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Visualizza Versione Completa : Essere contrari all'aborto non significa non essere laici



Oli
02-04-09, 21:44
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.

Supermario
02-04-09, 22:06
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.


Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

Oli
02-04-09, 22:11
Io invece sono per la massima libertà, purché questa non intacchi quella degli altri.
Ma perché non usare la pillola? Perché non il preservativo?
Chiaro che premiare chi non li usa e poi si ritrova in attesa significa togliere significato alla responsabilità delle proprie azioni.
Un po' come le droghe. Io sono favorevolissimo alla commercializzazione libera, ma se poi becco uno in stato non limpido alla guida della macchina gli rovinerei la vita.
Una ocsa manca nell'educazione moderna: la consapevolezza che i propri comportamenti hanno delle conseguenze e che è necessario subirle, non scaricarle sugli altri.

Teddy
02-04-09, 22:19
Io invece sono per la massima libertà, purché questa non intacchi quella degli altri.
Ma perché non usare la pillola? Perché non il preservativo?
Chiaro che premiare chi non li usa e poi si ritrova in attesa significa togliere significato alla responsabilità delle proprie azioni.
Un po' come le droghe. Io sono favorevolissimo alla commercializzazione libera, ma se poi becco uno in stato non limpido alla guida della macchina gli rovinerei la vita.
Una ocsa manca nell'educazione moderna: la consapevolezza che i propri comportamenti hanno delle conseguenze e che è necessario subirle, non scaricarle sugli altri.

Quello che dici è vero, infatti un vero Stato Liberale è quello che da tutte le informazioni e la cultura necessaria affinchè le scelte dei cittadini sia consapevoli e responsabili.

Supermario
02-04-09, 22:30
Io invece sono per la massima libertà, purché questa non intacchi quella degli altri.
Ma perché non usare la pillola? Perché non il preservativo?
Chiaro che premiare chi non li usa e poi si ritrova in attesa significa togliere significato alla responsabilità delle proprie azioni.
Un po' come le droghe. Io sono favorevolissimo alla commercializzazione libera, ma se poi becco uno in stato non limpido alla guida della macchina gli rovinerei la vita.
Una ocsa manca nell'educazione moderna: la consapevolezza che i propri comportamenti hanno delle conseguenze e che è necessario subirle, non scaricarle sugli altri.


Su pol.net avevo proposto al congresso del gioco politico diverse mozioni di legge.

Prima fra tutte quella sulla educazione sessuale nelle scuole della Repubblica.

L' educazione nelle scuole fatta con un certo criterio è basilare per evitare appunto gravidanze e aborti indesiderati.

Come è fondamentale l' uso di contraccettivi vari.

Ad una certa età ( compiuti 16 anni ) si dovrebbe iniziare anche ad insegnare come usarli al meglio.

Per il resto ripeto, da liberale, mai e poi mai acconsentirò a mandare i carabinieri nelle cliniche ad evitare gli aborti considerati legali dalla legge 194.

lucrezio
03-04-09, 00:13
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.

La cosa non molto laica secondo me non è le conclusioni a cui arrivi , la certezza con cui ci arrivi.
Dunque tu sei certo che un nano secondo dopo il momento in cui lo spermatozoo si impianta nell' ovulo c'è già un bambino ? Perchè è destinato a divenirlo ? C'è una probabilità che lo diventi , non certo una certezza, come c'è una probabilità ( minore , ma sempre probabilità) quando una miriade di spermatozoi si lanciano sull' ovulo; se si intromette un muro di gomma, anzi di lattice, si distrugge quella probabilità, la spes vitae come con l' aborto.
In realtà una probabilità , una spes vitae c'è se una donna fertile , in periodo fertile e un uomo fertile decidono di fare l' amore . Se all' ultimo momento decidono invece di andare al cinema, quella speranza svanisce.
Lo so che ho forzato un pò l' argomento, volevo solo indicare come le eccessive certezze non aiutino mai.

lucrezio
03-04-09, 00:28
Io invece sono per la massima libertà, purché questa non intacchi quella degli altri.
Ma perché non usare la pillola? Perché non il preservativo?
Chiaro che premiare chi non li usa e poi si ritrova in attesa significa togliere significato alla responsabilità delle proprie azioni.
Un po' come le droghe. Io sono favorevolissimo alla commercializzazione libera, ma se poi becco uno in stato non limpido alla guida della macchina gli rovinerei la vita.
Una ocsa manca nell'educazione moderna: la consapevolezza che i propri comportamenti hanno delle conseguenze e che è necessario subirle, non scaricarle sugli altri.

ovviamente sono pienamente d' accordo anch'io su campagne formative e informative sui metodi anticoncezionali ed un uso responsabile della sessualità
Ma il "premio per chi non usa il preservativo" quale sarebbe? fare un bell' aborto ?

