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Visualizza Versione Completa : Noi cattolici, in chi ci riconosceremo?



ulell
25-01-11, 21:48
Ciao ragazzi.
Ultimamente mi stò guardando attorno nella politica italiana.
Ma un cattolico può riconoscersi attualmente in uno di questi partiti italiani?
Se guardo il PDL, vedo tante chiacchiere e pochi fatti
Se guardo il PD, vedo tante contraddizioni e troppi "cattolici progressisti" che vogliono sovvertire il catechismo.
Se guardo il Terzo Polo: Dio me ne scampi e liberi.

Certo, come personaggio politico non ho mai nascosto le mie simpatie per il mio "Confratello di Movimento" Formigoni, ma le sue posizioni su Berlusconi mi hanno lasciato un pò perplesso.

Voi vi riconoscete in qualcuno?
In questo riconoscimento però non deve esserci la teoria del "meno peggio"
(cioè, meglio PDL che PD e viceversa), ma delle vere motivazioni cattoliche, dove i programmi non vadano a cozzare con la nostra fede.

carlomartello
25-01-11, 21:57
Roberto Cota, Luca Zaia e Flavio Tosi.
Ma anche Buonanno e Gentilini... :giagia:

carlomartello

eq...
25-01-11, 22:16
Da cattolico non mi riconosco minimamente in nessun partito e quindi non voto.

Però trovo che l'integrità territoriale dell'Italia sia un elemento di freno alla nostra azione e quindi considero come meno peggio qualsiasi partito che abbia almeno sopita una spinta secessionista, da cui, se uno deve proprio votare perché il medico lo prescrive, gli consiglierei la Lega Nord (e so pure de Roma, per dire).

Miles
25-01-11, 22:24
Se per politica si intende la rincorsa elettorale costante e continua, magari ammantandosi dietro a "valori" da negoziarsi il giorno dopo al ribasso nell'ottica del meno peggio, o da utilizzare sparati nella dichiarazione similosteria e successivamente non seriamente perseguiti, non mi riconosco in nessuno schieramento.

La Lega da questo punto di vista è stato un fallimento ed una presa in giro continua.

Il futuro politico cattolico è costituito, a mio modesto avviso, dai comitati "a tema" da formarsi di volta in volta e trasversalmente riguardo a singole istanze. Aborto, pseudodiritti dei frosci , Eutanasia .

Ciò per evitare che si trasformino in moloch politicoburocratici che si occupano solo saltuariamente degli obiettivi di statuto.

Scriveva , penso Messori , che nonostante un enorme presenza teorica della stampa Cattolica nell'assetto dei media, questa non riesce a portare avanti un piano unico coordinato per assumere una posizione di un certo rilievo.
Anche questo è un punto che andrebbe in miglior maniera sviluppato.

Cuordy
25-01-11, 22:33
Riconoscersi è un parolone, però prediligo il PDL perché in quanto ad azione politica combacia sempre con quello che vuole la Chiesa e lrivilegia quest'ultima anche dal punto di vista economico.

carlomartello
25-01-11, 22:46
Da cattolico non mi riconosco minimamente in nessun partito e quindi non voto.

Però trovo che l'integrità territoriale dell'Italia sia un elemento di freno alla nostra azione e quindi considero come meno peggio qualsiasi partito che abbia almeno sopita una spinta secessionista, da cui, se uno deve proprio votare perché il medico lo prescrive, gli consiglierei la Lega Nord (e so pure de Roma, per dire).

I politici cattolici, devono promuovere il 'bene comune'. La Lega Nord è preferibile in quanto promuove i valori non negoziabili enunciati da Papa Ratzinger, vedi la vicenda della pillola abortiva, la battaglia per il Crocifisso, la difesa del Presepe, il voto sul testamento biologico, il PdL invece ha una linea più morbida dovuta alla sua eterogeneità (anche se da quando se ne è andato Fini, è andata meglio).
Su Berlusconi, bunga bunga, etc. non per riaprire il dibattito ma ha ragione Vittorio Messori.

carlomartello

Popolare
25-01-11, 22:50
da cattolico non mi riconosco in nessun partito, ma porto il mio contributo in questo senso a un determinato partito, che non è cattolico, ma non cerca neanche di "sovvertire il catechismo".

carlomartello
25-01-11, 22:58
da cattolico non mi riconosco in nessun partito, ma porto il mio contributo in questo senso a un determinato partito, che non è cattolico, ma non cerca neanche di "sovvertire il catechismo".

