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  1. #1021
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Sardine: siamo già al flop. Unanimità finita e piazze che non si riempiono più.

    https://www.romait.it/articoli/30703...VSzTOfM0Sysh2o
    Era ovvio, il loro obiettivo lo hanno raggiunto e ora muoiono
    Il senso della vita è la pizza

  2. #1022
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    Citazione Originariamente Scritto da Hynkel Visualizza Messaggio
    Era ovvio, il loro obiettivo lo hanno raggiunto e ora muoiono
    non penso. Tra 3 mesi si vota in Toscana, e anche lì ci dovrà essere qualche mobilitazione "dal basso" contro Salvini.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  3. #1023
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    non penso. Tra 3 mesi si vota in Toscana, e anche lì ci dovrà essere qualche mobilitazione "dal basso" contro Salvini.
    leggere frasi come questa mi avrebbe fatto impressione anche solo due anni fa

    il csx è messo malissimo

  4. #1024
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    PERCHE’ NO! di Liberiamo l’Italia


    iberiamo l’Italia invita a votare NO al referendum costituzionale del 29 marzo

    Siamo all’ennesimo attacco alla Costituzione. Come con Renzi nel 2016, col pretesto dei “risparmi” e dell’efficienza del parlamento, in ossequio alle direttive neoliberiste dell’Unione europea, si vuole tagliare la democrazia. DIGLI DI NO!

    Il gioco dei poteri forti è spudorato: prima si è fatto di tutto, in nome della governabilità, per svuotare il ruolo del parlamento, quindi si è operato per ridurre i partiti a mere macchine elettorali in mano a ristretti gruppi di potere, infine si vuol tagliare il numero dei parlamentari per controllarli ancora meglio. DIGLI DI NO!

    Neoliberismo e democrazia non possono stare assieme. I potentati economici odiano infatti il principio democratico della rappresentanza scolpito nella Costituzione. Per loro più il Palazzo è sbarrato al popolo e meglio è. Con la controriforma voluta da M5s, votata sia dalle attuali forze di governo che dalle destre, l’Italia diventerebbe il paese europeo con il più alto rapporto tra rappresentanti e rappresentati: un parlamentare ogni 152mila abitanti, contro i 117mila della Germania, i 116mila della Francia, i 102mila della Gran Bretagna. DIGLI DI NO!

    Con la riduzione dei parlamentari si arriverebbe inoltre a differenze enormi nella rappresentanza delle varie regioni, in particolare al Senato. Basti pensare, giusto per rendere l’idea, che la Sardegna eleggerebbe un senatore ogni 327mila abitanti, la Lombardia uno ogni 313mila, il Trentino uno ogni 171mila, il Molise uno ogni 157mila… Squilibri assurdi che si commentano da soli. DIGLI DI NO!

    Se questa nuova manomissione della Costituzione riuscirà, le commissioni parlamentari passeranno in mano a pochi eletti di pochi partiti, riducendo così drasticamente la stessa attività di controllo sull’operato del governo. DIGLI DI NO!

    Al pari di Renzi quattro anni fa, lorsignori vogliono utilizzare il taglio dei parlamentari per tornare al bipolarismo e cambiare, ancora una volta, la legge elettorale. Con lo sbarramento al 5% il sistema si vuole blindare, lasciando senza rappresentanza milioni di cittadini a tutto vantaggio delle forze politiche che hanno portato l’Italia allo sfascio attuale. Il centro-destra vorrebbe andare oltre, vorrebbero addirittura stracciare la Costituzione repubblicana e passare al presidenzialismo, ovvero una monarchia camuffata. DIGLI DI NO!

    La retorica dei “risparmi” — poco più di un euro all’anno per cittadino! — è un inganno. Ci sarebbe un modo infallibile per ridurre i privilegi delle caste (di tutte, non solo quella dei politicanti): tagliare i loro stipendi stellari e le indennità. DIGLI DI NO!

