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:Esther:
28-10-10, 11:13
Cei: scuole di formazione per giovani politici cattolici

Conferenza episcopale italiana: 'Le convivenze di fatto, i divorzi sempre più numerosi e le unioni gay destabilizzano la famiglia'


CITTA' DEL VATICANO - La Chiesa italiana sosterrà "la crescita di una nuova generazione di laici cristiani, capaci di impegnarsi a livello politico con competenza e rigore morale", e lo farà anche "rilanciando le scuole di formazione all'impegno sociale e politico". E' quanto afferma la Conferenza Episcopale Italiana in un passaggio degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati oggi sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo".

I vescovi dicono di avvertire "la necessità di educare alla cittadinanza responsabile". "L'attuale dinamica sociale - spiegano - appare segnata da una forte tendenza individualistica che svaluta la dimensione sociale, fino a ridurla a una costrizione necessaria e a un prezzo da pagare per ottenere un risultato vantaggioso per il proprio interesse". Invece "nella visione cristiana l'uomo non si realizza da solo, ma grazie alla collaborazione con gli altri e ricercando il bene comune". Per questo "appare necessaria una seria educazione alla socialità e alla cittadinanza, mediante un'ampia diffusione dei principi della dottrina sociale della Chiesa, anche rilanciando le scuole di formazione all'impegno sociale e politico". Secondo la Cei, "una cura particolare andrà riservata al servizio civile e alle esperienze di volontariato in Italia e all'estero". E in definitiva "si dovrà sostenere la crescita di una nuova generazione di laici cristiani, capaci di impegnarsi a livello politico con competenza e rigore morale".

'FAMIGLIA DESTABILIZZATA DA FISCO, DIVORZI, UNIONI GAY' - Tra i tanti fattori che oggi minano e destabilizzano l'istituto familiare, ci sono, secondo la Conferenza Episcopale Italiana, le convivenze di fatto e i divorzi sempre più numerosi, un sistema fiscale che "disincentiva la procreazione", e anche "i tentativi di equiparare alla famiglia forme di convivenza tra persone dello stesso sesso". I vescovi lo scrivono negli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati oggi sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo".

La famiglia, si legge nel documento "a un tempo, è forte e fragile", e la sua debolezza "non deriva solo da motivi interni alla vita della coppia e al rapporto tra genitori e figli". Secondo la Cei, "molto più pesanti sono i condizionamenti esterni: il sostegno inadeguato al desiderio di maternità e paternità, pur a fronte del grave problema demografico; la difficoltà a conciliare l'impegno lavorativo con la vita familiare, a prendersi cura dei soggetti più deboli, a costruire rapporti sereni in condizioni abitative e urbanistiche sfavorevoli". "A ciò si aggiunga - proseguono i vescovi - il numero crescente delle convivenze di fatto, delle separazioni coniugali e dei divorzi, come pure gli ostacoli di un quadro economico, fiscale e sociale che disincentiva la procreazione". E "non si possono trascurare, tra i fattori destabilizzanti, il diffondersi di stili di vita che rifuggono dalla creazione di legami affettivi stabili e i tentativi di equiparare alla famiglia forme di convivenza tra persone dello stesso sesso". Per la Chiesa, comunque, "la famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante", mentre per i genitori "l'educazione è un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione della vita". Tuttavia, "educare in famiglia è oggi un'arte davvero difficile": molti genitori, secondo i vescovi, "soffrono, infatti, un senso di solitudine, di inadeguatezza e, addirittura, d'impotenza". Un "isolamento", questo, che è "anzitutto sociale, perché la società privilegia gli individui e non considera la famiglia come sua cellula fondamentale". "Padri e madri - si legge ancora negli 'Orientamenti pastorali' - faticano a proporre con passione ragioni profonde per vivere e, soprattutto, a dire dei 'no' con l'autorevolezza necessaria". Il legame con i figli "rischia di oscillare tra la scarsa cura e atteggiamenti possessivi che tendono a soffocarne la creatività e a perpetuarne la dipendenza". E secondo i vescovi, "occorre ritrovare la virtù della fortezza nell'assumere e sostenere decisioni fondamentali, pur nella consapevolezza che altri soggetti dispongono di mezzi potenti, in grado di esercitare un'influenza penetrante". Il richiamo della Cei è che "la famiglia va dunque amata, sostenuta e resa 'protagonista attiva' dell'educazione non solo per i figli, ma per l'intera comunità". "Sostenere adeguatamente la famiglia - conclude -, con scelte politiche ed economiche appropriate, attente in particolare ai nuclei numerosi, diventa un servizio all'intera collettività".