Infatti non si tratta di scegliere un 'partito cattolico' ma il vascello migliore per una politica 'cattolica'.

carlomartello

Miles
25-01-11, 22:59
I politici cattolici, devono promuovere il 'bene comune'. La Lega Nord è preferibile in quanto promuove i valori non negoziabili enunciati da Papa Ratzinger, vedi la vicenda della pillola abortiva, la battaglia per il Crocifisso, la difesa del Presepe, il voto sul testamento biologico, il PdL invece ha una linea più morbida dovuta alla sua eterogeneità (anche se da quando se ne è andato Fini, è andata meglio).
Su Berlusconi, bunga bunga, etc. non per riaprire il dibattito ma ha ragione Vittorio Messori.

carlomartello

A martè , questo è uno spazio di esposizione. Che si spera pacata.
Non di propaganda.
Hai espresso come me il tuo punto di vista, ma se ci vuoi mettere il cappello politico anche questo forum, è meglio che riconsideri tale opzione.
Sennò cominciamo con le foto dei matrimoni celtici, dell'ampolla del Po e , le sparate di Bossi contro il Papa e minchiate varie.

carlomartello
25-01-11, 23:12
A martè , questo è uno spazio di esposizione. Che si spera pacata.
Non di propaganda.
Hai espresso come me il tuo punto di vista, ma se ci vuoi mettere il cappello politico anche questo forum, è meglio che riconsideri tale opzione.
Sennò cominciamo con le foto dei matrimoni celtici, dell'ampolla del Po e , le sparate di Bossi contro il Papa e minchiate varie.

Chi ha fatto propaganda? Si rispondeva a Eq che parlava di secessione (cosa che non c'entra nulla con il bene comune che va al di là delle sovranità territoriali). Matrimoni celtici etc.: cose vecchie e folklore, che non impediva ai leghisti di stare con i tradizionalisti cattolici, comunque l'importante è quello che stanno facendo ora loro e il partito di Berlusconi.

carlomartello

Miles
25-01-11, 23:47
Chi ha fatto propaganda? Si rispondeva a Eq che parlava di secessione (cosa che non c'entra nulla con il bene comune che va al di là delle sovranità territoriali). Matrimoni celtici etc.: cose vecchie e folklore, che non impediva ai leghisti di stare con i tradizionalisti cattolici, comunque l'importante è quello che stanno facendo ora loro e il partito di Berlusconi.

carlomartello

Scusa, ma almeno sul forum Cattolici, puoi evitare la buffonata del plurale maiestatico e della firma costante?

Comunque non è " vecchio folclore " , visto che è andata avanti la cosa fino ad un paio d'anni orsono.
Per carità, nessuno vuol mettere il marchio del peccato originale, ma se si va a parlare di coerenza, la cosa è un po' diversa.

Comunque non è la Lega che sta coi cattolici tradizionalisti, ma alcuni cattolici tradizionalisti che stanno con la Lega.

La differenza è molto grande, quindi.

Quello che stanno facendo non è ora oggetto della discussione. Tuttavia anche l'imbecerimento di quella che come politica Cristiana una volta si distingueva anche per la limpidezza e la ferrea razionalità delle tesi è anche colpa della Lega, che invece di parlare come fa il Pontefice ad esempio degli oggettivi limiti dello scambio culturale , preferisce buttare tutto in caciara con il Calderoli di turno con la maglietta con le famose vignette di Gheddafi.

Per carità c'è molto di peggio in giro.
Ma adesso non trasformiamo la Lega in una specie di Deus ex machina.

carlomartello
25-01-11, 23:55
Scusa, ma almeno sul forum Cattolici, puoi evitare la buffonata del plurale maiestatico e della firma costante?

Te evita 'almeno sul forum Cattolici', dove il sottoscritto scrive da più di un anno e come meglio crede, di venire a rompere le scatole al prossimo.

carlomartello

eq...
25-01-11, 23:58
Si rispondeva a Eq che parlava di secessione (cosa che non c'entra nulla con il bene comune che va al di là delle sovranità territoriali).

Che non c'entri niente con il bene comune è tutto da dimostrare.

Miles
25-01-11, 23:59
Te evita 'almeno sul forum Cattolici', dove il sottoscritto * scrive da più di un anno e come meglio crede, di venire a rompere le scatole al prossimo.

carlomartello

Ammazza, scrivi sul forum CR da più di un anno (la solita paccottiglia che distribuisci anche su DR, ma transeat) e ti credi un Crociato?

Eddaje Brancaleone...


P.S.

* Se declini i verbi al plurale , ritengo tu dovresti dire "i sottoscritti" ma concordo che è parecchio cacofonico.

carlomartello
26-01-11, 00:00
Che non c'entri niente con il bene comune è tutto da dimostrare.

Le sovranità territoriali sono mutevoli nel tempo.

carlomartello

Miles
26-01-11, 00:00
Che non c'entri niente con il bene comune è tutto da dimostrare.

In primis più che la forma statuale in se e per se, credo sia più importante il fatto se essa sia in grado di tramandare e costituire una società organica che non crei disequità socioeconomiche ma soprattutto culturali.

