José Antonio
13-11-10, 13:59
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da Alemanno: «Sgravi per famiglie numerose No per single e gay». E' polemica - Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=126272&sez=HOME_INITALIA#)
Alemanno: «Sgravi per famiglie numerose
No per single e gay». E' polemica
ROMA (10 novembre) - C'è chi l'ha chiamata «tassa sul celibato» ma si legge «aiuti alle famiglie con figli». Ossia, «caricare» fiscalmente sui single per recuperare risorse da mettere a disposizione dei nuclei che hanno figli.
La proposta - che riaccende anche le polemiche sulla contrapposizione famiglie tradizionali/famiglie di fatto e sugli aiuti relativi - è del sindaco di Roma Gianni Alemanno che all'ultima giornata della Conferenza nazionale della famiglia, che si è conclusa a Milano, suggerisce un percorso per la riforma fiscale «amica della famiglia». In serata Alemanno ha però precisato che «non si tratta di aumentare le tasse ai single ma di concentrare gli sgravi sulle famiglie con più figli. La pressione fiscale deve complessivamente diminuire, dobbiamo però scegliere dove mirare queste riduzioni».
Il sindaco della capitale annuncia poi che a Roma non si faranno più asili nido comunali ma nella città si daranno vita soltanto ad asili nido convenzionati «perché costano la metà di quelli comunali: per uno convenzionato si spendono 7mila euro l'anno a bimbo contro i 13 mila di uno comunale». Alemanno ha sottolineato che «si penserà ad asili nido comunali solo in situazioni particolari ma punteremo a creare soprattutto collaborazioni con il privato sociale».
L'uscita del primo cittadino romano ha ricevuto in tempo reale il no del collega di Bari, Michele Emiliano. Mentre il sottosegretario Carlo Giovanardi, con delega alle politiche familiari e organizzatore dell'evento milanese, si è detto d'accordo e tutto fa pensare che, fatta salva l'incertezza politica, la proposta potrebbe prendere corpo. Sul palco della Conferenza, dove sedeva anche il sindaco di Milano Letizia Moratti, Alemanno - che chiede al governo di introdurre anche il quoziente familiare in questa legislatura («se andremo a elezioni vorrà dire che il tema sarà al centro della campagna elettorale») - è stato chiaro: «In un momento di crisi non si può dare tutto a tutti, bisogna sporcarci le mani. Se vogliamo aiutare le famiglie, quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli. Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli».
Emiliano, che è stato fra i sindaci più applauditi, ha invece sottolineato che il suo punto di riferimento è l'articolo 3 della Costituzione, fermo restando che la famiglia è quella dell'articolo 29. Ma, ha osservato, «ci sono bisogni simili che vanno trattati nello stesso modo. Se si rompe il femore il compagno di un uomo è uguale che se se lo rompe la moglie di un altro. Sono magistrato e nella Costituzione non ho trovato motivo per discriminare queste situazioni». Tasse maggiori per i single «non risolve il problema».
«Non si tratta di ipotizzare una tassa sul celibato - ha osservato il presidente del Fourm delle associazioni familiari Francesco Belletti - ma di redistribuire i carichi fiscali più equamente sostenendo chi investe sul futuro del paese attraverso i figli».
Fra chi ha contestato la proposta Alemanno la parlamentare dell'Idv Silvana Mura, che ha chiesto sostegni anche alle famiglie di fatto con figli, e la Federconsumatori.
«Alemanno ha avuto un'altra delle sue geniali intuizioni: "Sei celibe o nubile? Paga la tassa". Dopo l'odioso balzello sulla disabilità della Polverini arriva quello vergognoso del sindaco di Roma sui single», ha detto il consigliere del Pd alla Regione Lazio Tonino D'Annibale. «Vorremmo dei chiarimenti: scatta al compimento del diciottesimo anno di età? Devono pagarla anche precari e disoccupati che per ragioni economiche non possono metter su famiglia? E nel caso si ritorni single dopo il matrimonio, cosa accade, oltre agli alimenti bisogna pagare anche la tassa? Nel caso di una o più amanti chi si fa carico della tassa? E si potrebbe continuare. Davvero una gran bella idea, peccato non sia originale. La tassa sul celibato - aggiunge - era già stata istituita il 13 febbraio 1927, interessava i celibi di età compresa fra i 25 ed i 65 anni ed era composta da un contributo fisso che variava a seconda dell'età. Alemanno finalmente svela qual è il suo nume tutelare: Mussolini».