    Affinché l’Italia possa risorgere dal disastro di questi anni, occorre difendere la democrazia e la Costituzione del 1948. Cacciamo i politicanti dal Palazzo! Riprendiamoci il controllo dello Stato!

    Il tuo voto conta. Il referendum non ha quorum. Il NO può vincere.

    IL 29 MARZO VOTA NO!
    Liberiamo l’Italia

    https://www.sollevazione.it/2020/03/...o-litalia.html
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  5. #1025
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    IN ARRIVO IL GOVERNO DRAGHI di Moreno Pasquinelli




    IL LORO GOVERNO DI EMERGENZA E QUELLO CHE VOGLIAMO NOI

    Parliamo di cose serie.

    L’inesistente pandemia da Corona virus sta causando quella vera, quella che scuote alla base il sistema economico globalizzato:

    Leggiamo su Il Sole 24 Ore di oggi:

    «A conti fatti la settimana appena alle spalle è infatti per le Borse globali la peggiore dai tempi del crack Lehman del 2008, con perdite a doppia cifra per tutti i principali listini: partendo da Milano – l’epicentro del virus già fin da lunedì – dove con il -3,6% di ieri che ha mandato in fumo altri 21 miliardi di euro in capitalizzazione si sono raggiunte perdite settimanali per l’11,3%, per proseguire a Parigi (-12,1% nelle ultime 5 sedute), Francoforte (-12,8%), Madrid (-11,7%) e Londra (-11,1%). Anche Wall Street, che pure ha provato a reagire risalendo nel pomeriggio dai minimi di giornata, non è sfuggita alla regola che configura una «correzione» tecnica».

    In questo quadro alcuni analisti prevedono per l’Italia un crollo del Pil del 3%. Data la sostanziale stagnazione in cui il nostro Pese si trova dalla fin degli anni ’90 del secolo scorso (il famigerato “ventennio perduto”) le conseguenze sociali saranno certamente devastanti.

    I poteri forti non stanno a guardare, si organizzano e schierano le loro truppe per terrorizzare e narcotizzare i cittadini, per poter gestire senza scosse il casino economico e sociale. Tenteranno di sostituire il traballante governicchio Conte bis con un vero e proprio “governo d’emergenza”, con un “governissimo” sostenuto da centro-destra, Pd e M5s. Un governo dunque che faccia digerire al popolo lavoratore una terapia austeritaria shock, con cui tenteranno di farci digerire il famigerato M.E.S.

    A capo di questo GOVERNO DELLA PAURA debbono mettere un uomo forte, uno che abbia i titoli per essere spacciato come salvatore della Patria (in realtà dei loro interessi di classe). Il nome è stato già fatto e risponde al nome di Mario Draghi. Siccome Draghi è stato candidato da Salvini, tutti gli altri stanno facendo un fuoco tattico di sbarramento. Tattico appunto, che sono tutti pronti, in caso di recessione seria, a nascondersi sotto la sottana del grande banchiere liberista.

    Si capisce come, in questa luce, gli torni comodo il panico che hanno suscitato, un po’ ad arte un po’ perché essi stessi sono in bambola, per l’epidemia influenzale detta Corona virus.

    Occorre invece mantenere la massima lucidità, non farsi prendere dal panico, organizzare la resistenza, costruire un fronte ampio, opporsi in ogni modo al GOVERNO DRAGHI o della paura. E’ necessario per questo tener ferma la nostra alternativa di società, per una fuoriuscita dall’euro e da neoliberismo che ci conduce nell’abisso.

