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Visualizza Versione Completa : L'Europa di Gianfranco Miglio



Bèrghem
04-06-09, 14:04
L'Europa delle Città

G. Miglio: L'EUROPA DELLE CITTA' : GIORGIO PARTECIPATIVO (http://giorgiopartecipativo.myblog.it/archive/2008/02/28/g-miglio-l-europa-delle-citta.html)

Declineranno, una dopo l’altra, tutte le grandi strutture istituzionali che hanno caratterizzato, nel corso dei secoli, il nostro paesaggio politico. Ad esempio il Parlamento su base nazionale, non solo strutturalmente incapace di produrre decisioni, ma ormai continuamente scavalcato, sulle questioni politicamente ed economicamente più importanti da organismi che agiscono al di fuori della struttura parlamentare. Con parlamenti e le loro mischie interne verrà meno la classe dei parlamentari, queste figure ottocentesche, un po’ noiose e arroganti, che abbiamo sempre immaginato, obbedendo a una certa oleografia, come i protagonisti assoluti e necessari di ogni politica. I grandi partiti di massa, dal canto loro, sono già un ricordo, sostituiti oramai da aggregazioni di interessi nelle quali non conta più l’ideologia, ma il carisma dei capi e l’uso scientifico della propaganda. Cambiando i partiti, cambia anche il meccanismo della rappresentanza. Così come è destinato mutare il significato sin qui attribuito alla Costituzione. La politica ha oggi assunto una dimensione pienamente mondana e secolare: come può dunque concepirsi un atto politico, come appunto la Costituzione, avvolto da un’aura quasi sacrale e religiosa, giudicato intoccabile, un sistema chiuso di norme che una volta posto è destinato a vincolare la vita di tutte le generazioni a venire? In realtà, ogni generazione dovrebbe poter scrivere la propria Costituzione, fissare autonomamente le regole della convivenza politica secondo le proprie esigenze e necessità.

Io sostengo il Federalismo come soluzione e via d’uscita al declino irreversibile dello Stato nazionale. Ma se debbo dire qual è il mio vero modello politico di riferimento, il novum che mi piacerebbe vedere realizzato, si tratta di un modello che definisco “anseatico”, che ricalca quello delle città commerciali libere che l’Europa ha conosciuto prima che ovunque nel continente si imponesse la struttura statuale moderna, con i suoi eserciti e la sua burocrazia. Infatti la più genuina tradizione federalista è stata quella dei secoli XII-XVII, delle città mercantili libere, sopraffatte dall’avvento violento dello Stato moderno. Anche Otto von Gierke non è però andato al fondo della struttura contrattuale anseatica delle città commerciali libere.

In questa fase nelle città non c’erano persone di grande rilievo politico, né parlamenti, ma solo una gestione degli affari quotidiani negoziata continuamente e un Governo frammentato. In Europa oggi esistono grandi aree metropolitane coese Randstad Holland( a struttura polinucleare, con sei milioni di abitanti fra Amsterdam, Rotterdam, L’Aja e Utrecht), grandi centri urbani – Milano, Lione, Parigi, Monaco, Londra, Francoforte che sono a tutti gli effetti vere e proprie megalopoli, aree di riferimento dal punto di vista degli scambi economici, dello sviluppo demografico, dell’innovazione tecnologica e dei rapporti politici.

Vere e proprie comunità politiche sempre più quasi-indipendenti de facto, talvolta in stretta relazione (e magari in competizione) le une con le altre e sempre meno in sintonia con i rispettivi Stati nazionali, che vivono anzi come una limitazione.

L’Europa ha già conosciuto qualcosa di simile, all’epoca del Sacro Romano Impero, che era una struttura “internazionale” pluralistica che non produceva sovranità, nella quale le città godevano di una grande indipendenza, pur potendo disporre di un’autorità superiore alla quale rivolgersi per risolvere le proprie controversie[/B]. Mi è molto piaciuto, debbo dire, il richiamo del ministro tedesco Fischer alla struttura del Sacro Romano Impero come modello per l’Europa del futuro: un richiamo che non a caso non è stato invece gradito dai custodi del modello dello Stato giacobino e livellatore, Chirac in testa. La realtà è che la storia dello Stato moderno ha diffuso un’idea limitata e parziale delle innumerevoli possibilità di organizzazione della convivenza internazionale. Costituzionalisti, studiosi di Diritto pubblico e giuristi internazionalisti però non se ne rendono conto, se non confusamente, a causa della concezione ossessiva della sovranità nella quale sono cresciuti. Fra cinquant’anni una nuova combinazione di elementi politici e privatistici darà luogo a strutture di tipo neofederale quasi ovunque.