Giò
26-01-11, 00:12
Non credo che ad oggi vi sia in Italia un partito cattolico - nel senso di precisamente, specificamente, precipuamente, propriamente cattolico.
Non so neanche quanto converrebbe che vi fosse: faccio due esempi.

1)Il Partito Popolare Italiano si prefiggeva molti obiettivi e uno dei motivi per cui la Chiesa diede, nonostante le perplessità, il suo placet alla nascita di questa formazione politica fu la risoluzione della "questione romana". Come finì? Il Concordato venne fatto nel 1929 grazie ad uno che fino a 20 anni prima propagandava idee atee, socialiste e anticlericali. Contributo dato da don Luigi Sturzo all'operazione? Pari allo zero.

2)La Democrazia Cristiana doveva essere il partito dei cattolici italiani? Dopo due minuti già aveva fatto inca**are Pio XII e Gedda, l'uomo di Pio XII nella DC, venne emarginato e sostanzialmente isolato.
Il resto della storia lo sapete: siamo passati dal Cattolicesimo religione di Stato al Cattolicesimo "confessione religiosa professata dalla maggioranza degli Italiani" (e grazie al cavolo verrebbe da dire).

I partiti confessionali o presunti tali in Italia sono stati quindi sostanzialmente un disastro: a maggior ragione ne troviamo conferma nell'esperienza del neonato PPI poi confluito nella Margherita prima e nel PD succesivamente e dell'UDC (CCD-CDU precedentemente).
Oggi a noi cattolici non rimane altro che ragionare secondo la logica non sempre facile del male minore.
Male minore che non può essere 'attivamente' scelto, ma tollerato e sostanzialmente subito - duole dirlo, però purtroppo è così -.
In un contesto del genere, inoltre, si dovrebbe fare quanto in nostro potere per "favorire" quei candidati e quegli esponenti politici che portano avanti principi cattolici o comunque il più possibile vicini a tale concezione del mondo e della vita, stando attenti a non appoggiare partiti aventi idee politiche la cui promozione rappresenterebbe un danno al bene comune e la cui adesione porterebbe sostanzialmente ad una scomunica ipso facto, che piaccia ammetterlo o meno.

Miles
26-01-11, 00:19
Non credo che ad oggi vi sia in Italia un partito cattolico - nel senso di precisamente, specificamente, precipuamente, propriamente cattolico.
Non so neanche quanto converrebbe che vi fosse: faccio due esempi.

1)Il Partito Popolare Italiano si prefiggeva molti obiettivi e uno dei motivi per cui la Chiesa diede, nonostante le perplessità, il suo placet alla nascita di questa formazione politica fu la risoluzione della "questione romana". Come finì? Il Concordato venne fatto nel 1929 grazie ad uno che fino a 20 anni prima propagandava idee atee, socialiste e anticlericali. Contributo dato da don Luigi Sturzo all'operazione? Pari allo zero.

2)La Democrazia Cristiana doveva essere il partito dei cattolici italiani? Dopo due minuti già aveva fatto inca**are Pio XII e Gedda, l'uomo di Pio XII nella DC, venne emarginato e sostanzialmente isolato.
Il resto della storia lo sapete: siamo passati dal Cattolicesimo religione di Stato al Cattolicesimo "confessione religiosa professata dalla maggioranza degli Italiani" (e grazie al cavolo verrebbe da dire).

I partiti confessionali o presunti tali in Italia sono stati quindi sostanzialmente un disastro: a maggior ragione ne troviamo conferma nell'esperienza del neonato PPI poi confluito nella Margherita prima e nel PD succesivamente e dell'UDC (CCD-CDU precedentemente).
Oggi a noi cattolici non rimane altro che ragionare secondo la logica non sempre facile del male minore.
Male minore che non può essere 'attivamente' scelto, ma tollerato e sostanzialmente subito - duole dirlo, però purtroppo è così -.
In un contesto del genere, inoltre, si dovrebbe fare quanto in nostro potere per "favorire" quei candidati e quegli esponenti politici che portano avanti principi cattolici o comunque il più possibile vicini a tale concezione del mondo e della vita, stando attenti a non appoggiare partiti aventi idee politiche la cui promozione rappresenterebbe un danno al bene comune e la cui adesione porterebbe sostanzialmente ad una scomunica ipso facto, che piaccia ammetterlo o meno.

Ottima puntualizzazione.
Cosa ne pensi della mia proposta viceversa di supportare più che i singoli candidati (che rientrono sempre nella logica di pressione intrapartitica) quei movimenti ad hoc che si propongono singole istanze ed utilizzarli come gruppi di pressione bypartisan?

L'esempio del family day , da questo punto di vista è stato ottimo.