'SCUOLA CATTOLICA RISORSA PAESE,SOSTENERE SCELTA FAMIGLIE' - La scuola cattolica "fa parte a pieno titolo del sistema nazionale di istruzione e formazione" e "costituisce una grande risorsa per il Paese": va quindi sostenuta, anche economicamente, la possibilità di scelta delle famiglie tra gli istituti pubblici e quelli paritari. E' quanto affermano i vescovi italiani negli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati oggi sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo".

"Nel rispetto delle norme comuni a tutte le scuole", scrive la Cei nel documento, la scuola cattolica e i centri di formazione professionale d'ispirazione cristiana "hanno il compito di sviluppare una proposta pedagogica e culturale di qualità, radicata nei valori educativi ispirati al Vangelo". "Il principio dell'uguaglianza tra le famiglie di fronte alla scuola - aggiunge - impone non solo interventi di sostegno alla scuola cattolica, ma il pieno riconoscimento, anche sotto il profilo economico, dell'opportunità di scelta tra la scuola statale e quella paritaria". La scuola cattolica "potrà essere così sempre più accessibile a tutti, in particolare a quanti versano in situazioni difficili e disagiate". Inoltre, "il confronto e la collaborazione a pari titolo tra istituti pubblici, statali e non statali, possono contribuire efficacemente a rendere più agile e dinamico l'intero sistema scolastico, per rispondere meglio all'attuale domanda formativa". Secondo i vescovi, "in quanto scuola paritaria, e perciò riconosciuta nel suo carattere di servizio pubblico, essa rende effettivamente possibile la scelta educativa delle famiglie, offrendo un ricco patrimonio culturale a servizio delle nuove generazioni".

'INTERNET: SERVE INTERVENTO LEGISLATIVO A TUTELA INFANZIA' - Di fronte alla diffusione dei media dell'era digitale "un particolare impegno deve essere posto nel tutelare l'infanzia, anche con concreti ed efficaci interventi legislativi". Lo sostiene la Conferenza Episcopale Italiana negli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati oggi sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo".

"La tecnologia digitale, superando la distanza spaziale - si legge nel documento -, moltiplica a dismisura la rete dei contatti e la possibilità di informarsi, di partecipare e di condividere, anche se rischia di far perdere il senso di prossimità e di rendere più superficiali i rapporti". "La crescita vorticosa e la diffusione planetaria di questi mezzi - aggiungono i vescovi -, favorite dal rapido sviluppo delle tecnologie digitali, in molti casi acuiscono il divario tra le persone, i gruppi sociali e i popoli. Soprattutto, non cresce di pari passo la consapevolezza delle implicazioni sociali, etiche e culturali che accompagnano il diffondersi di questo nuovo contesto esistenziale". Secondo la Cei, i nuovi media "intervengono in modo incisivo sull'esperienza delle persone" e influiscono sulla "percezione di noi stessi, degli altri e del mondo": tanto che "il loro ruolo nei processi educativi è sempre più rilevante" e "le tradizionali agenzie educative sono state in gran parte soppiantate dal flusso mediatico". Per i vescovi, "un obiettivo da raggiungere, dunque, sarà anzitutto quello di educare alla conoscenza di questi mezzi e dei loro linguaggi e a una più diffusa competenza quanto al loro uso".