Carrie
03-04-09, 13:38
Naturalmente le campagne informative sono importanti.
Però riporto l'esempio di una mia amica rimasta in cinta. Lei e il suo ragazzo lo facevano col preservativo, ma questo si è rotto. Non lo dico per dire ma lei è rimasta in cinta, senza desiderarlo affatto. Cosa si fa in questi casi? Lui non si è fermato, lo accoppa?

Il problema è che non si sentono pronti a diventare genitori e mettere al mondo un bambino che non desideri (specialmente quando è la madre a non sentirsi pronta) è deleterio!
Qualora decidesse di non portare avanti la gravidanza, sarebbe un mostro?


Detta francamente sono molto contenta di non aver mai dovuto abortire, è senz'altro un dolore tremendo che ti porti sempre nel cuore. Alcune ragazze che conosco lo hanno fatto, ma si denotava perfettamente lo stato psichico semi-distrutto che avevano subito dopo. Certo l'informazione, l'educazione, il non sentirsi isolati aiuta molto a prevenire!
Ma non venitemi a dire che si è tutti perfetti e che non si sbaglia mai! E se sbagli ma non vuoi un figlio per i più svariati motivi? Non è possibile abortire perchè siamo rigidi e non consentiamo a nessuno di poter sbagliare nella vita? Quelle ragazze hanno pagato per il loro errore. Quel dolore non le abbandonerà mai. Ma come si dice: "chi è senza peccato scagli la prima pietra... "
Troppo facile giudicare.

Monsieur
03-04-09, 16:51
La cosa non molto laica secondo me non è le conclusioni a cui arrivi , la certezza con cui ci arrivi.
Dunque tu sei certo che un nano secondo dopo il momento in cui lo spermatozoo si impianta nell' ovulo c'è già un bambino ? Perchè è destinato a divenirlo ? C'è una probabilità che lo diventi , non certo una certezza, come c'è una probabilità ( minore , ma sempre probabilità) quando una miriade di spermatozoi si lanciano sull' ovulo; se si intromette un muro di gomma, anzi di lattice, si distrugge quella probabilità, la spes vitae come con l' aborto.
In realtà una probabilità , una spes vitae c'è se una donna fertile , in periodo fertile e un uomo fertile decidono di fare l' amore . Se all' ultimo momento decidono invece di andare al cinema, quella speranza svanisce.
Lo so che ho forzato un pò l' argomento, volevo solo indicare come le eccessive certezze non aiutino mai.

Mi dispiace ma non riesco a condividere. Tutti ancora non siamo ancora qualcosa ma non per questo non abbiamo diritto alla vita, non c'è nessuna rivoluzione nello sviluppo del bambino, questo è dimostrato da commissioni scientifiche e laicissime.
Dire che ha diritto alla vita solo un essere umano che può essere definito persona è molto molto pericoloso perché si può arrivare a dire che anche un neonato non è una persona. L'aborto è barbarie. Il progresso vuol dire andare verso l'eliminazione dell'aborto e penso sia giunto il momento di fare delle moderate modifiche progressive alla 194.

Prinz Eugen
03-04-09, 17:06
E' laico e illuminato non badare alla superstizione del concetto universale di uomo.

Dodo88
03-04-09, 17:13
Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

il punto discriminante sta nella definizione del momento in cui l'embrione/feto può essere considerato persona...
se lo si dovesse considerare persona sin dal concepimento, tu, da liberale, non postresti esimerti dal "mandare i Carabinieri nelle cliniche"...
e comunque se lo Stato non dovesse ficcare il naso nella questione aborto, riducendola ad una scelta personale, non esisterebbero limiti temporali alla pratica, come previsti da qualsiasi legislazione statale...




una nota: i Radicali, la cui posizione sulla 194 è ben nota, si riferiscono sempre alla loro battaglia "abortista" come alla "lotta contro l'aborto clandestino"

Eric Draven
03-04-09, 17:43
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.

pienamente d'accordo

lucrezio
03-04-09, 18:42
Mi dispiace ma non riesco a condividere. Tutti ancora non siamo ancora qualcosa ma non per questo non abbiamo diritto alla vita, non c'è nessuna rivoluzione nello sviluppo del bambino, questo è dimostrato da commissioni scientifiche e laicissime.
Dire che ha diritto alla vita solo un essere umano che può essere definito persona è molto molto pericoloso perché si può arrivare a dire che anche un neonato non è una persona. L'aborto è barbarie. Il progresso vuol dire andare verso l'eliminazione dell'aborto e penso sia giunto il momento di fare delle moderate modifiche progressive alla 194.