Anche se il vero punto di svolta sarebbe , ad esempio, quello di garantire finalmente una politica dal basso ad esempio, come il Movimento Per la Vita, direttamente dai consultori.

Giò
26-01-11, 00:32
Ottima puntualizzazione.
Cosa ne pensi della mia proposta viceversa di supportare più che i singoli candidati (che rientrono sempre nella logica di pressione intrapartitica) quei movimenti ad hoc che si propongono singole istanze ed utilizzarli come gruppi di pressione bypartisan?

L'esempio del family day , da questo punto di vista è stato ottimo.

Anche se il vero punto di svolta sarebbe , ad esempio, quello di garantire finalmente una politica dal basso ad esempio, come il Movimento Per la Vita, direttamente dai consultori.

Sicuramente, sarebbe il caso che i cattolici utilizzassero qualsiasi strumento lecito moralmente per difendere la religione e la morale cristiana. Fra questi strumenti leciti, ritengo giusto citare anche quello da te indicato.
Tuttavia, riguardo al "movimentismo" cattolico in politica (intendo politica in senso lato e al tempo stesso nobile), sempre nel passato abbia avuto esempi poco rassicuranti: qualora ci fosse stata sostanziale indipendenza dei movimenti dall'autorità ecclesiastica, spesso i suddetti movimenti finivano per promuovere sostanziali eresie.
Pensa alla Democrazia Cristiana di Romolo Murri, che poi venne scomunicato in quanto modernista.
Certo, oggi paradossalmente il problema potrebbe essere proprio la "dipendenza" da autorità ecclesiastiche che lasciano a desiderare sia quanto a condotta morale che quanto a fedeltà alla dottrina in termini teologici.

eq...
26-01-11, 00:36
Le sovranità territoriali sono mutevoli nel tempo.

carlomartello

La concezione che più una sovranità è estesa dal punto di vista territoriale e più è nociva al bene comune, ha molteplici frecce al suo arco.

Popolare
26-01-11, 00:38
Non credo che ad oggi vi sia in Italia un partito cattolico - nel senso di precisamente, specificamente, precipuamente, propriamente cattolico.
Non so neanche quanto converrebbe che vi fosse: faccio due esempi.

1)Il Partito Popolare Italiano si prefiggeva molti obiettivi e uno dei motivi per cui la Chiesa diede, nonostante le perplessità, il suo placet alla nascita di questa formazione politica fu la risoluzione della "questione romana". Come finì? Il Concordato venne fatto nel 1929 grazie ad uno che fino a 20 anni prima propagandava idee atee, socialiste e anticlericali. Contributo dato da don Luigi Sturzo all'operazione? Pari allo zero.

2)La Democrazia Cristiana doveva essere il partito dei cattolici italiani? Dopo due minuti già aveva fatto inca**are Pio XII e Gedda, l'uomo di Pio XII nella DC, venne emarginato e sostanzialmente isolato.
Il resto della storia lo sapete: siamo passati dal Cattolicesimo religione di Stato al Cattolicesimo "confessione religiosa professata dalla maggioranza degli Italiani" (e grazie al cavolo verrebbe da dire).

I partiti confessionali o presunti tali in Italia sono stati quindi sostanzialmente un disastro: a maggior ragione ne troviamo conferma nell'esperienza del neonato PPI poi confluito nella Margherita prima e nel PD succesivamente e dell'UDC (CCD-CDU precedentemente).
Oggi a noi cattolici non rimane altro che ragionare secondo la logica non sempre facile del male minore.
Male minore che non può essere 'attivamente' scelto, ma tollerato e sostanzialmente subito - duole dirlo, però purtroppo è così -.
In un contesto del genere, inoltre, si dovrebbe fare quanto in nostro potere per "favorire" quei candidati e quegli esponenti politici che portano avanti principi cattolici o comunque il più possibile vicini a tale concezione del mondo e della vita, stando attenti a non appoggiare partiti aventi idee politiche la cui promozione rappresenterebbe un danno al bene comune e la cui adesione porterebbe sostanzialmente ad una scomunica ipso facto, che piaccia ammetterlo o meno.
chapeau!!! :)

eq...
26-01-11, 00:41
In primis più che la forma statuale in se e per se, credo sia più importante il fatto se essa sia in grado di tramandare e costituire una società organica che non crei disequità socioeconomiche ma soprattutto culturali.

Per assurdo, se il perseguimento di questo obiettivo, non dipendesse anche dalle dimensioni territoriali della forma statuale, sarebbe possibile costituire un unica statualità mondiale che possa costituire una società organica che non crei disequità socioeconomiche ma soprattutto culturali.

Giò
26-01-11, 00:42
La concezione che più una sovranità è estesa dal punto di vista territoriale e più è nociva al bene comune, ha molteplici frecce al suo arco.

sì, ma sono considerazioni tue, non considerazioni cattoliche.