EDUCAZIONE PRIORITA' CHIESA ITALIANA PROSSIMO DECENNIO - La Chiesa italiana pone la "sfida educativa" come sua priorità per il prossimo decennio. E' dedicato al tema "Educare alla vita buona del Vangelo" il documento di 41 pagine, pubblicato oggi, con cui la Cei illustra gli Orientamenti pastorali 2010-2020. La comunità cristiana, si legge nel documento, "offre il suo contributo e sollecita quello di tutti perché la società diventi sempre più terreno favorevole all'educazione". "Favorendo condizioni e stili di vita sani e rispettosi dei valori - viene aggiunto -, è possibile promuovere lo sviluppo integrale della persona, educare all'accoglienza dell'altro e al discernimento della verità, alla solidarietà e al senso della festa, alla sobrietà e alla custodia del creato, alla mondialità e alla pace, alla legalità, alla responsabilità etica nell'economia e all'uso saggio delle tecnologie". Ciò richiede il coinvolgimento non solo di genitori e insegnanti, ma anche di uomini politici, imprenditori, artisti, sportivi, esperti della comunicazione e dello spettacolo: "la società nella sua globalità, infatti, costituisce un ambiente vitale dal forte impatto educativo; essa veicola una serie di riferimenti fondamentali che condizionano in bene o in male la formazione dell'identità, incidendo profondamente sulla mentalità e sulle scelte di ciascuno". I vescovi non si nascondono le difficoltà che oggi incontra la missione educativa: lo scetticismo complessivo che fa dei progetti educativi "programmi a breve termine", la "corrente fredda" che scuote la famiglia e la scuola, la tendenza "a ridurre il bene all'utile, la verità a razionalità empirica, la bellezza a godimento effimero", "l'eclissi del senso di Dio" e "l'offuscarsi della dimensione dell'interiorità", "l'incerta formazione dell'identità personale in un contesto plurale e frammentario", "le difficoltà di dialogo tra le generazioni". Inoltre, "il ripiegamento su se stessi e il narcisismo, il desiderio insaziabile di possesso e di consumo, la ricerca del sesso slegato dall'affettività e dall'impegno di vita, l'ansia e la paura, l'incapacità di sperare, il diffondersi dell'infelicità e della depressione". E anche "il mito dell'uomo 'che si fa da se'' finisce con il separare la persona dalle proprie radici e dagli altri, rendendola alla fine poco amante anche di se stessa e della vita". Per la Cei, "in una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di beni di consumo, il compito più urgente diventa, dunque, educare a scelte responsabili". E se i giovani si trovano spesso davanti "figure adulte demotivate e poco autorevoli", a soffrirne di più "é la famiglia, primo luogo dell'educazione, lasciata sola a fronteggiare compiti enormi nella formazione della persona, senza un contesto favorevole e adeguati sostegni culturali, sociali ed economici".

Cei: scuole di formazione per giovani politici cattolici - Politica - ANSA.it (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/10/28/visualizza_new.html_1727197305.html)

Popolare
28-10-10, 11:15
ohhhhh qualcosa si sta muovendo finalmente!!!! però mi sfugge una cosa: parla solo delle scuole paritarie o anche dei una scuola di formazione per politici cattolici, come da titolo?

QUINTO
28-10-10, 13:30
ohhhhh qualcosa si sta muovendo finalmente!!!! però mi sfugge una cosa: parla solo delle scuole paritarie o anche dei una scuola di formazione per politici cattolici, come da titolo?
Popy sei d'accordo anche su questi passaggi?

E "non si possono trascurare, tra i fattori destabilizzanti, il diffondersi di stili di vita che rifuggono dalla creazione di legami affettivi stabili e i tentativi di equiparare alla famiglia forme di convivenza tra persone dello stesso sesso".

'INTERNET: SERVE INTERVENTO LEGISLATIVO A TUTELA INFANZIA' - Di fronte alla diffusione dei media dell'era digitale "un particolare impegno deve essere posto nel tutelare l'infanzia, anche con concreti ed efficaci interventi legislativi". Lo sostiene la Conferenza Episcopale Italiana negli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati oggi sul tema "Educare alla vita buona del Vangelo".

Popolare
28-10-10, 15:26
Popy sei d'accordo anche su questi passaggi?
Te sei d'accordo con TUTTO quello che dice?

QUINTO
28-10-10, 18:20
Te sei d'accordo con TUTTO quello che dice?
ho letto velocemente ma mi sembra di si. :giagia:
perché cosa pensi che io non condivido di quello scritto? :gratgrat:

Popolare
28-10-10, 18:53
ho letto velocemente ma mi sembra di si. :giagia:
perché cosa pensi che io non condivido di quello scritto? :gratgrat:
No sai...mi ha citato solo 2 o 3 righe, pensavo tu non condividessi il resto. Ok.