Carissimo,
io ho espresso dubbi ma tu mi rispondi con certezze , citando anche "laicissime commissioni" di cui non molta informazione (ma non si sa mai).
C'è da dire che tutta la nostra tradizione culturale (nonchè giuridica) tende ad assimilare il feto più al non nato che al vivo, dal diritto ereditario, alle cerimonia, ai costumi del lutto... L' aborto veniva punito come reato contro la sanità della stirpe, se autoprocurato potevaportare una condanno di pochi mesi. Ma nessuno di coloro che strillano ora all' assassinio a quei tempi aveva qualcosa da dire per un assassinio punito più o meno come fare pipì in pubblico.
E come mai che solo ora trovi ecclesiastici pronti a fare funerali e tombe per i feti abortiti, quando in periodo proibizionisti dei feti abortiti spontaneamente non importava a nessuno ?

edera rossa
15-04-09, 18:01
credo che essere laici sia anche credere alla funzione laica della legge. Alle leggi dell ostato spetta comminare sanzioni od incentivare comportamenti non dare giudizi sul bene e sul male. Per la nostra legislazione l'aborto è considerato ancora ( purtroppo) un reato che non viene punito se avviene in certi luoghi e con determinate modalità. Credo che in realtà anche la maggior parte di quanti sidichiarano antiabortisti non si sognerebbero mai di mettere in carcere la donna che abortisce. Di cosa stiamo dunque parlando da un punto di vista giuridico? Credo che vi siano molti che credono che spetti allo stato risolvere i problemi di coscienza delle persone che sono già abbastanza dilanianti. E credo sia grave pensare che ci siano donne che nel momento di un rapporto non protetto pensino che tanto poi abortiscono; non di rado sono persone giovini e prese da passione amorosa: o magari persone che hanno subito violenza, o persone che hanno fatto male i conti ( chissà quanti sono i figli di Ogino), o persone a cui il medico ha negato la pillola del giorno dopo, ho persone che hanno amoreggiato in automobile aproffitando di un attimo di intimità ed a cui i familiari bigotti negano il diritto di portare un ragazzo od una ragazza in casa.
Per tutte queste donne cosa chiediamo ? La galera o l'aborto clandestino?

Eric Draven
15-04-09, 19:09
No,edera,chiediamo solo di prendere coscienza.
da laici,infatti,siamo favorevoli ai contraccettivi e all'educazione sessuale a scuola,per coerenza di pensiero.
Dal punto di vista giuridico,l'antiabortista intellettualmente onesto propone una legge che riconosca da un lato l'umanità del nascituro e dall'altro non sia perseguitante per la donna.
esiste nel codice penale una cosa che si chiama stato di necessità,che può risolvere,se sviluppata con criterio,gran parte dei problemi.

pensateci,gente

edera rossa
15-04-09, 19:51
No,edera,chiediamo solo di prendere coscienza.
da laici,infatti,siamo favorevoli ai contraccettivi e all'educazione sessuale a scuola,per coerenza di pensiero.
Dal punto di vista giuridico,l'antiabortista intellettualmente onesto propone una legge che riconosca da un lato l'umanità del nascituro e dall'altro non sia perseguitante per la donna.
esiste nel codice penale una cosa che si chiama stato di necessità,che può risolvere,se sviluppata con criterio,gran parte dei problemi.

