opera tenebrosa che non sarà manifestata alla luce e nulla che è sigillato sulla terra che non sarà sciolto. Perciò tutte le cose che sono state rivelate ai figlioli degli uomini, saranno rivelate in quel giorno e Satana non avrà più potere sui cuori degli uomini per un lungo tempo. Ed ora, miei amati fratelli, debbo porre termine alle mie parole. (30:16-18)

Ed ora ecco qual è la via, né vi è alcun’altra via, né alcun altro nome dato sotto i cieli per il quale l’uomo possa essere salvato nel Regno di Dio. Ed ora ecco, questa è la dottrina di Cristo e la sola e vera dottrina del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, che sono un solo Dio in eterno. Amen. (31:21)

Ecco, questa è la dottrina di Cristo e non sarà data altra dottrina fino a che egli stesso si manifesti a voi nella carne. Ed allorché egli si manifesterà a voi nella carne, voi dovrete osservare le cose che vi dirà. (32:6)

Ed ora, miei diletti fratelli, e voi pure Ebrei, e voi tutti all’estremità della terra, date ascolto a queste parole e credete in Cristo; e se non credete in queste parole, credete in Cristo. Ma se credete in Cristo, crederete in queste parole, perché sono le parole di Cristo e lui me le ha dette, ed esse insegnano a tutti gli uomini a fare il bene. E se queste non sono parole di Cristo, giudicate voi, perché il Cristo vi mostrerà, con potenza e grande gloria, ch’esse sono sue, all’ultimo giorno, e voi ed io staremo faccia a faccia dinanzi al suo seggio; e saprete che ho ricevuto ordine da lui di scrivere tali cose, nonostante la mia debolezza. (33:10, 11)

Cristo 2
31-07-21, 14:04
23

Il "Libro di Giacobbe" narra avvenimenti accaduti tra il 544 e il 421 a.C. Giacobbe fu fratello di Nefi.

Pensate ai vostri fratelli come a voi stessi, siate familiari con tutti e liberali con le vostre sostanze, perché essi possano essere ricchi come voi. Ma prima di cercare la ricchezza, cercate il regno di Dio. E dopo avere ottenuto la speranza in Cristo, voi otterrete le ricchezze, se le cercherete; e le ricercherete con l’intenzione di fare il bene: di rivestire gl’ignudi, di nutrire gli affamati, di liberare i prigionieri e dare sollievo agli ammalati ed agli afflitti. (Giacobbe 2:17-19)

Ma la parola di Dio mi opprime per i vostri più gravi misfatti. Così dice infatti il Signore: Questo popolo comincia a moltiplicare le sue iniquità; essi non comprendono le scritture, poiché cercano di scusarsi nei loro peccati di lussuria con quanto è scritto in merito a Davide ed a suo figlio Salomone. Ecco, la verità è che Davide e Salomone ebbero molte mogli e concubine, il che mi era abominevole, dice il Signore. (Giacobbe 2:23, 24)

O voi tutti che siete puri di cuore, elevate il vostro capo e ricevete la confortante parola di Dio, e nutritevi del suo amore, poiché lo potete, se le vostre menti sono perseveranti per sempre. (Giacobbe 3:2)

O fratelli miei, io temo che a meno che voi non vi pentiate dei vostri peccati, le loro pelli saranno più bianche delle vostre, quando sarete condotti insieme a loro dinanzi al trono di Dio. (Giacobbe 3:8)

Cristo 2
03-08-21, 16:31
24

Ora io, Giacobbe, servii molto il mio popolo in parole - e non posso scrivere che poche delle mie parole, a causa della difficoltà di incidere le nostre parole su tavole - e noi sappiamo che ciò che scriviamo su tavole è destinato a rimanere. Ma tutto quanto scriviamo su altra materia che tavole, deve essere distrutto e svanire; però noi possiamo scrivere solo poche parole sulle tavole, parole che daranno ai nostri figli ed anche ai nostri cari fratelli una certa conoscenza a nostro riguardo e riguardo ai nostri padri. Ora, noi ci rallegriamo di questo e lavoriamo diligentemente a incidere queste parole su tavole, sperando che i nostri diletti fratelli ed i nostri figli le riceveranno con cuori riconoscenti, e le leggeranno per poter apprendere con gioia e non con dolore né con disprezzo quanto concerne i loro progenitori. Poiché la nostra intenzione nello scrivere tali cose è che essi sappiano che noi conoscevamo il Cristo ed avevamo una speranza nella sua gloria molti anni prima della sua venuta; e non solo noi avevamo una speranza nella sua gloria, ma anche tutti i santi profeti che vissero prima di noi. Ecco, essi credettero in Cristo ed adorarono il Padre in nome suo, e noi pure adoriamo il Padre in nome suo. Ed a questo fine ci atteniamo alla legge di Mosè, la quale dirige verso di lui le nostre anime; e per questa ragione essa è per noi santificata come opera giusta, proprio come per Abramo nel deserto fu contato l’essere ubbidiente al comando di Dio di offrire suo figlio Isacco, il che è a similitudine di Dio e del suo Unigenito Figliolo. Per questo noi cerchiamo i profeti ed abbiamo molte rivelazioni e lo spirito di profezia; ed avendo tutti questi testimoni, noi otteniamo una speranza, e la nostra fede diviene incrollabile, al punto che noi possiamo veramente comandare in nome di Gesù e perfino gli alberi ci obbediscono o le montagne, o le onde del mare. Cionondimeno il Signore Iddio ci mostra la nostra debolezza perché possiamo sapere che è per sua grazia e la sua grande condiscendenza verso i figlioli degli uomini, che noi abbiamo il potere di compiere queste cose. Ecco, grandi e meravigliose sono le opere del Signore. Quanto insondabili sono le profondità dei suoi misteri ed è impossibile che l’uomo possa scoprire tutte le sue vie. E nessun uomo conosce le sue vie salvo che ciò non gli sia rivelato, perciò fratelli non disprezzate le rivelazioni di Dio.
Ecco, per il potere della sua parola l’uomo venne sulla faccia della terra, la quale terra fu creata per il potere della sua parola. Dunque, se Iddio poté parlare ed il mondo fu, parlare e l’uomo fu creato, come mai non potrebbe egli comandare alla terra o all’opera delle sue mani sulla terra, secondo la sua volontà ed il suo piacere? Dunque, fratelli, non cercate di dar consigli al Signore, ma prendete da lui consiglio. Giacché voi stessi sapete ch’egli consiglia con saggezza e giustizia e grande misericordia, e governa tutto ciò ch’egli ha creato. Pertanto, diletti fratelli, riconciliatevi con lui mediante l’espiazione di Cristo, suo Unigenito Figliolo, e potrete ottenere la risurrezione, secondo il potere di risurrezione che è in Cristo, e sarete presentati a Dio come le primizie di Cristo, avendo fede ed avendo ottenuto una speranza di gloria in lui, prima ch’egli si manifesti nella carne. Ed ora, miei diletti, non vi stupite ch’io vi dica queste cose; perché infatti non parlerei dell’espiazione di Cristo e non cercherei di giungere ad una conoscenza perfetta di lui, come pure alla conoscenza di una risurrezione e del mondo a venire? Fratelli miei, che colui che profetizza, profetizzi all’intendimento degli uomini, poiché lo Spirito dice la verità e non mente, per cui parla delle cose come sono realmente e di cose come saranno realmente, ragion per cui tali cose ci sono manifestate in tutta chiarezza per la salvezza delle nostre anime. Ma ecco, noi non siamo i soli testimoni di tali cose, poiché Iddio le rivelò anche agli antichi profeti. Ma ecco, i Giudei erano un popolo duro di cervice ed essi disprezzavano le parole dette con chiarezza ed uccidevano i profeti e cercavano cose che non potevano comprendere. Perciò, a causa della cecità che venne loro per voler guardare al di là del segno, bisognerà che cadano; Iddio, infatti, li ha privati della sua chiarezza ed ha dato loro molte cose che essi non possono comprendere, perché essi le desideravano. E perché le desideravano Dio l’ha fatto, affinché essi vi inciampino. Ed ora io, Giacobbe, sono condotto dallo Spirito a profetizzare, poiché percepisco per suggerimento dello Spirito che è in me, che nel loro inciampo i Giudei rigetteranno la pietra sulla quale essi avrebbero potuto costruire ed avere fondamenta sicure1. Ma ecco, secondo le scritture questa pietra diventerà la grande ed ultima ed unica sicura base sulla quale i Giudei possano costruire. Ed ora, miei diletti, come mai è possibile che costoro, dopo avere rigettato il fondamento sicuro, possano costruirvi sopra perché diventi la loro pietra angolare? Ecco, miei diletti fratelli, io vi svelerò questo mistero, a meno che in qualche modo non venga scosso nella mia fermezza nello Spirito ed inciampi a causa della mia grande ansietà per voi. (Giacobbe 4)

Cristo 2
05-08-21, 16:13
25

Ed ora accadde che, dopo alcuni anni, venne fra il popolo di Nefi un uomo chiamato Sherem. Or avvenne che egli cominciò a predicare fra il popolo e a dichiarare loro che non vi sarebbe stato alcun Cristo. E predicava molte cose che lusingavano il popolo e ciò fece per potere rovesciare la dottrina di Cristo. E lavorò diligentemente a distogliere i cuori della gente, cosicché riuscì a sviarne parecchi; e sapendo che io, Giacobbe, avevo fede nel Cristo che doveva venire, cercò molte occasioni di giungere a me. Ed era un uomo istruito, che aveva una conoscenza perfetta della lingua del nostro popolo, pertanto poteva usare molte lusinghe e grande abilità oratoria, secondo il potere del diavolo. E nutriva speranza di farmi vacillare nella mia fede, nonostante le molte rivelazioni e le numerose manifestazioni da me avute circa tali argomenti; infatti io avevo veramente visto degli angeli e mi avevano istruito. Ed avevo anche udito la voce del Signore, che di quando in quando mi aveva parlato con le sue stesse parole, per cui non avrei potuto essere scosso. Ed avvenne che egli venne a me e in questa maniera si rivolse a me, dicendo: - Fratello Giacobbe, ho cercato molte occasioni di poterti parlare; ho udito infatti e so anche che tu ti dai molto d’attorno predicando ciò che voi chiamate il Vangelo o la dottrina di Cristo. Ed avete sviato molta gente in modo che costoro pervertono la retta via di Dio e non osservano la legge di Mosè, che è la retta via; e trasformano la legge di Mosè nel culto di un essere che voi dite dover venire fra molte centinaia di anni. Ed ora, ecco, io Sherem vi dichiaro che ciò è blasfematorio, poiché nessun uomo conosce tali cose, nessuno infatti può parlare di cose future. -
Ed in tal maniera Sherem mi combatteva. Ma ecco, il Signore Iddio versò il suo Spirito entro la mia anima, cosicché potei confonderlo in tutte le sue parole. E gli dissi: - Neghi tu il Cristo che dovrà venire? - Rispose egli: - Se ci fosse un Cristo, non lo negherei, ma so che non vi è alcun Cristo né ve n’è stato né ve ne sarà mai. - Ed io gli dissi: - Credi tu nelle Scritture? - E rispose: - Sì. - Ed aggiunsi: - Allora tu non le comprendi, poiché esse attestano in verità il Cristo. Ecco, io ti dico che nessuno dei profeti ha scritto né profetizzato senza parlare di Cristo. E ciò non è tutto: mi è stato manifestato, proprio a me, poiché ho udito e visto; e mi è stato manifestato anche mediante il potere dello Spirito santo, perciò io so che se non vi fosse alcuna espiazione, tutto il genere umano sarebbe perduto. - Ed allora egli mi disse: - Mostrami un segno tramite questo potere dello Spirito santo col quale tu sai tante cose. - E risposi io: - Che cosa sono io per voler tentare Dio a mostrarti un segno per una cosa che tu sai essere vera? Eppure tu lo negheresti, perché sei del diavolo. Nondimeno che non sia la mia volontà a compiersi, ma se Dio ti colpirà, che ti sia un segno che egli ha la potenza, sia in cielo, sia in terra, ed anche che Cristo verrà. E che la tua volontà, o Signore, sia fatta, non la mia. -
Accadde allora che appena io, Giacobbe, ebbi pronunciato queste parole, il potere del Signore cadde su di lui, in modo ch’egli stramazzò a terra. Ed avvenne che si dovette nutrirlo per parecchi giorni. E fu così ch’egli disse al popolo: - Radunatevi domani poiché morrò, desidero dunque parlare al popolo prima di morire. -
Ed ecco, l’indomani la moltitudine si radunò ed egli parlò loro chiaramente e negò quanto aveva loro insegnato, e confessò il Cristo ed il potere dello Spirito santo ed il ministero degli angeli. E disse loro apertamente che era stato ingannato dal potere del diavolo. E parlò dell’inferno, dell’eternità e del castigo eterno. E disse: - Ho gran timore di aver commesso il peccato imperdonabile, poiché ho mentito a Dio e ho negato il Cristo, pur dicendo che credevo nelle Scritture; ora, esse danno invero testimonianza di lui. E per aver così mentito a Dio, io temo grandemente che la mia condizione sia orribile, ma mi confesso a Dio. -
E allorché ebbe pronunciate queste parole, non poté dire di più e rese l’anima. E quando la moltitudine lo ebbe udito pronunciare queste parole mentre stava per render l’anima, fu straordinariamente stupita, al punto che il potere di Dio scese su di essa e fu così sopraffatta che cadde a terra. Ora, questo fece piacere a me, Giacobbe, poiché l’avevo richiesto al mio Padre che è in cielo, ed egli aveva udito il mio grido ed esaudito la mia preghiera. Fu così che la pace e l’amore di Dio furono nuovamente ristabiliti fra il popolo, il quale cercò le Scritture e non ascoltò più le parole di questo uomo perverso. E furono escogitati diversi mezzi per richiamare e riportare i Lamaniti alla conoscenza della verità, ma tutto fu vano, poiché si dilettavano in guerre e spargimenti di sangue, ed avevano un odio imperituro contro di noi, loro fratelli. E cercavano di distruggerci continuamente col potere delle loro armi. Pertanto il popolo di Nefi si fortificò contro di loro con i suoi eserciti, con tutta la sua forza, confidando in Dio e nella rocca della sua salvezza; pertanto fino a oggi i Nefiti hanno potuto uscire vittoriosi dei loro nemici.
Ed avvenne che io, Giacobbe, cominciai a invecchiare; e poiché gli annali di questo popolo sono tenuti sulle altre tavole di Nefi, io concludo dunque codesti annali, dichiarando di averli scritti secondo le mie migliori cognizioni, aggiungendo che il tempo passa rapidamente per noi e le nostre vite trascorrono pure come fossero un sogno, dato che siamo un popolo solitario e solenne, errante, scacciato da Gerusalemme, nato nella tribolazione, in un deserto, e odiato dai nostri fratelli, il che provoca guerre e contese, perciò i nostri giorni trascorrono in tristezza.
Ed io, Giacobbe, vidi che avrei dovuto presto scendere nella tomba, per cui dissi a mio figlio Enos: - Prendi queste tavole. - E gli dissi quanto mio fratello Nefi mi aveva comandato ed egli promise obbedienza ai comandamenti. E metto fine ai miei scritti su codeste tavole, scritti che sono stati esigui; e dico addio al lettore, nella speranza che molti dei miei fratelli possano leggere le mie parole. Fratelli, addio. (Giacobbe 7)

Cristo 2
07-08-21, 12:49
26

Ed avvenne che così facendo, essi lo preservarono dallo sterminio, poiché le loro parole andavano diritte al cuore, spronandolo continuamente al pentimento. (Jarom 12)

Il "Libro di Omni" racconta eventi accaduti tra il 323 e il 130 a.C.

Ecco, io sono Amaleki, figlio di Abinadom. Ecco, io vi parlerò alquanto in merito a Mosia, che fu fatto re sulla terra di Zarahemla, in quanto egli essendo stato avvertito dal Signore di fuggire dalla terra di Nefi e che quanti volessero dare ascolto alla voce del Signore avessero a partire con lui per il deserto. Avvenne dunque ch’egli fece secondo quanto il Signore gli aveva comandato. E quanti vollero ascoltare la voce del Signore lasciarono il paese insieme con lui per il deserto; ed erano condotti da predicazioni e numerose profezie. Ed erano continuamente ammoniti dalla parola di Dio e furono condotti attraverso il deserto dal potere del suo braccio, finché giunsero a una terra chiamata la terra di Zarahemla. E vi scoprirono un popolo che si chiamava popolo di Zarahemla. Vi fu allora grande allegrezza fra il popolo di Zarahemla e Zarahemla fu lui stesso straordinariamente felice, perché il Signore aveva mandato il popolo di Mosia con le tavole di bronzo che contenevano la storia degli Ebrei. Fu così che Mosia scoprì che il popolo di Zarahemla era partito da Gerusalemme al tempo in cui Zedechia, re di Giuda, fu deportato prigioniero in Babilonia. Ed avevano viaggiato nel deserto ed erano stati trasportati dalla mano del Signore attraverso le grandi acque fino alla terra ove Mosia li trovò e vi avevano abitato fin d’allora. Ed al tempo in cui Mosia li scoprì, essi erano divenuti numerosissimi. Però avevano avuto molte guerre e gravi contese e ne erano morti parecchi a fil di spada; il loro linguaggio si era molto corrotto; non avevano portato con loro nessuna storia scritta e negavano l’esistenza del loro Creatore; e né Mosia né il suo popolo erano in grado di comprenderli.
Ed avvenne che Mosia dispose che si insegnasse loro la sua lingua. E quando essi ebbero appreso la lingua di Mosia, Zarahemla dette una genealogia dei suoi padri, secondo la su memoria, ed è scritta, ma non su queste tavole. Ed allora il popolo di Zarahemla e quello di Mosia si unirono e Mosia fu eletto loro re. Ed avvenne che durante il regno di Mosia, gli venne portata una grande pietra con sopra delle incisioni ed egli interpretò le incisioni per dono e potere divini. Queste scritture davano un racconto di un certo Coriantumur e dell’uccisione del suo popolo. Coriantumur fu trovato dal popolo di Zarahemla ed abitò insieme ad essi per lo spazio di nove lune. Questa pietra dava pure un breve rendiconto dei suoi padri. I suoi progenitori erano venuti dalla torre, al tempo in cui il Signore confuse le lingue dei popoli, e la severità dell’Eterno infierì su loro, secondo i suoi giudizi, che sono giusti; e le loro ossa giacciono sparse sulla terra a settentrione. (Omni 12-22)

Cristo 2
10-08-21, 16:37
27

Nel "Libro di Mosia" vengono narrati eventi accaduti tra il 130 e il 124 a.C.

Io vi dico che mi è stato permesso di trascorrere la mia vita a vostro servizio fino a oggi e non ho preteso da voi né oro né argento né alcun genere di ricchezze. Né ho sopportato che voi foste confinati entro prigioni né che vi rendeste schiavi l’un l’altro né che uccideste o saccheggiaste, o rubaste, o commetteste adulterio; e non ho neppure sopportato che commetteste alcun genere di malvagità e vi ho insegnato ad osservare i comandamenti del Signore, in tutto ciò che egli ha ordinato. Ed io pure ho lavorato con le mie stesse mani per potervi servire e perché non foste gravati di tasse né di alcunché di pesante sulle vostre spalle. Di tutte queste cose di cui ho parlato, voi stessi siete oggi testimoni. Eppure, fratelli miei, io non ho fatto tutto ciò per potermi vantare né ve lo dico per farvene un’accusa, ma piuttosto perché sappiate che posso risponderne oggi dinanzi a Dio con coscienza pura. (2:12-15)

Se dunque quest’uomo non si pente, ma rimane e muore nemico di Dio, le esigenze della giustizia divina risvegliano nella sua anima immortale un vivido senso della sua propria colpa, che lo fa fuggire dalla presenza del Signore e riempire il suo essere di colpevolezza, di dolore e d’angoscia, il che è simile ad un fuoco inestinguibile, la cui fiamma ascende in eterno (1). Ed ora io vi dico che la misericordia non avrà presa su quest’uomo, per cui la sua ultima pena sarà di subire un tormento eterno. (2:38, 39)

Sappi, infatti, che il giorno viene e non è più assai lontano, in cui il Signore onnipotente, che regna, che fu ed è d’eternità in eternità, scenderà in potenza dal cielo ed abiterà un tabernacolo di terra e andrà in mezzo agli uomini, operando possenti miracoli, tali come guarire i malati, resuscitare i morti, far camminare gli storpi, ridar la vista ai ciechi e l’udito ai sordi e guarendo ogni sorta di malattie. E scaccerà demoni, o gli spiriti impuri, che prendono dimora nei cuori dei figlioli degli uomini. Ed ecco, egli soffrirà le tentazioni ed i dolori del corpo, la fame, la sete e la fatica, anzi più di quanto l’uomo possa sopportare senza soccombere; ecco, infatti, il sangue gli uscirà da ogni poro, sì grande sarà la sua angoscia per la perversità e le abominazioni del suo popolo. E sarà chiamato Gesù Cristo, il Figliolo di Dio, il Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose fin dal principio, e sua madre sarà chiamata Maria. Ed ecco, egli viene al suo popolo affinché la salvezza sia data ai figlioli degli uomini mediante la fede nel nome suo; e pure dopo tutto ciò, essi lo considereranno un uomo e diranno che ha un demonio, lo flagelleranno e lo crocifiggeranno. Ed egli risusciterà dai morti il terzo giorno; ed ecco, egli giudicherà il mondo; e tutte queste cose si compiono perché un giusto giudizio possa essere dato ai figlioli degli uomini. Sappiate infatti che il suo sangue serve pure d’espiazione per i peccati di coloro che sono caduti per la trasgressione di Adamo, che hanno peccato senza conoscere la volontà di Dio a loro riguardo o che hanno peccato per ignoranza. Ma guai, guai a coloro che sanno di essere ribelli contro Iddio! Poiché la salvezza non viene per costoro, se non mediante il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo. Ed il Signore Iddio ha mandato i suoi santi profeti fra tutti i figlioli degli uomini per annunciare queste cose ad ogni stirpe, nazione e favella, affinché in tal modo chiunque crederà nell’avvento di Cristo possa ricevere la remissione dei suoi peccati e gioire di un’allegrezza inesprimibile, proprio come se egli fosse già venuto fra gli uomini. (3:5-13)

Nota.