QUINTO
28-10-10, 18:54
No sai...mi ha citato solo 2 o 3 righe, pensavo tu non condividessi il resto. Ok.
quindi tu condividi anche quei due quote o no? :gratgrat:

Popolare
28-10-10, 18:56
quindi tu condividi anche quei due quote o no? :gratgrat:
Si perchè?

QUINTO
28-10-10, 19:01
Si perchè?
cosi ero curioso visto che la tua parte politica parla spesso di unioni omosessuali, di parificare l'omosessualità e l'eterosessualità e mi sembra che si sia mostrata anche contraria al fatto che internet debba essere sotto controllo efficace (per evitare reati o la pornografia facile da trovare).

Popolare
28-10-10, 19:05
cosi ero curioso visto che la tua parte politica parla spesso di unioni omosessuali, di parificare l'omosessualità e l'eterosessualità e mi sembra che si sia mostrata anche contraria al fatto che internet debba essere sotto controllo efficace (per evitare reati o la pornografia facile da trovare).
Il mio rispetto per gli omosessuali è notevole, ma la parificazione con i coniugi etero e le adozioni sono un'altra cosa, che non condivido.
Su internet sono d'accordo, stai insinuando che sono uno sporcaccione? :D

QUINTO
28-10-10, 19:12
Su internet sono d'accordo, stai insinuando che sono uno sporcaccione? :D
No, assolutamente. Ero sicuro che tu non sei uno sporcaccione e che non usi siti di pornografia. Però a causa della tua appartenenza politica non ero sicuro che fossi d'accordo con il controllo di internet. :giagia:

Popolare
29-10-10, 00:49
No, assolutamente. Ero sicuro che tu non sei uno sporcaccione e che non usi siti di pornografia. Però a causa della tua appartenenza politica non ero sicuro che fossi d'accordo con il controllo di internet. :giagia:
sulle unioni penso ci siano varie sfaccettature un pò ovunque, ma la mia idea è quella. Riguardo l'informazione, un conto è mettere il bavaglio all'informazione tout court, un altro è placare i bollenti spiriti di qualche maniaco.

Cristobal Colon
29-10-10, 02:46
No, assolutamente. Ero sicuro che tu non sei uno sporcaccione e che non usi siti di pornografia. Però a causa della tua appartenenza politica non ero sicuro che fossi d'accordo con il controllo di internet. :giagia:

Di grazia , egregio Senatore , chi dovrebbe
nominare la commissione che controlla i flussi in rete?

Giordi
29-10-10, 13:11
No, assolutamente. Ero sicuro che tu non sei uno sporcaccione e che non usi siti di pornografia. Però a causa della tua appartenenza politica non ero sicuro che fossi d'accordo con il controllo di internet. :giagia:

... ma non eri tu che guardavi film porno di gay a scopo informativo? :gratgrat:

QUINTO
29-10-10, 15:10
Di grazia , egregio Senatore , chi dovrebbe
nominare la commissione che controlla i flussi in rete?
ma guarda al momento credo che sia sufficiente creare un apposito ramo della Polizia che vigila costantemente, di propria iniziativa, nei siti e controlla il rispetto delle leggi. gia questo sarebbe tanto visto che al momento in internet molti reati, soprattutto quelli di diffamazione e calunnia, sono di fatto non perseguiti. al momento da quanto ne so la polizia interviene solo a seguito di segnalazione o denuncia ma siccome pochi sanno a chi segnalare e molti non hanno voglia di perdere tempo con la denunce ed esporsi in prima persona gran parte dei reati continuano tranquillamente. Vedi facebook per esempio nel quale i gruppi che ogni tanto incitano alla violenza contro berlusconi continuano a rimanere oppure quando sono scovati vengono semplicemente chiusi senza alcuna conseguenza per i responsabili.

... ma non eri tu che guardavi film porno di gay a scopo informativo?
detta cosi è diffamante e fuorviante, come al tuo solito. sembra quasi cheè mia abitudine guardare pornografia omosessuale.
io ho detto che mi è capitato di vedere qualcosa su internet a scopo informativo, per vedere con i miei propri occhi se sono vere determinate cose che afferma la propaganda omosessualista.