pensateci,gente
ma guarda che l'attuale normativa, per la quale l'aborto è ancora reato, è già grosso modo in sintonia con quello che stai dicendo. Solo che se si è d'accordo che la legge non deve essere perseguitante per la donna; mi sa tanto che quello che si chiede alla legge dello stato è di fare delle belle affermazioni di principio, ma è questa la funzione della legge in uno stato laico?
E tieni conto che l'attuale legge è di cfatto penalizzante per chi si trova in aree nelle quali la sanità pubblica non permette facilmente di abortire; e se ci si rivolge ai privati la cosa diventapiù grave. L'estendere la legislazione anche al settore privato permetterebbe di rendere meno ingarbugliato il problema dell'obbiezione di coscienza dei medici. Qanto all'umanità del nascituro non so quanta ve ne possa essere in un feto di un mese; soperò che è la stess aper un aborto concesso dalla legge ed in un aborto clandestini effettuato con maggiori rischi per la madre. E tieni conto che il non tenere il fenomeno dell'aborto nella clandestinità permette di far diminuire , grazie alle informazioni che passano gli ospedali alle abortente, di diminuire il numero totale degli aborti. Oggi nelle statistiche incidono parecchio le immigrate , per le quali sarebbe utile un programma di educazione alla procreazione responsabile pe r evitar loro tante tragedie , spesso frutto della clandestinità degli interventi.

Eric Draven
16-04-09, 00:58
magari scorporerei per un attimo il discorso sulle immigrate,perchè includerebbe aspetti che sviscerare qui sarebbe fuorviante dal tema del 3d.
detto questo,chiaro che una revisione della legge non dovrebbe in alcun modo prevedere una persecuzione preconcetta della donna,ma solo di comportamenti effettivamente delinquenziali.
sul resto,dovrei esporre la mia idea riguardo una legge sull'aborto (che considero non un diritto ma una facoltà,peraltro....),altrimenti si va a friggere l'aria.....

fenix
16-04-09, 01:02
Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

è la società -attraverso le istituzioni o le organizzazioni civili- che deve intervenire a prevenire l'aborto. Non è un affare degli individui perchè una volta appurato che il nascituro è un essere umano, è dovere della società impedire che si uccida tale essere umano.
Discorso delicato è piuttoso l'aborto eugenetico, perchè non si può ragionevolmente obbligare una madre ad allevare un figlio malformato. In questo caso la società dovrebbe ammettere l'aborto pur nella coscienza che si tratta di un omicidio (un omicidio "a fin di bene", in questo caso).

00_Void
16-04-09, 02:16
è la società -attraverso le istituzioni o le organizzazioni civili- che deve intervenire a prevenire l'aborto. Non è un affare degli individui perchè una volta appurato che il nascituro è un essere umano, è dovere della società impedire che si uccida tale essere umano.
Discorso delicato è piuttoso l'aborto eugenetico, perchè non si può ragionevolmente obbligare una madre ad allevare un figlio malformato. In questo caso la società dovrebbe ammettere l'aborto pur nella coscienza che si tratta di un omicidio (un omicidio "a fin di bene", in questo caso).

quindi è ragionevole dire che un individuo malformato non è un essere umano :33:

edera rossa
16-04-09, 11:54
magari scorporerei per un attimo il discorso sulle immigrate,perchè includerebbe aspetti che sviscerare qui sarebbe fuorviante dal tema del 3d.
detto questo,chiaro che una revisione della legge non dovrebbe in alcun modo prevedere una persecuzione preconcetta della donna,ma solo di comportamenti effettivamente delinquenziali.
sul resto,dovrei esporre la mia idea riguardo una legge sull'aborto (che considero non un diritto ma una facoltà,peraltro....),altrimenti si va a friggere l'aria.....

facevo riferimento alle immigrate , perchè depurando i dati da tale fenomeno in gran parte successivo all'entrata in vigore della legge risulta che l'attuale legislatura ha contribuito a far diminuire in maniera verticale il numero degli aborti stessi. Se poi invece che guardare alle leggi per i risultati che danno si preferiscono le questioni di principio è altro discorso. Come laico osservo i risultati della norma che ha depenalizzato , sia pure solo in parte, l'aborto.
La struttura della legge esistente credopossa soddisfare le tue preoccupazioni su lla facoltatività

Cuordy
23-02-11, 14:30
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.

Però questi sono gusti, che possono variare a seconda del tuo umore. O c'è un processo logico inattaccabile che ti fa arrivare alla conclusione che l'aborto è deplorevole?

Giordi
23-02-11, 17:03
Però questi sono gusti, che possono variare a seconda del tuo umore. O c'è un processo logico inattaccabile che ti fa arrivare alla conclusione che l'aborto è deplorevole?

...il processo logico inattaccabile non c'è... neppure se a giungere a simili conclusioni è un ateo... figuriamoci se a farlo è uno che agisce in base a ciò che degli uomini hanno scirtto alla luce delle interpretazioni che hanno fatto altri uomini sulle parole interpretate anticamente da altri esseri umani...:paura:

... al titolo si potrebbe rispondere:

Il laico, a mio avviso, non dovrebbe auspicare o votare leggi che impongano l'aborto o lo vietino tout court.