Giò
26-01-11, 00:43
chapeau!!! :)

a don Sturzo? Se era per lui avevamo ancora la legge delle guarentigie e il Papa prigioniero in Vaticano.

eq...
26-01-11, 00:44
sì, ma sono considerazioni tue, non considerazioni cattoliche.

Nel senso che la Chiesa afferma il contrario?

Miles
26-01-11, 00:51
Per assurdo, se il perseguimento di questo obiettivo, non dipendesse anche dalle dimensioni territoriali della forma statuale, sarebbe possibile costituire un unica statualità mondiale che possa costituire una società organica che non crei disequità socioeconomiche ma soprattutto culturali.

Attualmente , tutte le istanze che operano verso un supergoverno mondiale, sono quanto di più antiCristiano esista.
Certo, se tornasse Costantino il Grande Reloaded, se ne potrebbe discutere.
Ma la discussione sui massimi sistemi , tende a spostarsi dalla politica alla metapolitica.

QUINTO
26-01-11, 00:54
Nel senso che la Chiesa afferma il contrario?
- Sull'autorità politica: artt.1897-1904: Catechismo della Chiesa Cattolica - La partecipazione alla vita sociale (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c2a2_it.htm)
(qui si dice chiaramente che ogni società ha bisogno di una autorità che la regga, che faccia leggi e provveda all'ordine. Ovvero dicesi Stato.)

- La responsabilità dello Stato nell'attività economica: art.2431: Catechismo della Chiesa Cattolica - Il settimo comandamento (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a7_it.htm)

- art.2372: Lo Stato è responsabile del benessere dei cittadini. [...]
Catechismo della Chiesa Cattolica - Il sesto comandamento (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm)

invece riguardo l'argomento in discussione io sono d'accordo con Cuordileone.

Popolare
26-01-11, 00:57
a don Sturzo? Se era per lui avevamo ancora la legge delle guarentigie e il Papa prigioniero in Vaticano.
ma don sturzo tutta la vita! mai scendere a compromessi col diavolo

eq...
26-01-11, 01:01
- Sull'autorità politica: art.1897-1904: Catechismo della Chiesa Cattolica - La partecipazione alla vita sociale (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c2a2_it.htm)
qui si parla chiaramente che ogni società ha bisogno di una autorità che la regga, che faccia leggi e provveda all'ordine. Ovvero dicesi Stato.

- La responsabilità dello Stato nell'atività economica: art.2431: Catechismo della Chiesa Cattolica - Il settimo comandamento (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a7_it.htm)

- art.2372: Lo Stato è responsabile del benessere dei cittadini. [...]
Catechismo della Chiesa Cattolica - Il sesto comandamento (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm)

Quivi stiamo parlando delle dimensioni dello stato.

Inoltre la concezione di stato da parte della Chiesa non è incompatibile con quella di non-stato dei miei riferimenti politici.

Giò
26-01-11, 01:02
ma don sturzo tutta la vita! mai scendere a compromessi col diavolo

A parte che non si trattava del diavolo, ma dell'uomo della Provvidenza, è comunque ridicolo - per non scendere a patti col diavolo - lasciare che il diavolo imperi in tutta la sua potenza malefica.
E' meno peggio che nella sua 'diavoleria' venga limitato.

Giò
26-01-11, 01:04
Nel senso che la Chiesa afferma il contrario?

No, nel senso che non attengono esattamente a ciò che prescrive la dottrina cattolica. Il che non significa che si tratti di istanze contrarie o incompatibili con il Cattolicesimo, anche se la dottrina condanna chi vuol fare delle naturali e giuste differenze e disuguaglianze presenti nell'umanità delle barriere insormontabili anziché dei vincoli importanti da rispettare e preservare, ma comunque da subordinare ad un sentimento di carità cristiana.

Miles
26-01-11, 01:07
A parte che non si trattava del diavolo, ma dell'uomo della Provvidenza, è comunque ridicolo - per non scendere a patti col diavolo - lasciare che il diavolo imperi in tutta la sua potenza malefica.
E' meno peggio che nella sua 'diavoleria' venga limitato.

Sulla scelta del meno peggio in politica, più che un principio generale, apprezzo più la vecchia metodica Gesuita (ereditata dai Domenicani) di suddividere le svariate opzioni in casistiche ben precisi.

Popolare
26-01-11, 01:08
A parte che non si trattava del diavolo, ma dell'uomo della Provvidenza, è comunque ridicolo - per non scendere a patti col diavolo - lasciare che il diavolo imperi in tutta la sua potenza malefica.
E' meno peggio che nella sua 'diavoleria' venga limitato.
anche il papa può bere vino la mattina anziché latte ;)

Giò
26-01-11, 01:09
Sulla scelta del meno peggio in politica, più che un principio generale, apprezzo più la vecchia metodica Gesuita (ereditata dai Domenicani) di suddividere le svariate opzioni in casistiche ben precisi.