1. E’ una descrizione dell’inferno interno: le tenebre interiori, il senso di colpa dei colpevoli. Le tenebre esteriori, l’inferno esterno, è invece rappresentato da condizioni esterne sfavorevoli che conducono a una sorta di schiavitù, di dipendenza dai criminali, senza possibilità di liberarsene.

Cristo 2
12-08-21, 16:47
28

Ed inoltre io vi dico che non vi sarà nessun altro nome né alcun altro modo né mezzo dato ai figlioli degli uomini per cui la salvezza possa giunger loro, se non nel nome e per il nome di Cristo, il Signore onnipotente. Egli infatti giudica e il suo giudizio è giusto; ed il fanciullo che muore nell’infanzia non perisce; ma gli uomini si attirano la dannazione della loro propria anima, se non si umiliano, diventano come bambini e credono che la salvezza fu, è e sarà nel sangue espiatorio di Cristo, il Signore onnipotente. Poiché l’uomo è di natura nemico di Dio, lo è stato fin dalla caduta d’Adamo e lo sarà per sempre, a meno che non ascolti i suggerimenti dello Spirito santo, si spogli della sua natura e divenga santo per l’espiazione di Cristo, il Signore, e diventi simile a un fanciullo, sottomesso, mite, umile, paziente, pieno d’amore, disposto ad accettare tutte le prove che il Signore ritiene opportuno infliggergli, proprio come un bambino si sottomette a suo padre. Per di più vi dico che giorno verrà in cui la conoscenza del Salvatore si diffonderà per ogni nazione, stirpe, lingua e popolo. Ed ecco, quando quel tempo verrà, nessuno, eccettuati i bambini, sarà trovato innocente dinanzi a Dio, se non mediante il pentimento e la fede nel nome del Signore Iddio onnipotente. (3:17-21)

E se (le loro opere) sono malvage, saranno messi in presenza delle loro colpe e abominazioni, il che li fa rifuggire dal cospetto del Signore in uno stato di miseria e di tormento senza fine, dal quale non possono più tornare; perciò essi hanno attirato la dannazione sulle loro proprie anime. Essi hanno così bevuto la coppa della collera di Dio, che la giustizia non avrà potuto risparmiar loro, come non poté risparmiare Adamo, dopo che fu caduto in fallo per aver preso il frutto proibito; perciò la misericordia non potrà mai più aver presa su di loro. Ed il loro tormento è come un lago di fuoco e zolfo, le cui fiamme sono inestinguibili ed il cui fumo ascende in eterno. Così mi ha comandato il Signore. Amen. (3:25-27)

Ma insegnerete loro a seguire il cammino della verità e della serietà, li esorterete ad amarsi gli uni con gli altri ed a servirsi a vicenda. Inoltre voi stessi soccorrerete quelli che ne hanno bisogno, sarete generosi delle vostre sostanze verso colui che è indigente e non lascerete il mendicante rivolgersi a voi invano né gli opporrete rifiuto perché perisca. Forse ti dirai: - Quest’uomo è causa lui stesso della sua miseria, perciò tratterrò la mia mano e non gli darò del mio cibo né gli impartirò del mio perché non soffra, poiché il suo castigo è giusto. -
Ma io vi dico, o uomo, chiunque farà ciò avrà gran ragione di pentirsi, e se non si pentirà di quanto ha fatto, perirà per sempre e non avrà parte al regno di Dio. Non siamo forse tutti mendicanti? Non dipendiamo forse tutti dallo stesso essere, Iddio, per tutto quanto possediamo, cibo, vesti, oro, argento e tutte le ricchezze di ogni sorta che abbiamo? (4:15-19)

Cristo 2
14-08-21, 16:12
29

Ed ancora, mi rivolgo ai poveri, a voi che non possedete e pure avete quanto basta di giorno in giorno; intendo voi tutti che rifiutate ai mendicanti perché non possedete; vorrei che diceste in cuor vostro: - Non do perché non ho, ma se avessi darei. -
Ed ora, se in cuor vostro dite questo, siete senza colpa, altrimenti siete condannati; e la vostra condanna è giusta perché ambite quanto non avete ricevuto.
Ed ora, per le cose che vi ho dette – cioè al fine di conservare la remissione dei vostri peccati di giorno in giorno, onde vivere senza colpa dinanzi a Dio – vorrei che impartiste ai poveri le vostre sostanze, ognuno secondo quanto possiede, in modo da nutrire gli affamati, rivestire gli ignudi, visitare gli infermi e provvedere a soccorrerli, tanto spiritualmente che temporalmente, secondo le loro necessità. E badate che tutto ciò sia fatto con saggezza e ordine, poiché a nessuno è chiesto di correre veloce oltre le sue forze. Ed inoltre è necessario essere diligenti per vincere il premio, dunque ogni cosa deve essere compiuta con ordine. (4:24-27)

E pertanto sarete chiamati figli e figlie di Cristo; ecco, oggi egli vi ha spiritualmente generati, poiché dite che i vostri cuori sono mutati per la fede nel suo nome; dunque siete rinati da lui e siete divenuti suoi figli e sue figlie. E grazie a lui siete divenuti liberi e non vi è alcun altro capo che possa rendervi liberi. Non vi è dato altro nome per la salvezza, per cui vorrei che assumeste il nome di Cristo, voi tutti che siete entrati in alleanza con Dio per essergli obbedienti fino alla morte. (5:7, 8)

Vi ripeto, vorrei che vi ricordaste di conservare sempre il nome scritto nei vostri cuori, per non trovarvi alla sinistra di Dio, ma che possiate udire e conoscere la voce di colui che vi chiamerà, come pure il nome con cui sarete chiamati. (5:12)

E il re Mosia fece coltivare la terra al suo popolo. E lui stesso la coltivava per non essere di peso al suo popolo, imitando in ciò suo padre in tutto. E non vi furono divisioni fra il popolo per la durata di tre anni. (6:7)

Ed hanno ucciso un profeta del Signore, sì, un uomo eletto che denunciando la loro malvagità e abominazione, aveva profetizzato molte cose future, sì, perfino la venuta di Cristo. E perché disse loro che Cristo è Dio, Padre di ogni cosa, e che avrebbe preso sembianze umane, quale l’uomo fu creato al principio o, in altri termini, perché disse che l’uomo fu creato all’immagine di Dio e che Iddio sarebbe sceso fra gli uomini, rivestendo carne e sangue per camminare sulla faccia della terra. (7:26, 27)

Ma un veggente può conoscere cose passate ed anche cose future, e in tal modo tutte le cose saranno rivelate o, piuttosto, le cose segrete saranno rese manifeste e le cose nascoste verranno alla luce, e cose che sono ignote saranno rese note, e cose che altrimenti non potrebbero essere conosciute saranno da essi svelate. (8:17)

Pertanto fu data loro una legge, sì, una legge di cerimonie esteriori e di ordinanze, una legge ch’essi avrebbero dovuto osservare strettamente di giorno in giorno per mantenerli nel ricordo di Dio ed al loro dovere verso di lui (1). Ma in verità io vi dico che tutte queste cose erano simboli di eventi futuri. (13:30, 31)

Nota:

1. Si tratta della legge mosaica. Comunque tutti i riti di tutte le religioni hanno questa motivazione.

Cristo 2
17-08-21, 11:57
30

Sì, ed in verità non dice forse Isaia: "Chi potrà credere a ciò che apprendiamo? E a chi il braccio del Signore è stato rivelato? E’ cresciuto dinanzi a lui come una pianta tenera, come uno stelo fuori da una terra arida; non aveva né grazia né bellezza per attirare i nostri sguardi ed il suo aspetto non aveva alcunché che potesse sedurci. Egli è disprezzato e rigettato dagli uomini; uomo di dolore, familiarizzato con la sofferenza; e noi abbiamo quasi nascosto il nostro viso da lui; egli fu disprezzato come coloro dinanzi ai quali ci si vela il viso e noi non avemmo per lui alcuna stima. Certamente egli ha portato i nostri dolori e si è sottoposto a tutte le nostre tristezze e noi lo reputavamo colpito, abbattuto da Dio, umiliato! Ma è a causa delle nostre trasgressioni ch’egli fu colpito e ferito a cagione della nostra iniquità, e noi siamo guariti grazie alle sue ferite, il castigo della nostra pace fu versato su di lui (1). Noi tutti come un gregge di pecore ci eravamo allontanati dalla via diritta, ciascuno di noi errava per la sua strada. Mentre il Signore faceva ricadere su di lui i peccati di noi tutti. Egli fu oppresso, afflitto, eppure non aprì bocca; egli è condotto come un agnello al macello, e come una pecora è muta dinanzi a quelli che la tosano, così egli non aperse bocca. Fu privato di prigionia e di giudizio (2), e chi potrà dichiarare la sua posterità? Poich’egli fu tagliato fuori dalla terra dei viventi, colpito a causa della trasgressione del mio popolo. Ed ha ricevuto una sepoltura con i malvagi e coi ricchi alla sua morte. Perché non v’era in lui alcun male né vi era alcun inganno nella sua bocca. Eppure è piaciuto al Signore di abbatterlo, lo ha condannato al dolore; ma quando egli avrà offerto la sua anima in sacrificio per il peccato, egli prolungherà i suoi giorni e la volontà del Signore potrà compiersi grazie a lui (3). Egli vedrà il travaglio della sua anima, poi sarà soddisfatto; grazie alla sua conoscenza il mio giusto servitore ne giustificherà molti; egli porterà la loro iniquità. Pertanto io gli darò la sua parte con i grandi e condividerà le spoglie con i forti, perché egli ha versato la sua anima fino a morirne e fu annoverato coi trasgressori; ed egli portò i peccati di molti ed intercedette per i colpevoli." (cap. 14)

Note:

1. Il castigo necessario per far ottenere la pace a chi se la merita, dopo il pentimento, è stato dato a Cristo. Questo ovviamente non significa che i trasgressori non saranno puniti.
2. Fu giudicato senza un regolare processo, che prevede prigione e giudizio per il presunto colpevole.
3. Questo deve necessariamente riferirsi alla seconda venuta di Cristo.

Cristo 2
19-08-21, 20:56
31

Ma ecco, i legami della morte saranno infranti, il Figlio regna ed ha ogni potere sui morti, pertanto egli opera la risurrezione dei morti. Ed avviene allora una risurrezione, anzi una prima risurrezione; sì, una risurrezione di tutti coloro che furono e che sono e che saranno fino alla risurrezione di Cristo, poiché è così che sarà chiamato. Ed ora, la risurrezione di tutti i profeti e di tutti coloro che hanno creduto nelle loro parole e di tutti coloro che hanno osservato i comandamenti di Dio si avvererà nella prima risurrezione; essi sono dunque la prima risurrezione. Sono elevati per dimorare con Dio, che li ha riscattati; così essi hanno la vita eterna mediante Cristo, che ha spezzato i legami della morte. Ed inoltre coloro che morirono prima della venuta di Cristo, nell’ignoranza, avranno pure parte alla prima risurrezione, benché la salvezza non fosse loro stata annunciata. E così il Signore opera la restaurazione di costoro ed essi partecipano alla prima risurrezione e godono della vita eterna, essendo riscattati dal Signore. Ed i fanciulli hanno essi pure la vita eterna.
Ma guardate e fremete e tremate dinanzi a Dio, poiché dovreste tremare, poiché il Signore non redime nessuno di coloro che si ribellano contro di lui e che muoiono nei loro peccati; sì, anzi, tutti coloro che sono morti nei loro peccati fin dall’inizio del mondo e che si sono volontariamente ribellati contro Iddio, che conobbero i comandamenti di Dio e non vollero obbedire, questi sono coloro che non avranno alcuna parte nella prima risurrezione. Non dovreste dunque tremare? La salvezza non giunge infatti a nessuno di questi, il Signore non li ha redenti né il Signore può redimere alcuno di costoro; non può infatti contraddirsi, egli non può prescindere dalla giustizia quando reclama i suoi diritti. Ed ora io vi dichiaro che verrà un tempo in cui la salvezza del Signore sarà annunciata ad ogni nazione, famiglia, lingua e popolo. Sì, o Signore, le tue sentinelle alzeranno la voce, canteranno unanimi, poiché vedranno coi loro propri occhi quando il Signore ristabilirà Sion. Scoppiate in allegrezza, cantate all’unisono, o voi piazze desolate di Gerusalemme, poiché il Signore ha confortato il suo popolo ed ha redento Gerusalemme. Il Signore ha tratto fuori il braccio della sua santità alla vista di tutte le nazioni e tutte le estremità della terra hanno veduta la salvezza del nostro Dio. (15:20-31)

Cristo 2
21-08-21, 13:30
32

E comandò pure che i sacerdoti ch’egli aveva ordinato lavorassero con le loro mani per il loro sostentamento. (18:24)

Ed il popolo desiderava che Alma fosse loro re, poiché era prediletto dal suo popolo. Ma egli disse loro: - Ecco, non è opportuno che voi abbiate un re, così infatti dice il Signore. Voi non stimerete una carne più di un’altra o un uomo non si reputerà superiore ad un altro, perciò vi dico che non è opportuno che voi abbiate un re. Però, se vi fosse possibile avere sempre uomini giusti per governarvi, sarebbe bene per voi d’avere un re. - (23:6-8)

Ed ora vi dico: Voi siete stati oppressi dal re Noè e siete stati in schiavitù sotto di lui e sotto i suoi sacerdoti, e siete stati condotti all’iniquità da loro, così eravate legati con i legami dell’iniquità. Ed ora, siccome siete stati liberati mediante il potere di Dio da questi legami, sì, dalle mani di re Noè e del suo popolo, ed anche dai legami dell’iniquità, così desidero che voi rimaniate fermi in questa libertà, con la quale siete stati resi liberi, e che non affidiate a nessun uomo la carica di regnare sopra di voi. E che non affidiate ad alcuno l’incarico di essere vostro istruttore o vostro ministro, a meno che non sia un uomo di Dio, che cammini nelle sue vie e che osservi i suoi comandamenti. (23:13, 14)

Ed avverrà che allorché suonerà la seconda tromba, coloro che mai mi conobbero usciranno e staranno dinanzi a me. Ed allora sapranno che io sono il Signore loro Dio e che sono il loro redentore, ma non vollero essere redenti. (26:25, 26)

Ed il Signore mi ha detto: - Non ti stupire che tutta l’umanità, sì, uomini e donne, tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli debbano nascere di nuovo; sì, nascere da Dio e passare dal loro stato carnale e decaduto a uno stato di giustizia, essendo riscattati da Dio e divenendo suoi figli e sue figlie. E così divengono delle nuove creature; e se non lo fanno, non possono in alcun modo ereditare il regno di Dio. - (27:25, 26)

Pertanto, se fosse possibile che voi aveste sempre uomini giusti per regnare su voi, che farebbero rispettare la legge di Dio e che giudicherebbero questo popolo secondo i suoi comandamenti, sì, se voi poteste avere per re degli uomini che facessero come fece mio padre Beniamino per questo popolo – io vi ripeto, se questo fosse sempre il caso – allora sarebbe opportuno che voi aveste sempre dei re per governarvi. (29:13)

Cristo 2
25-08-21, 12:29
33

Il "Libro di Alma" racconta episodi accaduti tra il 91 e il 52 a.C.

Il racconto di Alma, che era il figlio di Alma, primo giudice supremo
del popolo di Nefi e anche sommo sacerdote della chiesa. Un
racconto del regno dei giudici, delle guerre e delle contese fra il
popolo. E anche il racconto di una guerra fra i Nefiti e i Lamaniti,
secondo la storia di Alma, primo giudice supremo.

E quando i sacerdoti lasciavano il loro lavoro per impartire la parola di Dio al popolo, il popolo lasciava pure il suo lavoro per udire la parola di Dio. E quando il sacerdote aveva impartito loro la parola di Dio, essi ritornavano tutti con diligenza ai loro lavori ed il sacerdote, non avendo di se stesso maggiore stima che dei suoi uditori, poiché il predicatore non era migliore di chi l’ascoltava né l’insegnante migliore del discepolo, così essi erano tutti eguali e tutti lavoravano, ciascuno secondo le sue forze. Ed essi distribuivano le loro sostanze, ognuno secondo quanto possedeva, ai poveri, ai bisognosi, ai malati ed agli afflitti; e non si rivestivano di abiti sontuosi, ma erano puliti e aggraziati. (1:26, 27)

E così, nelle loro prospere condizioni, essi non rimandavano a vuoto alcuno che fosse nudo o affamato o assetato o ammalato o che non fosse ben curato; e non mettevano i loro cuori nelle ricchezze, ma erano liberali verso tutti, vecchi e giovani, servi e liberi, maschi e femmine, membri o non membri della Chiesa, senza fare eccezioni di persona, per chiunque fosse nel bisogno. (1:30)

Oh voi che commettete l’iniquità, voi che siete insuperbiti nelle vanità del mondo, voi che avete professato di conoscere le vie della giustizia, ma che ve ne siete allontanati come pecore senza pastore, benché un pastore vi abbia chiamati e vi chiami ancora, ma voi non volete ascoltare la sua voce! Ecco, vi ripeto che il buon pastore vi chiama ed egli lo fa nel suo nome, che è il nome di Cristo; e se voi non volete ascoltare la voce del buon pastore né il nome con cui siete chiamati, ecco, voi non siete le pecore del buon pastore. Ed allora, se non siete le pecore del buon pastore, di quale gregge siete voi? Vi rispondo che il diavolo è il vostro pastore e che siete pecore del suo gregge; ed ora, chi può negarlo? Ecco, chiunque lo nega, vi dico che mente ed è figlio del diavolo. Poiché vi affermo che tutto ciò che è buono viene da Dio e tutto ciò che è male viene dal diavolo. Perciò, se un uomo compie buone azioni, egli ascolta la voce del buon pastore e lo segue; ma chiunque commette cattive azioni, diviene figlio del diavolo, poiché ascolta la sua voce e lo segue. (5:37-41)

