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Visualizza Versione Completa : OPERAZIONE BLAU



occidentale
26-11-10, 12:10
All´inizio del 1942 l´imponente massa di armate germaniche che dal giugno 1941 avevano invaso la Russia, suscitando l´impressione di una potenza invincibile e travolgente, improvvisamente e per la prima volta dà l'impressione di essere un colosso dai piedi d´argilla, del quale è possibile il crollo.
La controffensiva sovietica ha posto le basi per la disfatta tedesca.

Dopo la fallita Operazione Typhoon verso Mosca, lo schieramento tedesco è costretto a subire un durissimo contrattacco, e il 5-6 Dicembre 1941 il logorato Gruppo Armate Centro è travolto dall'assalto di 34 divisioni siberiane fresche e rifornite adeguatamente.
Queste truppe riescono a dilagare nelle retrovie nemiche, avendo mezzi più adatti ad operare nel gelido inverno russo.
L´offensiva russa si sviluppa anche in altri settori, per tenere impegnato l'intero fronte ed evitare l'affluire di riserve da altri settori.
A tale scopo viene ingaggiato anche il CSIR, ritenuto talmente fragile da poter essere facilmente messo fuori gioco.
Invece il corpo italiano mantiene a duro prezzo le posizioni conquistate nell'estate precedente.

L'attacco sovietico raggiunge il culmine nel Gennaio 1942, a nord e a sud di Mosca.
L´obiettivo è l´accerchiamento del Gruppo Armate Centro, e in pochi giorni i russi avanzano di 300Km, conquistando Malojaroslavetz il 2 e Mojaisk il 20, ma non riescono a raggiungere l´asse stradale Mosca-Smolensk.
Nell'avanzata si sono formate numerose sacche di resistenza, in cui i tedeschi resistono strenuamente (Suchinici).

il Comando tedesco viene preso dal dubbio di non riuscire ad arginare il disastro incombente, ma la determinazione ferrea di Hitler di non cedere un passo blocca tutti i tentativi di abbozzare una strategia di sganciamenti generale.

occidentale
26-11-10, 12:17
Più a nord la situazione non è differente.
I sovietici sfondano il fronte tedesco annientando la divisione che lo tiene e riescono ad accerchiare nella sacca di Demiansk ben 6 divisioni tedesche, più altre grandi unità in quella di Kholm.

La resistenza di queste unità sarà tenacissima (verranno liberate in Aprile dalla controffensiva tedesca) nonchè cruciale, perchè impedisce alle truppe russe di servirsi delle uniche linee di comunicazioni usufruibili in quel clima.
Il secondo fallimento sovietico nel settore comunicazioni strategiche.

Il 13 Gennaio anche la Seconda Armata d'Urto attacca nel settore di Volkow (sud-est di Leningrado): dopo soli 8 giorni queste forze sono avanzate di 90Km, ma sono ben presto “imbrigliate” dalla fortissima reazione tedesca.

Una volta esaurita la spinta iniziale dei loro avversari, i tedeschi arrischiano un breve contrattacco.
Potendo attaccare con 2 sole divisioni la base del saliente russo, si tratta di un rischio importante ma coronato da successo.
I sovietici si ritrovano così con 14 divisioni di fanteria, 3 di cavalleria, 3 brigate autonome ed una corazzata bloccate in una posizione precaria prima e poi infilate a loro volta in una sacca, in cui si accende una lotta durissima.
Lotta si concluderà alla fine di Maggio, con la sconfitta dell'unità bloccate nella sacca.

Ad ogni modo, i sovietici sono riusciti ad allontanare per sempre il pericolo incombente su Mosca, e a logorare incredibilmente l´intera macchina bellica tedesca (Più di 357.000 morti e un innumerevole quantitativo di materiali).
Quindi strategicamente, nonostante le sconfitte subite e l'imbarazzante episodio del controaccerchiamento subito, sono in vantaggio.

occidentale
26-11-10, 12:29
In Aprile la situazione può esser così riassunta: a nord continua l'assedio di Leningrado, al centro il fronte tedesco ha dovuto retrocedere di centinaia di kilometri, in Crimea si prosegue l´assedio alla fortezza di Sebastopoli.
Nel frattempo l'OKW ha ritrovato il controllo della situazione e ha preparato
i piani dell´offensiva “Fridericus”, volta ad eliminare il profondo saliente di Izyum presso Kharkov e a recuperare il controllo strategico della situazione.
Fridericus dovrebbe partire il 28 Maggio, ma il 12 il generale russo Timoshenko, insospettito dalle manovre tedesche e deciso a prevalere sugli invasori, lancia un attacco per prevenire qualsiasi cosa i suoi avversari abbiano in mente.
Il suo obiettivo è l'accerchiamento della famosa 6°Armata tedesca, che annovera tra le sue fila alcune delle migliori unità tedesche, per prestigio e per capacità dimostrate sul campo di battaglia (come la famosa divisione di fanteria Hoch und Deutschmeister) impiegando ben 43 divisioni e i potenti carri KV I da 43 tonnellate.
Questa offensiva, preparata con cura, ha un inizio brillante e la profonda avanzata rischia seriamente di tagliare fuori gran parte delle truppe tedesche.
I sovietici però non sono in grado di proteggersi i fianchi, e più avanzano più si trovano esposti agli assalti nemici.
Il generale Von Reichenau, comandante del Gruppo Armate Sud, decide di iniziare l´operazione “Fridericus”, pur non avendo ancora a disposizione tutte le truppe preventivate, per aggirare a sua volta i sovietici.