Sì, è ovvio; del resto vale pur sempre il principio secondo cui non si può pretendere di fare il bene compiendo il male.
E' per questo che prima ho voluto distinguere fra cooperazione attiva al male e mera tolleranza passiva dello stesso.

Giò
26-01-11, 01:10
anche il papa può bere vino la mattina anziché latte ;)

Non hai comunque risposto alla mia obiezione né potresti, del resto, avendo io ragione e tu torto.

eq...
26-01-11, 01:10
No, nel senso che non attengono esattamente a ciò che prescrive la dottrina cattolica. Il che non significa che si tratti di istanze contrarie o incompatibili con il Cattolicesimo, anche se la dottrina condanna chi vuol fare delle naturali e giuste differenze e disuguaglianze presenti nell'umanità delle barriere insormontabili anziché dei vincoli importanti da rispettare e preservare, ma comunque da subordinare ad un sentimento di carità cristiana.

Sono d'accordo.

ulell
26-01-11, 01:20
SU gente evitiamo di buttarla in caciara.
Popolare, se non fosse per i patti lateranensi adesso in Italia la Chiesa sarebbe messa ben peggio di com'è messa ora.
Giò, sei preparatissimo, ma ogni tanto togli la nota saccente dai tuoi post, ne guadagnerebbe la vivibilità del forum.

Per il resto, TUTTI, impariamo a dare a Cesare quel che è di Cesare.

E non trasformiamo questo post nel topic pro-lega, pro-pdl, e pro-pd.

Io ho parlato anche di politici in particolare, facendo nomi e cognomi.
Su, tirate fuori i vostri pensieri e basta, senza stare a farvi la guerra
magari entrando nel merito del post, senza però offendere il suo "postante" :)

Popolare
26-01-11, 01:25
Non hai comunque risposto alla mia obiezione né potresti, del resto, avendo io ragione e tu torto.
ma quale obiezione? "il duce ha sempre ragione"con me non funziona. Abbiamo gia discusso altrove su questo argomento.

eq...
26-01-11, 01:27
Quivi stiamo parlando delle dimensioni dello stato.

A proposito di saccenza, ho or ora scoperto che quivi è come ivi, non è come qui, ho sbagliato ad usarlo e non vedevo l'ora di farvelo sapere (scusate l'OT). :giagia:

Giò
26-01-11, 01:30
ma quale obiezione? "il duce ha sempre ragione"con me non funziona. Abbiamo gia discusso altrove su questo argomento.

No, non c'entra il Duce, per una volta: l'obiezione sta

1) nel considerare i Patti Lateranensi un "patto col diavolo";
2) sulla presunta non necessità per un cattolico di limitare un diavolo (vero o presunto che sia) che sieda, metaforicamente, sullo scranno di Cesare.

Popolare
26-01-11, 01:30
SU gente evitiamo di buttarla in caciara.
Popolare, se non fosse per i patti lateranensi adesso in Italia la Chiesa sarebbe messa ben peggio di com'è messa ora.
Giò, sei preparatissimo, ma ogni tanto togli la nota saccente dai tuoi post, ne guadagnerebbe la vivibilità del forum.

Per il resto, TUTTI, impariamo a dare a Cesare quel che è di Cesare.

E non trasformiamo questo post nel topic pro-lega, pro-pdl, e pro-pd.

Io ho parlato anche di politici in particolare, facendo nomi e cognomi.
Su, tirate fuori i vostri pensieri e basta, senza stare a farvi la guerra
magari entrando nel merito del post, senza però offendere il suo "postante" :)
mi sembrava evidente che non mi sono scagliato contro i patti lateranensi, ma commentavo l'"assenza" di Sturzo nella firma dei patti evidenziata da Gio.

Giò
26-01-11, 01:32
mi sembrava evidente che non mi sono scagliato contro i patti lateranensi, ma commentavo l'"assenza" di Sturzo nella firma dei patti evidenziata da Gio.

questo va solo a suo discapito: una cosa a cui avrebbe dovuto portare lui l'ha realizzata uno che fino a 20 anni prima si dichiarava ostile al Cattolicesimo.
E tralasciando che questo 'qualcuno' fosse Mussolini si tratta di una grave mancanza.

Popolare
26-01-11, 01:34
No, non c'entra il Duce, per una volta: l'obiezione sta

1) nel considerare i Patti Lateranensi un "patto col diavolo";
2) sulla presunta non necessità per un cattolico di limitare un diavolo (vero o presunto che sia) che sieda, metaforicamente, sullo scranno di Cesare.
suvvia era una battuta...
grazie ora ti sei spiegato meglio. Allora penso che la Chiesa da un lato effettivamente abbia limitato Mussolini, ma quest'ultimo pensò bene di fare lo stesso con la Chiesa. Era un bel serbatoio di consensi (come oggi del resto), ma andava controllata in quanto di per sè educava e formava le persone, quando invece il regime voleva impartire un'educazione unica per tutti, che era appunto quella fascista.