Darwin
23-02-11, 18:58
Però questi sono gusti, che possono variare a seconda del tuo umore. O c'è un processo logico inattaccabile che ti fa arrivare alla conclusione che l'aborto è deplorevole?


E' ovvio che la mia prima risposta è che non esista , ma per essere sicuri potresti definire che cosa è un 'processo logico inattaccabile'?

Cuordy
23-02-11, 19:44
E' ovvio che la mia prima risposta è che non esista , ma per essere sicuri potresti definire che cosa è un 'processo logico inattaccabile'?

Tu dici che l'aborto è una cosa sbagliata. Poi me lo dimostri in modo da non lasciare agli altri argomenti per dimostrare il contrario. Se qualcuno ti fa obiezioni alle quali non riesci a dare spiegazioni convincenti, il tuo processo logico che ti ha indotto a ritenerti contrario all'aborto non risulterà inattaccabile.

Giordi
23-02-11, 20:00
Tu dici che l'aborto è una cosa sbagliata. Poi me lo dimostri in modo da non lasciare agli altri argomenti per dimostrare il contrario. Se qualcuno ti fa obiezioni alle quali non riesci a dare spiegazioni convincenti, il tuo processo logico che ti ha indotto a ritenerti contrario all'aborto non risulterà inattaccabile.

...e se colui che dovrebbe "convincersi" non fosse capace di comprendere le "spiegazioni"??... come vedi nel tuo ragionamento c'è qualcosa che non quadra... poichè l'inattaccanilità del processo logico di cui tu parli è dipendente dalle capacità di comprensione di chi dovrebbe "convincersi"... :sofico:

Cuordy
23-02-11, 22:45
...e se colui che dovrebbe "convincersi" non fosse capace di comprendere le "spiegazioni"??... come vedi nel tuo ragionamento c'è qualcosa che non quadra... poichè l'inattaccanilità del processo logico di cui tu parli è dipendente dalle capacità di comprensione di chi dovrebbe "convincersi"... :sofico:

Intanto snocciola le argomentazioni, poi vediamo se non vengono capite oppure se sono debolucce.

Darwin
23-02-11, 23:00
Tu dici che l'aborto è una cosa sbagliata. Poi me lo dimostri in modo da non lasciare agli altri argomenti per dimostrare il contrario. Se qualcuno ti fa obiezioni alle quali non riesci a dare spiegazioni convincenti, il tuo processo logico che ti ha indotto a ritenerti contrario all'aborto non risulterà inattaccabile.

Strano modo di utilizzare i termini , 'convincente' o inattaccabile'

un procedimento logico può essere 'logicamente' inattaccabile se non presenta errori di derivazione o di di inferenza se preferisce ma contemporaneamente non 'convincente' se parte da 'presupposti' o 'postulati' non accettabili.

Quindi puoi benissimo fornireeuna speigazione 'logica' corretta ma non condivisibile.

Il corretto utilizzo delle terminologie non è un vezzo ma bensì la verifica delle proprie conoscenze e della capacità di applicarle.

Giordi
23-02-11, 23:06
Intanto snocciola le argomentazioni, poi vediamo se non vengono capite oppure se sono debolucce.

... Ho detto che dipende dalla capacita' di comprensione di chi dovrebbe convincersi... Perché dovrei sprecare del tempo visto che ho già avuto modo di constatare qual'e' quella capacita'??

... Ma voglio provare a dedicare ancora un po' del mio tempo... Quali argomentazioni dovrei snocciolare?

Ludwig Feuerbach
24-02-11, 06:09
Non so voi, ma per me questa è la risposta definitiva:


Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

Aggiungerei solo ciò che ho già detto altrove: solo una sana contraccezione riduce l'aborto ai minimi termini. Azzerarlo è utopia. Va considerato alla stregua di un fenomeno endemico.

Penso che ad ogni nuovo topic sull'aborto, qui o altrove, riproporrò il post di Supermario.

Cuordy
24-02-11, 09:27
Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

Però ripensando a questa discussione qua (http://forum.politicainrete.net/laici-laicita/99853-quando-inizia-la-vita.html), viene da pensare che la tua sia una scelta basata sul gusto tuo personale. Un po' come quando si va in gelateria e si sceglie il gusto del gelato, e se metterlo nel cono o nella vaschetta.

largodipalazzo
24-02-11, 09:57
Sono cattolico e contrario all aborto. Detto ciò tutelo anche la divisione delle competenze (libero stato in libera chiesa) ,rimanendo a favore della legge sull aborto. Sono convinto che le donne che interrompono la gravidanza sono persone disperate che non vanno condannate ma aiutate e comprese.