    Vale la pena riportare quanto scrivevamo nel 2012, durante le settimane della “crisi dello spread”, usando la quale i poteri forti imposero il governo Monti:

    «Non c’è futuro per il popolo lavoratore finché il potere resterà nelle mani di una ristretta aristocrazia capitalista e globalista arroccata a difesa dei suoi interessi di classe a spese della collettività. Non basta indignarsi e protestare, occorre una sollevazione generale, di massa. Ci vuole sì un GOVERNO D’EMERGENZA ma POPOLARE, che applichi misure e riforme strutturali ineludibili:

    Abbandonare l’euro per riprenderci la sovranità monetaria

    L’euro ci fu presentato come una panacea per curare i mali strutturali dell’economia italiana (tra cui l’alto debito pubblico e una competitività fondata solo sui bassi salari) e risolvere gli squilibri tra gli Stati comunitari. A dieci anni di distanza non solo il debito pubblico è aumentato, ma l’economia è in stagnazione e la competitività è diminuita. Le politiche antipopolari di austerità perseguite da tutti i governi, presentate come necessarie per restare nell’Unione e difendere l’euro si sono dimostrate del tutto inutili, se non nel fare dell’Italia un paese più povero. L’euro e i principi di Maastricht hanno accresciuto gli squilibri in seno all’Unione europea, determinando uno spostamento di risorse dall’Italia verso i paesi più “virtuosi”, la Germania anzitutto, che non hai mai messo i suoi propri interessi nazionali dietro a quelli comunitari.
    La ricchezza di un paese non dipende certo dalla moneta, ma dal lavoro che la crea, e poi da come essa viene distribuita. La moneta è tuttavia una leva per agire sul ciclo economico, un mezzo per decidere come viene distribuita la ricchezza sociale. Un paese che non disponga della sovranità monetaria, tanto più se alle prese con la speculazione finanziaria globalizzata, è come una città assediata priva di mura di cinta. Occorre ritornare alla lira, ponendo la Banca d’Italia sotto stretto controllo pubblico, affinché l’emissione di moneta sia funzionale all’economia e al benessere collettivo e non alle speculazioni dei biscazzieri dell’alta finanza.

    Nazionalizzare il sistema bancario e i gruppi industriali strategici

    Agli inizi degli anni ’80 venne permesso alle banche italiane, in ossequio ai dettami neoliberisti, di diventare banche d’affari, di utilizzare i risparmi dei cittadini per investirli e scommetterli nella bisca del capitalismo-casinò. Prese avvio una politica di privatizzazione delle banche e di concentrazione, che ha coinvolto anche gli enti assicurativi, gettatisi voraci sul malloppo dei fondi pensione. Banche e assicurazioni sono oggi le casseforti che custodiscono gran parte della ricchezza nazionale. Esse debbono essere nazionalizzate, affinché questa ricchezza, invece di partecipare al gioco d’azzardo finanziario, sia utilizzata per il bene del paese. Debbono poi ritornare in mano pubblica le aziende di rilevanza strategica, sottraendole agli artigli dei mercati finanziari e borsistici come dalla logica perversa del profitto d’impresa.
    Contestualmente andrà rafforzata la gestione pubblica dei beni comuni come l’ambiente, l’acqua, l’energia, l’istruzione, la salute.