Giò
26-01-11, 01:39
suvvia era una battuta...
grazie ora ti sei spiegato meglio. Allora penso che la Chiesa da un lato effettivamente abbia limitato Mussolini, ma quest'ultimo pensò bene di fare lo stesso con la Chiesa. Era un bel serbatoio di consensi (come oggi del resto), ma andava controllata in quanto di per sè educava e formava le persone, quando invece il regime voleva impartire un'educazione unica per tutti, che era appunto quella fascista.

Non soffermarti sulla contigenza storica particolare: io parlo del principio.
Un Concordato è un patto. Il patto significa che si riconosce l'altro come interlocutore.
Se anche il più terribile dei regimi anticristiani, per ipotesi, decidesse di stipulare un Concordato con la Chiesa Cattolica, significherebbe che esso, implicitamente, riconosce un limite alla sua sovranità, che non può scavalcare.

Popolare
26-01-11, 01:43
questo va solo a suo discapito: una cosa a cui avrebbe dovuto portare lui l'ha realizzata uno che fino a 20 anni prima si dichiarava ostile al Cattolicesimo.
E tralasciando che questo 'qualcuno' fosse Mussolini si tratta di una grave mancanza.
il Ppi è nato nel 1919 e non intendeva diventare una dittatura che racimolava consensi tra alta borghesia, agrari e Chiesa tra i suoi ambienti più alti. Alla Chiesa mussolini faceva comodo in funzione anticomunista, aveva il potere tutto nelle sue mani, gli mancava di essere il capo dello stato; ma mai don sturzo avrebbe pensato di fare la marcia su Roma con 4 gatti e ricevere il mandato di primo ministro. Almeno codesto prete è stato uno tra i primi a spingere i cattolici ad occuparsi dei problemi del paese.

QUINTO
26-01-11, 01:50
Quivi stiamo parlando delle dimensioni dello stato.

Inoltre la concezione di stato da parte della Chiesa non è incompatibile con quella di non-stato dei miei riferimenti politici.
sicuro? hai visto in quegli articoli, ci sono dei riferimenti chiarissimi sulla necessità dell'autorità, dell'ubbidienza alle leggi fatte dall'autorità.
come coniughi questo (autorità, ubbidienza) con le teorie anarchiche della radicale "libera adesione" a qualsiasi forma politica?
probabile anche l'ora tarda che mi da un leggero rinbambimento ma sbaglio?

Giò
26-01-11, 01:51
il Ppi è nato nel 1919 e non intendeva diventare una dittatura che racimolava consensi tra alta borghesia, agrari e Chiesa tra i suoi ambienti più alti. Alla Chiesa mussolini faceva comodo in funzione anticomunista, aveva il potere tutto nelle sue mani, gli mancava di essere il capo dello stato; ma mai don sturzo avrebbe pensato di fare la marcia su Roma con 4 gatti e ricevere il mandato di primo ministro. Almeno codesto prete è stato uno tra i primi a spingere i cattolici ad occuparsi dei problemi del paese.

Ma non è vero: tralasciando la tua ricostruzione storica che reputo non corretta sul Fascismo e Mussolini, il Cattolicesimo era tornato politicamente attivo in Italia con l'avvento di Papa Leone XIII ed in particolare dalla pubblicazione dell'enciclica Rerum Novarum.
Nacque anche l'unione elettorale cattolica per raccogliere il movimento d'opinione cattolico all'interno della nazione italiana e gettare le basi per il superamento del 'non expedit'.
La nascita del P.P.I. fu il culmine di quest'operazione, che terminò nel 1919.
Da quel momento in poi, sarebbe spettato al PPI condurre - politicamente - la buona battaglia nelle sedi opportune.
Il PPI partecipò anche a numerosi governi di coalizione con i liberali ed inizialmente appoggiò pure Mussolini con dei propri ministri.
Che risultati ha ottenuto don Sturzo in direzione del Concordato? Nessuno.