Giordi
24-02-11, 10:26
Però ripensando a questa discussione qua (http://forum.politicainrete.net/laici-laicita/99853-quando-inizia-la-vita.html), viene da pensare che la tua sia una scelta basata sul gusto tuo personale. Un po' come quando si va in gelateria e si sceglie il gusto del gelato, e se metterlo nel cono o nella vaschetta.

..metafora più calzante:

Un po' come quando si sceglie di aderire ad una religione piuttosto che ad un'altra. Questione di gusti...


Il giudizio di gusto determina il suo oggetto, per ciò che riguarda il piacere (in quanto bellezza), pretendendo il consenso d'ognuno, come se il piacere fosse oggettivo. Dire che questo fiore è bello vai quanto esprimere la propria pretesa al piacere di ognuno. Il piacevole del suo odore non ha simili pretese. Ad uno piace, ad un altro dà alla testa. E che cosa si potrebbe presumere da ciò se non che la bellezza dovrebbe essere considerata come una proprietà dell'oggetto stesso, non regolata dalla diversità degli individui e dei loro organismi, ma su cui invece questi dovrebbero regolarsi, volendone giudicare? E nondimeno non è così. Perché il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla. (Immanuel Kant)

Cuordy
19-04-11, 11:15
..metafora più calzante:

Un po' come quando si sceglie di aderire ad una religione piuttosto che ad un'altra. Questione di gusti...


Quindi tu ammetti di fare una cosa così? :paura:

anton
19-04-11, 11:36
Puoi essere tranquillamente laico ed essere contro l' aborto.


Anche io personalmente non approvo la pratica dell'aborto, ma da liberale ( e quindi non da laico ) non imporrei mai con una legge il mio pensiero etico sulla materia.

L' aborto a mio avviso è una scelta del singolo, scelta nella quale lo Stato, o la Chiesa, non devano ficcare il naso.

per di più si ricorre all'aborto perchè è successa una cosa imprevista... non credo che la gente scopi alla carlona perchè tanto sa che poi può abortire.

subiectus
19-04-11, 11:50
Io ancora devo trovare uno che sia favorevole all'aborto perché sì, è chiaro che è l'estrema ratio di chi s'è trovato in difficoltà e che non può portare a termine la gravidanza nemmeno con la prospettiva dell'adozione, credo che la legalizzazione sia stato il male minore (sempre meglio delle mammane e degli uteri sfondati, imho) se poi la legge morale di una persona le impedisce di farvi ricorso buon per lei, ma non può e non deve essere legge dello stato .

Semmai io sono per il far crescere niente su questa terra (Borges diceva che lo specchio e la copula sono cose orrende perché moltiplicano gli uomini).

Troll
19-04-11, 12:03
Io ancora devo trovare uno che sia favorevole all'aborto perché sì

Perché no? In base a quale predicazione pseudoreligiosa si dovrebbe dichiarare sacra l'esistenza biologica? Se i nati si accordano per non recarsi reciprocamente danno non è detto che questo debba includere gli embrioni.

cammarrone
19-04-11, 14:26
L'aborto è un abominio. La "libertà" di scelta della donna non vale un cazzo rispetto al diritto alla vita.

Arthur Machen
19-04-11, 14:37
L'aborto è un abominio. La "libertà" di scelta della donna non vale un cazzo rispetto al diritto alla vita.

Diritto alla vita :conf:

e allora perchè no all'eutanasia?

cammarrone
19-04-11, 14:44
Diritto alla vita :conf:

e allora perchè no all'eutanasia?

Che c'entra l'eutanasia? A parte che sarei favorevole all'eutanasia dopo un tot di anni.

Arthur Machen
19-04-11, 14:54
Che c'entra l'eutanasia? A parte che sarei favorevole all'eutanasia dopo un tot di anni.

non si capisce da dove possa catalputare un chimerico "diritto alla vita" che ella rivendica a gran voce.

pseudovector
28-04-11, 12:21
Perché no? In base a quale predicazione pseudoreligiosa si dovrebbe dichiarare sacra l'esistenza biologica? Se i nati si accordano per non recarsi reciprocamente danno non è detto che questo debba includere gli embrioni.