    Per una moratoria sul debito pubblico e la cancellazione di quello estero

    Il debito pubblico accumulato dallo Stato è usato da un decennio come la Spada di Damocle per tagliare le spese sociali, giustificare le misure d’austerità ed una tra le più alte imposizioni fiscali del mondo. Esso è diventato fattore distruttivo da quando, agli inizi degli anni ’90, i governi hanno immesso i titoli di debito nella giostra delle borse e dei mercati finanziari internazionali. Da allora i creditori divennero i fondi speculativi, le grandi banche d’affari estere e italiane. Il debito pubblico, gravato di interessi crescenti, non è niente altro che un drenaggio di risorse dall’Italia verso la finanza speculativa, banche italiane comprese.
    Per questo riteniamo ingiusto, antipopolare e suicida per il futuro del paese fare del pagamento del debito un dogma. La rinascita dell’Italia richiede la protezione dell’economia nazionale dal saccheggio dei predoni della finanza imperialista. Ciò implica impedire ogni fuga di capitali verso l’estero, incluso il pagamento del debito estero perché esso non è altro che una forma di espatrio legalizzato, di rapina autoinflitta. Non rimborsare gli strozzini della finanza globale non è una opzione, ma una necessità.
    Non solo è ingiusto, ma in base al rapporto costi/benefici è economicamente irrazionale tentare di rispettare la clausola del Trattato di Maastricht che impone un rapporto debito/Pil non superiore al 60%. Ciò implica ripetere per ben 25 anni, e non è detto che sia sufficiente a causa della depressione economica, manovre d’austerità da 30 miliardi all’anno.
    Sbaglia dunque chi si fa spaventare dagli strozzini che evocano lo spauracchio del “default”. Il male minore per l’Italia è un default programmato e pianificato, una moratoria e dunque una rinegoziazione del debito, che i creditori dovranno accettare, pena il ripudio vero e proprio. Per quanto riguarda il debito con le banche e le assicurazioni italiane, dal momento che saranno nazionalizzate, esso sarà de facto cancellato. Il solo debito pubblico che lo Stato rimborserà, a tassi e scadenze compatibili con le esigenze della rinascita economica e sociale del paese, sarà quello posseduto dalle famiglie italiane.

    Debellare la disoccupazione con un piano nazionale per il lavoro

    La natura e il lavoro sono le sole fonti da cui sgorgano il benessere e la ricchezza sociale. Proteggere l’ambiente e assicurare a tutti i cittadini un lavoro sono le due priorità di un governo popolare. Ciò implica che esso, liberatosi dal feticcio della cosiddetta “crescita economica” misurata in Pil, dovrà sottomettere l’economia, pubblica e privata, alla politica, ovvero ad una visione coerente della società, in cui al centro ci siano l’uomo e la sua qualità della vita. Non si vive per lavorare ma si deve lavorare per vivere. Si produrrà il giusto per consumare il necessario. Solo così si potrà uscire dalla trappola produzione-consumo per affermare un nuovo paradigma produzione-benessere.

    Uscire dalla NATO e dall’Unione europea, scegliere la neutralità

    Attraverso la NATO l’Italia è incatenata ad un patto strategico che oltre a farla vassalla dell’Impero americano, la obbliga a seguire una politica estera aggressiva, neocolonialista e guerrafondaia. Uscire dalla NATO e chiudere le basi e i centri strategici militari americani in Italia è necessario per riacquisire la piena sovranità nazionale, scegliere una posizione di neutralità attiva e una politica di pace. L’uscita dall’Unione europea, inevitabile se si ripudiano, come occorre fare, i Trattati di Maastricht e di Lisbona, non vuol dire chiudere l’Italia in un guscio autarchico, al contrario, vuol dire puntare a diversi orizzonti geopolitici, aprendosi alla cooperazione più stretta con l’area Mediterranea, stringendo rapporti di collaborazione con l’America latina, l’Africa e l’Asia.

    Rafforzare la Costituzione repubblicana per un’effettiva sovranità popolare

    La cosiddetta “Seconda repubblica” si è fatta avanti calpestando i dettami della carta costituzionale. L’abolizione delle legge elettorale proporzionale, il bipolarismo coatto, i poteri crescenti dell’Esecutivo, la trasformazione del Parlamento in un parlatoio per replicanti spesso corrotti, erano misure necessarie per assecondare i torbidi affari di banchieri e pescecani del grande capitale, nonché per sottomettere il paese e la politica ai diktat e agli interessi della finanza globale. La Costituzione va difesa contro i suoi rottamatori, se necessario dando vita ad una Assemblea costituente incaricata di rafforzarne i dispositivi democratici a tutela della piena ed effettiva sovranità popolare.

    https://www.sollevazione.it/2020/02/...squinelli.html
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  6. #1026
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    M5S salvi ora le Piccole imprese italiane prima dello sciacallaggio delle multinazionali



    di Francesco Erspamer*


    Il M5S ha regalato milioni ai piccoli imprenditori – soldi suoi, non dello Stato, come hanno sempre fatto gli altri partiti. Il risultato è stato disastroso: anche presso i piccoli imprenditori il consenso nei suoi confronti è crollato. Colpa di tanti fattori, a cominciare dall’incapacità di dare visibilità a quegli interventi, di usarli propagandisticamente; ma il principale problema è che si tratta di una goccia nel mare: per salvare il paese dalle multinazionali e dalle grandi catene commerciali serve ben altro. Ora il coronavirus offre ai pentastellati una possibilità: usare l'emergenza per diventare il partito della classe media.