Cristo 2
28-08-21, 12:27
34

Sì, così dice lo Spirito: - Pentitevi, o voi tutti dalle estremità della terra, poiché il regno dei cieli è prossimo; sì, il Figlio di Dio viene nella sua gloria, nella sua potenza, maestà di potere e dominio. - Sì, miei diletti fratelli, vi affermo che lo Spirito dice: - Ecco la gloria del Re di tutta la terra; ed anche il Re del cielo brillerà tra poco fra tutti i figlioli degli uomini. -
E lo Spirito mi dice pure, sì, mi grida con voce potente, dicendo: - Va a dire a questo popolo: Pentitevi, poiché a meno che vi pentiate, voi non potete in alcun modo ereditare il regno dei cieli. - E di nuovo vi affermo che lo Spirito così si esprime: - Ecco, la scure è già posta alla radice dell’albero, per cui ogni albero che non produce buoni frutti sarà abbattuto e gettato nel fuoco, sì, un fuoco che non si consuma, che non può essere estinto. Vedete, rammentatevi che il Santo l’ha detto. -
Ed ora, miei diletti fratelli, io vi dico: Potete resistere a queste parole, potete mettere da parte queste cose e calpestare il Santissimo sotto i vostri piedi, potete elevarvi nell’orgoglio dei vostri cuori, persisterete ad abbigliarvi di vesti sontuose ed a riporre i vostri cuori sulle cose vane di questo mondo, sulle vostre ricchezze? Sì, persisterete nel supporre che valete gli uni più degli altri? Persisterete a perseguitare i vostri fratelli che si umiliano e camminano nell’obbedienza al santo ordine di Dio, che li ha condotti in seno a questa Chiesa, essendo stati santificati dallo Spirito santo, essi che fanno opere degne e di penitenza? Invero persisterete a voltar la schiena ai poveri, ai bisognosi ed a trattenere le vostre sostanze per non elargirle? Ed infine, voi tutti che persistete nella vostra malvagità, io vi avverto che sono questi che saranno falciati e gettati nel fuoco, a meno che non si pentano rapidamente. Ed ora vi dico, voi tutti che desiderate seguire la voce del buon pastore, uscite da frammezzo i cattivi e separatevene, e non toccate le loro impurità; ecco, infatti, i loro nomi saranno cancellati, perché i nomi dei malvagi non siano contati con i nomi dei giusti, affinché si adempia la parola di Dio che dice: - I nomi dei malvagi non saranno mescolati ai nomi del mio popolo. Poiché i nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita e ad essi io accorderò un posto alla mia destra. -
Ed ora, fratelli miei, che potete voi dire contro queste parole? Io vi dico che non importa se voi le contraddite, perché la parola di Dio deve adempiersi. Qual è infatti il pastore fra voi, cui sono affidate molte pecore, che non vigila su di esse per non lasciar entrare il lupo a divorare il suo gregge? Ed ecco, se un lupo entra in mezzo al suo gregge, non lo caccia forse fuori? Sì, ed anzi, alla fine, se può, lo distruggerà. Ed ora io vi dico che il buon pastore vi chiama, e se voi volete ascoltare la sua voce, egli vi condurrà nel suo ovile e voi sarete le sue pecore; e vi comanda di non lasciare entrare in mezzo a voi alcun lupo rapace, affinché non ne siate divorati. (5:50-60)

Cristo 2
01-09-21, 20:01
35

E prenderà su di sé la morte per poter sciogliere i legami mortali che avviluppano il suo popolo; e prenderà su di sé le sue infermità perché i suoi visceri possano essere riempiti di compassione, secondo la carne, per poter conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle sue infermità. (7:12)

E non può dimorare in templi impuri; né alcuna sozzura o checchessia d’impuro può penetrare nel regno di Dio; vi dico dunque che il tempo verrà, e sarà all’ultimo giorno, in cui colui che è sozzo dovrà restare nella sua sozzura. (7:21)

Ora Zeezrom soggiunse: - Il Figlio di Dio è proprio il Padre eterno? -
Amulek rispose: - Sì, egli è proprio il Padre eterno del cielo e della terra e di tutto quanto vi è contenuto; è il principio e la fine, il primo e l’ultimo. - (11:38, 39)

Lo spirito e il corpo saranno riuniti di nuovo nella loro forma perfetta; le membra e le giunture saranno rimesse al loro stato primitivo, proprio come siamo in questo momento; e saremo condotti per stare dinanzi a Dio, consci pure come siamo consci adesso, ed avremo un ricordo perfetto di tutte le nostre colpe. Ora, questa restaurazione verrà su tutti, vecchi e giovani, schiavi e liberi, maschi e femmine, tanto sui malvagi che sui buoni; e non sarà perduto nemmeno un capello della loro testa, ma ogni cosa sarà restaurata alla sua forma perfetta come è adesso, o nel corpo, e sarà convocata alla barra di Cristo, il Figliolo, e di Dio Padre e dello Spirito santo, che sono un Dio eterno, per essere giudicati secondo le loro opere, che siano state buone o cattive.
Ora, ecco, io vi ho parlato della morte del corpo mortale ed anche in merito alla risurrezione del corpo mortale. Vi ripeto che questo corpo mortale è trasformato in un corpo immortale, cioè dalla morte, sì, dalla prima morte alla vita, per non morire mai più; i loro spiriti unendosi con i loro corpi per non esser mai più divisi ed il tutto divenendo così spirituale e immortale, in modo da non vedere più la corruzione. (11:43-45)

Cristo 2
04-09-21, 11:33
36

Perché le nostre parole ci condanneranno e tutte le nostre azioni ci condanneranno; noi non saremo trovati senza macchia e i nostri pensieri pure ci condanneranno; ed in questo stato orribile noi non oseremo guardare verso Iddio e saremmo ben contenti se potessimo dire alle rocce ed alle montagne di cadere su di noi per nasconderci dalla sua presenza. Ma ciò non potrà farsi, dovremo venir fuori e stare in sua presenza, nella sua gloria, nel suo potere, nella sua potenza e maestà e dominio, e riconoscere a nostra eterna vergogna che tutti i suoi giudizi sono giusti, che egli è giusto in tutte le sue opere e misericordioso verso i figlioli degli uomini, e che egli ha ogni potere di salvare ogni creatura nel suo nome e che porta frutti atti alla penitenza (1). Ed ecco, io vi dico che allora sopravviene una morte, anzi una seconda morte, che è una morte spirituale; allora è un tempo in cui chiunque sarà morto nei suoi peccati, quanto alla morte temporale, morrà pure d’una morte spirituale; sì, egli morrà per quanto riguarda le cose della giustizia. Allora è il tempo in cui i loro tormenti saranno simili ad un lago di fuoco e di zolfo, le cui fiamme salgono per sempre; ed è il tempo in cui essi saranno incatenati giù, in una distruzione eterna, secondo il potere e la cattività di Satana, che li ha assoggettati secondo la sua volontà. Allora io vi dico che essi saranno come se non vi fosse stata alcuna redenzione, poiché essi non possono essere riscattati secondo la giustizia di Dio; ed essi non possono morire dal momento che non vi sarà più corruzione. (12:14-18)

Quando Amulek vide i dolori delle donne e dei fanciulli consumati dal fuoco (2), fu pure straziato e disse ad Alma: - Come possiamo restare spettatori di una così orribile scena? Stendiamo le mani ed esercitiamo il potere di Dio che è in noi e salviamoli dalle fiamme. -
Ma Alma gli rispose: - Lo Spirito mi costringe a non stendere la mano, poiché il Signore li riceve presso di sé nella gloria; ed egli permette che essi facciano questo, o che il popolo infligga loro questo tormento, secondo la durezza dei loro cuori, affinché i giudizi che eserciterà su di loro nella sua ira siano giusti; ed il sangue dell’innocente resterà come un testimone contro di loro e griderà potentemente contro di essi all’ultimo giorno. - (14:10, 11)

E così possiamo chiaramente discernere che una volta che un popolo è stato illuminato dallo Spirito di Dio ed ha avuto grandi conoscenze di cose di giustizia, se viene a cadere nel peccato e (nel)la trasgressione, si indurisce assai più e così il suo stato diviene peggiore che se non avesse mai avuto tali conoscenze. (24:30)

Sì, io so che non sono nulla; quanto alla mia forza, sono debole, per cui non mi vanto da me stesso, ma mi vanterò del mio Dio, perché nella sua forza io posso fare ogni cosa; sì, vedete quanti grandi miracoli abbiamo operato in questa terra e per questi loderemo il suo nome in eterno. (26:12)

Note:

1. Ad essere salvati saranno i penitenti.
2. Si parla del fuoco reale, non di quello interiore dell’inferno.

Cristo 2
11-09-21, 20:39
37

Ed ora ecco, fratelli miei, qual è l’uomo nel suo stato di natura che conosca queste cose? Io vi dico, non ve n’è alcuno che le conosca, se non il penitente. Sì, è colui che si pente ed esercita la fede e produce opere buone e prega continuamente, senza posa; a costui è accordato di conoscere i misteri di Dio; sì, a costui sarà accordato di rivelare cose che non sono mai state rivelate; sì, ed a costui sarà dato di condurre migliaia d’anime al pentimento, proprio come ci è stato dato a noi di portare questi nostri fratelli al pentimento. (26:21, 22)

Ed ora vedete, siamo venuti e ci siamo inoltrati in mezzo a loro; e siamo stati pazienti nelle nostre sofferenze, sopportando ogni privazione; ci siamo recati da una casa all’altra, affidandoci alla misericordia del mondo, e non solo alla misericordia del mondo, ma a quella di Dio! E siamo entrati nelle loro case e li abbiamo istruiti, li abbiamo istruiti nelle loro strade; sì, e li abbiamo pure istruiti sulle loro colline; e siamo entrati nei loro templi, nelle loro sinagoghe ed abbiamo insegnato loro; e siamo stati rigettati, disprezzati, coperti di sputi, colpiti in pieno viso; siamo stati lapidati, presi e legati con forti corde, gettati in prigione; e grazie alla potenza ed alla saggezza di Dio siamo stati di nuovo liberati. Ed abbiamo sofferto ogni sorta di afflizioni, e tutto ciò per essere, chissà, gli strumenti di salvezza per qualche anima; e noi supponemmo che la nostra allegrezza sarebbe completa se, forse, per mezzo nostro qualcuno sarebbe salvato. (26:28-30)

Ecco, infatti il Signore accorda a tutti i popoli uomini della loro origine e lingua per insegnar loro la sua parola (1); sì, nella sua saggezza egli dà loro ciò che giudica opportuno ch’essi posseggano; vediamo dunque che il Signore opera e consiglia saggiamente, secondo ciò che è giusto e vero. (29:8)

Ed ora, come vi dissi riguardo alla fede, la fede non è di avere una conoscenza perfetta dei fatti, per cui , se avete fede, sperate in cose invisibili che sono vere. (32:21)

E così, se voi non volete nutrire la parola guardando innanzi con occhio fiducioso al raccolto del frutto, voi non potrete mai raccogliere del frutto dell’albero di vita. Ma se voi nutrirete la parola, sì, se nutrirete l’albero man mano che crescerà, con la vostra fede e con grande diligenza e pazienza, attendendone il frutto, esso prenderà radici ed ecco, sarà un albero che si stenderà fino alla vita eterna. E per la vostra diligenza, la vostra fede e pazienza a nutrire la parola perché possa prendere radice in voi, ecco che a poco a poco potrete raccoglierne il frutto, che è preziosissimo, più dolce di tutto quanto è dolce e bianco oltre tutto ciò che è bianco, sì, e purissimo; e farete un festino di questo frutto fino a che ne siate sazi da non aver più fame né sete. (32:40-42)

Nota:

1. Nel Corano (10:48): Ogni nazione ha un apostolo; e quando il loro apostolo giunga [fra di essi], ha luogo fra di loro un’equa decisione né essi vengono trattati ingiustamente.

Cristo 2
14-09-21, 11:41
38

Ma ecco, ciò non è tutto, questi non sono i soli che hanno parlato del Figliolo di Dio. Ne è stato pure parlato da Mosè; sì, ed anzi egli ne elevò un’immagine figurativa nel deserto, affinché chiunque volesse guardarvi potesse vivere. E molti guardarono e ne ottennero la vita. Ma furono pochi a comprendere il significato di queste cose e ciò a causa della durezza dei loro cuori. Ve ne furono molti, invece, che erano tanto induriti che non volevano nemmeno guardare e perciò perirono. Ora, la ragione per cui non vollero guardare è perché non credettero che avrebbero potuto guarire. (33:18-20)

Ed ora, fratelli miei, io desidero che piantiate questa parola nei vostri cuori, ed appena comincerà a germogliare, che la nutriate con la vostra fede. Ed ecco, diventerà un albero che si stenderà in voi fino alla vita eterna. Ed allora possa Iddio accordarvi che i vostri fardelli siano leggeri per la gioia del suo Figliolo. Ora, voi potete far tutto ciò, se lo volete. Amen. (33:23)

Ma la legge richiede la vita di colui che ha ucciso, per cui nulla all’infuori di un’espiazione infinita potrà bastare per i peccati del mondo. Ecco perché bisogna che vi sia un grande ed ultimo sacrificio, dopodiché sarà o dovrà essere cessata ogni effusione cruenta; allora la legge di Mosè sarà compiuta, sì, sarà tutta compiuta, ogni iota, ogni trattino, e non ne passerà alcuno senza che sia compiuto. Ed ecco, questo è tutto il significato della legge ed ogni punto è destinato ad indicare quel grande ed ultimo sacrificio; e quel grande ed ultimo sacrificio sarà il Figliolo di Dio, sì, infinito ed eterno. E così egli porterà la salvezza a tutti coloro che crederanno nel suo nome, poiché è questo lo scopo di questo ultimo sacrificio, di vincere la giustizia con le viscere della misericordia e di portare agli uomini i mezzi di aver fede nel pentimento. E così la misericordia può soddisfare alle esigenze della giustizia e le accerchia nelle braccia della salvezza, mentre colui che non esercita la fede per il pentimento, rimane esposto alla legge tutta intera della giustizia; perciò solo a colui che ha fede nella penitenza si realizzerà il grande ed eterno piano della redenzione. (34:12-16)

Ma che vi armiate di pazienza e che sopportiate quelle afflizioni con ferma speranza di potere un giorno riposarvi di tutti i vostri dolori. (34:41)

E mi disse (1): - Se tu vuoi essere distrutto, almeno non cercare più di distruggere la chiesa di Dio. -
E caddi a terra e per lo spazio di tre giorni e tre notti (2) non potei aprir bocca né ebbi l’uso delle membra. (36:9, 10)

Ma ero angosciato da un tormento eterno, la mia anima era straziata indicibilmente e tormentata da tutti i miei peccati. Sì, mi ricordavo tutti i miei peccati e tutte le mie iniquità per le quali soffrivo le pene dell’inferno; sì, vedevo che mi ero ribellato contro il mio Dio e che non avevo osservato i suoi santi comandamenti. (36:12, 13)

E fui così straziato per tre giorni e tre notti con i dolori di un’anima dannata. (36:16)

Note:

1. Un angelo.
2. Come si vede subito dopo, si tratta di una anticipazione delle pene dell’inferno.
Ne "Il libro del consiglio di Zarathushtra e altri testi" di R.C. Zaehner - Ed. Ubaldini - (p. 106, 107; 9):

Poi i salvati saranno separati dai dannati e i salvati saranno portati via in paradiso e i dannati rigettati nell’inferno; e per tre giorni e tre notti questi abitatori dell’inferno sopporteranno il castigo nell’inferno, nei loro corpi e nelle loro anime, mentre i salvati godranno la gioia nei loro corpi durante i loro tre giorni e tre notti in paradiso.

Cristo 2
18-09-21, 10:59
39

Tu pensi bene che è follia da parte mia, ma io ti dico che grandi cose possono essere compiute con piccoli e semplici mezzi, e questi confondono ben spesso i saggi. Ed il Signore Iddio opera in modo da compiere i suoi grandi ed eterni disegni, e con mezzi minimi il Signore confonde i saggi e opera la salvezza di molte anime. (37:6, 7)

Ecco, è altrettanto facile prestare attenzione alla parola di Cristo, che ti indicherà la diritta via per l’eterna felicità, come era facile ai nostri padri di prestare attenzione a questa bussola, che avrebbe indicato loro un corso diritto verso la terra promessa. Ed ora vi dico, non vi è forse una figura simbolica in questo? Poiché quanto sicuramente questo indicatore condusse i nostri padri verso la terra promessa, se seguivano la sua direzione, le parole di Cristo altresì ci condurranno attraverso ed oltre questa valle di lacrime, fino ad una ben migliore terra promessa, se noi ne seguiamo la direzione. (37:44, 45)

E per tre giorni e tre notti fui nel più amaro dolore e nell’angoscia dell’anima e non ricevetti la remissione dei miei peccati, se non dopo aver supplicato la misericordia del Signore Gesù Cristo. Ma ecco, lo invocai e trovai la pace per la mia anima. (38:8)

Non pregare come gli Zoramiti, poiché hai veduto che pregano per essere uditi dagli uomini e per essere lodati per la loro saggezza. Non dire: - O Dio, ti ringrazio di essere migliore dei nostri fratelli -, ma piuttosto: - O Signore, perdona la mia indegnità e ricordati misericordioso dei miei fratelli. - Sì, riconosci ognora la tua indegnità dinanzi a Dio. (38:13, 14)

E ciò non è tutto, figlio mio. Tu hai fatto ciò che mi è stato il più doloroso. Hai infatti abbandonato il tuo ministero e sei partito per la terra di Siron, sulle frontiere dei Lamaniti, per seguire la cortigiana Isabella. Sì, essa ha turbato molti cuori, ma ciò non era una scusa per te, figlio mio. Avresti dovuto attenerti al ministero che ti era stato affidato. Non sai forse, o figlio mio, che tali cose sono un’abominazione agli occhi del Signore; sì, il più abominevole di tutti i peccati, salvo l’effusione del sangue innocente o il rinnegamento dello Spirito santo? (39:3-5)

Ed ora vorrei alleviare un po’ la tua mente su questo argomento. Ecco, ti stupisci che tali cose siano già conosciute così in anticipo. Ma ti dico subito: forse che un’anima non è altrettanto preziosa a Dio in questo momento quanto lo sarà al momento della sua venuta? Non è forse altrettanto necessario che il piano della redenzione sia reso noto a questo popolo quanto ai suoi posteri? Non è forse altrettanto agevole per il Signore di mandare i suoi angeli ad annunciare queste buone novelle a noi quanto ai nostri figli o dopo il tempo della sua venuta? (39:17-19)

Cristo 2
23-09-21, 10:07
40

Ora, riguardo alla condizione dell’anima fra la morte e la resurrezione, ecco che mi è stato reso noto da un angelo che gli spiriti di tutti gli uomini, appena hanno lasciato questo corpo mortale, sì, gli spiriti di tutti gli uomini, che siano buoni o cattivi, sono condotti presso Iddio, che diede loro la vita. Ed allora avverrà che gli spiriti dei giusti saranno ricevuti in uno stato di felicità, chiamato paradiso, uno stato di pace, ove si riposeranno da ogni loro tormento, da ogni pena e da ogni dolore. E poi accadrà che gli spiriti malvagi, sì, che sono cattivi, che non hanno né parte né porzione alcuna dello Spirito del Signore, perché hanno scelto opere di male piuttosto che di bene, per cui lo spirito del diavolo è entrato in essi, ha preso possesso della loro dimora, questi saranno rigettati dunque nelle tenebre di fuori e là vi saranno pianti, lamenti e stridor di denti, e ciò a causa delle loro iniquità, essendo condotti prigionieri secondo la volontà del diavolo. Ora, questa è la condizione delle anime dei cattivi, sì, nelle tenebre ed in uno stato di orribile e temibile attesa della fiera indignazione dell’ira di Dio su di loro; così essi rimangono in questo stato, come i giusti in paradiso, fino al momento della loro resurrezione.
Ora, ve ne sono alcuni che hanno supposto che questo stato di felicità o di miseria dell’anima, che precede la resurrezione, fosse una prima resurrezione. Sì, ammetto che possa essere chiamata resurrezione, questa elevazione dello spirito o dell’anima e la loro consegna alla felicità o alla miseria, secondo quanto ne è stato detto. Ed ecco quanto è stato affermato: vi è una prima resurrezione di tutti coloro che sono stati o che sono o che saranno sulla terra fino alla resurrezione di Cristo dai morti.
Ora, noi non crediamo che questa prima resurrezione, di cui si è parlato in codesti termini, sia la resurrezione o l’elevazione delle anime per essere consegnate alla felicità o alla miseria. Non puoi supporre che voglia dir questo. No, ti ripeto, ma significa la riunione dell’anima col corpo di coloro che sono vissuti dai giorni di Adamo fino alla resurrezione di Cristo (1). (40:11-19)

La parola restaurazione significa forse prendere una cosa dal suo stato naturale e metterla in uno stato contro natura o in una condizione opposta alla sua natura? No, figlio mio, non è il caso, ma il senso della parola restaurazione è la restituzione del male al male, del carnale al carnale, del diabolico al diabolico, del bene al bene, della probità alla probità, della giustizia alla giustizia, della misericordia alla misericordia. (41:12, 13)

Pertanto, secondo giustizia, il piano di redenzione avrebbe potuto effettuarsi solo alla condizione che l’uomo si pentisse durante questo periodo di prova, sì, in questo stato preparatorio; poiché, se questa condizione non si adempisse, la misericordia non potrebbe aver effetto senza distruggere le esigenze della giustizia. Ma l’opera della giustizia non può essere annullata, se no Iddio cesserebbe d’essere Dio. (42:13)

Ecco, difatti, la giustizia esercita ogni sua esigenza, come pure la misericordia reclama quanto le è dovuto; e così non v’è che il vero penitente che sia salvato. Credete forse che la misericordia possa derubare la giustizia? No, vi ripeto, in nessun punto. Altrimenti Iddio cesserebbe d’essere Dio. (42:24, 25)

Nota:

1. Questa è la vera prima resurrezione.

Cristo 2
25-09-21, 10:58
41

Sapevamo infatti che se fossero caduti fra le mani dei Lamaniti, i Lamaniti avrebbero distrutto chiunque avesse continuato ad adorare in spirito e verità il solo vero Dio vivente (1). (43:10)

Ora, il nome del capo dei Nefiti, di colui che era stato nominato comandante supremo dei Nefiti e che prese la testa di tutti i loro eserciti, era Moroni. E Moroni prese tutto il comando e le direttive durante le loro guerre. E non aveva che venticinque anni, quando fu nominato capitano degli eserciti dei Nefiti. (43:16, 17)

E facevano quanto sentivano essere il loro dovere verso il loro Dio, dal momento che il Signore aveva detto loro, come pure ai loro padri: - Se non sarete colpevoli della prima offesa né della seconda, non vi lascerete uccidere dai vostri nemici. -
Ed ancora il Signore aggiunse: - Voi dovrete difendere le vostre famiglie fino all’effusione di sangue. -
Ecco perché i Nefiti si battevano coi Lamaniti: per difendersi essi e le loro famiglie, le loro terre, il loro paese, i loro diritti e la loro religione. (43:46, 47)

Non è forse lo stesso Dio che prescrisse ai musulmani di difendersi dagli aggressori?

