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carlomartello
03-02-11, 11:25
Al di là di come si concluderà questa guerra tra il pool di Milano e Silvio Berlusconi, e nonostante le posizioni ferme sui temi etici dell'attuale maggioranza, è inutile negare che in Italia il sexygate attorno alla figura del Premier, è stata una bella bastonata per la Chiesa cattolica, alla continua ricerca anche nella Seconda Repubblica di una classe politica che avvalli i suoi sforzi nel contrastare le tentazioni e le aberrazioni di una società - quella italiana - che benché radicata nella sua tradizione cattolica vede avanzare al proprio interno uno strisciante secolarismo aggressivo, soprattutto tra i giovani che faticano a trovare dei punti di riferimento saldi.

L'ultimo intervento di Benedetto XVI va in questa direzione non a caso: dice ai giovani di essere più saldi dei loro genitori. I loro genitori, figli del Sessantotto che tanto danno ha fatto alla società italiana e che spesso sono pessimi esempi.

Di fronte a questa grave crisi di modelli, che riguarda anche la politica, ma senza voler dare credito al fariseismo che aggredisce il Premier Berlusconi, è inutile negare che, per il dopo-Premier, a cui prima o poi si dovrà pensare, Oltretevere si guardi con interesse alla figura di Giulio Tremonti.

Già, quel Giulio Tremonti per altro sempre più vicino alla linea del Papa, del quale accoglie le critiche valoriali (v. La paura e la speranza), il richiamo alla riscoperta delle radici cristiane dell'Europa, ai valori, le tradizioni, la critica al mercatismo che tanto ricalca l'enciclica Caritas in veritate e le precedenti encicliche che esprimono la dottrina sociale della Chiesa; quel Giulio Tremonti sempre più vicino ai vescovi (Bertone innanzitutto) e alla finanza Vaticana (nella persona dell'ottimo Ettore Gotti Tedeschi che ha coniato il motto "+ figli - crisi")... Non c'è dubbio che la Chiesa sia preoccupata e alla ricerca di interlocutori affidabili in politica, e che Casini dato l'alleanza con Fini - che ha sposato destra nazionale e libertarismo radicaloide - e il suo voler tornare indietro rispetto ad un maggioritario che ha ridato credibilità alla politica italiana, non sia visto come affidabile.

Mentre Tremonti sì, sui temi etici come su quelli economici - dove ripropone l'economia sociale di mercato cara anche alla Germania cattolica di J. Ratzinger -, che in realtà per Tremonti sono sovrapponibili. Così come sul federalismo in chiave cattolico-sussidiaria, l'Italia e l'Europa, la globalizzazione. Ed è inoltre - non scordiamolo - l'anello di congiunzione tra il centrodestra e un partito che continua a crescere e che ha indubbiamente ancora un futuro: la Lega Nord, che almeno sui temi cari alla Chiesa si è dimostrata efficace argine al sinistrismo radical-libertario.

Tremonti non ci sta a farsi coinvolgere in un ipotetico dopo-Berlusconi, e recentemente si è detto onorato di appartenere a questo Governo. Lui pensa solo a tenere i conti in regola e a moralizzare l'economia per prevenire altre crisi come quella dei mutui americani. Però è impossibile non guardare anche a lui come possibile delfino del Premier - come per altro aveva suggerito anche don Gianni Baget Bozzo, quell'ideologo del cattolicesimo liberale, popolare e sussidiario di FI del quale evidentemente il centrodestra risente la mancanza. Che sia dunque Tremonti "l'uomo della provvidenza", l'autentico statista cattolico che Oltretevere si aspettano, "fra cent'anni", quando non ci sarà più Berlusconi? I cattolici del Forum come vedono Tremonti?

http://img225.imageshack.us/img225/8051/giuliotremonti.jpg


carlomartello

carapintadas
06-02-11, 12:13
Una seria brava e preparata persona in "prestito" a questa politica...ma utilizzare maggiormente:)