    Se niente viene fatto, quale credete che sarà l’effetto della drastica riduzione della vita sociale degli italiani e della conseguente recessione? Il fallimento di tantissimi esercizi commerciali a conduzione familiare e di piccole e medie dimensioni, già in difficoltà per colpa delle dissennate politiche economiche dei governi liberisti, inclusi quelli fintamente nazionalisti, vedi Lega. E chi credete che ne prenderà il posto? Sono già pronti, gli sciacalli americani o tedeschi o francesi, con gli immensi capitali accumulati evadendo le tasse (legalmente, chiaro, basta spostare la propria sede in un paradiso fiscale), per comprare per pochi spiccioli il monopolio della distribuzione, come negli Stati Uniti; preferibilmente con sovvenzioni statali ottenute scatenando le loro lobby e i loro giornali. Già me li vedo i titoli: Amazon promette assunzioni! Starbucks salva l’Italia sostituendo i bar indipendenti, focolai di epidemie! Con la scusa degli investimenti distruggeranno la nostra società e il nostro stile di vita.

    Propongo invece che il M5S pubblicizzi e faccia passare una legislazione antisciacallaggio che da un lato aiuti le piccole imprese, direttamente e con detrazioni fiscali, dall’altro penalizzi i ricchi e le grosse corporation, in particolare straniere, facendo pagare a loro il costo della ripresa e impedendo che approfittino della crisi per rafforzarsi.


    Populismo? Nazionalismo? Protezionismo? Sicuro. Non sono sempre la soluzione migliore ma lo sono in questo momento storico. Il nemico primario, da mettere in ginocchio prima che diventi troppo forte per qualsiasi opposizione e futuro cambiamento, è il neocapitalismo globalista, con i suoi numerosi servi e cani da guardia.


    *Professore all'Harvard University

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...i/27802_33405/
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  7. #1027
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    I CIALTRONI DEL COVID-19 di Sandokan


    Un mese fa scattava la dissennata e isterica campagna mediatica di allarmismo e di terrorismo di massa. Una pandemia catastrofica, in perfetto stile holliwoodiano, veniva annunciata. Il panico e la paura assalivano, prima ancora che i cittadini inermi, i centri politici ai massimi livelli, di governo e di opposizione, la più parte degli scienziati di regime. A dar manforte ci si sono messi i dietrologi di tutte le razze: filocinesi, filoamericani, apocalittici…

    L’effetto collaterale più grande è sull’economia, anzitutto italiana, già malata. La metafora è perfetta. Come l’influenza da Corona virus, nella stragrande maggioranza dei casi, si dimostra letale per persone molto anziane già affette da gravi patologie, la campagna di panico rischia di ferire a morte la già malata economia italiana. Dallo psicodramma del virus alla tragedia vera, quella sociale e nazionale.

    Dopo aver evocato e fatto uscire gli spiriti maligni della psicosi collettiva dalla bottiglia, da perfetti apprendisti stregoni, cercano di far rientrare il demone. Come chiudere la stalla dopo aver fatto scappare i buoi: “Contrordine compagni! Ci siamo sbagliati, non c’è nessuna grave minaccia, si torni alla normalità”.

    Ma alla normalità ormai è difficile tornare se, com’è altamente probabile, arriva una recessione generale, il cui prezzo sarà pagato anzitutto dalla povera gente.