E Moroni era uomo forte e potente, era un uomo di perfetto intendimento, sì, un uomo che non prendeva alcun piacere a versare il sangue, un uomo la cui anima gioiva della libertà e dell’indipendenza del suo paese e dei suoi fratelli dalle catene della schiavitù. Sì, un uomo dal cuore pieno di gratitudine verso il suo Dio per i numerosi privilegi e le benedizioni che egli aveva riversati sul suo popolo, un uomo che lavorava assiduamente al bene e alla sicurezza del suo popolo. (48:11, 12)

Ecco, pensate di poter sedere sul trono e di non aver nulla da fare, grazie all’immensa bontà di Dio, e ch’egli vi libererebbe? Se è così, le vostre supposizioni sono vane. (60:11)

O supponete forse che il Signore ci libererà ancora, mentre sediamo sui nostri troni e non facciamo uso dei mezzi che il Signore ci ha provveduti? Sì, volete rimaner seduti in ozio, circondati da migliaia e decine di migliaia d’altri oziosi, mentre altre migliaia lungo le frontiere del paese stanno cadendo sotto la spada, feriti e sanguinanti? (60:21, 22)

Io sono Moroni, vostro comandante in capo. Non ambisco il potere, ma desidero abbatterlo. Io non cerco gli onori del mondo, ma la gloria del mio Dio e la libertà e il bene della mia patria. Così concludo la mia epistola. (60:36)

Dunque, mio diletto fratello Moroni, resistiamo al male, e a tutto il male a cui non possiamo resistere con le parole, sì, come i dissidi e le ribellioni, resistiamogli con le spade per poter conservare la nostra libertà, affinché possiamo godere del grande privilegio della nostra chiesa e della causa del nostro redentore e del nostro Dio. (61:14)

Nota:

1. Cfr. Vangelo di Giovanni (4:23-24): Ma viene l’ora, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre così vuole che siano i suoi adoratori. Dio è spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.

Cristo 2
30-09-21, 18:56
42

Il "Libro di Helaman" racconta avvenimenti accaduti tra il 52 - 50 a.C. e il 6 - 1 a.C.

Ma avvenne che Nefi e Lehi si trovarono circondati come da un fuoco e nessuno osò metter loro le mani addosso per tema di venire bruciato. Eppure Nefi e Lehi non erano bruciati, anzi stavano in piedi in mezzo alle fiamme e non furono arsi. (5:23)

Ordunque, sono appunto questi giuramenti segreti e questi patti che Alma ordinò a suo figlio di tener celati al mondo, per timore che divenissero uno strumento per condurre il popolo alla distruzione. (6:25)

Ma ecco, voi non solo negate le mie parole, ma rifiutate tutte le parole che sono state dette dai nostri padri e le parole annunciate da quest’uomo, Mosè, che aveva ricevuto un tal potere, sì, le parole che disse in merito alla venuta del Messia. Sì, non testimoniò forse che il Figliolo di Dio verrebbe? E come egli elevò il serpente di bronzo nel deserto, così sarà elevato colui che verrà. E come tutti coloro che avrebbero guardato a quel serpente avrebbero vissuto, così quanti guarderebbero al Figlio di Dio con fede, con spirito contrito, potrebbero vivere di quella vita che è eterna. (8:13-15)

Benedetto tu, Nefi, per quanto hai fatto, poiché io ho visto come tu hai instancabilmente annunciato a questo popolo la parola che ti ho ispirata. E non l’hai temuto e non hai cercato di salvare la tua vita, ma hai cercato solo la mia volontà e l’obbedienza ai miei comandamenti. Ed ora, poiché hai compiuto tutto ciò con tanta perseveranza, io ti benedirò in eterno e ti renderò potente in parole e in atti, in fede e in opere; sì, e ogni cosa si compirà al tuo comando, poiché tu non domanderai alcunché che sia contrario alla mia volontà. Ecco, tu sei Nefi e io sono Dio. Sappi che in presenza dei miei angeli ti dichiaro che tu avrai potere su questo popolo e colpirai la terra di carestia, di pestilenza e di distruzione, secondo le malvagità di questo popolo. Ecco, io ti accordo il potere che qualsiasi cosa tu sigilli in terra sarà sigillata in cielo, e qualsiasi cosa tu scioglierai in terra sarà sciolta in cielo, così tu avrai potere su questo popolo. E se tu dirai a questo tempio che si spacchi, ciò sarà fatto. E se dirai a questa montagna: - Sii abbattuta e livellata. -, ciò sarà fatto. Ed ecco, se tu dirai che Dio colpisca questo popolo, ciò avverrà. (10:4-10)

Oh Signore, non permettere che questo popolo venga distrutto dalla spada ma, oh Signore, che vi sia piuttosto la carestia sulla terra, per risvegliarlo al ricordo del Signore loro Dio e forse si pentirà e si volgerà nuovamente a te! (11:4)

E quando Nefi vide che il popolo si era pentito e che si era umiliato fino a rivestirsi di sacchi, egli invocò di nuovo il Signore. (11:9)

Sì, Signore, e tu vedi che si è pentito a causa della carestia, della pestilenza e della distruzione che li ha colpiti. Ed ora, oh Signore, vuoi tu distogliere la tua ira e metterli alla prova se vorranno di nuovo servirti? E se è così, oh Signore, tu puoi benedirli, secondo le parole che tu hai dette. (11:15, 16)

Cristo 2
02-10-21, 16:49
43

Ecco, essi non desiderano che il Signore loro Iddio, che li ha creati, li governi e regni su di loro; nonostante la sua grande bontà e la sua misericordia, essi prescindono dai suoi consigli e non vogliono ch’egli sia loro guida. (12:6)

Sì, se egli dice alla terra: - Va indietro perché il tuo giorno sia prolungato di molte ore. -, ecco ciò si compie. E così, secondo la sua parola la terra va indietro e pare all’uomo che il sole si fermi; sì, ed è così poiché è certamente la terra che si muove, non già il sole (1). (12:14, 15)

Ma ecco, essa è risparmiata in grazia dei giusti. Ma verrà il tempo, dice il Signore, che se voi rigetterete i giusti da frammezzo a voi, sarete maturi per la distruzione; sì, guai a questa grande città per via delle perversità e delle abominazioni che vi si trovano. (13:14)

Egli dovrà infatti sicuramente morire, affinché possa venire la salvezza; sì, conviene ed è necessario ch’egli muoia per produrre la risurrezione dei morti, affinché gli uomini possano essere ricondotti alla presenza del Signore. Sì, ecco, questa morte porta con sé la risurrezione e redime tutta l’umanità dalla prima morte, la morte spirituale (2); poiché tutta l’umanità, essendo dalla caduta d’Adamo recisa dalla presenza del Signore, è considerata morta tanto alle cose temporali che a quelle spirituali. Ma ecco, la risurrezione di Cristo redime il genere umano (3), sì, tutta l’umanità e la riconduce in presenza del Signore. Sì, ed effettua le condizioni del pentimento, cosicché chiunque si pente non è falciato e gettato nel fuoco; ma chiunque non si pente è reciso e gettato nelle fiamme e là soffre una morte spirituale, sì, una seconda morte, poiché vien di nuovo reciso da tutto quanto appartiene alla giustizia. (14:15-18)

Molte tombe si apriranno e renderanno molti dei loro morti, e molti santi appariranno a parecchie persone (4). (14:25)

Perciò così dice il Signore: Non li distruggerò completamente, ma farò che nel giorno fissato nella mia saggezza essi ritornino di nuovo a me, dice il Signore. (15:16)

Note:

1. Siamo circa nel 7 a.C., quando viene affermato questo.
2. Ritengo che la prima morte sia quella del corpo, infatti poco oltre si parla della morte spirituale come della seconda morte. In realtà, comunque, l'errore del corpo nasce da un errore interiore, "spirituale": prima si decide di compiere una cattiva azione, poi il corpo la compie.
3. E’ la morte di Cristo a redimere il genere umano, non la sua risurrezione. La morte dell’innocente può riscattare la caduta di Adamo, la punizione dei colpevoli non può fare questo. Chi compie un delitto e passa anni in prigione, quando esce ha pagato il suo debito, ma il male che ha fatto resta e non può affermare di essere puro. La morte di Cristo non può cancellare il male fatto, ma può far tornare puri tanto da permettere il recupero della vita eterna e, dopo la sua seconda morte nell’inferno, l’ingresso in paradiso.
La risurrezione di Cristo, però, potrebbe significare la reincarnazione di Cristo, che in effetti, col suo sacrificio, permette di evitare una lunga condanna all'inferno, di cui si parla subito dopo.
4. Ciò è avvenuto dopo la risurrezione di Gesù Cristo.

Cristo 2
07-10-21, 15:10
44

Il "Terzo libro di Nefi" racconta avvenimenti accaduti tra l'1-4 d.C. e il 34-35 d.C.

E non vi furono più liti, ma qualcuno cominciò a predicare, sforzandosi di provare mediante le scritture, che non era più necessario osservare la legge di Mosè. Ora, in questo essi erravano, non avendo capito le scritture. Ma furono ben presto convertiti e convinti del loro errore, poiché fu loro fatto conoscere che la legge non era ancora compiuta e che avrebbe dovuto esserlo in ogni particolare, sì, punto per punto si adempirebbe; dunque, in questo stesso anno essi furono condotti a riconoscere il loro errore e indotti a confessare le loro colpe. (1:24, 25)

E i Lamaniti che si erano uniti coi Nefiti furono annoverati fra i Nefiti. E fu tolta la loro maledizione e la loro pelle divenne bianca quanto quella dei Nefiti1. (2:14, 15)

E sicuramente, come vive il Signore, egli riunirà dai quattro canti della terra tutti i resti della discendenza di Giacobbe, che sono dispersi ovunque su tutta la superficie terrestre. E come ha fatto alleanza con tutto il casato di Giacobbe, così l’alleanza fatta con il casato di Giacobbe si compirà in tempo da lui voluto, per la restaurazione di tutto il casato di Giacobbe alla conoscenza di tale alleanza. Ed allora conosceranno il loro redentore, che è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ed allora saranno radunati dalle quattro parti della terra nelle loro terre, dalle quali sono stati cacciati; sì, come vive il Signore, così avverrà. Amen. (5:24-26)

Nel trentaquattresimo anno, nel primo mese, il quarto giorno del primo mese sorse un grande uragano talché non se n’era mai visto uno simile su tutta la terra. E vi fu pure una grande e terribile tempesta, e un orribile tuono che scosse la terra intera come se stesse per fendersi. E si videro lampi straordinari come non se n’erano giammai conosciuti su tutta la terra. La città di Zarahemla prese fuoco. La città di Moroni sprofondò negli abissi del mare e gli abitanti ne furono inghiottiti. E la terra ricoperse la città di Moronihah, cosicché al posto della città sorse una grande montagna. Vi fu una grande e terribile distruzione nella terra del sud. Ma le distruzioni furono maggiori e più terribili sulla terra settentrionale; ecco infatti, la superficie della terra tutt’intera fu trasformata dalla tempesta, dalle trombe d’aria, dai tuoni, dai lampi e dal grandissimo terremoto che si produsse. E le strade maestre furono sconvolte, le vie di comunicazione rovinate e molti luoghi da piani divennero scabrosi. E molte città grandi e importanti s’inabissarono, altre furono la preda delle fiamme, parecchie furono scosse finché gli edifici crollarono, gli abitanti furono uccisi e i luoghi ridotti in desolazione. Ed alcune città rimasero, ma i loro danni furono tali da renderle inabitabili e i morti ne furono assai numerosi. Vi furono delle persone rapite da vortici e nessuno sa dove siano finite, salvo che furono portate via. Così la superficie tutta della terra fu deformata per via delle tempeste, dei fulmini, delle saette e dei terremoti. Ed ecco, le rocce furono spaccate, furono spezzate ovunque sulla faccia della terra, cosicché furono ritrovate in frammenti sparsi, in solchi ed in crateri su tutta la superficie della terra. Ed avvenne che quando i tuoni, i lampi, l’uragano ed i terremoti cessarono - poiché durarono per circa tre ore, e vi furono alcuni che dissero che il tempo era stato più lungo, cionondimeno tutte queste grandi e terribili cose accaddero nello spazio di tre ore – ed allora tenebre copersero la faccia della terra. E scese una fitta oscurità su tutto il paese, tanto che gli abitanti che non erano caduti potevano sentire la nebbia delle tenebre. E per l’oscurità non poterono accendere alcuna luce né candele né fiaccole; e non poterono fare alcun fuoco con il loro legno più sottile e più secco, cosicché non vi fu nessuna luce in nessun luogo. Non si vide dunque né luce, né bagliore, né sole, né luna, né stelle, poiché la bruma tenebrosa ricoperse tutta la superficie della terra. Queste tenebre durarono per tre giorni, durante i quali nessuna luce comparve; e vi furono grandi lamenti, urla e pianti continui fra tutta la popolazione; sì, grandi furono i gemiti del popolo a causa dell’oscurità e delle grandi distruzioni sopravvenute. (8:5-23)

Cristo 2
09-10-21, 12:36
45

E perché li hanno tutti cacciati via, al punto da non lasciar più alcun giusto in mezzo a loro, io ho fatto scendere il fuoco per distruggerli, affinché la loro malvagità e le loro abominazioni potessero venir nascoste dal mio cospetto e perché il sangue dei profeti e dei santi, che mandai loro, cessasse di gridar a me contro di essi dalla terra. E quante grandi distruzioni ho fatto venire su questa terra e su questo popolo, a causa della sua cattiveria e delle sue abominazioni. O voi tutti che siete stati risparmiati perché eravate più giusti di loro, non volete ora ritornare a me, pentirvi dei vostri peccati e convertirvi perché possa guarirvi? Sì, in verità io vi dico che se vorrete venire a me, voi avrete la vita eterna. Ecco, il braccio della mia misericordia è teso verso di voi e chiunque verrà io lo riceverò, e benedetti sono coloro che vengono a me. Ecco, io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ho creato i cieli e la terra e tutto quanto vi è contenuto. Io ero col Padre fin dal principio. Io sono nel Padre ed il Padre in me, ed in me il Padre ha glorificato il suo nome. Io venni ai miei ed essi non mi hanno ricevuto. E le scritture concernenti la mia venuta sono compiute. Ed a tutti quelli che mi hanno ricevuto ho dato loro il potere di divenire figlioli di Dio; e così farò per tutti coloro che crederanno nel mio nome, poiché da me viene la redenzione ed in me la legge di Mosè è compiuta. Io sono la luce e la vita del mondo. Sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. (9:11-18)

Ed ora, chiunque legge comprenda e chi possiede le scritture le scruti e si renda conto se tutte queste morti e queste distruzioni ad opera del fuoco, del fumo, delle tempeste, dei turbini, delle voragini, che si aprirono per inghiottirli, e tutte queste cose non sono in adempimento delle profezie di molti santi profeti. (10:14)

Ed in tal maniera battezzerete in mio nome, poiché in verità io vi dico che il Padre, il Figlio e lo Spirito santo sono uno; ed io sono nel Padre ed il Padre è in me, ed il Padre ed io siamo uno. (11:27)

E di nuovo vi ripeto, dovete pentirvi e divenire come un bambino, ed essere battezzati in nome mio, altrimenti non potrete in alcun modo ricevere queste cose. (11:37)

Ma chiunque predicherà di più o di meno di questo, come fosse la mia dottrina, viene dal maligno e non è edificato sulla mia roccia, ma costruisce sulla sabbia e le porte dell’inferno stanno aperte per riceverlo, quando verranno le inondazioni ed i venti si abbatteranno su di lui. (11:40)

Non pensate ch’io sia venuto per annullar la legge o i profeti, io non sono venuto per annullarli, anzi per adempierli. Poiché in verità io vi dico che neppure un iota o un sol punto della legge trapasserà, ma in me è stata tutta compiuta. (12:17, 18)

Le cose vecchie sono finite e tutto è divenuto nuovo. (12:47)

Cristo 2
12-10-21, 20:08
46

Ora (1), quando Gesù ebbe così parlato, egli gettò il suo sguardo sulla moltitudine tutt’attorno e disse loro: - Ecco, voi avete inteso quanto insegnai prima di salire al Padre mio, perciò chiunque si rammenta questi miei detti e li mette in pratica, io lo eleverò all’ultimo giorno. -
E dopo che Gesù ebbe pronunciato queste parole, percepì che ve n’erano alcuni fra essi che si stupivano e si domandavano ciò che volesse dire in merito alla legge di Mosè, poiché non comprendevano queste parole, che le cose antiche erano passate e che tutte le cose erano divenute nuove. E disse loro: - Non stupitevi se vi ho detto che le cose antiche sono passate e che tutte le cose sono divenute nuove. Ecco, io vi dico che la legge che fu data a Mosè si è compiuta. Ecco, sono io che ho dato la legge e sono io che feci alleanza con il mio popolo di Israele, perciò la legge è compiuta in me, poiché sono venuto per adempiere la legge, dunque essa è finita. Ecco, io non annullo i profeti, poiché tutti quelli che non si sono compiuti in me, in verità vi dico che saranno tutti compiuti. E perché vi dissi che le cose antiche sono passate, io non distruggo ciò che è stato detto in merito alle cose avvenire. Ecco infatti, l’alleanza fatta con il mio popolo non è tutta compiuta, ma la legge che fu data a Mosè prende fine in me (2). Ecco, io sono la legge e la luce. Guardate a me, perseverate fino alla fine, e vivrete, poiché a colui che persevererà fino alla fine io darò la vita eterna. Ecco, io vi ho dato i comandamenti, attenetevi dunque ai miei comandamenti. E in essi sono la legge e i profeti, poiché in verità essi dettero testimonianza di me. - (15:1-10)

Note:

1. Questo discorso fu fatto da Gesù sul continente americano, dove apparve attorno al 34 d.C.
2. Quando Gesù adempì tutti i precetti della legge mosaica, essi ebbero fine. Allo stesso modo ora, adempiuta la legge data da Gesù, essa ha fine e può iniziare una nuova legge.