La Conferenza è si è conclusa così come iniziata: riaffermando il concetto di famiglia composta da un uomo e una donna che hanno progetti di procreazione. Il sottosegretario Eugenia Roccella ha ribadito che questa non è «un'ideologia» ma il rispetto per un modello tradizionale che funziona. Il ministro della giustizia Angelino Alfano ha parlato di un'idea di famiglia «scolpita nella costituzione». E proprio nella costituzione ci sono le indicazioni «che sorreggono le politiche del governo per la famiglia».
da Alemanno: «Sgravi per famiglie numerose No per single e gay». E' polemica - Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=126272&sez=HOME_INITALIA#)
Alemanno: «Sgravi per famiglie numerose
No per single e gay». E' polemica
ROMA (10 novembre) - C'è chi l'ha chiamata «tassa sul celibato» ma si legge «aiuti alle famiglie con figli». Ossia, «caricare» fiscalmente sui single per recuperare risorse da mettere a disposizione dei nuclei che hanno figli.
La proposta - che riaccende anche le polemiche sulla contrapposizione famiglie tradizionali/famiglie di fatto e sugli aiuti relativi - è del sindaco di Roma Gianni Alemanno che all'ultima giornata della Conferenza nazionale della famiglia, che si è conclusa a Milano, suggerisce un percorso per la riforma fiscale «amica della famiglia». In serata Alemanno ha però precisato che «non si tratta di aumentare le tasse ai single ma di concentrare gli sgravi sulle famiglie con più figli. La pressione fiscale deve complessivamente diminuire, dobbiamo però scegliere dove mirare queste riduzioni».
Il sindaco della capitale annuncia poi che a Roma non si faranno più asili nido comunali ma nella città si daranno vita soltanto ad asili nido convenzionati «perché costano la metà di quelli comunali: per uno convenzionato si spendono 7mila euro l'anno a bimbo contro i 13 mila di uno comunale». Alemanno ha sottolineato che «si penserà ad asili nido comunali solo in situazioni particolari ma punteremo a creare soprattutto collaborazioni con il privato sociale».
L'uscita del primo cittadino romano ha ricevuto in tempo reale il no del collega di Bari, Michele Emiliano. Mentre il sottosegretario Carlo Giovanardi, con delega alle politiche familiari e organizzatore dell'evento milanese, si è detto d'accordo e tutto fa pensare che, fatta salva l'incertezza politica, la proposta potrebbe prendere corpo. Sul palco della Conferenza, dove sedeva anche il sindaco di Milano Letizia Moratti, Alemanno - che chiede al governo di introdurre anche il quoziente familiare in questa legislatura («se andremo a elezioni vorrà dire che il tema sarà al centro della campagna elettorale») - è stato chiaro: «In un momento di crisi non si può dare tutto a tutti, bisogna sporcarci le mani. Se vogliamo aiutare le famiglie, quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli. Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli».
Emiliano, che è stato fra i sindaci più applauditi, ha invece sottolineato che il suo punto di riferimento è l'articolo 3 della Costituzione, fermo restando che la famiglia è quella dell'articolo 29. Ma, ha osservato, «ci sono bisogni simili che vanno trattati nello stesso modo. Se si rompe il femore il compagno di un uomo è uguale che se se lo rompe la moglie di un altro. Sono magistrato e nella Costituzione non ho trovato motivo per discriminare queste situazioni». Tasse maggiori per i single «non risolve il problema».
«Non si tratta di ipotizzare una tassa sul celibato - ha osservato il presidente del Fourm delle associazioni familiari Francesco Belletti - ma di redistribuire i carichi fiscali più equamente sostenendo chi investe sul futuro del paese attraverso i figli».
Fra chi ha contestato la proposta Alemanno la parlamentare dell'Idv Silvana Mura, che ha chiesto sostegni anche alle famiglie di fatto con figli, e la Federconsumatori.
«Alemanno ha avuto un'altra delle sue geniali intuizioni: "Sei celibe o nubile? Paga la tassa". Dopo l'odioso balzello sulla disabilità della Polverini arriva quello vergognoso del sindaco di Roma sui single», ha detto il consigliere del Pd alla Regione Lazio Tonino D'Annibale. «Vorremmo dei chiarimenti: scatta al compimento del diciottesimo anno di età? Devono pagarla anche precari e disoccupati che per ragioni economiche non possono metter su famiglia? E nel caso si ritorni single dopo il matrimonio, cosa accade, oltre agli alimenti bisogna pagare anche la tassa? Nel caso di una o più amanti chi si fa carico della tassa? E si potrebbe continuare. Davvero una gran bella idea, peccato non sia originale. La tassa sul celibato - aggiunge - era già stata istituita il 13 febbraio 1927, interessava i celibi di età compresa fra i 25 ed i 65 anni ed era composta da un contributo fisso che variava a seconda dell'età. Alemanno finalmente svela qual è il suo nume tutelare: Mussolini».
La Conferenza è si è conclusa così come iniziata: riaffermando il concetto di famiglia composta da un uomo e una donna che hanno progetti di procreazione. Il sottosegretario Eugenia Roccella ha ribadito che questa non è «un'ideologia» ma il rispetto per un modello tradizionale che funziona. Il ministro della giustizia Angelino Alfano ha parlato di un'idea di famiglia «scolpita nella costituzione». E proprio nella costituzione ci sono le indicazioni «che sorreggono le politiche del governo per la famiglia».