:8272456378:

pseudovector
28-04-11, 12:26
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.


Non la trovi perche' infatti non esiste.


Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione.
Discontinuita' in che senso?
Un punto di discontinuita' altrettanto oggettivo puo essere la presenza o assenza di sistema nervoso, o del pancreas.
Dai per scontato che l'unica discontinuita' o la piu importante debba essere la presenza di DNA diploide.


Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato
Petitio principi.

Red XIII
28-04-11, 13:30
Io sono sempre stato contrario all'aborto, ma non per ragioni legate alla relligione. Semplicemente non riesco a trovare un punto (una singolarità), che segna la distinzione fra un embrione e un feto.
Guardate un bimbo appena nato: un'ora prima di nascere era un bambino? SI.
2 ore prima? SI.
Così via si arriva all'unico punto di discontinuità, cioè la fecondazione. Prima non c'è alcun bambino, poi c'è e va tutelato, perché la propria libertà finisce dove lede quella di un altro essere umano.
Se non si vogliono figli si usino i preservativi o si prenda la pillola.
E' indispensabile educare i giovani alla necessità di farsi carico in prima persona delle conseguenze delle proprie azioni.
penso ci siano argomenti più razionali rispetto al valore della vita (tanto strumentalizzato a destra per attirare i bigotti) per difendere il diritto di nascere dei bambini. Sono d'accordo per quanto riguarda gli anticoncezionali. Se il "danno" è fatto non è certo colpa del bambino, perciò chi mette al mondo una vita deve assumersi le proprie responsabilità. E parlo del maschio oltre che della femmina.

Giordi
28-04-11, 13:49
penso ci siano argomenti più razionali rispetto al valore della vita (tanto strumentalizzato a destra per attirare i bigotti) per difendere il diritto di nascere dei bambini. Sono d'accordo per quanto riguarda gli anticoncezionali. Se il "danno" è fatto non è certo colpa del bambino, perciò chi mette al mondo una vita deve assumersi le proprie responsabilità. E parlo del maschio oltre che della femmina.

... le responsabilità sono proporzionate al valore che ogni coppia da a ciò che si intende per "mettere al mondo" una vita... :giagia:
...c'è ad esempio chi sostiene che "mettere al mondo" si intenda rendere la nuova vita non più dipendente fisiologicamente dalla madre... :chefico:

Red XIII
28-04-11, 14:10
... le responsabilità sono proporzionate al valore che ogni coppia da a ciò che si intende per "mettere al mondo" una vita... :giagia:
...c'è ad esempio chi sostiene che "mettere al mondo" si intenda rendere la nuova vita non più dipendente fisiologicamente dalla madre... :chefico:
Io credo che ogni singola vita sia preziosa.

Giordi
28-04-11, 14:19
Io credo che ogni singola vita sia preziosa.

...preziosa e sacrificabile a seconda dei casi... :giagia:

pseudovector
28-04-11, 14:55
"Quando un ovulo fecondato diventa un bambino? L'anziano medico risponde senza esitazioni. In automatico. "Ho due risposte. La prima è a partire dal momento in cui gli altri cominciano a riconoscerlo come tale. Nel caso della società a partire dalla sua nascita. Tuttavia, la seconda risposta mi sembra più precisa: tutto dipende dalla donna, dal momento in cui la donna comincia a sentire questo embrione come un nuovo essere. Quando una donna ha un ritardo, lo esprime giustamente così: "Ho un ritardo". Alcune settimane dopo, comincia a dire: "Sono incinta". Però ha bisogno di un tempo considerevole per dire: "Aspetto un bambino".
E' soggettivo. E' una questione psicologica".
(intervista a Emile-Etienne Baulieu, inventore della pillola Ru486)

Red XIII
28-04-11, 15:04
...preziosa e sacrificabile a seconda dei casi... :giagia:
quali?


"Quando un ovulo fecondato diventa un bambino? L'anziano medico risponde senza esitazioni. In automatico. "Ho due risposte. La prima è a partire dal momento in cui gli altri cominciano a riconoscerlo come tale. Nel caso della società a partire dalla sua nascita. Tuttavia, la seconda risposta mi sembra più precisa: tutto dipende dalla donna, dal momento in cui la donna comincia a sentire questo embrione come un nuovo essere. Quando una donna ha un ritardo, lo esprime giustamente così: "Ho un ritardo". Alcune settimane dopo, comincia a dire: "Sono incinta". Però ha bisogno di un tempo considerevole per dire: "Aspetto un bambino".
E' soggettivo. E' una questione psicologica".
(intervista a Emile-Etienne Baulieu, inventore della pillola Ru486)
a me pare tutto meno che soggettivo. Dov'è il diritto di nascere del bambino? trovo un controsenso che nella dichiarazione dei diritti dell'infanzia, manchi proprio quello a nascere!