Cristo 2
16-10-21, 11:43
47

E dopo che Gesù ebbe detto queste parole, egli soggiunse ai dodici che aveva scelto (1): - Voi siete i miei discepoli e siete una luce per questo popolo, che è un resto della casa di Giuseppe. Ed ecco, questa è la terra della vostra eredità ed il Padre ve l’ha data, a voi. E in nessun momento il Padre mi ha comandato di dirlo ai vostri fratelli a Gerusalemme. Né in alcun tempo il Padre mi ha dato il comandamento di far loro menzione delle altre tribù della casa d’Israele, che il Padre ha condotte fuori dal paese. Il Padre non mi ha comandato di dire loro che questo: ho altre pecore, che non sono di questo ovile, esse pure debbo condurle, ed esse udranno la mia voce e vi sarà un solo pastore ed un solo gregge. Ed ora, per via della loro ostinazione e della loro incredulità, essi non compresero le mie parole, perciò il Padre mi comandò di non dire loro null’altro in merito. Ma in verità io vi dico che il Padre mi ha comandato di dirvi che voi siete stati separati da loro a causa della loro iniquità, è dunque per la loro iniquità ch’essi non sanno nulla di voi. E in verità, io vi dico di nuovo che le altre tribù il Padre le ha separate da loro ed è per via della loro iniquità ch’essi non ne hanno alcuna conoscenza. In verità io vi dico che voi siete di coloro di cui ho detto: ho altre pecore, che non sono di questo ovile, esse pure io debbo condurle ed esse udranno la mia voce e vi sarà un solo pastore ed un solo gregge. Ed essi non mi hanno compreso, poiché hanno supposto che fossero i Gentili; non compresero, infatti, che i Gentili sarebbero convertiti mediante le loro predicazioni. E non mi compresero quando dissi che esse (2) avrebbero udito la mia voce, e non capirono che i Gentili non avrebbero udito giammai la mia voce - e che non mi sarei manifestato loro che per mezzo dello Spirito santo. Ma ecco, voi avete udito la mia voce e avete veduto, e voi siete le mie pecore e siete annoverati fra coloro che il Padre mi ha dato.
E in verità, in verità, io vi dico che ho altre pecore, che non sono di questo paese né del paese di Gerusalemme né di alcuna parte di questa terra qui attorno, ove sono andato a insegnare. Poiché coloro di cui parlo sono coloro che non hanno ancora inteso la mia voce e non mi sono ancora mai manifestato a loro. Ma ho ricevuto un comandamento dal Padre, che io mi rechi da loro e che possano udire la mia voce e siano contati fra le mie pecore, perché vi possa essere un solo gregge e un solo pastore, perciò vado a mostrarmi a loro. E vi comando di scrivere queste parole dopo che sarò partito; e se quelli di Gerusalemme, che mi hanno visto e sono stati meco nel mio ministero non chiedono al Padre in nome mio e non ricevono, per lo Spirito santo, conoscenza di voi e delle altre tribù che non conoscono, allora queste parole che voi scriverete saranno conservate e manifestate ai Gentili, affinché il resto dei loro discendenti, sparsi per tutta la terra a causa della loro incredulità, possa per la pienezza dei Gentili essere ricondotto e conoscermi o arrivare alla conoscenza del loro redentore. Ed allora io li radunerò dalle quattro parti della terra, compirò l’alleanza che il Padre ha fatta con tutto il popolo della casa d’Israele. E benedetti sono i Gentili, a causa della loro fede in me e nello spirito che testimonia loro di me e del Padre. Ecco, per la loro credenza in me, dice il Padre, e per la tua incredulità, o casato d’Israele, negli ultimi giorni la verità giungerà ai Gentili, affinché queste cose siano rese loro note nella loro pienezza. Ma guai, dice il Padre, ai Gentili increduli - poiché nonostante siano venuti in questo paese e abbiano disperso il mio popolo, che è del casato d’Israele, e che il mio popolo, che è della casa d’Israele, sia stato scacciato d’inframmezzo ad essi e sia stato calpestato sotto i loro piedi - e ciò per la compassione del Padre verso i Gentili ed anche per i giudizi del Padre sul mio popolo del casato d’Israele -, in verità, in verità io vi dico che dopo tutto ciò, dopo che avrò lasciato il mio popolo, casato d’Israele, essere abbattuto, afflitto, massacrato e cacciato d’inframmezzo a loro, e odiato da loro, e divenire oggetto di derisione e di disprezzo fra loro; il Padre mi comanda di dirvi che il giorno in cui i Gentili peccheranno contro il mio Vangelo e saranno elevati nella superbia del loro cuore al di sopra di tutte le nazioni e di tutti i popoli della terra intera, e che saranno riempiti di ogni sorta di menzogne, di inganni, di iniquità e di ipocrisie, di omicidi e di truffe clericali, di lussurie e di abominazioni segrete; e se fanno tutte queste cose e rigettano la pienezza del mio Vangelo, ecco, dice il Padre, io toglierò loro la pienezza del mio Vangelo. Ed allora mi rammenterò dell’alleanza fatta con il mio popolo, o casa d’Israele, e gli porterò il mio Vangelo. E vi mostrerò, o casato d’Israele, che i Gentili non avranno alcun potere su di voi, ma mi rammenterò la mia alleanza con voi, o casato d’Israele, voi verrete alla conoscenza della pienezza del mio Vangelo. Ma se i Gentili si pentiranno e torneranno a me, dice il Padre, ecco essi saranno annoverati fra il mio popolo, o casato d’Israele. E non permetterò che il mio popolo, che è del casato d’Israele, si abbatta su loro e li calpesti, dice il Padre. Ma se non si volgeranno a me e non daranno ascolto alle mie parole, io permetterò al mio popolo, sì, ti permetterò, o casato d’Israele, di penetrare in mezzo a loro e di abbatterli, ed essi saranno come sale che ha perduto il suo sapore e che non è più buono a nulla, se non a essere gettato e calpestato dal mio popolo, o casato d’Israele.
In verità, in verità io vi dico, così mi ha comandato il Padre, che io dia a questo popolo codesta terra in eredità. Ed allora le parole di Isaia il profeta saranno adempiute, là dove dice: "Le tue sentinelle eleveranno la voce, canteranno con voce unanime, poiché vedranno occhio a occhio, quando il Signore ricondurrà di nuovo Sion. Scoppiate in canti di gioia, cantate insieme, o piazze desolate di Gerusalemme, poiché il Signore ha consolato il suo popolo, egli ha redento Gerusalemme. Il Signore ha denudato il suo santo braccio alla vista di tutte le nazioni e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza di Dio (3)" -. (15:11 - cap. 16)

Note:

1. Tra il popolo dei Nefiti.
2. Le pecore.
3. Isaia 52:8-10

Cristo 2
21-10-21, 19:11
48

Ma ora io vado al Padre ed anche a manifestarmi alle tribù perdute d’Israele, poiché esse non sono perdute per il Padre; egli sa dove le ha condotte. (17:4)

E vedete che ho comandato che nessuno di voi si ritiri da me, ma vi ho ordinato piuttosto di venire a me per poter sentire e vedere; così voi farete verso il mondo, e chiunque romperà questo comandamento si lascerà indurre in tentazione. (18:25)

Ed ora, Padre mio, io ti prego per loro ed anche per tutti coloro che crederanno nelle loro parole, affinché essi possano credere in me e che io possa essere in loro come tu sei in me, e che possiamo essere uno. (19:23)

Vi rammentate che vi parlai e vi dissi che quando le parole di Isaia si compirebbero - ed esse sono scritte, ecco voi le avete dinanzi a voi, dunque esaminatele -, e in verità, in verità io vi dico, quando esse si realizzeranno, allora avverrà l’adempimento dell’alleanza che il Padre ha fatta con il suo popolo, o casato d’Israele. Ed allora i resti, che saranno sparsi ovunque sulla faccia della terra, saranno riuniti da levante e da ponente, da mezzogiorno e da settentrione, e saranno condotti alla conoscenza del Signore loro Dio, che li ha riscattati. Ed il Padre mi ha comandato di darvi questa terra in eredità. Ed io vi dico che se i Gentili non si pentono dopo la benedizione che riceveranno, dopo ch’essi avranno disperso il mio popolo, allora voi, che siete un resto del casato di Giacobbe, verrete in mezzo a loro, che saranno numerosissimi, sarete come un leone fra le bestie della foresta, come un leoncello fra le greggi di pecore, che, se vi passa attraverso, le abbatte e le strazia, senza che nessuno possa porvi rimedio. La tua mano si leverà sui tuoi avversari e tutti i tuoi nemici saranno sterminati. Ed io riunirò il mio popolo, come un uomo raduna i suoi covoni nel granaio. Poiché farò al mio popolo, con cui il Padre ha fatta alleanza, sì, gli farò delle corna di ferro e degli zoccoli di bronzo. E taglierai a pezzi molti popoli, ed io consacrerò i loro guadagni al Signore e le loro sostanze al Signore di tutta la terra. Ed ecco, sono io che lo farò. Ed accadrà allora che la spada della mia giustizia sarà sospesa su di loro in quel giorno; a meno ch’essi si pentano, essa cadrà su di essi, sì, su tutte le nazioni dei Gentili. Ed allora io ristabilirò il mio popolo, o casato d’Israele. Ed ecco, questo popolo io lo stabilirò su questa terra, per adempiere l’alleanza fatta col vostro padre Giacobbe; e sarà una nuova Gerusalemme. Ed i poteri celesti saranno in mezzo a questo popolo; sì, anch’io sarò in mezzo a voi. Ecco, io sono colui di cui parlò Mosè, dicendo: - Il Signore vostro Dio vi susciterà un profeta fra i vostri fratelli, come me; ascoltatelo in tutte le cose ch’egli vi dirà. E avverrà che ogni anima che non avrà ascoltato quel profeta, sarà distrutta d’infra il popolo. -
In verità, in verità vi dico, sì, e tutti i profeti, fin da Samuele e quelli che hanno parlato nei tempi seguenti, hanno testimoniato di me. Ed ecco, voi siete i figli dei profeti e siete del casato d’Israele e siete i figlioli del patto che il Padre fece coi vostri padri, quando disse ad Abramo: - Nella tua posterità tutte le famiglie della terra saranno benedette. -
Il Padre, avendomi in prima risuscitato e mandatomi per benedirvi, purché ciascuno si converta dalla sua malvagità, e questo perché siete i figlioli dell’alleanza. E dopo che sarete stati benedetti, il Padre adempirà il patto che fece con Abramo, dicendo: - Nella tua posterità saranno benedette tutte le nazioni della terra. -, perché per mezzo mio lo Spirito santo sarà versato sui Gentili e questa benedizione renderà i Gentili potenti sopra ogni cosa, sì che disperderanno il mio popolo, o casato d’Israele. E saranno un flagello per il popolo di questo paese; tuttavia, quando avranno ricevuto la pienezza del mio Vangelo, se ancora induriranno i loro cuori contro di me, allora farò ricadere sul loro proprio capo le loro iniquità, dice il Padre. E mi rammenterò il patto che ho fatto col mio popolo, ed ho fatta alleanza con lui, che lo radunerei nel tempo da me fissato e che gli restituirò la terra dei suoi padri in eredità, cioè il paese di Gerusalemme, che è la loro terra promessa per sempre, dice il Padre. E verrà il giorno in cui la pienezza del mio Vangelo sarà loro predicata. Ed essi crederanno in me, ch’io sono Gesù Cristo, il Figliolo di Dio, e pregheranno il Padre in nome mio. (20:11-31)

Cristo 2
23-10-21, 12:13
49

Ecco, il mio servitore agirà saggiamente, egli sarà grandemente innalzato, esaltato e reso eccelso (1). Siccome molti si sono stupefatti di te, talmente il suo viso era sfigurato, più che d’ogni altro uomo, ed il suo aspetto sfigurato da non somigliare ai figlioli degli uomini (2); parimenti, egli cospargerà molte nazioni; i re si tureranno la bocca in sua presenza, poiché vedranno ciò che non hanno mai udito e intenderanno ciò che non avranno udito.
In verità, in verita io vi dico che tutte queste cose avverranno certamente, proprio come il Padre mi ha comandato di dirvelo. Allora questa alleanza, che il Padre ha stabilito con il suo popolo, sarà adempiuta; allora Gerusalemme sarà nuovamente abitata dal mio popolo e sarà la terra della loro eredità. E in verità io vi dico, vi darò un segno, perché possiate conoscere il tempo in cui queste cose staranno per succedere, quando io radunerò dalla sua lunga dispersione il mio popolo, o casa d’Israele, e stabilirò di nuovo la mia Sion fra loro.
Ed ecco qual è il segno che vi darò, poiché in verità io vi dico che quando queste cose che vi annuncio e che vi dichiarerò di me stesso fra poco e che, per il potere dello Spirito santo accordatovi dal Padre, saranno rese note ai Gentili perché possano sapere quanto concerne questo popolo, che è un resto del casato di Giacobbe, e di questo mio popolo che verrà da loro disperso; in verità, in verità io vi dico, quando il Padre rivelerà loro queste cose e che dal Padre passeranno a voi tramite loro; poiché è la saggezza del Padre, che i Gentili si stabiliscano su questa terra e si costituiscano a popolo libero, grazie alla potenza del Padre, affinché codeste cose passino da loro ad un resto della vostra posterità, onde si compia l’alleanza che il Padre ha fatta col suo popolo, o casato d’Israele; allora dunque, queste e le opere che saranno fatte in seguito fra voi verranno manifestate dai Gentili ai vostri discendenti, caduti nell’incredulità causa lo loro iniquità, poiché così conviene al Padre, che ciò proceda dai Gentili, affinché possa manifestare il suo potere ai Gentili; affinché, se non induriranno i loro cuori, possano pentirsi, venire a me, essere battezzati in nome mio e conoscere i veri fondamenti della mia dottrina, affinché possano essere annoverati fra il mio popolo, o casato d’Israele; quando dunque queste cose accadranno e la vostra posterità comincerà a conoscerle, allora sarà loro un segno e sapranno che l’opera del Padre è già cominciata, per adempiere il patto stabilito col popolo che appartiene al casato d’Israele. E quando verrà quel giorno, allora i re si tureranno la bocca, poiché vedranno ciò che non era giammai stato loro raccontato ed intenderanno ciò che giammai non avevano udito. Poiché in quel giorno il Padre farà per cagion mia un’opera che sarà grande e meravigliosa frammezzo a loro; e ve ne saranno fra essi che non vi crederanno, benché un uomo l’annunci loro. Ma ecco, la vita del mio servitore sarà nelle mie mani, perciò essi non gli faranno alcun male, sebbene sia deturpato per causa loro. Eppure io lo guarirò, poiché mostrerò loro che la mia saggezza è superiore alle astuzie del Diavolo. Per conseguenza accadrà che chiunque non crederà nelle parole mie, che sono Gesù Cristo, parole che il Padre gli farà portare ai Gentili, dandogli il potere di farle giungere ai Gentili (secondo quanto disse Mosè) (3), sarà reciso d’infra il popolo dell’alleanza. Ed il mio popolo, che è un resto di Giacobbe, penetrerà in mezzo ai Gentili, sì, sarà frammezzo a loro come un leone fra le bestie della foresta, come un leoncello in mezzo alle greggi di pecore, che, se vi passa attraverso, calpesta e strazia senza che nessuno possa porvi rimedio. La tua mano sarà alzata sopra i tuoi avversari e tutti i tuoi nemici saranno sterminati. Sì, guai ai Gentili a meno che non si pentano, poiché accadrà in quel giorno, dice il Padre, che io distruggerò i tuoi cavalli d’in mezzo a te e farò perire i tuoi carri. E distruggerò le città del tuo paese e metterò in rovina le tue fortezze. E sterminerò dalla tua terra gli incantesimi e non avrai più indovini. E distruggerò pure d’in mezzo a te le tue sculture e le tue statue, e tu non adorerai più l’opera delle tue mani. Ed estirperò i tuoi boschi d’in fra mezzo a te e distruggerò pure le tue città. Ed allora tutte le menzogne, tutti gli inganni, le invidie, le lotte, le truffe sacerdotali e le prostituzioni scompariranno. Poiché avverrà in quel giorno, così dice il Padre, che tutti coloro che non si pentiranno e che non verranno al mio Figliolo beneamato, li distruggerò d’infra il popolo mio, oh casato d’Israele. Ed eseguirò la vendetta e la furia su di essi, proprio come sui pagani, come non se n’era mai sentito parlare. Ma se si pentiranno e se presteranno ascolto alle mie parole e non induriscono i loro cuori, io stabilirò la mia Chiesa in mezzo ad essi e saranno innestati nel patto e verranno annoverati fra questo rimanente di Giacobbe, a cui ho dato in eredità codesta terra. Ed aiuteranno il mio popolo, il rimanente di Giacobbe, e tutti i membri della casa d’Israele che verranno, a edificarmi una città, che sarà chiamata la Nuova Gerusalemme. Ed assisteranno pure il mio popolo, che è disperso su tutta la superficie di questa terra, a riunirsi nella Nuova Gerusalemme. Allora le potenze del cielo scenderanno in mezzo a loro ed io pure con loro. Ed in quel giorno, quando appunto questo Vangelo verrà predicato in mezzo al rimanente di questo popolo, allora comincerà l’opera del Padre. In verità io vi dico ch’essa comincerà fra tutte le tribù disperse del mio popolo, sì, le tribù che sono state perdute, che il Padre ha fatte uscire da Gerusalemme. Sì, l’opera comincerà fra tutti i dispersi del mio popolo, da parte del Padre, per preparare la via per la quale essi possano venire a me ed invocare il Padre in nome mio. Sì, ed allora il Padre inizierà la sua opera fra tutte le nazioni, per preparare il cammino attraverso il quale il suo popolo possa essere riunito sulla sua terra ereditaria. Ed usciranno fuori da tutte le nazioni e non usciranno in fretta né come se fossero in fuga, poiché io camminerò dinanzi a loro, dice il Padre, e sarò anche la loro retroguardia. (20:43 - 21:29)

Note:

1. Qui si parla della seconda venuta di Cristo.
2. Potenza dell’inferno!
3. Questa parentesi fa parte del testo originale.

Cristo 2
26-10-21, 19:51
50

Tu (1) sarai stabilita in giustizia, tu sarai lontana da oppressione e non temerai, e lungi da ogni terrore, poiché non si accosterà a te. Ecco, certamente si raduneranno contro di te, ma non da parte mia; chiunque si radunerà contro di te, cadrà per causa tua. (22:14, 15)

Comandò loro in seguito di scrivere le parole che il Padre aveva date a Malachia e che egli avrebbe loro trasmesso. E dopo ch’esse furono scritte, egli le spiegò loro. Ed ecco quali sono le parole ch’egli disse loro: Così dice il Padre a Malachia: - Ecco, io manderò il mio angelo ed egli preparerà la via dinanzi a me, ed immediatamente il Signore che voi cercate e il messaggero dell’alleanza che voi desiderate entrerà nel suo tempio; ecco, egli viene, dice il Signore degli eserciti. Ma chi sosterrà il giorno della sua venuta? E chi durerà, quando egli apparirà? Poiché egli è come il fuoco di chi fonde i metalli e come la lisciva dei purgatori di panni. Ed egli siederà come colui che raffina ed epura l’argento; e purificherà i figli di Levi e li affinerà a guisa dell’oro e dell’argento, perché possano offrire al Signore offerte in giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà piacevole al Signore, come ai dì antichi e come negli anni di prima. Ed io mi accosterò a voi in giudizio e sarò testimone pronto contro gli incantatori e contro gli adulteri, e contro quelli che giurano falsamente, e contro quelli che frodano il mercenario nel suo salario, e che opprimono la vedova e l’orfano, e che respingono il forestiero e non mi temono, dice il Signore degli eserciti. - (24:1-5)

Ecco infatti, viene il giorno che brucerà come un forno e gli orgogliosi e coloro che operano empiamente saranno come stoppia; ed il giorno che viene li divamperà, dice il Signore degli eserciti, talché non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che temete il mio nome, si leverà il Figlio della giustizia e la guarigione sarà nelle sue ali, e voi uscirete e crescerete come vitelli che s’ingrassano. E calpesterete i perversi, poiché saranno come cenere sotto la suola dei vostri piedi, nel giorno in cui io compirò la mia opera, dice il Signore Iddio degli eserciti. Ricordatevi della legge di Mosè, mio servitore, a cui dettai comandamenti in Horeb per tutto Israele con statuti e giudizi. Ecco, io vi manderò il profeta Elia prima che venga quel grande e terribile giorno del Signore. Ed egli rivolgerà i cuori dei padri verso i figlioli ed il cuore dei figlioli ai loro padri; ché talora io non venga e non percuota la terra di sterminio a mo’ d’interdetto.
E dopo che Gesù ebbe annunciate queste cose, le espose alla moltitudine e spiegò loro ogni cosa, grande e piccola. Ed aggiunse: - Queste scritture che voi non avevate con voi, il Padre mi ha comandato ch’io ve le dia, poiché era nella sua saggezza ch’esse fossero trasmesse alle generazioni future. - Espose allora tutte le cose, proprio dal principio fino al tempo in cui sarebbe venuto nella sua gloria, sì, tutti gli eventi che si produrranno sulla faccia della terra fino a che gli elementi si fonderanno in calore divorante e che la terra si arrotolerà come un papiro, e che i cieli e la terra scompariranno. Anzi, fino al grande e ultimo giorno, quando tutti i popoli, tutte le famiglie e tutte le nazioni e tutte le lingue si terranno dinanzi a Dio per essere giudicati secondo le loro opere, che siano buone o cattive. Se sono buone, alla risurrezione della vita eterna; e se sono cattive, alla risurrezione della dannazione; stando su due parallele, gli uni da una parte, gli altri dall’altra, secondo la misericordia, la giustizia e la santità che sono in Cristo, che era prima che cominciasse il mondo. Ma in questo libro non può esser scritta neppure una centesima parte delle cose che Gesù insegnò al popolo. Ma sappiate che le tavole di Nefi contengono la maggior parte delle cose ch’egli insegnò al popolo. Ho scritto queste cose, che sono una minima di quanto egli insegnò al popolo, e le ho scritte affinché siano di nuovo portate a conoscenza di questo popolo dai Gentili, secondo le parole di Gesù. E quando avranno ricevuto questo, ed è opportuno ch’essi lo ricevano in primo luogo per mettere la loro fede alla prova, e se vi crederanno, allora verranno loro manifestate cose più grandi. Ma se non credono in queste cose, allora le cose più grandi saranno loro trattenute per la loro condanna. Ecco, ero in procinto di scriverle tutte le cose incise sulle tavole di Nefi, ma il Signore me lo ha proibito dicendo: - Voglio provare la fede del mio popolo. - (Da 25:1 a 26:11)

Nota:

1. Gerusalemme.

Cristo 2
28-10-21, 20:03
51

E si insegnarono e si servirono reciprocamente; ed avevano tutte le cose in comune, ogni uomo comportandosi con equità nei rapporti col suo prossimo. (26:19)

Ecco, io vi ho dato il mio Vangelo, ed ecco qual è il Vangelo che vi ho dato: che sono venuto al mondo per fare la volontà del Padre mio, perché mio Padre mi ha mandato. E mio Padre mi mandò per essere elevato sulla croce, affinché potessi attirare tutti gli uomini a me, poiché, come io sono stato innalzato dagli uomini, così gli uomini verrebbero innalzati dal Padre per stare davanti a me, per essere giudicati delle loro opere, siano esse buone o cattive. Per questa ragione io sono stato elevato; dunque, in accordo al potere del Padre, io attirerò tutti gli uomini a me per essere giudicati secondo le loro opere. (27:13-15)

Scrivete (1) le opere di questo popolo, quelle che saranno fatte, come sono state scritte quelle che sono state in passato. Ecco, infatti, questo popolo sarà giudicato secondo i libri che sono stati scritti e per essi le loro opere saranno rese note agli uomini. Ed ecco, il Padre ha scritto tutte le cose, per cui il mondo sarà giudicato secondo i libri che verranno scritti (2). E sappiate che voi sarete giudici di questo popolo, conformemente al giudizio ch’io vi darò, che sarà giusto. Dunque, che sorta di uomini dovreste essere? In verità io vi dico, così come sono io. (27:24-27)

E quando Gesù ebbe finito di parlare così, disse ai suoi discepoli: - Entrate per la porta stretta, poiché stretta è la porta e angusta la via che conducono alla vita, e ve ne sono pochi che le trovano; ma larga è la porta e spaziosa la via che mena alla morte, e ve ne sono molti che vi passano fino a che venga la notte, durante la quale nessun uomo può lavorare (3). - (27:33)

Ed avvenne che dopo che Gesù ebbe pronunciato queste parole, parlò ai suoi discepoli, uno ad uno, e disse loro: - Che desiderate da me, dopo che sarò tornato al Padre? -
E tutti risposero, eccetto tre: - Desideriamo che il nostro ministero al quale tu ci hai chiamati, si termini quando avremo raggiunto l’età dell’uomo, affinché possiamo venire subito a te nel tuo regno. -
E Gesù rispose loro: - Beati siete voi, per aver desiderato questo da me, perciò, quando avrete raggiunto l’età di settantadue anni, voi verrete da me, nel mio regno, e presso di me troverete riposo. - Poi che si fu così espresso con loro, si rivolse ai tre, e disse loro: - E voi, che desiderate che vi faccia, quando sarò andato al Padre? - Ma essi erano attristati nei loro cuori, perché non osavano chiedergli ciò che desideravano. Ed egli soggiunse: - Ecco, io conosco i vostri pensieri; voi avete desiderato ciò che desiderò Giovanni, il mio diletto, che era meco nel mio ministero, prima che fossi elevato sulla croce dai Giudei. Perciò più beati siete voi, poiché non sentirete mai la morte, ma vivrete per vedere tutti gli atti del Padre verso i figlioli degli uomini, fino a che tutto si compia secondo la volontà del Padre, allorché verrò nella mia gloria con le potenze celesti.
E voi non avrete mai a soffrire le angosce della morte, ma quando verrò nella mia gloria, sarete mutati in un batter d’occhio dalla mortalità all’immortalità ed allora sarete beati nel regno di mio Padre. E ancora, voi non avrete dolori, mentre dimorerete nella carne, né tristezze, se non per i peccati del mondo; e farò tutto ciò per via di quanto avete desiderato da me, poiché avete desiderato di potermi portare le anime degli uomini, fintantoché durerà il mondo. Per questo voi avrete piena allegrezza e vi assiderete nel regno di mio Padre; sì, la vostra gioia sarà completa, proprio come la gioia che il Padre mi ha data; e sarete come sono io, ed io sono come il Padre; ed il Padre ed io siamo uno. (28:1-10)

Note:

1. E’ sempre Gesù che parla.
2. Nel Corano (45:27): Tu vedrai allora ogni nazione genuflessa; ogni nazione verrà chiamata al suo libro e verrà detto: Oggi verrete retribuiti di ciò che avete operato.
3. Quando il degrado, causato dagli operatori di morte, è giunto al culmine, si ha la notte, il buio totale, che impedisce di agire sia in bene che in male.

Cristo 2
30-10-21, 11:23
52

Stavo infatti per scrivere i nomi di coloro che non avrebbero mai dovuto sentir la morte, ma il Signore me lo ha proibito; non li scrivo, dunque, perché sono nascosti al mondo. Ma ecco, io li ho visti ed essi mi hanno insegnato. E verranno fra i Gentili, ma i Gentili non li riconosceranno. Saranno pure in mezzo ai Giudei ed i Giudei non lo sapranno. Ed avverrà, quando il Signore lo reputerà conforme alla sua saggezza, ch’essi insegneranno a tutte le tribù disperse d’Israele e a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli, e di questi condurranno molte anime a Gesù per il potere di convinzione che Iddio ha dato loro, perché venga esaudito il loro desiderio. Sono simili agli angeli di Dio e pregando il Padre nel nome di Gesù, essi possono manifestarsi a qualunque persona come parrà loro opportuno. Perciò compiranno opere grandi e meravigliose, prima di quel gran giorno a venire, in cui tutti dovranno sicuramente comparire dinanzi al seggio del giudizio di Cristo. Sì anzi, fra i Gentili essi compiranno un’opera grande e meravigliosa, prima del giorno del giudizio. E se aveste tutte le scritture che danno un resoconto di tutte le opere prodigiose di Cristo, voi sapreste, secondo le parole di Cristo, che queste cose debbono sicuramente avvenire. E guai a colui che non ascolterà le parole di Gesù, né anche le parole di quelli che ha scelti e mandati fra il popolo; poiché chiunque non riceve le parole di Gesù e le parole di coloro che sono stati mandati, non lo riceve lui stesso, per cui egli non lo riceverà all’ultimo giorno. E sarebbe meglio per loro che non fossero mai nati. Credete forse di poter sfuggire alla giustizia di un Dio offeso, che è stato calpestato dagli uomini per procurarci la salvezza?
E come dissi di quelli che furono eletti dal Signore, sì, anche dei tre che furono rapiti in cielo, che ignoravo se fossero trasfigurati dalla mortalità all’immortalità; ecco, dacché lo scrissi me ne sono informato presso il Signore ed egli mi ha manifestato che i loro corpi dovettero subire una trasformazione, altrimenti avrebbero dovuto subire la morte. E questa metamorfosi si operò sui loro corpi affinché non avessero a subire la morte né provar dolori o tristezze, salvo per i peccati del mondo. Ora, questa trasformazione non è la stessa di quella che avrà luogo all’ultimo giorno, ma un mutamento fu operato in loro affinché Satana non avesse più alcun potere su di loro e che non potesse più tentarli; e furono santificati nella carne, in modo da diventar santi, in modo che i poteri della terra non avessero più presa su di loro. E in questa condizione rimarranno fino al giorno del giudizio di Cristo; ed in quel giorno subiranno un mutamento più grande e verranno accolti nel regno del Padre per non uscirne mai più, ma per dimorare eternamente con Dio nei cieli. (28:25-40)

Ed ora io vi dico che il giorno in cui il Signore nella sua saggezza giudicherà opportuno che secondo la sua parola queste parole giungano ai Gentili, allora saprete che l’alleanza del Padre con i figlioli d’Israele, riguardo alla loro restaurazione nelle terre ereditarie, incomincia ad adempiersi. E potrete sapere che le parole del Signore, che i santi profeti hanno annunciato, saranno tutte compiute e non avrete più bisogno di dire che il Signore ritarda la sua venuta ai figli d’Israele. (29:1, 2)

Sì, guai a colui che rinnegherà le rivelazioni del Signore e dirà che il Signore non opera più per rivelazione né per profezia né per doni spirituali, lingue, guarigioni o per il potere dello Spirito santo! (29:6)

Udite, o voi Gentili, ed ascoltate le parole di Gesù Cristo, il Figliolo del Dio vivente, ch’egli mi ha comandato di trasmettervi; ecco, infatti, quanto mi comanda di scrivere: distoglietevi voi tutti, Gentili, dalle vostre perversità e pentitevi delle vostre cattive azioni, delle vostre menzogne, dei vostri inganni, delle vostre cortigianerie, delle vostre segrete abominazioni e delle vostre idolatrie, dei vostri omicidi e delle vostre soperchierie sacerdotali e delle vostre gelosie, delle vostre lotte, smettete la vostra malvagità, le vostre abominazioni e venite a me, siate battezzati in nome mio per ricevere la remissione dei vostri peccati ed essere riempiti dello Spirito santo, perché siate annoverati col mio popolo, che è del casato d’Israele. (30)

Ed avevano tutte le cose in comune gli uni cogli altri; non v’erano dunque né ricchi né poveri, né liberi né schiavi, ma erano tutti liberi e partecipi del dono celeste. (4 Nefi 1:3)

Cristo 2
02-11-21, 15:09
53

Il "Libro di Mormon" racconta fatti accaduti tra il 321-326 d.C. e il 401-421 d.C.

Ma la mia gioia fu vana, poiché la loro afflizione non li conduceva al pentimento in grazia della bontà di Dio, ma era piuttosto la tristezza dei dannati, perché il Signore non avrebbe permesso loro di continuare a gioire nel peccato. Ed essi non venivano a Gesù con cuori spezzati e spiriti contriti, ma maledicevano Iddio e desideravano la morte. Ciononostante continuavano a battersi con la spada per difendere la loro vita. (2:13, 14)

Questo è il comandamento che ho ricevuto; ed ecco, questi scritti verranno manifestati secondo il comandamento del Signore, quando egli lo riterrà opportuno nella sua saggezza. Ed ecco, essi perverranno ai Giudei increduli e giungeranno loro a tal fine, che possano essere persuasi che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente; e che il Padre possa compiere, mediante il suo Figliolo beneamato, il suo grande ed eterno piano, la restaurazione degli Ebrei e di tutto il casato d’Israele alle terre di loro eredità, che il Signore loro Dio ha date loro per adempiere il suo patto. Ed anche affinché la posterità di questo popolo possa credere più completamente al suo Vangelo, che giungerà loro da parte dei Gentili; perché questo popolo verrà disperso e diverrà di pelle bruna, un popolo sozzo e ripugnante oltre ogni descrizione che sia stata data di ciò che è stato fra noi, sì, di come sia vissuto fra i Lamaniti, e ciò per la loro incredulità e la loro idolatria. Ecco, infatti, lo Spirito del Signore ha già cessato di lottare con i loro padri, e sono senza Cristo e senza Dio nel mondo, e sono sospinti qua e là come paglia al vento. Altre volte essi erano un popolo piacevole, che aveva Cristo per pastore, ed erano guidati da Dio, loro Padre. Ma ora, ecco, essi sono condotti da Satana, proprio come la paglia è spinta innanzi al vento o come un naviglio è sballottato dalle onde, senza vele e senz’ancora e privo di timone, così sono essi. Ed ecco, il Signore ha riservato le benedizioni, che avrebbero potuto ricevere sulla loro terra, ai Gentili che prenderanno possesso del paese. Ma essi verranno cacciati e dispersi dai Gentili, e dopo essere stati cacciati e dispersi dai Gentili, il Signore si rammenterà del patto che ha fatto con Abramo e con tutto il casato d’Israele. Ed il Signore si rammenterà pure le preghiere dei giusti, che sono state elevate a lui in loro favore. Ed allora voi, o Gentili, come potete stare in presenza del potere di Dio, a meno che vi pentiate e che vi distogliate dalla vostra strada errata? Non sapete che siete entro le mani di Dio? Non sapete ch’egli ha l’onnipotenza e che al suo grande comando la terra si arrotolerà su se stessa come un papiro (1)? Pentitevi, dunque, ed umiliatevi dinanzi a lui, nel timore ch’egli esca in giustiziere contro di voi e che un resto del seme di Giacobbe non penetri in mezzo a voi come un leone e vi tagli a pezzi senza che nessuno possa liberarvi. (5:13-24)

Nota:

1. Per seppellire tutto il male compiuto e rinnovare ogni cosa: nuovi cieli e nuova terra.

Cristo 2
06-11-21, 11:56
54

Ed ora, ecco, vorrei rivolgermi brevemente ai resti di questo popolo che è stato risparmiato, se accade che Iddio voglia far loro giungere le mie parole, perché possano venire a conoscenza di quanto concerne i loro padri; sì, è a voi che parlo, o resti del casato d’Israele, e queste sono le parole che vi rivolgo: sappiate che appartenete alla stirpe d’Israele. Sappiate che dovete venire al pentimento, altrimenti non potete essere salvati. Sappiate che dovete deporre le vostre armi di guerra e non prender più alcun diletto a sparger sangue e non impugnarle mai più, a meno che Iddio ve lo comandi. Sappiate che dovete venire alla conoscenza dei vostri padri e pentirvi di tutti i vostri peccati e delle vostre iniquità, e credere in Gesù Cristo, che è il Figlio di Dio, che fu ucciso dagli Ebrei, e che per il potere del Padre egli è risuscitato, riportando con ciò la vittoria sulla tomba, ed in lui il pungiglione della morte è stato inghiottito. Ed egli produce la risurrezione dai morti, per la quale gli uomini debbono risorgere per stare dinanzi al suo seggio del giudizio. Ed egli ha portato la redenzione al mondo, grazie alla quale è concesso a colui che è trovato innocente al suo cospetto, davanti al seggio del giudizio, di dimorare in presenza di Dio nel suo regno per cantarvi, in compagnia dei cori celesti e in uno stato di felicità senza fine, lodi incessanti al Padre, al Figliolo e allo Spirito santo, che sono un solo Dio. Pentitevi, dunque, e siate battezzati nel nome di Gesù, e attenetevi al Vangelo di Cristo, che vi sarà portato, non solo in codesti annali, ma anche in quelli che verranno ai Gentili da parte degli Ebrei e che verranno a voi dai Gentili. Ecco, infatti, questi qui sono scritti allo scopo di farvi credere in quelli là; e se voi credete in quelli là, voi crederete pure in questi qui; e se credete in questi, voi saprete tutto quanto concerne i vostri padri ed anche le opere meravigliose che il potere di Dio operò in mezzo a loro. E saprete pure che siete un resto della posterità di Giacobbe; siete dunque contati fra il popolo della prima alleanza; e se accade che crediate in Cristo e che siate battezzati, prima nell’acqua, poi col fuoco e con lo Spirito santo, seguendo l’esempio del nostro Salvatore, secondo quanto ci ha comandato, ve ne troverete bene al giorno del giudizio. Amen. (Cap. 7)

Cristo 2
09-11-21, 12:34
55

Nessuno più conosce il vero Dio, se non i tre discepoli di Gesù, che si attardarono nel paese finché la perversità di questo popolo divenne così grande che il Signore non permise loro di rimanere con il popolo; e nessuno sa se si trovino ancora su questa terra. Ma ecco, mio padre ed io li abbiamo visti e ci hanno insegnato. E chiunque riceverà questi annali, senza condannarli per le loro imperfezioni, colui apprenderà cose più grandi di quelle quivi contenute. Ecco, io sono Moroni, e se mi fosse possibile, vi farei conoscere ogni cosa. Ora io termino di parlare di questo popolo. Sono il figlio di Mormon e mio padre era un discendente di Nefi. Sono colui che nasconde queste tavole per il Signore; il loro valore non è apprezzabile, secondo il comandamento del Signore. Poiché ha affermato in verità che nessuno potrà impadronirsene per trarne guadagno, ma la storia che vi è contenuta ha un grande valore, e chi la farà venire alla luce sarà benedetto dal Signore. Nessuno, infatti, avrà il potere di produrli alla luce, a meno che questo potere gli sia dato dal Signore; Iddio vuole infatti che si faccia con occhio diretto unicamente alla sua gloria o per il bene dell’antico e lungamente disperso popolo dell’alleanza dell’onnipotente. E beato colui che produrrà queste cose alla luce; saranno infatti portate alla luce dalle tenebre ove si trovavano, secondo la parola di Dio; sì, usciranno dalla terra e brilleranno fuori dalle tenebre, e saranno manifestate al popolo; ciò si compirà mediante il potere di Dio. Se vi sono errori, sono errori umani. Ma noi non vi abbiamo incontrato errori; cionondimeno Iddio conosce ogni cosa, pertanto che colui che condanna faccia ben attenzione di non incorrere nel fuoco infernale! (8:10-17)

Cristo 2
13-11-21, 15:14
56

Ed ecco, le loro preghiere furono pure in favore di colui a cui il Signore avrebbe permesso di portare alla luce queste cose. E nessuno deve dire ch’esse non verranno alla luce, poiché certamente verranno fuori, il Signore l’ha detto; fuori dalla terra verranno per mano del Signore e nessuno potrà fermarle; e verranno in un giorno in cui si dirà che i miracoli sono cessati; e verranno come se qualcuno parlasse dai morti. E verranno in un giorno in cui il sangue dei santi griderà al Signore per via delle combinazioni segrete e delle opere tenebrose. Sì, verranno in un giorno in cui il potere di Dio verrà negato e le chiese saranno corrotte ed esaltate nell’orgoglio dei loro cuori; sì, anzi, in un giorno in cui i capi delle chiese e gli istruttori si eleveranno in superbia, fino ad invidiare coloro che appartengono alle loro chiese. Sì, ciò avverrà in un giorno in cui si sentirà parlare di fuoco, di tempesta e di vapori di fumo in terre lontane; e si sentirà parlare di guerre, di rumori di guerra e di terremoti in diversi luoghi. Sì, ciò avverrà in un giorno in cui vi saranno grandi profanazioni sulla faccia della terra e vi saranno omicidi, furti e menzogne, inganni e prostituzioni ed ogni sorta di abominazioni; quando molti diranno: - Fate questo o fate quello, non importa, tutto sarà perdonato dal Signore all’ultimo giorno. -
Ma guai a questi, poiché sono nel fiele dell’amarezza e nei legami dell’iniquità. Sì, ed avverrà in un giorno in cui vi saranno chiese edificate da uomini, che diranno: - Venite a me, e per il vostro denaro avrete il perdono dei vostri peccati. -
Oh voi, popolo perverso ed ostinato, perché avete edificato chiese allo scopo di lucro? Perché avete sviato la santa parola di Dio per attirare la dannazione sulle vostre anime? Ecco, esaminate le rivelazioni di Dio, poiché è in quel giorno che si adempiranno tutte queste cose.
Ecco, il Signore mi ha manifestato cose grandi e meravigliose in merito a ciò che deve accadere prossimamente, nel giorno in cui queste cose vedranno la luce in mezzo a voi. Ecco, io vi parlo come se foste presenti, eppure non lo siete. Ma ecco, Gesù Cristo vi ha mostrati a me ed io conosco i vostri atti. E so che camminate nell’orgoglio dei vostri cuori e non ve n’è alcuno, salvo pochissimi, che non si elevi nella superbia del suo cuore, rivestendosi di abiti sontuosi, e che non si dia alla gelosia, ai conflitti, alla malizia, alle persecuzioni e a ogni sorta d’iniquità; e le vostre chiese, sì anzi tutte, si sono corrotte per l’orgoglio dei vostri cuori. Voi infatti amate il denaro e le vostre sostanze ed i vostri abiti sontuosi e gli ornamenti delle vostre chiese più che non i poveri e i bisognosi, gli ammalati e gli afflitti. O voi, esseri corrotti, voi ipocriti, voi istruttori che vi vendete per ciò che perisce, perché avete insozzato la santa chiesa di Dio? Perché vi vergognate di assumere il nome di Cristo? Perché non pensate che il valore di una felicità senza fine è ben superiore a quella miseria che non prenderà mai fine - e tutto ciò per ottenere le lodi del mondo? - Perché vi ornate di ciò che non ha vita e lasciate che l’affamato, il bisognoso e l’ignudo, l’ammalato e l’afflitto passi accanto a voi, senza neppure notarlo? Sì, perché preparate le vostre segrete abominazioni per ottener guadagno e lasciate le vedove piangere dinanzi al Signore, e gli orfani lamentarsi al Signore, ed anche il sangue dei loro padri e dei loro mariti gridare al Signore dalla terra per invocare la vendetta sulle vostre teste? Ecco, la spada vendicatrice è sospesa su di voi e viene presto il tempo in cui vendicherà il sangue dei santi su di voi, poiché egli non sopporterà più a lungo le loro grida.
Ed ora parlerò pure di quelli che non credono in Cristo. Ecco, crederete voi al giorno in cui sarete visitati – ecco, quando il Signore verrà, sì, anzi in quel gran giorno in cui la terra sarà arrotolata come un papiro e gli elementi si fonderanno con calore ardente, sì, in quel gran giorno in cui sarete condotti alla presenza dell’Agnello di Dio –, allora direte forse che non v’è Dio? Negherete forse ancora il Cristo o potrete contemplare l’Agnello di Dio? Supponete forse di poter dimorare con lui con la coscienza della vostra colpa? Supponete forse di poter essere felici di abitare con quell’essere santo mentre le vostre anime sono straziate dal rimorso di aver costantemente abusato delle sue leggi? Io vi dico che sareste più infelici di dimorare con un Dio santo e giusto, con la coscienza della vostra impurità al suo cospetto, che non sareste di stare con le anime dannate in inferno. Ecco, infatti, quando sarete condotti a vedere la vostra nudità davanti a Dio ed anche la gloria di Dio e la santità di Gesù Cristo, ciò accenderà una fiamma di fuoco inestinguibile in voi. Oh allora, voi increduli convertitevi al Signore, gridate con tutte le vostre forze al Padre, in nome di Gesù, affinché forse in quel gran giorno siate trovati immacolati, puri e belli, essendo stati nettati dal sangue dell’Agnello. E parlo a voi pure, che negate le rivelazioni di Dio e dite che sono abolite, e che non vi sono più rivelazioni né profezie né doni né guarigioni né lingue né interpretazioni di lingue. Ecco, io vi dico, colui che nega queste cose non conosce il Vangelo di Cristo; sì, non ha letto le scritture; e se le ha lette, non le comprende. Non leggiamo infatti che Iddio è lo stesso, ieri, oggi e in eterno, e che in lui non v’è variazione né ombra di mutamento? Ed ora, se vi siete immaginati un dio mutevole e nel quale v’è ombra di volubilità, allora vi siete immaginati un dio che non è un Dio di miracoli. (Da 8:25 a 9:10)

Cristo 2
16-11-21, 20:56
57

E la ragione per cui egli cessa d’operare miracoli fra i figlioli degli uomini è perché essi cadono nell’incredulità e si allontanano dalla via retta ed ignorano il Dio in cui dovrebbero mettere la loro fiducia. (9:20)

Oh allora, non siate sprezzanti e non vi meravigliate, ma prestate ascolto alle parole del Signore e chiedete al Padre in nome di Gesù ogni cosa di cui voi possiate aver bisogno. Non dubitate, siate credenti e cominciate come in antico a venire al Signore con tutto il vostro cuore; lavorate alla vostra salvezza con circospezione e tremito dinanzi a lui. Siate giudiziosi nei giorni della vostra prova; liberatevi da ogni impurità; non chiedete nulla da consumare nell’opulenza, ma domandate con fermezza incrollabile di non cedere ad alcuna tentazione, ma di servire il vero Iddio vivente. (9:27, 28)

Ecco, io vi parlo come se parlassi dai morti, poiché so che udirete le mie parole. Non condannatemi per le mie imperfezioni né mio padre per le sue imperfezioni né coloro che hanno scritto prima di lui, ma rendete piuttosto grazie a Dio ch’egli vi abbia manifestato le nostre imperfezioni, affinché impariate ad essere più saggi che non lo siamo stati noi. Ed ora ecco, noi abbiamo scritto questi annali secondo le nostre conoscenze, coi caratteri da noi chiamati l’egiziano riformato e che ci sono stati trasmessi e da noi alterati secondo la nostra lingua. E se le nostre tavole fossero state abbastanza grandi, avremmo scritto in ebraico, ma la lingua ebraica è stata pure alterata da noi; e se avessimo potuto scrivere in ebraico, ecco, non vi sarebbero state imperfezioni nelle nostre scritture. Ma il Signore conosce ciò che abbiamo scritto e sa pure che nessun altro popolo conosce la nostra lingua, perciò ha preparato i mezzi per interpretarla. E queste cose sono scritte perché noi possiamo purificare le nostre vesti dal sangue dei nostri fratelli, che sono caduti nell’incredulità. Ed ora, ciò che abbiamo desiderato riguardo ai nostri fratelli, sì, la loro restaurazione alla conoscenza di Cristo, è conforme alle preghiere di tutti i santi che hanno abitato su questa terra. E possa il Signore Gesù Cristo far sì che le loro preghiere vengano esaudite secondo la loro fede; e possa Iddio Padre rammentarsi il patto che fece con il casato d’Israele e possa egli benedirlo eternamente, mediante la fede nel nome di Gesù Cristo. Amen. (9:30-37)

Cristo 2
18-11-21, 15:22
58

Il "Libro di Ether" racconta la storia dei Giarediti, presa dalle ventiquattro tavole trovate dal popolo di
Limhi ai giorni di re Mosia.

Ed ora io, Moroni, darò un resoconto di quegli antichi abitanti che furono distrutti dalla mano del Signore nelle regioni settentrionali di questa terra. Riassumo la mia storia a partire dalle ventiquattro tavole che furono trovate dal popolo di Limhi e che sono chiamate Libro di Ether. E siccome presumo che la prima parte di questo racconto, che parla della creazione del mondo ed anche di Adamo, ed una storia da quell’epoca fino alla grande torre con tutti gli avvenimenti che si sono succeduti fra i figlioli degli uomini fino a quel tempo, esista già fra gli Ebrei, non scrivo dunque le cose avvenute dal tempo d’Adamo fino al tempo della torre; esse sono iscritte sulle tavole e chiunque le troverà potrà ottenere una storia completa. Io però non do un racconto completo, ma solo una parte, a partire dalla torre fino al giorno della loro distruzione. E secondo questo piano faccio il mio resoconto. L’autore di questa cronaca fu Ether, ed era un discendente di Coriantor. (1:1-6)

E Kib era figlio di Orihah, che era figlio di Giared, il quale venne con suo fratello e le rispettive famiglie con alcuni altri e le loro famiglie dalla grande torre, al tempo in cui il Signore confuse la lingua dei popoli e giurò nella sua ira che verrebbero dispersi su tutta la superficie terrestre; e secondo la parola del Signore il popolo fu disperso. Ed il fratello di Giared, essendo un uomo grande e possente ed altamente favorito dal Signore, Giared suo fratello gli disse: - Grida al Signore, imploralo di non confondere le nostre lingue, affinché noi possiamo continuare a comprenderci. -
Ed avvenne che il fratello di Giared implorò il Signore ed il Signore ebbe compassione di Giared, perciò non confuse la lingua di Giared e Giared e suo fratello non furono confusi nella loro lingua. Allora Giared disse a suo fratello: - Invoca di nuovo il Signore e forse distoglierà la sua ira dai nostri amici e non confonderà la loro lingua. -
Ed il fratello di Giared implorò il Signore, ed il Signore ebbe pure compassione dei suoi amici e delle loro famiglie, cosicché non furono confusi. E Giared si rivolse ancora a suo fratello dicendo: - Va ad informarti dal Signore se vuole cacciarci fuori dal paese e chiedigli dove dovremo andare, se ci caccerà. E chissà se il Signore non ci condurrà in una terra scelta fra tutte le terre? E se è così, cerchiamo di essere fedeli al Signore, perché possiamo riceverla in eredità. –
Ed accadde che il fratello di Giared implorò il Signore, secondo la richiesta di Giared. Ed il Signore ascoltò il fratello di Giared e ne ebbe compassione, e gli disse: - Va a radunare le tue greggi, maschi e femmine di ogni specie; ed anche dei semi della terra di ogni specie e le tue famiglie; come pure Giared, tuo fratello, e la sua famiglia, i tuoi amici e le loro famiglie, e gli amici di Giared e le loro famiglie. E quando avrai fatto ciò, tu ti metterai alla loro testa, giù nella valle che è a settentrione. E là io ti verrò incontro e ti condurrò ad una terra scelta al di sopra di tutte le terre del mondo. E là ti benedirò, te e i tuoi discendenti, e mi susciterò una posterità e da te e da tuo fratello e da coloro che verranno con te, una grande nazione. E non vi sarà nessuna nazione più grande di quella che mi susciterò dai tuoi discendenti, su tutta la superficie della terra. E questo io te lo accorderò perché mi hai invocato per tutto questo tempo. –
Accadde così che Giared e suo fratello, le loro famiglie ed anche gli amici di Giared e di suo fratello con le loro famiglie, scesero nella valle che era al nord (il cui nome era Nimrod, così chiamata dal possente cacciatore) (1) con le loro greggi che avevano radunato, maschi e femmine di ogni sorta. E tesero delle reti e presero degli uccelli; e prepararono un vaso, nel quale trasportarono i pesci delle acque. E presero con loro deseret, che per interpretazione significa mielifera, e così presero seco sciami d’api ed ogni sorta di ciò che si trova sulla faccia della terra, semi vegetali di ogni specie. E quando furono scesi nella valle di Nimrod, il Signore scese e parlò al fratello di Giared; ed era in una nube, di modo che il fratello di Giared non lo vide. Accadde che il Signore ordinò loro di partire per il deserto, nella regione ove l’uomo non era ancora mai penetrato. Ed il Signore andò davanti a loro e parlò loro, mentre stava nella nube, e diede loro istruzioni per la direzione del loro viaggio. Ed essi viaggiarono nel deserto e costruirono barche, nelle quali traversarono molte acque, seguendo continuamente le direzioni del Signore. Ed il Signore non permise loro di fermarsi al di là del mare, nel deserto, ma volle che partissero per la terra promessa, che era una terra scelta fra tutte le altre e che il Signore Iddio aveva preservato per un popolo giusto. E nella sua ira aveva giurato al fratello di Giared che chiunque, a partire da allora e per sempre, avesse posseduto questa terra promessa, avrebbe dovuto servirlo, lui, il solo e vero Iddio, o sarebbero stati spazzati via, quando la pienezza della sua ira sarebbe caduta su di essi. Ed ora possiamo vedere i decreti di Dio riguardo a questo paese, che è una terra promessa; e qualunque nazione la possederà dovrà servire Dio o verrà spazzata via, quando verrà la pienezza della sua ira. E questa sopraggiunge quando saranno maturi in iniquità. Ecco, infatti, questa è una terra scelta fra tutte le altre terre, perciò colui che la possederà dovrà servire Iddio o sarà distrutto: è questo il decreto eterno di Dio. E ciò non avverrà prima che essi raggiungano il colmo dell’iniquità. Ciò viene a voi, o Gentili, perché possiate conoscere i decreti divini, affinché possiate pentirvi e non continuare nelle vostre iniquità fino alla pienezza, onde non fare scendere su di voi l’ira di Dio, come hanno fatto finora gli abitanti di questa terra. Ecco, questa è una terra eletta ed ogni popolo che vi abiterà sarà libero dalla schiavitù e dalla cattività e da tutte le altre nazioni sotto il cielo, se vorrà servire l’Iddio del paese, che è Gesù Cristo, che è stato manifestato dalle cose che abbiamo scritte. (da 1:32 a 2:12)

Nota:

1. Queste parentesi fanno parte del testo originale.

Cristo 2
20-11-21, 15:30
59

Ed ora io continuo il mio racconto; ecco infatti che il Signore condusse Giared ed i suoi fratelli fino al grande mare che divide le terre. Ed appena arrivarono al mare, essi piantarono le tende; e diedero nome al luogo Moriancumer; e abitarono sotto le tende sulla spiaggia per quattro anni. Ed alla fine dei quattro anni il Signore tornò presso il fratello di Giared, stette in una nube e gli parlò. E il Signore parlò col fratello di Giared per lo spazio di tre ore e lo biasimò perché non si era rammentato d’invocare il nome del Signore. Ed il fratello di Giared si pentì del male che aveva fatto ed invocò il nome del Signore in favore dei suoi fratelli che erano con lui. Ed il Signore gli disse: - Perdonerò i vostri peccati a te e ai tuoi fratelli, ma ricordati di non peccare più, perché il mio spirito non lotterà sempre con l’uomo; se dunque peccherete fino a che siate pienamente maturi, sarete recisi dalla presenza del Signore. E questi sono i miei pensieri sulla terra che vi darò per vostra eredità, poiché sarà una terra di elezione, scelta fra tutte le altre terre. –
Ed il Signore disse: - Mettetevi al lavoro e costruite delle imbarcazioni come quelle che avete già fatte finora. –
Il fratello di Giared ed i suoi compagni si misero al lavoro e costruirono barche a somiglianza di quelle che avevano già costruite, secondo le istruzioni del Signore. Ed erano piccole e leggere sulle acque, come è leggero un uccello che volerebbe a fior d’acqua. Erano costruite in modo da essere perfettamente stagne e potevano tenere l’acqua come fossero dei vasi; il fondo e i lati ne erano impermeabili come un recipiente, e le estremità erano appuntite; il ponte era appiattito e ben saldato; la lunghezza, quella d’un albero, e la porta, una volta chiusa, non lasciava passar acqua. Ed il fratello di Giared implorò il Signore dicendo: - O Signore, io ho compiuto l’opera che tu mi avevi comandata e ho fatto le barche secondo le tue direzioni. Ed ora, o Signore, non v’è nessuna luce in esse, come potremo dirigerci? E noi vi periremo per mancanza d’aria, come potremo respirare? – Ed il Signore disse al fratello di Giared (1): - Ecco, farai un foro in alto ed uno sul fondo, e quando soffrirete per mancanza d’aria, tu aprirai il foro e riceverai aria. E quando le acque ti raggiungeranno, tu tapperai l’apertura per non perire nei flutti. - Il fratello di Giared fece come il Signore gli aveva comandato. Ed egli implorò di nuovo il Signore dicendo: - O Signore, ecco, ho agito secondo i tuoi comandamenti e ho preparato le barche per il mio popolo, ed ecco che non v’è luce in esse. Ecco, o Signore, permetterai che noi traversiamo queste grandi acque nelle tenebre? – Ed il Signore rispose al fratello di Giared: - Che cosa vuoi che faccia perché possiate aver luce nelle vostre barche? Poiché non potete aver finestre, che sarebbero spezzate, e non prenderete fuoco con voi, poiché non potete viaggiare alla luce del fuoco. Ecco, voi sarete come una balena in mezzo al mare e le onde e i cavalloni si getteranno su di voi. Però vi farò di nuovo risalire dalle profondità del mare, poiché i venti sono usciti dalla mia bocca e da me procedono le piogge e i diluvi. E tu vedi che vi ho protetti contro queste avversità, non potrete infatti attraversare questo grande abisso, a meno che non vi prepari ad affrontare le onde del mare, i venti che sono già usciti e gli uragani che verranno. Che vuoi dunque che vi prepari perché possiate aver luce, quando sarete inghiottiti nelle profondità marine? –
Allora il fratello di Giared (ed il numero delle barche costruite era di otto) (2) si recò sulla montagna, da essi chiamata il Monte Shelem, per sua grande altezza, e tagliò dalla roccia sedici piccole pietre; ed erano bianche e chiare come vetro trasparente; egli le portò in mano fino alla cima del monte e gridò di nuovo al Signore, dicendo: - O Signore, tu hai detto che saremmo circondati dai flutti da ogni parte. Ora guarda, o Signore, non sii in collera col tuo servitore per la sua debolezza in tua presenza; noi sappiamo infatti che tu sei santo e che dimori nei cieli e che noi siamo indegni di te; per via della caduta la nostra natura è divenuta sempre malvagia; cionondimeno, o Signore, tu ci hai dato il comandamento d’invocarti, onde da te possiamo ricevere secondo i nostri desideri. Ecco, o Signore, tu ci hai colpiti a causa delle nostre iniquità e ci hai cacciati, e per tutti questi anni abbiamo errato nel deserto, però tu ci sei stato misericordioso. O Signore, degna volgerti a me nella tua compassione e distogli la tua ira da questo tuo popolo, e non permettere ch’esso traversi questo furioso abisso nell’oscurità, ma guarda ciò che abbiamo estratto dalla roccia. Io so, o Signore, che tu hai ogni potenza e che puoi fare qualsiasi cosa tu voglia per il bene degli uomini; dunque, o Signore, degna toccare queste pietre con il tuo dito e prepararle perché possano brillare nell’oscurità, e ci rischiareranno nelle barche che abbiamo allestite, onde possiamo aver luce mentre traversiamo il mare. Ecco, o Signore, tu puoi farlo. Noi sappiamo che tu puoi manifestare la tua grande potenza, che sembra piccola all’intendimento umano. –
E dopo che il fratello di Giared ebbe pronunciate queste parole, ecco che il Signore stese la sua mano e toccò le pietre una ad una con il suo dito. Ed il velo fu tolto dagli occhi del fratello di Giared ed egli vide il dito del Signore, ed era come il dito di un uomo, come se avesse carne e sangue; ed il fratello di Giared cadde dinanzi al Signore, poiché era preso da terrore. Ed il Signore vide che il fratello di Giared era caduto a terra, ed il Signore gli disse: - Alzati, perché sei caduto? – Ed egli rispose al Signore: - Ho visto il dito del Signore e temetti che mi colpisse, poiché ignoravo che il Signore avesse carne e sangue. – Ed il Signore gli disse: - In grazia della tua fede tu hai visto che assumerò carne e sangue; e alcun uomo è venuto a me con una fede simile alla tua; non fosse per questo tu non avresti potuto vedere il mio dito. Hai tu veduto di più di questo? – Ed egli rispose: - No, Signore, mostrati a me. – Il Signore gli chiese: - Credi tu alle parole che ti dirò? – E rispose: - Sì, Signore, io so che tu dici la verità, perché sei un Dio di verità e non puoi mentire. –
Dopo che ebbe pronunciate queste parole, ecco, il Signore gli apparve e disse: - Poiché tu conosci queste cose, sei riscattato dalla caduta; perciò sei ricondotto in mia presenza, per questo io mi mostro a te. Ecco, io sono colui che fu preparato fin dalla fondazione del mondo per redimere il mio popolo. Io sono Gesù Cristo. Sono il Padre ed il Figlio. In me tutta l’umanità avrà luce, e cioè luce eterna, quelli che crederanno nel mio nome, e diverranno miei figli e mie figlie. Ed io non mi sono giammai manifestato all’uomo che ho creato, poiché nessun uomo ha mai creduto in me come te. Vedi tu che siete creati secondo la mia immagine? Sì, tutti gli uomini, al principio, furono creati secondo la mia propria immagine. Ecco, questo corpo, che ora tu vedi, è il corpo del mio spirito; ed ho creato l’uomo secondo il corpo del mio spirito; e come io ti appaio nello spirito, così apparirò al mio popolo nella carne. –
(da 2:13 a 3:16)

Note:

1. E' da notare che non viene mai dato un nome a questo fratello di Giared, pure se ha avuto un ruolo importante in questa storia.
2. Queste parentesi fanno parte del testo originale.

Cristo 2
23-11-21, 13:17
60

Poiché io, Moroni, dissi che non potevo dare un resoconto completo di queste cose che sono scritte, mi basti dire che Gesù si manifestò a quest’uomo nello spirito, proprio nella maniera e nelle sembianze di quello stesso corpo in cui si mostrò ai Nefiti. E gli insegnò proprio come insegnò ai Nefiti; e tutto ciò affinché quest’uomo potesse sapere ch’egli era Iddio, causa le numerose e grandi opere che il Signore gli aveva mostrate. E poiché quest’uomo aveva tale conoscenza, non poté più essere trattenuto dal vedere al di là del velo; e vide il dito di Gesù, e dopo averlo veduto, cadde a terra in preda allo spavento, poiché seppe che era il dito del Signore; e non credette più, poiché sapeva senza più dubitare. Avendo dunque questa perfetta conoscenza di Dio, egli non poté essere impedito di oltrepassare il velo; vide dunque Gesù, che gli insegnò. Ed il Signore disse al fratello di Giared: - Ecco, tu non permetterai che codeste cose, che tu hai vedute ed intese, siano palesate al mondo fino a che venga il tempo in cui glorificherò il mio nome nella carne; dunque farai tesoro di quanto hai veduto ed udito e non lo mostrerai ad alcun uomo. Ed ora, quando tu verrai a me, tu le scriverai e le sigillerai perché nessuno possa ‘interpretarle’, poiché le scriverai in una lingua che non può essere letta. E ti darò queste due pietre, che tu unirai pure alle cose che scriverai. Ecco, infatti, io ho confuso la lingua che tu adopererai, ma nel tempo da me prescelto farò sì che queste pietre manifestino agli occhi degli uomini le cose da te scritte. –
E dopo che il Signore ebbe pronunciate queste parole, egli fece comparire dinanzi al fratello di Giared tutti gli abitanti della terra che erano vissuti ed anche tutti quelli che verrebbero fino alle estremità della terra e non li nascose alla sua vista. Poiché gli aveva detto, in tempi passati, che se credesse che il Signore potrebbe mostrargli ogni cosa, tutto gli sarebbe manifestato; ecco perché il Signore non poté celargli alcunché, perché egli sapeva che il Signore poteva mostrargli ogni cosa da lui creata. Ed il Signore gli disse: - Scrivi queste cose e sigillale, ed io le farò riapparire ai figlioli degli uomini al tempo da me prescelto. –
Ed il Signore gli comandò di mettere sotto sigillo le due pietre che aveva ricevute e di non svelarle fino a che il Signore avrebbe decretato di manifestarle ai figlioli degli uomini.
Ed il Signore comandò al fratello di Giared di scendere dalla montagna, dalla presenza del Signore, e di scrivere le cose ch'egli aveva viste; e gli fu vietato di manifestarle ai figlioli degli uomini fino a che fosse innalzato sulla croce; ed è per questo che re Mosia le conservò, affinché non giungessero al mondo fino a che Cristo si fosse lui stesso mostrato al suo popolo. Dopo che Cristo si fu infatti manifestato al suo popolo, egli ordinò che queste cose fossero rese note. Ed ora, dopo la sua apparizione, sono caduti tutti nell’incredulità, e non vi sono più che Lamaniti ed hanno rigettato il Vangelo di Cristo, perciò mi è stato comandato di nasconderle di nuovo sotto terra. Ecco, io ho scritto su queste tavole le cose che vide il fratello di Giared e giammai furono manifestate cose più grandi di quelle che furono manifestate al fratello di Giared. Per questo il Signore mi ha comandato di scriverle ed io le ho scritte. E mi ha comandato di sigillarle e mi ha pure comandato di sigillarne l’interpretazione, per questo ne ho sigillato gli interpreti, secondo il comandamento del Signore. Perché il Signore mi ha detto: - Queste cose non saranno rivelate ai Gentili che il giorno in cui si pentiranno della loro iniquità e diverranno puri dinanzi al Signore. Ed in quel giorno in cui eserciteranno la fede in me, dice il Signore, proprio come fece il fratello di Giared, perché possano essere santificati in me, allora manifesterò loro le cose che vide il fratello di Giared, fino a svelar loro tutte le mie rivelazioni, dice Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Padre dei cieli e della terra e di tutte le cose ivi contenute. E colui che lotta contro la parola del Signore sia maledetto, e colui che nega codeste cose sia maledetto, poiché ad essi non mostrerò cose più grandi, dice Gesù Cristo, poiché sono io che parlo. E al mio comando i cieli sono aperti o chiusi, e alla mia parola la terra trema, e al mio comando gli abitanti passeranno come attraverso il fuoco. E colui che non crede nelle mie parole, non crede ai miei discepoli; e giudicate voi se io non parlo, poiché saprete all’ultimo giorno che io sono colui che parla. (Da 3:17 a 4:10)

Jack B.
23-11-21, 13:30
TL DR:


https://www.youtube.com/watch?v=jRwbtgLQ5No

Cristo 2
25-11-21, 17:47
61

Ma a colui che crede in queste cose, di cui ho parlato, io lo visiterò con le manifestazioni del mio spirito ed egli saprà e renderà testimonianza. Poiché saprà mediante il mio spirito che queste cose sono vere; esso infatti persuade gli uomini a fare il bene. Tutto ciò che persuade gli uomini a fare il bene viene da me, poiché il bene non viene da nessun altro che da me. Io sono quegli che induce gli uomini a fare il bene; colui che non crederà nelle mie parole, non crederà in me, che io sono; e colui che non crederà in me, non crederà nel Padre che mi ha mandato. Ecco, infatti, io sono il Padre, io sono la luce, la vita e la verità del mondo. Venite a me, o voi Gentili, e vi manifesterò le cose più grandi, la conoscenza che è nascosta per via dell’incredulità. Venite a me, o voi della casa d’Israele, e vi sarà reso manifesto quali grandi cose il Padre ha serbate per voi fino dalla fondazione del mondo e non vi sono giunte causa la vostra incredulità. Ecco, quando voi potrete lacerare quel velo d’incredulità che vi costringe a rimanere nel vostro orribile stato di perversità, di durezza di cuore e di cecità di mente, allora le grandi e meravigliose cose che vi sono state celate fin dalla fondazione del mondo – sì, quando invocherete il Padre in nome mio, con cuore spezzato e spirito contrito –, allora saprete che il Padre s’è ricordato del patto che fece con i vostri padri, o casato d’Israele! Ed allora le mie rivelazioni, che ho fatte scrivere dal mio servitore Giovanni, saranno svelate agli occhi di tutto il popolo. Rammentatevi, quando vedrete venire alla luce queste cose, voi saprete allora che è prossimo il tempo in cui dovranno essere manifestate in piena realtà. Ordunque, quando voi riceverete questi annali, voi potrete sapere che l’opera del Padre è già cominciata su tutta la faccia di questa terra. Pentitevi dunque, voi tutti, dalle estremità della terra; venite a me, credete nel mio Vangelo e siate battezzati in nome mio, poiché colui che crede ed è battezzato sarà salvato, ma colui che non crede sarà condannato; e dei segni seguiranno coloro che credono nel mio nome. E beato colui che sarà trovato fedele al nome mio all’ultimo giorno, poiché sarà elevato per dimorare nel regno preparato per lui fin dalla fondazione del mondo. Ed ecco, sono io che l’ho dichiarato. Amen. -
Ed ora io, Moroni, ho scritte le parole che mi furono comandate, secondo quanto mi rammento; e vi ho annunciate le cose che ho sigillate, pertanto non toccatele per tradurle; ciò vi è proibito, infatti, salvo in seguito, quando sarà nella saggezza di Dio. Ed ecco, voi avrete il privilegio di mostrare le tavole a coloro che assisteranno nel portare a compimento quest’opera. E sarà mostrata a tre per il potere di Dio; essi sapranno dunque con certezza che queste cose sono vere. E queste cose saranno stabilite nella bocca di tre testimoni; e la testimonianza di tre e quest’opera, nella quale sarà rivelata la potenza di Dio ed anche la sua parola, di cui rendono testimonianza il Padre, il Figliolo e lo Spirito santo, tutto ciò starà come testimonianza contro il mondo all’ultimo giorno. E se accade che si pentano e che vengano al Padre nel nome di Gesù, essi saranno ricevuti nel regno di Dio. (Da 4:11 a 5:5)

Cristo 2
27-11-21, 12:56
62

E tutte le nazioni che sosterranno tali combinazioni segrete per ottenere potere e lucro, finché si diffondano sulla nazione tutta intera, saranno distrutte, poiché il Signore non permetterà che il sangue dei santi, che verrà versato da loro, continui a gridare a lui dalla terra per essere vendicato, senza ch’egli lo vendichi. E’ dunque nella saggezza di Dio, o Gentili, che codeste cose vi siano rese note, affinché possiate pentirvi dei vostri peccati e non permettiate che queste cospirazioni omicide prendano ascendente su di voi per farvi ricercare potere e lucro, e che l’opera distruttrice vi sopraffaccia, sì, anzi la spada della giustizia dell’eterno Iddio cada su di voi per abbattervi ed annientarvi, se tollererete l’esistenza di tali cose. Il Signore vi comanda dunque, quando vedrete succedere queste cose fra voi, che vi risvegliate al sentimento della vostra orribile condizione per via di questa combinazione segreta che esisterà fra voi; guai ad essa, per via del sangue di coloro che saranno stati uccisi; essi infatti gridano vendetta dalla terra su tutti quelli che ne hanno fatto parte e che l’hanno edificata. Chiunque l’edifica, infatti, cercherà di rovesciare la libertà di tutti i paesi, di tutte le nazioni e di tutti i popoli; e sarà causa di distruzione di tutti i popoli, poiché è stata fondata dal diavolo, padre di ogni menzogna; anzi, quello stesso essere che mentì ai nostri primi genitori, sì, lo stesso mentitore che ha fatto commettere omicidi fin dal principio, che ha indurito i cuori degli uomini al punto da far loro assassinare i profeti, da farli lapidare e rigettarli fin dal principio. Ordunque io, Moroni, ho ricevuto il comandamento di scrivere queste cose perché il male sia vinto e perché venga il tempo in cui Satana non avrà più alcun potere sui cuori dei figlioli degli uomini, ma che possano essere persuasi a fare continuamente il bene, per poter venire alla sorgente di ogni giustizia ed essere salvati. (8:22-26)

Ed ora io, Moroni, vorrei parlare un po’ di queste cose. Vorrei mostrare al mondo che la fede consiste in cose che si sperano, ma che non si vedono; non disputate dunque perché non vedete, poiché non riceverete alcuna testimonianza, se non dopo che la vostra fede sarà stata messa alla prova. (12:6)

Quando ebbi pronunciato queste parole, il Signore mi rispose in questo modo: - Gli insensati si burlano, ma si lamenteranno; e la mia grazia è sufficiente per i miti, perché non prendono pretesto della vostra debolezza; e se gli uomini vengono a me, mostrerò loro la loro debolezza. Io do loro la debolezza perché siano umiliati; e la mia grazia basta a tutti gli uomini che si umiliano dinanzi a me, poiché se si umiliano a me e hanno fede in me, allora farò sì che le cose deboli divengano forti per loro. Ecco, io mostrerò ai Gentili la loro debolezza e farò loro comprendere che la fede, la speranza e la carità conducono a me, sorgente di ogni giustizia. - (12:26-28)

Ed ora so che questo amore che tu hai per i figlioli degli uomini è la carità, perciò, a meno che gli uomini abbiano la carità, essi non possono ereditare quel posto che tu hai preparato loro nelle dimore di tuo Padre. (12:34)

Cristo 2
07-05-22, 16:20
Finalmente sono potuto rientrare. Una pubblicità inserita in modo criminale me l'ha impedito per tanti mesi. Non mi piace lasciare le cose a metà.

63

Ecco, infatti, essi rigettarono tutte le parole di Ether; egli spiegò loro ogni cosa, fin dal principio, e disse loro che dopo che le acque si furono ritirate d’in sulla faccia di questa terra, era divenuta una terra eletta sopra tutte le altre, una terra scelta dal Signore; perciò il Signore vuole che tutti gli uomini che vi abitano lo servano. E che era il luogo della Nuova Gerusalemme, che sarebbe scesa dal cielo, e del sacro santuario del Signore. Ecco, Ether vide i giorni di Cristo e parlò in merito alla Nuova Gerusalemme che verrebbe fondata in questo paese. Parlò pure del casato d’Israele e della Gerusalemme donde venne Lehi, che dopo essere stata distrutta verrebbe riedificata, una santa città consacrata al Signore; dunque non avrebbe potuto essere una nuova Gerusalemme, dal momento che era già esistita nei tempi antichi; ma che verrebbe ricostruita e diverrebbe una città santa del Signore, e che sarebbe stata ricostruita per la stirpe d’Israele. E che una Nuova Gerusalemme verrebbe costruita su questa terra per il rimanente dei discendenti di Giuseppe, per cui vi è già stato un simbolo. Poiché, come Giuseppe condusse suo padre giù in Egitto, ove morì, così il Signore fece emigrare un resto della stirpe di Giuseppe dal paese di Gerusalemme, per poter essere misericordioso ai discendenti di Giuseppe, affinché non perissero, proprio come aveva dimostrato la sua misericordia verso il padre di Giuseppe, perché non perisse. Il resto del casato di Giuseppe sarà dunque stabilito su questa terra; e sarà una terra di loro eredità; e vi costruiranno una santa città per il Signore, simile alla Gerusalemme antica; e non sarà più confuso fino a che venga la fine, quando la terra passerà! Ed allora vi sarà un nuovo cielo ed una nuova terra, e saranno simili agli antichi, salvo che questi saranno già scomparsi e tutte le cose saranno divenute nuove. Ed allora viene la Nuova Gerusalemme; e beati coloro che vi dimoreranno, poiché sono coloro i cui vestiti saranno purificati mediante il sangue dell’Agnello; e sono coloro che saranno annoverati col resto del seme di Giuseppe, che era della casa d’Israele. E viene pure la Gerusalemme antica; e beati ne sono gli abitanti, poiché sono stati lavati nel sangue dell’Agnello; e sono coloro che furono dispersi e radunati dalle quattro parti della terra e dalle contrade del nord, e partecipano al compimento dell’alleanza che Iddio fece col loro padre Abramo. E quando accadranno queste cose, si avvereranno le scritture che dicono: ve ne saranno fra i primi che saranno gli ultimi, e vi saranno degli ultimi che saranno i primi. (13:2-12)

Ed ecco quali sono le ultime parole che scrisse Ether: Che il Signore voglia ch’io sia rapito in cielo senza morire o ch’io soffra la sua volontà nella carne, poco importa, purché io sia salvato nel regno di Dio. Amen. (15:34)

Cristo 2
11-05-22, 10:46
64

Il "Libro di Moroni" racconta avvenimenti accaduti tra il 401 e il 421 d.C.

E perché egli ha compiuto ciò, miei fratelli beneamati, i miracoli son forse cessati? Ecco, io vi rispondo, no; e gli angeli non hanno cessato di servire i figlioli degli uomini. Essi infatti gli sono sottomessi per servire ai ministri secondo la parola del suo comando, mostrandosi a coloro che hanno una fede robusta ed uno spirito fermo in ogni forma di pietà. (7:29, 30)

Dunque, se un uomo ha la fede, deve pure avere la speranza, poiché senza fede non può esservi alcuna speranza. E di nuovo, ecco io vi dico che non può avere la speranza e la fede, a meno che non sia mite ed umile di cuore. Altrimenti la sua fede e la sua speranza sono vane, poiché a Dio sono accetti solo i miti e gli umili di cuore; e se un uomo è mite ed umile di cuore e confessa per la potenza dello Spirito santo che Gesù è il Cristo, deve necessariamente avere la carità, poiché se non ha la carità, non è nulla: è dunque necessario che abbia la carità. E la carità è lenta all’ira ed è benigna, senza invidia, non si gonfia d’orgoglio, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non pensa il male, non gioisce né si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce della verità, soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. Perciò, miei diletti fratelli, se non avete la carità, voi non siete nulla, poiché la carità non vien mai meno. Attaccatevi dunque alla carità, che è il più grande di tutti i beni; tutto infatti è destinato a perire… Ma la carità è l’amore puro di Cristo e sussisterà in eterno, e per chiunque ne avrà in sé all’ultimo giorno, tutto andrà bene. (7:42-47)

Ho infatti appreso la verità, cioè che sono sorte dispute fra voi riguardo al battesimo dei vostri bambini. Ed ora, figlio mio, io desidero che tu eserciti tutta la tua diligenza per eliminare questo grande errore ed è per questo che ti scrivo questa epistola. Ordunque, subito dopo avere appreso tali cose da voi, ho chiesto al Signore in proposito. E la parola del Signore mi è giunta, per il potere dello Spirito santo, in questi termini: - Ascolta le parole di Cristo, tuo redentore, tuo Signore e tuo Dio. Ecco, io sono venuto al mondo non già per chiamare i giusti alla penitenza, ma i peccatori; i sani non hanno bisogno di medico, bensì coloro che sono malati; dunque i bambini sono sani, poiché sono incapaci di commetter peccato (1), perciò la maledizione di Adamo è tolta da loro per mezzo mio, cosicché non ha alcun potere su di essi, e la legge della circoncisione è abolita da me. -
In tal modo lo Spirito santo mi ha manifestata la parola divina, perciò io so, mio diletto figliolo, che è uno scherno solenne dinanzi a Dio di battezzare i piccoli fanciulli. Ecco, io ti dico ciò che tu devi insegnare: la penitenza e il battesimo per coloro che sono responsabili e capaci di commetter peccato; sì, insegna ai genitori che debbono pentirsi ed essere battezzati, ed umiliarsi come i loro figlioletti, allora saranno tutti salvati coi loro bambini. Ed i loro figlioletti non hanno bisogno né di pentirsi né di essere battezzati. Ecco, il battesimo è per il pentimento, a compimento dei comandamenti, per la remissione dei peccati. Ma i fanciulli sono viventi in Cristo, fin dalla fondazione del mondo, se no Iddio sarebbe un dio parziale ed anche un dio mutevole e di rispetto umano; quanti bambini, infatti, sono morti senza battesimo! Dunque, se i fanciulli non potessero essere salvati senza battesimo, essi sarebbero andati eternamente in inferno! Ora ecco, io ti affermo che chi suppone che i fanciullini abbiano bisogno di battesimo è nel fiele dell’amarezza e nelle catene dell’iniquità, e non ha né fede né speranza né carità, per cui, se dovesse essere reciso mentre nutre tali pensieri, dovrebbe scender in inferno. E’ terribile malvagità supporre che Iddio salvi un fanciullo a causa del battesimo e che l’altro debba perire perché non è battezzato. Guai a coloro che pervertiranno in tal modo le vie del Signore, perché periranno, a meno che non si pentano. Ecco, io parlo con ardire, avendo autorità da Dio, e non temo quanto può far l’uomo; l’amore perfetto dissipa ogni timore. (8:5-16)

Nota.

1. Sta parlando di bambini piccoli.

Cristo 2
14-05-22, 11:48
65

E chiunque dice che i fanciulli hanno bisogno di battesimo, nega la misericordia di Cristo, annulla la sua espiazione ed il potere della sua redenzione. Guai a codesti, perché sono in pericolo di morte, dell’inferno e di un tormento senza fine. Lo affermo arditamente, Dio me lo ha comandato. Ascoltate queste parole e prestate attenzione, altrimenti vi accuseranno dinanzi al tribunale di Cristo. Giacché sappiate che tutti i fanciullini vivono in Cristo, come pure coloro che sono senza legge. Ecco, il potere della redenzione si estende a tutti quelli che non hanno legge (1), perciò colui che non è sotto condanna non può pentirsi e a codesti il battesimo non serve. Ma è una beffa dinanzi a Dio, un rinnegamento della misericordia di Cristo e della potenza del suo Spirito santo, come a porre fiducia in opere morte. Ecco, figliolo mio, ciò non dovrebbe essere, poiché il pentimento è per coloro che sono sotto condanna e sotto la maledizione di una legge violata. (8:20-24)

Prega per loro, figliolo mio, affinché il pentimento possa penetrare nei loro cuori. Ma ecco, temo che lo Spirito abbia cessato di lottare con loro ed in questa regione essi stanno cercando di disfarsi di ogni potere e di ogni autorità che viene da Dio, e rinnegano lo Spirito santo. (8:28)

Ecco, io lavoro continuamente fra loro e quando annuncio loro la parola di Dio con severità, essi tremano e divengono furiosi contro di me; e quando non uso severità, essi induriscono i loro cuori contro la Parola, per cui temo che lo Spirito del Signore abbia cessato di contendere con loro. (9:4)

E di nuovo vi esorto, fratelli miei, a non negare i doni di Dio, poiché son numerosi e provengono dallo stesso Dio. E tali doni vengono distribuiti in diverse maniere, ma è lo stesso Dio che opera tutto in tutti, e sono dati agli uomini per le manifestazioni dello Spirito di Dio, onde siano loro di profitto. (10:8)

Ed a meno che non abbiate la carità, voi non potrete in alcun modo essere salvati nel regno di Dio, né lo potrete se non avete fede e neppure se mancate di speranza. (10:21)

Nota.

1. Si riferisce alla legge dei riti. Chi non appartiene a nessuna religione non compie riti e nessuno può accusarlo di ciò. Costoro debbono però obbedire alla legge che è scritta nel cuore di ciascuno, che impedisce di fare il male al prossimo per ottenere vantaggi per sé e invita a compiere buone azioni.

Così si conclude questo approfondimento.

Shirel Levi
07-01-23, 03:32
Unisciti a Michael Wright mentre esplora la vita e il viaggio di fede di John Avondet, il primo missionario italiano della Riorganizzazione. Avondet nasce tra le Valli Valdesi del Piemonte nel 1828 in un momento di grande cambiamento per l'Italia. Nato come tradizione di fede valdese, primitivista e dissenziente, il viaggio di fede di Avondet lo introdurrà alla Restaurazione, che lo porterebbe in un viaggio letterale dalle Dolomiti italiane alle montagne Wasatch del West americano, alle praterie del Nebraska e ritorno nella nativa Italia come primo missionario italiano della Riorganizzazione. Esploreremo i luoghi, le denominazioni, gli eventi storici e le persone che circondavano Avondet per conoscere un po' meglio questo Santo poco conosciuto. Questa conferenza è stata inclusa nella serie di conferenze online "Arte, storia e identità nella storia della comunità di Cristo" (serie di conferenze della primavera 2022). Registrato il 5 maggio 2022.
https://youtu.be/_e3hj89CpPs