Gianfranco Miglio

parmigiano
08-06-09, 00:16
Grazie caro Bèrghem, avevo cercato nella valigia dei ricordi quest'articolo ,mi sembrava ci fosse qualcosa sull'europa da parte del Prof. poi non l'ho trovata e avevo sopraseduto . Grazie di nuovo.

nostran
01-09-09, 13:58
Ciao a tutti
io faccio parte della redazione di questa rivista che rimando qui sotto, i Quaderni Veneti di coscienza etnica.

Edizioni Quaderni Veneti di Coscienza Etnica (quaderniveneti) (http://sites.google.com/site/quaderniveneti/edizioni-quaderni-veneti-di-coscienza-etnica)

Volevo sapere se qualcuno di voi può darmi indicazione rispetto alla proposta che ho sentito fare al buon vecchio miglio in TV intorno al 92, credo: era la cosidetta Proporzionale etnica, ovvero una proposta che prevedeva l'assegnazione dei posti pubblici legati alla regione di appartenenza. Avevo sentito che avevano avanzato la proposta quelli della Lega, formulata da lui, però dopo non se ne fece nulla (come al solito), perchè i legaioli han cambiato strategie. Esiste depositata sta proposta da qualche parte?

Bèrghem
01-09-09, 17:09
Ciao a tutti
io faccio parte della redazione di questa rivista che rimando qui sotto, i Quaderni Veneti di coscienza etnica.

Edizioni Quaderni Veneti di Coscienza Etnica (quaderniveneti) (http://sites.google.com/site/quaderniveneti/edizioni-quaderni-veneti-di-coscienza-etnica)

Volevo sapere se qualcuno di voi può darmi indicazione rispetto alla proposta che ho sentito fare al buon vecchio miglio in TV intorno al 92, credo: era la cosidetta Proporzionale etnica, ovvero una proposta che prevedeva l'assegnazione dei posti pubblici legati alla regione di appartenenza. Avevo sentito che avevano avanzato la proposta quelli della Lega, formulata da lui, però dopo non se ne fece nulla (come al solito), perchè i legaioli han cambiato strategie. Esiste depositata sta proposta da qualche parte?
Ti riferisci a questo?

ARTICOLO DEL 1° NOVEMBRE 1992 (ma i numeri quelli restano)

La Lega Nord propone un riequilibrio regionale del personale della pubblica amministrazione

http://archiviostorico.corriere.it/1992/no...211017569.shtml (http://archiviostorico.corriere.it/1992/novembre/01/comandamenti_antimafia_Martini_co_0_9211017569.sht ml)

MILANO - Adesso la Lega Nord pensa a un riequilibrio regionale nel personale della pubblica amministrazione. Secondo i senatori Gianfranco Miglio e Francesco Speroni, i grandi burocrati di Stato, dai direttori generali dei ministeri ai funzionari dei pubblici uffici in tutte le zone d' Italia, sarebbero nella stragrande maggioranza meridionali. E tutto questo porterebbe, a parere dei due senatori leghisti, a un fenomeno con molti lati negativi, soprattutto quando i funzionari statali vanno a vivere e a lavorare in una regione che non conoscono: "Scarsa conoscenza della realta' territoriale . dicono Miglio e Speroni ., un periodo iniziale di varia durata destinato all' ambientamento e generalmente privo di efficace produttivita' , situazioni di conflittualita' di vario grado fra il personale statale e le autorita' locali site nella sede di servizio".

Miglio e Speroni hanno quindi pensato di presentare un disegno di legge costituzionale per integrare l' articolo 97 della Costituzione con tre commi finali. Il primo del seguente tenore: "Per il conferimento delle piu' alte cariche statali, dovra' adottarsi un criterio che veda, in un rapporto adeguato, tali cariche assegnate a dirigenti provenienti da tutte le Regioni dello Stato". Il secondo: "I dirigenti locali dei pubblici uffici devono, di norma, provenire dalla Regione in cui ha sede l' ufficio cui sono preposti". Il terzo: "La legge determina le modalita' di attuazione dei principi stabiliti nei commi precedenti". Insomma, la Lega vuole che tra i grandi commis dello Stato ci sia anche chi parli con inflessione lombarda e veneta, in modo adeguato. E poi che i dirigenti locali (provveditorati, sovraintendenza, imposte, per fare qualche esempio) siano originari della regione in cui lavorano.