Giordi
28-04-11, 15:05
"Quando un ovulo fecondato diventa un bambino? L'anziano medico risponde senza esitazioni. In automatico. "Ho due risposte. La prima è a partire dal momento in cui gli altri cominciano a riconoscerlo come tale. Nel caso della società a partire dalla sua nascita. Tuttavia, la seconda risposta mi sembra più precisa: tutto dipende dalla donna, dal momento in cui la donna comincia a sentire questo embrione come un nuovo essere. Quando una donna ha un ritardo, lo esprime giustamente così: "Ho un ritardo". Alcune settimane dopo, comincia a dire: "Sono incinta". Però ha bisogno di un tempo considerevole per dire: "Aspetto un bambino".
E' soggettivo. E' una questione psicologica".
(intervista a Emile-Etienne Baulieu, inventore della pillola Ru486)

... che poi, dire: "aspetto un bambino" potrebbe benissimo significare che il bambino ancora non c'è... :chefico:

pseudovector
28-04-11, 15:07
a me pare tutto meno che soggettivo. Dov'è il diritto di nascere del bambino?

A me pare tutto tranne che oggettivo.
Il diritto del "bambino" di nascere non esiste fin quando non definisci che cosa e' un "bambino" e cosa non lo e'.
Altrimenti cadi in una banale tautologia.

Troll
28-04-11, 15:11
A me pare tutto tranne che oggettivo.
Il diritto del "bambino" di nascere non esiste fin quando non definisci che cosa e' un "bambino" e cosa non lo e'.
Altrimenti cadi in una banale tautologia.

E l'embrione non arriva al mondo col cartello "bambino", espressione il cui significato come tutte le altre dipende dalla definizione in uso...

Giordi
28-04-11, 15:45
quali?


...per esempio... a mio avviso ci sono casi in cui una vita è sacrificabile per salvare quella della sua genitrice... :giagia:

...tu in questo caso invece come ti poni?... se ad esempio dicessero che la gravidanza per una donna potrebbe esserle fatale, ritieni sacrificabile la vita del nascituro oppure propendi per lasciare che la natura faccia il suo corso... o meglio... lasciare nella mani del Signore la vita della donna? :gratgrat:

pseudovector
28-04-11, 15:59
E l'embrione non arriva al mondo col cartello "bambino", espressione il cui significato come tutte le altre dipende dalla definizione in uso...

Ci sara' sempre il bigotto di turno pronto ad appiccicare il cartello dove il Suo Santone gli dice di farlo.

Giordi
28-04-11, 17:36
E l'embrione non arriva al mondo col cartello "bambino", espressione il cui significato come tutte le altre dipende dalla definizione in uso...

... ad esempio una coppia non sposata potrebbe benissimo apporre il cartello "bambino" al pensiero di farne uno prima del matrimonio... e la chiesa con i suoi atti di convincimento e di indottrinamento mirati ad ostacolare la copula prima del matrimonio, non farebbe altro che contribuire a far abortire quel pensiero... e dunque il "bambino"... :chefico:

Red XIII
28-04-11, 17:41
...per esempio... a mio avviso ci sono casi in cui una vita è sacrificabile per salvare quella della sua genitrice... :giagia:

...tu in questo caso invece come ti poni?... se ad esempio dicessero che la gravidanza per una donna potrebbe esserle fatale, ritieni sacrificabile la vita del nascituro oppure propendi per lasciare che la natura faccia il suo corso... o meglio... lasciare nella mani del Signore la vita della donna? :gratgrat:
Io non ti parlavo di casi-limite, ma se proprio vogliamo parlarne qui la libertà di scelta secondo me è ineccepibile.

Giordi
28-04-11, 18:21
Io non ti parlavo di casi-limite, ma se proprio vogliamo parlarne qui la libertà di scelta secondo me è ineccepibile.

... il punto è che, come dicevo prima ogni singola vita è si preziosa... ma anche ".. sacrificabile a seconda dei casi..."... tutto dipende dalla libertà di scelta di chi ha facoltà di scegliere... in questo caso, in primis la genitrice...:giagia: