FalcoConservatore
01-06-09, 13:36
La sfida finale. Pochi giorni ancora, e sabato 6 giugno si apriranno le urne elettorali. L’attesa è tanta, ma i risultati finali, punto più punto meno, sembrano già stabiliti, a meno di colpi di scena dell’ultima ora. Più che le Elezioni Europee, saranno le amministrative a sconvolgere il panorama politico territoriale, con possibili clamorosi cambi di casacca di province e comuni. Le sfide più importanti a Torino, Milano e nelle città rosse di Firenze e Bologna, ultimi capisaldi della sinistra. Il PDL tenta il colpaccio, senza grandi speranze. Ma arrivare al ballottaggio sarebbe già notevole.
Gli obbiettivi del PDL. Il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, nonostante le recenti polemiche su divorzio del Premier e relativo gossip scandalistico, punta a superare la soglia psicologica del 40%. Se non ce la facesse, sarebbe per tutti i pidiellini una delusione mista ad un (apparente) senso di sconfitta. Il PDL mira anche a strappare buona parte delle province oggi governate dalla sinistra; come minimo una trentina sulle 60 circa al voto, con la consapevolezza che le sfide più difficili riguardano Torino (che probabilmente rimarrà, con il ballottaggio, al PD), Milano e Venezia. Una sconfitta in queste ultime due province sarebbe bruciante, considerati i consensi potenziali di partenza calcolati sulla base delle Politiche del 2008. Con il ballottaggio potrebbe mancare il decisivo apporto leghista: il 22 giugno, infatti, è in programma il voto referendario sulla legge elettorale. Umberto Bossi è stato chiaro: la Lega Nord farà di tutto per abbassare il numero di partecipanti e allontanare il quorum.
Le speranze del PD. Franceschini, rimestando nel torbido, tenta di risollevare le sorti di un Partito dato per defunto, forse troppo presto. Il Partito Democratico, per cantare “vittoria”, dovrà superare la soglia del 27%. Sotto il 25 è ipotizzabile uno scioglimento del partito, per manifesto fallimento ed incompatibilità fra correnti e uomini. In realtà, ogni risultato sotto il terzo dei consensi segnerà un arretramento rispetto alle Politiche dell’anno passato. Irrinunciabili anche le vittorie a Firenze e Bologna, possibilmente al primo turno. Il PD punta anche a preservare il maggior numero possibile di province, ma senza grande ottimismo. Al di là del risultato alle Europee, piuttosto scontato, il timore riguarda il possibile disastro alle Amministrative. Una disfatta toglierebbe il residuo potere locale al centrosinistra, già in rotta a livello nazionale.
Equilibri futuri. Berlusconi spera di zittire le polemiche sulla sua persona con l’ennesimo trionfo. Con il 40% e magari 4 milioni di consensi sulla scheda elettorale (un sogno difficile da realizzare, ma non impossibile) la vittoria sarà chiara, inequivocabile ed indiscutibile. Un modo per rafforzare la propria leadership nei confronti della Lega, e soprattutto per entrare in Europa in posizione di forza. Il Cavaliere vuole ad ogni costo far eleggere uno dei suoi alla Presidenza dell’Europarlamento, e pesare sugli equilibri interni del PPE. Franceschini cerca invece di salvare il PD, evitando una probabile scissione in caso di risultato deludente oltre le aspettative. Forse mira anche a mantenere la poltrona di Segretario, puntando su una riconferma al Congresso di ottobre.
*** Le previsioni di FalcoConservatore ***
Popolo della Libertà = 40,0 - 40,5 %
Partito Democratico = 26,0 - 26,5 %
Leggi e commenta anche qui:
Speciale Elezioni 2009/ 7- Partito Democratico VS Popolo della LibertÃ*: sappiamo giÃ* chi vincerÃ*. Ma… « (http://www.falcodestro.it/anduril/2009/06/speciale-elezioni-2009-7-partito-democratico-vs-popolo-della-liberta-sappiamo-gia-chi-vincera-ma/)
Gli obbiettivi del PDL. Il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, nonostante le recenti polemiche su divorzio del Premier e relativo gossip scandalistico, punta a superare la soglia psicologica del 40%. Se non ce la facesse, sarebbe per tutti i pidiellini una delusione mista ad un (apparente) senso di sconfitta. Il PDL mira anche a strappare buona parte delle province oggi governate dalla sinistra; come minimo una trentina sulle 60 circa al voto, con la consapevolezza che le sfide più difficili riguardano Torino (che probabilmente rimarrà, con il ballottaggio, al PD), Milano e Venezia. Una sconfitta in queste ultime due province sarebbe bruciante, considerati i consensi potenziali di partenza calcolati sulla base delle Politiche del 2008. Con il ballottaggio potrebbe mancare il decisivo apporto leghista: il 22 giugno, infatti, è in programma il voto referendario sulla legge elettorale. Umberto Bossi è stato chiaro: la Lega Nord farà di tutto per abbassare il numero di partecipanti e allontanare il quorum.
Le speranze del PD. Franceschini, rimestando nel torbido, tenta di risollevare le sorti di un Partito dato per defunto, forse troppo presto. Il Partito Democratico, per cantare “vittoria”, dovrà superare la soglia del 27%. Sotto il 25 è ipotizzabile uno scioglimento del partito, per manifesto fallimento ed incompatibilità fra correnti e uomini. In realtà, ogni risultato sotto il terzo dei consensi segnerà un arretramento rispetto alle Politiche dell’anno passato. Irrinunciabili anche le vittorie a Firenze e Bologna, possibilmente al primo turno. Il PD punta anche a preservare il maggior numero possibile di province, ma senza grande ottimismo. Al di là del risultato alle Europee, piuttosto scontato, il timore riguarda il possibile disastro alle Amministrative. Una disfatta toglierebbe il residuo potere locale al centrosinistra, già in rotta a livello nazionale.
Equilibri futuri. Berlusconi spera di zittire le polemiche sulla sua persona con l’ennesimo trionfo. Con il 40% e magari 4 milioni di consensi sulla scheda elettorale (un sogno difficile da realizzare, ma non impossibile) la vittoria sarà chiara, inequivocabile ed indiscutibile. Un modo per rafforzare la propria leadership nei confronti della Lega, e soprattutto per entrare in Europa in posizione di forza. Il Cavaliere vuole ad ogni costo far eleggere uno dei suoi alla Presidenza dell’Europarlamento, e pesare sugli equilibri interni del PPE. Franceschini cerca invece di salvare il PD, evitando una probabile scissione in caso di risultato deludente oltre le aspettative. Forse mira anche a mantenere la poltrona di Segretario, puntando su una riconferma al Congresso di ottobre.
*** Le previsioni di FalcoConservatore ***
Popolo della Libertà = 40,0 - 40,5 %
Partito Democratico = 26,0 - 26,5 %
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Speciale Elezioni 2009/ 7- Partito Democratico VS Popolo della LibertÃ*: sappiamo giÃ* chi vincerÃ*. Ma… « (http://www.falcodestro.it/anduril/2009/06/speciale-elezioni-2009-7-partito-democratico-vs-popolo-della-liberta-sappiamo-gia-chi-vincera-ma/)