Da una ricerca del professor Sabino Cassese, per lungo tempo direttore della Scuola superiore della pubblica Amministrazione, si rileva che, sul totale degli allievi che hanno frequentato tra il 1963 e il 1979 la Scuola superiore per poter accedere alla qualifica di dirigenti, il 61 per cento proveniva dal Sud, il 31 per cento dal Centro, il 7 per cento dal Nord e l' 1 per cento era nato all' estero. Tra gli allievi del Sud, inoltre, il 13 per cento risultava nato e residente a Napoli e fra quelli del Centro il 22 per cento era originario di Roma. Insomma, Roma e Napoli avrebbero una spiccata propensione a occupare i posti riservati alla grande burocrazia statale. Sempre citando lo studio di Sabino Cassese, Miglio e Speroni danno altre statistiche: "Per quanto riguarda le piu' alte cariche dello Stato, su un campione di 400 direttivi, le percentuali risultavano ancora piu' marcate: 75 per cento per il Sud, 22 per cento per il Centro e 3 per cento per il Nord".

Tutto questo provocherebbe il cosiddetto fenomeno di displacement (spiazzamento), che serve, a volte, a spiegare conflitti e tensioni interni alla pubblica Amministrazione. Il professor Cassese, al termine della sua ricerca, faceva questo commento: "Anche se non vi sono le stesse distanze territoriali, ambientali, ecologiche e culturali si ripete quasi all' inverso l'esperienza del funzionario dell' amministrazione reale inglese che andava ad amministrare l'India".

Miglio e Speroni propongono allora di introdurre l' elemento della territorialita' nel criterio di selezione degli incarichi. Ci sono gia' norme specifiche nella provincia autonoma di Bolzano. Miglio e Speroni fanno anche l' esempio della costituzione tedesca, l' articolo 36: "Nelle piu' alte cariche federali devono trovarsi, in un rapporto adeguato, funzionari di tutti i Laender".

nostran
02-09-09, 18:12
Credo di si!! Grazie berghem!

Ethnikos
19-05-10, 22:56
Quarte giornate dei Diritti linguistici: quest'anno si discute dell'insegnamento delle lingue locali


Quarte giornate dei Diritti linguistici20-23 maggio 2010 - Teramo - Giulianova - Villa Badessa

Quarte Giornate dei Diritti Linguistici
L'insegnamento delle lingue locali: istituzioni, metodi, ideologie

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Eventi organizzati dall'Associazione LEM-Italia, in collaborazione con
Associazione Culturale Villa Badessa
Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale dell'Università di Teramo
Con il patrocinio del Ministero dell'Interno e il sostegno del Consiglio d'Europa





Giovedì 20 maggio

Ore 9 - Sala delle lauree - Facoltà di Giurisprudenza

9:00 - 10:00 Registrazione dei partecipanti
10:00 - 10:45 Saluto delle Autorità e Apertura del Convegno

Rita Tranquilli Leali
Rettore dell'Università di Teramo

Alexey Kozhemyakov
Direttore del Segretariato della Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie, Consiglio d'Europa, Strasburgo

Ahmed Boukous
Rettore dell'Institut Royal de Culture Amazighe, Rabat

Henri Giordan
Direttore del portale LEM (Lingue d'Europa e del Mediterraneo)

Joseph G. Turi
Presidente dell'Académie Internationale de Droit Linguistique, Montréal

Ajsela Spahija, Laura Xhaxhiu
Albanian Forum for the Alliance of Civilizations, Tirana

Tullio Telmon
Presidente della Società di Linguistica Italiana

Valter Catarra
Presidente della Provincia di Teramo

Maurizio Brucchi
Sindaco di Teramo

Francesco Mastromauro
Sindaco di Giulianova

Alberto Secamiglio
Sindaco di Rosciano

Michele Capasso
Presidente della Fondazione Mediterraneo, Napoli

Gianluca Sadun Bordoni
Direttore della rete universitaria euromediterranea Medadrion

Francesco Benigno
Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo

Floriana Cursi
Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Università di Teramo

Paolo Savarese
Delegato del Rettore alla formazione continua, Università di Teramo

Everardo Minardi
Direttore del Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale, Università di Teramo

Romano Orrù
Direttore del Dipartimento di studi giuridici comparati, Università di Teramo

Bernardo Cardinale
Coordinatore del Dottorato di ricerca in Analisi delle Politiche di Promozione del Territorio

Giancarlo Ranalli
Presidente Associazione Culturale Villa Badessa

Introduce: Giovanni Agresti, Presidente dell'Associazione LEM-Italia


10:45 - 11.15 Conferenza d'apertura 1
Alexey KOZHEMYAKOV, Direttore del Segretariato della
Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (Consiglio d'Europa), Strasburgo

11:15 - 11:45 Conferenza d'apertura 2
Henri GIORDAN, Direttore del Progetto LEM
Langues régionales ou minoritaires : une stratégie de la reconnaissance

11:45 - 12:15 Dibattito

12:15 - 12:30 Pausa

12:30 - 13:30 1ª Sessione, Idéologies
Presidente di Seduta: Henri Giordan
Jean Léo LÉONARD, Université de Paris III
Ecole en langue minoritaire et contre-histoire

Marco TAMBURELLI, UCL, London
From diglossia to bilingualism: maintaining Italy's linguistic heritage

13:30 - 14:45 Rinfresco

14:45 - 16:45 2ª Sessione, Entre Orient et Occident
Presidente di Seduta: Alexey Kozhemyakov

Gvantsa TCHANTURIA & Tsiuri AKHVLEDIANI,
Université d'Etat de Tbilissi
Le multilinguisme en Géorgie

Massimo RIPANI, Disvastigo, Lingue e Cultura
I ciuvasci fra oriente e occidente

Vartan OZINIAN, ProEducatio, Parigi
La langue arménienne occidentale entre désirs et réalité

Anna BERLIŃSKA, Università di Bialystok
Normalisation de la langue polonaise et les parlers locaux

Stevka SMITRAN, Università di Teramo
Civiltà balcanica e il mito di fondazione

16:45 - 17:00 Pausa

17:00 - 18:30 3ª Sessione, La langue occitane
Presidente di Seduta: Jean Léo Léonard

Marie-Jeanne VERNY, ETOILL, Université Paul Valéry Montpellier
L'enseignement de l'occitan en 2009 - état des lieux

Yan LESPOUX, ETOILL, Université Paul Valéry Montpellier
Occitan : l'enseignement bilingue pour sauver la langue ?

Corinne LHERITIER, Ecole bilingue Calandreta
Enseignement bilingue en immersion : choix pédagogiques
Venerdì 21 maggio
Torna all'inizio

Ore 9 - Sala delle lauree - Facoltà di Giurisprudenza

9:00 - 9:30 Registrazione dei partecipanti

9:30 - 10:30 Conferenza 3
Ahmed BOUKOUS, Recteur de l'Institut Royal de Culture Amazighe, Rabat
Problématique des droits culturels et linguistiques : cas de l'amazighe (berbère) en Afrique du Nord

10:30 - 11:30 4ª Sessione, La langue berbère
Presidente di Seduta: Ahmed Boukous

Aïcha BOUHJAR, Institut Royal de Culture Amazighe
Pour un aménagement linguistique de l'amazighe respectueux de la diversité géolectale

Gaouaou MANAA, Université de Batna, Algérie
La construction d'une identité retrouvée : langue, écriture et culture dans le domaine berbère

11:30 - 11:45 Pausa

11:45 - 13:15 5ª Sessione, Enseignement et territoire
Presidente di Seduta: Joseph G. Turi

Sandra LUCIETTO, Università di Bolzano
Un progetto per lo sviluppo del plurilinguismo individuale in un'area multilingue: il caso di S. Giacomo di Laives (BZ)

Sabrina RASOM, Liceo Scientifico di Pozza di Fassa
Contenuti e formalità: l'insegnamento del ladino

Gwendal CHEVALIER, Université Jean Moulin, Lyon3
Langues parlées de la région du Lazio (Province de Rome): enquêtes dialectologique et sociolinguistique

Olimpia RASOM, Università di Bolzano
CLIL: a chance for promoting minority languages?

13:15 - 14:30 Rinfresco

14:30 - 15:15
Conferenza 4
Joseph G. TURI, AIDL, Montréal
Objectifs et activités de l'Académie Internationale de Droit Linguistique

15:15 - 17:00 6ª Sessione, Enseignement et territoire
Presidente di Seduta: Michele De Gioia

Fernand DE VARENNES, Murdoch University, Perth
L'avenir de l'enseignement des langues locales : les obstacles juridiques et idéologiques

Ksenija DJORDJEVIĆ, Université de Montpellier III
Enseignement des langues locales et territoire : le serbe en Roumanie et le roumain en Serbie

Eugène GHERARDI & Pascal OTTAVI, Université de Corse, Corte
Comprendre et accompagner le développement de l'enseignement bilingue en Corse

Prisque BARBIER, Université de Montpellier III, Montpellier
Quelle pédagogie pour l'enseignement des langues locales à Saint Martin ?

17:00 - 17:15 Pausa

17:15-18:00 Sessione speciale
Presidente di seduta: Giovanni Agresti

Michele CAPASSO, Henri GIORDAN, Alexey KOZHEMYAKOV
Presentazione delle prospettive di sviluppo del portale Lingue d'Europa e del Mediterraneo (LEM) come progetto prioritario
della Fondazione Mediterraneo

19:30 Aperitivo (Hotel Europa, Giulianova)

20:15 Festival delle letterature minoritarie: spettacolo "Villa Badessa. Arte del Viaggio, Arte dell'Incontro", Teatro Kursaal,
Giulianova Lido

21:30 Cena sociale (Hotel Europa, Giulianova)
Sabato 22 maggio
Torna all'inizio

Ore 8.45 Rosciano (PE) - Villa Badessa (PE)

8:45 Partenza in pullman dei convegnisti dall'Hotel Europa di Giulianova

10:30 Arrivo a Rosciano. Sistemazione nelle strutture residenziali
Visita del progetto pilota di Borgo San Benedetto a Villa Oliveti

12:00 Ricevimento in Comune: incontro con le autorità locali

12:45-14:00 Rinfresco

14:00 - 14:45
Conferenza 5, Sala Polifunzionale del Comune di Rosciano

Tullio TELMON, Università di Torino
Intercomprensione. Una ricerca di ambito romanzo

14:45 - 16:30
7ª Sessione,
Sala Polifunzionale del Comune di Rosciano
Expériences didactiques
Presidente di Seduta: Tullio Telmon

Thérèse CARON, Traductrice, Québec
L'apprentissage précoce de l'anglais dès le primaire: compte rendu d'expériences et de projets

Stefania CAVAGNOLI, Università degli Studi di Macerata
Fare scuola con e in tre lingue: un'esperienza bolzanina

Pausa

Michel MERMET, Université de Haute Bretagne, Rennes 2
Elaboration du lexique précoce en breton chez l'élève bilingue

Elisabeth WIPPEL, Università Federico II, Napoli
Le Scuole Randaccio: riflessioni sull'insegnamento della Lingua e Cultura Sarda

16:30
Visita della Chiesa di San Nicola a Rosciano. Partenza per Villa Badessa

17:30
Arrivo a Villa Badessa. Visita del paese, del Museo etnografico e delle installazioni / esposizioni del 2° Festival delle letterature minoritarie d'Europa e del Mediterraneo

20:45
Proiezione in piazza del documentario
Il rito greco-bizantino nella chiesa cattolica di Villa Badessa realizzato da Domenico Di Virgilio

21:15
Cena sociale (Agriturismo Fior di Pesco)
Durante la cena esibizione del gruppo musicale italoalbanese "Adria"
Domenica 23 maggio
Torna all'inizio

Ore 9.00 - Villa Badessa (PE)

9:00 - 11:30
Chiesa di Villa Badessa: visita delle icone bizantine, a cura di Padre Mircea Coros. Funzione religiosa secondo il rito cattolico bizantino

11:30 - 12:00
Conferenza 6, Centro storico di Villa Badessa
Ajsela SPAHIJA - Laura XHAXHIU, Albanian Forum for the Alliance of Civilization, Tirana
Albanian emigration to Italy - challenges of integration

12:00 - 13:00, Centro storico di Villa Badessa
Sessione speciale
Presidente di seduta: Giovanni AGRESTI

Tavola rotonda sulla proposta di legge regionale sulle minoranze linguistiche d'Abruzzo

13:00-13:30
Francesco STOPPA, Centro di Antropologia Territoriale degli Abruzzi
Tessere la memoria e le relazioni. Illustrazione del progetto di ricostituzione dell'abito tradizionale badessano

Giovanni AGRESTI, Associazione LEM-Italia
Chiusura del convegno e annuncio delle Quinte Giornate dei Diritti Linguistici

13:30 - 15:30
Pranzo tipico in piazza, a cura dell'Ass. Culturale Villa Badessa
Durante il pranzo: canti e balli della tradizione abuzzese e arbëresh

Pomeriggio
Visita della Cantina Speranza di Rosciano

Tardo Pomeriggio
Assemblea dell'associazione LEM-ITALIA

19:00-20:30 Centro storico di Villa Badessa: Concerto degli "Adria"