Il 17 Maggio la 6°Armata da Nord (Paulus) e 2 Armate Corazzate da Sud (Kleist), attaccano la base del saliente ed il 23 Maggio la manovra avvolgente è compiuta, presso il fiume Donetz.
La durissima battaglia si conclude il 31 Maggio con la distruzione di 20 divisioni di fanteria e 7 di cavalleria russe.
Timoshenko deve suonare la ritirata.

occidentale
26-11-10, 12:34
Nel frattempo ci sono interessanti sviluppi sul fronte della Crimea.
Conviene fare qualche passo indietro: dal Novembre ´41 l'11°Armata di Von Manstein assedia Sebastopoli .
Il 29 Dicembre, la 51°Armata sovietica del generale Lvov mette piede nella penisola passando dallo stretto di Kerch, e la 44°Armata (gen. Pervuscin) sbarca a Feodosia.
Manstein non esita di fronte al pericolo: fronteggia e sconfigge seccamente la 44°Armata, rioccupando Feodosia il 15 Gennaio e costringendo il nemico ad arretrare nella penisola di Kerch; in Maggio riesce ad occupare anche questa zona, avendo annientato 19 divisioni di fanteria e 7 brigate corazzate.
I sovietici si ritirano con la coda tra le gambe, salvando il salvabile.

Il 2 giugno Von Manstein può così dedicarsi nuovamente all'assedio della piazzaforte, impiegando i cannoni più potenti prodotti durante la guerra: il mortaio “Gamma” da 427mm (con proiettili da 923Kg); il mortaio “Karl” o “Thor” da 600mm (proiettili da 2500Kg); il mortaio Dora, da 800mm, in grado di sparare proiettili di 488Kg alla distanza di 47Km, distanza che si riduce a 38Km con proiettili da 700Kg.

Per il servizio del “Dora” sono necessari 4120 uomini, compresi quelli adibiti al servizio antiaereo. Sulla piazzaforte, difesa da 125.000 uomini, si abbatte quindi un fuoco infernale.
Nonostante il valore indubbio dei difensori, e la modernità delle fortificazioni, il 3 luglio la battaglia è conclusa con la conquista della città e del suo porto.

occidentale
26-11-10, 12:48
La caduta della piazzaforte dà l'avvio alla grande offensiva tedesca, “Operazione Blau”, il cui obiettivo è l'annichilimento delle forze sovietiche
che operano tra il Donetz ed il Don, unica via per accedere al Volga e al Caucaso.

Il 28 Giugno il Gruppo Armate Von Weichs si avvia da di Kursk in direzione di Voronhez, come asse superiore di una tenaglia costituita dall'avanzata parallela delle truppe nella zona di Kharkov.
Le divisioni di Weichs avanzano e giungono senza incontrare ostacoli seri nei pressi di Voronhez, conquistata parzialmente già il 5 Luglio.
La VI e la IV Armata Corazzata avanzano nel frattempo dalla zona di Volciansk verso nord-est, con il compito di chiudere la sacca formatasi nella zona di Stari Oskol, eliminando i sovietici lungo il cammino.
Il Quarantesimo Corpo Corazzato avanza inarrestabile, ma i tedeschi , ormai lanciati verso la vittoria finale, si trovano privati del trofeo dalla ritirata dell'avversario al di là del Don, effettuata in fretta e in ordine senza opporre resistenza.
Diventa così evidente che non sarà possibile intrappolare le forze nemiche, almeno nelle forme e nei luoghi previsti dal piano originale dei tedeschi.
Il comandante del corpo, Von Geyr, chiede di puntare ad est, oltre il Don, invece di proseguire verso nord-est, per sfruttare una sua intuizione su dove i sovietici intendano concentrarsi nuovamente. Intuizione che si sarebbe rivelata esatta, ma che non può concretizzarsi, in quanto il superiore di Geyr, il generale Paulus riconferma gli ordini precedentemente assegnati al Quarantesimo Corpo.
In tal modo la manovra si conclude con un nulla di fatto, strategicamente parlando.
La prospettiva tedesca è resa scura anche dalla disperata resistenza russa nella città di Voronhez, dove viene inchiodata la forza costituente la parte superiore della tenaglia tedesca.

Il Quarantesimo Corpo Corazzato avanza ancora verso l´ansa del Don, conquistando Rossoch e respingendo i sovietici dai passaggi sul fiume Kalitwa, di cui acquisisce il controllo.

Ma la possibilità di accerchiare forze russe tra il Don ed il Volga, è ormai tramontata.
Tra gli alti comandi tedeschi si diffonde la sensazione di un fallimento incombente, nonostante la conquista di spazi immensi, o forse proprio per questo.
Oltretutto, un risultato analogo è stato ottenuto anche dalle armate meridionali comandate da Von Kleist: i russi si sono ritirati rapidamente verso est, sottraendosi al confronto con i tedeschi.