Popolare
26-01-11, 02:24
Ma non è vero: tralasciando la tua ricostruzione storica che reputo non corretta sul Fascismo e Mussolini, il Cattolicesimo era tornato politicamente attivo in Italia con l'avvento di Papa Leone XIII ed in particolare dalla pubblicazione dell'enciclica Rerum Novarum.
Nacque anche l'unione elettorale cattolica per raccogliere il movimento d'opinione cattolico all'interno della nazione italiana e gettare le basi per il superamento del 'non expedit'.
La nascita del P.P.I. fu il culmine di quest'operazione, che terminò nel 1919.
Da quel momento in poi, sarebbe spettato al PPI condurre - politicamente - la buona battaglia nelle sedi opportune.
Il PPI partecipò anche a numerosi governi di coalizione con i liberali ed inizialmente appoggiò pure Mussolini con dei propri ministri.
Che risultati ha ottenuto don Sturzo in direzione del Concordato? Nessuno.
Don Sturzo non viene fuori nel 1919 col PPI, ma era gia pienamente attivod al 1897, infatti anche tu parli del PPI come "culmine di un'operazione", ma che Sturzo iniziò molto presto e fu proprio uno tra i primi ad ispirare il movimento cattolico, come Murri e Toniolo. Solo che Mussolini, dopo aver conquistato il potere e fatto una legge elettorale ad hoc cercava di attrarsi i consensi. Don Sturzo rifiutò l'aventino, poi mussolini sciolse i partiti perciò tanta voce in capitolo non ne ebbe. In che modo Don Sturzo avrebbe ottenuto il potere necessario per arrivare a questa conclusione? Non poteva spalleggiare un potere che lo aveva osteggiato in barba alla democrazia.

eq...
26-01-11, 02:24
sicuro? hai visto in quegli articoli, ci sono dei riferimenti chiarissimi sulla necessità dell'autorità, dell'ubbidienza alle leggi fatte dall'autorità.

Infatti io obbedisco all'autorità come prescritto.


come coniughi questo (autorità, ubbidienza) con le teorie anarchiche della radicale "libera adesione" a qualsiasi forma politica?

probabile anche l'ora tarda che mi da un leggero rinbambimento ma sbaglio?

In parole povere, la differenza fra la mia e la tua concezione è che io vedo ogni non-cattolico come se fosse uno straniero, tu invece solo quelli al di fuori di un determinato confine geografico.

ulell
26-01-11, 02:33
TORNIAMO IN TOPIC? GRAZIE!.

Avviso volutamente in maiuscolo.

largodipalazzo
26-01-11, 09:40
Ciao ragazzi.
Ultimamente mi stò guardando attorno nella politica italiana.
Ma un cattolico può riconoscersi attualmente in uno di questi partiti italiani?
Se guardo il PDL, vedo tante chiacchiere e pochi fatti
Se guardo il PD, vedo tante contraddizioni e troppi "cattolici progressisti" che vogliono sovvertire il catechismo.
Se guardo il Terzo Polo: Dio me ne scampi e liberi.

Certo, come personaggio politico non ho mai nascosto le mie simpatie per il mio "Confratello di Movimento" Formigoni, ma le sue posizioni su Berlusconi mi hanno lasciato un pò perplesso.

Voi vi riconoscete in qualcuno?
In questo riconoscimento però non deve esserci la teoria del "meno peggio"
(cioè, meglio PDL che PD e viceversa), ma delle vere motivazioni cattoliche, dove i programmi non vadano a cozzare con la nostra fede.

Siamo cosi variegati che sto fuori da tutti PDL PD E TERZO POLO ...........sono secessionista duo siciliano VAVA O RE E IL regno delle due sicilie:ciaociao:

UgoDePayens
26-01-11, 11:14
Il magistero recente, e le varie prolusioni dei responsabili CEI, mi sembra abbiano chiaramente delineato come non esista (più) un unico referente politico della Chiesa italiana. che punta piuttosto ad essere interlocutore terzo, col quale ogni singfolo partito e movimento politico possano confrontarsi.

Il singolo cattolico, specie se sente di volersi impegnare in politica, deve quindi trovare la sua collocazione basandosi di volta in volta su considerazioni oggettive. Deve insomma chiedersi in che modo il suo voto e la sua presenza attiva all'interno di un partito possano risultare utili all'edificazione del Regno, che poi è lo scopo di ogni attività umana.
Instaurare omnia in Christo, non può essere considerato uno slogan antiquato.

Concretamente il panorama politico contemporaneo non mi sembra affatto roseo. Da una parte come dall'altra abbondano le falle e le crepe, i cedimenti al relativismo piuttosto che le vere e proprie ideologie anticristiane.
Nel complesso però mi sembra che la situazione sia più delineata se dal singolo partito si passa ad esaminare l'opportunità di scegliere uno schieramento o un altro. In questo caso è relativamente facile fare due più due e chiedersi cosa succederebbe se quel determinato schieramento vincesse le elezioni (nazionali o locali che siano). Ovviamente va valutato il peso politico che in esso hanno le forze anticristiane, e va seguito il metro di giudizio chiaramente espresso dai Vescovi e dal Santo Padre: primaria è la difesa della vita, poi viene l'attenzione alla famiglia ed ai più deboli, poi il rispetto per la libertà educativa... e via dicendo.