    Per continuare: https://www.sollevazione.it/2020/03/...-sandokan.html
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  8. #1028
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    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    M5S salvi ora le Piccole imprese italiane prima dello sciacallaggio delle multinazionali



    di Francesco Erspamer*


    Il M5S ha regalato milioni ai piccoli imprenditori – soldi suoi, non dello Stato, come hanno sempre fatto gli altri partiti. Il risultato è stato disastroso: anche presso i piccoli imprenditori il consenso nei suoi confronti è crollato. Colpa di tanti fattori, a cominciare dall’incapacità di dare visibilità a quegli interventi, di usarli propagandisticamente; ma il principale problema è che si tratta di una goccia nel mare: per salvare il paese dalle multinazionali e dalle grandi catene commerciali serve ben altro. Ora il coronavirus offre ai pentastellati una possibilità: usare l'emergenza per diventare il partito della classe media.

    Se niente viene fatto, quale credete che sarà l’effetto della drastica riduzione della vita sociale degli italiani e della conseguente recessione? Il fallimento di tantissimi esercizi commerciali a conduzione familiare e di piccole e medie dimensioni, già in difficoltà per colpa delle dissennate politiche economiche dei governi liberisti, inclusi quelli fintamente nazionalisti, vedi Lega. E chi credete che ne prenderà il posto? Sono già pronti, gli sciacalli americani o tedeschi o francesi, con gli immensi capitali accumulati evadendo le tasse (legalmente, chiaro, basta spostare la propria sede in un paradiso fiscale), per comprare per pochi spiccioli il monopolio della distribuzione, come negli Stati Uniti; preferibilmente con sovvenzioni statali ottenute scatenando le loro lobby e i loro giornali. Già me li vedo i titoli: Amazon promette assunzioni! Starbucks salva l’Italia sostituendo i bar indipendenti, focolai di epidemie! Con la scusa degli investimenti distruggeranno la nostra società e il nostro stile di vita.

    Propongo invece che il M5S pubblicizzi e faccia passare una legislazione antisciacallaggio che da un lato aiuti le piccole imprese, direttamente e con detrazioni fiscali, dall’altro penalizzi i ricchi e le grosse corporation, in particolare straniere, facendo pagare a loro il costo della ripresa e impedendo che approfittino della crisi per rafforzarsi.


    Populismo? Nazionalismo? Protezionismo? Sicuro. Non sono sempre la soluzione migliore ma lo sono in questo momento storico. Il nemico primario, da mettere in ginocchio prima che diventi troppo forte per qualsiasi opposizione e futuro cambiamento, è il neocapitalismo globalista, con i suoi numerosi servi e cani da guardia.


    *Professore all'Harvard University

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...i/27802_33405/
    Comunque in Inghilterra, dove gli effetti di questa deriva si sono già visti, stanno rinascendo i piccoli negozi... e parliamo di un paese in cui la gente è abituata a ordinare da un catalogo ancora prima di Internet, di Amazon, non sono come noi che (per ora) preferiamo vedere prima di comprare.
    Il senso della vita è la pizza

  9. #1029
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    Perdonate l'OT: ho notato che alle elezioni suppletive di Roma il PC di Rizzo è diventato quarta forza

    https://www.ilmessaggero.it/roma/new...s-5086864.html

    Metto anche il loro comunicato

    https://ilpartitocomunista.it/2020/0...ezioni-a-roma/
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  10. #1030
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    Predefinito re: Situazione politica italiana (dal 2018 a oggi)

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Perdonate l'OT: ho notato che alle elezioni suppletive di Roma il PC di Rizzo è diventato quarta forza

    https://www.ilmessaggero.it/roma/new...s-5086864.html

    Metto anche il loro comunicato

    https://ilpartitocomunista.it/2020/0...ezioni-a-roma/
    Sì ma ridimensioniamo, data l'affluenza e inoltre il fatto che si sia candidato Rizzo in persona, ovvero la persona più in vista. Comunque un buon risultato.
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  5. Idea pazza...sulla situazione politica italiana..
    Di Max Kool nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 2
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